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1 Stampato in Italia da ART COLOR PRINTING SRL Via Portuense Roma con la partecipazione di Federcasse ed Ecra. Grafica e impaginazione a cura di Maria Vittoria Bulzomì ISBN

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3 Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Fare banca per bene. Con la collaborazione di

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5 LA FINANZA CHE INCLUDE: GLI INVESTIMENTI AD IMPATTO SOCIALE PER UNA NUOVA ECONOMIA Rapporto Italiano della Social Impact Investment Task Force istituita in ambito G8

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7 Prefazione di Graziano Delrio Il tema del cambiamento, così fortemente sostenuto da questa nuova stagione di governo, è fondamentale per provare a superare la crisi con soluzioni coraggiose, che abbiano ragione di strade che possono sembrare senza via d uscita. Gli Investimenti ad Impatto Sociale, affrontati in questo rapporto della Task Force presso il G8, coordinata da sir Ronald Cohen, rappresentano certamente una tra le possibili nuove e coraggiose risposte delle quali si avverte fortemente il bisogno. Un forte stimolo per un cambio di paradigma, come suggerisce Giovanna Melandri. Va quindi incoraggiato e sostenuto lo sforzo di quanti stanno provando a mettere a fuoco praticabilità e necessità di strumenti competitivi ed innovativi volti a ripensare una economia dove, per una volta, vincano tutti, anzi, tutti traggano benefici. A prescindere della crisi, ciò che garantisce la tenuta sociale va oltre la capacità, limitata, di risposta dei servizi, pubblici o privati che siano. Ciò che consente ad una persona di sentirsi riconosciuta, ad un cittadino di sentirsi parte di una comunità, ad una stessa comunità di partecipare da protagonista alle complesse dinamiche di un contesto più ampio - sia esso il Paese, l Europa, il mondo globalizzato di oggi - è un insieme di azioni, di cura e di relazione, prodotte da molteplici attori e diversi contesti, e che tuttavia hanno nel sistema pubblico il proprio principale riferimento. Oggi il sistema pubblico è più di prima chiamato a svolgere un ruolo di regìa e di governance, laddove i tessuti si sfrangiano e dove la compattezza della struttura sociale è entrata in tensione. Nel contempo, tuttavia, esso appare sempre meno in grado di fornire direttamente risposte. Declinare in concreto il principio di sussidiarietà, riempendolo di contenuti virtuosi e azioni concrete, significa provare ad accorciare questa distanza, immaginando nuove positive forme di cooperazione tra il sistema istituzionale e la moltitudine di attori socio economici impegnati ad offrire risposte a nuovi e sempre più impellenti bisogni di welfare e servizi alla persona. Ecco lo spazio enorme, anzitutto culturale poi anche di mercato, per una imprenditoria innovativa, sociale, giovane. A questa realtà, potenzialmente crescente e certamente strategica, guardano sia la Riforma del Terzo settore, dell impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale che il Governo ha proposto poco tempo fa al Parlamento, sia la attesa legge sulla Cooperazione internazionale approvata definitivamente in tempi altrettanto recenti. Nel contempo, con la approvazione dell Accordo di partenariato, lo Stato e le Regioni saranno chiamati a un chiaro impegno sui territori e nelle città, per le imprese e per le persone, per quanto attiene al buono e pieno utilizzo delle risorse comunitarie Obiettivo Coesione e Competitività. Nel quadro di una crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva, riconducibile ad un piano nazionale di rilancio per il quale il Governo italiano e la Commissione europea hanno lavorato insieme, lo stesso utilizzo del Fondo Sociale Europeo potrà rappresentare una leva preziosa per rimettere al centro, e in 7

8 forme assolutamente nuove, il grande tema del rafforzamento del capitale sociale. Migliorare i livelli di occupazione e di cittadinanza attiva, la coesione e la protezione sociale, favorire la partecipazione e il pieno sviluppo della persona, puntare sulla formazione per tutto il corso della vita, accrescere la qualità dei servizi costituzionalmente garantiti: questi sono gli obiettivi che intendiamo raggiungere e sostenere. E prezioso alleato in questa sfida sarà, soprattutto per la fase concreta e attuativa delle policy che si metteranno in campo, il vasto e articolato mondo che lavora sui temi dell Innovazione Sociale. Solo se vinceremo questa sfida potremo veder crescere quel senso di appartenenza e di fiducia che lega le vite e le identità in un disegno comune. E si tratta di una crescita non meno importante di quella misurata dagli indicatori più tradizionali, perché la fiducia nel futuro è la imprescindibile precondizione anche per la ripresa economica e produttiva. Graziano Delrio Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio 8

