INDIRIZZI PER LO SVILUPPO DI UN ARCHITETTURA INNOVATIVA DI BIOBANCHE PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA IN REGIONE TOSCANA

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1 INDIRIZZI PER LO SVILUPPO DI UN ARCHITETTURA INNOVATIVA DI BIOBANCHE PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA IN REGIONE TOSCANA Premessa generale...2 L importanza delle biobanche per la ricerca...2 Il bisogno di un approccio regionale...2 L attuale stato dell arte a livello regionale...3 Le opportunità per la regione...4 Benefici per la salute dei cittadini...4 Rafforzamento del sistema di ricerca...5 Benefici economici...5 Finalità del documento...6 Biobanche di ricerca...6 Caratteristiche delle biobanche di ricerca...6 Definizione di biobanca di ricerca...6 Tipologia del materiale conservato...7 Tipologia delle biobanche e loro finalità...8 Istituzione delle biobanche...9 Criteri minimi per la costituzione delle biobanche...9 Organizzazione delle biobanche...10 Centri pubblici e privati non-profit...10 Aspetti etici e giuridici...11 Tutela della riservatezza...11 Identificazione del campione (rintracciabilità) e anonimato...12 Proprietà del materiale biologico e divieto di commercializzazione...12 Informativa e consenso...13 Accesso e controllo dell interessato sulle proprie informazioni...14 Raccomandazioni specifiche per la costituzione delle biobanche con riferimento ai criteri minimi riportati nel documento...14 Opportunità internazionali, opportunità per la crescita economica, aspetti di formazione...17 Opportunità internazionali...17 Opportunità per la crescita economica...17 Aspetti di formazione...18 BIBLIOGRAFIA...19 BIBLIOGRAFIA

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3 Premessagenerale L importanza delle biobancheper la ricerca La raccolta e conservazione organizzata di materiale biologico strettamente annotat o con i dati clinici correlati - costituisce una ricca risorsa per la comunità scientifica ed è un ponte fondamentale verso la ricerca traslazionale, con un conseguente miglioramento della salute e del benessere delle persone. Nelle biobanche, strutture che possono svolgere tali attività, anche grazie alle donazioni di materiale biologico da parte di pazienti e donatori sani, la disponibilità di campioni raccolti e conservati secondo procedure standardizzate e strutturate secondo regole internazionali, rappresenta una risorsa preziosa per la ricerca clinica e di base. Le biobanche sono sempre di più riconosciute come delle risorse critiche per sostener e la ricerca in un epoca nella quale l accento viene sempre più posto sulla medicina personalizzata, predittiva e preventiva; queste, infatti, possono svolgere un ruolo important e, dalla realizzazione della promessa del Human Genome Project attraverso la capacità di integrare informazioni molecolari delle tecnologie omiche con quelle cliniche, allo studio di malattie rare, dove ogni campione esistente è un a fonte preziosa di informazione. Il bisognodi un approccioregionale La natura stessa di una biobanca richiama uno spirito di comunità: le collezioni devono essere organizzate e strutturat e secondo regole comuni e condivise, e devono costituire delle risorse istituzionali, che possano essere utilizzate da diversi gruppi di ricerca a livello globale. Le moderne tecniche di analisi biomolecolar e dipendono fortemente dalla qualità dei campioni su cui vengono applicate. Inoltre, l utilità del materiale conservato deriva da fattori quali la numerosità dei campioni, la quantità di informazioni cliniche, fisiologiche e familiari associate ad esso, la disponibilità di materiali biologici (ad esempio: tessuti, cellule, acidi nucleici e liquidi biologici) che possono essere conservati e utilizzati per scopi anche molto diversi da quello per cui erano stati originariamente raccolti ; caratteristiche queste, che richiedono un approccio su una scala molto più ampia del singolo gruppo di ricerca. Inoltre, gli sviluppi tecnologici della medicina hanno generato un importante dibattito relativo all uso dei materiali biologici a scopo di ricerca, e quindi molte attività tradizionalmente condotte da gruppi ristretti di ricercatori nell ambito di uno o pochi laboratori sono divenute oggetto di approfondimento non solo scientifico, ma anche etico, giuridico, economico, e sociale. Tutto ciò rende necessario lo sviluppo di programmi economicament e sostenibili e socialmente condivisi finalizzat i ad armonizzare le biobanche ad un elevato livello di qualità da tutti punti di vista. Un notevole patrimonio, presente nel territorio toscano, di materiali biologici raccolti, caratterizzati e utilizzat i da numerosi gruppi di ricerca ha consentito l esecuzione di importanti ricerche di base e traslazio nali; è comunque indispensabile un passo avanti univoco delle varie realtà toscane verso un sistema condiviso, dotato dei requisiti e della massa critica necessari per diventare un vero patrimonio scientifico. 3

