I marcatori di tossicità d organo e di co-morbosità non AIDS nella gestione clinica CUORE
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- Leonardo Guerra
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1 I marcatori di tossicità d organo e di co-morbosità non AIDS nella gestione clinica CUORE Stefania Cicalini UOC Immunodeficienze virali INMI L. Spallanzani
2 Definizione di marcatore un fattore oggettivamente misurabile e valutabile come un indicatore di un normale processo biologico, di un processo patogenetico o di una risposta farmacologica ad un intervento terapeutico Endpoint surrogato di evento CV marcatore inteso come sostituto di un endpoint clinico. Riflette cambiamenti funzionali o morfologici precoci, prima che si evidenzi una malattia, che sono rilevabili ad un minor costo (morbilità/mortalità) rispetto ad un endpoint clinico (IMA, stroke, ecc). In termini di prevenzione, è uno strumento aggiuntivo per la stratificazione del rischio cardiovascolare In termini di risposta ad intervento terapeutico, può essere uno strumento per monitorare gli effetti dell intervento Vlachopoulos, Atherosclerosis 2015
3 IMT carotideo/placche carotidee ABI (ankle to brachial) index Arterial stiffness (pulse wave velocity) FMD TC coronarica (CAC) FDG/PET Riserva di flusso coronarico (PET) Outcome Predittivo di evento CV (IMA o stroke) Predittivo di malattia CV e di malattia coronarica Rischio di morte per malattia CV per ABI <0.9 [HR 2.9 (95%CI ) nell uomo; 3.0 (95%CI ) nelle donne] Predittivo di eventi CV e di morte per malattie CV Predittivo di eventi CV Predittivo di malattia coronarica e di morte per malattia CV. Vulnerabilità della placca associata a marcatori di immunoattivazione CD16 Predittivo di progressione della placca aterosclerotica. Associato a aumentato rischio di IMA o stroke Predittivo di eventi CV e di morte per malattia CV in pazienti con coronaropatia nota o sospetta AHR 5.6 (95%CI ;P<0.0001) per CFR <1.5 vs CFR >2.0 HIV Correla a CD4, a marcatori di infiammazione e di immuno attivazione, anche nei pazienti in ART (Kelesidis, JID 2012; Longenecker, HIV Med 2013) Associata a marcatori di immuno attivazione scd163, scd14 e scd16 (Zanni, AIDS 2013; Longenecker, AIDS 2014; Baker, AIDS 2014) Correla con marcatori di immuno attivazione scd163 Correla a persistenza virale Nessuna differenza nei pazienti con viremia non rilevabile, in terapia ART, rispetto ai pazienti HIV- (Knudsen, Medicine 2015)
4 Risk of non fatal myocardial infarction or coronary heart disease death adjusted for conventional risk factors Kaptoge, Eur Heart J 2014
5 Baker, Curr Opin HIV AIDS 2010
6 The INSIGHT SMART Study Group Duprez, PLoS Med 2012
7 Il livello di monociti CD16 ++ è un fattore di rischio indipendente per eventi CV in diversi studi di popolazione, è associato a vulnerabilità della placca coronarica (CT) e ad aumentato IMT. Passacquale, Cardiovasc Res 2016 Longenecker, Curr Opin HIV AIDS 2016 Il livello di CD16 ++ nei pazienti HIV+ è simile a quello osservato in pazienti HIV- sottoposti a cateterismo cardiaco per sindrome coronarica acuta. Il livello di CD1++ 6 nei pazienti HIV+ è correlato alla viremia, all attivazione delle cellule T-CD8 e ai livelli di IL-6. Alti livelli di CD16++ persistono anche dopo soppressione virologica. Funderburg, Blood 2012
8 Criteria for vascular biomarkers to qualify as clinical surrogate endpoints Vlachopoulos, Atherosclerosis 2015
9 Marcatore come strumento di riclassificazione del rischio cardiovascolare Net reclassification index (NRI) Raccomandazione Livello di evidenza IMT carotideo/placche carotidee 3.6% per IMT nei pazienti a rischio intermedio 5.6%-8.1% per placche 9.9%-21.% per IMT + placche II a A ABI (ankle to brachial ) index % II a/b A Arterial stiffness (pulse wave velocity) 8.34% 24.7% nei pazienti a rischio intermedio II a III (ACC/AHA) A C FMD 2.4% III B TC coronarica 21.7% nei pazienti a rischio intermedio II a B Riserva di flusso miocardico (PET) 35% nei pazienti a rischio intermedio - - hscrp % nei pazienti a rischio intermedio II b B Vlachopoulos, Atherosclerosis 2015 (modificato)
10 Marcatore come strumento di valutazione della risposta ad un intervento terapeutico IMT carotideo/placche carotidee ABI (ankle to brachial ) index Arterial stiffness (pulse wave velocity) Guida per terapia farmacologica Sensibilità al cambiamento Tempo di cambiamento Valore prognostico del cambiamento ++ Bassa Lento No ++ Bassa No dati Moderato +++ Alta Moderato Moderato FMD +++ Molto alta Veloce Moderato TC coronarica +++ Moderato hscrp +++ Moderata Veloce No dati Vlachopoulos, Atherosclerosis 2015, modificato
11 Percent Change in Noncalcified Plaque Statin Effects on Coronary Artery Plaque in HIV Randomized 12-mo trial in 40 HIV+ pts on stable ART with LDL-c < 130 and 1 coronary plaque by CTA Atorvastatin 20 mg ( to 40 mg at 3 mos) (n = 19) vs Placebo (n = 21) Statin therapy reduced progression of coronary plaques over a year Placebo p =.009 Atorvastatin Decreasing non-calcified plaque in proximal left anterior descending (LAD) coronary artery in patient on atorvastatin for 12 months. Lo, Lancet HIV 2015
12 Conclusioni I marcatori vascolari forniscono informazioni complementari e non è definito se uno specifico marcatore sia superiore ad un altro I marcatori vascolari hanno una diversa «forza» e la scelta di un marcatore può essere dettata dal contesto clinico e dalla presenza di comorbosità Il marcatore vascolare ideale può essere diverso da paziente a paziente In merito ai biomarcatori circolanti, i risultati attuali non consentono di stabilire un nesso di causalità ma possono avere implicazioni per la comprensione della patogenesi della malattia e successivi studi Resta da chiarire il contributo dei biomarcatori circolanti nella stratificazione del rischio e se la loro riduzione porti ad una riduzione del rischio di malattie CV La risposta di un marcatore ad un intervento terapeutico deve essere validata in studi clinici randomizzati
Anna MAROTTA. U.O. Cardiologia ASP Catanzaro
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