LE PIANTE CARNIVORE. Queste richiamano le loro prede, con il loro odore e l' aspetto con colori tendenti al rosso.

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE PIANTE CARNIVORE. Queste richiamano le loro prede, con il loro odore e l' aspetto con colori tendenti al rosso."

Agostino Capone
6 anni fa
Visualizzazioni

1 LE PIANTE CARNIVORE Le piante carnivore (dette anche insettivore), sono chiamate così perché intrappolano e consumano protozoi e piccoli animaletti, specialmente insetti ed altri artropodi, al fine di ottenere i nutrienti essenziali per la loro crescita. Queste richiamano le loro prede, con il loro odore e l' aspetto con colori tendenti al rosso. Si possono trovare nelle paludi, nelle torbiere o sulle rocce affioranti, in terreni come l' acqua degli stagni o rami d' albero tropicali, che non sono in grado di ricavare azoto. Nelle foreste tropicali vive, per esempio, la NEPENTHES. Questi terreni hanno un suolo con caratteristiche di forte acidità e povero o privo di nutrienti e in particolar modo d azoto, che viene così integrato dalla pianta attraverso la digestione delle proteine animali. Ne esistono circa 600 specie diffuse in tutto il mondo, distribuite in circa 12 generi e 5 famiglie. Oltre a queste, esistono anche circa 300 specie di piante proto carnivore, divise in diversi generi, che possiedono alcune ma non tutte le caratteristiche per essere considerate vere carnivore. Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 1

2 Le piante carnivore si dividono in due principali categorie: - Piante che svolgono un ruolo attivo nella cattura della piccola preda e sono pertanto provviste di specifiche strutture destinate a questo compito. La più famosa ed importante di questa specie è la DIONAEA (DIONAEA MUSCIPULA) - Piante che attendono passivamente che la preda cada in trappola e non possiedono quindi particolari strutture mobili: si limitano ad allettare le potenziali vittime emettendo odori che ne ricordano il loro cibo preferito. La preda rimane quindi invischiata sulla loro superficie collosa oppure annega nel liquido contenuto in particolari strutture a coppa. Quando uno di questi animaletti viene catturato va incontro ad una rapida digestione, operata da particolari succhi prodotti dalla pianta. Le piante carnivore sono anche in grado di effettuare la fotosintesi e quindi di autoalimentarsi, gli insetti catturati costituiscono un integrazione della dieta. Tale integrazione si rivela molto utile soprattutto per le piante che vivono sui terreni acquitrinosi, assai poveri di nitrati: nutrirsi di insetti significa potersi approvvigionare dell azoto contenuto nelle proteine animali. Le trappole della NEPENTHES sono formate da rigonfiamenti detti "ascidi", dalla tipica forma di un recipiente (fatto di pelle), il quale può contenere liquidi. Questo produce un nettare profumato che attrae l' insetto. La Drosera, la Dionaea e la Piguicula, vivono in terreni acquitrinosi. Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 2

3 Ci sono diversi modi con cui le piante carnivore intrappolano gli insetti : Trappola ad ascidio: le prede vengono intrappolate all'interno di una foglia a forma di caraffa, contenente enzimi digestivi e/o batteri. Ad esempio la HELIAMPHORA PULCHELLA: da notare i suoi piccolissimi opercoli a forma di campanella e i peli che ricoprono la superficie interna dell ascidio. Trappola adesive: la cattura avviene tramite una mucillagine collosa secreta dalle foglie. Le trappole adesive sono quelle in cui il meccanismo di intrappolamento si basa sulle proprietà collose di una mucillagine secreta da apposite ghiandole presenti nelle foglie. Ad esempio la PINGUICULA GIGANTEA: Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 3

4 Trappola a scatto: è l unico caso che un vegetale compie dei movimenti talmente rapidi da farlo sembrare un animale. Esistono due tipi di trappole a scatto, presenti ciascuno in un unica specie: la VENUS ACCHIAPPAMOSCHE, ad esempio la DIONAEA MUSCIPULA: L ALDROVANDA, ad esempio l ALDROVANDA VESICULOSA: Trappola ad aspirazione: possiedono delle vescicole spesso sotterranee, a forma di sacco e chiamate utriculi, che pompando ioni verso l esterno, provocano una fuoriuscita d acqua per osmosi e la conseguente creazione di un vuoto parziale al loro interno. Ad esempio l UTRICULARIA: Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 4

5 Trappola a nassa: presentano dei peli che dirigono forzatamente la preda all interno dell organo digestivo. Ad esempio la GENLISEA: Le piante carnivore completano la loro dieta catturando insetti. La Drosera ha foglie rotonde a forma di tentacoli, che contengono sostanze vischiose e succhi digerenti. La Pinguicula, è una pianta erbacea dalle foglie viscide. La Dionaea è fornita di una trappola, con terribili foglie a mandibola,avente sui bordi dei "denti".essa ha sei peli appuntiti sopra a queste. Alla base di ogni pelo, si trovano delle cellule sensoriali. Quando un insetto tocca uno di questi peli,la trappola si richiude, in tre decimi di secondo. L' insetto catturato,verrà digerito in una settimana o due. Alcune piante carnivore hanno le foglie a forma di urna,ricoperte da uno strato di cera, e munite di peli orientati verso il basso. Le prede, quando sono catturate, cadono nell' urna ( contenitore dentro al loro corpo, profonde fino a 30 cm ), dove muoiono,digeriti in poche ore. Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 5

6 LE PIANTE CARNIVORE VISTE ALL ORTO BOTANICO, LE NOSTRE FOTO Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 6

7 VIDEO DA NON PERDERE: piante carnivore fanno merenda abbracci mortali in natura (con spiegazione in italiano) Caterina Niccolai, Alyssa Leporatti, Sara Russo e Elena Calabrese 7

Documenti analoghi

Ecologia ed evoluzione delle piante carnivore

Ecologia ed evoluzione delle piante carnivore Le piante carnivore attirano, intrappolano e consumano protozoi ed animali, specialmente insetti ed altri artropodi, per ricavarne nutrienti essenziali per