4 A livello regolatorio, in assenza di normative nazionali di riferimento, nel 2008 il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sottolineato la necessità di una programmazione regionale. In tale contesto, la Regione Toscana intende promuover e un programma di sostegno istituzionale alle attività di biobanking a livello regionale, finalizzato alla creazione di una rete regionale di biobanche che operano in sinergia e con elevati livelli di qualità. Tale rete deve puntare a porsi come un hub credibile di cerniera in un network di biobanche nazionali e europee. Infatti, la strategia regionale è tesa ad implementar e tale programma con analoghe iniziative nazionali e internazionali, con particolare riferimento al progetto europeo Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure (BBMRI), al progetto internazionale Public Population Project in Genomics (P3G), alle Linee Guida sui Centri di Risorse Biologiche dell Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), agli standard dell International Society for Biological and Environmental Repositories (ISBER) e alle Linee Guida per l Accreditamento delle Biobanche pubblicate nel 2006 dal CNBBSV. In questo quadro s intende, fra l altro, far leva sul fatto che la possibilità di avere campioni in una biobanca accreditata costituisce un valore aggiunto per i progetti di ricerca in cui partecipano i ricercatori toscani nel contesto internazionale. Per avviare questo programma, la Regione Toscana ha istituito un Gruppo di Lavoro rappresentativo dei tre atenei toscani e con il coinvolgimento delle aziende ospedaliero- universitarie con il compito di fornire supporto alla Regione stessa nelle attività di regolamentazione delle biobanche di ricerca, adeguando le proprie norme alle regole comuni e condivise a livello nazionale ed internazionale, finalizzate alla realizzazione di una vera e propria rete di biobanche, allo scopo di render e le collezioni di campioni più facilmente fruibili e disponibili alla comunità scientifica e alla collettività in senso lato (pazienti, accademia, clinici, e industria). L attuale stato dell arte a livello regionale Lo sviluppo di reti di biobanche tutte operanti con procedur e standardizzate è sempre più essenziale per migliorare le conoscenze sulla salute e sulle malattie, e potr à avere un impatto importante sulla programmazione sanitaria e la ricerca biomedica del futuro. Attualment e in Toscana, come di fatto in Italia e in tutto il mondo, ci sono molti gruppi di ricerca che, su base individuale, hanno raccolto e continuano a raccogliere materiale biologico all interno di struttur e come istituti di ricerca, ospedali, ASL, e così via. Queste collezioni sono generalment e eterogenee sia per quanto riguarda le loro dimensioni sia per quanto riguarda il loro livello e tipologia di organizzazione. Le strutture dedicate allo stoccaggio di campioni biologici spesso mancano di personale specializzato e del le risorse finanziarie necessarie a garantire il rispetto del le norme in vigore. Inoltre, l utilizzo dei campioni conservati è spesso anche limitato al gruppo di ricerca che ha curato la loro raccolta. Tutto questo limita, tra le altre cose, la qualità generale in termini di stoccaggio sicuro, distribuzione dei campioni, e gestione informatica dei dati nel rispetto, ad esempio, dei requisiti delle legge in materia di tutela della privacy. Ad oggi, strutture pubbliche e private hanno già virtuosamente iniziato un processo di massimizzazione delle risorse e di centralizzazione delle piccole- medie collezioni, al 4

5 fine di fornire un servizio istituzionale di alta qualità a più gruppi di ricerca. In diversi paesi europei questo passaggio da collezioni di materiale biologico a biobanche si è verificato attraverso due strade: 1. trasformazione di una precedent e collezione in biobanca certificata tramite adeguamento di personale ed infrastruttur e a norme determinate 2. trasferimento della collezione presso una biobanca certificata in osservanza di protocolli di intesa a tutela della originaria proprietà intellettuale e della disponibilità di utilizzo Attualmente in Toscana esistono diverse collezioni di materiale biologico contraddistint e da diversi livelli di avanzamento rispetto alla regolamentazione e certificazione ; alcun e di quest e risultano registrati nel l inventario delle biobanche europee per il Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure (BBMRI) (dati aggiornati agosto 2013), in particolar e: La biobanca presso la SOD Diagnostica Genetica (BIOGENE CAREGGI) di Careggi è un repositorio di campioni umani biologici raccolti per la diagnosi genetica di malattie rare, studi sulla biodiversità e progetti di ricerca La biobanca del DNA e linee cellulari, collegata alla rete di collezioni di Telethon, presente press o l Unita della Genetica Medica a Siena, dotata di collezioni indipendenti per la sindrome di RTT, altri ritardi mentali collegati a l cromosoma X, e retinoblastoma La da Vinci European BioBank (daveb), sviluppata presso il Polo Scientifico dell Università di Firenze, sostiene studi sulla genetica, cellule, tessuti e fluidi biologici. La daveb è un partner associato di BBMRI, ed è certificato ISO Le opportunità per la regione Da quanto fin qui espresso, emerge chiaramente come un sistema di biobanche regionale potrebbe presentare una serie di importanti opportunità per la regione, tra cui un rafforzamento del sistema d ella ricerca, la possibilità di acceder e a fondi europei, e più in generale, nel lungo termine, possibili ricadute economiche per il territorio e sostanziali benefici per la salute dei cittadini. L obiettivo è quello di avere un sistema specificamente progettato per rispondere alle esigenze di approcci scientifici che promuovono la ricerca medica, attraverso lo sviluppo e il consolidamento di un network a servizio della ricerca. Benefici per la salute dei cittadini Tramite il contributo di pazienti toscani in termini di campioni ed informazioni che riguardano la loro salute e lo stile di vita, il sistema di biobanking toscano potrà divent are una preziosa risorsa regionale per il sistema sanitario, anche aiutando i ricercatori a sviluppare approcci innovativi di medicina personalizzata, finalizzati a correlare stile di vita, ambiente e geni come determinanti del la salute dei cittadini, contribuendo così allo sviluppo di trattamenti adeguati ed alla prevenzione di malattie. Anche se l obiettivo di una medicina personalizzata disponibile per tutti nel breve termine non è realistico, si possono individuare alcuni vantaggi immediati per i pazienti come risultato dello sviluppo di un sistema di biobanking e delle attività ad 5

