Capitolo 2. Popolazione

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1 Capitolo 2 Popolazione

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3 2. Popolazione Dinamica della popolazione residente Al 31 dicembre 2004 la popolazione residente in Italia è pari a unità di cui maschi e femmine. A livello territoriale abitanti sono residenti nel Nord con una percentuale del 45 per cento, nel Centro con una percentuale del 19 per cento e nel Mezzogiorno con una percentuale del 36 per cento. L incremento registratosi rispetto alla stessa data dell anno precedente, nella quale la popolazione complessiva ammontava a residenti, è di unità. Tale incremento è dovuto alla somma del saldo del movimento naturale (nati vivi meno morti), pari a unità, con quello del movimento migratorio (iscritti meno cancellati per trasferimento di residenza), pari a unità. Per quanto riguarda la componente naturale il numero dei nati vivi in Italia nel corso del 2004 è pari a unità, quasi 20 mila in più rispetto al 2003, con un tasso di natalità del 9,7 per mille abitanti. Il numero dei decessi è invece pari a unità, quasi 40 mila in meno rispetto a 12 mesi prima, con un tasso di mortalità del 9,4 per mille abitanti. Pertanto il saldo naturale risulta positivo come non accadeva dal Nel 2004 si registra il numero più alto di nati e il numero più basso di morti degli ultimi 12 anni. A livello territoriale si ha una netta distinzione tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Mezzogiorno. Le prime, nonostante incrementino dello 0,4 per mille il tasso di natalità rispetto all anno precedente (9,5 per mille abitanti al Centro e 9,4 per mille abitanti al Nord), sono caratterizzate da una più bassa natalità e da una più alta mortalità con quest ultima che presenta dei tassi per entrambe le ripartizioni pari a circa il 10 per mille abitanti, con un calo di circa lo 0,7 per mille rispetto al Il saldo naturale è pertanto negativo ma con valori inferiori alla soglia dell 1 per mille abitanti sia per il Centro (-0,7) che per il Nord (-0,4). Nelle regioni del Mezzogiorno si rileva un andamento opposto, con una natalità pari a 10,1 nati per mille abitanti, che rimane sul livello del 2003 e una mortalità pari a 8,4 morti per mille abitanti che, in linea Figura 2.1 Saldo naturale per ripartizione geografica - Anni Nord Centro Mezzogiorno Italia

4 Annuario statistico italiano 2005 con le altre regioni del Paese, è in diminuzione rispetto al 2003 (-0,7). Si è quindi in presenza di una crescita naturale positiva pari a 1,7 per mille. Anche nel 2004 la componente migratoria è risultata positiva con le iscrizioni che si contrappongono alle cancellazioni. Il saldo complessivo è stato pertanto di unità: un tasso pari al 9,6 per mille abitanti. A livello territoriale il saldo migratorio è positivo per tutte le ripartizioni geografiche, con valori particolarmente elevati al Nord (14,4 per mille) e al Centro (11,7 per mille) e contenuti per il Mezzogiorno (2,4 per mille). Complessivamente il saldo migratorio è stato determinato dalla somma del saldo migratorio con l estero ( unità), dell incremento positivo dovuto alle rettifiche post-censuarie ancora in corso ( unità) e del saldo interno positivo ( unità) dovuto allo sfasamento temporale tra data di cancellazione di una persona dal comune di emigrazione e data di iscrizione della stessa presso il comune di immigrazione. Figura 2.2 Saldo migratorio per ripartizione geografica - Anni Nord Centro Mezzogiorno Italia La struttura della popolazione Per saperne di più... ISTAT. Elenco dei comuni al 31 maggio Roma, (Metodi e norme n. 11). ISTAT. Famiglia, abitazione e zona in cui si vive: anno Roma, (Informazioni n. 19). ISTAT. Popolazione e movimento anagrafico dei comuni: anno Roma, (Annuari n. 15). ISTAT. Popolazione per sesso, età e stato civile nelle province e nei grandi comuni: anno Roma, (Informazioni n. 36). Nel 2004 si è registrato un ulteriore incremento del grado di invecchiamento della popolazione. Al 1 gennaio 2005 l indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione con 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, si stima esser pari al 137,7 per cento con un costante aumento rispetto agli anni precedenti: 135,9 per cento per il 2004, 133,8 per cento per il 2003, 131,4 per cento per il 2002 e 129,3 per cento per il Considerando i dati a livello internazionale al 1 gennaio 2004, ultimo anno disponibile per un confronto, l Italia è la nazione che maggiormente è investita dal processo di invecchiamento della popolazione con un indice pari a al 135,9 per cento. Gli altri paesi della Unione europea che superano la soglia del 100 per cento, Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Lettonia e Slovenia, comunque hanno un valore dell indice di vecchiaia molto più basso, che in nessun caso arriva a sfiorare i 130 anziani per ogni 100 ragazzi con età fino a 14 anni, rapporto superato dall Italia da ormai tre anni. Naturalmente il processo di invecchiamento investe tutte le regioni d Italia, ma mentre in quelle settentrionali e centrali l indice di vecchiaia è ben oltre la soglia di parità del 100 per cento, con valori pari rispettivamente al 157,9 per cento e 160,7 per cento, nelle regioni del Mezzogiorno la soglia di parità è stata superata per la prima volta lo scorso anno e nel 2005 si riscontra un valore dell indice di vecchiaia del 106,6 per cento. Le uniche regioni che ancora presentano un eccedenza di giovani rispetto agli anziani sono la Campania (84,8 per cento) e la provincia autonoma di Bolzano (95,8). 32

