PROJECT MANAGEMENT E GESTIONE OPERE PUBBLICHE E CANTIERE
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- Ottavia Pesce
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1 UNIVERSITA Mediterranea DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN COSTRUZIONE E GESTIONE DELL ARCHITETTURA CORSO DI PROJECT MANAGEMENT E GESTIONE OPERE PUBBLICHE E CANTIERE Prof.ssa Maria Teresa Lucarelli Collaboratori: Arch.tti Deborah Pennestrì, Maria Antonia Rao, Francesca Villari, Mariateresa Mandaglio. DISPENSA PROJECT MANAGEMENT A.A
2 PROCESSO EDILIZIO: ASPETTI DEFINITORI Sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento di esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia (Norma UNI 7867).Il processo edilizio, a qualsiasi scala esso si svolga, verrà guardato prima di tutto, come una operazione tecnica nel corso della quale un committente, per entrare in possesso di un manufatto rispondente ai suoi bisogni, fornisce informazioni e risorse ad un operatore del progetto, affinché questi concepisca e renda costruibile quel manufatto attraverso il ricorso a strutture produttive specializzate*. (N. Sino poli) Il Processo Edilizio deve intendersi come una sequenza coordinata di fasi che partendo dalla programmazione generale degli interventi, porta alla attuazione dei medesimi e si conclude con la gestione degli insediamenti realizzati. Lo svolgimento del processo edilizio non è lineare, ma presenta numerose interdipendenze. Tuttavia per semplicità esso può essere esplicitato, con qualche approssimazione, attraverso una sequenza cronologica ordinata, tale da consentire la definizione e l analisi di ciascuna delle fasi essenziali attraverso cui si attua: 1. la programmazione generale; 2. la localizzazione degli interventi; 3. la programmazione specifica (tecnica-finanziaria); 4. la progettazione architettonica; 5. l affidamento dei lavori; 6. l esecuzione dei lavori; 7. il collaudo; 8. la gestione e la manutenzione. Nel processo edilizio opera una serie di Enti Operatori a ciascuno dei quali è attribuito, nelle diverse fasi, un ruolo e dei compiti specifici: Enti Pianificatori, cui spettano le scelte di fondo e di programmazione ai vari livelli; Enti Normatori, cui spettano l emanazione e l aggiornamento delle norme riguardanti il processo, 2
3 Enti Decisionali e di Controllo cui spetta il controllo del processo edilizio per quanto riguarda sia le responsabilità decisionali, sia la verifica di rispondenza del processo alla normativa; Enti di Attuazione cui spetta l attuazione degli interventi; Enti di Ricerca, Progettazione, cui spettano la ricerca e la progettazione relativa al sistema residenziale ed al prodotto edilizio; Enti di Esecuzione e Produzione cui spetta la produzione del prodotto edilizio. Al di sopra di tutti questi enti esiste l Utenza cui spetta l uso dei beni finali ed a cui ogni ente deve o dovrebbe fare continuamente riferimento. Essa interviene perciò nelle varie fasi con peso diverso configurandosi come Principale Soggetto, che qualora operi in qualità di Committenza, diventa anche uno dei principali Enti Attuatori presenti nel processo. Il Committente è la figura principale di qualsiasi operazione, infatti in qualità di proprietario, è l unico che ha il titolo per intervenire sulle trasformazioni del territorio. Durante la fase progettuale intervengono come suoi delegati, sia per la progettazione che per la sicurezza, i professionisti, mentre il controllo del progetto è compito degli Enti a cui è demandata l applicazione della normativa vigente. Nella fase esecutiva, accanto a professionisti ed Enti controllori, interviene l Impresa, a cui è affidato il compito della realizzazione dell opera. Processo Decisionale Insieme strutturato delle fasi processuali che precedono la realizzazione dell intervento e ne definiscono gli obiettivi, lo sviluppo metaprogettuale, lo sviluppo progettuale e la programmazione. Processo Esecutivo Insieme delle fasi operative che conducono alla realizzazione dell intervento edilizio sulla base di quanto definito nelle fasi di progettazione e programmazione. Processo Gestionale Insieme strutturato delle fasi operative che, a partire dall entrata in servizio dell organismo edilizio, si susseguono, allo scopo di assicurarne il funzionamento fino all esaurimento del suo ciclo funzionale ed economico di vita. Il processo decisionale si articola ulteriormente in fasi di metaprogettazione e fasi di progettazione. Si definiscono fasi di metaprogettazione dell intervento le fasi di processo che raccolgono e correlano gli obiettivi che si vogliono raggiungere, i mezzi di cui si può disporre e le condizioni specifiche del contesto territoriale e normativo in cui si opera, per affrontare la progettazione, 3
