Centro Clinico della Famiglia
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- Camilla Benedetti
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1 Associazione Il Filo O.N.L.U.S. Impresa Sociale Centro Clinico della Famiglia La valutazione delle Competenze Genitoriali Centro Clinico della Famiglia: Viale Europa, 64, Chieti Sede legale cooperativa: Via Chieti 4/B, Torrevecchia Teatina (CH) Cod. Fiscale/P. Iva
2 Introduzione Le figure genitoriali svolgono un ruolo centrale nella costruzione del benessere emotivo e affettivo dei figli; carenze o inadeguatezze nelle cure parentali e nell educazione possono avere un impatto duraturo sul bambino provocando delle interferenze a livello fisico e mentale. Il processo di valutazione delle competenze genitoriali consiste in un attività diagnostica di tipo dinamico che prevede un analisi completa del contesto familiare e l espressione di ipotesi prognostiche rispetto alla possibilità di recuperare le competenze genitoriali, partendo dal presupposto che il luogo deputato allo sviluppo del bambino è proprio la famiglia. La valutazione della genitorialità deve, pertanto, tener conto di diversi parametri e deve essere inserita in un area di ricerca multidisciplinare che valorizza i contributi della psicologia clinica e dello sviluppo, della neuropsichiatria infantile, della psicologia della famiglia, della psicologia sociale e giuridica e della psichiatria forense. Intesa in senso ampio riguarda due versanti, genitori e bambino, ed ovviamente la loro relazione. La valutazione della genitorialità è particolarmente feconda per le applicazioni operative che ne possono derivare sia in funzione degli interventi psicosociali di prevenzione e di riabilitazione, che delle decisioni assunte dal tribunale per i minorenni e dal tribunale ordinario per la tutela giurisdizionale dei diritti dei minorenni coinvolti direttamente o indirettamente in procedimenti giudiziari. I criteri per la valutazione psicosociale della capacità genitoriale riguardano, dunque, parametri individuali e relazionali relativi ai concetti di parenting e di funzione genitoriale, trattati ampiamente nella letteratura italiana e internazionale, che comprendono lo studio delle abilità cognitive, emotive e relazionali del ruolo e delle funzioni genitoriali. L idoneità genitoriale viene definita dai bisogni stessi e dalle necessità dei figli in base ai quali il genitore attiverà le proprie qualità personali, tali da garantirne lo sviluppo psichico, affettivo, sociale e fisico. Il parenting si propone come una competenza articolata su quattro livelli: a) nurturant caregiving, che comprende l accoglimento e la comprensione delle esigenze primarie (fisiche e alimentari); b) il material cargiving, che invece riguarda le modalità con cui i genitori preparano, organizzano e strutturano il mondo fisico del bambino;
3 c) il social caregiving, che include tutti i comportamenti che i genitori attuano per coinvolgere emotivamente i bambini in scambi interpersonali; d) il didactic caregiving, riferito alle strategie che i genitori utilizzano per stimolare il figlio a comprendere il proprio ambiente. Nello specifico, la valutazione delle capacità genitoriali è prevista in quattro situazioni diverse: 1. La prima riguarda i casi in cui il minore risulta temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo (art. 2-5 legge n 184/ 1983), per cui le capacità genitoriali appaiono al momento inadeguate ma recuperabili attraverso un intervento di riabilitazione effettuato dai servizi socio sanitari. In tal caso è prevista la collocazione del minore presso un altra famiglia in grado di provvedere provvisoriamente al suo mantenimento, educazione ed istruzione. 2. La seconda riguarda il caso di minore che versa in stato di abbandono, e cioè risulta privo di assistenza morale e materiale da parte dei genitori e di tutta la famiglia allargata (art legge n 184/1983). Vanno pertanto individuate, accertate e provate le ragioni per cui ciascun membro è incapace in maniera irreversibile di assicurare una crescita ed un educazione adeguata, neppure minima, al minore, per cui tutti gli interventi di sostegno attivati dai servizi sociali risultano insufficienti. 3. Un'altra situazione si verifica quando uno o entrambi i genitori violano più o meno gravemente i doveri parentali o tengono una condotta comunque pregiudizievole per il minore (artt c.c.). I criteri utilizzati per la valutazione delle condizioni di pregiudizio sono generalmente collegati: a) al maltrattamento fisico, alla trascuratezza, al maltrattamento psicologico; b) all abuso sessuale; c) al rapporto tra psicopatologia e violenza subita durante l infanzia; d) alla patologia psichiatrica, alla devianza, alla tossicodipendenza e all alcolismo del/dei genitori; e) ai fattori che influenzano gli esiti evolutivi nella violenza assistita familiare. In tal caso oltre ad un intervento giudiziario vengono coinvolti i servizi e può essere previsto un affidamento familiare del minore. 4. Nei procedimenti separativi per determinare l affidamento dei figli legittimi o naturali per stabilire se eventualmente ci sia incapacità o meno in uno od entrambi i genitori per cui sia necessario disporre l affidamento dei figli diversamente da quanto previsto attualmente dalla legge, la quale prevede di regola un affidamento condiviso (legge n 54/2006)