5 2. Popolazione L analisi della struttura percentuale della popolazione nel Nord e nel Centro del Paese mostra che la popolazione con 65 anni e oltre ha oltrepassato la quota del 20 per cento del totale e quella con 80 anni e oltre il 5 per cento, sfiorando la soglia del 6 per cento nelle regioni nord-orientali (5,7 per cento) e in quelle centrali (5,6 per cento). Nelle stesse ripartizioni la percentuale di giovani fino a 14 anni si è andata ulteriormente riducendo, fino a raggiungere il valore del 13 per cento circa. Nel Mezzogiorno, invece, giovani e anziani sono numericamente ancora in leggero equilibrio con, rispettivamente, il 16,1 per cento e il 17,1 per cento, ma anche in questo caso il trend di crescita degli ultimi anni è stato nettamente a favore dei secondi, come si può vedere dalla percentuale degli ultraottantenni che ha ormai superato la soglia del 4 per cento (4,2). Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana è anche visibile attraverso l analisi dell indice di dipendenza degli anziani e dell età media, che sono in costante aumento negli anni. Il primo, che misura il peso della popolazione anziana (65 e oltre) su quella in età attiva (15-64), nell ultimo anno ha subito una crescita di mezzo punto passando dal 28,9 per cento del 2004 al 29,4 per cento del 2005; l età media, invece, ha avuto un incremento di tre punti decimali: da 43,2 anni a 43,5 anni tra il 2004 e il Prospetto 2.1 Indicatori di struttura della popolazione ANNI RIPARTIZIONI Distribuzione % 65 e oltre Di cui 80 e oltre Vecchiaia (a) Indici Dipendenza (b) Dipendenza anziani (c) ,6 64,4 13,1 2,1 57,9 55,4 20, ,8 68,5 14,7 3,1 87,6 46,0 21, ,3 67,6 18,1 3,9 126,6 48,0 26, ,3 67,3 18,4 4,2 129,3 48,6 27, ,2 67,1 18,7 4,4 131,4 49,1 27, ,2 66,8 19,0 4,6 133,8 49,8 28, ,2 66,6 19,2 4,8 135,9 50,1 28,9 AL 1 GENNAIO 2005 PER RIPARTIZIONE (d) Nord-ovest 13,0 66,3 20,7 5,2 159,8 50,9 31,3 Nord-est 13,3 66,2 20,6 5,7 155,3 51,2 31,1 Centro 13,1 65,9 21,0 5,6 160,7 51,8 31,9 Mezzogiorno 16,1 66,8 17,1 4,2 106,6 49,7 25,6 Italia 14,2 66,4 19,5 5,0 137,7 50,7 29,4 (a) Popolazione di 65 anni e oltre, diviso popolazione di età 0-14, per cento. (b) Popolazione di età 0-14 e 65 anni e oltre, diviso popolazione di età 15-64, per cento. (c) Popolazione di 65 anni e oltre, diviso popolazione di età 15-64, per cento. (d) Stima. Fecondità e nuzialità Nel 2004 la stima del numero medio di figli per donna è pari a 1,33: il livello più alto registrato in Italia negli ultimi 15 anni, il risultato del trend costantemente crescente degli ultimi 10 anni, a partire dal 1995, anno in cui la fecondità italiana toccò il minimo con un valore del tasso di fecondità totale di 1,19 figli per donna. A livello internazionale l Italia rimane uno dei paesi meno prolifici. Considerando i dati relativi al 2003, ultimo anno disponibile per un confronto, all interno della Ue15, solo la Grecia presenta un valore più basso (1,27) del tasso di fecondità totale. Se invece si considera l Ue25 anche alcune nazioni dell Est europeo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Polonia e Ungheria presentano un valore del numero medio di figli per donna inferiore all 1,29 italiano. 33

