ROMANIA NOTA CONGIUNTURALE 2008

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1 ROMANIA NOTA CONGIUNTURALE 2008 Aprile 2008

2 CONGIUNTURA Istituto nazionale per il Commercio Estero Ufficio di Bucarest Secondo i dati dell INS (Istituto Nazionale di Statistica) il valore o del Prodotto Interno Lordo nel 2008 è stato di 503,95 miliardi di lei ai prezzi correnti, in crescita in termini reali del 7,1 % rispetto al Il valore del PIL in euro è stato di 136,94 miliardi, al cambio medio annuo della BNR di 1 euro = 3,68 lei. La Romania è tra i Paesi dell Unione Europea che hanno segnato il maggior tasso di crescita economica nel L andamento del PIL negli ultimi tre anni è stato il seguente: PIL (valori in miliardi di Lei) 344,6 404,7 503,9 PIL (valori in euro)* 97,9 121,53 136,94 Variazione % rispetto all anno precedente** 7,9 % 6% 7,1% * al cambio medio annuo ** variazioni in termini reali È opportuno precisare che nell ultimo trimestre dell anno la crescita è rallentata (+ 2,9%) rispetto allo stesso periodo del 2007, l incremento più basso degli ultimi 9 anni), anticipando quelli che saranno gli effetti della crisi economica e finanziaria mondiale nel Analizzando i fattori che hanno contribuito alla crescita del 7,1% del PIL, si evidenzia il ruolo dominante del settore dei servizi, con un contributo del 2,6%, e del settore delle costruzioni, con il 2,3%, e un buon peso anche del settore agricolo, con l 1,2%. L industria ha contribuito per lo 0,3% alla crescita del PIL, sebbene abbia un peso rilevante (23,9%) nella formazione del PIL stesso. L analisi della ripartizione per principali categorie di risorse del PIL nel 2008 evidenzia il forte peso dei servizi, con una quota del 49,4%, mentre l industria ha contribuito per il 22,8%, le costruzioni per il 10,5%, l agricoltura per il 6,5% e le imposte nette sui prodotti per il 10,7%. Analizzando la crescita dei singoli settori produttivi, si segnala il forte incremento del settore delle costruzioni (+26,1% rispetto al 2007) e un incremento medio nei servizi (+ 5,1% rispetto al 2007); significativa la crescita delle attività nel settore agricolo, inclusa la silvicoltura e la piscicoltura, con un aumento del 21,4% rispetto al 2007 (anno in cui si era registrato un forte calo produttivo del 16,9% per le condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli), mentre l industria ha registrato una crescita più contenuta del 2,1%. 2

3 Gli investimenti nazionali hanno registrato un incremento del 17,1% rispetto al 2007, con un aumento significativo del 22,0% nel settore delle costruzioni e del 14,1% nel settore dei trasporti. Oltre che dagli investimenti, la crescita produttiva è stata stimolata da un forte incremento della domanda interna (+7,9%). Il tasso di disoccupazione medio registrato nel 2008 è stato del 3,97% rispetto alla popolazione attiva ( che al dicembre 2008 era di oltre 4,7 milioni di occupati) ed è diminuito rispetto al valore registrato nel 2007 (4,31%). I dati forniti dall Agenzia Nazionale per l Occupazione per il 2008 indicano un numero complessivo di disoccupati registrati, con un incremento rispetto al 2007 di unità. In alcune provincie del nord-est e del centro-ovest del paese si registrano ancora alti tassi di disoccupazione: Vaslui 10,3%, Mehedinti 9,8%, Teleorman 8,6%, Dolj 8,5%, Gorj 8,0%, Covasna 7,9%, Alba 7,9%, Galati 7,5%, Harghita 7,4% e Humedoara 7,3%. I livelli più bassi si riscontrano nella provincia di Timis (1,8%), nella municipalità di Bucarest (1,7%) e nella regione di Ilfov, nei dintorni della capitale (1,4%). Secondo i dati pubblicati dell'istituto Nazionale di Statistica il tasso di inflazione nel 2008 è stato del 6,3%; l incremento è consistente, considerato che gli obiettivi prefissati dalla Banca Nazionale Romena prevedevano un tasso medio annuo del 3,8%. Le cause principali di tale impennata sono state il forte incremento dei prezzi dei prodotti agro-alimentari e l aumento del prezzo del petrolio. Nel mercato valutario, da segnalare il progressivo apprezzamento dell Euro nei confronti del Leu; rispetto al cambio medio annuo del 2007 di 3.33 Lei per Euro, nel 2008 si è raggiunto tasso di cambio medio di 3,68 lei per euro (dato BNR). La tendenza è verso un ulteriore aumento, visto che nel gennaio 2009 il cambio ha raggiunto il livello record di 4,31 Lei per 1 Euro (22 gennaio). Il debito estero stimato per il 2008 è stato di 52,1 miliardi di euro, pari al 38,3% del PIL. Il deficit di conto corrente è cresciuto nel 2008 a 16,87 miliardi di euro, con un aumento dell 1,2 % rispetto al valore registrato nel 2007 ed è pari al 12,3% del PIL. Inoltre la crisi finanziaria ed economica mondiale renderà più difficile il contenimento del deficit con l afflusso di capitali esteri. Secondo i dati della Banca Nazionale Romena, il deficit di bilancio nel 2008 ha raggiunto il 5,2% del valore del PIL, spinto dall aumento della spesa pubblica e da una politica fiscale espansiva. Tale valore supera di gran lunga l obiettivo di contenimento del deficit al 2,75% del PIL stabilito in sede di approvazione della legge di bilancio Il valore totale del debito pubblico si mantiene su livelli intorno al 17% del PIL. 3