6 esso connesse. La disponibilità di campioni, ad esempio, potrà fornire dati più consistenti per la diagnostica molecolare, e nel breve termine potrà rappresentare un valore aggiunto per la sperimentazione cli nica, consent endo standard più robusti, replicabili e precisi per la diagnosi, la terapia e la prognosi. I benefici a lungo termine per la salute risultano, invece, più chiari e ben defini bili. La disponibilità di campioni potrà contribuir e a ridurre il tempo necessario per lo sviluppo di farmaci, permettendo ai nuovi trattamenti di raggiungere il paziente in minor tempo. La disponibilità di farmaci migliori potrà esser e compl e mentata da una migliore capacità diagnostica tramite la disponibilità di biomarcatori nuovi e più efficienti. Questo spostamento verso la medicina personalizzata permett erà l utilizzo di terapie che sono più adatte al singolo paziente, migliorando in tal modo l efficacia e riducendo i potenziali eventi avversi relativi alle terapie. Rafforzamento del sistemadi ricerca Diversi benefici immediati per la ricerca potranno seguire al consolidamento di una rete di biobanche toscane. L armonizzazione delle procedur e operative standard (SOP) e delle best practice potrà portar e ad un livello più alto di efficienza per l accesso a campioni di qualità garantita. Questi campioni di qualità contribuiranno ad innalzare il livello della ricerca biomedica e farmaceutica, garantendo così un valore per tutte le parti inter essate nel processo, da ricercatori accademici e industriali, a pazienti futuri ed ai contribuenti. Lo sviluppo di un infrastruttura regionale e di banche dati centrali zzate consentirà l accesso a molti più utenti incentivando così la collaborazione tra ricercatori. In questo modo, s intende ottener e il risultato di massimizza re le risorse e condi videre le competenze. Il gran numero di campioni disponibile per collaborazioni creerà un potenziale molto maggiore per progetti di ricerca traslazionale e faciliterà gli studi clinici. Un ampia disponibilità di campioni di riferimento potrà garantire risultati più mirati nello studio di target farmaceutici innovativi, impattando sull efficacia e tossicità di farmaci; inoltre, la disponibilità di dati sui biomarcatori faciliter ebbe una migliore capacità diagnostica. La capacità di raccogliere un numero rilevante di campioni biologici prospetticament e e in modo seriale, insieme con le informazioni cliniche cumulative, faciliter ebbe collaborazioni di ricerca nazionali e internazionali dei migliori centri di ricerca regionali. Tra gli effetti a lungo termine si può individuare il consolidamento di partnership più forti tra accademia e industria. Benefici economici L obiettivo finale di un sistema di biobanking toscano è anche rappresentato dal potenziale di ritorno economico che questo può generar e sul territorio. L economia della conoscenza rich iede che le informazioni siano facilmente reperibili, sufficientement e robuste e diffusamente disseminabili: una biobanca è una fonte ricchissima di informazioni rilevanti di questo tipo. L economia della conoscenza richiede anche un ambiente vivace di ricerca accademica, una ricerca che, adeguatament e supportata, aliment i la traslazione dei risultati della ricerca in prodotti. La ricerca derivante da studi che utilizzano materiali da biobanche potrà senz altro facilitare lo sviluppo di conoscenze scientifiche allo stato dell arte ed allo sviluppo di capacità di ricerca. Un infrastruttura di questo valore potrà contribuire anche ad un aumento in ricerca e sviluppo nel settore industriale, con un 6

7 rafforzamento dei livelli dell economia, ed una maggiore attrazione di ulteriori investimenti in Toscana. Tra gli ovvi risvolti di un approccio integrato alla gestione di una rete di biobanche, nel lungo termine ci sono quelli derivanti da un aumento degli standard di qualità della ricerca clinica e pre- clinica, che includono ad esempio una forza lavoro più sana, nuovi trattamenti e tecnologie con un miglior rapporto costo- efficacia, risparmi ad altre parti del sistema sanitario, e la commercializzazione di prodotti e tecnologie con un conseguente aumento di occupazione, entrate fiscali e d esportazioni. Oltre a facilitare una migliore diagnosi e trattamento, un sistema consolidato di biobanking potrà influire anche sulle strategie di salute pubblica. I risultati della ricerca e le innovazioni tecnologiche porteranno allo sviluppo di migliori processi e prodotti, la creazione di nuova impresa ed un arricchimento in termini di asset intangibili di proprietà intellettuale. Un altro aspetto è rappresentato dalla capacità di un sistema di ricerca sempr e più multidisciplinare ed integrato att orno alle biobanche di formare una forza lavoro più qualificata. Incoraggiando una maggior collaborazione con l industria si garantirà un elevato livello di competitività del sistema regionale sul palcoscenico sia europeo che mondiale. La biobanca porterà anche a un uso più efficiente delle risorse già destinate alla ricerca. Incrementar e la collaborazione e l accesso ai risultati della ricerca su materiale in biobanche consentirà di adeguare più facilmente i progetti di ricerca allo stato dell arte e di ridurre le duplicazioni, prevenendo lo spreco di risorse. Finalità del documento Il presente documento fornisce definizioni, principi e linee guida per il regolamento delle struttur e presenti nel territorio regionale t oscano che chiedono di esser e riconosciute come biobanche di ricerca, secondo le seguenti finalità: definire le tipologie ed i ruoli delle diverse biobanche umane a scopo di ricerca indicare, sulla base di riferimenti nazionali e internazionali, le modalità per la loro istituzione e regolamentazione. Per gli scopi del presente documento, non sono incluse quelle biobanche già regolamentate da specifiche norme, come quelle relative ad esempio ad organi per il trapianto, al sangue e suoi derivati a scopo trasfusionale, agli embrioni, agli spermatozoi ed agli oociti per la procreazione assistita, ed infine alle cellule staminali. Inoltre, il documento non riguarda le raccolte di materiale biologico a scopo diagnostico, già regolamentate a livello regionale e nazionale. 7

8 Biobanchedi ricerca Caratteristiche delle biobanchedi ricerca Definizione di biobancadi ricerca La definizione precisa del termine inglese biobank varia tra le differenti istituzioni, tra i vari Paesi, e tra i quadri regolatori definiti ad oggi. Comunque, in senso generale, una biobanca è una struttura finalizzata alla raccolta, conservazione e distribuzione di materiali biologici e dei dati ad essi associati. Concettualment e, le differenti tipologie di biobanche posso no essere distinte in funzione del tipo di materiale che raccolgono e dello scopo per il quale sono state create. Relativamente alla prima fattispecie, le biobanche possono ospitare collezioni di campioni di origine umana o di altre specie animali, vegetali o microrganismi. Le biobanche di tessuti umani, poi, possono differ enziarsi, in relazione allo scopo per il quale sono state create, in diagnostiche, terapeutiche (banche del sangue, di midollo osseo, di cellule staminali, di organi), forensi, di sicurezza, di ricerca biomedica o genetica (vedi Figura 1). Questo documento si riferisce unicament e alle cosiddett e biobanche di ricerca, di seguito riportate anche come biobanche, che sono definite come unità di servizio, senza scopo di lucro diretto, finalizzate alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano utilizzato per studi sulla biodiversità e per ricerca. In Italia, le biobanche così intese nascono sul modello organizzativo dei Centri di Risorse Biologiche (CRB) definiti dall Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). 1 Figura 1: I tipi di biobanche. Tratto da R. Ducato, Tipologiadel materiale conservato Le biobanche si propongono per la raccolta e conservazione di materiali biologici normali o patologici, ad esempio cellule, colture cellulari sia primarie che derivate e/o immortalizzate, tessuti adulti e fetali normali e patologici, acidi nucleici, proteine, e liquidi biologici. Tutte queste fonti di materiale biologico collezionabile a scopo scientifico necessitano di opportuni controlli pre- analitici atti a garantire al ricercatore la qualità intrinseche del campione. Per qualità intrinseche si intendono la provenienza (anagrafica del 1 I Centri di Risorse Biologiche (CRB) sono definiti dalla Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) come centri che forniscono servizi di conservazione di cellule viventi, di genomi di organismi e informazioni relative all ereditarietà e alle funzioni dei sistemi biologici. Conservano banche di organismi coltivabili (microorganismi, cellule vegetali, animali e umane), parti replicabili di essi (genomi, plasmidi, virus, cdna), organismi vitali ma non più coltivabili, cellule e tessuti, così come anche banche dati contenenti informazioni molecolari, fisiologiche e strutturali rilevanti per quelle collezioni. 8

