Anno accademico 2005/06

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Anno accademico 2005/06"

Transcript

1 1 Modelli Matematici per i Mercati Finanziari Anno accademico 005/06 Prof.ssa Rosella Giacometti

2 Programma del corso A) Il rischio di mercato: A.1) Modelli per il mercato azionario La teoria del portafoglio nello spazio rischio/rendimento Il Capital Asset Pricing Model -CAPM L Arbitrage Pricing Theory -APT A.)Modelli per il mercato obbligazionario - Il prezzo equo di un obbligazione -La duration come scadenza media finanziaria come indicatore di rischio - La duration modificata o volatilità - La duration di un portafoglio - La convessità - Principi di immunizzazione A.3) Dalle misure di rischio tradizionali al VaR

3 Modelli matematici per i mercati finanziari 3 B)Rischio di credito: La valutazione dell esposizione al rischio di default Le perdite attese, inattese delle singole posizioni Stima della probabilità di default La logica di portafoglio Il modello CreditMetrics Il modello CreditRisk+

4 Libri consigliati 4 Rischio di mercato - L economia del mercato mobiliare /Pier Luigi Fabrizi. Egea 003 (Capitoli 9,10,11,1) VaR e Rischio di credito - Opzioni futures e altri derivati /John Hull. 3. ed. basata sulla 5. ed. americana Milano : Il sole-4 ore, 003. (capitolo 16 e 6)

5 Informazioni 5 Ricevimento Martedi Esercitazioni pratiche Modalità della prova di esame

6 La teoria del portafoglio :sommario in dettaglio 6 Rivediamo brevemente gli indicatori statistici per singoli titoli indicatori di rendimento indicatori di rischio varianza e deviazione standard Indicatori statistici per portafogli rendimento e rischio correlazione e covarianza Come confrontare i titoli e portafogli tra loro? La frontiera efficiente - portafoglio con due titoli rischiosi - portafoglio composto da un risk free e un titolo rischioso - portafoglio a n titoli

7 La teoria del portafoglio 7 La teoria del portafoglio studia la miglior ripartizione di un capitale in investimenti finanziari aleatori in funzione del rischio e del rendimento perché gli investitori detengono portafogli diversificati? Perché non investono tutto nel titolo più redditizio? Quale regola adottare per la scelta tra più titoli? Per rispondere a queste domande, partiamo da un esempio (si veda il foglio di lavoro primo foglio.xls) primo foglio.xls

8 Misure di rendimento e rischio 8 Il rendimento di un investimento rischioso è una variabile casuale R. L aleatorieta dei risultati futuri determina il rischio associato al singolo titolo. Tanto più il corso di un azione e variabile, tanto piu l investimento e rischioso e imprevedibile.

9 Misure di rendimento e rischio 9 Ricordiamo che per investimenti con rendimento certo vi sono criteri che individuano i migliori investimenti : V.A.N. o R.E.A., T.I.R. La Teoria del Portafoglio, per investimenti con rendimento aleatorio, di fonda sul criterio MEDIA-VARIANZA. Tra due investimenti si preferisce quello che ha il maggior rendimento atteso e il minor rischio Come misuriamo il rendimento atteso ed il rischio?

10 Misure di rendimento 10 Rendimento ex-post di periodo o holding period return. Media dei rendimenti di periodo Rendimento medio su piu periodi, o time weigthed return

11 Rendimento di periodo 11 Il rendimento su un singolo periodo r i, t = P i, t + D P i, t i, t 1 P i, t 1 r i,t P i,t-1 P i,t D i,t = Holding Period Return = Prezzo di acquisto al tempo t-1 (certo) del titolo i = Prezzo di realizzo al tempo t (incerto) = Dividendo capitalizzato nel periodo [t-1,t) Oss. Le serie sono spesso aggiustate per i dividendi

12 Rendimenti su due periodi? 1 Se r 1 =+10% e r =-10%, quale e la media del rendimento sul singolo periodo? r a = (r 1 + r )/=0 si tratta della media aritmetica r a = (r 1 + r + r r n ) / n

13 Rendimenti su due periodi? 13 Se r 1 =+10% e r =-10%, quale e il rendimento medio realizzato nei due periodi? r g = {(1+10%) (1-10%)} 1/ - 1=-0,5% Si tratta della media geometrica r g = {[(1+r 1 ) (1+r )... (1+r N )]} 1/n -1 La media geometrica prende il nome di time weighted return

14 Esercizio 1 14 Gli HPR ( Holding period return) osservati in 4 periodi sono Calcolare 1) la media dei rendimenti, ) il rendimento medio nei 4 periodi.

15 Come calcolo i rendimenti? 15 Media Aritmetica r a = (r 1 + r + r r n ) / n r a = ( ) / 4 =.10 = 10% Media Geometrica r g = {[(1+r 1 ) (1+r )... (1+r N )]} 1/n -1 r g = {[(1.1) (1.5) (.8) (1.5)]} 1/4-1 = (1.5150) 1/4-1 =.089 = 8.9%

16 I dati di input del modello media-varianza 16 Il modello media- varianza necessita di dati di input quali una stima del rendimento futuro atteso, una stima della rischiosità futura dei singoli titoli, una misura del grado di correlazione tra i diversi titoli. In un primo momento ipotizziamo delle stime basate su dati storici. Vedremo successivamente come migliorare queste stime.

17 Il rendimento futuro atteso 17 In un modello di portafoglio, una previsione del rendimento futuro atteso nel periodo successivo, E(R), puo essere ottenuta utilizzando la media aritmetica dei rendimenti realizzati in passato in un singolo periodo ( ovvero la media del campione). R = 1 n r i i= 1, n

18 Il rendimento futuro atteso 18 Per esempio si supponga che i rendimenti % fatti registrare negli ultimi 5 anni dai titoli A e B siano i stati seguenti: A 10% 10% 9% 10% 11% R A =10% B 5% 9% 8% 5% 8% R B = 15%

19 Misure di rischio: la varianza 19 Il rischio può essere misurato dalla varianza VaR( R) = σ S 1 = [ ri R n 1i= 1.. n della quale la varianza campionaria è una stima La volatilità è ] σ = σ Perchè la varianza è una misura di rischio?. La varianza di un attività priva di rischio e σ = 0

20 Misure di rischio: la varianza 0 A 10% 10% 9% 10% 11% m A =10% B 5% 9% 8% 5% 8% m B =15% Il rischio del titolo A ) = 0.5 Il rischio del titolo B σ A stimata = 0.71% S A = (1 4 S σ B B 1 = (( 10) + ( 6) 4 stimata = 10,65% + ( 7) ) = 113.5

21 Misure di rischio: la varianza 1 I rendimenti ottenuti dal titolo B sono risultati molto irregolari (addirittura peggiori rispetto a quelli ottenuti dal titolo A in ben 3 casi su 5); nonostante ciò, il rendimento medio complessivo del titolo B risulta superiore. Il rischio legato ad un investimento nel titolo B dipende dalla assoluta imprevedibilità dei rendimenti attesi nel breve periodo. Il problema della selezione del portafoglio è un problema di decisioni finanziarie in condizioni di incertezza: infatti sia il rendimento dei singoli titoli che il rendimento del portafoglio sono rappresentati da variabili aleatorie.