4 Anche se le ultime elezioni si sono svolte in modo regolare, la situazione politica rimane alquanto incerta, in quanto nessuno schieramento ha prevalso in modo netto dopo le elezioni politiche del novembre La Commissione Europea ha inoltre criticato l ancora insufficiente livello di lotta alla corruzione e i limitati miglioramenti nella riforma del sistema giudiziario. Rischio Paese Secondo la società Dun & Bradstreet, nel 2008 la prospettiva di rischio globale del Paese non è variata rispetto al 2007; il rating è DB4a, che indica un rischio moderato, con una certa incertezza sul ritorno dagli investimenti. Agli esportatori con bassa propensione al rischio si consiglia di adottare cautele assicurative contro il rischio. L andamento del rischio è invariato, con una prospettiva globale che non mostra variazioni di rilievo; non sono da escludere però mutamenti minori a livello politico, commerciale, macroeconomico e/o di rischio. Per quanto riguarda il rischio SACE, la Romania è inserita come nel 2007 nella categoria di rischio medio 4/7, con condizioni di assicurabilita aperte sia per il rischio sovrano che per il rischio bancario e corporate. Un forte elemento di rischio secondo la SACE è la dipendenza del settore bancario dal finanziamento estero. Più negative sono le opinioni dell agenzia di rating FITCH che ha rivisto le stime del rischio paese per i crediti a lungo termine in valuta, abbassando di 2 punti percentuali il rating della Romania che in tal modo esce dalla categoria investment grade. Anche il rating per i debiti a lungo termine in moneta nazionale è stato ridotto dal livello BBB+ al livello BBB-". La riduzione di 2 punti dell indice della Romania riflette le preoccupazioni dell agenzia Fitch non solo sulla situazione politica ed economica interna, ma anche sulla capacità dello Stato di prevenire e fronteggiare la grave crisi finanziaria mondiale e la recessione economica. Secondo l agenzia FITCH, a seguito delle turbolenze sui mercati finanziari che hanno aumentato i rischi per le banche romene, è possibile che l ingresso nell euro della Romania avverrà oltre il 2015 e non entro il 2014 come programmato. Anche la STANDARD & POOR S ha riveduto le stime di rischio paese della Romania con una riduzione del rating di un punto percentuale a BB+. 4