4 programmazione e gestione di un intervento edilizio. Queste si traducono in un preciso quadro di riferimento programmatico della qualità e dei costi. Le fasi di progettazione individuano gli interventi necessari alla definizione del progetto e la programmazione operativa, gestionale ed economica per la realizzazione dell intervento. Norma UNI Appendice A Sequenza temporale, relazione e vincoli delle fasi processuali PROCESSO DECISIONALE PROCESSO ESECUTIVO PROCESSO GESTIONALE Fasi di metaprogettazione Fasi di progettazione individuazione dell intervento metaprogettazione delle unità ambientali metaprogettazione degli elementi spaziali metaprogettazione delle unità tecnologiche progettazione funzionale-spaziale metaprogettazione degli elementi tecnici metaprogettazione economica dell intervento progettazione tecnologica progettazione operativa produzione prefabbricazione progettazione gestionale progettazione economica programmazione operativa programmazione gestionale programmazione economica costruzione dell organismo edilizio gestione corrente esercizio degli impianti manutenzione Fig. 1- Le fasi del Processo Edilizio secondo la norma UNI
5 Principali Operatori e Ruoli Specifici Committente/cliente dell'intervento: Operatore che promuove o commissiona un intervento edilizio e la relativa progettazione. Può coincidere con l'utente, con il finanziatore e/o con il proprietario. Norma UNI punto 3.2 Programmazione dell'intervento edilizio: Processo di: identificazione e analisi dei bisogni, degli obiettivi e dei vincoli (relativi al contesto e alle risorse) del committente e delle altre organizzazioni coinvolti in un intervento edilizio; formulazione di tutti i problemi che il progettista è chiamato a risolvere. Norma UNI punto 3.14 Organismo di progettazione: Operatore che interviene nel processo edilizio per fornire la prestazione relativa al servizio di progettazione dell'opera attraverso l'impiego di risorse umane, competenze tecniche ed attrezzature. Norma UNI punto 3.10 Progetto edilizio: Risultato delle attività di progettazione edilizia. Sistema di informazioni codificato per fornire le istruzioni necessarie alla realizzazione degli spazi e degli oggetti che costituiscono un organismo edilizio in relazione a esigenze esplicite od implicite del committente. Norma UNI punto 3.12 Committente/cliente dell'intervento - Organismo di progettazione Verifica del progetto: Conferma del soddisfacimento dei requisiti del programma da parte del progetto data a seguito di esami e supportata da evidenze oggettive (informazioni la cui veridicità può essere dimostrata sulla base di fatti acquisiti a seguito di osservazioni, misurazioni, prove o altre dimostrazioni). Norma UNI punto
6 Processo edilizio secondo la norma UNI Committente/cliente dell'intervento Organismo di progettazione Impresa/ costruttore/ produttore meta progettazione progettazione Processo esecutivo Processo gestionale 6
7 L ORGANISMO EDILIZIO L organismo Edilizio si compone di due sistemi SISTEMA AMBIENTALE "Insieme strutturato di unità ambientali e di elementi spaziali secondo la prassi operativa metaprogettuale o progettuale del processo edilizio alla quale ci si riferisce" (UNI 7867). La definizione di SISTEMA AMBIENTALE ci introduce nella prima fase della metaprogettazione (vedi Fig. 1). Il primo passo per svolgere una attività di metaprogettazione è quello di stabilire gli OBIETTIVI che si vogliono raggiungere. UNITÀ AMBIENTALE: raggruppamento di attività dell utenza compatibili spazialmente e temporalmente per una determinata destinazione d uso dell organismo edilizio. SISTEMA TECNOLOGICO "Insieme strutturato di unità tecnologiche e di elementi tecnici secondo la fase operativa metaprogettuale o progettuale del processo edilizio al quale ci si riferisce" (UNI 7867). La definizione di SISTEMA TECNOLOGICO