22 Utilizzando Excel Media Funzione media Varianza Funzione VAR Volatiltà Funzione radq (VAR) Riprendiamo il nostro foglio excel: calcolare media e varianza delle serie storiche

23 Esempio 3 Rendimenti settimanali Rendimenti % da gennaio 1996 a Luglio 1999

24 Alcune statistiche 4 Data la serie storica dei prezzi settimanali rendimento medio 0,41% varianza 0, volatilità (s.q.m) 5,07%

25 Distribuzione empirica 5 Istogramma dei rendimenti storici Numero di osservazioni rendimenti %

26 Sommario in dettaglio 6 Rivediamo brevemente gli indicatori statistici per singoli titoli indicatori di rendimento indicatori di rischio varianza e deviazione standard Indicatori statistici per portafogli rendimento e rischio correlazione e covarianza Come confrontare i titoli e portafogli tra loro? La frontiera efficiente - portafoglio con due titoli rischiosi - portafoglio composto da un risk free e un titolo rischioso - portafoglio a n titoli

27 Come costruisco un portafoglio con azioni 7 Il rendimento di un portafoglio composto da due titoli è dato da con x 1 +x =1 R = x 1 R 1 +x R Il rendimento futuro atteso di un portafoglio e la media pesata dei rendimenti attesi di ogni azione E[R] = x 1 E[R 1 ] + x E[R ]

28 Rischio di un portafoglio a due titoli 8 Quando due azioni con varianza VAR(R 1 )=σ 1 e VAR(R )= σ, rispettivamente, sono combinate in un portafoglio con pesi x 1 e x, la varianza del portafoglio e data da VAR(R) = VAR(x 1 R 1 +x R )= = x 1 VAR(R 1 )+x VAR(R ) + x 1 x Cov(R 1,R ) Scritto in modo più compatto σ p = x 1 σ 1 + x σ + x 1 x Cov(R 1,R ) Cov(R 1,R ) = Covarianza dei rendimenti delle azioni 1 e

29 La diversificazione dei rischi: la covarianza 9 La covarianza e una misura della dispersione congiunta di titoli intorno alla media. Una stima della covarianza e data da : COV ( R n 1 1, R) = ( r1, i R1 )( r, i R) n 1 i= 1 una covarianza negativa indica, intuitivamente, che quando il rendimento di un titolo è sotto la media, il rendimento dell altro è sopra la media. Cioe i due titoli si muovono generalmente in modo opposto.

30 Covarianza e correlazione 30 La Covarianza dipende dall unità di misura adottata. Esempio: covarianza tra peso e altezza dei partecipanti al corso. Il coefficiente di correlazione è un indicatore adimensionale. COV ( R, R 1 ρ = σ σ 1 1 ρ 1 Un ρ<1 rivela la possibilità di ridurre il rischio complessivo. ) Oss σ p = x 1 σ 1 + x σ + x 1 x ρσ 1 σ

31 Il coefficiente di correlazione 31 ρ=1 ρ=-1 ρ=0 0<ρ<1

32 Il coefficiente di correlazione 3 ρ=±1 i rendimenti dei due titoli sono legati da una dipendenza lineare perfetta ρ=0 i rendimenti non sono correlati linearmente (rendimenti sparsi) 0<ρ<1 caso più realistico, i rendimenti si muovono insieme ma non perfettamente

33 Esercizio 33 Stima varianza, covarianza e correlazione dei seguenti dati Costruisci portafogli con diverse composizioni settimana A rend % B rend % Puoi arrivare a delle conclusioni? Si veda frontiera efficiente.xls

34 Sommario in dettaglio 34 Rivediamo brevemente gli indicatori statistici per singoli titoli indicatori di rendimento indicatori di rischio varianza e deviazione standard Indicatori statistici per portafogli rendimento e rischio correlazione e covarianza Come confrontare i titoli e portafogli tra loro? La frontiera efficiente - portafoglio con due titoli rischiosi - portafoglio composto da un risk free e un titolo rischioso - portafoglio a n titoli

35 Criterio M-V: M Principio di dominanza 35 Si dice che un portafoglio A domina un portafoglio B: A B Quando vale almeno una delle disuguaglianze con il segno forte A B E[ A] E[ B] σ σ A B

36 Criterio M-V: M Principio di dominanza 36 E(r) B D m p C P A σ p σ D domina A; ha un maggior rendimento atteso C domina A: ha un rischio piu contenuto B domina C; ha un rendimento atteso maggiore

37 37 Criterio M-VM E(r) Portafogli Dominanti C? σ Titoli Efficienti: hanno minor rischio e un maggior rendimento atteso I portafogli C e D non sono confrontabili: il criterio introduce un ordinamento parziale tra portafogli P D? Portafogli Dominati

38 Criterio M-V M V Principio di dominanza 38 Non vogliamo esaminare le singole azioni e scartare quelle dominate. Vogliamo estendere l analisi a tutti i portafogli che posso ottenere combinando le azioni. Si può scoprire che un titolo dominato non deve essere necessariamente escluso dal mio portafoglio perché...

39 Criterio M-V M V Principio di dominanza 39 Portafogli ammissibili: insieme di alternative possibili (che includono le singole azioni e combinazioni lineari delle stesse) Portafogli efficienti: un portafoglio e efficiente quando non e dominato da nessun altro portafoglio ammissibile La scelta tra i portafogli efficienti avviene in base alla propensione al rischio dell investitore, ovvero in base ad una funzione di utilità.