9 campione) e la nature del campione (tessuto vs. cellula o altro materiale, tessuto patologico vs. normale), le informazioni cliniche e l eventuale diagnosi (istocitomorfologica, genetica, biomolecolare, ecc.). Tale controllo pre- analitico è affidato ai singoli specialisti del settore (genetisti, patologi, ecc.) che certificano l origine, la natura e le corrette modalità di prelievo, trasporto e conservazione del campione pervenuto alla biobanca. Tipologiadelle biobanchee loro finalità Le biobanche di ricerca come sopra definite possono esser e suddivise ulteriormente in sottogruppi. Comunque, dal momento che la definizione del termine biobanca non è universalmente riconosciuta, la suddivisione dei tipi di biobanche è anch essa suscettibile di varie interpretazioni e criteri valutativi. Una distinzion e ampiament e utilizzata si basa sul fatto che la biobanca risulta principalmente rivolt a allo studio di malattie geneticamente trasmissibili o a malattie che, pur avendo anche un alterazione del DNA, sono di caratter e acquisito e non trasmissibile. Una distinzione tra biobanche genetiche e/o di popolazione e biobanche dedicate allo studio di una determinata patologia non ereditaria può esser e fatta sulla base di dette considerazioni. Certamente questa distinzione non è assoluta, dal momento che una biobanca potr ebbe appartener e ad entrambi i gruppi. Biobanche di popolazione e/o genetiche Le biobanche di popolazione e/o genetiche sono rivolte allo studio di alterazioni geniche di caratter e ereditario, ad esempio malattie genetiche mono- multifattoriali o alterazioni geniche responsabili di suscettibilità a contrarre malattie, trasmissibili attraverso le generazioni in quanto presenti nella linea germinale e quindi con alterazioni presenti in tutte le cellule dell organismo. I campioni biologici (ad esempio: cellule, tessuti e liquidi biologici) provengono da soggetti che possono far parte della popolazione generale (popolazioni idonee utilizzabili come controllo), o di particolari popolazioni, per esempio persone e famiglie con patologie genetiche trasmissibili, gruppi di popolazione con alta frequenza di portatori o di affetti da patologie genetiche, popolazioni con caratteristiche genetiche idonee per l individuazione di geni di suscettibilità (es. popolazioni con ridotta variabilità inter- individuale, forte endogamia), gruppi di popolazioni idonee per stu di di farmacogenetica, e gruppi di popolazione utilizzati come controllo. Il materiale e le informazioni contenute in queste biobanche costituiscono una risorsa preziosa per lo sviluppo delle conoscenze sul genoma umano e le cause di malattie, in particolare per identificare le basi genetiche di fattori di rischio per malattie comuni e la conseguente predisposizione all insorgenza di patologie dell adulto. Nelle biobanche di popolazione tutti i campioni conservati devono essere collegabili a dati anagrafici, genealogici e clinici relativi ai soggetti da cui deriva il materiale depositato al fine di permetter e analisi (genetiche, epidemiologiche, istologiche, ecc.) delle informazioni accumulate che potra nno essere utilizzate per lo sviluppo di una medicina predittiva. 9

10 Biobanche di patologia Le biobanche di patologia, per esempio le biobanche oncologiche, sono invece rivolte per la massima parte alla identificazione di alterazioni genetiche di tipo acquisito, cioè caratteristiche di una malattia e presenti solo nelle cellule affette da tale malattia, e non in tutte le cellule dell organismo comprese quelle della linea germinale. Si tratta cioè di malattie non trasmissibili per via ereditaria, legate a eventi stocastici deter minanti errori di replicazione del DNA (per es. mutazioni indotte da agenti chimico- fisici o dovute e errori da infedeltà di trascrizione ) o a eventi infettivi (per es. infezione da parte di virus oncogeni) che comportano alterazioni di funzioni regolatori e. I campioni biologici (ad esempio: cellule, tessuti e liquidi biologici) provengono da soggetti affetti da specifiche patologie e da individui sani, in particolare p ersone e famiglie con pat ologie rare e comuni, individui o gruppi di popolazioni affetti da patologie genetiche e idone i per studi di farmaco genetica, e gruppi di popolazione di controllo. Fonti comuni dei campioni biologici sono materiale derivante da interventi diagnostici (tra cui screening) o terapeutici (eccesso di materiale ri spetto alle richieste cliniche), materiale specificament e prelevato per un progetto di ricerca e conservato per successivo uso, materiale donato per trapianto e non utilizzato o ritenuto inadatto, e materiale proveniente da persone decedute e sottoposte ad autopsia. La maggiore utilità delle banche dei tessuti/organi è quella di svolgere ricerche nell ambito delle patologie tumorali. I risultati sono condizionati sia dalla qualità e accessibilità dei campioni sia dalla affidabilità e portata delle informazioni conservate insieme ai tessuti. Istituzione delle biobanche Criteri minimi per la costituzione delle biobanche Non esistono indicazioni specifiche per l accreditamento delle biobanche, ed attualmente vengono seguiti i criteri generali per i laboratori biomedici. La necessità di una programmazione regionale è stata sottolineata dal Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotechnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2008 in un documento che ha an che stabilite delle linee guida per il riconoscimento/ accr editamento delle biobanche. I criteri minimi per la costituzione delle biobanche comprendono: a. Appartenenza ad un ente pubblico o privato riconosciuto a livello regionale o nazionale che dia garanzie di sostener e tale struttura a lungo termine b. Definizione di un documento programmatico con gli obiettivi della struttura, in riferimento alle specifiche funzioni da svolgere, tipologia del materiale conservato, quantità dei campioni previsti, modalità di prelievo, processamento e conservazione dei campioni, modalità di gestione delle 10

