PIANO DI FORMAZIONE UST PC SUI DSA ART 4 LEGGE 170/10 E ART 7 DM 5669 DEL Fondamentali e mosse per individuare casi sospetti
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1 PIANO DI FORMAZIONE UST PC SUI DSA ART 4 LEGGE 170/10 E ART 7 DM 5669 DEL PRIMA DELLA DIAGNOSI Fondamentali e mosse per individuare casi sospetti Adriano Grossi, DS Dir Did Fidenza e I.C. Busseto
2 Articolo 3 l.170l.170/10 Prevede che: 1. Le ASL debbano rilasciare alle famiglie la diagnosi di DSA. 2. Le scuole, comprese quelle dell infanzia, devono attivare iniziative (c.d.screening( c.d.screening) tempestivi idonei ad individuare casi sospetti informando le famiglie. 3. Tale iniziative non costituiscono diagnosi e avvengono nell ambito di un protocollo regionale. 2 2
3 Art 2 DM n n 5669 del Evidenzia l obbligo l della scuola di segnalare le carenze alla famiglia La diagnosi dettagliata e tempestiva (2^primaria) sarà consegnata alle famiglie su modello ufficiale. 3 3
4 LINEE GUIDA D.M. 5669/2011 CHI FA CHE COSA 4
5 INDICE La lettura, evento complesso I fondamentali Il modello a due vie Il modello Uta Frith Assessment: cos è e come procedere con le prove criteriali E la scuola dell infanzia? 5
6 Lettura processo complesso decodifica comprensione Riconoscere e pronunciare correttamente e velocemente le parole di un testo Cogliere il significato 6
7 INVALSI Classe seconda Il solo scopo di tale prova, che non prevede l assegnazione di alcun punteggio, è di verificare quale percentuale di alunni non abbia ancora raggiunto un sufficiente grado di automatismo nella decodifica di parole scritte, misurata dal numero di parole lette nel tempo assegnato. Tale capacità strumentale di lettura viene definita nella relazione - un indispensabile pre-requisito per lo sviluppo della capacità di comprensione. 7
8 QUADRO PIRLS l abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla società e/o apprezzate dall individuo. I giovani lettori devono saper costruire un significato da testi di vario tipo Leggono per apprendere, per far parte della comunità dei lettori a scuola e nella vita di ogni giorno, e per godimento personale. 8
9 QUADRO OCSE PISA Literacy in lettura significa comprendere, utilizzare e riflettere su testi scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società. 9
10 Quadro INVALSI Le prove INVALSI valuteranno la competenza di lettura, intesa come comprensione, interpretazione e valutazione del testo scritto e le conoscenze lessicali e grammaticali, il cui apprendimento è previsto nelle indicazioni curricolari dei vari gradi di scuola, necessarie al suo sviluppo 10
11 Literacy Lettura come literacy= lettura funzionale, utile, serve per Occasioni di utilizzo della lettura La poesia, i romanzi, gli articoli di giornale... ma anche le istruzioni d uso di un elettrodomestico o di un gioco in scatola, i fumetti, le affissioni pubblicitarie. 11
12 Capire il testo La strada era gelata.il camion correva veloce.parecchie persone rimasero ferite. Che cosa è successo? Che cosa si capisce che sia successo? 12
13 Distinzione In realtà i due processi di decodifica e di comprensione sono distinti: una decodifica problematica non comporta necessariamente una scarsa comprensione. Al contrario, la difficoltà a comprendere in modo adeguato il significato di un testo potrebbe essere presente in studenti che hanno una abilità di decodifica perfettamente nella norma ( cattivo lettore ). 13
14 Distinzione Decodifica: puntare ad automatizzare il processo di riconoscimento delle parole utilizzando preferibilmente il lessico visivo. Comprensione: trovare le informazioni principali, cogliere la struttura, fare inferenze. Andare al di là del leggere bene. 14
15 Riconoscere le parole Noi ci occupiamo dell importanza di riconoscere le parole: comprensione di superficie, tradurre in significato i segni grafici percepiti. 15
16 LETTURA SE LEGGO UN TESTO CON PAROLE CONOSCIUTE CAPISCO ANCHE IL SIGNIFICATO DEL BRANO. 16
17 MI CONCENTRO SUL SIGNIFICATO E NON SULLA DECIFRAZIONE DELLE PAROLE ( le riconosco immediatamente) 17
18 SE LEGGO UN TESTO CON PAROLE SCONOSCIUTE NON CAPISCO IL SIGNIFICATO DEL BRANO E DEVO RILEGGERE PIU' VOLTE. 18