40 Sommario 40 Rivediamo brevemente gli indicatori statistici per singoli titoli indicatori di rendimento indicatori di rischio varianza e deviazione standard Indicatori statistici per portafogli rendimento e rischio correlazione e covarianza Come confrontare i titoli e i portafogli tra loro? La frontiera efficiente portafoglio con due titoli rischiosi portafoglio composto da un risk free e un titolo rischioso portafoglio a n titoli

41 Impostazione del modello 41 Consideriamo un numero n di titoli a rendimento non certo. Si è già visto che i rendimenti dei singoli titoli sono rappresentati da variabili aleatorie che indicheremo con R 1, R,..R n Sia C il capitale disponibile per investire negli n titoli (portafoglio P) Devo decidere quanto investire nel titolo 1, quanto nel titolo,, tenuto conto del criterio di scelta media-varianza, ovvero allo scopo di ottenere portafogli a minimo rischio, per un fissato livello di rendimento.

42 Impostazione del modello 4 Indicato con C 1 l'ammontare da destinare all'acquisto del titolo 1, con C l'ammontare da destinare al titolo, e così via, risulta C 1 + C +..+ C n = C poiché tutto il capitale disponibile viene investito. Per rendere omogenei tali valori, ovvero per confrontare tra loro portafogli di diversi importi, conviene c c C = C C C C 1 cn ovvero x 1 + x +..+ x n = 1

43 Impostazione del modello 43 Essendo x i 0, i, quindi ogni x i rappresenta la quota percentuale investita nel titolo i. Rendimento del portafoglio: variabile aleatoria R P R P = x 1 R 1 + x R +..x n R n somma pesata di n v.a. o combinazione lineare di n variabili. Per ogni v.a. R i, rendimento del titoli i-esimo, si possono calcolare valore atteso e varianza E(R i )=m i e Var (R i )

44 Ipotesi del modello 44 Il modello di Markowitz si basa sulle seguenti ipotesi Gli investitori selezionano i portafogli in base al rendimento atteso e al rischio atteso. L orizzonte temporale è uniperiodale Gli investitori sono avversi al rischio e massimizzano l utilità attesa

45 Portafoglio a due titoli: 45 Come costruiamo la frontiera efficiente a partire da due titoli azionari? A tal fine introduciamo il concetto di diversificazione: come ridurre il rischio totale, senza sacrificare il rendimento. Scopriremo che si può verificare che il portafoglio efficiente a rischio minimo ha un rischio minore di min(σ 1,σ ). Si parla di effetto contrazione del rischio.

46 La Frontiera efficiente a partire da due titoli 46 Come costruiamo la frontiera efficiente a partire da due titoli azionari? Supponiamo di avere due azioni (v.a. R 1 e R ) con E(R 1 )<E(R ) e σ 1< σ Il portafoglio e caratterizzato da E(R p ) = x E(R 1 )+(1-x) E(R ) σ p = x σ 1 + (1-x) σ + x(1-x) σ 1 σ ρ Dobbiamo esprimere il rendimento in funzione del rischio

47 Esempio* 47 Siano dati titoli E(R 1 )= 8%, σ 1 =1% E(R )=10%, σ =15% Facciamo delle ipotesi su ρ Quando abbiamo una contrazione del rischio? Considero 8 portafogli con diversi pesi e ipotizzo diversi coefficienti di correlazione frontiera efficiente.xls *Da Bodie Kane Marcus Essential of investment

48 Esempio* 48 Il portafoglio e caratterizzato da E(R p ) = x E(R 1 ) + (1-x) E(R ) σ p = x σ 1 + (1-x) σ + x(1-x) σ 1 σ ρ 0 x 1 Portafoglio E[r] x 1-x

49 Significato di ρ: coeff. di correlazione lineare 49 ρ =1 Perfetta correlazione lineare positiva. Significa che i rendimenti dei titoli sono perfettamente correlati positivamente: variano nella stessa direzione e per lo stesso ammontare. Nella realtà non esistono titoli che si comportano così: esistono invece titoli con elevata correlazione positiva (ρ =0,8 o ρ =0,9). ρ = -1 Perfetta correlazione lineare negativa. I rendimenti dei titoli sono perfettamente correlati negativamente: variano in direzioni opposte e per lo stesso ammontare. ρ = 0. Assenza di correlazione lineare I titoli non sono correlati né positiva-mente, né negativamente. Nel piano di rappresentazione dei due rendimenti si ottiene una nuvola di punti

50 ρ =1 : perfetta correlazione positiva 50 Riprendiamo la (): σ P = x σ 1 + (1-x) σ + x(1-x) ρ 1 σ 1 σ diventa [ (1 ) ] σ σ σ P = x 1+ x Quindi σ σ σ σ P = P = x 1+ (1 x) da cui si può ricavare la variabile x e sostituire in (1). Risulta: x = σ σ σ σ 1

51 ρ =1 : perfetta correlazione positiva 51 E sostituendo in m P = x m 1 + (1-x) m Si ottiene: m m σ m σ m m = σ + σ e posto σ1 σ σ1 m m β 1 =, risulta β > 0 σ σ Si ha la F.E m = βσ + α Si può verificare che la retta passa per A e B.

52 Perfetta correlazione positiva 5 m P m B m 1 A ρ = 1 σ 1 σ σ P

53 ρ=-1:perfetta correlazione negativa 53 La () diventa : Quindi [ (1 ) ] σ σ σ P = x 1 x P = P = x 1 (1 x) σ σ σ σ σ P = 1 xσ (1 x) σ, per x 1 σ σ + σ 1 [ ] xσ (1 x) σ, per x 1 σ σ + σ 1

54 ρ=-1:perfetta correlazione negativa 54 Si noti che per x= σ /(σ 1 + σ ) si ottiene un PRT con varianza nulla! Esaminiamo i due casi separatamente: 1 si ricava la variabile x e si sostituisce nella (1). σ + σ x = Si ottiene σ + σ 1 m m1 m m1σ mσ 1 = σ + + σ + σ σ + σ 1 1

55 ρ=-1:perfetta correlazione negativa 55 Per semplificare si pone m1 m β1 = σ + σ e α = 1 1 m1σ + mσ 1 σ + σ 1 Notare che β 1 <0! Si ha la F.E m = β 1 σ + α 1 Si può verificare che tale retta passa per i punti A e C (0, α 1 )

56 ρ=-1:perfetta correlazione negativa 56 si ricava la variabile x e si sostituisce nella (1): σ + σ x = σ 1+ σ m m mσ m Si ottiene m = σ + + σ1+ σ σ1+ σ Posto m m m1σ + mσ 1 1 β =, con β > 0 e α1 = σ + σ σ1+ σ 1 Si ha la F.E m = β σ + α 1 Si può verificare che tale retta passa per i punti C (0, α 1 ) e B. σ 1 1 1

57 PRT con perfetta correlazione negativa 57 m P m B C m 1 1 A ρ = -1 σ 1 σ σ P

58 PRT ammissibili 58 m P m ρ = -1 B C m 1 ρ = -1 PRT ammissibili A ρ=1 σ 1 σ σ P

59 PRT ammissibili 59 m P m ρ -1 B C ρ 1 m 1 A σ 1 σ σ P

60 Esempio 60 Le formule relative ai casi esaminati si semplificano notevolmente quando si sostituiscono valori numerici. Si considerano due azioni tali che: R 1 : m 1 = 10%, σ 1 = 18% R : m =16%, σ = 30% Sia ρ = 1 graficamente abbiamo visto che la F.E. è lineare m% A B σ%

61 Esempio con ρ = 1 61 Calcoliamo m P e σ P m P = 10x+16(1-x)= 16-6x (1) σ P = 18x+30(1-x)= 30-1x Ricavo x : x=(30- σ)/1 e sostituisco in (1) m P = 0,5 σ P +1 F.E. Verifico che passa per A e B.