6 Annuario statistico italiano 2005 Per saperne di più... ISTAT. La fecondità regionale nel Roma, (Informazioni n. 11). ISTAT. Matrimoni, separazioni e divorzi: anno Roma, (Annuari n. 13). ISTAT. Nascite, caratteristiche demografiche e sociali: anno Roma, (Annuari n. 5). Il recupero riscontrato negli ultimi anni è il frutto su scala territoriale di comportamenti riproduttivi in riavvicinamento tra le diverse aree del Paese, in particolare tra Centro-Nord e Mezzogiorno ed è da attribuire, infatti, alle regioni del Nord e del Centro considerando che nel periodo il numero medio di figli per donna passa, rispettivamente, da 1,04 a 1,32 e da 1,07 a 1,28. Nello stesso periodo, al contrario, le regioni del Mezzogiorno riscontrano una diminuzione, da 1,39 a 1,35 figli per donna. Per quanto riguarda la nuzialità del 2004 continua il calo del numero di matrimoni riscontrato l anno precedente. Si passa infatti dai quasi 206 mila matrimoni del 2003 ai 250 mila del 2004 con un tasso che cala dal 4,5 al 4,3 per mille. È da sottolineare come le celebrazioni avvenute nello scorso anno rappresentino per l Italia un minimo storico. A livello internazionale l Italia non è uno dei paesi in cui ci si sposa di più, ma neanche uno di quelli con la nuzialità più bassa; nel 2003 con 4,5 matrimoni ogni mille abitanti si pone poco al disotto dalla media europea che è di circa 4,8 matrimoni ogni mille abitanti. Dal punto di vista territoriale il calo ha interessato tutte le ripartizioni; però non ha influito sulle differenze tra le varie regioni che rimangono invariate: nel Mezzogiorno siamo in presenza di una più alta nuzialità (4,8) rispetto al Centro (4,6) e al Nord (3,8). La sopravvivenza Per saperne di più... ISTAT. Decessi, caratteristiche demografiche e sociali: anno Roma, (Annuari n. 9). ISTAT. La mortalità per causa nelle regioni italiane: anni 2000 e Roma, (Informazioni n. 11). ISTAT. ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ. La mortalità in Italia nel periodo : evoluzione e geografia. Roma, Mobilità interna, migrazioni con l estero e presenza straniera in Italia Nel 2002 si continua ad osservare un aumento della vita media, conseguenza della costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età della vita. Per i maschi si è passati da un valore pari a 77,0 per il 2001 ad uno pari a 77,1 per il 2002, mentre per le donne si è passati dall 82,8 per il 2001 all 83,0 per il A livello internazionale quindi l Italia si colloca, anche per il 2002, tra i paesi più longevi. Condizioni di sopravvivenza migliori di quelle italiane si sono riscontrate solamente in Svezia (77,7) limitatamente agli uomini, e in Spagna (83,1) per quanto riguarda le donne. A livello territoriale per gli uomini residenti al Nord si stima una speranza di vita simile a quella del Mezzogiorno, rispettivamente 77,1 e 76,9; le regioni centrali, con un valore pari a 77,6 sono invece quelle con una speranza di vita più lunga. Per le donne al contrario è presente ancora un discreto divario tra le residenti al Sud (82,3) e le residenti al Centro (83,2) e al Nord (83,3). Nel 2002 le migrazioni interne per trasferimento di residenza sono state pari a unità, con un tasso di immigratorietà del 21 per mille abitanti, in leggero aumento rispetto all anno precedente quando se ne erano registrate Pertanto, aumentano anche sia le iscrizioni interregionali, 336 mila contro le 320 mila del 2001, che quelle intraregionali, 887 mila contro le 813 mila dell anno precedente. L intensità con la quale sono cresciute è stata pressoché costante per entrambi i tipi di iscrizione, difatti il rapporto di composizione tra migrazioni interregionali e migrazioni intraregionali rimane pressoché invariato, con queste ultime che rappresentano per il 2002 il 73 per cento e per il 2001 il 72 per cento del totale delle migrazioni. A livello territoriale la ripartizione che presenta il maggior numero di trasferimenti di residenza è il Nord che, con quasi 650 mila, ha un tasso del 25 per mille. Il Centro e il Mezzogiorno, con rispettivamente 201 mila e 376 mila trasferimenti, invece presentano entrambe un tasso del 18 per mille. Il rapporto di composizione tra migrazioni interregionali e migrazioni intraregionali varia invece tra le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali: per le prime le migrazioni intraregionali rappresentano rispettivamente l 80 per cento al Nord e il 72 per cento al Centro del totale delle migrazioni, per le seconde invece tale rapporto è del 60 per cento, ciò a conferma del fatto che il Mezzogiorno rimane ancora un area prevalentemente di emigrazione. Per quanto riguarda la mobilità con l estero l Italia è ormai da parecchi anni un Paese di immigrazione che accoglie flussi di popolazione straniera 34

