per LA PROMOZIONE DI AZIONI POSITIVE VOLTE ALLA CONCILIAZIONE DI VITA FAMILIARE E LAVORO VISTI
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- Cornelio Mori
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1 PROTOCOLLO D INTESA CONCILIAZIONE VITA E LAVORO tra CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITÀ DI FERRARA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FERRARA E COMUNE DI FERRARA, COMUNI DELLA PROVINCIA DI FERRARA, CAMERA DI COMMERCIO DI FERRARA, ORGANIZZAZIONI SINDACALI, ASSOCIAZIONI DATORIALI DI CATEGORIA, per LA PROMOZIONE DI AZIONI POSITIVE VOLTE ALLA CONCILIAZIONE DI VITA FAMILIARE E LAVORO VISTI L art. 9, della ex legge 8 marzo 2000, n. 53, Misure a sostegno della flessibilità di orario, prevede, così come sostituito dall art. 1, comma 1254, della legge 296 del 27/12/2006, l erogazione di contributi, al fine di promuovere e incentivare azioni volte alla conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro per lavoratrici e lavoratori, nell ambito del Fondo delle politiche per la famiglia di cui all art.19 del decreto-legge 4 luglio 2006, n.223, convertito, con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n.248 di cui almeno il 50 per cento destinati ad imprese fino a cinquanta dipendenti, in favore di aziende, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive per le finalità di cui sopra; Il Decreto Interministeriale 15 maggio 2001 di approvazione delle modalità di erogazione dei contributi ex art.9, co.2, della legge 8 marzo 2000, n.53, precede all art 2 Individuazione delle condizioni di ammissione al finanziamento prevede, quale condizione di ammissibilità al finanziamento che i progetti: di cui alle lettere a) e b) siano attuati in applicazione di accordi territoriali o aziendali con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello provinciale o aziendale; di cui alla lettera c) devono essere individuate intese a livello nazionale e/o territoriale tra le associazioni datoriali; e all ultimo capoverso, prevede: Le autonomie locali possano promuovere sperimentazioni pilota finalizzate a creare una rete di supporto alla contrattazione in materia. I progetti di cui alle lettere a) b)e c) derivanti da accordi stipulati nell ambito di tali sperimentazioni, sono valutati con titolo preferenziale ; da cui si deduce che la sottoscrizione del presente Protocollo costituisce criterio preferenziale nella valutazione dei progetti ex art. 9; La circolare Prot. n. 461/P/F/ Avviso di finanziamento, relativo all anno 2008, per progetti a valere sull articolo 9 della Legge 8 marzo 2000 n. 53, così come modificato dall articolo 1, comma 1254, Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007) (G.U. n. 34 del 9 febbraio 2008), documento con il quale si intendono superate tutte le precedenti indicazioni fornite, contribuendo al chiarimento della corretta interpretazione in merito all applicazione dell articolo 9 della l. 53/00 per la presentazione delle domande per le scadenze: 11 febbraio, 10 giugno, 10 ottobre
2 PREMESSO - che l anno 2007 è stato l Anno Europeo delle eguali opportunità di tutti e che nell ambito del Consiglio Europeo di Lisbona si è concordato l obiettivo strategico di coniugare la crescita economica con la conoscenza e la coesione sociale e sono stati individuati a tal fine alcuni obiettivi prioritari, primo fra tutti il raggiungimento, entro il 2010 del 60% dell occupazione femminile; - che le misure di conciliazione, avendo un intrinseco carattere trasversale in quanto coinvolgono oltre che l organizzazione del lavoro anche l ambito dei servizi, rappresentano una strategia di intervento indispensabile per il mantenimento e lo sviluppo dell occupazione, soprattutto femminile e per favorire una partecipazione equilibrata sia delle donne e degli uomini alla vita lavorativa e familiare; - che a fronte dei cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro le misure di conciliazione costituiscono anche per il territorio ferrarese, così come per l intera Unione Europea, una strategia necessaria per il mantenimento, lo sviluppo e la qualificazione dell occupazione, in particolare femminile e che, a tal fine, appare necessario incrementare e sostenere progetti ed interventi che facilitino, attraverso la stretta collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni, il raggiungimento di tali obiettivi, a partire dalla promozione e dal sostegno dei progetti e delle azioni di cui all art. 9 della legge 53/2000; - che è obiettivo delle parti firmatarie del presente protocollo promuovere la realizzazione di efficaci azioni positive volte a conciliare il lavoro e la vita familiare in senso ampio; per facilitare il raggiungimento di tali risultati LE PARTI FIRMATARIE SI IMPEGNANO A: Approfondire proposte operative ed efficaci, in tema di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, rispondenti alla messa in atto di quanto sotto esposto, attraverso l avvio di un gruppo operativo, la cui composizione verrà determinata nella prima riunione dalle stesse, che avrà durata biennale e si incontrerà almeno tre volte all anno, coordinato dalle Consigliere di