Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo

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1 1 RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo di Emanuele Maestri 26 SETTEMBRE 2017 Nel quadro della riforma del mercato del lavoro (Jobs Act), il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151 emanato in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 ha profondamente modi cato la disciplina degli impianti audiovisivi e degli altri strumenti di controllo, adattandola allo sviluppo tecnologico e alle moderne esigenze produttive. Ulteriori novità sono state recentemente introdotte dal decreto legislativo 24 settembre 2016, n SOMMARIO: DISCIPLINA IMPIANTI E ALTRI STRUMENTI DA CUI DERIVI ANCHE LA POSSIBILITÀ DI CONTROLLO STRUMENTI DI LAVORO E DI REGISTRAZIONE DELLE PRESENZE OBBLIGHI INFORMATIVI CALL CENTER REGIME SANZIONATORIO Disciplina L utilizzo degli impianti audiovisivi e degli altri strumenti di controllo negli ambienti di lavoro è disciplinato dall articolo 4 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei Lavoratori), così come recentemente modi cato dall articolo 23 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, nonché dall articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 24 settembre 2016, n. 185 (entrato in vigore l 8 ottobre 2016); con speci co riferimento alle sanzioni, trova applicazione il regime di cui all articolo 171 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n A di erenza della previgente formulazione, il nuovo testo dell articolo 4 dello Statuto dei lavoratori non prevede più un generale divieto di utilizzo degli impianti audiovisivi e delle altre apparecchiature nalizzate all esclusivo controllo a distanza dell attività dei lavoratori. Tuttavia, poiché la disposizione di legge rende possibile il controllo del lavoratore solo per speci che esigenze e in presenza del rispetto di determinate condizioni, deve ritenersi che il divieto di cui sopra sia ancora oggi vigente. Impianti e altri strumenti da cui derivi anche la possibilità di controllo L articolo 4, comma 1, della legge n. 300/1970, dispone che, l utilizzo degli impianti audiovisivi e degli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell attività dei lavoratori, è consentito esclusivamente nelle seguenti ipotesi: a. per esigenze organizzative e produttive; b. per la sicurezza del lavoro; e, c. per la tutela del patrimonio aziendale. L installazione, e il conseguente e ettivo impiego, degli strumenti di cui sopra non è sciolto da ogni vincolo: esso presuppone infatti la stipulazione di un accordo collettivo da parte del datore di lavoro e della

2 rappresentanza sindacale unitaria (RSU) o delle rappresentanze sindacali aziendali (RSA); in alternativa, qualora l impresa abbia unità produttive ubicate in diverse province della stessa regione o in più regioni, l accordo può essere sottoscritto dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Approfondimento Il Ministero del lavoro, nella nota 15 dicembre 2015, n. 27, ha precisato che gli indici sintomatici (già individuati dalla consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione) cui occorre fare riferimento ai fini della verifica comparativa del grado di rappresentatività, sono: a. numero complessivo dei lavoratori occupati; b. numero complessivo delle imprese associate; c. diffusione territoriale (numero di sedi presenti sul territorio e ambiti settoriali); d. numero dei contratti collettivi nazionali sottoscritti. INSTALLAZIONE DI IMPIANTI AUDIOVISIVI E DI ALTRI STRUMENTI DAI QUALI DERIVI ANCHE IL CONTROLLO DEL LAVORATORE PREVIO ACCORDO SINDACALE Fattispecie Impresa con 1 sola unità produttiva Impresa con più unità produttive situate nella stessa provincia Impresa con più unità produttive situate in diverse province della stessa regione Impresa con unità produttive situate in diverse regioni Parti dell accordo Datore di lavoro e RSU o RSA Datore di lavoro e RSU o RSA Datore di lavoro e associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (in luogo di RSU/RSA) Datore di lavoro e associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (in luogo di RSU/RSA) In base a quanto previsto dall articolo 4, comma 1, della legge n. 300/1970 come modi cato dall articolo 5, comma 2, del decreto correttivo n. 185/2016, qualora manchi l accordo, gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche il controllo della prestazione lavorativa del dipendente, possono essere installati previa autorizzazione della sede territoriale dell Ispettorato (INL) o, in alternativa, nel caso di imprese con unità produttive situate negli ambiti di competenza di più sedi territoriali, dalla sede centrale dell Ispettorato. Approfondimento Il testo previgente della norma disponeva: In mancanza di accordo gli impianti e gli strumenti di cui al periodo precedente possono essere installati previa autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro o, in alternativa, nel caso di imprese con unità produttive dislocate negli ambiti di competenza di più Direzioni territoriali del lavoro, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.. MANCANZA DI ACCORDO SINDACALE: INSTALLAZIONE DI IMPIANTI AUDIOVISIVI E ALTRI STRUMENTI DA CUI DERIVI ANCHE IL CONTROLLO DEL LAVORATORE DOPO AUTORIZZAZIONE Fattispecie Impresa con 1 unità produttiva Impresa con più unità produttive situate nell ambito di competenza di una sede dell Ispettorato Nazionale del lavoro Organo competente al rilascio dell autorizzazione Sede territoriale dell Ispettorato Sede territoriale dell Ispettorato

