WORKSHOP. IL COLLOCAMENTO MIRATO: L integrazione tra politiche, attori e strumenti convenzionali ex l.68/99

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1 WORKSHOP IL COLLOCAMENTO MIRATO: L integrazione tra politiche, attori e strumenti convenzionali ex l.68/99 COLLOCAMENTO MIRATO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI ASTI Marcella Cotti CATANZARO, 28 novembre 2012

2 Servizio collocamento mirato origini Legge , n efficace dal D.Lvo 469/97 Novembre 1999 passaggio dal MLPS alla Provincia di Asti dei dipendenti che si occupano di politiche del lavoro TRE dipendenti del Ministero che si occupano di collocamento obbligatorio accettano il passaggio alla Provincia per la realizzazione del Servizio del Collocamento mirato in collaborazione con la nuova Dirigenza. Da questo passaggio sino ad oggi lo sviluppo delle attività del Servizio del Collocamento mirato, la crescita degli operatori e degli interventi, i miglioramenti, gli attuali risultati sono stati realizzati tenendo conto della necessità di sostenere e sviluppare una rete di relazioni tra attori che a vario titolo agiscono nell ambito della disabilità.

3 Servizio collocamento mirato prime necessità Mantenere del Servizio del collocamento obbligatorio le buone prassi soprattutto amministrative già esistenti con la vecchia normativa Sfruttare al meglio la memoria storica delle dipendenti per dare e continuità al Servizio necessario nel momento del cambiamento/disorientamento sia verso il cliente e utente che verso il cliente ditta; Dare rilievo ad entrambi i clienti con un Servizio che si pone in un ruolo di mediazione prima ancora che di controllo/sanzione dalla corretta cura di entrambi i i clienti si realizza il loro incontro Vincere le diffidenze del mondo imprenditoriale; Vincere la sfiducia da parte degli utenti; Superare l isolamento l che servizi così specialistici vivevano anche all interno della propria amministrazione ; Affrontare il nuovo (progettare) mettendosi in discussione tornare a fare formazione.

4 Valori di riferimento MIGLIORARE LE RELAZIONI SERVIZII DITTE UTENTI Per divulgare il valore dell integrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro ATTRAVERSO: Gli strumenti convenzionali L utilizzazione delle risorse finanziarie

5 Sviluppo del servizio La rete dei servizi RETE TERRITORIALE PROVINCIALE Nel 2001 viene sottoscritto un PROTOCOLLO d intesa sul lavoro di rete tra i Servizi che si occupano di soggetti disabili nel territorio provinciale per: * evitare di sovrapporre gli interventi nella ricerca del lavoro; * condividere informazioni sull utente ; * progettare insieme gli inserimenti pre-lavorativi /lavorativi; * condividere e modulare l utilizzo delle risorse finanziarie disponibili sul territorio; RETE TERRITORIALE REGIONALE fin dal 2000, grazie alla mediazione dei referenti regionali delservizio lavoro si organizzano incontri tra gli addetti ai lavori dei Servizi del Collocamento mirato di tutte le province della regione Piemonte, che in alcuni casi sono Servizi nuovi, con personale proveniente dalla formazione o altri ambiti in quanto il personale del Servizio del collocamento obbligatorio non è transitato alle Province. Il VECCHIO ed il NUOVO si incontrano per: * darsi vicendevolmente sostegno/informazioni per una corretta applicazione della riforma; *analizzare e sviluppare modelli condivisi per la realizzazione di quegli strumenti nuovi quali le convenzioni, il fondo nazionale, il fondo regionale.

6 La Rete per favorire il Servizio all Utente 1/2 Cura del processo amministrativo legato all iscrizione ed all acquisizione della documentazione sanitaria -approfondimento conoscitivo del soggetto disabile con colloqui di approfondimento e cura delle relazioni con: I colleghi della Medicina legale (storici) Inps ed Inail (in fase di costruzione; le associazioni di categoria (elementi anche delle commissioni territoriali); I Servizi di cura e tutela (Asl DSM/SERT-Comune e Consorzi del territorio- cooperative sociali); Famiglie (particolarmente per i portatori di handicap intellettivo) attraverso gruppi di incontro/ascolto mediati da uno psicologo, oltre che con i ragazzi anche con i loro genitori.