ci permette di passare alla seconda fase della metaprogettazione, ossia il passaggio tecnico che consente di associare i REQUISITI alle PRESTAZIONI. UNITÀ TECNOLOGICA: raggruppamento di funzioni compatibili tecnologicamente, necessarie per l ottenimento di prestazioni ambientali Nella fase decisionale, dunque, occorre definire le specifiche di prestazione ambientale che definiscono per ciascun requisito di comportamento ambientale delle fasce di valori entro le quali le corrispondenti prestazioni delle unità ambientali dovranno essere incluse. Le specifiche di prestazione sia ambientali che tecnologiche svolgono le seguenti funzioni: individuare e classificare i requisiti che devono essere soddisfatti dai diversi elementi sia del sistema ambientale che del sistema tecnologico; stabilire le grandezze che possono misurare ciascun requisito; quantificare e qualificare in modo unificato e possibilmente univoco; indicare i criteri di valutazione attraverso procedure unificate di calcolo, prove in opera o in laboratorio o criteri di giudizio sempre univoci; 7
8 definire i livelli di prestazione necessario, ovvero i valori minimi o massimi che deve assumere la grandezza che misura ciascun requisito affinché sia soddisfatta l esigenza espressa a monte del processo; I REQUISITI Per poter definire correttamente un requisito è necessario procedere attraverso tre livelli di approfondimento: CLASSE ESIGENZIALE CLASSE DI REQUISITI REQUISITI Quindi per arrivare a definire i requisiti è necessario conoscere le diverse classi esigenziali, le relative classi di requisiti, e giungere quindi a stabilire quali siano quindi i requisiti. Anche in questo caso è la normativa UNI che ci permette di arrivare a definizione univoche. La norma UNI 0050 stabilisce quali siano le Classi Esigenziali ossia quelle categorie in cui siano riassumibili le esigenze da soddisfare SICUREZZA: insieme delle condizioni relative alla incolumità degli utenti, nonché alla difesa e prevenzione dei danni in dipendenza da fattori accidentali, nell esercizio del sistema edilizio. BENESSERE: insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio adeguati alla vita, alla salute, ed allo svolgimento delle attività degli utenti. FRUIBILITA : insieme delle condizioni relative all attitudine del sistema edilizio ad essere adeguatamente usato dagli utenti nello svolgimento delle attività. ASPETTO: insieme delle condizioni relative alla fruizione percettiva del sistema edilizio da parte degli utenti. GESTIONE: insieme delle condizioni relative all economia di esercizio del sistema edilizio. INTEGRABILITA : insieme delle condizioni relative all attitudine delle unità e degli elementi del sistema edilizio a connettersi funzionalmente tra loro. SALVAGUARDIA DELL AMBIENTE: insieme delle condizioni relative al mantenimento e miglioramento degli stati dei sovrasistemi di cui il sistema edilizio fa parte. 8
9 Mentre i requisiti tecnologici fanno diretto riferimento a tutte le 7 classi esigenziali, i requisiti ambientali in quanto riferiti a vuoti e non a pieni fanno diretto riferimento solo a 4 classi esigenziali di: sicurezza, benessere, fruibilità e gestione. CLASSE ESIGENZIALE CLASSI DI REQUISITI REQUISITI Sicurezza Di stabilità Affidabilità Resistenza meccanica alle azioni statiche Resistenza meccanica alle azioni dinamiche Resistenza meccanica all impatto Resistenza meccanica alle pressioni idrauliche Resistenza meccanica ai colpi di ariete Di sicurezza al fuoco Assenza della emissione di sostanze nocive Limitazione alla propagazione di incendio Limitazione dei rischi di esplosione Resistenza al fuoco Smaltimento dei gas nocivi Di sicurezza d utenza Controllo della scabrosità Comodità d uso e di manovra Resistenza alle intrusioni Di tenuta Controllo delle dispersioni Impermeabilità ai fluidi aeriformi Tenuta all acqua Tenuta all aria: controllo della portata Tenuta all aria: controllo della velocità Tenuta alla neve Tenuta alle polveri Di protezione da azioni Anigroscopicità Controllo dell aggressività dei fluidi Controllo della condensazione interstiziale Controllo della condensazione superficiale Facilità di intervento Isolamento acustico Resistenza da attacchi biologici Resistenza al gelo Stabilità chimico reattiva Benessere Termici ed igrotermici Affidabilità Controllo del fattore solare Controllo della portata Controllo della temperatura Controllo della condensazione superficiale Impermeabilità ai liquidi Isolamento termico Controllo dell inerzia termica Tenuta all acqua Tenuta all aria Ventilazione Acustici Assorbimento Controllo del rumore prodotto Isolamento acustico Visivi Assorbimento luminoso Controllo del flusso luminoso Olfattivi Assenza della emissione di odori sgradevoli Impermeabilità ai fluidi aeriformi Tenuta alle polveri Tattili Controllo della scabrosità 9