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10 Introduzione di Giovanna Melandri Capì questo: che le associazioni rendono l uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la gioia che raramente s ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone (mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario, di vedere l altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mano alla guardia della spada). Dunque questa degli incendi fu una buona estate: c era un problema comune che stava a cuore a tutti di risolvere, e ciascuno lo metteva avanti agli altri suoi interessi personali, e di tutto lo ripagava la soddisfazione di trovarsi in concordia e stima con tante altre ottime persone. (Italo Calvino, Il Barone Rampante cap XIV) Uno spettro si aggira per il mondo; lo spettro degli effetti della lunga transizione postfordista, della rivoluzione tecnologica, con il suo contenuto mitizzato e ambivalente descritto a corrente alternata come la chiave per superare ogni crisi di sostenibilità o viceversa la sua stessa radice. E affinchè l innovazione sociale non rimanga una mera enunciazione di principi, destinati, poi, ad una rapida irrilevanza, ma possa portarci invece oltre i limiti strutturali della Società dell innovazione, è necessario un cambio di paradigma, per orientare i processi economici verso impatti misurabili e socialmente positivi. La rivoluzione tecnologica degli ultimi decenni e i profondi cambiamenti globali che l hanno seguita, hanno contribuito a trasformare radicalmente il volto della nostra società, nel bene e nel male. I cicli economici si sono avviluppati in spirali recessive e molti tradizionali strumenti di policy appaiono oggi insufficienti. Occorre affiancare urgentemente a questa trasformazione una massiccia dose di innovazione sociale. Ecco una prima premessa del lavoro che ha ispirato in questi mesi la Social Impact Investment Task Force promossa in ambito G8 e coordinata da Sir Ronald Cohen, il regista dell ecosistema della finanza sociale inglese e il padre di Big Society: per realizzare il potenziale positivo della rivoluzione tecnologica in atto, accanto alla parola innovazione ci vuole necessariamente, e urgentemente, la parola sociale. Evocare l innovation society, come una forza taumaturgica, non basta più. Il collasso finanziario, la disoccupazione giovanile strutturale, l esclusione dalla dignità sociale di miliardi di esseri umani, le emergenze ambientali, il riscaldamento globale sono solo alcuni sintomi della sua insufficienza. Occorre l innovazione sociale per correggere gli effetti negativi dell economia dell innovazione. La grande forza dell impact investment, di cui si è occupata la Task Force, sta qui: nella sua capacità di sostenere contemporaneamente processi di sviluppo, di innovazione e di inclusione sociale. Questo messaggio generale risulta chiarissimo nel Rapporto finale della Task Force che dal 15 settembre 2014 sarà consegnato simultaneamente ai capi di governo di USA, Francia, UK, Giappone, Germania, Canada e che in Italia affideremo al Governo di Matteo Renzi. Ma il rapporto internazionale viene poi calato nei vari contesti nazionali dai singoli rapporti che, come quello che qui presentiamo, si sforzano di individuare concretamente le modalità migliori per creare, in ogni singolo Paese, un ecosistema capace di sviluppare la forza generativa dell impact investing. L impact investing ha l obiettivo di generare, attraverso investimenti in iniziative di imprenditorialità sociale finalizzate alla risoluzione di un problema sociale o ambientale, risultati positivi, che altrimenti non avrebbero luogo. L intenzionalità di produrre impatto sociale è, dunque, l elemento che caratterizza l investitore sociale, che si attende un rendimento al di sotto o in linea con il mercato. 10 Introduzione

