L ADATTABILITÀ AL TURNO È ESTREMAMENTE VARIABILE

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1 10% ADATTABILITÀ OTTIMA L ADATTABILITÀ AL TURNO È ESTREMAMENTE VARIABILE 70% ADATTABILITÀ INTERMEDIA 20% ADATTABILITÀ SCARSA Ferini- Strambi, 2000 ü FATTORI INTRINSECI ü FATTORI ESTRINSECI

2 PROFILO IPNICO DI BASE FATTORI INTRINSECI IpnoGpo CronoGpo Età Eventuali patologie del sonno preesisteng (disturbi respiratori in sonno, disturbi del movimento in sonno, insonnia, ipersonnia, parasonnie, disturbi del ritmo circadiano, etc) Comorbidità internisgche, neurologiche, psichiatriche Assunzione di farmaci

3 IpnoGpo ü Fabbisogno medio di sonno: 7-8 hr ü Brevi dormitori Durata totale si sonno < 75% della media Tempo totale di sonno profondo a quello dei normali dormitori ü Lunghi dormitori Durata totale di sonno 10 h Aumento del sonno leggero Aumento del sonno REM

4 CronoGpo GUFO ALLODOLA

5 FATTORI ESTRINSECI ERGONOMIA DEL TURNO ü Ridurre il più possibile il lavoro no[urno ü ado[are schemi di rotazione rapida ü Preferire rotazione in ritardo di fase (ma]na pomeriggio - no[e) ü Interporre almeno 11 ore di intervallo tra un turno e l altro ü Non iniziare troppo presto il turno del ma]no ü Regolare la lunghezza del turno in base alla gravosità fisica e mentale del compito, consentendo turni di 9-12 ore solo in casi pargcolari ü Programmare il giorno/i di riposo preferibilmente dopo il turno di no[e ü Inserire pause nel corso del turno ü Rotazioni il più possibile regolari, dando nogzia dello schema di turno e di eventuali variazioni con congruo angcipo ü ConsenGre la maggiore flessibilità possibile per quanto riguarda gli scambi di turno o le variazioni di orario Costa 2004

6 IGIENE DEL SONNO 1. La stanza in cui si dorme non dovrebbe ospitare altro che l essenziale per dormire (è da sconsigliare la collocazione nella camera da le[o di televisore, computer, scrivanie per evitare di stabilire legami tra a]vità non rilassang e l ambiente in cui si deve invece stabilire una condizione di relax che favorisca l inizio ed il mantenimento del sonno no[urno) e deve essere sufficientemente buia, silenziosa e di temperatura adeguata (evitare eccesso di caldo o di freddo) 2. Evitare di assumere, in pargcolare nelle ore serali, bevande a base di caffeina e simili (caffè, tè, coca- cola, cioccolata), bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici), fumo di tabacco 3. Evitare pasg serali ipercalorici o comunque abbondang e ad alto contenuto di proteine (carne, pesce), preferire pasg a base di carboidrag. 4. Evitare sonnellini diurni (in pargcolare sonnellini dopo cena e nella fascia oraria prima di coricarsi), ecce[o un breve sonnellino dopo pranzo, massimo minug 5. Evitare, nelle ore prima di coricarsi, l esercizio fisico di medio- alta intensità (per es. palestra). L esercizio fisico e invece auspicabile nel pomeriggio 6. Evitare, nelle ore prima di coricarsi, di impegnarsi in a]vità che risulgno pargcolarmente coinvolgeng sul piano mentale e/o emogvo (studio, lavoro al computer, video- giochi etc ) e di esporsi alla luce intensa (è preferibile mantenere luci soffuse in casa) 7. Creare un rituale di addormentamento per la sera (60-90 min prima di andare a le[o) dedicandosi ad a]vità rilassang (leggere un libro, ascoltare musica, ecc ) 8. Cercare di coricarsi la sera ed alzarsi al ma]no ad orari regolari e costang e quanto più possibile consoni alla propria tendenza naturale al sonno e coricarsi soltanto quando si avverte il sonno 9. Appena coricag spegnere la luce ed evitare di leggere o guardare la tv a le[o. E sconsigliabile anche l uso di orologi o sveglie luminose (durante la no[e il cervello non deve avere riferimeng temporali) 10. Darsi un tempo limite per l addormentamento: se non ci si è addormentag in 20 minug circa o se durante la no[e capitano dei risvegli con difficoltà a riprendere sonno è conveniente alzarsi e rilassarsi in una altra stanza aspe[ando di avvergre sonno

7 E SE COMPARE DIFFICOLTÀ DI ADATTAMENTO AL TURNO?

8 Medico Competente ü Collaborazione alla valutazione dei rischi ü Sorveglianza sanitaria: Interce[azione del lavoratore sintomagco Monitoraggio del paziente patologico già in tra[amento ü Collaborazione per la riduzione dei rischi ü Informazione e formazione ü Promozione della salute GESTIONE DEL LAVORATORE TURNISTA SINTOMATICO Specialista del Sonno ü Inquadramento diagnosgco ü Strategie terapeugche ü Follow up ü A]vità educazionale (strategie di compenso)