19 ( non le riconosco immediatamente e devo leggerle a pezzi ) 19
20 MI CONCENTRO SULLA DECIFRAZIONE DELLE PAROLE (NON SUL SIGNIFICATO DEL TESTO ) 20
21 La decifrazione dovrebbe diventare veloce, corretta, economica, automatica come quando. 21
22 VADO IN BICI E PARLO CON LA MIA AMICA 22
23 Guido l automobile e parlo con il passeggero che ho di fianco Guidare è un automatismo 23
24 DUE COSE INSIEME SONO POSSIBILI? SI, SE RICHIEDONO POCO CONTROLLO e sono AUTOMATIZZATE 24
25 Ma. Non è possibile parlare e giocare a tennis 25
26 Come avviene l accesso al significato della parola? 26
27 Modello standard Sussiste oggi un modello teorico di spiegazione della lettura adulta : MODELLO STANDARD Ideato per la prima volta da Coltheart, 1978 e ripreso da Sartori, 1984; Job, 1983). 27
28 Detto del doppio accesso" basato sull'ipotesi che l'accesso al significato delle parole possa avvenire sia direttamente sulla base di un codice visivo (via visiva) che sulla base di un codice fonologico (via fonologica) 28
29 DUE VIE O DOPPIO ACCESSO via lessicale SIGNIFCAT O via fonologica 29
30 Via lessicale Detta anche dell accesso diretto così chiamata perché l unità di elaborazione è la singola parola. 30
31 Il soggetto riconosce globalmente la parola e arriva a pronunciarla dopo averla riconosciuta e richiamata dal suo repertorio lessicale. Si avvale di rappresentazioni ortografiche e fonologiche contenute in specifici repertori: i lessici 31
32 Nel lessico ortografico le parole sono rappresentate in forma astratta, non visiva,indipendentemente dalle caratteristiche grafiche e percettive che caratterizzano la forma scritta (dimensione, stile e orientamento spaziale delle singole lettere). La rappresentazione ortografica astratta contiene tutte le informazioni che sono necessarie per un corretto riconoscimento delle parole: identità, numero e ordine delle singole lettere, statuto consonante-vocale di ogni lettera, formato della lettera iniziale. 32
33 Il lessico ortografico si forma come conseguenza dell esposizione sistematica a parole scritte. 33
34 VIA FONOLGICA La seconda strategia: via fonologica, o dell accesso indiretto richiede l'analisi delle singole subunità che compongono la parola per questo è chiamata sub-lessicale(lettere o sillabe). In questo caso le regole di conversione grafema-fonema aiutano a ricostruire la catena fonologica che consente il recupero della parola nel repertorio lessicale. 34
35 L informazione ortografica è segmentata nei grafemi costituenti. I fonemi corrispondenti a ciascun grafema sono poi recuperati e assemblati che opera nella memoria di lavoro 35
36 La parola può essere pronunciata senza alcun confronto con il repertorio lessicale. La via fonologica è decisiva nella lettura di parole sconosciute che non sono presenti nel vocabolario del lettore e nelle non parole. 36
37 Quindi Con la prima strategia la parola viene riconosciuta visivamente, pronunciata e ritrovata nel magazzino del lessico ortografico. Con la strategia indiretta la rappresentazione fonologica consente di pronunciare la parola senza alcun confronto con il repertorio lessicale. 37
38 Lettore efficiente Il lettore efficiente usa entrambe le strategie: preferibilmente la via lessicale in quanto più rapida e meno dispendiosa la via fonologica solo quando incontra parole che non ha mai incontrato prima, oppure quando le parole presentano delle eccezioni, o sono molto lunghe o sono delle non parole. 38
39 Apprendista lettore L apprendista lettore: deve cominciare ad ortografizzare fin dalla prima leggendo ed incontrando precocemente le parole,cioè passare all unità ortografica di elaborazione (dal fonema al morfema), per formarsi il suo lessico ortografico. 39
40 Modello dell apprendimento della lettura e scrittura di UTA FRITH 40
41 Modello di UTA Frith Il modello spiega come il bambino apprende a leggere e a scrivere Concepisce l apprendimento in modo gerarchico e progressivo in quattro stadi: le acquisizione dello stadio precedente consentono di passare a quello successivo. 41