3 Impresa con più unità produttive situate negli ambiti di competenza di più sedi territoriali Sede centrale dell Ispettorato I provvedimenti di autorizzazione sono definitivi, non possono cioè essere oggetto di impugnazione. Strumenti di lavoro e di registrazione delle presenze L articolo 4, comma 2, della legge n. 300/1970, ha introdotto un importante novità con riferimento agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (per esempio: tablet, personal computer, smartphone e così via) e a quelli di registrazione degli accessi e delle presenze: ai ni dell impiego di tali strumenti, non è necessario un preventivo accordo con il sindacato o il rilascio di speci ca autorizzazione da parte dell Ispettorato. Con speci co riferimento all installazione di apparecchiature di localizzazione satellitare GPS montate su autovetture aziendali, l Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), nella circolare 7 novembre 2016, n. 2, ha fornito i seguenti chiarimenti: a. quando i sistemi di geolocalizzazione rappresentano un elemento aggiunto agli strumenti di lavoro, non utilizzati in via primaria ed essenziale per l esecuzione dell attività lavorativa, ma per rispondere ad esigenze di carattere assicurativo, organizzativo, produttivo o per garantire la sicurezza del lavoro, essi possono essere installati solo previo accordo sindacale ovvero, in assenza di tale accordo, previa autorizzazione da parte dell INL; b. quando i sistemi di localizzazionerappresentano veri e propri strumenti di lavoro, ossia sono installati per consentire la concreta ed e ettiva attuazione della prestazione lavorativa, ovvero l installazione è imposta da speci che normative di carattere legislativo o regolamentare (per esempio, uso dei sistemi GPS per il trasporto di portavalori superiore a euro , e così via), si può prescindere, sia dall intervento della contrattazione collettiva che dal procedimento amministrativo di carattere autorizzativo. Obblighi informativi In base a quanto espressamente previsto dalla norma, le informazioni raccolte mediante gli: a. impianti audiovisivi e altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell attività dei lavoratori; b. strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa; e, c. strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze,possono essere utilizzate da parte del datore a tutti i ni connessi al rapporto di lavoro (ivi inclusi quelli disciplinari), a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione in ordine alle modalità d uso dei predetti strumenti e di e ettuazione dei controlli e nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo n. 196/2003 (cd. Codice privacy ). L utilizzo delle informazioni a ni disciplinari presuppone il rispetto dell articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori), che sancisce l obbligo della contestazione degli addebiti in forma scritta e prevede il rispetto di un termine a difesa di 5 giorni di calendario decorrenti dal giorno della ricezione della lettera di contestazione prima che sia irrogata la sanzione disciplinare. Call Center Con speci co riguardo agli strumenti e i software utilizzati dai Call Center, l Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito alcune speci che indicazioni operative per l installazione e l uso di strumenti di supporto all attività dei Call Center. Iniziando dai c.d. sistemi CRM, ossia di Customer Relationship Management, cioè quegli archivi informatici che sostituiscono il fascicolo cartaceo del cliente e consentono di associare automaticamente al suo numero tutti i dati anagra ci e contrattuali, è stato precisato che, ove il CRM consenta il mero accoppiamento fra la chiamata e l anagra ca del cliente senza ulteriori elaborazioni, esso va considerato uno strumento che serve per rendere la prestazione lavorativa... e si può prescindere, sia dall accordo sindacale che dall autorizzazione dell INL.