4 La Valutazione delle Competenze Genitoriali L idoneità genitoriale è un costrutto complesso, che coinvolge oltre alle caratteristiche personali del genitore e le sue competenze relazionali e sociali, anche le sue capacità di rispondere ai bisogni del figlio in modo da garantire il suo sviluppo psichico, fisico, affettivo e sociale. Il percorso di valutazione delle competenze genitoriali prevede una serie di incontri in cui verranno analizzate aree specifiche relazionali e dinamiche familiari, attraverso colloqui, somministrazione test e osservazioni dirette. Il percorso viene strutturato in 7 fasi: Fase 1: Definizione del contesto valutativo Questo primo momento rappresenta la presa in carico del caso specifico, attraverso il raccordo con il servizio sociale di competenza, l analisi del mandato dell autorità giudiziaria, dove esistente, e la definizione del percorso valutativo. Fase 2: Colloquio congiunto con i genitori Attraverso il colloquio congiunto viene definito il profilo anamnestico della coppia. Le finalità degli incontri sono relative, in particolare, alla ricostruzione della storia di coppia e delle relazioni con le famiglie di origine in ottica trigenerazionale, alla conoscenza della storia personale e all individuazione dei patterns di attaccamento. Fase 3: Colloquio individuali con ciascun genitore In questa fase vengono indagate, in particolare, per ciascun genitore: - Capacità cognitive: sufficiente conoscenza dello sviluppo del bambino e dei suoi bisogni di base, consapevolezza delle situazioni in cui si rende necessaria la ricerca di un aiuto esterno alla famiglia; - Affidabilità e capacità organizzativa: individuazione delle strutture esterne alla famiglia necessarie per l equilibrio adattivo del bambino, partecipazione del bambino ad attività della vita quotidiana in ambito scolastico ed extrascolastico, capacità di fornire al bambino un adeguato sentimento di sicurezza ed un supporto nel suo funzionamento sociale; - Apertura al supporto sociale: connessione con l ambiente esterno e con le risorse della comunità sociale; flessibilità nella gestione delle responsabilità riguardanti la cura, la guida, i trasferimenti e la mobilità del bambino;
5 - Calore ed empatia: funzionamento emotivo in grado di comunicare sentimenti di accettazione e di accogliere e contenere le richieste emotive del bambino, identificandosi nei suoi bisogni; stabilità emotiva per trasmettere entusiasmo, altruismo e capacità di tollerare gli stress e le frustrazioni, contribuendo allo sviluppo emotivo del bambino. Fase 4: Incontro con il minore Questa fase consiste nell incontro e nell ascolto dei figli e nella la valutazione dei loro pattern di attaccamento. Particolare ascolto viene dato al vissuto del bambino rispetto alla dimensione familiare. Fase 5: Batteria di test psicodiagnostici Questa fase serve ad indagare il profilo di personalità dei genitori. Sono considerati indicatori per la valutazione delle competenze genitoriali in questa area: a) capacità/incapacità di aderire alla realtà; b) capacità/incapacità di controllo degli impulsi; c) capacità/ incapacità di tollerare le frustrazioni; d) capacità/incapacità di modulare la relazione affettiva. I test utilizzati sono: test di Rorchach; Test grafici-proiettivi; MMPI2; WAIS; strumento messo a punto da Camerini e De Leo (2007) che prevede la somministrazione al genitore di una serie di 24 domande (items) che esplorano capacità relative a tre diverse aree di funzionamento (Supporto sociale e capacità organizzativa; Protezione; Calore ed empatia); ecc. I test da utilizzare verranno scelti in base alle aree specifiche da indagare, e sono propedeutici rispetto alle quattro fasi precedenti di valutazione. Fase 6: Colloqui congiunti Questa fase indaga il rapporto dei genitori con i figli, attraverso colloqui congiunti che hanno come finalità: la valutazione della storia della genitorialità; la valutazione del modo in cui l organizzazione familiare si è strutturata nel tempo; l osservazione della qualità della relazione genitore/figlio. Fase 7: Restituzione Questa fase riguarda, nello specifico, gli indicatori prognostici di trattabilità terapeutica.
6 Come indicato dalle linee guida (Consultation on Child Abuse and Prevention dell OMS 1999 e rapporto OMS del 2002) le finalità di quest area sono relative alla verifica della attivazione delle risorse genitoriali. Sono considerati indicatori di recupero di competenza genitoriale a valenza riparativa: a) riduzione dei meccanismi difensivi di negazione; b) comprensione e co-partecipazione alla sofferenza del figlio; c) capacità di comprensione del danno arrecato al figlio attraverso la condivisione della rilettura dei significati individuali e relazionali dei comportamenti pregiudizievoli; d) capacità di assumersi le proprie responsabilità e attivare comportamenti riparativi in funzione del cambiamento; e) capacità iniziale di condividere un progetto d intervento riparativo. Durata del percorso La durata del percorso di valutazione delle competenze genitoriali verrà definita in base al caso specifico, tenendo conto del mandato prescrittivo fornito dall autorità giudiziaria, se presente. Generalmente il numero degli incontri varia da 10 a 12. La cadenza è di una volta alla settimana, e la durata di ciascun colloquio è di un ora. Costi Il costo complessivo del Servizio di Valutazione delle Competenze Genitoriali, comprensivo di quanto sopra elencato, varia da euro 400,00 a euro 600,00, iva inclusa, in base al caso specifico e in accordo con il Servizio di Competenza.
7 Contatti Centro Clinico della Famiglia Viale Europa, 64, Chieti Sito web: Indirizzo cooperativasociale.ilfilo@gmail.com Indirizzo PEC: coopilfilo@legalmail.it Cellulare: Telefono: Centro Clinico della Famiglia: Viale Europa, 64, Chieti Sede legale cooperativa: Contrada Santo Stefano, 57, Ripa Teatina (CH) Rea. CH Albo Coop. A Cod. Fiscale/P. Iva
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