62 Esempio ρ =- 1 6 Sia ρ = -1. La (1) non cambia m P = 16-6x σ P = 18x-30(1-x) = 48x-30 σ P = 1 48x 30 per x 0,65-48x + 30 per x 0,65 1 σ P = 48x-30 Ricavo x : x=( σ+30)/48 e sostituisco in (1) m P = 1,5 0,15 σ P F.A. Verifico che passa per A e C

63 Esempio ρ = La () diventa σ P = -48x+30, per x 0,65 Ricavo x : x=( 30-σ)/48 e sostituisco in (1) m P = 1,5 + 0,15 σ P F.E. Verifico che non passa per A, passa per B e C:i PRT efficienti sono collocati sul segmento CB m% 16 1,5 10 C A B σ%

64 Esempio ρ = 0 64 Non abbiamo le formule generali, iniziamo con i dati: σ P = x σ 1 + (1-x) σ + 0 = 18 x + 30 (1-x) Sviluppando e raccogliendo risulta σ P = 1.4 x x La varianza del PRT è una funzione di secondo grado che dipende da x. Quando è minima la varianza? d dx σ =.448x =0 x=0.735

65 Esempio ρ = 0 65 Sostituendo questo valore di x in σ P si ha: σ P = 38,, σ = 38, = 15,4% P Quale rendimento medio corrisponde a questo PRT? σ% V x

66 Esempio ρ = 0 66 Dalla (1) m P = 16 6x sostituendo x= 0,735 Si ha m P = 11,58% Possiamo allora cercare di rappresentare la F.E. Sull arco VB sono collocati i PRT efficienti. Una opportuna miscela di A e B conduce al PRT V con σ V = 15,4% < σ 1. Come si spiega? m% 16 m V 10 V σ V A A B σ%

67 F.E. con punto di svolta 67 E opportuno caratterizzare i casi in cui la F.E. ha un punto di svolta. Si dimostra che esiste un ρ* > 0 tale che: se ρ P > ρ* non si ha punto di svolta. La linea dei PRT ammissibili è compresa tra σ 1 e σ e coincide con i PRT efficienti se ρ P ρ* la curva ha un punto di svolta: i PRT efficienti sono collocati sull arco superiore della curva VB

68 F.E. con punto di svolta 68 Possiamo distinguere tre casi possibili 1 3 m m m m 1 V m 1 V m 1 V σ σ σ

69 F.E. con punto di svolta 69 Deve essere V compreso tra m 1 e m : casi e 3. Se V= m 1 x=1 In altri termini la varianza è minima per x=1 σ P = x σ 1 + (1-x) σ + x(1-x) ρ 1 σ 1 σ σ = d dx 0 per x= 1 dσ dx x= 1 σ = σ ρσσ = 0 ρ* = σ

70 F.E. con punto di svolta 70 Quindi in un PRT c è contrazione del rischio se risulta ρ P ρ*. Rivediamo i casi esaminati 1 3 m m 1 m m m 1 m 1 ρ P >ρ* ρ P =ρ* ρ P < ρ* σ σ σ

71 Esempio con contrazione del rischio 71 Riprendiamo l esempio già trattato: si ha σ 1 = 18% e σ = 30% Se fosse ρ P = 0,3 come trovare i PRT efficienti che investono nelle due azioni? Notiamo che risulta Occorre calcolare σ P σ P = 900x 1.476x +900 σ 18 ρ = = = ρ< ρ 1 * 0,6 quindi * σ 30 con i nuovi dati. Si ha σ = x d dx σ = d dx per x= 0,8

72 Esempio con contrazione del rischio 7 Risaliamo alle coordinate in σ e m : σ (x=0,83) =89,84, σ=17,0% m P (x=0,83) =16-6x=11,08% PRT a var Minima: V x = 0.8 = σ = 17% m = 11% PRT efficienti: arco VB m% V A B σ%

73 Esempio con contrazione del rischio 73 Se invece fosse ρ P = 0,7 come trovare i PRT efficienti che investono nelle due azioni? Notiamo che risulta σ 18 ρ = = = ρ> ρ σ 30 1 * 0,6 quindi * Occorre calcolare σ P con i nuovi dati. Si ha σ P = 468x 1.044x +900 σ = x d dx σ = d dx 0 per x= 1,11

74 Esempio con contrazione del rischio 74 La Var è minima per valori non ammissibili! Infatti graficamente si nota che i PRT efficienti sono sull arco AB m% 16 B Non c è contrazione del rischio 10 V A σ% 18 30

75 Effetto delle correlazioni 75 Si può verificare che il portafoglio efficiente a varianza minima abbia varianza minore di min(σ 1,σ ). si parla di effetto contrazione del rischio. Quale relazione deve intercorrere tra i due titoli, perché si verifichi l effetto contrazione?