10 Fruibilità Tattili Adattabilità degli spazi Di adattabilità delle finiture e degli organi meccanici Controllo della scabrosità Attrezzabilità Affidabilità Comodità d uso e di manovra Comprensibilità delle manovre Controllo della portata Controllo delle pressioni di erogazione Controllo della temperatura dei fluidi Impermeabilità ai liquidi Impermeabilità ai fluidi aeriformi Regolabilità Resistenza meccanica alle azioni dinamiche Resistenza meccanica all impatto Resistenza meccanica ed alle pressioni statiche Resistenza meccanica ai colpi d ariete Stabilità morfologica Tenuta all aria: controllo della portata Tenuta all aria: controllo della velocità Ventilazione CLASSE ESIGENZIALE CLASSI DI REQUISITI REQUISITI Aspetto Di aspetto degli spazi Anigroscopicità Controllo della condensazione interstiziale Controllo della condensazione superficiale Isolamento termico Pulibilità Di aspetto degli elementi tecnici Affidabilità Attitudine all'integrazione impiantistica Resistenza alle azioni statiche Resistenza alle azioni dinamiche Sostituibilità Integrabilità Gestione Salvaguardia dell ambiente Di integrabilità degli elementi tecnici Di economia Di manutenibilità Di funzionamento Di salvaguardia dell ambiente Affidabilità Attitudine all'integrazione impiantistica Integrazione dimensionale Stabilità morfologica Controllo delle tolleranze dimensionali Controllo della combustione Controllo delle dispersioni di calore per trasmissione Controllo delle dispersioni di calore per rinnovo aria Controllo del fattore solare Isolamento termico Anigroscopicità Controllo della aggressività dei fluidi Controllo della condensazione interstiziale Demolibilità Facilità di intervento Pulibilità Resistenza agli attacchi biologici Resistenza la gelo Resistenza all irraggiamento Riparabilità Sostituibilità Affidabilità Controllo delle dispersioni Controllo della portata Controllo della temperatura dei fluidi Controllo della temperatura di uscita dei fumi Integrazione Regolabilità Resistenza meccanica ai colpi di ariete Stabilità chimico reattiva Tenuta all aria: controllo della portata Tenuta all aria: controllo della velocità Controllo della temperatura di uscita dei fumi Degradazione biologica dei liquami 10
11 CONCETTO DI NORMA Il termine Normazione è riferito a diversi concetti, fra loro sinonimi, di unificazione, normalizzazione e standardizzazione. Nel settore tecnico e industriale, standardizzazione significa, in relazione al termine STANDARD: Ricondurre ad un modello; Ridurre o comparare con lo standard. Le norme tecniche non sono leggi, ma documenti che definiscono le caratteristiche (ad esempio, dimensioni, aspetti di sicurezza, requisiti prestazionali) di un prodotto, processo o servizio secondo lo stato dell'arte tecnico/tecnologico. Nel settore delle costruzioni, le finalità della normativa sono stati definiti dall ISO nei seguenti punti: Assicurare l idoneità dei prodotti, processi e servizi a soddisfare le esigenze degli utenti, dei consumantori e quelle della collettività; Assicurare la sicurezza delle persone, ridurre i rischi (ad es. di incendio); Assicurare la compatibilità e la intercambiabilità dei prodotti in vista della manutenibilità. Migliorare l economicità generale sia a livello aziendale che nazionale ed internazionale, attraverso l unificazione e precisazione dei metodi (alfabeti, linguaggi, simboli, codici modalità di prova, di controllo, ecc.) e la gestione delle diversità dei prodotti; Facilitare la comunicazione tecnica.; Facilitare gli scambi anche attraverso la certificazione; Agevolare ed accelerare l aspetto legislativo.. ESIGENZE CONTESTO SPECIFICHE PRESTAZIONALI DEGLI SPAZI SPECIFICHE PRESTAZIONALI DEGLI ELEMENTI TECNICI GIUSTIFICAZIONE DELLA SCELTA GIUSTIFICAZIONE DELLA SCELTA CARATTERI DEGLI SPAZI CARATTERI DI COMPONENTI EDILIZI E SOLUZIONI TECNICHE AREA DELLA NORMATIVA AREA DEL PROGETTO 11
