Da bambino come si immaginava da grande Non ne avevo idea. Sono entrato in seminario a undici anni e lì mi sono immaginato prete.

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1 famiglia e seminario 13 Vita da prete? Non era pensata, tutto è arrivato così, come la conseguenza di qualcos altro. L infanzia sul lago, il seminario fonte di crescita e amicizia. Da bambino come si immaginava da grande Non ne avevo idea. Sono entrato in seminario a undici anni e lì mi sono immaginato prete. Una persona che ha conosciuto durante l infanzia e non può dimenticare? Sergio, il mio fratellino, è scomparso nel 1938, aveva tre anni, io cinque. Era un bambino bellissimo, tengo il suo ritratto in camera mia ancora oggi. Vivevamo a Rovellasca, giocava nel prato vicino a casa e un camion l ha travolto; erano anni in cui passavano poche macchine, questo ha reso la vicenda ancora più assurda e inspiegabile.

2 14 solo il necessario Una madre non potrà mai sostituire un figlio con un altro. È già terribile dover sopravvivere ai propri figli

3 famiglia e seminario 15 Ricordo di essere tornato dall asilo con una caramella per lui. E invece non c era già più. Anni prima era morta una sorellina, aveva un anno, non ho conservato molte immagini di lei. Ricordo il cortile dei nonni, la gente, la piccola bara E sua madre? Non dimentico il suo dolore in quei giorni, ero piccolo, ma intuivo la disperazione. La gente cercava di consolarla dicendole che avrebbe avuto altri bambini, ma lei rispondeva che voleva i bambini scomparsi. Una madre non potrà mai sostituire un figlio con un altro. È già terribile dover sopravvivere ai propri figli. Come la ricorda? Era una donna buona; papà lavorava come giardiniere in una villa e lei lavorava in casa per un laboratorio di calze. Mi raccontava tantissime storie e intanto impacchettava calzini. E suo padre? Affettuoso e disponibile. Mi portava in giro con la bicicletta, insieme andavamo all osteria. Mamma non voleva, perché temeva che avrei imparato parolacce, ma lui mi portava lo stesso: non ho imparato una parolaccia e mi sono divertito

4 16 solo il necessario Signur vutem, mi creà salvem Signur vutem, mi creà salvem Signur vutem, mi creà salvem Signur vutem, mi creà salvem Signur vutem

5 famiglia e seminario 17 tantissimo. La sera, quando mi metteva a letto, mi faceva pregare così: «Signur vutem, mi creà salvem». Traduco: «Signore, aiutami, mi hai creato salvami». Una preghiera più profonda delle altre che mi stavano insegnando. Ad esempio Vivevamo in una frazione di Molteno, in Brianza, e una signora ogni sera invitava tutti i bambini a pregare preghiere lunghissime così decisi di non andarci più. Allora mamma iniziò a condurre le mie preghiere prima di dormire, ma anche lei andava per le lunghe, per questo la preghiera di papà iniziò a essere la mia preferita. Un episodio che non può dimenticare? Avevo otto anni, stavo giocando, quando ho visto mia sorella Wanda, diventata poi suor Bruna scomparsa due anni fa, cadere in uno stagno. Mi sono precipitato e l ho tirata fuori: né io, né lei sapevamo nuotare. L anno dopo ci fu una cerimonia per celebrare «l atto eroico» di cui non mi ero reso conto. Erano gli anni del fascismo, qualcuno disse che avrei dato la vita per la patria. Mi fecero «balilla moschettiere» e mi diedero una medaglia che ho subito perso.

6 18 solo il necessario Cos ha significato essere il fratello maggiore di tre sorelle Mi sono trovato benissimo, mi hanno sempre voluto bene e ho ricambiato. È stata una bella scuola per questo non ho mai avuto problemi con le donne! Com è stato il suo arrivo in seminario? Ci sono arrivato dopo un viaggio difficoltoso e complicato: c era la guerra. Papà mi ha accompagnato da solo, mamma era a casa con le sorelline, Wanda e Pinuccia, Franca è nata dopo la guerra. Ero intimidito, ma mi sono trovato subito bene. Si studiava, si giocava. Mi davano un po fastidio alcuni compagni che, mentre stavamo giocando, piantavano lì tutto dicendo: andiamo in chiesa a trovare Gesù. Sarà un caso ma nessuno di loro è diventato prete! Era un allievo modello? Mi piacevano solo italiano, latino, greco e filosofia. Amavo scrivere, ricordo di aver preso un premio nazionale per una mia poesia pubblicata su una rivista di Brescia. Mi appassionava l avventura, così in quarta ginnasio decisi di scrivere un romanzo: ogni giorno creavo un capitolo e i miei compagni volevano che lo leggessi prima di cena.

7 famiglia e seminario 19 Il prefetto mi autorizzò, non ricordo la trama del romanzo, ma la lettura durò per molto tempo, mi pare quasi due anni. I miei compagni erano tutti complici e solidali. Erano gli anni della guerra Una sera, stavamo cenando, è caduta una bomba sui dormitori. Non ci furono vittime, ma ricordo il rettore che ci fece dire il Miserere. E forse mi spaventai di più per la scelta della preghiera che per l esplosione. Il giorno dopo ci mandarono a casa, presi un autobus fino a Erba 1 e poi a piedi fino a Abbadia Lariana 2, camminai ininterrottamente per quasi dieci ore. Com è stata la sua prima messa? Tutta Abbadia era in festa. Ricordo con commozione don Claudio Sorgi, venuto per sostenermi (non sapevo cantare, così cantava lui). Ho ritrovato i miei compagni poco tempo fa quando abbiamo celebrato cinquant anni di messa. 1 Comune in provincia di Como. 2 Comune in provincia di Lecco.

8 20 solo il necessario Come immaginava la sua vita da prete? In parrocchia, ma mi piaceva studiare e scrivere, così ho continuato e ringrazierò sempre chi me l ha consigliato.