42 Ciascuno stadio è caratterizzato dall acquisizione di nuove procedure e dal consolidamento e automatizzazione delle competenze già acquisite. 42
43 Stadio logografico: E una fase di pseudo-scrittura. La scrittura delle parole è dovuta ad un processo di associazione tra una precisa configurazione grafica e un significato. Scrive come se disegnasse e si riferisce in presa diretta al significato senza alcun riferimento alla dimensione sonora. 43
44 Scuola dell infanzia Coincide solitamente con l età prescolare. Il bambino riconosce e legge alcune parole in modo globale, perché contengono delle lettere o degli elementi che ha imparato a riconoscere. coca cola o il suo nome 44
45 Stadio alfabetico In questa fase il bambino prima riconosce che il suono di ciascuna parola può essere scomposto in parti più piccole (i fonemi) e poi, applicando le regole di trasformazione della propria lingua, associa i fonemi ai corrispondenti grafemi. 45
46 Stadio ortografico Questa fase serve per economizzare il processo di riconoscimento, imparando a manipolare unità più complesse come le sillabe o i morfemi; e per memorizzare le eccezioni alla regola un fonema=un grafema. La lettura si velocizza (unità minima di elaborazione è la sillaba). 46
47 Stadio lessicale Questa fase permette la scrittura diretta della parola, senza passare attraverso una ricodifica fonologica delle sue parti. 47
48 Stadio lessicale ll bambino riconosce in modo diretto le parole senza bisogno di decifrare. Il bambino, a questo livello, ha formato un vocabolario lessicale che gli permette di leggere le parole senza recuperare il fonema (suono) associato ad ogni grafema (simbolo o lettera). Utilizza direttamente il lessico fonologico disponibile. Es: compito 48
49 Quindi La completa acquisizione delle prime tre fasi rende completa la modalità di lettura tramite la via fonologica. Il raggiungimento della quarta fase permette al bambino di utilizzare correttamente la via lessicale e di leggere le parole conosciute senza bisogno di operare la conversione grafema-fonema. 49
50 Le due vie, indispensabili per la buona prestazione di lettura, sono usate selettivamente dal buon lettore. Cosa succede quando l abilità lessica è compromessa? Quali sono i deficit e i sintomi? 50
51 La dislessia non riguarda la comprensione e non è dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale LA DISLESSIA E UN PROBLEMA NEUROBIOLOGICO CHE PENALIZZA TUTTE LE OPERAZIONI DI TRANSCODIFICA 51
52 Due profili neuropsicolgici Dislessia fonologica Dislessia superficiale 52
53 DISLESSIA FONOLOGICA Il bambino usa la via diretta a o top down ricorrendo al magazzino di parole intere: quindi legge parole regolari e non regolari;difficoltà di non parole come ad esempio loprusta. Legge veloce, ma con molti errori. Sa solo anticipare, pronuncia parole strane. 53
54 Arresto dello sviluppo a livello dello stadio alfabetico. Non ortografizzano. 54
55 Errori - omissione di grafemi e sillabe: durante la decodifica il bambino non legge le consonanti (es: fote invece di forte), le vocali (es. fume invece di fiume) oppure le sillabe intere (es. talo invece di tavolo); - omissione di parole e salti da un rigo all altro; - inversione di sillabe: li bambino inverte la posizione di una sillaba che compone la parola, con errori di decodifica (es. li invece di il, talovo invece di tavolo); - aggiunte e ripetizioni di sillabe o grafemi della parola (es. tavovolo); - difficoltà di riconoscimento dei gruppi consonantici complessi come gn, gh, gl, sc.; ;. 55
56 Dislessia superficiale Con un deficit a carico della via lessicale e un uso esclusivo della via sublessicale il bambino è in grado di leggere accuratamente ogni singola parola, anche le non parole vengono lette bene. Legge parole e non parole con lo stesso tempo. E una lettura corretta, ma molto impegnativa confonde le omografe e non omofone l una-luna. 56
57 Blocco dello sviluppo a livello dello stadio ortografico: compie le conversioni grafema-fonema, ma non ha costruito il vocabolari lessicale necessario ad automatizzare la lettura. 57
58 La distinzione tra due distinti processi di lettura consente di spiegare i diversi profili neuropsicologici collegati alla diagnosi di dislessia. 58
