Tecnica Bancaria (Cagliari )
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1 Tecnica Bancaria (Cagliari ) prof. Mauro Aliano mauro.aliano@unica.it 1
2 Argomenti I prestiti e la gestione del rischio di credito Da Basilea 1 a Basilea 2 Il Basilea 3 2
3 Da Basilea 1 a Basilea 2 3
4 Le banche e i rischi Una certa quantità di rischio è un tratto caratteristico e positivo delle banche e delle altre istituzioni finanziarie Si pensi, ad esempio, al rischio implicito nella attività di trasformazione delle scadenze: le banche normalmente raccolgono fondi con depositi a vista o a brevissimo termine e li investono anche in prestiti alle imprese a medio lungo termine e a tasso fisso, destinati al finanziamento di progetti pluriennali Ciò chiaramente le espone al rischio che i depositi vengano prelevati prima della scadenza dei corrispondenti prestiti (rischio di liquidità) o che il loro costo aumenti mentre il rendimento degli impieghi è prefissato (rischio di tasso di interesse) Oppure si pensi ai finanziamenti erogati a favore di società e privati, che sono soggetti a un certo tasso di insolvenza (rischio di credito) 4
5 Si tratta di una attività consistente e redditizia, ma che può portare alla perdita del capitale prestato, senza che questo ovviamente esima la banca dal restituire al pubblico i fondi con cui i prestiti erano stati finanziati Un altro esempio riguarda l attività di negoziazione in titoli, valute, merci, strumenti derivati: si tratta di beni e contratti il cui valore può ridursi in misura considerevole nel giro di poche ore (rischio di mercato) producendo considerevoli minusvalenze per la banca che li detiene in portafoglio E dunque normale che l attività di intermediazione finanziaria implichi l assunzione di rischi. Di conseguenza, una banca correttamente gestita non è quella che evita i rischi o che li riduce al minimo, ma, piuttosto, quella che riesce ad assumere rischi in modo equilibrato, premiando l investimento degli azionisti e insieme evitando di mettere a repentaglio la propria stabilià e quella del sistema finanziario in cui opera 5
6 A tal fine è necessario che le perdite eventualmente originate dai rischi a cui la banca è esposta trovino capienza nel capitale messo a disposizione dagli azionisti, così che non vengano intaccati i diritti dei terzi finanziatori In altre parole, se una banca sa di essere verosimilmente esposta al rischio di una perdita di 100 milioni di euro, non può operare con un patrimonio pari a 80 milioni di euro, perché se la perdita dovesse davvero realizzarsi, il capitale degli azionisti non sarebbe sufficiente e non risulterebbe possibile rimborsare i depositi, obbligazioni o altre passività per 20 milioni di euro. D altra parte, anche un patrimonio troppo consistente sarebbe inutilmente elevato e costringerebbe gli azionisti a mantenere immobilizzate nella banca risorse che potrebbero essere impiegato in maniera più profittevole altrove 6
7 Affinché il capitale di una banca sia proporzionato ai rischi è dunque necessario: censire e misurare i rischi in essere, arrivando a quantificare le possibile perdite future a essi associate garantire che il capitale sia adeguato a sopportare le perdite, anche alla luce della prevedibile evoluzione dei volumi intermediati e dei rischi 7
8 Il Comitato di Basilea Ricordiamo che l attività di misurazione dei rischi e di gestione del capitale ha ricevuto, negli ultimi vent anni, un fortissimo impulso da parte del comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria. Il Comitato non dispone di alcun potere legislativo o autorità sopranazionale; le sue proposte non hanno dunque valore legale. Il suo compito è quello di definire linee guida e raccomandazioni che vengono poi di norma recepite dalle autorità politiche e di vigilanza (ad esempio, Basilea 2 è stato trasformato in legge dalla Commissione e dal Parlamento dell Unione Europea) 8
9 Le principali tipologie di rischio Rischi Mercato Liquidità Altri Credito Default Downgrading Recupero Esposizione Concentrazione Tasso Cambio Interesse Azionario Merci Volatilità Operativi Strategico Reputazionale 9
