Dopo la conversione in legge del decreto 133 che mette letteralmente ko la scuola elementare e media si stanno verificando cose strane.

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1 Quello che avrei detto al ministro Gelmini. La retromarcia sull università non basta. La scuola primaria sa Dopo la conversione in legge del decreto 133 che mette letteralmente ko la scuola elementare e media si stanno verificando cose strane. 1) Il ministro Gelmini non sarà presente ad Exposcuola come a molteplici altre iniziative, perché ovunque vada si realizzano proteste e cortei con migliaia di persone contrarie alla pessima legge varata con la forza. 2) Le regioni hanno abbandonato il tavolo stato-regioni perché sono state imposte cose impossibili e annullate competenze e responsabilità proprie delle autonomie locali. Alla faccia del federalismo! 3) In città (come sento sta succedendo in tutti capoluoghi) si stanno organizzando decine di incontri da parte di Consigli di istituto, Consigli di Quartiere, comitati di genitori. Vogliono capire quali conseguenze subiranno le famiglie a partire dal prossimo settembre. 4) Il centrodestra per parare il colpo si affanna ad accusare il centrosinistra di cavalcare la protesta. Basta partecipare ad uno di questi incontri e ci si accorgerà che sono genitori, persone di buon senso, semplicemente preoccupate. Molto, molto preoccupate. 1 / 6

2 5) Il governo sta decidendo che sulla riforma Universitaria si adotterà un metodo diverso, con discussione parlamentare, confronto con le autonomie Universitarie. Segno evidente che quanto fatto per la scuola primaria è stato un disastro. 6) Politici e giornalisti di destra si affannano a dirci che si potrà parlane anche per la scuola primaria. Mi dispiace ma non sono credibili perché hanno agito con arroganza e incompetenza. Il centrodestra sta facendo retromarcia! Necessario, ma non basta!! Perché la scuola primarie è stata saccheggiata!! E non si può parlarne dopo aver tagliato 8 miliardi e lavoratori. Ricordo che tutte le richieste di ANCI Nazionale (l Associazione dei Comuni d Italia) sono rimaste inascoltate. - togliere la decretazione di urgenza su una materia tutelata dalla Costituzione (artt. 33 e 34) e aprire un confronto su una riforma che riguarda la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni; - posticipare i tempi di attuazione del D.L. 154 sul nuovo 2 / 6

3 dimensionamento; - rivedere la norma sul commissariamento degli enti locali non adempienti entro il 30 novembre; - riattivare i tavoli di confronto per concertare con gli enti locali dimensionamento e razionalizzazione. Materie su cui le leggi riconoscono specifiche competenze alle autonomie locali; - rivedere la norma che mette tutti i costi a carico degli enti locali. Ristrutturazioni edilizie, adeguamenti strutturali, messe a norma, traslochi, servizi di trasporto, riorganizzazione dei plessi, mense, per milioni di euro. Senza ICI e con meno trasferimenti dallo stato come faranno i comuni e le province a fare tutto ciò per settembre 2009? E allora cosa succederà da settembre 2009? 1. Ci saranno insegnanti in meno e addetti ai servizi in meno. (vedi tabella del ministero). 2. Ci sarà meno tempo pieno e meno tempo lungo, perchè è impossibile fare più tempo pieno con meno insegnanti!. 3. Partiranno le classi a 24 ore e si farà scuola dalle 8,30 alle 12,30. E come dice la legge se i genitori chiederanno più ore, la scuola le pagherà con i fondo di istituto, che dal 2001sono stati tagliati del 60%. 3 / 6

4 4. Ci saranno più alunni per classe (la legge dice + 0,20 nel e + 0,10 i due anni successivi). Arriveremo a 30 e forse 32 / 33 alunni per aula. 5. Nessuna aula sarà più a norma perché le leggi edilizie e i permessi dei vigili del fuoco parlano di 26 persone per aula. E tutti i milioni di euro investiti in questi anni dalla nostra amministrazione? 6. Ci saranno meno scuole perché quelle con meno di 50 alunni andranno progressivamente chiuse. 7. Ci saranno meno servizi scolastici perché i comuni dovranno farsi carico di tutte le spese vecchie e nuove. Queste sono le domande, i problemi, le proposte di ANCI Nazionale, cioè di tutti i Comuni di destra, sinistra, centro. A cui il ministro e il governo non si sono degnati di dare una minima risposta! Mi dispiace molto che il ministro non sia con noi ad Exposcuola perché su queste semplici domande e proposte sarebbe stato utile e proficuo confrontarsi. 4 / 6

5 Su questi temi concreti, pratici, mi piacerebbe avere un confronto con i tanti improvvisati difensori d ufficio del centrodestra e con i tanti commentatori tuttologi e nostalgici del maestro unico. Mi appello ai colleghi sindaci e amministratori di centrodestra, che ho incontrato e che come me sono molto preoccupati, di farsi sentire a tutti i livelli e di far capire quello che succederà. Ci saranno forti ripercussioni sociali ed economiche Avremo meno scuola e più costi a carico di famiglie e Comuni!!! Ecco perché non basta proporre adesso il dibattito sui temi. Prima si rimettano le risorse per la scuola primaria e poi si cominci a discutere nel merito! 5 / 6

6 Claudio Piron Assessore alle Politiche Scolastiche Componente Commissioni Anci Scuola Nazionale e Regionale 6 / 6