5 INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI Secondo i dati dell ARIS (Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri) il volume degli investimenti diretti esteri attratti dalla Romania nel 2008 ha raggiunto la cifra di 9,024 miliardi di euro, con un netto incremento del 24,4 % rispetto al Si tratta di un valore molto elevato, che quasi eguaglia il record registrato nel 2006 di miliardi di euro. Il flusso di investimenti esteri ha permesso di compensare il deficit di conto corrente in misura pari al 53,5% - rilevano recenti dati pubblicati dalla Banca Nazionale della Romania (BNR). Degli investimenti esteri diretti registrati nel 2008, le partecipazioni al capitale ed il profitto reinvestito hanno rappresentato il 50,1%, mentre i crediti intra-gruppo il restante 49,9%, con un calo rispetto al 54,3% del Si tratta di un dato positivo, perché i crediti intra-gruppo (cioè i crediti delle filiali locali di società estere) determinano un aggravamento del deficit di conto corrente, perché vengono rimborsati a varie scadenze. In base ai dati forniti dall ONRC (Ufficio Nazionale del Registro di Commercio), circa 120 filiali locali di imprese estere hanno registrato nel 2008 aumenti di capitale di oltre 5 milioni di euro, per un totale di 2,9 miliardi di euro di investimenti ed un valore pari al 75% del totale degli investimenti esteri. Il 20% degli investimenti è stato effettuato nel settore bancario (banche, assicurazioni e istituzioni finanziarie non bancarie). Da segnalare anche gli ingenti investimenti nel settore energetico (con oltre 429 milioni di euro), nelle telecomunicazioni (318 milioni di euro) e nel settore immobiliare (oltre 263 milioni di euro). ll numero totale di imprese estere registrate in Romania dal 1991 è di , di cui nuove aziende nel La tabella seguente illustra la serie storica degli IDE negli ultimi cinque anni. I settori preferiti dagli investitori stranieri sono stati: componenti auto, materiali da costruzione e servizi (in particolare servizi bancari - assicurativi e servizi IT). Investimenti diretti esteri in Romania (valori in milioni euro) Flussi in entrata Var. Annue % + 166,3 + 0,3 + 74,2-19,9 +24,4 Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati ARIS 5

6 Al 31 dicembre 2008, secondo i dati dell Ufficio del Registro del commercio, erano registrate complessivamente imprese italiane, di cui ancora attive, per un capitale versato di 876 milioni di euro. Nel 2008 sono state registrate nuove aziende a partecipazione italiana, oltre il 20% del totale di nuove aziende registrate in Romania. L Italia continua ad essere, da oltre 10 anni, il principale paese investitore per numero di aziende registrate, mentre detiene il quinto posto tra i primi investitori per capitale investito. Primi 10 paesi investitori per numero di imprese dicembre 2008 N. Paese Nr. Aziende % Totale Romania ITALIA ,8 2. GERMANIA ,4 3. TURCHIA ,7 4. CINA ,9 5. UNGHERIA ,8 6. FRANCIA ,6 7. USA ,5 8. ISRAEL ,5 9. IRAK ,4 10. SIRIA ,3 Elaborazione ICE Bucarest su dati Ufficio del Registro del Commercio Primi 10 paesi investitori per capitale investito dicembre 2008 N. Paese Mil. Euro % Totale Romania OLANDA ,4 2. AUSTRIA ,5 3. GERMANIA FRANCIA ,2 5. ITALIA CIPRO 775 3,5 7. USA 636 2,9 8. GRECIA 591 2,7 9. GRAN BRETAGNA 586 2,6 10. SPAGNA 584 2,6 Elaborazione ICE Bucarest su dati Ufficio del Registro del Commercio 6

7 Gli investimenti italiani in Romania, a partire dagli anni 90, si sono inizialmente concentrati nei settori labour intensive, sviluppando tipologie di lavorazione per conto terzi di materie prime o semilavorati provenienti dall'italia. In seguito si è assistito ad un evoluzione della nostra presenza imprenditoriale, con l'affermarsi di joint ventures o contratti con produttori locali per la fornitura e l'assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali, fino a investimenti diretti di alcuni grandi gruppi italiani per la produzione di beni e lo sviluppo delle infrastrutture. In seguito a tale cambio di passo sono ora presenti, oltre alle piccole e medie imprese, anche aziende italiane di medie e grandi dimensioni che hanno trasferito in Romania considerevoli investimenti finanziari e tecnologici, con una ricaduta in termini occupazionali di oltre 800 mila posti di lavoro, tra impiego diretto ed indotto. La presenza italiana è diffusa in molte aree del Paese, anche se nel corso dell'ultimo decennio ha manifestato la tendenza a concentrarsi in alcune zone specifiche. Tra queste, è rilevante la tradizionale presenza dei nostri imprenditori nel Nord- Ovest, in particolare nella provincia di Timisoara, dove si è riprodotto un vero e proprio modello distrettuale italiano (oltre aziende italiane e miste registrate). In tale area geografica e nelle province limitrofe (Arad, Bihor, Cluj) è ancora concentrato oltre un terzo delle presenze imprenditoriali italiane in Romania, mentre un quinto delle nostre aziende ha investito nella municipalità di Bucarest. Nella tabella seguente è illustrata la ripartizione territoriale delle società italiane attive in Romania al 31 dicembre PRESENZA SOCIETÀ ITALIANE ATTIVE NELLE PROVINCE DELLA ROMANIA No. Provincia Numero aziende Percentuale su totale 1 Municipiul Bucureşti ,49 2 Timiş ,98 3 Bihor ,79 4 Arad ,78 5 Cluj 932 5,19 6 Braşov 644 3,58 7 Alba 421 2,34 8 Dolj 413 2,30 9 Prahova 401 2,23 10 Constanţa 393 2,19 11 Argeş 389 2,16 12 Hunedoara 356 1,98 13 Iaşi 355 1,98 14 Sibiu 342 1,90 7