10 Il ruolo del patrimonio nelle banche secondo gli accordi di Basilea = primo incontro tra rappresentanti delle autorità di vigilanza del G10 Viene stabilito requisito di capitale minimo per rischio di credito Principio sottostante: in base al rischio di credito che assumi devi avere un determinato ammontare di capitale Obiettivi dell accordo: rafforzare solidità dei sistemi bancari/finanziari; ridurre le differenze competitive tra le banche di diversi paesi 10
11 Vengono definiti tre elementi 1) Il capitale/patrimonio di vigilanza 2) Il rischio di credito (attraverso un meccanismo di ponderazioni) 3) Il rapporto minimo tra capitale e rischio = coefficiente di solvibilità 11
12 Il patrimonio di vigilanza Il patrimonio è calcolato come somma algebrica di una serie di elementi positivi e negativi la cui computabilità viene ammessa, con o senza limitazioni a seconda dei casi, in relazione alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi Gli elementi positivi che concorrono alla formazione del patrimonio devono poter essere utilizzati senza restrizioni per la copertura dei rischi e delle perdite nel momento in cui si verificano a.a.2010/11 12
13 Il patrimonio di vigilanza Il Patrimonio di vigilanza è costituito dalla somma del patrimonio di base ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del patrimonio di base. Da tale somma vengono dedotte le partecipazioni, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate, detenuti in altre banche e società finanziarie. 13
14 Il capitale/patrimonio di vigilanza Patrimonio di base (Tier 1) = capitale versato + riserve + fondo rischi bancari generali importi da versare da parte degli azionisti azioni in portafoglio- altre voci + Patrimonio supplementare (Tier 2; non può eccedere il Tier 1) = riserve di rivalutazione, fondi rischi, strumenti ibridi di patrimonializzazione, passività subordinate altre voci - Deduzioni 14
15 Come funzionava il Basilea I: le ponderazioni per il rischio di credito Attività in bilancio 0% = contante e valori assimilati, crediti verso banche centrali paesi Ocse, titoli di stato emessi da paesi Ocse 20% = crediti verso banche multilaterali di sviluppo e crediti garantiti da tali istituzioni o da titoli emessi dalle medesimi, titoli emessi da enti pubblici statunitensi 50% = mutui integralmente assistiti da garanzia ipotecaria su immobili residenziali 100% = crediti verso imprese private, crediti verso banche e governi di paesi non Ocse 15
16 Come funzionava il Basilea I: le ponderazioni per il rischio di credito Attività fuori bilancio 0% = impegni analoghi alla erogazione di credito con scadenza inferiore a un anno 20% = impegni di firma collegati ad operazioni commerciali (crediti documentari con garanzia reale) 50% = facilitazioni in appoggio alla emissione di titoli, altri impegni 100% = sostituti diretti dal credito (fidejussioni e accettazioni); cessioni di attività prosolvendo con rischio di credito a carico della banca 16
17 Il coefficiente di solvibilità = ammontare minimo del patrimonio di vigilanza che le banche devono tenere in rapporto al complesso delle attività ponderate sulla base del rischio creditizio di ciascuna di esse = numeratore è PV = denominatore è composto dalla sommatoria delle attività ponderate per il rischio Il coefficiente deve essere almeno dell 8% 17
18 Il processo di revisione dell accordo di Basilea La risposta del mercato ai requisiti minimi patrimoniali: regulatory capital arbitrage Asset securitisation Credit derivatives 1996 Amendment per il rischio di mercato 18
19 Debitori Ceduti Investment bank Un operazione di cartolarizzazione Vendita degli attivi da parte dell'originator e incasso del controvalore I debitori ceduti effettuano i pagamenti relativi ai prestiti all originator o a un servicer esterno Originator SPV L'originator trasferisce i flussi finanziari generati dagli attivi ceduti e incassa la servicing fee Agenzia di rating Credit enhancers e altri providers Investitori Flussi iniziali Flussi posteriori all'emissione Lo SPV emette ABS ed ottiene le risorse finanziarie necessarie al pagamento del pool di attivi. Successivamente trasmette flussi finanziari in linea capitale e interessi ai detentori delle ABS Prestazione di servizi 19