9 FONDAMENTALE DISTINGUERE FRA: ü Lavoratore già patologico (non riconosciuto), impiegato in turni e/o in mansioni non idonee ü Lavoratore che diviene patologico come conseguenza del turnismo Diagnosi e terapia della patologia del sonno di base Diagnosi di Shio Work Disorder (sindrome del turnista)

10 SHIFT WORK DISORDER A. Presenza di insonnia o eccessiva sonnolenza diurna temporalmente associate alla ricorrenza di turni lavoragvi che si sovrappongono all abituale tempo di sonno B. I sintomi si associano all a]vità lavoragva a turni nel lasso di tempo di almeno un mese C. Un diario del sonno o un monitoraggio acggrafico per almeno se[e giorni dimostrano un alterazione del ritmo sonno- veglia D. La condizione non è riconducibile ad altri dusturbi del sonno, patologie neurologiche, psichiatriche o internisgche, uglizzo di farmaci o altre sostanze ICSD- 2, 2005

11 ANAMNESI GENERALE Anamnesi fisiologica Anamnesi sociale Anamnesi patologica ANAMNESI IPNICA MIRATA - Ritmo sonno- veglia - Eventuali patologie del sonno - Livelli di vigilanza diurna INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO DIARIO DEL SONNO (sleep log) Strumento di supporto molto ugle per la diagnosi e anche per monitorare gli effe] della terapia nel tempo. Viene compilato dal paziente al proprio domicilio per diverse se]mane. Devono essere indicag i momeng di veglia, di sonno, di sonnolenza o gli eventuali colpi di sonno, oltre agli orari di assunzione di sostanze psicotrope.

12 INDAGINI STRUMENTALI AcGgrafia Saturimetria INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO Monitoraggio cardiorespiratorio porta6le Polisonnografia no9urna completa con sistema porta6le (non a9ended) Polisonnografia no9urna completa in laboratorio (a9ended)

13 VALUTAZIONE DELLA SONNOLENZA DIURNA FENOMENO MULTIDIMENSIONALE SONNOLENZA SOGGETTIVA Rifle[e il bisogno di sonno ma anche il desiderio di sonno. Va in sovrapposizione con la sensazione di astenia E influenzata dal tono dell umore SONNOLENZA OGGETTIVA Componente della sonnolenza per la quale esistono medogche ogge]ve di valutazione

14 METODICHE OGGETTIVE di misurazione della sonnolenza diurna MSLT (MulGple Sleep Latency Test) MWT (Maintenance of Wakefulness Test) PSG dinamica ambulatoriale 24h Test di performance Test di simulazione di guida

15 METODICHE SOGGETTIVE STANDARDIZZATE di misurazione della sonnolenza diurna SCALA DELLA SONNOLENZA DI EPWORTH Usi la seguente scala per scegliere il punteggio più ada[o ad ogni situazione: 0= Non mi addormento mai; 1= Ho qualche probabilità di addormentarmi; 2= Ho una discreta probabilità di addormentarmi; 3= Ho un alta probabilità di addormentarmi SCORE 0-10 normale sonnolenza moderata sonnolenza marcata Che probabilità ha di appisolarsi o di addormentarsi nelle segueng situazioni, indipendentemente dalla sensazione di stanchezza? 1. Seduto mentre leggo 2. Guardando la TV 3. Seduto, ina]vo, in un luogo pubblico(a teatro, ad una conferenza) 4. Passeggero in automobile, per un ora senza sosta 5. Sdraiato per riposare nel pomeriggio, quando ne ho l occasione 6. Seduto mentre parlo con qualcuno 7. Seduto tranquillamente dopo pranzo, senza aver bevuto alcolici In automobile 8. Fermo per pochi minug nel traffico

16 TERAPIA TERAPIA DELLA PATOLOGIA DEL SONNO DI BASE TRATTAMENTO SHIFT WORK DISORDER ü Igiene del sonno ü Melatonina, fototerapia ü Terapia farmacologica ü Eventuale esonero temporaneo da turno/turni

17 TAKE HOME MESSAGE ü L ATTIVITÀ LAVORATIVA A TURNI GENERALMENTE NON ASSECONDA LA FISIOLOGICA STRUTTURAZIONE DEL RITMO SONNO- VEGLIA, TUTTAVIA NON È INCOMPATIBLE CON ESSA ü L ADATTABILITÀ AI TURNI È ASSOLUTAMENTE VARIABILE E DIPENDE SIA DA FATTORI ENDOGENI CHE DALLE MODALITÀ DI TURNAZIONE ü LE STRATEGIE DI ADATTAMENTO AI TURNI NON SONO UNIVOCHE, MA DIPENDONO IN PRIMIS DAL PROFILO IPNICO DI BASE DI CIASCUN LAVORATORE

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