PROCEDURA OPERATIVA DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO E VETERINARIO

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1 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 0/8 PROCEDURA OPERATIVA DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO E VETERINARIO I N D I C E 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI RESPONSABILITA MODALITA OPERATIVE REGISTRAZIONE ATTIVITA E ARCHIVIAZIONE DOCUMENTAZIONE CORRELATA...8 FUNZIONE E NOME FIRMA R E D A T T O A P P R O V A T O Gruppo di Lavoro: Mario Poloni, Paolo Belotti, Monica Brembilla, Elena Rota, Camillo Gandolfi, Vasco Saporiti, Enrico Gotti Direttore Dipartimento di Prevenzione Medico Dott. Bruno Pesenti Direttore Dipartimento di Prevenzione veterinaria Dott. Paolo Antoniolli F.to F.to E M E S S O Responsabile Area Qualità (R.A.Q.) Enrico Gotti VERSIONE DATA MOTIVO F.to PO.SCIA Prima emissione

2 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 1/8 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Come previsto dal vigente art. 19 della Legge 241/1990 le attività commerciali, produttive e di servizio, possono essere intraprese attraverso la presentazione allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP), con modalità telematica, della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), corredata dalle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonché dai relativi elaborati tecnici previsti, con assunzione di responsabilità dell'imprenditore e fatti salvi i poteri di controllo della Pubblica Amministrazione. La SCIA assolve gli obblighi di notifica delle imprese previsti ai sensi: del Regolamento Comunitario 852/2004 per il settore alimentare; del Regolamento Comunitario 183/2005 per il settore dei mangimi; del Regolamento Comunitario 1069/2009 per il settore dei sottoprodotti di origine animale/prodotti derivati; dell art. 67 del D.Lgs. 81/2008 per le lavorazioni industriali con presenza di più di tre lavoratori. Lo scopo della presente Procedura Operativa è quello di descrivere il procedimento unico di gestione delle SCIA, di interesse dei Dipartimenti di Prevenzione Medico (DPM) e Veterinario (DPV) dell ASL della provincia di Bergamo, al fine di uniformare i criteri ed i comportamenti degli operatori su tutto il territorio provinciale in ordine ai seguenti aspetti: modalità di ricezione e di registrazione delle SCIA; identificazione dell ufficio di competenza prioritaria (per prevalenza di competenza per materia sull attività oggetto della SCIA) e conseguente assegnazione; individuazione dei livelli di competenza e di responsabilità: funzione amministrativa, responsabile Ufficio, Coordinatore Tecnici, ecc.; criteri di trattamento tecnico e valutazione ai fini dell attribuzione dei codici di rischio; nei casi previsti, coinvolgimento di ulteriori Servizi/Uffici (anche di altro Dipartimento) per un controllo congiunto definendo, all occorrenza, i tempi di restituzione delle informazioni richieste all Ufficio competente; tempi e modalità di riscontro al SUAP. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI Art. 19 Legge 7 agosto 1990, n. 241 Legge sul procedimento amministrativo ; Art. 38 Legge 6 agosto 2008, n. 133 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita',. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica ; D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160 Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attivita' produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 ;. Legge Regionale 30 dicembre 2009, n. 33 Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità ; Circolare Regionale 21 marzo 2011, n. 3 Art. 19, Legge n. 241/1990: la Segnalazione Certificata di Inizio Attività Prime indicazioni applicative ; D.G. Semplificazione e digitalizzazione _ Testo coordinato del d.d.g. 18 marzo 2011, n Adeguamento degli schemi di dichiarazione e dei relativi allegati in attuazione della l.r. 2 febbraio 2007 n. 1, art. 5 alla disciplina SCIA ; Legge Regionale 19 febbraio 2014, n. 11 Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività.