8 15 Mureş 341 1,90 16 Ilfov 325 1,81 17 Neamţ 321 1,79 18 Maramureş 316 1,76 19 Bacău 268 1,49 20 Galaţi 215 1,20 21 Suceava 204 1,14 22 Satu Mare 203 1,13 23 Buzău 201 1,12 24 Vrancea 200 1,11 25 Dâmboviţa 200 1,11 26 Brăila 181 1,01 27 Olt 174 0,97 28 Bistriţa-Năsăud 171 0,95 29 Sălaj 164 0,91 30 Caraş-Severin 163 0,91 31 Vâlcea 153 0,85 32 Botoşani 150 0,83 33 Mehedinţi 119 0,66 34 Tulcea 97 0,54 35 Teleorman 84 0,47 36 Ialomiţa 79 0,44 37 Gorj 77 0,43 38 Călăraşi 70 0,39 39 Vaslui 66 0,37 40 Giurgiu 63 0,35 41 Harghita 50 0,28 42 Covasna 38 0,21 Total % Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati del Registro del Commercio al 31 dicembre 2008 Sin dagli anni 90 la Romania ha attuato una politica di forte liberalizzazione degli investimenti esteri, incentivata anche da una serie di agevolazioni fiscali, in primis l aliquota unica di tassazione dei redditi al 16%, e dalla semplificazione delle procedure per la costituzione delle società. La Legge sulle società commerciali (Legge 31/1990), modificata ed aggiornata dalla Legge 441/2006, non distingue i soci persone fisiche/giuridiche romeni da quelli esteri, per un principio ormai acquisito dalla normativa romena, di parità di trattamento tra operatori locali ed esteri. Pertanto, non vi è alcuna distinzione tra società mista ed investimento estero al 100%, né è prevista un'autorizzazione preventiva all'investimento, salvo per quelli nel settore bancario, che richiedono l approvazione della Banca Centrale. 8

9 Gli investitori esteri possono acquisire l'intero capitale nella maggior parte delle imprese da privatizzare oppure già privatizzate, con la sola eccezione dei settori della difesa e della sicurezza nazionale, per i quali è necessario il nulla osta delle autorità competenti. Da segnalare anche l impegno del Governo per l implementazione definitiva del processo di privatizzazione delle principali aziende statali tramite l agenzia AVAS - Agenzia per la Valorizzazione degli Attivi Statali. COMMERCIO ESTERO Il grado di apertura al commercio internazionale dell economia romena è molto elevato, favorito da un economia aperta e dal recente ingresso nell Unione Europea. I dati relativi al 2008 evidenziamo un ulteriore crescita degli scambi. La dinamica delle esportazioni è stata superiore a quella delle importazioni, ma il saldo commerciale rimane fortemente negativo, con un valore nel 2008 pari a 22,7 miliardi di euro; tuttavia l incremento del deficit commerciale rispetto al 2007 è stato abbastanza contenuto, pari a 1,2 miliardi di euro, contrariamente a quanto avvenuto nel 2007, quando l aumento era stato di oltre 6 miliardi di euro rispetto al Nel 2008 le esportazioni FOB hanno raggiunto un valore di 123,45 miliardi di Lei, pari a 33,62 miliardi di euro ed una crescita del 13,8% rispetto al 2007, considerando i valori in euro. Le importazioni CIF nel 2008 hanno registrato un valore di 206,81 miliardi di lei, pari a 56,33 miliardi di Euro, con un incremento del 9,8% rispetto nel 2007, considerando i valori in euro. Bilancia commerciale della ROMANIA (valori in miliardi euro e variazioni %) Esportazioni 25,9 29,4 33,6 Var. annua % 16,6% 13,7% 13,8% Importazioni 40,7 50,9 56,3 Var. annua % 24,8% 25,1% 9,8% Saldo (negativo) bilancia commerciale 14,9 21,5 22,7 L analisi settoriale dell interscambio romeno, illustrata nelle tabelle seguenti, evidenzia un peso preponderante sia nell export che nell'import delle voci macchinari e dispositivi meccanici, apparecchiature ed attrezzature elettriche, prodotti minerali, metalli comuni ed altri articoli in metallo, autoveicoli e altri mezzi e attrezzature da trasporto, materiali tessili. Tale tipologia di commercio intrasettoriale è generata in gran parte dagli scambi di semilavorati e prodotti finiti, nell ambito dei processi di delocalizzazione produttiva e di lavorazioni in conto terzi. 9