11 Seguendo la suggestione del titolo del rapporto internazionale che evoca Il cuore invisibile dei mercati, il movimento globale a favore dell impact investment, se avrà successo, potrà finalmente farlo pulsare e contribuire così al miglioramento della vita di milioni di persone che oggi la mano invisibile dei mercati lascia invece ancora indietro. Non sappiamo ancora con quanta forza potrà battere questo cuore invisibile, ma affinchè ciò accada e il potenziale innovativo degli investimenti ad impatto sociale si dispieghi, occorre riconoscere e rafforzare innanzitutto la terza dimensione delle scelte d investimento; non più determinate esclusivamente da valutazioni di rischio e di rendimento, ma anche dall impatto sociale che producono. L introduzione di questa terza dimensione può generare un cambiamento di paradigma epocale dagli effetti molto profondi, sull economia, sulla struttura del welfare, e perfino sulla finanza. Insomma tra uno Stato non sempre efficiente e la mano invisibile di un mercato (globalizzato e digitale) che ha lasciato molti, troppi, indietro, si fa strada il nuovo paradigma dell impact investment. Per comprendere appieno il ruolo che gli investimenti ad impatto sociale possono avere in questo passaggio paradigmatico bisogna però innanzitutto non confondere i mezzi con i fini. In quest ottica, il lavoro dell Advisory Board italiano, che ho avuto l onore di presiedere, è stato estremamente importante e capace, io credo, di offrire un contributo costruttivo e assai originale all esercizio internazionale, avviato nel giugno 2013, dalla Task Force promossa in ambito G8. Per almeno due ragioni. In primo luogo per il metodo utilizzato. Tutti i potenziali protagonisti della rivoluzione impact in Italia, molto diversi tra loro per storia e attività, hanno condiviso una possibile piattaforma d azione per definire il perimetro del nostro ecosistema di finanza d impatto. Questo rapporto è il frutto di 6 mesi di confronto e approfondimento tra tutti i possibili stakeholder degli investimenti social impact nel nostro Paese. E così, ecco il secondo motivo di soddisfazione: cooperative sociali e fondazioni bancarie, imprese sociali e investitori privati, non profit e intermediari finanziari, investitori istituzionali, istituti di credito e fondazioni filantropiche d impresa hanno tutti ugualmente condiviso una premessa fondamentale estremamente utile per sgombrare il campo da possibili equivoci o fraintendimenti: gli investimenti ad impatto sociale sono un prezioso strumento un mezzo per promuovere e sostenere il benessere delle comunità attraverso la crescita dell imprenditorialità sociale il fine. Uno strumento, dunque, per rendere più efficace ed efficiente la spesa pubblica e un welfare che si vuole difendere; un canale per veicolare risorse aggiuntive ed approcci innovativi verso i settori più fragili del nostro stato sociale. Un mezzo per rispondere a quei nuovi bisogni complementari che caratterizzano la debolezza strutturale del welfare contemporaneo: quasi ipertrofico nel settore previdenziale, molto gracile, invece, nelle politiche di inclusione e di prevenzione. Insomma, per difendere lo Stato sociale quale conquista civile, di fronte alle sfide severe e strutturali che la crisi ci impone, occorre radicalmente innovarlo, senza aggrapparsi ad una posizione meramente conservativa che rischia, paradossalmente, di favorirne le dinamiche destrutturanti. Per uscire dalle rigidità di un modello in affanno, rispondendo efficacemente alla pluralità di bisogni sociali, anche nuovi, che attraversano le società contemporanee, occorre dunque spalancare la stagione dell innovazione e dell imprenditorialità sociale e della finanza d impatto. Come si trova scritto nell introduzione del rapporto internazionale, ci sono vari segnali che portano a guardare con fiducia allo sviluppo di un vero e Introduzione 11

12 proprio movimento a favore degli investimenti ad impatto sociale. Il primo è il desiderio di una nuova generazione che sta affacciandosi sul mercato del lavoro, rilevato da tante ricerche, di associare alla produzione di reddito anche una forte motivazione collettiva e la produzione di valore sociale. Al centro di questa rivoluzione c è infatti l imprenditorialità sociale, la moltiplicazione di iniziative imprenditoriali connesse alle piattaforme digitali della sharing economy e alla gestione dei beni comuni. Spostando, invece, lo sguardo sul versante dell offerta di capitali: un indicatore interessante è la presenza oggi nel mondo di oltre 1200 asset managers, che gestiscono oltre 45 trillioni di dollari, i quali hanno sottoscritto i Principi di investimento responsabile dell Onu, incorporando così fattori ambientali, sociali e di governance nelle loro decisioni. Non è ancora l impact investment, ma dopo la crisi del 2008 la questione della terza dimensione il valore sociale prodotto si sta facendo strada, accanto al rischio e al rendimento, nelle scelte d investimento. La speranza e l auspicio della Task Force è che, nei prossimi anni, gli investimenti ad impatto sociale possano crescere fino a raggiungere, nel mondo, il primo triliardo di dollari. Un grande flusso di capitali alla ricerca di opportunità di investimento collegate a impatti sociali misurabili e positivi. Sul lato dell offerta dunque la sfida è davvero ambiziosa: innestare nel mercato finanziario la terza dimensione. Ma il vero grimaldello della rivoluzione impact si trova sul lato della domanda. Al centro di essa vi sono quegli imprenditori lucidamente irragionevoli, che lavorano, con passione e dedizione, per generare impatto sociale positivo. Uomini e donne che hanno compreso, prendendo a prestito le meravigliose pagine del Barone Rampante di Calvino che le associazioni rendono l uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la gioia che raramente s ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone. Le imprese sociali, in un accezione certo più ampia rispetto agli attuali confini giuridici, rappresentano un settore vitale, dinamico, che tiene insieme esperienze diverse, per storie e culture di provenienza, ma che hanno una ragione in comune: migliorare la vita delle comunità. Certo, per cogliere l occasione offerta dagli investimenti ad impatto, lo statuto giuridico dell impresa sociale deve cambiare. In Italia, l impianto normativo attuale che ne regola l attività rende pressochè impossibile far incontrare investitori ed imprese. A riguardo, dobbiamo evidenziare con grande soddisfazione la sintonia tra le raccomandazioni che abbiamo raccolto nel presente rapporto e l impianto della Legge delega di riforma del terzo settore approvata recentemente dal Governo, nella parte dedicata, appunto, all impresa sociale. Ci auguriamo davvero, che l iter della delega possa viaggiar speditamente, così da avere nei prossimi mesi il nuovo quadro normativo dell impresa sociale italiana. Ma per rafforzare l imprenditorialità sociale, dobbiamo promuovere la nascita di un vero e proprio ecosistema capace di allineare domanda e offerta. Molte delle raccomandazioni che qui sono presentate e in particolare la piattaforma delle 40 proposte che conclude questo rapporto sono indirizzate al governo, che come in tutti i Paesi del G7 e dunque anche in Italia, ha un ruolo cruciale nel disegnare tale ecosistema. Ad una condizione che non mi stanco di ripetere. In nessun modo l impact investing deve essere considerato un modo per esternalizzare ai privati le prestazioni del welfare o per far rientrare dalla porta di servizio privatizzazioni indesiderate. Piuttosto, uno strumento per innovare e onorare meglio le responsabilità del settore pubblico, 12 Introduzione