59 Gli insegnanti non fanno diagnosi, ma devono individuare casi sospetti da sottoporre al vaglio degli specialisti. 59
60 Diagnosi Accezione nosografica e quindi classificatoria Si ferma alla spiegazione della patologia. Ma cosa può funzionare? 60
61 Valutare? Assegnare una valore ad una prestazione del soggetto: è positiva o meno? Ma quando ci si vuole astenere da un giudizio di valore quando si vuole constatare che alcune abilità ci sono o possono essere a poste fondamento di altre abilità. 61
62 Quali sono le potenzialità residue? Che cosa va stimolato e abilitato? 62
63 assessment accertamento Analisi funzionale delle abilità, delle competenze e dei prerequisiti che il soggetto possiede ad un dato momento del suo potenziale di sviluppo. Non limitarsi a registrare lo scostamento dalla norma 63
64 Quindi fare assessment Ma come? Con quali strumenti? 64
65 TEST PERFORMANCE Prove nelle quali si chiede alla persona di eseguire un compito, che esige una risposta orale, scritta o prassica. Si dividono in: TEST NORMATIVI TEST CRITERIALI 65
66 TEST NORMATIVI ATTENDIBILITÀ : il test deve fornire risultati costanti e coerenti nel tempo VALIDITÀ : il test deve misurare effettivamente le abilità per le quali è stato costruito NORMATIVITA Il punteggio che il soggetto ottiene al test viene confrontato ad una norma. che si ricava da punteggi standardizzati (media e deviazione standard). 66
67 VANTAGGI La standardizzazione del materiale e del punteggio consente analisi comparative di natura epidemiologica. Es. Il confronto tra i punteggi medi ottenuti in test normativi di lettura tra popolazioni di allievi residenti in regioni diverse Consente di individuare la posizione occupata dal singolo all interno di un gruppo. Es. All interno della sua classe o della popolazione più ampia di bambini della sua età. 67
68 SVANTAGGI Non consentono di discriminare tra le diverse sotto-abilit abilità che costituiscono abilità molto articolate, quali la lettura e la scrittura. Operano dei confronti tra individui spesso sgradevoli e stigmatizzanti. Richiedono competenze statistiche e psicometriche sofisticate. Sono di scarsa utilità per la progettazione di un intervento educativo e spesso rischiano di portare a valutazioni paradossali. Es. Per misurare le abilità di lettura di un soggetto è superfluo rifarsi a delle norme. 68
69 TEST CRITERIALI Il parametro utilizzato dai Test Criteriali non è la norma (media e deviazione standard) ma il criterio dato da uno o più livelli di prestazione del soggetto. Punteggi superiori a tale livello indicano che vi è una padronanza totale o accettabile per quanto riguarda l abilitl abilità esaminata. Punteggi inferiori indicano il contrario. 69
70 VANTAGGI Individuano il livello di recupero di spettanza della scuola e dell invio agli specialisti. 70
71 Dopo la somministrazione delle prove Definizione di modalità di restituzione dei risultati Consenso dele famiglie Rapporti con CTS e Centro Risorse Consulto del pediatra prima dell accesso all UONPIA 71
72 Classi target per assessment 72
73 In presenza di alunni non individuati precocemnte Si può estendere l assessment alle classi della primaria e della scuola secondaria di primo grado. Con l accesso alla scuola superiore la mancata individuazione sia una caso limite. 73
74 DISLESSIA La diagnosi di dislessia e disortografia non può essere formulata prima della fine della II classe elementare. Tuttavia, già in I elementare possono essere rilevati, come indicatori di rischio, segni importanti di discrepanza tra le competenze cognitive generali e l'apprendimento della lettura e scrittura. I parametri essenziali per la diagnosi di dislessia, nei sistemi verbali trasparenti come la lingua italiana, sono la rapidità misurata come il tempo di lettura di brani, parole o sillabe, e la correttezza misurata come numero di errori di lettura e scrittura, che si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard dalle prestazioni dei lettori della stessa età o risultino di due anni inferiori 74 rispetto all età cronologica.