10 ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI Principali sezioni della Nomenclatura Combinata. Esportazioni FOB Principali gruppi merceologici Tipologie merci Valore -milioni Euro- Quota % sul totale export Variazione % 2008 / 2007 Macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche 8.083,7 24,1 +23,4 Metalli comuni ed altri articoli in metallo 4.933,9 14,6 +2,5 Autoveicoli e altri mezzi ed attrezzature da trasporto 4.154,7 12,4 +16,2 Materiali tessili ed altri articoli connessi 3.527,1 10,5-10,3 Prodotti minerali 3.157,5 9,3 +37,6 Materie plastiche, gomma e articoli connessi ,5 Totale Esportazioni Mondo ,9 100 Elaborazione ICE Bucarest su dati INS Importazioni CIF Principali gruppi merceologici Tipologie merci Valore Milioni Euro Quota % sul totale Variazione % 2008 / 2007 Macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche , ,1 Prodotti minerali 7.837,1 13,8 +27,7 Autoveicoli e altri mezzi ed attrezzature da trasporto 6.970,7 12,4-1,9 Metalli comuni ed altri articoli in metallo 6.371,9 11,3 +12,3 Prodotti dell industria chimica 4.694,8 8,4 +21,2 Materiali tessili ed altri articoli connessi ,1-5,5 Totale Importazioni Mondo ,8 100 Elaborazione ICE Bucarest su dati INS In merito alla ripartizione geografica per aree, si consolida la leadership dell Unione Europea, che detiene una quota di circa il 70% del totale dell interscambio; da notare però, sia nell import che nell export, una leggera flessione del peso percentuale rispetto al 2008 a vantaggio del commercio extracomunitario, come illustrato nelle tabelle seguenti. 10

11 Esportazioni FOB (valori in milioni di Euro) Valore Quote % sul totale - milioni Euro - Variazioni % 2008/ Mondo , , ,8 1. Commercio intracomunitario (UE 27) , ,3 70,4 71,9 +11,3 2. Commercio 9.956, ,5 29,6 28,1 +20,3 extracomunitario (non UE 27) Elaborazione ICE Bucarest su dati INS Importazioni CIF (valori in milioni di Euro) Valore Quote % sul totale - milioni Euro - Variazioni % 2008/ Mondo , , ,8 1. Commercio intracomunitario , ,4 69,1 71,1 +6,4 2. Commercio , ,2 30,9 28,9 +18,1 extracomunitario Elaborazione ICE Bucarest su dati INS INTERSCAMBIO CON L ITALIA E PRINCIPALI PARTNERS COMMERCIALI Secondo i dati dell INS, l interscambio commerciale tra Italia e Romania ha raggiunto nel 2008 un valore complessivo di 11,56 miliardi di Euro, mantenendosi pertanto sui livelli del 2007 (quando era stato pari a 11,49 miliardi di euro). In particolare la Romania ha esportato verso l Italia un valore di 5,18 miliardi di euro ( +3,4% rispetto al 2007), mentre le importazioni dall Italia hanno raggiunto un valore di 6,38 miliardi di Euro ( -1,5% rispetto al 2007). 11

