Guatemala - Tikal Ciò che resta di una grande civiltà perduta

Transcript

1 Arrivare a Tikal è già di per se stesso un avventura: ci si imbarca su un piccolo aereo preso in un altrettanto piccolo aeroporto di Città del Guatemala e si parte alla volta del Péten, la parte più meridionale della provincia dello Yucatan, dove antichi resti Maya sono tuttora ancora nascosti nella foresta sub tropicale. Dopo una buona ora di volo.. traballante.. si arriva a Flores, un anonimo villaggio sul lago omonimo, formato da capanne che si riflettono nella umida palude.

2

3 Qui imbocchiamo con la jeep una pista attraverso la foresta.. ma il sentiero non è dei più piacevoli infatti appare o fangoso o polveroso a seconda della stagione, quindi appena percorribile e dopo un altra buona ora di sobbalzi e smottamenti, si arriva finalmente a intravedere, con somma emozione, le rovine delle prime costruzioni maya..

4 Siamo arrivati a TiKal la più grande metropoli del periodo classico Maya, il periodo di vero apogeo della civiltà, non solo a livello di espansione territoriale, ma anche per la ricchezza culturale ed artistica.. qui infatti tutto è grandioso, unico, bellissimo!

5 In passato questo insediamento urbano copriva una superficie di circa 160 Kmq. Con 3000 costruzioni e 200 stele e altari.. di cui solo una decima parte è stata portata alla luce il resto è ancora sommerso nella foresta!

6

7 Eppure guardandoci intorno restiamo impressionati, affascinati dai cinque templi principali che si innalzano decisi in quello che doveva essere il centro cerimoniale della Plaza Mayor..

8 ...alziamo lo sguardo, il più piccolo è alto 38 metri, il più grande ben 65.. sono incredibili e dominano un complesso di palazzi e templi secondari che sono raccolti in tre massicce Acropoli.

9

10 In questo regno del Tiempo perdido come lo chiamano i locali, si ha solo il desiderio di guardare, assaporare, rivivere il passato e ovviamente salire gli alti gradini attraverso una scala quasi verticale per arrivare in cima alle piramidi, dove risiede il cuore del tempio.

11 E allora nonostante la fatica, l umidità che spossa qualsiasi resistenza fisica, si sale, su, su, sempre più in alto, aggrappandosi agli alti scalini di pietra e cercando di non guardare in basso per non perdere l equilibrio.. e poi infine quando si arriva ci si sente in paradiso.. lo spettacolo è da mozzafiato. E allora ci appare grandiosa l opera di un intero popolo che per più di mille anni, ha costantemente trasformato queste città con una tecnica all avanguardia. Dicono che Tikal si possa paragonare alla punta di un iceberg la cui parte visibile nasconde decine di migliaia di costruzioni e di strutture incastrate e racchiuse l una nell altra!.

12 Dalla cima del Tempio del Giaguaro Gigante, abbracciamo con lo sguardo la Plaza Mayor, le complicate architetture dell Acropoli centrale e le altre piramidi che svettano al cielo, quasi a volersi liberare della foresta..

13 ...ma altrettanto suggestiva è la Piramide delle Maschere, maestosa e ben conservata devo dire che in questo luogo ho avvertito, più che in altri posti il peso del tempo passato e presente fondersi sino a diventare una cosa sola.

14 Qui la Storia non era morta e sepolta sotto la terra o inghiottita dalla foresta, qui viveva, profondamente legata alla bellezza del territorio che avevo davanti.

15 Camminando tra il verde, in una vegetazione folta ed intricata dove predomina il silenzio, interrotto solo dalle strane grida degli uccelli tropicali, quasi dei gemiti acuti, troviamo innumerevoli rovine di altari e anche stele, coperte da disegni e da innumerevoli geroglifici che non sono stati ancora interamente decifrati, come la stele del Mais.

16 A dire la verità si ignora quasi tutto della storia dei Maya, ma si conosce abbastanza la successione temporale dei monumenti. Si sa inoltre che la città fu inghiottita letteralmente dalla vegetazione dopo che gli abitanti l ebbero abbandonata per cause sconosciute agli inizi del X secolo. Si congettura, ma i dubbi sono ancora tanti, che questo rapido e brutale declino sia stato causato da un eccessivo incremento demografico che di conseguenza aveva evidenziato una disastrosa insufficienza delle già precarie risorse agricole o forse da incursioni di gruppi etnici diversi, o ancora da lotte intestine..

17 Sta di fatto che Tikal, come altre città Maya, fu abbandonata per essere inesorabilmente inghiottita dalla foresta tropicale!

18 Ma continuando la visita ci spostiamo nella piazza chiamata dei sette templi dove vediamo i campi per il gioco della Pelota.. qui un tempo i giocatori facevano rimbalzare la palla nel corso di partite anche cruente che, molto probabilmente, erano parte di un cerimoniale religioso. Ci pare di vederli, i giocatori Maya, nello spiazzo deserto e cerchiamo anche di ricostruire con la fantasia scene di vita vissuta..

19 Con un ultimo sforzo saliamo al tempio del Serpente a due teste, l edificio più alto dell America Precolombiana (65 m) e da lì ci sentiamo i padroni dell intera foresta vergine e guardiamo con riverente ammirazione le guglie delle piramidi che spuntano dal verde degli alberi.

20 In questo paradiso della natura e dell architettura mi viene spontaneo condividere con emozione il grido poetico di Prevert: Amo le meraviglie del mondo, che sono qui semplicemente sulla terra, offerte a tutti, sparpagliate, meravigliate anch esse delle loro meraviglie.