76 Riassumendo 76 portafoglio con due titoli rischiosi se ρ=1 non ho benefici della diversificazione, tanto vale investire nel titolo a rischio minore, se voglio minimizzare il rischio se ρ<ρ* inizio ad avere benefici nel diversificare, se ρ=-1 posso addirittura annullare il rischio

77 Sommario 77 Rivediamo brevemente gli indicatori statistici per singoli titoli indicatori di rendimento indicatori di rischio varianza e deviazione standard Indicatori statistici per portafogli rendimento e rischio correlazione e covarianza Come confrontare i titoli e i portafogli tra loro? La frontiera efficiente portafoglio con due titoli rischiosi portafoglio composto da un risk free e un titolo rischioso portafoglio a n titoli

78 Portafoglio con due titoli, uno privo di rischio 78 Si consideriamo due titoli 1) investimento certo (0,R f ) ) investimento aleatorio caratterizzato da (σ, E(R )) Ipotizziamo E(R ) >R f

79 Portafoglio con due titoli, uno privo di rischio 79 Il portafoglio generale e caratterizzato da E(R) = x E(R f ) + (1-x) E(R ) σ = x σ 1 + (1-x) σ + x(1-x) σ 1 σ ρ Rischio nullo Correlazione nulla Per cui il tutto si semplifica in (1) () E( R) = R σ f = (1 x) x + (1 x) E( R σ ) Dobbiamo esprimere il rendimento in funzione del rischio

80 I portafogli ammissibili 80 Dalla () ricavo (1 x) σ = σ Sostituisco nella (1) E( R) = R f x + (1 x) E( R ) L insieme dei portafogli ammissibili E( R) = R f + ( E( R ) R f ) σ σ

81 Esempi 81 Investi 100 Euro in un portafoglio. Il portafoglio comprende: 1) un asset rischioso con un rendimento atteso del 1% e deviazione standard del 15% ) un investimento privo di rischio con rendimento 5%. Quale percentuale del portafoglio dovrebbe essere investita in attività prive di rischio in modo che l'intero portafoglio abbia deviazione standard pari al 9%?

82 Soluzione 8 Le equazioni di rendimento e rischio sono E( r ) σ = = 5% x + (1 (1 x) 15% x ) 1% 0 Imponendo che la deviazione standard sia 9% σ x = (1 6 = 15 x)15% = 5 = 9%

83 Esempi 83 Investi 100 Euro in un portafoglio. Il portafoglio comprende: 1) un asset rischioso con un rendimento atteso del 1% e deviazione standard del 15% ) un investimento privo di rischio con rendimento 5%. Quale percentuale del portafoglio dovrebbe essere investita in attività prive di rischio in modo che l'intero portafoglio abbia deviazione standard pari al 9%? La percentuale del portafoglio investita in attività prive di rischio è x=/5 ossia il 40%

84 Esempi 84 Hai 500 Euro da investire. Il tasso di rendimento privo di rischio è 8%, così come quello di finanziamento. Il rendimento di un titolo rischioso è il 16%. Se volessi ottenere un rendimento del %, quanto dovresti investire nell attività priva di rischio?

85 Soluzione 85 L equazioni del rendimento è E( r ) = 8% x + (1 x ) 16% Non ho informazioni sulla volatilità del titolo. Imponendo che il rendimento atteso sia % E( r) = 8% x + (1 x)16% 0 3 x = 4 = %

86 Esempi 86 Hai 500 Euro da investire. Il tasso di rendimento privo di rischio è 8%, così come quello di finanziamento. Il rendimento di un titolo rischioso è il 16%. Se volessi ottenere un rendimento del %, quanto dovresti investire nell attività priva di rischio? La percentuale del portafoglio investita in attività prive di rischio è x=-3/4 ossia dovrei finanziarmi per 375 Euro.

87 Quale portafoglio scegliere? 87 Tutti i punti sulla frontiera efficiente sono buone combinazioni di rischio/ rendimento, tuttavia..non e detto che due portafogli efficienti siano egualmente desiderabili. la scelta tra i portafogli efficienti avviene in base alla propensione al rischio dell investitore

88 Quale portafoglio scegliere? 88 Ogni investitore e caratterizzato da una funzione di utilità che ne coglie le caratteristiche di tolleranza al rischio. La funzione di utilità viene calcolata su una combinazione rischio rendimento e misura l utilità che deriva dal possedere un portafoglio con questo profilo. Proviamo a rispondere alla domanda Hai vinto un premio, scegli tu quale a) $000 subito e certi b) una possibilità del 50% di vincere $5000

89 Quale portafoglio scegliere? 89 Esistono combinazioni di rischio e rendimento che forniscono la stessa utilità ossia i portafogli che danno la stessa utilità sono indifferenti -- Curve di indifferenza Il portafoglio ottimo e ottenuto dal punto di intersezione tra le curve di indifferenza che fornisce la più elevata utilità e la frontiera efficiente.

90 Quale portafoglio scegliere? 90

91 PRT efficienti e curve di utilità 91 Esistono tre tipologie di atteggiamenti nei confronti del rischio: Propensione al rischio Neutralità verso il rischio Avversione al rischio La Portfolio Theory assume l ipotesi che tutti gli individuai siano avversi al rischio. Questo corrisponde a una funzione non decrescente e concava. Quale funzione è atta ad esprimere le preferenze individuali? lineare Quadratica Cubica Logaritmica, od altro?

92 PRT efficienti e curve di utilità 9 Si assume che le preferenze siano ben rappresentate da una funzione di utilità quadratica Sia R una v.a. che rappresenta il rendimento % di un titolo o di un PRT: allora U(R)=R-gR, con g parametro positivo Funzione non decrescente e concava. Verifichiamolo: - U (R)= 1-gR 0, per R 1/(g) -U (R)=-g<0, essendo g>0 Si tratta di una famiglia di parabole con vertice R=1/(g) U(R) R

93 PRT efficienti e curve di utilità 93 Calcoliamo il valore atteso di U(R) (variabile aleatoria) E[U(R)] = E(R-gR )= E(R) ge(r ) (*) Per il momento del secondo ordine E( R ) ricordiamo che vale Var(R)= E(R )- [E(R)], quindi E(R )=Var(R)+ [E(R)] = σ + m e sostituendo in (*) E[U(R)]= m g(σ + m ), dove g misura del grado di avversione al rischio. Indicato con µ una costante, si pone E[U(R)]= µ luogo di utilità costante e si ottiene

94 PRT efficienti e curve di utilità 94 m g σ -gm = µ e dividendo per (-g) σ + 1 m µ m g + g = Con centro C(0, 1/(g)) e raggio 0 Equazione di un fascio di circonferenze concentriche 1 r = 4g c g Nel piano m- σ sono rappresentati da archi di circonferenza per m<1/(g).: sono tratti di curve di isoutilità

95 PRT efficienti e curve di utilità 95 m P Utilità crescente σ P

96 PRT efficienti e curve di utilità 96 m P P Il portafoglio ottimale sara quello efficiente, cioè sulla F.E., che si trova sulla curva di indifferenza piu elevata nel grafico P σ P Il PRT P è il punto di tangenza tra la famiglia di curve di isoutilità a l equazione della F.E.