parità; Collaborare alla promozione culturale di contesto relativa al tema della conciliazione, con particolare riferimento alla Legge n. 53/2000, predisponendo strumenti di formazione ed informazione a tale scopo finalizzati; Agire per incrementare la definizione di accordi tra OO.SS e aziende a livello territoriale che prevedano azioni positive con finalità di conciliazione quali le azioni di cui all art. 9 della legge 53/2000 e più in generale misure di conciliazione, anche innovative a favore di lavoratrici e lavoratori, anche atipiche e atipici; Incentivare e sostenere azioni di qualificazione delle lavoratrici madri che contrastino la loro possibile espulsione dal mercato del lavoro in ragione delle loro scelte di vita familiare, unitamente a progetti che favoriscano una crescente corresponsabilizzazione degli uomini nel lavoro di cura familiare e nei processi di crescita dei figli; Incentivare e sostenere azioni di flessibilizzazione e di riorganizzazione dei tempi lavorativi che tengano conto delle esigenze di cura; Verificare il bisogno e l effettiva praticabilità nella realtà ferrarese di nuovi servizi pubblici a sostegno della persona e delle famiglie in più stretto rapporto con le realtà aziendali improntati a principi di maggiore flessibilità organizzativa e di orario dei servizi stessi; 2
3 Incentivare la sperimentazione di sistemi di certificazione di qualità delle imprese in materia di pari opportunità di genere; Fornire adeguata informazione sui luoghi di lavoro, secondo le modalità che riterranno più opportune, sulle finalità ed i contenuti della Legge n. 53/2000 ed in particolare sull art. 9, sostenendo la presentazione di progetti; Promuovere la diffusione di forme di articolazione di orario della prestazione lavorativa, volte a conciliare tempo di vita e tempo di lavoro; Diffondere lo scambio di buone prassi sia relativamente alle iniziative pilota avviate nel territorio ferrarese (diffusione e scambio di esperienze tra le imprese, tra gli enti e le imprese), quali ad esempio quelle avviate dal Comune di Ferrara con i Progetti "Un anno in famiglia", "Part-time dei genitori", "Monogenitorialità e part-time" e "Per mano" sia relativamente ad esperienza positivamente applicate in altri contesti del territorio nazionale; Il presente protocollo d intesa avrà la durata di anni 5 e verrà rinnovato a seguito dell espressa volontà delle parti. Nel periodo di validità dell accordo il Gruppo operativo procederà al monitoraggio periodico sulla sua applicazione. Il presente protocollo d intesa è aperto all adesione da parte di ogni altro soggetto che si riconosca nei suoi obiettivi e nelle sue finalità. Letto, confermato e sottoscritto. Ferrara, lì 19 marzo
4 FIRME Consigliera effettiva di parità provinciale di Ferrara Consigliere supplente di parità provinciale di Ferrara Comune di Ferrara Comune di Argenta Comune di Berra Comune di Bondeno Comune di Codigoro Comune di Comacchio Comune di Copparo Comune di Formignana Comune di Goro Comune di Jolanda di Savoia Comune di Lagosanto Comune di Masi Torello Comune di Massa Fiscaglia Rita Mazzanti Maria Assunta Serenari Paola Ricci Assessore Politiche del lavoro- Formazione professionale Massimo Maisto Assessore alla Pubblica istruzione Giorgio Bellini Egle Cenacchi Assessore Pari opportunità Davide Verri Mirella Brancaleoni Assessore P.O. Maria Cristina Cicognani Chiara Bertelli Consigliere con delega alle Pari opportunità Daniela Montani Vincenzino Soncini Valerio Casalicchio Loris Gadda Manuela Cecilia Rescazzi Giancarlo Malacarne 4
5 Comune di Mesola Comune di Migliaro Comune di Migliarino Comune di Mirabello Comune di Ostellato Comune di Poggio Renatico Comune di Portomaggiore Lorenzo Marchesini Vicentini Renzo Assessore Pubblica Istruzione e Cultura Sabina Mucchi Assessore P.O. Giancarlo Pincelli Farinelli Luca Assessore Urbanistica, Edilizia privata, cultura, sport Elettra Avv. Garuti Assessore P.O.-P.I.-Cultura- Tempo Libero Gian Paolo Barbieri Comune di Ro Ferrarese Riccardo De Stefani Assessore Attività Produttive Comune di Sant Agostino Comune di Tresigallo Comune di Vigarano Mainarda Comune di Voghiera Camera di Commercio di Ferrara Comitato per la promozione dell imprenditorialità femminile della Provincia di Ferrara Associazione Generale Cooperative Italiane AGCI Claudia Balboni Maria Gloria Panizza Consigliere Giulia Massari Assessore Servizi Sociali Claudio Foresi Carlo Alberto Roncarati Irene Sandri Giuliano Grandi Coordinatore provinciale 5
6 API Claudio Trentini Direttore Ascom Fiorenza Bignozzi CGIL CISL CNA Coldiretti Confagricoltura Confartigianato Manuela Fantoni Segreteria Confederale Claudia Canella Segretaria. Funzione Pubblica Ughetta Ciatti Responsabile Dip. Politiche Sindacali e Sociali Guido Graziani Ufficio economico Nicola Gherardi Giuseppe Vancini Segretario provinciale Confcooperative Costanza Bruni Confesercenti Confindustria Legacoop UIL C.I.A. Luca Callegarini Resp. Ufficio Politiche del Lavoro Piero Puglioli Manuela Graziani Ufficio legislativo Massimo Zanirato Segretario Provinciale Mauro Ferrari 6
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