3 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 2/8 3. RESPONSABILITA Le responsabilità sono definite nella seguente tabella: RESPONSABILE DELL ATTIVITA Funzionario amministrativo del settore di prevenzione DESCRIZIONE ATTIVITA La SCIA perviene alla postazione PEC SCIA del Settore di Prevenzione competente per territorio da parte del SUAP. La SCIA viene protocollata in ingresso mediante folium ed assegnata per competenza al Responsabile di Settore. Responsabile Settore Prevenzione DPM Ufficio: 1. Sanità Pubblica (USP) 2. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (UPSAL) ovvero DPV Distretto Veterinario U.O.Territoriale Igiene (DV) Il Responsabile di Settore, o suo delegato, valuta la documentazione della SCIA e la assegna all Ufficio che, per competenza prevalente, è prioritariamente responsabile per materia della pratica (USP UPSAL DV) secondo le indicazioni contenute nel prospetto riportato al punto 4. 1 ASSEGNAZIONE PER COMPETENZA. Il Responsabile di Ufficio/Distretto Veterinario o suo delegato: controlla la documentazione; definisce ed attribuisce il grado di rischio e stabilisce le priorità per la vigilanza; registra la SCIA nel sistema gestionale informatico; coinvolge altri Servizi trasversalmente competenti, ove necessario, tramite trasmissione lotus o Folium. Il Tecnico Coordinatore o funzionario incaricato, sulla base della valutazione del codice di rischio attribuito e di altri eventuali elementi esplicitati, decide di: assegnare la SCIA al funzionario referente per effettuare il controllo di vigilanza con priorità di intervento; inserire la SCIA nell ambito della programmazione ordinaria. Il Funzionario referente incaricato del controllo di vigilanza: effettua la vigilanza, eventualmente congiunta con altri Servizi trasversalmente competenti; in caso di controllo non conforme predispone i provvedimenti necessari e informa il Responsabile di Ufficio/DV o suo delegato; registra le attività svolte nel sistema gestionale informatico; archivia la documentazione nel fascicolo dell impresa. Il Responsabile o suo delegato: restituisce l informativa al SUAP in caso di controllo ispettivo non conforme. 4. MODALITA OPERATIVE La trasmissione della SCIA all ASL è effettuata dal SUAP: attivato da Comuni associati; da singolo Comune (ad esempio Bergamo); in convenzione con la Camera di Commercio. La SCIA assolve l obbligo di notifica di cui all art. 6 Reg. CE 852/2004 e all art.67 del D. L.vo 81/2008.