7 2. Popolazione Per saperne di più... ISTAT. Internal migration and regional population dynamics in Italy. Roma, (Essays n. 3). ISTAT. La presenza straniera in Italia: caratteristiche sociodemografiche. Roma, (Informazioni n. 10). ISTAT. Movimento migratorio della popolazione residente: anno Roma, (Annuari n. 13). sempre più consistenti. Per il 2002 gli iscritti dall estero sono stati unità, mentre i cancellati per l estero poco meno di 42 mila unità. A livello territoriale il maggior numero di iscrizioni si è registrato al Nord, che con quasi 128 mila ricopre il 60 per cento del totale. Il Centro invece presenta poco meno di 50 mila iscrizioni, con una percentuale sul totale del 23 per cento. Il Mezzogiorno infine con le sue iscrizioni, appena il 17 per cento sul totale, risulta essere la ripartizione con meno forza attrattiva. Discorso differente va affrontato per le cancellazioni per l estero dove le regioni settentrionali e quelle meridionali, con quasi il 40 per cento dei trasferimenti, sono quelle che presentano una maggiore propensione all emigrazione. Al 1 gennaio 2003 i permessi di soggiorno sono stati pari a unità con un incremento rispetto all anno precedente di circa 55 mila unità (4 per cento). A livello territoriale la maggior parte risiede al Nord, unità (59 per cento), i restanti sono invece distribuiti al Centro, unità (28 per cento) e nel Mezzogiorno, unità (13 per cento). I flussi principali si hanno dai paesi dell Europa centro-orientale e dai paesi africani, difatti nel 2003 i permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini provenienti da queste aree ricoprivano quasi il 60 per cento del totale. Più nel dettaglio, i permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini dell Est europeo sono stati unità (31 per cento), mentre quelli registrati per gli immigrati dall Africa sono stati poco più di 400 mila unità (26 per cento). Infine il peso percentuale dei paesi a sviluppo avanzato si mantiene sui valori del 15 per cento a dimostrazione del fatto che le pressioni migratorie sono caratteristiche dei paesi in via di sviluppo. 35