12 Interscambio commerciale Romania - Italia (valori in milioni di euro e variazioni %) Variazione % Export verso l'italia 5.013, ,6 +3,4 Import dall'italia 6.485, ,5 Saldo , ,4 Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati INS (Istituto Nazionale di Statistica) Analizzando la serie storica dell interscambio tra i due Paesi dal 2003 al 2008 si nota un progressivo aumento dei valori, che sembra però essersi fermato nel 2008, anno in cui l export è aumentato lievemente e le importazioni sono diminuite. Interscambio commerciale Romania - Italia dal 2003 al 2008 (valori in milioni di euro) Export verso l Italia Import dall Italia Totale interscambio Saldo Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati INS (Istituto nazionale di Statistica) Nelle tabelle seguenti sono riportate le graduatorie dei primi 10 partners commerciali della Romania, relativamente alle esportazioni ed alle importazioni. 12

13 Paese Esportazioni della Romania Principali Paesi acquirenti Valore Quote - milioni Euro - Variazioni % 2008/ Mondo , , ,8 1. Germania 5.553, ,5 16,5 16,9 +10,9 2. Italia 5.182, ,1 15, Francia 2.478, ,5 7,4 7,7 +9,1 4. Turchia 2.204, ,4 6,5 7 +6,4 5. Ungheria ,9 5,1 5, Bulgaria ,1 4,1 3,2 +47,8 7. Regno Unito 1.103, ,1 3,3 4,1-9,6 8. Olanda 974,1 606,1 2,9 2,1 +60,3 9. Ucraina ,3 2,4 1,8 +51,9 10. Spagna ,3 2,3 2,3 +14,3 Elaborazione ICE Bucarest su dati INS Paese Importazioni della Romania - Principali Paesi fornitori Valore Quote - milioni Euro - Variazioni % 2008/ Mondo , , ,8 1. Germania 9.189, ,3 16,3 17,2 +3,9 2. Italia ,4 11,4 12,7-2,2 3. Ungheria ,9 7,4 6,9 +17,1 4. Russia 3.335, ,3 5,9 6,3 +3,1 5. Francia 3.204, ,7 6,2-1,7 6. Turchia 2.775, ,6 4,9 5,4 +0,4 7. Austria 2.742, ,2 4,9 4,8 +10,4 8. Kazakistan 2.566,7 987,3 4,5 1, China 2.413, ,6 4,3 3,3 +44,5 10. Olanda 2.103, ,2 3,7 3,6 +13,2 Elaborazione ICE Bucarest su dati INS 13

14 Nel 2008 l Italia è stata preceduta dalla Germania sia nella graduatoria dei Paesi fornitori sia in quella dei mercati di destinazione dell export romeno. In particolare le esportazioni dalla Romania verso l Italia hanno raggiunto un valore di 5.182,6 milioni di euro, con una quota sul totale pari al 15,4% ed un aumento del 3% rispetto al L Italia che occupava fino al 2007 il primo posto in tale classifica è stata superata dalla Germania che ha conseguito una performance significativa nel 2008, con un incremento del 10,9%; la Germania pertanto è ora il primo Paese di destinazione dell export romeno con un valore pari a 5.553,9 milioni di euro ed una quota del 16,9% sul totale. Relativamente alle importazioni romene, la Germania ha consolidato la propria posizione di primo Paese fornitore, con 9,189 miliardi di euro, un aumento del 3% rispetto al 2007 ed una quota sul totale del 16,3%. L Italia consolida la seconda posizione con 6,384 miliardi di euro, una quota dell 11,2% ed un leggero calo del 2,25% rispetto al Si conferma pertanto la tendenza già manifestatasi nel 2006 e 2007 ad un incremento più contenuto degli scambi commerciali Italia - Romania, che mantengono comunque valori elevati. Tale ridimensionamento è attribuibile a una minor delocalizzazione produttiva delle nostre aziende (che generava ingenti flussi di import-export) e all affermarsi di modelli di investimento più evoluti. In merito alle posizioni degli altri partners commerciali nella graduatoria export della Romania, oltre alla Germania è da segnalare la Francia ( terzo mercato di destinazione), Bulgaria e Olanda, mentre tra i Paesi extra-ue si distinguono Turchia e Ucraina. Relativamente all import romeno, si distinguono Ungheria ( terzo Paese fornitore dopo Germania e Italia), Austria e Kazakistan, per le elevate percentuali di incremento. Nelle pagine seguenti riportiamo i dati ISTAT relativi alla graduatoria dei principali prodotti scambiati dall Italia con la Romania nel 2008, prendendo in considerazione prima le esportazioni e poi le importazioni. 14

