DIRITTO INTERNAZIONALE

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1 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE E DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI A.A. 2015/2016 DIRITTO INTERNAZIONALE Prof. Cesare Pitea cesare.pitea@unipr.it ricevimento mercoledì 9:30/11:30 1 PARTE II: LA PRODUZIONE NORMATIVA 2 Diritto internazionale generale. Consuetudine e codificazione 1

2 SCHEMA DELLA LEZIONE Il diritto internazionale generale La consuetudine Natura Elementi Oggettivo (usus o diuturnitas) Soggettivo (opinio iuris ac necessitatis) Caratteri, funzioni e limiti La codificazione del diritto internazionale generale Nozione Finalità e meccanismi La Commissione del diritto internazionale Il valore giuridico degli strumenti di codificazione 3 IL DIRITTO INTERNAZIONALE GENERALE nozione: insieme di norme internazionali che vincolano tutti gli Stati, indipendentemente dal loro consenso dal fatto che essi abbiano partecipato al procedimento che ha portato alla loro formazione Fonti di norme generali sulle quali vi è consenso (art. 38 Statuto CIG) Consuetudine internazionale Princìpi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili sulla cui autonomia (rispetto a quste ultime) si discute Jus cogens: sono norme consuetudinarie di rango superiore o norme che scaturiscono da una autonoma fonte? Princìpi del diritto internazionale: sono norme consuetudinarie che non regolano direttamente condotte o sono il prodotto di una fonte autonoma? 4 2

3 LA CONSUETUDINE/1 NATURA DELLA CONSUETUDINE Tesi 1 - È una fonte in senso formale: esiste una norma nell ordinamento che attribuisce efficacia normativa alla consuetudine Come tacito accordo degli Stati (tesi c.d. volontarista) Come Sintesi tra l elemento materiale dell uso (pratica) e di quello psicologico dell opinio iuris Tesi 2 Non è una fonte in senso formale (tesi spontaneista) l esistenza di tali regole deriva dal fatto che esse siano riconosciute quali regole di giuridiche esistenti ed operanti nella loro vita di relazione dagli Stati, tramite gli stessi due elementi (prassi e opinio iuris) 5 da preferire per diverse ragioni LA CONSUETUDINE/2 ELEMENTI DELLA CONSUETUDINE/1 Il processo di formazione di norme consuetudinarie richiede la presenza di due elementi il c.d. elemento oggettivo o materiale esistenza di una prassi generalizzata e diffusa (usus o diuturnitas) Il c.d. elemento soggettivo o psicologico convinzione da parte degli Stati che quella prassi corrisponda a diritto o sia dettata da necessità sociali (opinio juris ac necessitatis) 6 3

4 LA CONSUETUDINE/2 ELEMENTI DELLA CONSUETUDINE/2 CIG, casi della Piattaforma continentale del Mare del Nord, sent : «gli atti considerati [ai fini della rilevazione della consuetudine], non solo devono rappresentare una pratica costante, ma devono inoltre testimoniare, per la loro natura o per il modo in cui sono compiuti, il convincimento che questa pratica è resa obbligatoria dall'esistenza di una regola di diritto. La necessità di un simile convincimento, cioè l esistenza di un elemento soggettivo, è implicita nella nozione stessa di opinio juris sive necessitatis. Gli Stati interessati devono dunque avere la coscienza di conformarsi a un obbligo giuridico. Né la frequenza, né il carattere abituale degli atti sono sufficienti. Esiste un certo numero di atti internazionali, nel settore del protocollo o del cerimoniale per esempio, che sono compiuti quasi invariabilmente, ma che sono motivati da semplici considerazioni di cortesia, d'opportunità o di tradizione e non dalla coscienza di un obbligo giuridico» 7 LA CONSUETUDINE/3 L ELEMENTO OGGETTIVO: USUS O DIUTURNITAS La prassi degli Stati (e delle OO.II.) diffusa nello spazio e nel tempo Cosa costituisce prassi? Solo «ciò che gli Stati fanno»: i comportamenti materiali degli Stati Anche «ciò che gli Stati dicono»: atti, dichiarazioni, etc... La lista della CDI 8 4

5 LA CONSUETUDINE/4 L ELEMENTO SOGGETTIVO: OPINIO JURIS AC NECESSITATIS Convinzione che il comportamento tenuto sia richiesto da una norma giuridica consudetudinaria All inizio, prassi percepita come doverosa (opinio necessitatis) Da cosa si deduce l opinio iuris? Dalla natura degli atti Da dichiarazioni degli Stati 9 LA CONSUETUDINE/4 QUESTIONI APERTE Qual è il rapporto tra prassi e opinio iuris? Quale grado di generalità devono avere prassi e opinio iuris? Obiettore persistente Consuetudini locali (accordo tacito?) Qual è il tempo necessario per la formazione della consuetudine? Consuetudine istantanea? 10 5

6 LA CONSUETUDINE/5 CARATTERI E FUNZIONI DELLA CONSUETUDINE Natura: fonte di diritto Generale Non scritto Problemi: Difficoltà di identificazione: il diritto internazionale come processo Frattura tra «teoria della formazione» e «prassi della rilevazione» Funzione Capacità di adattamento al mutare rapido della società Collante dell unità materiale dell ordinamento internazionale 11 LA CODIFICAZIONE/1 LA NOZIONE Definizione: redazione di testi scritti, specialmente trattati multilaterali, che hanno la finalità dichiarata di formulare con maggiore precisione e in modo sistematico regole di diritto consuetudinario, in materie nelle quali esistano una considerevole prassi, precedenti e dottrina Norme secondarie : diritto dei trattati, responsabilità internazionale, riserve ai trattati Norme primarie : immunità diplomatiche e degli Stati, protezione diplomatica, crimini internazionali dell individuo, etc 12 6

7 LA CODIFICAZIONE/2 FINALITÀ E MECCANISMI Finalità Superare l incertezza inerente circa il contenuto di importanti norme consuetudinarie e promuovere la certezza del diritto Attribuire legittimità a tali norme, alla cui formazione i nuovi stati non hanno partecipato Meccanismi Privati: Instut du droit international, International Law Association, International Committee of the Red Cross Interstatali: nel quadro delle OO.II., in particolare delle NU (art. 13 1a Carta NU), attraverso la Commissione del diritto internazionale (CDI) (AGNU ris. 174(II)/1947) 13 LA CODIFICAZIONE/3 LA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE organo sussidiario permanente della AGNU promuove non solo la codificazione ma anche lo sviluppo progressivo del DI composto da 34 esperti indipendenti di riconosciuta competenza in materia di diritto internazionale Procedura coinvolgimento degli Stati, del Segretariato e delle altre OO.II. sfocia in un testo scritto presentato alla AGNU Esito: bozza di trattato Altro: progetto di articoli, linee-guida, princìpi, etc

8 LA CODIFICAZIONE/3 VALORE E USO DEGLI STRUMENTI DI CODIFICAZIONE Sotto il profilo formale, hanno l efficacia giuridica dell atto in cui sono contenuti Convenzione: vincolante per le parti Altri atti: soft-law Sotto il profilo materiale, utilizzate da Stati e corti internazionali come fonte essenziale di rilevazione della consuetudine internazionale anche se non vincolanti in senso formale 15 8