8 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Indicatori demografici per regione - Anno 2004 ANNI REGIONI Numero medio di figli per donna Indicatori demografici Speranza di vita alla nascita Tasso di nuzialità totale (per mille) Maschi Femmine Maschi Femmine Indicatori di struttura della popolazione (al 31 dicembre) Composizioni percentuali 0-14 anni anni 65 anni e oltre Vecchiaia Indici Dipendenza strutturale Dipendenza degli anziani Età media ,26 76,5 82,5 625 (a) 676 (a) 14,3 67,3 18,4 129,3 48,6 27,4 41, ,25 77,0 82,8 599 (b) 647 (b) 14,2 67,1 18,7 131,4 49,1 27,9 41, ,27 77,1 83,0 616 (b) 671 (b) 14,2 66,8 19,0 133,8 49,8 28,5 42, ,29 76,9 (b) 82,6 (b) 601 (b) 659 (b) 14,2 66,6 19,2 135,9 50,1 28,9 42, PER REGIONE (b) Piemonte 1,26 77,4 83, ,4 65,5 22,1 178,0 52,8 33,8 44,6 Valle d'aosta 1,33 77,4 83, ,3 66,8 20,0 150,5 49,8 29,9 43,5 Lombardia 1,34 77,6 84, ,6 67,3 19,1 141,1 48,6 28,4 42,8 Trentino-Alto Adige 1,54 77,6 84, ,2 66,4 17,5 107,9 50,7 26,3 41,1 Bolzano-Bozen 1,55 77,6 83, ,1 66,6 16,4 95,8 50,3 24,6 40,0 Trento 1,53 77,7 84, ,3 66,2 18,5 120,8 51,2 28,0 42,0 Veneto 1,35 77,9 84, ,8 67,2 19,0 137,1 48,7 28,2 42,6 Friuli-Venezia Giulia 1,21 77,5 83, ,9 65,9 22,2 186,4 51,8 33,7 45,2 Liguria 1,15 77,6 83, ,0 62,5 26,5 240,6 60,1 42,4 47,3 Emilia-Romagna 1,32 78,1 83, ,3 65,0 22,7 184,3 54,0 35,0 44,9 Toscana 1,26 78,6 84, ,0 64,8 23,2 192,3 54,3 35,7 45,2 Umbria 1,28 78,8 84, ,4 64,3 23,3 187,1 55,5 36,2 44,8 Marche 1,26 78,9 84, ,0 64,6 22,4 171,7 54,9 34,7 44,1 Lazio 1,29 77,3 82, ,9 67,2 18,8 135,2 48,7 28,0 42,3 Abruzzo 1,19 77,8 84, ,6 65,4 21,1 155,2 53,0 32,2 43,1 Molise 1,13 77,8 84, ,6 64,7 21,8 160,4 54,6 33,7 43,2 Campania 1,47 76,5 82, ,8 67,2 15,1 84,8 48,8 22,4 38,6 Puglia 1,33 78,7 84, ,9 67,1 17,0 106,4 49,0 25,3 40,2 Basilicata 1,22 78,0 83, ,8 65,6 19,6 132,6 52,5 30,0 41,6 Calabria 1,26 78,1 83, ,5 66,6 17,9 115,7 50,3 27,0 40,6 Sicilia 1,42 77,8 82, ,4 65,9 17,7 108,0 51,8 26,9 40,4 Sardegna 1,03 77,7 84, ,1 69,7 17,2 130,8 43,4 24,6 41,7 ITALIA 1,33 77,8 83, ,2 66,4 19,5 137,7 50,7 29,4 42,5 Nord 1,32 77,7 83, ,1 66,2 20,7 157,9 51,0 31,2 43,7 Centro 1,28 78,1 83, ,1 65,9 21,0 160,7 51,8 31,9 43,7 Mezzogiorno 1,35 77,6 83, ,1 66,8 17,1 106,6 49,7 25,6 40,2 Fonte: Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R); Sistema di nowcast per indicatori demografici (E) (a) Dato provvisorio. (b) Stima. 36