4 Discorso completamente diverso, invece, per i software che consentono il monitoraggio dell attività e produttività di ogni operatore di Call Center. In particolare, esistono software che raccolgono ed elaborano in tempo quasi reale i dati relativi agli stati di attività telefonica di ogni operatore (libero, non disponibile, in pausa, ecc.) e i tempi medi di evasione delle lavorazioni. Altri software, invece, quanti cano: produttività giornaliera per servizio, tempo dedicato a ogni commessa e pause del singolo. Poiché essi, pur funzionali a più o meno generiche esigenze produttive, consentono di realizzare un monitoraggio individualizzato costante su tutti gli operatori che nisce per dar vita a un controllo minuzioso sull attività, eliminando ogni margine spaziotemporale in cui il lavoratore possa ragionevolmente essere certo di non essere osservato, ascoltato o comunque seguito nello svolgimento della propria attività e dei propri movimenti, l Ispettorato ha a ermato che tali sistemi non rientrano nella definizione di strumento utile a... rendere la prestazione lavorativa... e non si ravvisano le esigenze organizzative e produttive utili per il rilascio dell autorizzazione (INL, circ. 26 luglio 2017, n. 4 ). Regime sanzionatorio In base a quanto previsto dall articolo 171 del decreto legislativo n. 196/2003, integralmente sostituito dall articolo 23 del decreto legislativo n. 151/2015, la violazione delle disposizioni concernenti gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell attività dei lavoratori, nonché di quelle relative agli strumenti per rendere la prestazione e di registrazione degli accessi e delle presenze, ha quale conseguenza l applicazione del regime sanzionatorio di cui all articolo 38 dello Statuto dei lavoratori, ossia il datore di lavoro è punito, salvo che il fatto costituisca reato più grave: a. con un ammenda che va da euro 154,94 a euro 1.549, che può essere aumentata no a 5 volte quando per le condizioni economiche del reo essa può presumersi inefficace anche se applicata nel massimo; e/o, b. con l arresto da 15 giorni a 1 anno. Nei casi più gravi le pene dell ammenda e dell arresto possono essere applicate congiuntamente e l autorità giudiziaria ordina la pubblicazione della sentenza penale di condanna nei modi stabiliti dall articolo 36 del codice penale. Con speci co riferimento agli impianti audiovisivi, il Ministero del lavoro, nella nota 1 giugno 2016, n , ha fornito i seguenti chiarimenti: a. la violazione dell articolo 4, comma 1, della legge n. 300/1970 che prevede che l'installazione di un impianto di videosorveglianza non possa avvenire antecedentemente a (e quindi in assenza di) uno speci co accordo sindacale o di autorizzazione rilasciata dall Ispettorato non è esclusa dalla circostanza che tali apparecchiature siano solo installate ma non ancora funzionanti, né dall'eventuale preavviso dato ai lavoratori, né dal fatto che il controllo sia discontinuo perché esercitato in locali dove i lavoratori possono trovarsi solo saltuariamente; b. se durante l'attività ispettiva, l'ispettore riscontra l'installazione di impianti audiovisivi in assenza di accordo o di autorizzazione, egli deve impartire una prescrizione, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, al ne di porre rimedio all'irregolarità rilevata tramite l'immediata cessazione della condotta illecita e la rimozione materiale degli impianti. Per eliminare la contravvenzione accertata, l'organo di vigilanza deve ssare nel verbale di prescrizione un termine non eccedente il periodo di tempo tecnicamente necessario, tenendo in ogni caso conto che per la rimozione è necessario l'intervento di personale specializzato; qualora nel periodo di tempo ssato venga sottoscritto l'accordo sindacale ovvero venga rilasciata l'autorizzazione, venendo meno i presupposti oggettivi dell'illecito, l'ispettore può ammettere il contravventore a pagare in sede amministrativa, nel termine di 30 giorni, una somma pari al quarto del massimo dell'ammenda stabilita per la contravvenzione commessa. Documenti Correlati RIFERIMENTI NORMATIVI Articolo 4 della legge 20 maggio 1970, n. 300; Articolo 171 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n SCHEDE CORRELATE

5 Rapporto di lavoro subordinato