13 laddove oggi non arriva, contribuendo a rendere più efficiente ed efficace la spesa pubblica. In effetti, attraverso alcuni tipici strumenti impact, come i Social Impact Bond, è possibile reperire risorse aggiuntive per sostenere interventi sperimentali di innovazione che altrimenti non verrebbero finanziati, e al contempo dimostrare che un approccio di carattere preventivo, consente di utilizzare in modo più efficace risorse pubbliche sempre più scarse. In tempi di spending review non è poco. In Italia, poi, come in altri Paesi continentali, il ruolo e la percezione dei soggetti dell economia sociale, ed in particolare delle cooperative sociali, in questo processo è cruciale. In effetti, non tutto ciò di cui si parla in questo rapporto e nel rapporto internazionale della Task Force è nuovo. Il movimento cooperativo in Europa, e in Italia in modo particolare, ha una lunga storia e tradizione, con radici che affondano nei grandi movimenti di emancipazione sociale che hanno attraversato il secolo breve. Queste storie collettive hanno contribuito, in maniera determinante, a costruire l intelaiatura del modello sociale europeo, ed oggi, grazie alla capacità nell interpretare i bisogni delle comunità, possono offrire un contributo preziosissimo nel processo di ammodernamento dello Stato sociale, sia in Italia che in Europa. In effetti, siamo alla ricerca di una via continentale all impact investing, che recepisca gli aspetti più interessanti del modello anglosassone, valorizzando tuttavia le nostre radici. Un ecosistema dove giocano un ruolo fondamentale molti dei soggetti che ci hanno aiutato ad individuare le proposte contenute in questo rapporto. Un ecosistema in cui vi siano, per citarne solo alcuni, il mondo della cooperazione sociale e la struttura della raccolta privata del risparmio individuale, Cassa depositi e prestiti, come possibile protagonista delle garanzie necessarie per far decollare nuovi strumenti come i social bond, le fondazioni filantropiche d impresa e le fondazioni bancarie che potrebbero avere un ruolo strategico nell orientare una parte delle loro dotazioni di capitali verso gli investimenti ad impatto sociale. Quello che è certo è che occorre rimuovere numerose barriere e promuovere un nuovo flusso di capitali verso gli investimenti impact. In Italia: fondazioni bancarie, investitori istituzionali, intermediari finanziari, ma anche patrimoni individuali e singoli risparmiatori possono esercitare un ruolo cruciale per catalizzare risorse verso la nuova generazione di investimenti ad impatto sociale. Dunque, le nostre raccomandazioni sono riconducibili a tre categorie: dalla parte della domanda, dell offerta e dell allineamento tra le due. Siamo alla ricerca di una terra di mezzo, dove la struttura giuridica dell impresa sociale tra profit e non profit è molto importante per la dimensione e la scalabilità. L agenda impact parla anche al mondo profit, alla possibilità di far crescere imprese ispirate alla realizzazione di un impatto sociale (profit with purpose) che possano contribuire ad una graduale trasformazione dell economia. Anche l amministrazione centrale e le amministrazioni locali hanno un ruolo rilevante nel mondo impact: in qualità di committenti e acquirenti di servizi sociali che devono produrre il massimo impatto possibile dalle risorse pubbliche spese. Il caso dei Social Impact bond, che abbiamo citato, è tipico. Non è casuale che l interesse verso questi strumenti pay for success, insieme ad ogni forma di finanziamento basato sul raggiungimento di obiettivi sociali misurabili, stia crescendo ovunque. Nel settore pubblico c è bisogno di una rivoluzione. Il focus sui risultati e il coinvolgimento di investitori privati rappresenta un occasione preziosa per ripensar al ruolo dello Stato, come costruttore efficiente di inclusione. In questa prospettiva è necessario promuovere approcci fondati sulla teoria del cambiamento e sulla valutazione degli outcome rilevanti per le persone e le comunità. Introduzione 13