9 2. Popolazione Tavola Bilancio demografico della popolazione residente per regione - Anno 2004 Movimento naturale Movimento migratorio Iscritti Cancellati Saldo tra Popolazione ANNI Nati vivi Morti Saldo Da altri Dall'estero Per altri Per altri Per Per altri iscritti e residente al REGIONI tra nati comuni motivi comuni l'estero motivi cancellati 31 dicembre vivi e (a) (b) (a) (b) morti PER REGIONE Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) (a) Il motivo per cui il numero di iscritti e cancellati da/per altri comuni non coincide, a livello nazionale, è da imputare allo sfasamento temporale tra data di cancellazione di una persona dal comune di emigrazione e data di iscrizione della stessa presso il comune di immigrazione. (b) Pratiche anagrafiche di sola iscrizione o cancellazione conseguenti a verifiche post-censuarie (sostanzialmente iscrizioni di persone non censite e cancellazioni di persone censite per errore) o ad accertamenti anagrafici correnti (principalmente cancellazioni di persone irreperibili). 37

10 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica e regione al 31 dicembre 2004 REGIONI Fino a Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno REGIONI Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) Classi di ampiezza demografica Classi di ampiezza demografica 38

11 2. Popolazione Tavola 2.3 segue - Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica e regione al 31 dicembre 2004 REGIONI Classi di ampiezza demografica Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno REGIONI Classi di ampiezza demografica Totale Oltre Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) 39

12 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza da e per l estero per regione e area geografica di origine e destinazione - Anno 2002 Europa REGIONI Ue Altri paesi Totale Africa America Asia Oceania Totale europei ISCRITTI Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno CANCELLATI Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Iscrizioni e cancellazioni all anagrafe per trasferimento di residenza (R) 40

13 2. Popolazione Tavola Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza secondo la regione di iscrizione e di cancellazione - Anno 2002 Regioni di iscrizione (destinazione) REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Totale Bolzano- Trento Giulia Bozen Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Regioni di iscrizione (destinazione) Liguria Emilia- Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Romagna Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Iscrizioni e cancellazioni all anagrafe per trasferimento di residenza (R) 41

14 Annuario statistico italiano 2005 Tavola 2.5 segue - Iscritti e cancellati per trasferimento di residenza secondo la regione di iscrizione e di cancellazione - Anno 2002 REGIONI DI CANCELLAZIONE (PROVENIENZA) Regioni di iscrizione (destinazione) Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Centro Mezzogiorno Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Iscrizioni e cancellazioni all anagrafe per trasferimento di residenza (R) 42

15 2. Popolazione Tavola Permessi di soggiorno per area geografica di cittadinanza e regione al 1 gennaio 2003 ANNI REGIONI Aree geografiche di cittadinanza Unione Europa Altri paesi Africa Altri paesi Asia europea centro-orientale europei settentrionale africani orientale Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno ANNI REGIONI PER REGIONE Aree geografiche di cittadinanza Altri paesi America America Oceania Apolidi Totale asiatici settentrionale centro-meridionale PER REGIONE Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Ministero dell interno 43

16 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Matrimoni, nati vivi, morti della popolazione presente per regione - Anno 2004 ANNI REGIONI Quozienti per abitanti Matrimoni Nati Morti Eccedenza Matrimoni Nati Morti Eccedenza vivi nati vivi vivi nati vivi sui morti sui morti ,9 9,3 9,7-0, ,6 9,3 9,7-0, ,6 9,4 9,8-0, (a) ,5 9,4 10,2-0, PER REGIONE (a) Piemonte ,8 8,6 10,8-2,2 Valle d'aosta ,7 8,7 10,0-1,3 Lombardia ,7 9,3 8,8 0,5 Trentino-Alto Adige ,8 10,7 8,4 2,3 Bolzano-Bozen ,1 10,6 8,0 2,6 Trento ,7 10,8 8,9 1,9 Veneto ,0 9,8 8,8 1,0 Friuli-Venezia Giulia ,6 7,8 11,2-3,4 Liguria ,9 7,5 12,8-5,3 Emilia-Romagna ,4 9,1 11,0-1,9 Toscana ,1 8,5 10,9-2,4 Umbria ,3 9,0 10,8-1,8 Marche ,7 8,6 10,0-1,4 Lazio ,2 9,5 9,0 0,5 Abruzzo ,5 8,0 9,6-1,6 Molise ,1 7,7 10,5-2,8 Campania ,4 11,2 7,7 3,5 Puglia ,7 9,6 7,7 1,9 Basilicata ,3 8,8 8,9-0,1 Calabria ,6 9,2 8,3 0,9 Sicilia ,9 10,4 9,0 1,4 Sardegna ,2 8,1 8,2-0,1 ITALIA ,3 9,4 9,3 0,1 Nord ,8 9,1 9,8-0,7 Centro ,6 9,0 9,9-0,9 Mezzogiorno ,8 9,9 8,3 1,6 Fonte: Indagine sulle cause di morte (R); Matrimoni (R); Rilevazione comunale mensile degli eventi di stato civile (R) (a) Dati provvisori secondo gli atti dello stato civile. I dati relativi ai nati vivi si riferiscono alla regione di dichiarazione di nascita. 44