7 La Rete per favorire il servizio all Utente 2/2 Il servizio del collocamento mirato cresce Diventa coordinatore della rete territoriale. Alle tre operatrici iniziali se ne aggiunge una QUARTA per la cura di tutte le attività consulenziali e amministrative rivolte alle imprese ed agli utenti; Con le risorse del Fondo Regionale Disabili di inseriscono DUE tutor per la promozione degli inserimenti dei disabili nel mondo del lavoro con lo strumento del tirocinio nell ambito delle convenzioni sottoscritte con le imprese; Con le risorse del FRD si incarica una consulente che, collaborando un giorno alla settimana, ha il compito di curare gli incontri di rete e la formazione degli attori della rete (work shop su temi legati alla disabilità) da condividere con i servizi e il mondo impresa; Con le risorse del FRD si incarica uno psicologo di curare la consulenza agli operatori del CPI-CM, degli operatori della rete dei servizi. Si costituiscono gruppi di ascolto e promozione in tirocinio di 20 ragazzi disabili intellettivi, con l obiettivo di incrementarne il numero e di creare una rete di progettazione anche con l ausilio dei loro familiari.

8 La Rete per favorire il servizio alle Imprese 1/2 Utilizzando la storicità del Servizio del Collocamento obbligatorio in una relazione che durava da vent anni soprattutto con le imprese di dimensioni superiori ai 36 dipendenti, con l entrata l in vigore della legge 68/99 l obiettivo l è stato incrementare le relazioni anche con le imprese che per la prima volta si affacciavano all obbligatoriet obbligatorietà dell inserimento lavorativo dei disabili. Le imprese di piccole dimensioni (da 15 a 35 dipendenti) sono quelle maggiormente preoccupate/spaventate, completamente digiune della materia, con rapporti di assoluta fiducia nei consulenti del lavoro/associazioni di categoria, a loro volta preoccupati solo del processo amministrativo. SI I CONIA LO SLOGAN DIVENTARE CONSULENTI dei CONSULENTI per rappresentare il lavoro di consulenza fatta ai consulenti con lo scopo di entrare in quella relazione di fiducia indispensabile per poter col tempo far passare altri valori legati all inserimento lavorativo dei disabili come, vedere i soggetti disabili per la parte psico/fisica funzionante e non quella mancante.

9 La Rete per favorire il servizio alle Imprese 2/2 A tal fine: - Si sono approvati schemi provinciali per la presentazione di convenzioni art. 11, -Si promuovono le convenzioni sia di programmi di gradualità di inserimento che di integrazione lavorativa su specifiche progettazioni; -Si promuovono gli effetti degli incentivi previsti dal fondo nazionale disabili art. 13; -Si promuovono, utilizzando le risorse del Fondo regionale disabili, tirocini sperimentali su soggetti proposti dal servizio o dalla rete dei servizi a carico del CM, comprendendo anche incentivi aggiuntivi a quelli del FN; -Si promuovono momenti formativi da condividere anche con le imprese e loro rappresentanti; -Si promuovono visite mirate nelle imprese per la ricerca di figure professionali e per avere più consapevolmente informazioni utili all incontro D/O; - Si dà cura al riconoscimento in capo alla ditta di quei lavoratori assunti validi e divenuti disabili in costanza rapporto di lavoro fenomeno in evidente crescita lavorare con l impresa oltre che per promuovere inserimenti anche per mantenere occupazione. Tutti gli incentivi alle imprese assuntrici vengono consigliati, predisposti su promozione del Servizio prima ancora che la ditta stessa li richieda. Questa modalità incrementa ulteriormente una relazione di collaborazione e fiducia.

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