Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Architettura Corso di Laurea in Design del prodotto industriale A.A. 2016/2017

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1 Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Architettura Corso di Laurea in Design del prodotto industriale A.A. 2016/2017 Design di prodotto prof. Jacopo Piccione 6/03/2017 LA PERCEZIONE VISIVA LA PERCEZIONE VISIVA Attraverso la vista riceviamo la maggior parte delle informazioni sullo spazio che ci circonda 1

2 LA PERCEZIONE VISIVA La percezione visiva asseconda maggiormente l'aspetto fenomenico rispetto a quello fisico; l'occhio umano è facilmente preda di illusioni ottiche. LA PERCEZIONE VISIVA Grazie alle passate esperienze il nostro cervello è capace di compensare alcuni scherzi della percezione, come per esempio la prospettiva. Ruote 66 2

3 LA PERCEZIONE VISIVA Palazzo Spada Roma LA PERCEZIONE VISIVA 3

4 LA PERCEZIONE VISIVA Nel nostro lavoro dobbiamo abituarci al fatto che esiste una realtà fattuale = fisica, misurabile in modo inequivocabile e una realtà attuale = quello che l occhio percepisce del mondo. LA PERCEZIONE VISIVA È un fatto comunemente appurato che non possiamo ricordare tutto ciò che vediamo in ogni istante della nostra vita. Ma le visioni imprimono tracce nella nostra memoria sulla base della loro ricorrenza. 4

5 LA PERCEZIONE VISIVA Per vedere, riconoscere e ricordare, operiamo delle selezioni e delle semplificazioni. Ricordiamo ciò che attira la nostra attenzione e ci piace. LA PERCEZIONE VISIVA Ci piace ed attira la nostra attenzione ciò che possiamo paragonare a ciò che abbiamo imparato a ricordare. La visione e la memoria visiva sono prodotti dell occhio e della mente, in rapporto inscindibile. 5

6 La forma LA FORMA Forma fór ma s.f. L aspetto di un oggetto, sufficiente a caratterizzarlo esteriormente. (FILOS). Principio attivo di distinzione dell essenza, contrapposto a materia. 6

7 LA FORMA Sappiamo che tutti gli uomini nascono con un patrimonio comune di capacità di interpretazione delle forme. Le esperienze e la memoria cambiano gli effetti di questo patrimonio comune. LA GESTALT Agli inizi del 900, Max Wertheimer inizia le sue ricerche sulla percezione della forma. Ricerche che, insieme ad altri, verranno successivamente sistematizzate nella disciplina detta Psicologia della Gestalt. 7

8 LA GESTALT Gestalt in tedesco significa: forma, figura, aspetto, schema, rappresentazione. Gestaltung : configurazione. LA GESTALT La Psicologia Gestalt, in contrasto con le precedenti teorie, ritiene che l uomo tende a rielaborare i dati sensoriali in base a fattori psicologici, cioè percepisce l insieme dei singoli elementi di un immagine organizzati e unificati secondo precise leggi. 8

9 LA GESTALT Per la Gestalt: la forma è più della somma degli elementi che la compongono. LA TEORIA DEL CAMPO Una delle più importanti regole della gestalt è quella che ci fa organizzare il campo visivo in unità separate e autonome, in figure distinte da tutto il resto, percepito come puro e semplice sfondo. 9

10 IL RAPPORTO FIGURA-SFONDO Perché una certa immagine possa essere vista come figura a se stante, dovrà possedere certi requisiti, senza i quali la sua forma tenderà a confondersi con quella degli elementi vicini. IL RAPPORTO FIGURA-SFONDO Una figura viene subito intesa come tale grazie ai suoi contorni, mentre il resto è percepito come sfondo. 10

11 IL RAPPORTO FIGURA-SFONDO Per distinguere la figura dallo sfondo, essa dovrà essere: unitaria, chiaramente circoscritta e delimitata da confini, spiccante per colore o chiarezza dallo sfondo. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 1 L area piccola. Percepiamo come figura l area più piccola, la riga nera è percepita come forma. 11

12 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 2 L area chiusa. Percepiamo come figura l area chiusa, il cerchio come oggetto su fondo bianco e non un rettangolo bianco con un buco. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 3 Il contorno convesso. Percepiamo come figura quella con il contorno convesso. 12

13 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 3 Il contorno convesso. Percepiamo come figura quella con il contorno convesso. Anche invertendo i colori la percezione non cambia. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 4 La larghezza costante. Le aree con larghezza costante tendono a essere lette come figure. 13

14 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 5 La simmetria. Le aree simmetriche ci appaiono come figure. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 6 La direzione. Le aree orientate sugli assi orizzontali e verticali vengono lette come figure. 14

15 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 7 La zona bassa. L area che sta nella parte inferiore del campo viene interpretata come figura. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO 7 La zona bassa. L area che sta nella parte inferiore del campo viene interpretata come figura. Anche invertendo i colori la percezione non cambia. 15

16 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO Ambiguità della percezione figura sfondo. Il designer, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no. Non è detto che l ambiguità debba essere evitata. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO Ambiguità della percezione figura sfondo. Il designer, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no. Non è detto che l ambiguità debba essere evitata. 16

17 PERCEZIONE FIGURA-SFONDO Ambiguità della percezione figura sfondo. Il designer, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no. Non è detto che l ambiguità debba essere evitata. PERCEZIONE FIGURA-SFONDO Ambiguità della percezione figura sfondo. Il designer, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no. Non è detto che l ambiguità debba essere evitata. 17

18 Leggi della configurazione La Gestalt ha individuato una serie di leggi che riassumono come, esperienze e memoria, cambiano la capacità innata delle persone di leggere le forme. 18

19 1) Legge della vicinanza. Le parti di un insieme percettivo vengono unite in forme conformemente alla minima distanza. 1) Legge della vicinanza. Lepar tidiu ninsie meperc ettivove ngono racco lteinuni tàconf ormeal lamin imadis tanza. 19

20 1) Legge della vicinanza. Le parti di un insieme percettivo vengono raccolte in unità conforme alla minima distanza. 2) Legge della somiglianza. Se lo stimolo è costituito da una moltitudine di elementi diversi, si manifesta la tendenza a raccogliere in gruppi gli elementi tra loro simili. 20

21 2) Legge della somiglianza. Selostimoloècostituitodauna moltitudinedielementidiversis imanifestalatendenzaaraccogli ereingruppiglielementitraloro simili. 2) Legge della somiglianza. Selostimoloècostituitodauna moltitudinedielementidiversi Simanifestalatendenzaaraccog liereingruppiglielementitralor osimili. 21

22 2) Legge della somiglianza. Le parti di un insieme percettivo vengono raccolte in unità conforme alla minima distanza. 3) Legge della chiusura. Alcuni elementi non collegati tra loro possono essere interpretati come un unica figura. 22

23 3) Legge della chiusura. Alcuni elementi non collegati tra loro possono essere interpretati come un unica figura. 4) Legge del destino comune. Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati. 23

24 4) Legge del destino comune. Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati. 4) Legge del destino comune. Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati. 24

25 4) Legge del destino comune. Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati. 5) Legge del movimento comune. Si costituiscono in unità quegli elementi che si muovono insieme o in modo simile o, generalmente, che si muovono in opposizione ad altri che restano fermi. 25

26 5) Legge del movimento comune. Si costituiscono in unità quegli elementi che si muovono insieme o in modo simile o, generalmente, che si muovono in opposizione ad altri che restano fermi. 5) Legge del movimento comune. Si costituiscono in unità quegli elementi che si muovono insieme o in modo simile o, generalmente, che si muovono in opposizione ad altri che restano fermi. 26

27 6) Legge dell esperienza. L esperienza svolge un azione concomitante ai fattori precedenti. Ovvero, il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono semplici linee separate o interrotte. 6) Legge dell esperienza. L esperienza svolge un azione concomitante ai fattori precedenti. Ovvero, il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono semplici linee separate o interrotte. 27

28 6) Legge dell esperienza. L esperienza svolge un azione concomitante ai fattori precedenti. Ovvero, il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono semplici linee separate o interrotte. 6) Legge dell esperienza. L esperienza svolge un azione concomitante ai fattori precedenti. Ovvero, il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono semplici linee separate o interrotte. 28

29 7) Legge della pregnanza. Tendiamo a organizzare i vari elementi che rientrano nel campo visivo secondo una forma generale che abbia quanto più possibile gli stessi requisiti di semplicità, regolarità e concisione. Legge dell articolazione senza resti di Kanisza. a b c d I segmenti b+c potrebbero fare gruppo a se, ma questo tipo di associazione lascerebbe da soli a e d. Per questo interpretiamo la figura come due gruppi di oggetti a+b e c+d 29

30 PERCEZIONE DELLE PAROLE SCRITTE Un altra delle scoperte della Gestalt riguarda la percezione delle parole scritte. Durante la lettura noi non leggiamo lettere, ma parole, parole come unità: parole immagini. L oftalmologia ha palesato che più le lettere sono diverse le une dalle altre, più semplice è la loro lettura LABORATORIO DI BASIC DESIGN Laboratorio di Basic design LABORATORIO DI BASIC DESIGN Laboratorio di Basic design 30

31 PERCEZIONE DELLE PAROLE SCRITTE LABORATORIO DI BASIC DESIGN Laboratorio di basic design LABORATORIO DI BASIC DESIGN Laboratorio di basic design Generalmente le parole scritte con caratteri con grazie sono più leggibili di quelli senza grazie. Le parole scritte in caratteri minuscoli risultano più leggibili delle maiuscole a causa della loro diversa altezza, posizione, larghezza. RIFERIMENTI Sui temi della percezione si consigliano: Rudolf Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1984 Bruno Munari, Design e comunicazione visiva, Laterza, 1968 UNIFE - DA - Corso di laurea in Design del prodotto industriale - LBD - Design di prodotto - Prof. Jacopo Piccione 31

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