17 2. Popolazione Tavola Matrimoni per rito e regione - Anno 2004 (valori assoluti e composizioni percentuali) ANNI Valori assoluti Composizioni percentuali REGIONI Religioso Civile Totale Religioso Civile Totale ,3 24,7 100, ,9 27,1 100, ,1 28,9 100, (a) ,3 28,7 100, PER REGIONE (a) Piemonte ,1 40,9 100,0 Valle d'aosta ,0 46,0 100,0 Lombardia ,2 38,8 100,0 Trentino-Alto Adige ,4 49,6 100,0 Bolzano-Bozen ,8 58,2 100,0 Trento ,0 41,0 100,0 Veneto ,0 38,0 100,0 Friuli-Venezia Giulia ,1 52,9 100,0 Liguria ,5 49,5 100,0 Emilia-Romagna ,3 44,7 100,0 Toscana ,5 44,5 100,0 Umbria ,9 31,1 100,0 Marche ,5 29,5 100,0 Lazio ,0 30,0 100,0 Abruzzo ,3 24,7 100,0 Molise ,1 19,9 100,0 Campania ,6 20,4 100,0 Puglia ,1 14,9 100,0 Basilicata ,7 11,3 100,0 Calabria ,5 14,5 100,0 Sicilia ,4 19,8 100,1 Sardegna ,4 30,6 100,0 ITALIA ,8 31,2 100,0 Nord ,4 41,6 100,0 Centro ,9 34,1 100,0 Mezzogiorno ,7 19,3 100,0 Fonte: Matrimoni (R); Rilevazione comunale mensile degli eventi di stato civile (R) (a) Dati provvisori, secondo gli atti dello stato civile. 45

18 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Nati vivi legittimi e naturali per sesso e regione - Anno 2004 (valori assoluti e composizioni percentuali) ANNI Legittimi Naturali Totale REGIONI M F MF M F MF M F MF (a) (a) ,6 48,4 100,0 51,3 48,7 100,0 51,5 48,5 100, ,5 48,5 100,0 51,6 48,4 100,0 51,5 48,5 100, (a) 51,5 48,5 100,0 51,5 48,5 100,0 51,5 48,5 100, (a) 51,5 48,5 100,0 51,3 48,7 100,0 51,8 48,7 100,0 COMPOSIZIONI PERCENTUALI - PER FILIAZIONE ,9 89,8 89,8 10,1 10,2 10,2 100,0 100,0 100, ,9 88,9 88,9 11,1 11,1 11,1 100,0 100,0 100, (a) 87,7 87,7 87,7 12,3 12,3 12,3 100,0 100,0 100, (a) 85,9 85,9 86,4 13,5 13,6 13,6 100,0 100,0 100, PER REGIONE (a) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Rilevazione comunale mensile degli eventi di stato civile (R) (a) Dati provvisori, secondo gli atti dello stato civile. COMPOSIZIONI PERCENTUALI - PER SESSO 46