4 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 3/8 La SCIA perviene alla postazione PEC SCIA del Settore di Prevenzione competente per territorio e viene protocollata in ingresso mediante folium ed assegnata al Responsabile di Settore. Le SCIA possono pervenire anche attraverso il sistema regionale MUTA. Il Responsabile di Settore, o suo delegato, valutata la documentazione a corredo della SCIA, la assegna all ufficio che, per competenza prevalente, è prioritariamente responsabile, per materia, della pratica: USP UPSAL DV secondo le indicazioni contenute nel prospetto riportato al successivo punto 4.1. Nel caso vi sia una competenza trasversale tra diverse strutture chiamate a concorrere nella valutazione (ad esempio: DV - con USP e UPSAL) l Ufficio prioritariamente responsabile per materia, in relazione alla competenza prevalente, è quello che nel prospetto è designato per primo. Questo si prende carico del procedimento e coordina le attività con gli altri Uffici coinvolti. L individuazione di una sola struttura, quale responsabile della gestione istruttoria ed unica interfaccia con il SUAP, risponde ai più generali requisiti di semplificazione, trasparenza ed efficienza cui deve improntarsi tutta l attività della Pubblica Amministrazione. La struttura individuata provvederà a richiedere ed acquisire, nei tempi e modi definiti, tutti i pareri/valutazioni eventualmente previsti di interesse di altri Uffici/Servizi, assolvendo anche a funzioni di coordinamento della attività di controllo laddove programmati entro i 60 giorni dalla ricezione della SCIA. L Ufficio amministrativo del Settore verifica che per le SCIA pervenute sia stato effettuato il versamento dei diritti sanitari; qualora non eseguito provvede ad inviare richiesta di pagamento (MDPM 15-1 Richiesta versamento diritti sanitari per Segnalazione Certificata di Inizio Attività ). In particolare: Il Responsabile di Ufficio/Distretto veterinario, o suo delegato (Tecnico Coordinatore): Controlla e valuta la documentazione. A questo riguardo occorre precisare che la verifica delle condizioni di ammissibilità della SCIA risulta in capo al SUAP: in caso di accertata carenza dei requisiti necessari è il SUAP che adotta, nel termine di 60 giorni dal ricevimento della SCIA da parte del SUAP, motivati provvedimenti con cui dispone il divieto di proseguire l'attività e la rimozione degli eventuali effetti dannosi, salvo che, ove sia possibile, l interessato provveda a conformare alla normativa vigente l'attività. Inoltre, ferma restando l'applicazione delle sanzioni penali, in caso di dichiarazioni sostitutive false o mendaci, l'amministrazione può sempre adottare (quindi anche oltre il termine di 60 giorni ) i suddetti provvedimenti. Per quanto sopra, incompletezza od eventuali criticità nella documentazione pervenuta alla ASL non possono costituire elemento per la richiesta di integrazione documentale o motivo di sospensione del procedimento, a meno che tali provvedimenti vengano adottati, comunque per il tramite del SUAP, entro il termine di 60 giorni dalla presentazione della SCIA. Negli altri casi, incompletezza od eventuali criticità nella documentazione pervenuta, devono invece rappresentare un criterio per la definizione della priorità nella programmazione della vigilanza. Non è previsto il riscontro all impresa dell avvenuta ricezione e/o registrazione della SCIA. Per quanto riguarda gli impianti/attività soggetti a Riconoscimeto Comunitario ai sensi del Reg (CE) n. 853 (allegato), l assegnazione del numero di riconoscimento è condizione necessaria (precedente) alla presentazione della SCIA; in essa dovrà essere riportato il numero di riconoscimento attribuito all impianto. Definisce il grado di rischio, in base alla tipologia dell attività, secondo le indicazioni regionali ed in base alle specifiche indicazioni dei Servizi (Procedure Operative del sistema qualità relative ai criteri di graduazione del rischio), e stabilisce le priorità per la vigilanza.

5 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 4/8 Indicativamente, se non diversamente previsto dai piani di attività, verrà assicurato il controllo con ispezione per almeno il 20% delle SCIA notificate. La comunicazione di subingresso (modello B), quando esaustiva, non comporta automaticamente la programmazione di un controllo. Registra la SCIA nel sistema gestionale informatico e crea il fascicolo dell Impresa/Azienda/Ente (nel caso di subingresso il fascicolo dovrà contenere anche la parte storica preesistente) che è a disposizione per l attività di vigilanza. Coinvolge e coordina gli altri Uffici trasversalmente competenti, formalizzando la richiesta per e- mail e concordando le modalità per gli eventuali controlli. Il Tecnico Coordinatore o altro funzionario. Assegna la SCIA al funzionario referente per effettuare la vigilanza; l assegnazione è svolta sulla base dei carichi di lavoro e delle competenze professionali degli operatori, privilegiando il criterio della rotazione periodica del personale addetto ai controlli, in applicazione al Piano Aziendale Anticorruzione. Inserisce la SCIA nella programmazione ordinaria delle attività di controllo (vigilanza successiva ai 60gg). Il Funzionario referente incaricato del controllo. Effettua la vigilanza, eventualmente congiunta o coordinata, con altri Servizi/Uffici trasversalmente competenti, attenendosi alle disposizione della specifica Istruzione Operativa predisposta in materia dai Servizi competenti per materia. Nel corso dell attività di controllo: - potrebbero rivelarsi, a corredo della segnalazione di inizio attività, dichiarazioni, attestazioni o asseverazioni false in merito all esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 art 19 L.241/90. Nel caso, il funzionario referente è tenuto a svolgere segnalazione alla Procura della Repubblica competente per le situazioni rientranti nel comma 6 dell art.19 L. 241/90; - potrebbero emergere non conformità; nel caso, il funzionario referente predispone i provvedimenti conseguenti e li trasmette al Responsabile di Ufficio; quest ultimo provvede a restituire l informativa al SUAP che, nei casi previsti (pericolo di un danno grave e irreparabile per l ambiente, per salute e la sicurezza pubblica), ha autorità per applicare il divieto di prosecuzione di cui al comma 3 dell art 19 L.241/90. Successivamente allo svolgimento del controllo il Funzionario referente incaricato registra l attività nel sistema gestionale informatico e archivia la documentazione nel fascicolo dell impresa.