11 informazioni, modalità di trasporto dei campioni e ricezione degli stessi da parte dell ente richiedente c. Definizione di un regolamento che disciplini la titolarità dei campioni, l accesso ai campioni da parte degli utenti e l utilizzo dei campioni biologici raccolti con finalità di ricerca d. Definizione di un modello di consenso informato e. Definizione della modulistica per la sottomissione dei progetti al Comitato Etico Indipendent e (CEI) f. Definizione della logistica e dei locali dedicati con caratteristiche adeguate alle specifiche funzioni e modalità di controllo degli accessi g. Utilizzo di personale qualificato e dedicato con una formazione specifica alle funzioni da svolgere che garantisca la continuità del servizio h. Identificazione del responsabile della struttura con titoli adeguati alle funzioni definite nel documento programmatico i. Utilizzo di un sistema di qualità certificato e implementazione di Standard Operating Procedur es (SOP) j. Infrastruttura informatica dedicata alla biobanca k. Disponibilità di una procedura per disaster plan come misura preventiva in caso di disastro Alcune raccomandazioni specifiche per la costituzione delle bioban che sono riportate al Capitolo Raccomandazioni specifiche per la costituzione delle biobanche con riferimento ai criteri minimi riportati nel documento. Organizzazione delle biobanche Le best practices per l organizzazione e la gestione di biobanche di ricerca sono descritte nei documenti riportati di seguito: Best practice guidelines for biological resource centers, 2007, OCSE OECD Guidelines on Human Biobanks and Genetic Research Databases, 2009, OCSE Linee guide per l istituzione e l accreditamento delle biobanche, 2006, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comitato Nazionale per la Biosicur ezza e le Biotechnologie Questi documenti descrivono gli aspetti utili all organizzazione e alla gestione di biobanche di ricerca quali: Requisiti organizzativi (compresa la sostenibilità a lungo termine, le responsabilità di gestione, qualificazione del personale, la formazione, la salute e la sicurezza) ; Locali (comprese le operazioni, la costruzione, l'accesso, la manutenzione e l'ispezione) ; Utilizzo di attrezzature, taratura, collaudo e manutenzione ; 11

12 Gestione della documentazione (ivi compresa la conformità con la documentazione interna) ; I dati e l informatica (compresa la gestione dei dati, l'elaborazione dei dati e l'accesso ai dati e la pubblicazione) ; Preparazione di terreni e reagenti ; Deposito (compresi il ricevimento e il tratt amento dei materiali biologici e controlli di qualità sul materiale biologico) ; Conservazione e manutenzione (compresa la metodologia, il controllo delle scorte dei materiali biologici conservati, la conservazione di materiale biologico conservato, e la convalida di metodi e procedur e) ; Fornitura (compreso il posizionamento ordine, la disponibilità del materiale biologico ordinato, le informazioni fornite con il materiale biologico in dotazione, l'imballaggio, la fatturazione per le spese per la fornitura, la tracciabilità dei materiali biologici forniti, gestione dei reclami e delle anomalie, rimborsi e riservatezza) ; Verifica della qualità e revisione della qualità (tra cui lo scopo, la res ponsabilità, l'implementazione, il metodo e la procedura per i controlli di qualità). Centri pubblici e privati non-profit Le biobanche possono preveder e diversi modelli di finanziamento, da capitali di rischio privati a finanziamenti statali, filantropia/no- profit, e collaborazioni pubblico- private. Tuttavia, considerando la biobanca di ricerca qui immaginata come unità di servizio, senza scopo di lucro diretto, finalizzata alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano utilizzato per studi sulla biodiversità e per ricerca, potrebbero essere considerati due tra i modelli di finanziamento sopracitati centri pubblici e privati no- profit. In questo senso risulterebbe opportun o introdurre il principio per il quale mentre una biobanca potrebbe esser e considerata come parte di un centro privato, i campioni raccolti e i dati ad essi associati rappresent ano un patrimonio pubblico. Inoltre, sebbene le at tività della biobanca avvengono mediante un mezzo privato, ess a dovrebbe essere considerat a come l esercizio di una pubblica funzione la biobanca è solo il curatore dei biomateriali, l entità che li gestisce nell interesse della comunità. Risulta fondamenta le che le biobanche costituite come struttur e private siano sottoposte ai medesimi controlli e alle stesse regole delle biobanche pubbliche. Entrambe le fattispecie devono stabilire regole trasparenti che permet tano l accesso ai campioni ed ai dati immagazzinati, anche a soggetti che non ne fanno parte. Infatti, come definito nelle Linee Guida per la Certificazione delle Biobanche, per molto tempo le strutture private hanno razionalizzato l uso delle risorse al fine di fornire un servizio di alta qualità a più gruppi di ricerca. Un esempio a livello regionale è rappresentato dalla da Vinci European Biobank, che in particolare ha deciso di attuare e mantener e, in accordo con UNI EN ISO 9001, un sistema per la gestione della qualità (System for Quality Management (QMS)) accogliendo gli indirizzi dell OCSE nelle Best Practice Guidelines for Biological Resource Centres in 2007, gli indirizzi contenuti nel libro 2008 Best Practices for Repositories e le successive 12

