Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
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1 Trento, 8 agosto 2017 Egregio Signor Bruno Dorigatti Presidente del Consiglio Provinciale SEDE Interrogazione a risposta scritta n CASA DELLA SALUTE Attualmente in fase di costruzione o costruite, non in regola con il dettato governativo, come previsto dall ex Ministro Turco, che elargiva finanziamenti fino a 10 milioni solo a determinate condizioni, non rispettate in Trentino. Vengono definite e deliberate in Trentino, negli ultimi anni costruzioni denominate Case della salute, mancanti dei requisiti necessari per accedere ai co-finanziamenti. La Casa della salute doveva essere la sede pubblica in cui la comunità locale si organizzava per la promozione della salute e del benessere sociale e dove avrebbero dovuto trovare collocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali, di gran utilità per il nostro welfare trentino. L idea iniziale avuta dall ex Ministro Turco che riprendeva la prima applicazione fatta a Castiglion Fiorentino, in Toscana, nel dicembre 2003, era quella di un presidio sociosanitario territoriale decentrato a disposizione della comunità locale per la promozione della salute, per la cooperazione e l integrazione dei servizi sanitari e sociali e per la partecipazione diretta dei cittadini e delle loro associazioni al compimento degli obiettivi, oltre che all apporto dei medici di famiglia che si rendevano disponibili a trasferire i loro studi nello spazio comune della Casa della salute, anticipando l idea delle Unità di cure primarie che poi hanno trovato conferma nella Convenzione Nazionale di categoria, ma non in quella della Provincia Autonoma di Trento, tutt ora carente sotto questo aspetto, anche per la mancata deliberazione riguardante i Comitati per la Medicina Generale e per la Specialistica ambulatoriale che l assessore non ha ancora formato a
2 distanza di nove mesi dalla firma dell ACN, con rallentamento della formazione dei gruppi di cure complesse sul territorio. La Casa della salute doveva comprendere equipe territoriali, servizi distrettuali, servizi sociali, prestazioni medico-specialistiche, servizi consultoriali e di degenza extra ospedaliera, e doveva essere soprattutto una sede fisica, un centro attivo e dinamico che raccogliesse la domanda dei cittadini ed organizzasse le risposte nelle forme e nei luoghi più appropriati. Insomma, una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l insieme delle cure primarie, e di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione per un bacino corrispondente a circa abitanti, in cui potesse operare, superando le precedenti divisioni, l insieme del personale del distretto (tecnico-amministrativo, infermieristico, della riabilitazione, dell intervento sociale), i medici di base (che vi dovevano eleggere il loro proprio studio associato per le attività comuni di raccolta dati epidemiologici, definizione di programmi e protocolli terapeutici, per le forme di consulto e per gli approfondimenti sui farmaci), gli specialisti ambulatoriali, garantendo la continuità assistenziale e terapeutica nell arco delle 24 ore e 7 giorni su 7, privilegiando il domicilio ed il contesto sociale delle persone. Dove costruire rapporti di collaborazione tra servizi sociosanitari e cittadini, rappresentando anche la sede di promozione della salute della donna, del bambino fino al recepimento dell ambulatorio andrologico, oltre alle attività di ADI con la programmazione, il coordinamento delle attività, l approfondimento dei casi proiettabili poi al domicilio per le cure soprattutto dei malati terminali e per le cure palliativistiche. In definitiva la continuità assistenziale h24 e sette giorni su sette, comprensivo del servizio del 118 con l istituzione del Sportello unico di accesso del cittadino, per la presa in carico socio sanitaria. Per riassumere, ai fini dell erogazione del co-finanziamento previsto dalla legge n. 269/2006 per l avvio della sperimentazione, il Ministero della Salute chiedeva che si trattasse di - struttura polivalente per l erogazione dell insieme delle CURE PRIMARIE di un determinato ambito territoriale; - struttura che garantisse l integrazione dei livelli essenziali delle PRESTAZIONI SOCIO- SANITARIE secondo i principi affermati esplicitamente dalla Legge n. 229/99 e dalla Legge n. 328/2000; - struttura che garantisse la reale integrazione tra le attività di PREVENZIONE, CURA e RIABILITAZIONE con particolare riferimento alle persone affette da patologie croniche (ADI); - lavoro di squadra tra le varie figure professionali: MMG, PLS, MCA, Specialisti ambulatoriali, personale tecnico amministrativo, infermieristico, della riabilitazione, dell intervento sociale e dell emergenza territoriale;