97 Il modello più semplice : esempio 97 Data la frontiera efficiente m P = 1+0,5 σ P con 18 σ P 30 ci proponiamo di trovare il PRT ottimo, avendo un grado di avversione al rischio pari a g=4. Occorre risolvere max( m g σ -gm ) sapendo che m P = 1+0,5 σ P. 18 σ P 30 Si tratta di mettere a sistema le due funzioni e risalire all unica soluzione. Il testo indica come utilità quadratica: E[ U ( R)] = E( R) 0.5Aσ

98 Avversione al rischio e asset allocation 98 Un elevata avversione/propensione al rischio porta ad un portafoglio con un alta/bassa componente di attività priva di rischio Un investitore può aumentare il grado di rischiosità del suo portafoglio tramite effetto leva o leverage

99 Selezione dei portafogli ottimali e propensione al rischio 99 E(r) P Borrower r f Lender σ

100 Portafogli efficienti in presenza di un tasso di 100 indebitamento h>r f E(r) E(r 0 ) h P r f σ σ 0

101 Frontiera efficiente con tre titoli rischiosi 101 E(r) E(r 3 ) E(r ) E(r 1 )

102 Frontiera efficiente con più titoli rischiosi: esempio intuitivo 10 E(r)

103 103 Frontiera efficiente con più titoli rischiosi Frontiera efficiente con più titoli rischiosi Fissato un livello di rendimento K, determino il portafoglio a varianza minima. Si tratta di minimizzare la varianza. Posso pensare di far girare del software 1 ) ( vincoli rispetto dei ,.. = = i i i i i n n x x x k r E x nel x x x x x x x Min n ρ σ σ ρ σ σ σ σ σ

104 104 Frontiera efficiente con più titoli rischiosi Frontiera efficiente con più titoli rischiosi Spesso si preferisce usare una notazione matriciale. Con vincoli [ ] x x x x Min σ σ ρσ σ ρσ σ [ ] = x x [ ] µ = ) ( ) ( 1 1 r E r E x x

105 Frontiera efficiente con più titoli rischiosi 105 Spesso si preferisce usare una notazione matriciale ancora piu compatta Min ' xv x Con vincoli ' x E( r) = µ x'1 = 1

106 La frontiera dei portafogli efficienti 106 E(r) Frontiera efficiente Portafoglio a rischio minimo singole azioni insieme dei portafogli a rischio minimo St. Dev.

107 Includiamo anche il titolo privo di rischio 107 E(r) retta (M) retta (A) M P A G A M P (retta per il punto a minima varianza globale) r f P P&F M A&F

108 Frontiera efficiente 108 E(r) E( r) = r f + ( E( r ) M σ M r f ) σ B M A rf St. Dev

109 Indice 109 Misure di rischio e rendimento La diversificazione dei rischi I modelli di portafoglio in media e varianza. La frontiera efficiente nello spazio rischio/rendimento Procedimenti per stimare i parametri del modello in media e varianza. Il Capital Asset Pricing Model L Arbitrage Pricing Theory.

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA Corso di pianificazione finanziaria da Markowitz al teorema della separazione e al CAPM Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz Markowitz

Dettagli

Indice. Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz UNIVERSITA DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA

Indice. Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz UNIVERSITA DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA UNIVERSITA DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA Corso di pianificazione finanziaria A.a. 2003/2004 1 Indice La Capital Market Theory di Markowitz Il Teorema della separazione di Tobin e la Capital Market Line

Dettagli

LEZIONE 4. Il Capital Asset Pricing Model. Professor Tullio Fumagalli Corso di Finanza Aziendale Università degli Studi di Bergamo.

LEZIONE 4. Il Capital Asset Pricing Model. Professor Tullio Fumagalli Corso di Finanza Aziendale Università degli Studi di Bergamo. LEZIONE 4 Il Capital Asset Pricing Model 1 Generalità 1 Generalità (1) Il Capital Asset Pricing Model è un modello di equilibrio dei mercati che consente di individuare una precisa relazione tra rendimento

Dettagli

LA VALUTAZIONE DI PORTAFOGLIO. Giuseppe G. Santorsola 1

LA VALUTAZIONE DI PORTAFOGLIO. Giuseppe G. Santorsola 1 LA VALUTAZIONE DI PORTAFOGLIO Giuseppe G. Santorsola 1 Rendimento e rischio Rendimento e rischio di un singolo titolo Rendimento e rischio di un portafoglio Rendimento ex post Media aritmetica dei rendimenti

Dettagli

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1 1 PORTAFOGLIO Portafoglio Markowitz (2 titoli) (rischiosi) due titoli rendimento/varianza ( μ 1, σ 1 ), ( μ 2, σ 2 ) Si suppone μ 1 > μ 2, σ 1 > σ 2 portafoglio con pesi w 1, w 2 w 1 = w, w 2 = 1- w 1

Dettagli

Il Capital asset pricing model è un modello di equilibrio dei mercati, individua una relazione tra rischio e rendimento, si fonda sulle seguenti

Il Capital asset pricing model è un modello di equilibrio dei mercati, individua una relazione tra rischio e rendimento, si fonda sulle seguenti Il Capital asset pricing model è un modello di equilibrio dei mercati, individua una relazione tra rischio e rendimento, si fonda sulle seguenti ipotesi: Gli investitori sono avversi al rischio; Gli investitori

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 12. Analisi del rischio

Finanza Aziendale. Lezione 12. Analisi del rischio Finanza Aziendale Lezione 12 Analisi del rischio Obiettivi i della lezione I rendimenti e la loro misurazione I rendimenti medi ed il loro rischio La misurazione del rischio e l effetto diversificazione

Dettagli

Rischio e rendimento degli strumenti finanziari

Rischio e rendimento degli strumenti finanziari Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Rischio e rendimento degli strumenti finanziari Capitolo 15 Indice degli argomenti 1. Analisi dei rendimenti delle principali attività

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

RISCHIO E RENDIMENTO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI. Docente: Prof. Massimo Mariani

RISCHIO E RENDIMENTO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI. Docente: Prof. Massimo Mariani RISCHIO E RENDIMENTO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI Docente: Prof. Massimo Mariani 1 SOMMARIO Il rendimento di un attività finanziaria: i parametri rilevanti Rendimento totale, periodale e medio Il market

Dettagli

Corso di teoria del rischio finanziario La teoria del portafoglio

Corso di teoria del rischio finanziario La teoria del portafoglio Corso di teoria del rischio finanziario La teoria del portafoglio Anno Accademico 2014/2015 - Università degli Studi di Messina Prof. Massimiliano Ferrara Università "Mediterranea di Reggio Calabria -