13 Linee Guida per la ricognizione/accr editamento delle biobanche e dei centri per le risorse biologiche di campioni umani creati a scopo di ricerca scritte nel 2008 dal Comitato Nazionale per la Biosicurezza, la Biotecnologia e le Scienze della Vita. Aspetti etici e giuridici Tutela della riservatezza Le attività delle biobanche richiedono particolare attenzione a numerosi aspetti di natura giuridica: il materiale biologico umano ed i dati ad esso collegati devono, infatti, esser e trattati con modalità che garantiscono la dignità, i diritti e la libertà della persona. La tutela dei diritti della persona e in particolare della riservatezza di ogni individuo è uno degli aspetti più delicati nella gestione di una biobanca. La questione viene affrontata in diversi documenti europei ed in particolar modo nella Direttiva europea n. 95/46/CE relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, recepita nel nostro ordinamento tramite il D.lgs. n. 196/2003 (Codice Privacy). A livello italiano il tema è stato più specificament e trattato dal Garante per la protezione dei dati personali nelle Autorizzazioni generali relative al trattamento dei dati personali effettuato per scopi di ricerca scientifica (Autorizzazione generale datata 1 marzo 2012 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 72 del 26/3/2012), dei dati genetici (Autorizzazione generale datata 24/6/2011 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale no. 159 dell 11 luglio 2011), e inoltre nell Autorizzazione n. 2/2011 relativa al trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 14 luglio 2011). Dalla consultazione dei sopracitati documenti è possibile delinear e i principi di base in merito alle procedure relative alla conservazione dei campioni biologici e dei dati ad essi correlati. Dette Autorizzazioni generali permettono inoltre di trarre informazioni in merito all eventuale trasferimento dei campioni, all accesso e alla comunicazione dei dati, all eventuale coinvolgimento di familiari dei pazienti/donatori inter essati, e alle misure approntat e per salvaguardare la riservatezza dei dati e delle informazioni ricevute. La protezione dei dati personali da parte del responsabile della biobanca deve evitare, inoltre, il rischio di qualsiasi forma di discriminazione fondata sulle caratteristiche genetiche, da parte di datori di lavoro o compagnie assicurative, in conformità con quanto affermato dall articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea e dall articolo 11 della Convenzione di Oviedo. Ad ogni individuo è riconosciuto il diritto al rispetto della propria vita privata in merito alle informazioni sulla propria salute, il diritto di conoscere ogni dato raccolto inerente la stessa e il rispetto della propria volontà di non essere informato (art. 10 Convenzione di Oviedo). Identificazione del campione (rintracciabilità) e anonimato Le questioni che emergono dallo studio delle biobanche riguardano in primo luogo la natura del dato. In generale l identificazione di un campione può variare dalla 13

14 irreversibile anonimità alla completa identificazione, secondo i differ enti livelli convenzionalmente utilizzati per classificare i campioni. Anonimo: sono campioni raccolti e subito identificati solo con un codice. I dati del paziente non vengono registrati; non è pertanto possibile risalire alla fonte. Anonimizzato: i dati anagrafici del paziente vengono rimossi dopo l attribuzione del codice e successivament e non è più possibile alcun collegamento. Identificabile: sono campioni identificabili tramite un codice, noto solo al responsabile della biobanca ed ai suoi diretti collaboratori. La possibilità di risalire all origine del campione si attua, quando utile e/o necessario, nel rispetto della volontà espressa dal soggetto da cui provengono i campioni, nel consenso informato scritto. E opportuno osservare che qualora detti campioni vengano utilizzati per scopi scientifici, la possibilità di risalire al donatore non viene quasi mai esercitata, in quanto né utile né necessaria per la presentazione dei risultati. Identificazione completa: il campione è identificabile da nome, cognome, e indirizzo. Questa opzione è possibile solo su esplicita richiesta e/o autorizzazione dell inter essato o degli aventi diritto ed in ogni caso ad esclusivo inter esse personale e familiare (ad esempio per diagnosi). Quando gli scopi scientifici del trattamento non possono essere raggiunti senza l identificazione anche temporanea degli inter essati, il titolare adotta specifiche misure per mantener e separati i dati identificativi già al momento della raccolta dei campioni. La necessità di armonizzare questi due aspetti (rintracciabilità e riservatezza dei soggetti coinvolti) si evidenzia, tra l altro, nella Direttiva 2004/23/CE del 31 marzo 2004, sulla definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule. L art. 8 di tale Direttiva prevede che gli stati membri debbano assicurare che i centri dei tessuti adottino tutte le misure necessarie a garantire la rintracciabilità del percorso dei tessuti e delle cellule di origine umana, anche attraverso sistemi di etichet tatura e di assegnazione di codici a ciascuna donazione e ai suoi prodotti. Proprietà del materiale biologicoe divieto di commercializzazione Colui che acconsente all uso del proprio materiale, depositato in una biobanca, offre alla comunità un dono di inestimabile valore favorendo ricerche sia per la comprensione della patologia sia per lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e/o terapeutici. Tuttavia, le implicazioni commerciali associate a questi risultati e i potenziali profitti che ne possono derivare, pongono la necessità di definire in maniera chiara la posizione etico- legale della biobanca che gestisce i campioni. Viene considerato un principio etico fondamentale che il materiale biologico donato non diventi merce di totale interesse economico ma venga garantito un ritorno di benefici alla comunità. Il Gruppo Europeo sull Etica nella Scienza e nelle Nuove Tecnologie ha dichiarato, a proposito delle banche di tessuti, che: tutti gli stati 14