14 Non è più sufficiente sapere quante ore di formazione abbiamo erogato, quanti pasti sono stati distribuiti, quanti posti letto abbiamo messo a disposizione, se non sappiamo valutare quale cambiamento abbiamo effettivamente prodotto nella vita concreta delle persone e delle comunità. Ecco un altra conclusione a cui giunge il presente rapporto: il salto di paradigma, la rivoluzione dell impact, l affermazione del cuore invisibile dei mercati attraverso la sua terza dimensione, non sarà mai possibile in assenza di metriche e strumenti di misurazione finalizzati a registrare la creazione del valore sociale. Infine, una parola sull impact investment come nuova forza potenziale per le politiche di sviluppo e cooperazione internazionale. Anche se i Paesi in via di sviluppo non sono stati il principale focus del rapporto internazionale della Task Force, nè di quello italiano, risulta chiaro che gli investimenti ad impatto sociale hanno un potenziale straordinario e possono svolgere un ruolo cruciale affianco ai tradizionali flussi di investimenti diretti e di aiuti multilaterali e bilaterali per raggiungere gli obiettivi post Anche in Italia, nel quadro della recente riforma della cooperazione internazionale, sarà decisivo introdurre nuovi approcci impact nell alleanza tra pubblico e privato. Strumenti, come i development bond, possono avere un ruolo molto importante, in questo percorso. In conclusione mi preme sottolineare come questo rapporto sia davvero il frutto di un intelligenza collettiva. Il lavoro della Task Force promossa in ambito G8 non sarebbe stato possibile senza le intuizioni, le riflessioni e le proposte offerte dagli Advisory board nazionali. Quello Italiano ha pazientemente e generosamente partecipato a questo esercizio offrendo un contributo straordinario. Concludo, dunque, ringraziando di cuore tutti coloro che hanno lavorato alla stesura di questo rapporto. A cominciare, naturalmente, dal Prof. Mario Calderini e dal Prof. Mario Latorre che con me hanno condiviso questi mesi di appassionante ricerca nella Task Force internazionale. Un ringraziamento sincero, poi, va a tutti i componenti dell Advisory Board italiano, che ci hanno aiutato a tracciare questa rotta, e agli oltre 100 esperti del settore che hanno partecipato ai gruppi di lavoro, arricchendo l elaborazione e la profondità del rapporto. Ringrazio, inoltre, la Presidenza del Consiglio, il Ministero del Lavoro ed il Ministero degli Esteri per la costante attenzione verso il nostro lavoro. Non posso, inoltre, non menzionare le organizzazioni che hanno sostenuto il nostro percorso. Ringrazio ACRI per il contributo offerto, Federcasse - BCC per la stampa del rapporto, UBI Banca e, infine, l Ente nazionale per il Microcredito per le traduzioni. Non era affatto scontato qualche mese fa, immaginare di arrivare a questo risultato, una sintesi davvero alta del nostro lavoro. Del resto, come disse Henry Ford, mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo. Giovanna Melandri Presidente Advisory Board Italiano Social Impact Investment Task Force 14 Introduzione