6 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 5/8 4.1 ASSEGNAZIONE SCIA PER COMPETENZA (elenco provvisorio delle SCIA di interesse dell ASL)) SCIA insediamenti produttivi, commerciali e agro zootecnici. Con esclusione (rif. Regolamento Locale di Igiene Nulla Osta per l'esercizio di attività lavorative e depositi): 1. delle attività esclusivamente commerciali con superficie di vendita inferiore a mq. 400; 2. delle attività di carattere direzionale (uffici); 3. dei laboratori artigianali fino a tre addetti, adibiti a prestazione di servizio (es. elettricista, idraulico, riparatore radio-tv, calzolaio, sarto, ecc.) a condizione che non si tratti di attività appartenenti all elenco delle industre insalubri di cui al D.M. 5 settembre 1994 e successive modifiche; 4. dei depositi annessi ad esercizi di vendita al dettaglio, depositi di attrezzi agricoli ed assimilati. a) attività nel settore dei mangimi; b) attività di autoriparazione. RIFERIMENTO MODULISTICA REGIONALE UNIFICATA 1) ATTIVITA' ECONOMICHE NON ALIMENTARI 1.1 Attività produttiva (Industriale, manifatturiera,ecc.) 1.2 Attività di deposito merci 1.4 Attività nel settore dei mangimi UFFICIO COMPETENTE 1.1 UPSAL (attività comprendenti il settore metalmeccanico, tessile, chimico, gomma e plastica, lavorazione legno, trasporti, ecc ) 1.2 UPSAL (tutte la attività legate a logistica e trasporti) 1.4 DV a) DV b) UPSAL esercizi di deposito e vendita di fitofarmaci. negozi o laboratori di barbieri, parrucchieri, istituti di cosmesi e simili. esecuzione di tatuaggi e piercing. 1.3 Commercio di prodotti fitosanitari 1.5 Attività di vendita (non alimentari) 1.6 Attività di servizi alla persona acconciatore estetista esecuzione di tatuaggi e piercing altro 1.3 USP 1.5 USP 1.6 USP Attività di servizi alla persona

7 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 6/8 piscine. palestre. lavanderie. autorimesse ad uso pubblico. esercizi di lavorazione, deposito e vendita e somministrazione anche in forma ambulante di alimenti e bevande, comprese fiere, mercati, pubbliche manifestazioni. 1.7 Altre attività di servizio lavanderia altro 1.8 Attività nel settore dei sottoprodotti di origine animale/prodotti derivati (Reg. CE 1069/2009) 1.9 Attività nel settore della riproduzione animale 2) ATTIVITA' ECONOMICHE IN CAMPO ALIMENTARE 2.1 Attività di produzione primaria di alimenti: Agricoltura (coltivazione e allevamento), per la produzione di alimenti per uso umano Attività di caccia e pesca professionale 1.7 Altre attività di servizio USP lavanderia USP (con UPSAL per le attività industriali) altro USP UPSAL (cooperative con facchinaggio) DV (con UPSAL per le attività di macello e produzione industriale) DV (con USP e UPSAL nel caso di produzione cosmetici) 1.9 DV USP (con UPSAL per agricoltura) DV (per allevamento) DV Produzione di latte crudo destinato a diventare latte fresco pastorizzato di alta qualità 2.2 Attività di trasformazione e/o somministrazione di alimenti: in stabilimenti (compresi gli impianti di macellazione), laboratori, centri di cottura DV (con UPSAL per le produzioni industriali) USP con DV: centri di cottura; Gastronomie e laboratori pasta fresca (283/CEE), Gelaterie (283/CEE); DV per lavorazioni alimenti e bevande di origine animale (con UPSAL per le produzioni industriali); USP per lavorazione alimenti e bevande di