20 Using credit derivatives to manage regulatory capital and returns Fonte: Hong M. K. Internal credit risk models Funding Libor 0.20% HQ Bank A LQ Bank B Funding Libor % Coupon Libor % Coupon Libor % $ BBB loan $ BBB loan Risk weighting 100% Net revenue Return on capital 12,6% Risk weighting 100% Net revenue Return on capital 7,4% 20
21 Using credit derivatives to manage regulatory capital and returns Libor = 5.625% Bilancio Banca A Higher-Quality Attivo = Passivo = (K) (D) Net Revenues = (libor+0.375) ( *libor-0,20) = Roe = / =12,6% 21
22 Using credit derivatives to manage regulatory capital and returns Libor = 5.625% Bilancio Banca B lower-quality Attivo = Passivo = (K) (D) Net Revenues = (libor+0.375) ( *libor+0,25) = Roe = / = 7,4% 22
23 0,375 premium HQ Bank A LQ Bank B Coupon Libor + 0,375% Funding Libor 0.20% Default payment $ BBB loan Risk weighting 20% Net revenue Return on capital 17,9% Risk weighting 100% Net revenue Return on capital 9,97% 23
24 Using credit derivatives to manage regulatory capital and returns Libor = 5.625% Tasso sui Treasury = 5.29% Le due banche usano un credit derivative (put). La banca con rating migliore fa l operazione e gira rischio a banca B. La banca A è esposta ora al rischio della banca B (ponderazione al 20%). Il capitale richiesto è ora , cioè 8% di 20% di Bilancio Banca A Higher-Quality Attivo = Passivo = (K) (D) Net Revenues = (libor+0.375) ( *libor- 0,20) = Roe = / = 17,9% 24
25 Using credit derivatives to manage regulatory capital and returns Libor = 5.625% Tasso sui Treasury = 5.29% Banca B riceve $ come premio annuo e investe in titoli di stato di K Bilancio Banca B lower-quality Attivo = Passivo = (K) Net Revenues = x 5,29% = = Roe = / = 9,97% 25
26 Il Basilea II Tre pilastri Requisiti minimi di capitale Adeguatezza patrimoniale Disciplina di mercato 26
27 Con il documento The New Basel Capital Accord (Basel Committee on Banking Supervision del 2001) sono stati definitivamente specificati i contenuti dei tre pilastri della nuova proposta, successivamente affinati nel documento definitivo (Basel Committee on Banking Supervision del 2004): Minimum capital requirements: il primo pilastro concede la possibilità di usare i rating interni per quantificare il livello minimo di capitale per la banca, in alternativa all utilizzo del nuovo approccio standard (o dei rating esterni) (livello minimo di capitale commisurato ai rischi del portafoglio crediti, necessario per fronteggiare le possibili perdite) Supervisory review of capital adequacy: il secondo pilastro stabilisce che, in caso di inadeguatezza dei sistemi gestionali delle banche, le autorità di vigilanza nazionali sono titolate ad aumentare i requisiti minimi caso per caso (le banche devono dotarsi di sistemi di misurazione e controllo dei rischi e devono sviluppare politiche e procedure per la valutazione dell adeguatezza patrimoniale sotto la supervisione degli organi di controllo nazionali: controllo prudenziale) Market discipline: il terzo pilastro intende disciplinare l assunzione del rischio da parte delle banche attraverso l azione del mercato finanziario, reso a sua volta un controllore efficace grazie ai maggiori obblighi di disclosure dei rischi assunti dalle banche (utilizzo dei requisiti di trasparenza delle informazioni sulle condizioni di rischio e di patrimonializzazione delle singole banche) 27
28 Primo Pilastro: requisiti patrimoniali minimi Tre elementi per il calcolo: Patrimonio di Vigilanza (= rimane essenzialmente invariato) Attività ponderate per il rischio Rapporto minimo > 8% Tuttavia: PV 12,5 x (PVrm+PVro)+APrc 8% 28
29 Metodi di misurazione del rischio di credito e del rischio operativo Credit Risk Standardised approach Foundation IRB approach Advanced IRB approach Basic Indicator Approach Standardised Approach Operational risk Advanced Measurement Approaches (AMA) 29
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