15 Ringraziamenti Il presente Rapporto è il risultato di un impegno collettivo. Si ringrazia, innanzitutto, la Task Force internazionale ed il suo coordinatore, Sir Ronald Cohen, per la visione e gli stimoli sempre originali. Un ringraziamento va esteso, poi, a tutti i membri dell Advisory Board Italiano (Appendice I) per la partecipazione costante e il fondamentale contributo di indirizzo dato ai lavori. Si ringraziano, inoltre, tutti i partecipanti ai Gruppi di Lavoro italiani (Appendice II) per aver dato vita a un confronto, teorico e al contempo tecnico, sempre aperto e vivace; a dimostrazione del fatto che il tema dell impact investing appassiona e aggrega interlocutori diversi, uniti dalla sfida comune di innescare un processo di sviluppo sociale e economico fondato sull innovazione. In particolare, un ringraziamento speciale va espresso ai rapporteur e ai coordinatori dei Gruppi di Lavoro i quali hanno, con pazienza ed attenzione, ascoltato e portato a sistema i contributi di tutti i partecipanti. Raffaella Abate, Fondazione Cariplo Filippo Addarii, Young Foundation Matteo Bartolomeo, Make a Cube Rosario Centola, Ministero degli Affari Esteri Danilo Giovanni Festa, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Alessandro Messina, Federcasse Riccardo Petrocca, Looking for value Roberto Randazzo, SDA Bocconi Marco Ratti, Banca Prossima Marco Santori, Etimos Foundation In questa pagina trova spazio anche il ringraziamento ad ACRI per aver sostenuto il percorso che ha portato alla realizzazione di questo rapporto e, a seguire, a tutte le organizzazioni che hanno offerto il loro contributo: BCC Federcasse, UBI Banca, l Ente nazionale per il Microcredito, Human Foundation, Politecnico di Milano, Università La Sapienza di Roma. Si ringraziano, infine, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero degli Affari Esteri che hanno seguito con costante attenzione questo percorso. 15

16 Definizioni, perimetro e motivazioni della Task Force Questo rapporto presenta i risultati di un ampio lavoro di consultazione dei principali stakeholder riuniti nell Advisory Board Italiano della Social Impact Investment Task Force established by the G8. L oggetto del rapporto è, quindi, l impact investing o gli investimenti ad impatto sociale. Questi due termini sono stati usati nel testo come sinonimi, entrambi riconducibili alla più generale cornice della impact finance o finanza ad impatto sociale. Non per esterofilia, ma con la chiara intenzione di mantenere un punto di vista operativo, si è deciso di recepire il linguaggio usato dai praticanti del settore compresi i termini anglofoni più diffusi. Per investimenti ad impatto sociale si intende un ampia gamma di investimenti basati sull assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare in taluni casi in combinazione con i fondi pubblici impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. L intenzionalità proattiva con cui l investitore persegue lo scopo sociale, insieme al ritorno economico, distingue questa nuova generazione di investimenti dall approccio del Socially Responsible Investing (SRI). Tale approccio si basa abitualmente sull utilizzo di sistemi di screening capaci di evitare che gli investimenti vadano verso aziende con impatti ambientali, sociali e di governance negativi o insufficienti. Tuttavia, le imprese che beneficiano degli investimenti SRI hanno un core business tradizionale, quindi, differente dal miglioramento sociale e ambientale che orienta l impact investing. Gli investimenti ad impatto si caratterizzano, dunque, poiché concepiti attorno agli obiettivi di impatto sociale da raggiungere; costruiti su modelli di misurazione di tale impatto e resi sostenibili attraverso un legame tra obiettivi di impatto raggiunti e remunerazione del capitale investito. Pur essendo l offerta di capitali e la relativa strumentazione finanziaria l oggetto specifico del rapporto, si è ritenuto di estendere l analisi al lato della domanda l imprenditorialità sociale consapevoli della centralità delle dinamiche di coevoluzione tra domanda e offerta nel determinare le caratteristiche dell intero ecosistema della finanza sociale. Una parte importante delle riflessioni qui presentate è, quindi, dedicata all evoluzione dell imprenditorialità sociale e agli interventi che possono favorire l attrazione di capitali verso questo tipo di investimenti. Vale qui specificare che, in ragione delle precise finalità con cui viene trattato il tema dell impresa sociale, quest ultima è sempre da intendere secondo un interpretazione ampia e non riducibile esclusivamente alla legge n. 155 del 2006, comprendendo anche il mondo della cooperazione e, in particolare modo, della cooperazione sociale insieme alle nuove forme ibride (profit-non-profit), piattaforme/applicazioni di sharing economy, società multi-utility e di interesse comunitario. Definito il perimetro ed il contesto di riferimento, un secondo ordine di considerazioni introduttive deve essere dedicato a motivare il ruolo e la centralità dell impact 16