12 ESIGENZE Sicurezza Benessere Fruibilità Aspetto Gestione Integrazione Salvaguardia Ambientale CONTESTO Clima Luogo Progetto Uso Insediamento Organismo Unità Ambientale SISTEMA EDILIZIO Strutture Chiusure Partizioni Impianti Attrezzature Meccanico Al fuoco Termico Acustico COMPORTAMENTO Ai Gas Ai liquidi ecc. MODELLO DI VERIFICA prove di laboratorio prove al vero calcoli valutazioni - esperienze NORMATIVA INTERNAZIONALE ED EUROPEA Nel 1926 fu istituito l ente di normazione International Standardising Association (ISA) che si trasformò nel 1946, dopo il periodo bellico, in ISO International Organisation for Standardisation. Nel 1961 fu istituito un comitato intersettoriale di normazione europea, il CEN (Comitato Europeo di Normazione). Nel settore edilizio, il CEN ha costituito un Comitato di Programmazione Edilizia che si occupa dei seguenti argomenti: 1) Prestazioni ambientali (Isolamento acustico, Aspetti termoigrometrici, Sicurezza antincendio); 12
13 2) Strutture portanti 3) Parti funzionali dell edificio (Coperture, Serramenti, Rivestimenti interni e esterni); 4) Impianti tecnologici (Adduzione dell acqua, Scarichi, Impianti fissi di trasporto, Ventilazione, Riscaldamento). NORMATIVA NAZIONALE L attività di normazione dell UNI è organizzata in quattro commissioni tecniche: 1. comparto beni di consumo e materiali 2. comparto impresa e società 3. comparto costruzioni 4. comparto meccanica La commissione Comparto costruzioni si articola a sua volta nelle seguenti sotto-commissioni tecniche: beni culturali - NORMAL comportamento all'incendio costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture celle a combustibile ingegneria strutturale processo edilizio protezione attiva contro gli incendi prodotti e sistemi per l'organismo edilizio vetro Normativa tecnica: che si riferisce alle caratteristiche fisiche di un oggetto ed ai suoi comportamenti in rapporto ad altri oggetti e si distingue in: normativa ambientale; normativa tecnologica. Normativa procedurale: che si riferisce alle caratteristiche del processo complessivo che porta alla produzione e all acquisizione di un determinato bene. NORMATIVA ESIGENZIALE PRESTAZIONALE: che si propone di definire e controllare la qualità edilizia stabilendo uno stretto rapporto tra le prestazioni di un bene edilizio e le esigenze dell utenza. 13
14 Determina la QUALITÀ attraverso la definizione di COSA si vuole dall oggetto edilizio e non di COME si vuole l oggetto edilizio e si fonda sul trinomio: ESIGENZE: esplicitazione delle richieste; REQUISITI: richiesta rivolta ad un determinato elemento edilizio (spazio o ambiente o componente) di possedere caratteristiche di funzionamento tali da soddisfare determinate esigenze. (trasposizione a livello tecnico delle esigenze); PRESTAZIONI: descrive il comportamento di un determinato componente o elemento edilizio all atto dell impiego. IL CONCETTO DI QUALITA La Qualità si definisce come il grado di rispondenza delle prestazioni di un prodotto ai requisiti che ne hanno guidato la concezione, la progettazione, la costruzione e continuano a motivarne l esistenza. Le esigenze espresse si trasformano in requisiti e questi ultimi, attraverso i diversi elementi edilizi, rispondono secondo le prestazioni, ovvero secondo comportamenti specifici che fanno riferimento ad un altrettanto specifico momento di impiego. esigenze requisiti prestazioni elementi edilizi 14
15 IL MANAGEMENT NEI LAVORI PUBBLICI: VERSO LA GESTIONE DELLA QUALITA Il nuovo sistema di gestione dei lavori pubblici, introdotto dalla legge 109/1994 e modificato con il Decreto 163/2006 hanno introdotto i principi del project management già ampiamente diffuso nelle altre nazioni industrializzate al fine di raggiungere la massima efficacia ed efficienza e garantire obiettivi di qualità. Lavori Pubblici Qualità Project Management LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI LL.PP.: PERCORSO STORICO dalla legge 143/49 alla Legge Merloni In Italia, prima dell emanazione della legge Quadro n.109/94 e s.m.i. sui Lavori Pubblici, la legge n. 143 del 2 marzo 1949 e i successivi aggiornamenti, stabilivano le fasi della progettazione attraverso le