15 membri dell Unione Europea devono aderire al principio che le donazioni di tessuti umani devono esser e gratuite seguendo l esempio delle donazioni di sangue; questo esclude qualunque pagamento al donatore. La gratuità del trasferimento dei campioni biologici è stata ribadita anche sul piano nazionale; in aggiunta è stato altresì recentement e precisato che il trasferimento del campione comporta l attribuzione alla biobanca di alcuni poteri di controllo sullo stesso, a fronte dei quali, in ogni caso, il donatore può ricever e vantaggi come il ritorno di informazioni utili per sé e per la propria famiglia. Il rispetto della volontà del donatore viene garantito dall impegno da parte della biobanca all impiego del campione nell inter esse della collettività e in conformità alle finalità definite nell atto di consenso. Questo non preclude la possibilità che gli interessi della comunità possano essere sostenuti consentendo a gruppi privati a scopo di lucro di acc eder e alle biobanche, in quanto potrebbero, ad esempio, contribuire alla sostenibilità del processo di biobanking o portare allo sviluppo di nuovi farmaci e terapie. Informativa e consenso Tra i tanti profi li di natura giuridica ed etica legati alle biobanche si aggiungono quelli che hanno particolare attinenza con l attività del Garante tra i quali, in particolare, vanno sottolineati quelli dell informativa e del consenso informato. Con particolare riferimento alla normativa sulla protezione dei dati personali, al soggetto donatore dovrà quindi essere fornita un adeguata informativa che contenga: le finalità perseguite i risultati conseguibili anche in relazione alle notizie inattese che possono essere conosciute per effetto del trattamento dei dati il diritto dell interessato di opporsi al trattamento per motivi legittimi la possibilità dell interessato di limitare l accesso ai propri dati e ai campioni, nonché la disponibilità, da esprimersi nel rispetto e con le modalità stabilite dalla disciplina giuridica in materia, ad usare questi ultimi per ricerche non ancora definite, ma la cui scientificità ed eticità verrà valutata dal Comitato Etico Indipendente (CEI) il periodo di conservazione dei dati e dei campioni biologici la possibilità di recedere dal consenso al trattamento di dati sanitari e genetici e/o alla conservazione di campioni biologici con finalità di ricerca L informativa, al fine di garantire i diritti della persona e la riservatezza, dovrà evidenziare altresì: che il consenso è manifestato liberamente ed è revocabile in ogni momento senza che ciò comporti alcuno svantaggio o pregiudizio per l inter essato, salvo che i dati e i campioni biologici, in origine o a seguito di trattamento, non consentano più di identificare il medesimo interessato (donazione condizionata) 15

16 Allegato A gli accorgimenti adottati per consentire l identificabilità degli interessati soltanto per il tempo necessario agli scopi della raccolta o del successivo trattamento (art. 11, comma 1, lett. e) del Codice Privacy) l eventualità che i dati e i campioni biologici siano conservati e utilizzati in altri progetti di ricerca scientifica, per quanto noto, adeguatament e specificati anche con riguardo alle categorie di soggetti ai quali i dati potranno essere comunicati Nel quadro di riferimento generale, tanto a livello nazionale che sopranazionale, un ruolo di particolar e importanza è annesso al consenso informato relativo alla raccolta e al trattamento dei dati derivanti dal materiale depositato. Il consenso scritto e informato è richiesto agli interessati, tanto per le banche pubbliche che per quelle private secondo quanto espresso nell art. 5 della Convenzione di Oviedo, nell art. 6 della Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani dell UNESCO, nonché nell art. 3 della Carta europea dei diritti. Con specifico riferimento alla donazioni di tessuti umani, si segnala che la citata Direttiva 2004/23/CE, sulla definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule, prevede all art. 13 che l approvvigionamento di tessuti o cellule di origine umana può essere effettuato solo dopo aver adempiuto a tutti i requisiti relativi al consenso o all autorizzazione in vigore nello Stato membro interessato. Accessoe controllo dell interessatosulle proprie informazioni L accesso ai dati sensibili e genetici da parte di terzi può essere concesso solo se esistono motivi rilevanti, come risulta dalle indicazioni del Hugo Ethics Committee, limitando l accesso soltanto ai casi in cui there is a high risk of having or transmitting a serious disorder and prevention or treatment is available. Resta in ogni caso invariata la natura del diritto di accesso che è quella di mantener e il controllo sulle proprie informazioni personali. Nel caso dei dati genetici si accede alle informazioni di un altra persona al solo fine di conoscer e la propria situazione genetica. Questo diventa uno degli effetti giuridici della natura dei dati genetici come informazioni condivise. La World Health Organization (WHO) e la Human Genome Organization (HUGO) sottolineano come l informazione genetica sia familiare, in quanto il genoma è patrimonio della famiglia e ne collega le generazioni. Di conseguenza, tali organizzazioni sostengono che, dal momento che il genoma non è proprietà del singolo, ma condiviso nell ambito della famiglia (ascendenti, discendenti e collaterali), risulta necessario preveder e e regolamentar e il diritto di accesso alle informazioni e al campione stesso da parte dei familiari biologici, purché tale accesso vada a vantaggio della salute del richiedente. 16

17 Raccomandazioni specifiche per la costituzione delle biobanche con riferimento ai criteri minimi riportati nel documento a. Appartenenza a un ente pubblico o privato riconosciuto a livello nazionale e regionale, che dia garanzie di sostener e tale struttura a lungo termine; Definire il testo della Dichiarazione chiarendo anche termini di sostenibilità a lungo termine. a. Definizione di un documento programmatico con gli obiettivi della struttura, in riferimento alle specifiche funzioni da svolgere, tipologia del materiale conservato, quantità dei campioni previsti, modalità di prelievo, processa mento e conservazione dei campioni, modalità di gestione delle informazioni, modalità di trasporto dei campioni e ricezione degli stessi da parte dell ent e richiedent e. Predisporre un modulo da utilizzare nella preparazione del documento programmatico che dovrebbe riportare in dettaglio le seguenti informazioni: Tipologia della biobanca (biobanca di popolazione, biobanca di patologia); Tipologia delle patologie/ studi di inter esse della struttura (t umori, malattie genetiche, malattie rare, ecc.); Tipologia campioni raccolti (sangue intero, urine, tessuti congelati, tessuti in paraffina); Obiettivo della raccolta e conservazione dei campioni biologici; Partecipazione a studi multi- centrici e/o progetti di ricerca regionali, nazionali, internazionali ; Eventuali altre informazioni. a. Definizione di un regolamento che disciplini la titolarità dei campioni, l accesso ai campioni da parte degli utenti e l utilizzo dei campioni biologici raccolti con finalità di ricerca. b. Definizione di un modello di consenso informato. c. Definizione della modulistica per la sottomissione dei progetti al Comitato Etico Indipendent e (CEI). d. Definizione della logistica e dei locali dedicati con caratteristiche adeguate alle specifiche funzioni e modalità di controllo degli accessi. Descrizione della infrastruttura biobanca : Descrizione della sala criobiologica (m 2, numero e tipologia contenitori di azoto liquido, numero e tipologia congelatori meccanici, numero e tipologia camer e fredde, ecc.). Descrizione dei laboratori di pro cessazione dei campioni: Anatomia patologica (m 2, tipologia attrezzature e strumenti disponibili, ecc.); 17