17 investing nel più generale dibattito sulla crescita inclusiva e sostenibile. Le società contemporanee affrontano oggi sfide inedite: la crescente domanda di servizi da parte delle fasce più povere della società, la crescita e l invecchiamento della popolazione, i cambiamenti climatici. Questioni che manifestano l obsolescenza di molti degli strumenti e delle strategie su cui è stato costruito il modello europeo di protezione sociale. Il potenziale di crescita degli investimenti ad impatto sociale può offrire un contributo al percorso di ammodernamento delle politiche per l inclusione sociale e per l ambiente nei Paesi industrializzati e nelle economie emergenti. Una visione coerente con l idea di crescita sostenibile e capace di generare una prospettiva sistemica innovativa. Dal lato della domanda, infatti, gli investimenti ad impatto sociale favoriscono il processo di crescita dell imprenditorialità sociale, la capacità di proporre risposte articolate alla complessità dei nuovi bisogni sociali e, allo stesso tempo, una sostenibilità economico-finanziaria dei modelli di intervento. Per l imprenditorialità sociale l incontro con gli investimenti ad impatto può rappresentare un occasione di rafforzamento e perfezionamento del modello tramite l acquisizione di una robusta cultura dell accountability, sia finanziaria che sociale: questa relazione con l investitore è, quindi, arricchita da una notevole dimensione di capacity building. Dal lato dell offerta, gli investimenti ad impatto sociale stimolano la crescita di una nuova generazione di investitori, contribuendo a diffondere l approccio outcome-oriented 1 e che costituisce la base teorica su cui si imperniano i diversi strumenti di misurazione dell impatto. Il superamento di una prospettiva basata esclusivamente sul raggiungimento di singoli output costituisce un passaggio fondamentale verso modelli di funding degli interventi strutturati sul principio del payment by result e della partnership pubblico privato. Gli investimenti ad impatto sociale favoriscono, innanzitutto, la diffusione degli strumenti dell innovazione sociale, sia in termini di innovazione di processo che di erogazione di singoli servizi. Ad esempio, i social impact bond, certamente tra i più avanzati strumenti outcome-oriented, stanno contribuendo ad alimentare la riflessione dei policy maker sia sull efficienza della spesa pubblica che sull efficacia delle politiche sociali. L innovazione finanziaria e sociale è la chiave operativa per l applicazione concreta di tali principi e il ricorso ai social impact bond nel settore del welfare ne è l esempio più marcato. Ne consegue l esigenza di un ecosistema regolamentare favorevole ad un innovazione finanziaria efficiente e sostenibile che favorisca gli investimenti ad impatto sociale. A questo scopo, nel presente rapporto si individua una piattaforma di azioni concrete per la creazione di un tale ecosistema anche in Italia. 1 L approccio outcome-oriented privilegia l impatto sociale che effettivamente viene generato da un intervento. In base a questo modello, l obiettivo di un azione è quello di generare un cambiamento positivo, a differenza della più tradizionale impostazione basata sugli output. Se, per quest ultimo il successo si misura sulla quantità di prestazioni erogate, l approccio outcome-oriented privilegia invece il cambiamento effettivamente vissuto dai beneficiari. 17

18 Vi è un ampia evidenza a favore del fatto che la crescita sociale stimola la crescita dell economia reale, da cui deriva necessariamente una maggior stabilità dei risultati a medio e lungo termine; sfortunatamente, negli ultimi anni, i mercati finanziari tradizionali hanno indotto gli investitori a concentrarsi esclusivamente sui ritorni finanziari di breve termine, mentre la crescita sociale di medio-lungo termine è stata interamente demandata alle politiche di welfare pubblico, peraltro messe a dura prova dalla crisi finanziaria del 2008 e dalle politiche di austerità. Se l impatto sociale, inteso nel senso di espliciti e quantificabili obiettivi di sviluppo, fosse a tutti gli effetti integrato, affianco alla valutazione dei rischi e dei rendimenti, quale componente fondamentale del sistema economico e dei flussi finanziari, ciò si tradurrebbe in un nuovo mercato orientato alla creazione del valore. Questo processo richiede certamente tempo e un significativo cambiamento culturale, ma alcuni interventi specifici sarebbero in grado di innescare uno sviluppo progressivo, non solo degli investimenti ad impatto sociale, ma più in generale dell economia, alla ricerca del cuore invisibile dei mercati più volte evocato dal rapporto internazionale della Task Force. Su un piano più pragmatico, e a corollario di questa visione di natura sistemica, non si può negare che l evoluzione degli strumenti e delle stesse istituzioni finanziarie verso la finanza ad impatto sia spinta dalla difficoltà con cui i tradizionali sistemi di welfare pubblico rispondono ai crescenti bisogni sociali. Da qualunque prospettiva quella del mondo finanziario che identifica nel deficit del welfare un nuovo mercato potenziale o quella del policy maker che individua nel partenariato pubblico-privato la modalità per fare fronte al deficit di risorse, il vincolo alla spesa pubblica per il welfare è probabilmente un potente driver di diffusione degli strumenti di impact finance, assieme all esigenza di innovazione sociale. I Paesi del G7, ed in particolare l Italia, dovranno, nei prossimi anni, far fronte al fabbisogno di spesa non coperta per i servizi di welfare; è presumibile che tali risorse saranno difficilmente reperibili ricorrendo alle tradizionali politiche di spesa pubblica. Una situazione simile accomuna, con connotati diversi, quasi tutti i Paesi G7. In risposta a tale deficit di risorse pubbliche, la finanza ad impatto si propone di stimolare l intervento di capitali privati al fine di sostenere finanziariamente i programmi sociali 2. La consapevolezza di tale urgenza e della pressione che il gap di finanziamento esercita sull ecosistema non deve tuttavia indurre considerazioni sbrigative su un fenomeno che, soprattutto nel nostro Paese, implica scelte strategiche nella cultura e nel modo di operare di istituzioni ed imprese che hanno fino ad oggi virtuosamente ed originalmente interpretato la loro missione sociale. 2 Cfr: Martin M., (2013), Making Impact Investible; Monitor Institute (2009), Investing for social and environmental impact; J.P. Morgan and the Global Impact Investing Network (GIIN) (2011), Insight into the Impact Investment Market. 18