parcelle professionali degli architetti e degli ingegneri e i rispettivi pagamenti. Il testo della 143/49 era rivolto più ai fini della tariffa professionale che alla precisazione dei contenuti delle progettazione. La legge n. 143/49 stabiliva la prestazione complessiva del professionista per l adempimento del suo mandato, attraverso un elenco di operazioni da espletare. Nell ambito di tali funzioni, elencate in modo molto generico, il progettista stabiliva più che altro dei contatti fiduciari piuttosto semplici con la committenza privata e anche pubblica, venendo vincolato all osservanza delle norme vigenti in materia edilizia e urbanistica, sulla sicurezza, l igiene, l ambiente, i disabili, etc.. 15
16 Le responsabilità civili delle scelte tecniche generalmente pesavano sull impresa costruttrice portando il progettista a quasi disinteressarsi di una progettazione esecutiva molto dettagliata o della compilazione di capitolati e specifiche esaurienti e di computi metrici estimativi molto precisi. Con l introduzione della legge Quadro in materia di lavori pubblici n. 109 dell 11 Febbraio 1994 (abrogata), e s.m.i. e del suo Regolamento di Attuazione n. 554 del 1999, la normativa italiana si accosta agli orientamenti normativi europei e inizia a tener conto delle tecniche di project management e progettazione integrata. La legge Quadro stabiliva una chiara distinzione di ruoli, diritti e responsabilità tra l amministrazione pubblica ed i fornitori di beni e servizi intesi come professionisti e imprese di costruzione. Si fa obbligo alle PP.AA. di elaborare la Programmazione Triennale dei lavori pubblici, aggiornata annualmente, con l elenco dei lavori per settore, le priorità dell intervento, il piano finanziario complessivo per settore, i tempi di attuazione degli interventi. La legge Quadro attraverso l articolazione proposta dal regolamento attuativo dell attività di progettazione in preliminare, definitiva ed esecutiva, mira a garantire: a) La qualità dell opera e la rispondenza alle finalità relative; b) La conformità alle norme ambientali e urbanistica; c) Il soddisfacimento dei requisiti essenziali, definitivi dal quadro normativo nazionale e comunitario. D.LGS. 12 APRILE 2006, N 163 (CODICE DE LISE) Recepisce, integra, ma anche abroga Direttive Europee, Leggi e Regolamenti Nazionali oltre che Circolari Ministeriali in materia di LL.PP. RECEPISCE: -la Direttiva 2004/18 Coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e servizi (settori ordinari) -la Direttiva 2004/17 Procedure di appalto per gli Enti erogatori di acqua ed energia, degli Enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali (settori speciali) ABROGA: 16
17 - la Legge 11 febbraio 1994, n 109 Legge quadro in materia dei Lavori pubblici ( Legge Merloni ) e successive modificazioni ABROGA IN PARTE: - il DPR 21 Dicembre 1999, n 554 Regolamento d attuazione della legge quadro in materia dei Lavori pubblici FINALITA a) la compilazione di un unico testo normativo, che disciplina degli appalti nel settore dei beni culturali, recante le disposizioni legislative in materia di procedure di appalto; b) la semplificazione delle procedure di affidamento; c) il conferimento all'autorità per la vigilanza sui lavori pubblici dei compiti di vigilanza nei settori oggetto della suddetta disciplina; d) l'adeguamento della normativa alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 7 ottobre 2004 che si esprime a favore della possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di scegliere liberamente tra il criterio del prezzo più basso e quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, perché ciò costituirebbe conseguenza dell'applicazione di un principio di concorrenza effettiva. LEGGE 109/94 - D.LGS. 163/06: ELEMENTI A CONFRONTO In contrasto con la Direttiva n. 93/37, la legge 109/94 prevedeva che: a) l'aggiudicazione degli appalti mediante pubblico incanto o licitazione privata è effettuata con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara; b) l'aggiudicazione degli appalti mediante appalto-concorso nonché l'affidamento di concessioni mediante licitazione privata avvengono con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Con il D. Lgs. 163/06 l'amministrazione aggiudicatrice è libera di optare di volta in volta per uno dei due criteri di aggiudicazione dell appalto: a)unicamente il prezzo più basso; b)a favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa, comprendendo diversi criteri variabili secondo l'appalto: la qualità, il prezzo, il pregio tecnico, le 17