8 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 7/8 origine non animale (con UPSAL per le produzioni industriali) nella ristorazione pubblica (bar, ristoranti, ecc.) nella ristorazione collettiva (mense e bar in ospedali, case di riposo, scuole, caserme, comunità religiose, ecc.) in strutture di vendita all'ingrosso in strutture ricettive nell'ambito del commercio ambulante su aree pubbliche USP (con DV per agriturismi, ristoranti e trattorie); USP per bar, pizzerie e paninoteche; USP (con DV) USP per deposito alimenti di origine vegetale; DV per deposito ingrosso alimenti origine animale; USP (con DV per deposito all ingrosso misti) USP USP per commercio alimenti di origine vegetale DV per commercio alimenti origine animale; USP (con DV per Commercio alimenti misti) in occasione di manifestazioni temporanee in esercizi situati all'interno di aree di servizio delle strade extraurbane principali, nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico e nei mezzi di trasporto pubblici svolta congiuntamente ad attività di intrattenimento, in modo non prevalente in sale da ballo, locali notturni, stabilimenti balneari, impianti sportivi e altri USP (con DV) USP USP

9 PROCEDURA PERATIVA PO.SCIA 01-0 Pagina 8/ panificazione USP (con UPSAL per panifici industriali) in strutture della media e grande distribuzione USP (con DV) 2.3 Attività di vendita di alimenti Attività di vendita alimenti per corrispondenza o altri sistemi di comunicazione (senza deposito) 2.4 Attività di deposito di alimenti 2.5 Attività di trasporto di alimenti 3) ALTRE ATTIVITA' 2.3 USP (con DV nei negozi di vicinato misti) USP (con DV per alimenti misti) 2.4 USP (con DV nei depositi misti) 2.5 USP 3) USP Alberghi, Pensioni, Locande, Agriturismo, Dormitori, Alberghi Diurni, Camere Ammobiliate e simili. stabilimenti balneari. complessi ricettivi all'aperto (campeggi, villaggi turistici, ). 3.1 Attività turistico ricettiva attività ricettiva alberghiera (es. albergo, motel, residenza turistico alberghiera) attività ricettiva non alberghiera (es. case per ferie, ostelli per la gioventù, esercizi di affittacamere, bed & breakfast, case e appartamenti vacanze, rifugi alpinistici ed escursion.) attività ricettiva all'aria aperta (es. campeggio, villaggio turistico, area di sosta) 5. REGISTRAZIONE ATTIVITA E ARCHIVIAZIONE L attività di controllo sulle SCIA viene registrata mediante il sistema gestionale in uso e rendicontata attraverso il sistema informativo regionale della prevenzione I.M.Pre.S@. L elaborazione dei dati registrati consente la predisposizione del report finale di attività ed è presupposto per la programmazione dell anno successivo. Le documentazioni relative alle attività descritte sono conservate presso gli uffici competenti del DPM e del DPV. Gli Uffici sono tenuti alla custodia (secondo criteri e tempi stabiliti dalle norme vigenti in materia) di tutti i documenti acquisiti agli atti, dei documenti che costituiscono evidenza istruttoria nonché di copia degli atti e provvedimenti finali (relazioni, proposte, prescrizioni, esiti d accertamento, comunicazioni, ecc.). 6. DOCUMENTAZIONE CORRELATA M.DPM 15 richiesta versamento diritti sanitari.

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