19 La struttura della Task Force La Social Impact Investment Task Force established by the G8 promossa dal Gabinetto britannico durante il Social Impact Investment Forum tenutosi a Londra il 6 luglio 2013, alla presenza del primo Ministro David Cameron ha l obiettivo di promuovere lo sviluppo degli investimenti ad impatto sociale e di armonizzarne la crescita nei Paesi G7. La Task Force è coordinata da Sir Ronald Cohen. Per l Italia, sono stati nominati Giovanna Melandri, Presidente di Human Foundation, in rappresentanza degli operatori del settore dell impact investing, il prof. Mario Calderini ed il prof. Mario La Torre, in qualità di esperti governativi. La Task Force ha un ruolo di coordinamento di specifiche strutture operative di secondo livello identificate negli Advisory Board (ADB) nazionali e nei Working Group (WG) tematici. L ADB è presieduto, in ogni Paese, dal membro della Task Force nazionale nominato in rappresentanza degli operatori del settore. La Task Force ha deciso di dare vita a 4 Working Group (WG) tematici: Impact Measurement con il compito di individuare processi idonei a stimolare una maggiore uniformità e trasparenza delle tecniche e degli strumenti di misurazione dell impatto sociale degli investimenti; International Development con il compito di individuare le azioni necessarie allo sviluppo del mercato degli investimenti ad impatto sociale in ambito di cooperazione internazionale; Asset Allocation con il compito di definire azioni e strumenti per stimolare il flusso di fondi verso gli investimenti ad impatto sociale; Mission Alignment con il compito di individuare i modelli di governance più funzionali per assicurare gli investitori circa la continuità e la coerenza delle azioni ad impatto sociale delle Istituzioni che finanziano. I WG hanno interagito con l OCSE per supportare la stesura di uno specifico Rapporto OCSE che conterrà anche un analisi comparata dei mercati dell impact investing nei Paesi G7. 19

20 L'Advisory Board Italiano La componente italiana della Task Force è incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L Advisory Board italiano - ADB è rappresentato dai numerosi esperti ed operatori della finanza ad impatto e dell imprenditorialità sociale, oltre che della finanza tradizionale, e si avvale del contributo di interlocutori istituzionali come il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero degli Affari Esteri. Al proprio interno, l ADB italiano ha declinato specifici gruppi di lavoro, ispirati alle caratteristiche del mercato nazionale dando autonoma rilevanza alle tematiche relative all imprenditorialità sociale e alle buone pratiche. Nello specifico, i gruppi di lavoro italiani sono stati organizzati in base alle seguenti aree tematiche: Attrazione di capitali; Metriche e indicatori di impatto sociale; Cooperazione allo sviluppo; Ruolo e sviluppo della imprenditorialità sociale; Buone pratiche italiane e progetti pilota; Implicazioni normative e fiscali. Ogni gruppo di lavoro ha eletto un proprio rapporteur che ha svolto un opera di sintesi delle posizioni. Oltre cento esperti del settore hanno partecipato ai lavori che si sono articolati per circa 6 mesi. I gruppi di lavoro hanno raccolto la partecipazione di associazioni di categoria, organizzazioni di secondo livello, fondazioni bancarie, cooperative, banche, intermediari finanziari, istituzioni pubbliche, autorità di vigilanza, organizzazioni non profit, imprese sociali ed università. I gruppi di lavoro hanno elaborato specifici executive summary che il presente Rapporto recepisce nei contenuti essenziali. Inoltre, nel CD allegato sono raccolti ulteriori materiali prodotti dall ADB e dai Gruppi di lavoro: buone pratiche italiane di impact investing e contributi individuali, sotto forma di subject paper di approfondimento. 20

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