3 - presenza delle principali branche cliniche e quelle relative alla diagnosi di laboratorio e di radiologia e di ecografia di base; - presenza di uno Sportello unico di accesso all insieme delle prestazioni ad integrazione socio sanitaria in contiguità con il CUP; - presenza di ambulatorio infermieristico e ambulatorio per piccole urgenze che non richiedono l accesso al P.S. ospedaliero; - presenza di un servizio di ambulanze per il pronto intervento sul territorio (punto di soccorso mobile 118, 24 ore e 7 giorni su 7). Tutto ciò era riferito alla Legge n. 662 del , utilizzando la quota vincolata del Fondo sanitario ai sensi del comma 34. Tale Fondo (art. 1 comma 806 della Legge n. 296 del dicembre 2006) era stabilito in 65,5 milioni di euro, di cui 60,5 da assegnare alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano per l integrazione ed il co-finanziamento dei progetti regionali in materia anche di Sperimentazione del modello assistenziale Casa della salute per i quali veniva stanziato un fondo di 10 milioni di euro. Con la Legge del , n. 296 (Legge finanziaria 2007) per il triennio veniva reso esecutivo il Fondo per il co-finanziamento. Lo stesso con la Legge , n. 244 (Legge finanziaria 2008), art.2 comma 374, veniva confermato. Nella Provincia Autonoma di Trento con delibera n del la Giunta Provinciale approvò il Progetto della Casa della Salute di Storo che doveva essere co-finanziata dal DM del Pur tuttavia non ci pare di poter vedere nell attuale struttura edificata in Storo molte delle prerogative inerenti la Casa della Salute così come erano state richieste dal Ministero alla Salute e come descritto; ugualmente non si può vedere in quella di Pinzolo attuale, deliberata il 31 maggio Successivamente si è parlato di una ulteriore costruzione di Casa della Salute a Predazzo; Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere 1. se il cofinanziamento di euro previsto per intero da parte dello Stato italiano sia stato effettivamente recepito sulla base dell enunciato ed erogato; 2. quale è la quota finanziata a tutt oggi dalla Provincia Autonoma di Trento oltre quella del cofinanziamento;
4 3. se siano state discusse regolarmente nell Accordo integrativo provinciale dei Medici di Medicina Generale le specifiche disposizione contrattuali che prevedevano la possibilità di garantire 24 ore su 24 l assistenza medica nella Casa della salute di Storo, di Predazzo, di Pinzolo; e se sì in quale riunione messa a verbale; 4. se sia stato raggiunto l indicatore con l Accordo provinciale dei MMG relativamente alle indicazioni del Ministero per ottenere i co-finanziamenti di euro; 5. se sia stato attivato lo sportello amministrativo/funzionale e soprattutto lo Sportello unico d accesso previsto nelle direttive ministeriali nella Casa della salute di Pinzolo; 6. se siano stati coinvolti gli enti territoriali di riferimento sulle modalità di programmazione, gestione, sviluppo delle strutture di Storo, di Predazzo, di Pinzolo; 7. se sia presente a Storo e Pinzolo il Punto di 118 operante 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana; 8. se sia previsto anche a Predazzo il Punto di 118 operante 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana; 9. se siano già conclusi gli accordi per inserire nella struttura di Storo tutti i medici di base in associazione e i medici di c.a. e gli specialisti ambulatoriali; 10. se, come da DM, siano stati messi in rete tutti gli operatori all interno della Casa della Salute di Storo e di Pinzolo; 11. se sia stato inserito nella struttura di Storo il punto per le piccole emergenze diurne, tutti i giorni della settimana e la branca radiologica come previsto dal DM; 12. se siano stati rispettati i tempi d attesa per i punti 3, 4, 5 e 6 dell allegato A della DP del maggio 2009; 13. se sia stato messo in funzione il punto di ecografia come previsto dal DM nella postazione di Storo e di Predazzo; 14. se siano a norma, secondo la legge 81/2003, e funzionanti, i locali all interno della struttura di Storo; 15. come intende comportarsi l assessore competente se le normative che avrebbero consentito l'accesso al co-finanziamento statale non siano state tutte effettivamente e regolarmente implementate. A norma di regolamento si richiede risposta scritta. Cons. prov. Filippo Degasperi
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