15 Principali prodotti scambiati dall'italia con la Romania. (valori in migliaia di Euro) Graduatoria secondo le esportazioni Periodo: Gennaio - Dicembre 2008 Esportazioni Importazioni Gen-Dic Gen-Dic var % Gen-Dic Gen-Dic var % Altre macchine per impieghi speciali , , Autoveicoli , , Tessuti , , Cuoio (esclusi indumenti) , , Altre macchine di impiego generale , , Calzature , , Altri prodotti in metallo , , Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori , , Prodotti della siderurgia , , Articoli in materie plastiche , , Metalli di base non ferrosi , , Prodotti chimici di base , , Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica , , , , Filati di fibre tessili , , Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura , , Apparecchi per uso domestico , , Macchine utensili , , Mobili , , Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori , ,95 Fonte: elaborazione ICE su dati ISTAT 15

16 182 - Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle) Principali prodotti scambiati dall'italia con la Romania (valori in migliaia di Euro) Graduatoria secondo le importazioni Periodo: Gennaio - Dicembre 2008 Importazioni Esportazioni Gen-Dic Gen-Dic var % Gen-Dic Gen-Dic , , Calzature , , Prodotti della siderurgia , , Tabacco e prodotti a base di tabacco Articoli da viaggio, borse, marocchineria e selleria , , Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia , ,28 meccanica Fonte: elaborazione ICE su dati ISTAT Var % , , Apparecchi per uso domestico , , Articoli di maglieria , , Mobili , , Prodotti chimici di base , , Tubi , , Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno , , Metalli di base non ferrosi , , Altre macchine per impieghi speciali , , Filati di fibre tessili , , Altri prodotti in metallo , , Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori Altre macchine di impiego generale , , , , Articoli in gomma , , Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura , ,90 16

17 PREVISIONI PER IL 2009 I dati di previsione diramati dalla CNP (Commissione Nazionale di Previsione) indicano una crescita del PIL del 2,5%, per il 2009, quindi un incremento più contenuto rispetto alle percentuali registrate negli anni precedenti. La CNP prevede per il 2010 una crescita del 4,5% e per gli anni successivi un incremento medio intorno al 6%. Si tratta di dati di previsione ottimistici, che contrastano con quelli del FMI e di altri ambienti economici e politici, che stimano un periodo di recessione per la Romania con un calo del PIL fino al 4% nel 2009, per gli effetti della crisi economica e finanziaria mondiale. Le previsioni riguardanti i vari settori produttivi per il 2009 indicano una buona crescita del settore agricolo del 4,2% (che consolida l exploit del +21,4% del 2008), una crescita del 6,2% del settore delle costruzioni ( nettamente inferiore al 26,1% del 2008), una crescita dei servizi del 3,3% (rispetto al + 5,1% del 2008), mentre si prevede un rallentamento dell industria con un 1%. Quindi si prevede un rallentamento nella crescita dei settori che fino al 2007 hanno vissuto un vero e proprio boom (costruzioni e servizi), mentre l'agricoltura dovrebbe continuare a svilupparsi, anche in vista degli ingenti finanziamenti UE destinati a questo settore. Secondo le dichiarazioni della BNR, il tasso di inflazione per il 2009 dovrebbe assestarsi intorno al 5% annuo. Il Ministero delle Finanze ha indicato come priorità per l anno corrente l aggiustamento del deficit di bilancio, i tagli alla spesa corrente, il sostegno ai progetti di investimento delle amministrazioni centrali e locali, l implementazione di misure anti-crisi per favorire la stabilità economica e il progressivo passaggio alla zona Euro. La Commissione Nazionale di Previsione prevede un incremento del tasso di disoccupazione nel 2009 fino al 5,5%, rispetto al 3,97% del Nella bilancia commerciale, in pesante deficit, si prevede un saldo negativo per il 2009 di ulteriori 25 miliardi di euro (maggiore del 10% rispetto ai 22,7 miliardi di euro del 2007), considerata la forte dipendenza dell economia romena dalle importazioni. Per il 2009 è atteso un ulteriore apprezzamento del cambio Euro-Leu rispetto al 2007, con il raggiungimento di un cambio medio annuale intorno al valore di 4 lei per 1 euro (rispetto ai 3,68 lei del 2007). Riguardo agli investimenti esteri, dopo l exploit del 2009 si prevede una crescita più contenuta, per gli effetti della crisi finanziaria mondiale. Gli economisti stimano un valore intorno ai 5 miliardi di euro, sostenuto in gran parte dai flussi di capitale delle multinazionali presenti con progetti di sviluppo a lungo termine. Il 2009 sarà un anno importante per realizzare un corretto e rapido utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi strutturali dell Unione Europea. Il Governo romeno, dopo aver rilevato ritardi e rallentamenti nell utilizzo dei fondi, sta approntando misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure di presentazione dei progetti e di assegnazione dei finanziamenti. In un contesto di forte crisi economica, è importante per il Paese un uso efficiente delle risorse messe a disposizione dall Unione Europea fino al 17