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche

Dettagli

Finanza Aziendale. Misura e valutazione del

Finanza Aziendale. Misura e valutazione del Teoria della Finanza Aziendale Misura e valutazione del rischio 7 1- Argomenti Il rischio Il rischio negli investimenti finanziari La misurazione del rischio Varianza e scarto quadratico medio Il rischio

Dettagli

FINANZA AZIENDALE AVANZATO

FINANZA AZIENDALE AVANZATO FINANZA AZIENDALE AVANZATO La diversificazione di portafoglio e il CAPM Lezione 3 e 4 1 Scopo della lezione Illustrare il modello logico-teorico più utilizzato nella pratica per stimare il rendimento equo

Dettagli

Sommario. Prefazione XI PARTE I INTRODUZIONE 1. Capitolo 1 Arbitraggio e decisioni finanziarie 3

Sommario. Prefazione XI PARTE I INTRODUZIONE 1. Capitolo 1 Arbitraggio e decisioni finanziarie 3 Sommario Prefazione XI PARTE I INTRODUZIONE 1 Capitolo 1 Arbitraggio e decisioni finanziarie 3 1.1 Valutazione dei costi e benefici 4 Utilizzo dei prezzi di mercato per determinare valori monetari 4 Quando

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti

Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti finanziari in un contesto di flussi finanziari certi, tuttavia

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Scelte in condizioni di rischio e incertezza

Scelte in condizioni di rischio e incertezza CAPITOLO 5 Scelte in condizioni di rischio e incertezza Esercizio 5.1. Tizio ha risparmiato nel corso dell anno 500 euro; può investirli in obbligazioni che rendono, in modo certo, il 10% oppure in azioni

Dettagli

23 Giugno 2003 Teoria Matematica del Portafoglio Finanziario e Modelli Matematici per i Mercati Finanziari ESERCIZIO 1

23 Giugno 2003 Teoria Matematica del Portafoglio Finanziario e Modelli Matematici per i Mercati Finanziari ESERCIZIO 1 23 Giugno 2003 Teoria Matematica del Portafoglio Finanziario e Modelli Matematici per i Mercati Finanziari In uno schema uniperiodale e in un contesto di analisi media-varianza, si consideri un mercato

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

5.4 Solo titoli rischiosi

5.4 Solo titoli rischiosi 56 Capitolo 5. Teoria matematica del portafoglio finanziario II: analisi media-varianza 5.4 Solo titoli rischiosi Suppongo che sul mercato siano presenti n titoli rischiosi i cui rendimenti aleatori sono

Dettagli

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO SOCIALLY RESPONSIBLE INVESTMENT AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO Forum per la Finanza Sostenibile Milano 30 giugno 2009 Giulio Casuccio Head of Quantitatives Strategies and Research Principi ed obiettivi:

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Il rischio di un portafoglio

Il rischio di un portafoglio Come si combinano in un portafoglio i rischi di 2 titoli? dipende dai pesi e dal valore delle covarianze covarianza a a ρ a b ρ a b ρ b b ρ coefficiente di correlazione = cov / ² p = a² ² + b² ² + 2 a

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA OPZIONI. Matematica finanziaria Dott. Andrea Erdas Anno Accademico 2011/2012

ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA OPZIONI. Matematica finanziaria Dott. Andrea Erdas Anno Accademico 2011/2012 ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA 1 OPZIONI 2 LE OPZIONI Le opzioni sono contratti che forniscono al detentore il diritto di acquistare o vendere una certa quantità del bene sottostante a una certa

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DEL CAPITALE AZIONARIO. Docente: Prof. Massimo Mariani

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DEL CAPITALE AZIONARIO. Docente: Prof. Massimo Mariani TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DEL CAPITALE AZIONARIO Docente: Prof. Massimo Mariani 1 SOMMARIO Il costo del capitale: la logica di fondo Le finalità del calcolo del costo del capitale Il costo del capitale

Dettagli

Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto

Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto Un azienda intende produrre un farmaco che sarà venduto in modo esclusivo per 20 anni, dopo di che il brevetto diverrà pubblico.

Dettagli

Aspettative, consumo e investimento

Aspettative, consumo e investimento Aspettative, consumo e investimento In questa lezione: Studiamo come le aspettative di reddito e ricchezza futuro determinano le decisioni di consumo e investimento degli individui. Studiamo cosa determina

Dettagli

Matematica e Statistica

Matematica e Statistica Matematica e Statistica Prova d esame (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 0/3 Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING RISCHIO E CAPITAL BUDGETING Costo opportunità del capitale Molte aziende, una volta stimato il loro costo opportunità del capitale, lo utilizzano per scontare i flussi di cassa attesi dei nuovi progetti

Dettagli

Dato il Mercato, è possibile individuare il valore e la duration del portafoglio:

Dato il Mercato, è possibile individuare il valore e la duration del portafoglio: TEORIA DELL IMMUNIZZAZIONE FINANZIARIA Con il termine immunizzazione finanziaria si intende una metodologia matematica finalizzata a neutralizzare gli effetti della variazione del tasso di valutazione

Dettagli

= 1, = w 2 x σ 2 x + (1 w x ) 2 σ 2 x 2 w x (1 w x ) σ x σ y, = 0.12 0.6 w x 0.2. = 0,

= 1, = w 2 x σ 2 x + (1 w x ) 2 σ 2 x 2 w x (1 w x ) σ x σ y, = 0.12 0.6 w x 0.2. = 0, Corso di Laurea: Numero di Matricola: Esame del 6 febbraio 2014 Tempo consentito: 120 minuti Professor Paolo Vitale Anno Accademico 2012-3 UDA, Facoltà d Economia Domanda 1 [9 punti, 270 & 509]. 1. Se

Dettagli

Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie

Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie Economia degli Intermediari Finanziari 29 aprile 2009 A.A. 2008-2009 Agenda 1. Il calcolo

Dettagli

studi e analisi finanziarie LA PUT-CALL PARITY

studi e analisi finanziarie LA PUT-CALL PARITY LA PUT-CALL PARITY Questa relazione chiarisce se sia possibile effettuare degli arbitraggi e, quindi, guadagnare senza rischi. La put call parity è una relazione che lega tra loro: il prezzo del call,

Dettagli

Finanza Aziendale. Rischio e Valutazione degli

Finanza Aziendale. Rischio e Valutazione degli Teoria della Finanza Aziendale Rischio e Valutazione degli investimenti 9 1-2 Argomenti trattati Costo del capitale aziendale e di progetto Misura del beta Costo del capitale e imprese diversificate Costo

Dettagli

La scelta in condizioni di incertezza

La scelta in condizioni di incertezza La scelta in condizioni di incertezza 1 Stati di natura e utilità attesa. L approccio delle preferenza per gli stati Il problema posto dall incertezza riformulato (state-preference approach). L individuo

Dettagli

Quesiti livello Application

Quesiti livello Application 1 2 3 4 Se la correlazione tra due attività A e B è pari a 0 e le deviazioni standard pari rispettivamente al 4% e all 8%, per quali dei seguenti valori dei loro pesi il portafoglio costruito con tali

Dettagli

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Corso di Risk Management S

Corso di Risk Management S Corso di Risk Management S Marco Bee marco.bee@economia.unitn.it Dipartimento di Economia Università di Trento Anno Accademico 2007-2008 Struttura del corso Il corso può essere suddiviso come segue: 1.