18 Allegato A Biologia cellulare (m 2, tipologia attrezzature e strumenti disponibili, ecc.); Biologia molecolare (m 2, tipologia attrezzature e strumenti disponibili, ecc.); Laboratori di genomica molecolare; Altri laboratori. Descrizione dell attività logistica e dei servizi: Accettazione e spedizione materiali; Altri servizi; a. Utilizzo di personale qualificato e dedicato, con una formazione specifica alle funzioni da svolgere, che garantisca la continuità del servizio; b. Identificazione del Responsabile della struttura, con titoli adeguati alle funzioni definite nel documento programmatico; Descrizione della struttura organizzativa della biobanca: Organigramma (struttura autonoma di servizio); Personale dedicato; Programma di formazione continua del personale della biobanca (certificati di partecipazione a corsi di formazione); Eventuali altre informazioni. a. Utilizzo di un sistema qualità certificato (indicare quale: ISO , altri); Manuale della qualità; Procedure standard (elenco delle procedure); Piano e politica degli audit (interni ed esterni); Procedura di controllo della documentazione; Piano e certificazione (SIT) calibrazione strumenti ; Altro. a. Infrastruttura informatica dedicata alla biobanca; Database per la Gestione della biobanca: Tracciabilità dei campioni biologici (utilizzo barcode, file excel, ecc.); Tracciabilità delle attività di processo (da procedure standard); Risultati del controllo qualità dei campioni processati; Gestione degli ordini, carico e scarico magazzino, rendicontazione economica; Catalogo dei campioni conservati; 18

19 Analisi dei costi ; Altro. Sistema di Monitoraggio e Controllo: Controllo e tracciabilità delle temperatur e (nel tempo); Sistemi di allarme e politiche di intervento; Interfaccia con il database della biobanca; Altro. Database Clinico (interfaccia): Allegato A Definizione dei dati clinici (minimum data set) associati ai campioni raccolti; Algoritmo di a nonimizzazione del campione; Altro. Descrizione dell infrastruttura informatica: Server (numero e tipologia di server a disposizione, ecc.); Sistema e politica di back- up; Sistemi e politica per la sicurezza dei dati; Altro. a. Disponibilità di una procedura per disaster plan come preventiva in caso di disastro. Opportunità internazionali, opportunità per la crescita economica, aspetti di formazione Opportunità internazionali La ricerca biomedica è sempre più condotta mediante grandi reti internazionali, una condizione che è particolarmente reale per quei casi in cui i programmi di ricerca richiedono l istituzione di biobanche o implicano lo scambio di biomateriali. Mentre i quadri giuridici nazionali per il biobanking sono già stati formulati in molti paesi, sono necessari ulteriori sforzi al fine di armonizzare i processi regolatori a livello internazionale. In quest ottica la Commissione Europea ha finanziato numerosi progetti di collaborazione e di reti che coinvolgono le biobanche come EUROBIOBANK and GenomeEutwin nel quinto programma quadro, ENGAGE, EUHEALTHGEN, COGENE e PHOEBE nel sesto, e BBMRI nel settimo, e si prevede che tale tipo di supporto proseguirà nel prossimo programma Horizon In particolare, la fase preparatoria di BBMRI, the Biobanking and Biomolecular Resources Infrastructur e, uno dei primi progetti condotti sotto il patrocinio del European Research Infrastructur e (ESFRI) roadmap, si è conclus a nel Ad oggi 19

20 BBMRI conta 54 membri con più di 225 organizzazioni associate (numerose in Toscana) in oltre 30 paesi. BBMRI costituirà un'interfaccia tra i campioni biologici ed i dati (da pazienti e le popolazioni europee) e la ricerca biologica e medica di alto livello, ed è attualmente in fase di realizzazione il suo riconoscimento giuridico come infrastruttura di ricerca europea (ERIC). Il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) è l hub della rete delle biobanche italiane partecipanti al BBMRI. Opportunità per la crescitaeconomica Le biobanche stanno emergendo come important i risorse utili al progresso della medicina, della scienza e della tecnologia, tra cui: Tecnologie upstream (comprese le tecnologie dell'informazione e le tecnologie pre- analitiche) Tecnologie downstream (tra cui la farmacogenomica e la medicina personalizzata, la produzione di proteine, la scoperta di biomarcatori, e lo sviluppo di anticorpi) Come tali, hanno il potenziale per un impatto sostanziale sulla crescita economica delle regioni in cui sono localizzate. L impatto sullo sviluppo economico ad esse correlato è in fase di studio a livello internazionale ed europeo; ne è un esempio uno studio condotto dal Fraunhoefer Institute in collaborazione con BBMRI. Inoltre de i modelli di "biobankonomics" sono in fase di sviluppo per stabilire modelli di business sostenibili e benefici economici diffusi, ad esempio mediante : aumenti dei finanziamenti in arrivo per la ricerca la promozione di partenariati pubblico-privati la fondazione di imprese spin-off innovative diminuzione dei costi sanitari legati ai progressi nel campo della medicina predittiva, preventiva e personalizzata Aspetti di formazione Gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore Scienze della Vita permettono il progresso scientifico che influenza le conoscenze della nostra società in merito alle malattie, la qualità dell'assistenza sanitaria, e la qualità della vita stessa. Tra i componenti cruciali di questi investimenti vanno considerati i benefici derivanti dal capitale umano radicato nel processo di biobanking. Tale processo include figure professionali di svariata natura (Biologi e Tecnici di laboratorio, Consulenti Informatici, Consulenti Statistici, Personale amministrativo, Consulenti legali) che in modo sinergico collaborino nell allestimento della Biobanca. Dal momento che le biobanche costituiscono una risorsa innovativa all avanguardia e considerando la complessità sia degli aspetti specialistici tecnici sia degli aspetti etico giuridici, risulta indispensabile promuover e e sviluppare attività formative e di aggiornamento per la diffusione della cultura scientifica nell ambito delle problematiche collegate alle biobanche. Sono utili a tal scopo iniziative quali: 20

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