18 2013 (oltre 30 miliardi di euro) suddivise in 7 Programmi Operativi: PO per la Crescita della Competitività economica: PO Trasporti; PO Ambiente; PO Sviluppo Regionale; PO Sviluppo risorse umane; PO Sviluppo Capacità amministrative; PO Assistenza Tecnica. Presso l Ufficio ICE di Bucarest è attivo dal giugno 2008 un Desk Fondi Strutturali, strumento di supporto per le imprese italiane interessate ai fondi strutturali e alle misure che prevedono opportunità commerciali e di investimento. Nel sito dell ICE di Bucarest alla rubrica Desk fondi strutturali, sono reperibili informazioni sui vari Programmi Operativi, con collegamenti tramite link ai siti web dei Ministeri e delle autorità di management che gestiscono gli stanziamenti. Per fronteggiare gli effetti negativi della crisi economica e finanziaria sullo sviluppo economico della Romania è stato raggiunto un accordo nel mese di marzo 2008 tra il Governo romeno, il Fondo Monetario Internazionale, l Unione Europea e la Banca Mondiale, per la concessione di un prestito di circa 20 miliardi di euro in due anni. Il prestito ha l obiettivo di limitare la drastica riduzione di flussi di capitali, ridurre il deficit esterno e di bilancio, stabilizzare il tasso di cambio e aumentare la liquidità delle banche per favorire la concessione di crediti alle imprese. Oltre al prestito internazionale, il Governo sta programmando una serie di misure atte a contrastare gli effetti della crisi sull occupazione. La chiusura di numerosi stabilimenti in settori strategici quali quelli dell auto motive e dell acciaio ha provocato un preoccupante aumento della disoccupazione, che si stima possa raggiungere per la fine dell anno le unità. Tale situazione potrebbe essere aggravata dal possibile rientro di lavoratori dall Italia e dalla Spagna, a seguito della crisi economica. In tale contesto il Governo ha attivato una serie di programmi di sostegno dell occupazione finanziati dal Fondo Sociale dell Unione Europea - Programma Operativo Settoriale per lo "Sviluppo delle Risorse Umane " (POS DRU). In totale sono disponibili risorse pari a 142 milioni di euro suddivise in tre misure, per la creazione di nuovi posti di lavoro, per la formazione professionale dei salariati e per il miglioramento delle condizioni di lavoro. La prima misura riguarda la sovvenzione degli stipendi dei nuovi salariati per almeno il 50 %, con particolare attenzione all assunzione di persone provenienti dalle zone rurali. La sovvenzione può essere concessa sia per creare nuovi posti di lavoro che per occupare i posti di lavoro vacanti, a condizione che questi non lo siano a seguito di licenziamenti. La seconda misura riguarda la formazione professionale dei salariati, con aiuti concessi in modo differenziato, a seconda del numero dei salariati dell azienda e del tipo di qualifiche che l azienda intende offrire. La terza misura prevede sovvenzioni agli investimenti fatti dalle aziende per il miglioramento delle condizioni di salute e della sicurezza sul lavoro, in particolare per l acquisto di attrezzature. Tra gli altri obiettivi del Governo per il 2009, particolare importanza rivestono il contenimento della spesa corrente (in tal senso una questione delicata è quella dei consistenti aumenti salariali promessi nel settore pubblico), il controllo dell inflazione, la realizzazione di investimenti pubblici in settori quali la sanità e l istruzione. 18

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