18 caratteristiche estetiche e funzionali, le caratteristiche ambientali, il costo d utilizzazione, la redditività, il servizio successivo alla vendita e l assistenza tecnica, la data di consegna, il termina d esecuzione. Codice De Lise: PRINCIPI GENERALI (ART. 2) 1. l affidamento e l esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture, devono garantire la qualità delle prestazioni e svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza; l affidamento deve altresì rispettare i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità nonché quello di pubblicità con le modalità indicate nel presente codice. 2. Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile. Riferimenti Ambientali Qualora, per gli appalti di lavori e servizi, e unicamente nei casi appropriati, le stazioni appaltanti chiedano l indicazione delle misure di gestione ambientale che l operatore economico potrà applicare durante l esecuzione del contratto, e allo scopo richiedano la presentazione di certificati rilasciati da organismi indipendenti per attestare il rispetto di determinate norme di gestione ambientale, esse fanno riferimento al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) o a norme di gestione ambientale basate sulle pertinenti norme europee e internazionali. (art.44) Nella progettazione - articolata in preliminare, definitivo ed esecutivo - ove sia richiesta dalla normativa in materia (DPCM e s.m.i. la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), è richiesta, nel preliminare, lo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) (art. 165). Nel definitivo, il progettista deve attestare la rispondenza al preliminare con particolare riferimento alla compatibilità ambientale dell opera. La V.I.A. è vincolante per tutte le fasi riferite alle grandi opere elencate nell apposita Legge Obiettivo. 18
19 LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Valutazione di Impatto Ambientale è una procedura tecnico-amministrativa di verifica della compatibilità ambientale di un progetto, introdotta a livello europeo con la Direttiva CEE 337/85 e integrata successivamente con la Direttiva 11/97 CE. Rappresenta uno strumento tecnico-scientifico, che consente da un lato una valutazione preventiva degli effetti ambientali che un determinato intervento può causare e, dall'altro, quello di approntare tempestivamente tutte le misure necessarie sugli effetti negativi. La V.I.A. ha le seguenti finalità: migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche consentendo di definire un bilancio beneficio-danno, inteso non solo sotto il profilo ecologicoambientale, ma anche sotto quello economico-sociale, finalizzato alla gestione ottimale delle risorse; realizzare la sostenibilità verificando per singolo progetto il suo inserimento ottimale nell'ambiente e realizzando la migliore mediazione tra esigenze funzionali di progetto ed impatto sull'ambiente; prevenire il danno ambientale, affermando il passaggio, da un sistema di ripristino (a valle) del danno ambientale, ad un sistema di previsioneprevenzione (a monte) degli impatti ambientali nella gestione del territorio e delle risorse naturali; favorire la partecipazione di tutti gli attori sociali facendosi garante della condivisione delle scelte pubbliche. Le opere soggette a V.I.A. sono numerose e di vario genere: strade, ferrovie, porti, aeroporti, insediamenti industriali, centrali per la produzione di energia elettrica, elettrodotti, oleodotti, gasdotti, ecc. Alcune tipologie di opere sono sottoposte a valutazione in ogni caso, mentre altre lo sono soltanto se superano determinate soglie dimensionali. 19
20 Per una più precisa verifica della assoggettabilità di un'opera alla procedura di VIA, è necessario consultare la legge regionale di riferimento. Qualora vi siano dei dubbi sulla assoggettabilità di un'opera alla procedura di VIA, il proponente può richiedere all'autorità competente di effettuare una procedura di verifica detta "screening". 20
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