19 2. Popolazione Tavola Tassi di fecondità per età della madre - Confronti retrospettivi (per donne) ETÀ Meno di 15 2,8 3,8 4,4 5,4 6,7 0,8 0,2 0,2 0,1 0,1 0,2 16 5,7 7,1 10,7 11,1 14,6 7,5 3,9 3,4 3,2 0,1 3, ,8 14,6 20,4 21,5 27,9 16,6 7,5 6,8 5,8 3,2 5, ,8 26,6 37,9 38,1 47,0 28,3 17,6 11,8 8,9 6,2 9, ,2 44,0 58,7 59,5 70,3 55,1 33,2 22,2 14,5 9,6 14, ,8 65,1 87,6 84,8 96,2 74,3 47,3 31,4 20,0 15,3 19, ,4 89,4 113,8 111,5 118,0 89,2 62,1 43,3 26,4 20,5 24, ,9 113,6 138,3 136,1 136,8 104,2 78,7 55,1 34,8 25,8 30, ,2 134,2 157,9 155,8 144,8 114,7 90,8 67,6 44,0 32,1 37, ,4 150,8 170,8 167,9 151,3 122,5 101,3 78,5 54,8 40,1 46, ,9 158,7 175,9 167,2 154,0 124,4 108,0 90,4 65,7 47,9 53, ,3 162,8 179,0 163,8 149,8 123,2 108,7 98,4 75,2 58,1 64, ,2 157,6 172,6 159,4 142,0 116,4 107,4 103,0 83,7 67,0 73, ,6 150,9 164,2 148,3 131,6 105,2 101,4 102,4 88,4 77,2 81, ,2 144,2 150,8 134,4 121,7 98,1 95,2 99,5 89,5 87,0 87, ,4 133,1 144,3 122,7 108,3 89,1 85,3 93,0 89,6 91,0 94, ,1 120,7 131,9 110,9 95,3 75,9 76,6 84,5 84,6 94,6 94, ,3 111,0 120,1 100,5 84,2 65,0 66,3 73,9 77,2 92,1 92, ,9 100,3 107,0 89,3 72,8 54,8 55,3 63,5 66,8 89,8 86, ,4 89,6 95,5 79,1 63,0 47,8 47,5 53,6 58,9 79,9 77, ,1 81,1 84,3 71,3 54,7 40,1 39,2 44,8 48,8 72,0 69, ,0 70,8 73,7 62,9 47,0 32,4 31,1 36,4 39,6 61,7 58, ,7 61,1 62,4 54,6 39,8 25,9 23,8 28,2 30,7 51,2 47, ,6 52,6 52,1 45,2 33,1 20,9 18,4 21,6 23,5 40,1 36, ,5 44,5 43,5 35,9 27,3 16,4 14,2 16,0 17,6 30,2 26, ,3 36,7 34,5 28,9 22,0 12,2 10,2 11,4 12,5 22,6 19, ,4 29,4 25,7 21,5 17,0 8,6 6,8 7,3 8,4 16,3 12, ,5 21,5 18,3 15,3 11,9 5,8 4,5 4,6 5,2 10,4 7, ,0 14,2 12,5 9,7 7,7 3,7 2,8 2,6 3,2 6,4 4, ,1 8,3 7,3 6,0 4,8 2,1 1,5 1,6 1,9 3,6 2,2 45 5,7 4,9 4,4 3,1 2,7 1,2 0,8 0,8 0,8 2,0 1,0 46 2,7 2,4 2,4 1,7 1,2 0,7 0,4 0,4 0,3 0,9 0,6 47 1,1 1,2 1,2 0,8 0,5 0,3 0,1 0,1 0,2 0,5 0,2 48 0,4 0,5 0,5 0,2 0,2 0,2 0,1 0,0 0,0 0,2 0,2 49 0,2 0,3 0,4 0,2 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,2 0,1 50 0,2 0,3 0,3 0,1 0,2 0,1 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 Totale 2.333, , , , , , , , , , ,1 Fonte: Tavole di fecondità regionale (E) 47

20 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Morti per stato civile e quozienti di mortalità per classe di età e sesso - Anno 2002 CLASSI DI ETÀ Celibi e nubili Coniugati (a) Vedovi Divorziati o già coniugati (b) Non indicato Totale Quozienti per abitanti TOTALE , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,2 90 e oltre ,9 Totale ,8 MASCHI , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,2 90 e oltre ,0 Totale ,1 FEMMINE , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,9 90 e oltre ,7 Totale ,5 Fonte: Indagine sulle cause di morte (R) (a) Compresi i separati legalmente. (b) Per già coniugati si intendono le persone che hanno ottenuto lo scioglimento del matrimonio ai sensi della legge n. 898 del 1 dicembre

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