75 DISLESSIA La comprensione del testo non concorre alla formulazione della diagnosi di dislessia, anche se fornisce informazioni utili sull'efficienza del lettore 75
76 DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA L'esame del processo di scrittura richiede la valutazione delle componenti disortografiche e disgrafiche. 76
77 DISORTOGRAFIA L'esame del processo di scrittura richiede la valutazione delle componenti disortografiche e disgrafiche. Per la diagnosi di disortografia - connessa con disturbi dell'area linguistica - vale la regola di una quantità di errori ortografici che difettano in misura uguale o superiore alle due deviazioni standard rispetto ai risultati medi dei bambini che frequentano la stessa classe scolare. 77
78 disortografia 78
79 DISGRAFIA Congresso AIRIPA di Prato, Ottobre 2011 La diagnosi di disgrafia va usata con estrema parsimonia e solo in presenza di una grafia del tutto illeggibile, con tutti i caratteri e anche quando il bambino è spronato e esercitato a produrre una grafia leggibile, associata con qualche indizio di disturbo visuomotorio. 79
80 DISGRAFIA 80
81 81
82 DISCALCULIA La discalculia evolutiva (D.E.) è una disabilità che impedisce di raggiungere adeguati livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo ( calcolo a mente, anche molto semplice, algoritmo delle operazioni in colonna, immagazzinamento di fatti aritmetici come le tabelline), e di processamento numerico (enumerazione avanti ed indietro, lettura e scrittura di numeri, giudizi di grandezza tra numeri. 82
83 La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della terza elementare ma già nel primo ciclo possono essere rilevate discrepanze tra le capacità cognitive globali e l apprendimento del calcolo e deifatti aritmetici 83
84 In prima classe Indagare sull'acquisizione della fase alfabetica, prima fase di apprendimento della scrittura, (secondo il modello di Uta Frith, 1985). 84
85 Fare assessment 85
86 IN PRIMA CLASSE Dettato di 16 parole (gennaio gennaio-- maggio classe prima ) Deve essere eseguito da uno stesso somministratore in modo da annullare la variabile modalità à di presentazione velocità (prosodia, inflessione regionale, velocità à di pronuncia). Parole bisillabe e trisillabe complessita crescente complessità à fonologica ( 4 bisillabe piane, 4 trisillabe piane, 4 bisillabe con gruppo consonantico, 4 trisillabe con gruppo consonantico) senza contrasti ortografici e senza riproduzione delle doppie. Parole trasparenti. Scopo: verificare possesso fase alfabetica. 86
87 IN PRIMA CLASSE -Lettura dei dati; identificazione dei bambini a rischio ( bambini che compiono 9errori) Rivalutazione di tutti i bambini di I elementare a maggio ( stessa tipologia di dettato) con parole diverse, si considerano a rischio i bambini che compiono 6 errori. 87
88 Una prova di lettura di 10 non parole (TRPS); parole senza significato che possono essere lette perché rispettano le regole di ortografizzazione della lingua italiana. 88
89 "(.)La lettura di non parole, basandosi esclusivamente sull'applicazione di regole di trasformazione grafemafonema senza un accesso diretto a specifiche conoscenze lessicali, costituisce una misura relativamente pura dei meccanismi cognitivi di transcodifica e analisi fonologica coinvolti nella funzione strumentale della lettura., Stella G. e Franceschi S., "Dislessia", maggio 2006, Erickson, pp
90 QUALI TEST Lettura Brano (correttezza e rapidità) Lettura parole e non parole (correttezza e rapidità) Nuove Prove di Lettura MT per la scuola elementare e Nuove Prove di Lettura MT per la Scuola Media Inferiore DDE-2 Batteria per la valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva 2 (prova 2 e 3) Lettura Brano (comprensione) Nuove Prove di Lettura MT per la scuola elementare e Nuove Prove di Lettura MT per la Scuola Media Inferiore 90
91 QUALI TEST Scrittura Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza ortografica (dettato ortografico) DDE-2 Batteria per la valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva 2 (liste di parole prova 6 ; non parole prova 7) Numero e Calcolo AC-MT Test di valutazione delle abilità di calcolo BDE- Batteria per la Discalculia Evolutiva 91
92 QUALI TEST Batterie di test che permettono di evidenziare le difficoltà DI CALCOLO: AC-MT 6-11 e ABCA. 92
93 INVALSI Prova prelimare di lettura in classe 2^ 40 quesiti = 2 93
94 E la scuola dell infanzia? Anche se l individuazione precoce di casi sospetti può avvenire solo in presenza dell esposizione del bambino all apprendimento formale delle abilità del leggere, scrivere e contare, la scuola dell infanzia consente di individuare segnali di rischio prima che si convertano in disturbi veri e propri. Occorre pertanto osservare le condizioni del buon apprendimento in generale e degli apprendimenti specifici in particolare per individuare carenze e sanarle opportunamente. La scuola dell infanzia è poi chiamata ad esprimere un giudizio circa lo sviluppo dei bambini di 5 anni che accedono come anticipatari alla scuola primaria. 94
95 Le abilità di base e i prerequisiti possono essere osservati con checklist specializzate: 1. IPDA di Tretti, Terrani e Corcellain forma di questionario 2. test TCR di Edmoston e Thane (l acquisizione di concetti spaziali e temporali) 3. la sezione abilità cognitive del LAP di Kiernan e Jones. 95
96 Approccio spontaneo alla letto-scrittura che disegna la progressione verso la fase alfabetica. Essenzialità della competenza metafonologica: il passaggio da quella globale ad analitica che porta a gestire il fonema. 96
97 Lavoro di gruppo del Conosciamo le prove per l assessment gentilmente messe a disposizione dal Centro Risorse per la Dislessia di S. Nicolò. 97
98 Grazie 98
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