Capitolo 1 Descrizione del quadro normativo in vigore nei Paesi Partner
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- Giancarlo Ottaviano Cicci
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1 Capitolo 1 Descrizione del quadro normativo in vigore nei Paesi Partner
2 Nota esplicativa Il presente lavoro si propone di fornire un quadro illustrativo dell attuale stato della normativa vigente, all interno delle regioni partner del progetto PORT NET MED PLUS, in materia ambientale. Più in dettaglio, in linea con l oggetto di studio assegnato alla Regione Siciliana (in qualità di animatrice del progetto per la parte inerente l impatto ambientale dei porti del RICEM), in questa sede si è provveduto ad illustrare e analizzare tutte quelle norme, attualmente in vigore in Italia, Spagna, Francia e nelle rispettive regioni aderenti al progetto PORT NET MED PLUS, che stabiliscono i parametri di inquinamento delle acque e dell atmosfera, e ne fissano i relativi limiti di tollerabilità, al fine della salvaguardia ambientale. Ciò in quanto la valutazione dell impatto ambientale di un porto presuppone innanzitutto il riferimento ad un modello di attività portuale conforme agli standard normativi di tutela dell ambiente. Nel procedere all analisi normativa di cui sopra, peraltro, si è focalizzata l attenzione sulle sole norme di tutela ambientale che effettivamente possono incidere sulla gestione di un porto, in quanto si riferiscono ad inquinanti generati o generabili, per via diretta o indiretta, da siffatta attività o da attività a quest ultima affini. Va del vero in questa sede precisato che l esame delle normative attualmente vigenti nei paesi sopra menzionati ha fatto rilevare l assenza, in massima parte, di norme specificamente dirette a regolare l inquinamento derivante da un sito portuale. Si è quindi fatto riferimento alle norme che regolano in via generale le grandezze ed i limiti dell inquinamento ambientale provocato da attività economico-sociali che presentano comunque analogie con l attività portuale o che possono insistere nei pressi di un porto.
3 Ai fini della presente esposizione, inoltre, le norme in questione sono state raggruppate secondo un criterio oggettivo che tiene conto dei diversi settori ambientali che possono ricevere aggressione dalla presenza di un sito portuale nel territorio circostante. Si è, pertanto, trattato del fenomeno, distinguendo le diverse norme a seconda che le stesse regolino le emissioni di inquinanti acquiferi, le emissioni di inquinanti atmosferici, ovvero quelle di rumore o di onde elettromagnetiche. Infine, in vista della costruzione di un sistema normativo comune a tutti i soggetti territoriali facenti parte del RICEM, si sono classificate le norme suddette in base alla loro provenienza geografica, anche al fine di verificare la possibilità di un omogeneizzazione fra le discipline attualmente in vigore nelle regioni aderenti al progetto. Si è, quindi, proceduto ad illustrare innanzitutto il quadro normativo vigente all interno della Comunità Europea, di seguito quelli nazionali ed, infine, le disposizioni in materia eventualmente dettate dalle singole regioni partner. In particolare, si sono prese le mosse dalla ricostruzione della complessiva produzione legislativa comunitaria in quanto essa rappresenta ad oggi il principale collante e fattore di omogeneizzazione fra le legislazioni degli Stati aderenti al progetto. Questi ultimi, invero, in quanto membri della Comunità Europea, sono tenuti a recepirne le direttive e ad uniformare le loro normative a principi comuni e ciò soprattutto con riferimento a materie particolarmente delicate ed incidenti sulla vita e la salute dei cittadini europei, quale è appunto la tutela dell ambiente contro l inquinamento generato dalle attività umane. Questo studio ha rivelato, al riguardo, che la tutela dell ambiente contro l inquinamento derivante dalle attività portuali è frutto, in ciascuno Stato membro, della combinazione tra norme di principio dettate a livello comunitario e uniche per tutti gli Stati dell UE, norme nazionali di contenuto generale volte al recepimento e all attuazione delle direttive comunitarie e norme, nazionali e/o regionali, di dettaglio, finalizzate alla concreta determinazione ed imposizione dei parametri, metodi di campionamento e limiti di tollerabilità delle emissioni inquinanti, in senso conforme all astratta disciplina sovra-nazionale. Ne discende ulteriormente che, nelle diverse regioni partner, sono adottati parametri e limiti di inquinamento fra loro sostanzialmente omogenei. Tale sostanziale omogeneità normativa è garantita da un duplice fenomeno: a) le norme che disciplinano la materia ambientale sono prevalentemente norme nazionali, per cui sussiste una certa uniformità di disciplina all interno delle regioni facenti parte di un medesimo Stato; b) gli Stati europei disciplinano la materia in modo sostanzialmente uniforme, conformandosi ai comuni principi dettati dall UE. Infatti, come emerge chiaramente dall analisi normativa che segue, le norme applicate a livello regionale per definire concretamente la tipologia di sostanze inquinanti la cui emissione è vietata o circoscritta entro determinati valori limite, sono in massima parte quelle emanate dai legislatori nazionali. Ciò è dovuto al fatto che la materia ambientale, involgendo la tutela di diritti fondamentali dell uomo quale il diritto alla salute, è materia riservata alla competenza legislativa dello Stato nazionale, rispetto alla quale è al più riscontrabile una competenza legislativa concorrente delle regioni.
4 Queste ultime si limitano, quindi, a dare concretamente attuazione, all interno del loro territorio, ai principi e alle regole fondamentali sancite dalle leggi nazionali, attraverso la definizione di piani regionali di intervento. Tale ricostruzione dei rapporti legislativi tra Stato e regioni in materia ambientale è, in linea di massima, comune a tutte le regioni italiane, spagnole e francesi che aderiscono al progetto. Deve però precisarsi che la centralità del ruolo svolto dallo Stato nella regolamentazione della materia oggetto del presente studio è assoluta con riferimento al solo Stato francese, mentre subisce delle deroghe, evidenziate nella ricostruzione normativa che segue, con riferimento alle regioni partner italiane e spagnola. Dal quadro sopra delineato emerge, in definitiva, che il carattere prettamente nazionale della disciplina di tutela in esame, unitamente alla sua matrice comunitaria, garantiscono la possibilità di una piena omogeneizzazione ed integrazione fra le norme applicate all interno delle diverse regioni partner. Invero, come evidenziato nell analisi che segue, anche laddove permangano attualmente delle differenze tra i parametri applicati, e/o i valori limite degli stessi, e tra le metodologie di intervento adottate per garantire la tutela dell ambiente, simili differenze possono colmarsi alla luce della unitaria disciplina di principio dettata a livello comunitario. Essa, infatti, è destinata a trovare attuazione, pena pesantissime sanzioni a carico dello Stato inadempiente, in tutti i paesi della Comunità Europea. Appare, infine, doveroso, precisare che i risultati della presente ricerca essendo fondati su dati normativi per se stessi varabili nel tempo in funzione delle mutevoli esigenze sociali, presentano un efficacia temporalmente limitata e legata ai mutamenti delle legislazioni vigenti in Europa e nei paesi partner considerati. Essi meritano quindi una continua revisione ed un costante aggiornamento. Il commento completo del quadro normativo in vigore nei Paesi Partner, con riferimento ad alcune parti essenziali delle varie norme, è riportato nell allegato 1 della presente relazione. Il testo integrale della normativa comunitaria, italiana, francese, spagnola e delle regioni italiane partner del progetto è contenuto nel CD-ROM allegato.
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