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Capitolo 20: Scelta Intertemporale

Capitolo 20: Scelta Intertemporale Capitolo 20: Scelta Intertemporale 20.1: Introduzione Gli elementi di teoria economica trattati finora possono essere applicati a vari contesti. Tra questi, due rivestono particolare importanza: la scelta

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

Analisi di scenario File Nr. 10

Analisi di scenario File Nr. 10 1 Analisi di scenario File Nr. 10 Giorgio Calcagnini Università di Urbino Dip. Economia, Società, Politica giorgio.calcagnini@uniurb.it http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/ http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/forecasting.html

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

Investimento Immobiliare Mercato, valutazione, rischio e portafogli

Investimento Immobiliare Mercato, valutazione, rischio e portafogli Investimento Immobiliare Mercato, valutazione, rischio e portafogli Martin Hoesli Giacomo Morri Capitolo 2 RENDIMENTO E RISCHIO DI UN INVESTIMENTO IMMOBILIARE Agenda Rendimento - Rendimenti immediati -

Dettagli

Indice. Presentazione

Indice. Presentazione Presentazione di Pier Luigi Fabrizi pag. XIII 1 LÕeconomia del mercato mobiliare di Pier Luigi Fabrizi È 1 1.1 Premessa È 1 1.2 LÕesercizio semantico È 1 1.3 La collocazione della disciplina È 4 Bibliografia

Dettagli

Separazione in due fondi Security Market Line CAPM

Separazione in due fondi Security Market Line CAPM Separazione in due fondi Security Market Line CAPM Eduardo Rossi Economia dei mercati monetari e finanziari A.A. 2002/2003 1 Separazione in due fondi Un vettore di rendimenti er può essere separato in

Dettagli

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011 Regressione Esempio Un azienda manifatturiera vuole analizzare il legame che intercorre tra il volume produttivo X per uno dei propri stabilimenti e il corrispondente costo mensile Y di produzione. Volume

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Il modello binomiale ad un periodo

Il modello binomiale ad un periodo Opzioni Un opzione dà al suo possessore il diritto (ma non l obbligo) di fare qualcosa. Un opzione call (put) europea su un azione che non paga dividendi dà al possessore il diritto di comprare (vendere)

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust

Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust Paolo Vicentini 7 Marzo 2005 Avvertenze legali Questa presentazione ha carattere puramente informativo e non costituisce sollecitazione all investimento,

Dettagli

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Premessa Con l analisi di sensitività il perito valutatore elabora un range di valori invece di un dato

Dettagli

Le scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5)

Le scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5) Le scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5) Che cos è il rischio? Come possiamo indicare le preferenze del consumatore riguardo al rischio? C è chi acquista assicurazione (non ama il

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 Valutazioni di operazioni finanziarie Esercizio 1. Un operazione finanziaria

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

987-88-386-6873-9 Saunders, Cornett, Anolli, Alemanni, Economia degli intermediari finanziari 4e 2015 McGraw-Hill Education (Italy) S.r.

987-88-386-6873-9 Saunders, Cornett, Anolli, Alemanni, Economia degli intermediari finanziari 4e 2015 McGraw-Hill Education (Italy) S.r. 987-88-386-6873-9 Saunders, Cornett, Anolli, Alemanni, Economia degli intermediari finanziari 4e 015 McGraw-Hill Education (Italy) S.r.l SOLUZIONI ESERCIZI CAPITOLO 3 1. Il concetto del valore temporale

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO. Docente: Prof. Massimo Mariani

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO. Docente: Prof. Massimo Mariani TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO Docente: Prof. Massimo Mariani 1 SOMMARIO Il costo del capitale stima del costo del capitale stima del costo del capitale di aziende operanti

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro ECONOMIA DEL LAVORO Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro Offerta di lavoro - Le preferenze del lavoratore Il luogo delle combinazioni di C e L che generano lo stesso livello di U (e.g.

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo. acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al

Dettagli

Strategie α nella costruzione di portafoglio. 03 Maggio 2012

Strategie α nella costruzione di portafoglio. 03 Maggio 2012 Strategie α nella costruzione di portafoglio 03 Maggio 2012 AGENDA La costruzione di portafoglio Le strategie alpha Il portafoglio con strategie alpha LA COSTRUZIONE DI UN PORTAFOGLIO FINANZIARIO Un portafoglio

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

Anno 4 Grafico di funzione

Anno 4 Grafico di funzione Anno 4 Grafico di funzione Introduzione In questa lezione impareremo a disegnare il grafico di una funzione reale. Per fare ciò è necessario studiare alcune caratteristiche salienti della funzione che

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

Inferenza statistica. Statistica medica 1

Inferenza statistica. Statistica medica 1 Inferenza statistica L inferenza statistica è un insieme di metodi con cui si cerca di trarre una conclusione sulla popolazione sulla base di alcune informazioni ricavate da un campione estratto da quella

Dettagli

Esercizi di Ricerca Operativa II

Esercizi di Ricerca Operativa II Esercizi di Ricerca Operativa II Raffaele Pesenti January 12, 06 Domande su utilità 1. Determinare quale è l utilità che un giocatore di roulette assegna a 100,00 Euro, nel momento che gioca tale cifra

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

Capital budgeting. Luca Deidda. Uniss, CRENoS, DiSEA. Luca Deidda (Uniss, CRENoS, DiSEA) Lecture 19 1 / 1

Capital budgeting. Luca Deidda. Uniss, CRENoS, DiSEA. Luca Deidda (Uniss, CRENoS, DiSEA) Lecture 19 1 / 1 Capital budgeting Luca Deidda Uniss, CRENoS, DiSEA Luca Deidda (Uniss, CRENoS, DiSEA) Lecture 19 1 / 1 Introduzione Scaletta Introduzione Incertezza e costo del capitale Costo del capitale di rischio (equity

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli