RISORSE DESTINATE A INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO
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- Sofia Castelli
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1 RISORSE DESTINATE A INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO ELEMENTI INFORMATIVI DELLA STRUTTURA DI MISSIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO E PER LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE Audizione del 7 luglio 2015 presso le Commissioni V e VIII della Camera dei deputati
2 Onorevoli Deputati, Con riferimento alle risorse finanziarie programmate per interventi di riduzione del dissesto idrogeologico, la Struttura di Missione è stata impegnata nei seguenti ambiti di attività: a) l elaborazione di una ricognizione dei diversi monitoraggi esistenti, al fine di ottenere un quadro il più possibile completo e aggiornato circa la situazione di fatto delle opere programmate contro il dissesto idrogeologico; b) dopo la ricognizione sullo stato delle opere, l accelerazione, lo sblocco e la riprogrammazione, ove necessario, delle risorse fino ad oggi programmate e non ancora avviate a cantiere; c) il contributo alla preparazione della nuova programmazione degli interventi. 1. Ricognizione completa e aggiornata dello stato di fatto delle opere programmate. La ricognizione aggiornata della situazione delle opere programmate, propedeutica a tutte le azioni di gestione degli strumenti operativi relativi alla mitigazione del dissesto idrogeologico, è risultata molto complessa e lentamente sta andando a sistema. Ciò deriva dalla presenza, presso le amministrazioni centrali competenti per la materia, di sistemi di monitoraggio progettati per esigenze natura diversa e purtroppo privi della necessaria logica di integrazione e interoperabilità. La Struttura di Missione ha puntato, sin dalla sua istituzione, alla definizione di un unico Sistema informativo ambientale e di monitoraggio degli interventi di difesa del suolo, unificando e rendendo interoperabili il Geoportale Nazionale (GN) presso il Ministero dell ambiente (collegato alla Direttiva europea 2007/2/EC - Inspire), la piattaforma web georeferenziata degli interventi ReNDiS, curata da ISPRA per conto del Ministero dell ambiente, e il sistema di monitoraggio del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica (DPS) per gli interventi finanziati con fondi di coesione europei o nazionali (Fondo Sviluppo e Coesione). Tale Sistema informativo ambientale verrà peraltro utilizzato in duplice veste: come strumento di monitoraggio operativo interno (per la gestione della programmazione degli interventi e per il successivo controllo della relativa attuazione) e come data-base di una piattaforma aperta che fornisca informazioni ai cittadini sullo stato di attuazione degli interventi. 2. Accelerare, sbloccare e riprogrammare le risorse stanziate dal 1998 e non utilizzate. Al giugno 2014, ovvero nelle fasi iniziali di attività della Struttura di missione, le risorse programmate per la mitigazione del dissesto idrogeologico (Accordi di Programma 2009/2010, decreti del Ministero dell ambiente precedenti al 2009 e Programmi operativi regionali-por) e non ancora utilizzate ammontavano a miloni euro, di cui 308 milioni relativi a interventi programmati prima del 2009, 692 milioni afferenti ai Programmi operativi regionali (POR) e milioni di euro relative agli Accordi di Programma Il monitoraggio al gennaio 2015 ha messo in luce un avanzamento dell attuazione di tali
3 interventi: in sei mesi sono stati consegnati cantieri per milioni di euro, di cui 708 milioni a valere sugli AdP e sui decreti precedenti al 2009 e circa 342 milioni di euro a valere sui POR. Accanto alle risorse citate, al fine di avere un quadro più completo sulla programmazione a livello nazionale per il contrasto al dissesto idrogeologico, sono stati considerati anche i dati relativi agli Accordi di Programma Quadro finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione (ex FAS). All esito di questa ricognizione, sono risultate risorse programmate e non ancora avviate pari a milioni di euro. Ad oggi pertanto risulta il seguente quadro di sintesi, relativamente alle risorse programmate per il contrasto al rischio idrogeologico nel periodo : Risorse Programmate milioni di euro Risorse avviate milioni di euro Risorse da avviare milioni di euro Dei milioni di euro che risultano tuttora da avviare, si segnala che 6 milioni sono relativi a progetti a progetti multiregionali, 544 milioni di euro per interventi nelle Regioni del Nord, 274 milioni nelle Regioni del Centro e milioni di euro nelle Regioni del Mezzogiorno. L art. 1, comma 111, della legge di Stabilità 2014 ha assegnato al Ministero dell'ambiente complessivi 180 milioni di euro (30 milioni per il 2014, 50 milioni per il 2015 e 100 milioni per il 2016) per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. Tali risorse sono state destinate dal Ministero dell ambiente parzialmente alla copertura della parte residua degli Accordi di Programma , che allo stato risultavano non ancora integralmente finanziati, mentre 40 milioni di euro come più avanti segnalato sono stati utilizzati per l avvio del Piano stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane a rischio di alluvione. 3. La nuova programmazione La Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, in coordinamento con il Ministero dell ambiente e di concerto con il Ministero delle infrastrutture, sta lavorando con le Regioni e le Province autonome alla nuova programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, a conclusione della quale verrà approvato un Piano nazionale di prevenzione e di contrasto al dissesto per gli anni Il Piano finanziario ipotizzato prevede un investimento di circa 7 miliardi in 6 anni, da sostenere presumibilmente con la programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione e con quote di cofinanziamento regionale su fonti proprie o su risorse provenienti da fondi strutturali europei. Questo Piano sarà elaborato sulla base delle richieste pervenute dai Presidenti delle Regioni, in qualità di Commissari di Governo contro il dissesto, e acquisite nella piattaforma informatica ReNDiS di ISPRA. Le Regioni hanno finora segnalato oltre 7000 interventi di mitigazione del dissesto, per un valore di circa 22 miliardi di euro, il 90% dei quali è rappresentato da opere ancora da progettare, specie nel Mezzogiorno. Il percorso di formazione della nuova programmazione sotto il profilo normativo è stato
4 dettato dall art. 10 del decreto competitività (d.l. 91/2014), il quale ha previsto che i criteri, le modalità e l'entità delle risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico siano definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della Struttura di Missione, di concerto, per quanto di competenza, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Gli interventi di mitigazione del dissesto segnalati dalle Regioni rientreranno quindi nel Piano nazionale in quanto validati dalle Autorità di Bacino e selezionati in applicazione dei criteri di selezione indicati dal d.p.c.m del 24 febbraio 2015, come modificato, sulla base delle osservazioni pervenute dalle Regioni, dal d.p.c.m del 28 maggio Questi criteri si fondano in particolare sui caratteri di urgenza e priorità delle opere, soprattutto in termini di presenza di popolazione a rischio diretto e beni a rischio grave, di frequenza dell evento, della quantificazione del danno economico atteso e di previsione della riduzione del rischio a seguito dell intervento di mitigazione. Il primo stralcio del Piano nazionale è costituito dal Piano straordinario per interventi tempestivamente cantierabili contro le alluvioni nelle città metropolitane e nelle aree urbane a maggiore rischio per popolazione esposta, con previsione di un investimento pari a milioni di euro. Il CIPE con Delibera del 20 febbraio 2015 n. 32, pubblicata nella G.U. del 4 luglio 2015, ha destinato per questo Piano stralcio i primi 600 milioni di euro, di cui 450 milioni di euro come anticipazione a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione e 150 milioni di euro a legislazione vigente (40 milioni assegnati al Ministero dell ambiente ai sensi dell art. 1, co. 111, l. 147/2013, e 110 milioni a valere su risorse FSC ex art. 7, co. 8, d.l. 133/2014). Con queste risorse sarà finanziata la prima tranche di interventi del Piano stralcio. E in corso in questi giorni l istruttoria da parte del Ministero dell ambiente e della Struttura di missione delle richieste di intervento pervenute dalle 14 aree metropolitane e dalle aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio, al fine di pervenire alla graduatoria definitiva delle opere da finanziare. Un nuovo d.p.c.m., in corso di redazione, indicherà, da un lato, tutti i progetti definitivi ed esecutivi che rientreranno all interno del Piano stralcio programmatico da milioni di euro e, dall altro, gli interventi che rientreranno nella sezione attuativa del Piano e saranno quindi finanziati con i primi 600 milioni di euro. Saranno inoltre individuati alcuni interventi ancora a livello di progettazione preliminare o di studio di fattibilità nelle aree metropolitane e urbane con un livello di popolazione a rischio diretto superiore a abitanti, che potranno essere finanziati successivamente all esaurimento del Piano stralcio, laddove abbiano raggiunto al momento della disponibilità delle risorse un livello di progettazione definitivo o esecutivo. E prevista per il 15 luglio p.v. la presentazione ufficiale ai Presidenti delle Regioni e ai Sindaci delle città metropolitane del complesso delle opere per l'avvio operativo del Piano, che verrà attuato tramite Accordi di programma. Sotto il profilo del fabbisogno finanziario è ora prioritario che vengano individuate le ulteriori risorse necessarie per il completamento del Piano, pari ai restanti 650 milioni di euro, e che si proceda alla programmazione operativa del Fondo Sviluppo e Coesione , al fine di garantite risorse per il futuro Piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto. Per quanto riguarda questo Piano di più lungo periodo, il CIPE, nella medesima seduta del 20 febbraio scorso, ha proceduto allo stanziamento di 100 milioni di euro di anticipazione dell FSC , al fine di stimolare l avanzamento della progettazione. Queste risorse saranno destinate a un fondo di rotazione da istituire presso il Ministero dell ambiente, che anticiperà i costi sostenuti
5 dalle Regioni e che sarà rimborsato con una percentuale del finanziamento dell intervento. Al collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014, attualmente in discussione al Senato, è stato presentato un emendamento ( ) che istituisce tale Fondo presso il Ministero dell ambiente e che ne prevede la disciplina ad opera di un d.p.c.m. su proposta dello stesso Ministero dell ambiente. Infine, per far fronte alle non più rinviabili opere di contrasto ai fenomeni franosi e di erosione costiera, la Struttura di missione ha raccolto le segnalazioni di intervento delle amministrazioni regionali, caricate anche in questo caso sulla piattaforma ReNDiS. Sulla base di tali richieste sono state elaborate due ipotesi di Piano stralcio contenenti progetti di immediata cantierabilità e prioritari per livello di rischio. Per l attuazione di tali Piani sarebbero necessarie risorse rispettivamente pari a milioni di euro per il rischio frane e 294 milioni di euro per il contrasto all erosione costiera. Il Direttore Mauro Grassi
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