2014 RAPPORTO SUL LEASING

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4 chiuso per la stampa il 16 aprile 2015 edito da Assilea Servizi S.u.r.l. realizzato da Alessandro Nisi con la collaborazione di: Francesco Alfani Julia Perez Saus responsabile del progetto Beatrice Tibuzzi coordinatrice del progetto Danila Parrini progetto e realizzazione grafica

5 INDICE PREMESSA Leasing motore dell economia I numeri che contano di più 1. ll leasing nell attuale contesto economico di riferimento 1.1 Le dinamiche di PIL e investimenti Focus: riprende la produzione industriale a fine anno 1.2 Riparte il motore del leasing 1.3 Leasing e finanziamenti a medio - lungo termine Focus: cresce la penetrazione del leasing nel finanziamento a medio - lungo termine Focus: sofferenze leasing vs sofferenze bancarie 1.4 Il leasing e la Nuova Sabatini 1.5 Il leasing ed i finanziamenti BEI 2. Anno di crescita nei maggiori comparti 2.1 Auto: accelera lo stipulato leasing Focus: le marche di autovetture più leasingate del 2014 Focus: immatricolato leasing a società di noleggio Focus: il finanziamento di servizi e il nuovo renting auto 2.2 Prosegue la crescita del leasing strumentale Focus: sempre più leasing operativo nel portafoglio delle società di leasing 2.3 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing 3. Analisi della clientela 3.1 Settore economico (SAE) 3.2 Ramo di attività (RAE) 3.3 Forma giuridica 4. Il Nord traina la ripresa dello stipulato 4.1 Crescono i numeri in tutta Italia 4.2 Indagine geo-settoriale: i primi cinque settori per regione nel Analisi dell offerta 5.1 Dinamiche e performance per cluster omogenei di operatori 5.2 La ripartizione dello stipulato per canale di vendita Focus: analisi dell offerta agenti 5.3 Tassi e costo del funding (in collaborazione con Aritma) 5.4 Rallenta la contrazione dell outstanding Focus: un portafoglio prevalentemente rivolto alle PMI 6. Guardando all Europa 6.1 Crescita del new business anche in Europa 6.2 Migliora la redditività del leasing 7. Previsioni Migliorano le prospettive di crescita dell economia italiana 7.2 Aspettative a due mesi degli operatori leasing 7.3 Il percorso di crescita del leasing aiuta la piccola e media impresa CLASSIFICHE

6 PREMESSA LEASING MOTORE DELL ECONOMIA Nel 2014, nonostante il protrarsi del rallentamento dell economia e degli investimenti, il leasing è tornato a crescere, dando ossigeno al comparto produttivo ed alle PMI. Grazie ad alcune importanti semplificazioni fiscali introdotte a inizio anno, tale strumento ha consentito di finanziare ben 16 miliardi di nuovi investimenti: in beni strumentali (macchine utensili, macchinari agricoli, movimento terra, ICT, elettromedicale, attrezzature varie, ecc.), in mezzi di trasporto (autovetture, ma anche veicoli commerciali e industriali) in immobili non residenziali (quali opifici, laboratori, negozi, centri commerciali, alberghi ecc.). In un anno in cui gli investimenti produttivi continuavano a calare, il leasing ha dato sostegno all economia, finanziando principalmente il comparto manifatturiero e canalizzando in maniera efficace le risorse messe a disposizione attraverso la Nuova Sabatini ; ha accresciuto anche i finanziamenti al settore dei servizi, quali il commercio ed i trasporti. Una crescita a due cifre si è inoltre osservata nelle immatricolazioni di nuove autovetture finanziate in leasing. Non da ultimo, nel settore agro-alimentare, i macchinari agricoli si sono confermati il secondo comparto di beni strumentali maggiormente finanziati attraverso il leasing. Nel complesso, ben il 30% dei finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti produttivi sono stati concessi in leasing. Tre quarti di questi sono destinati alle PMI, tipologia di imprese che in Italia come in Europa trova nel leasing lo strumento più adatto alle proprie esigenze di rinnovo o ampliamento del proprio capitale produttivo. Nel 2015 assistiamo ai primi germogli di una ripresa che il leasing sta continuando ad alimentare 6

7 l NUMERI CHE CONTANO DI PIU 16 miliardi di stipulato leasing nel 2014 così ripartiti 4,2 oltre immobili produttivi; opifici, laboratori artigianali, uffici, studi professionali, negozi ecc. oltre veicoli e mezzi di trasporto 5,5 6,3 oltre beni strumentali: macchine utensili, macchine agricole, movimento terra, ICT, elettromedicali, attrezzature per ufficio, ecc. Sui finanziamenti bancari a mediolungo termine 30% Peso delle PMI Finanziamenti Nuova Sabatini 81,5% al manifatturiero Settore in cui il leasing cresce di più Sui finanziamenti «Nuova Sabatini» PESO DEL LEASING Sui finanziamenti BEI alle PMI +75% sui crediti in essere CLIENTELA E SETTORI +15,9% crescita settore servizi 1/3 1/4 1/4 sugli investimenti in mezzi di trasporto Leasing immobiliare a professionisti Penetrazione del leasing su investimenti Stipulato leasing in Europa nel ,4% +8,4% +8,8% Stipulato leasing in Italia nel ,0% Valore contratti stipulati nel 1 trim miliardi di stipulato leasing previsti in Italia per 2015

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9 CAPITOLO 1 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO Nel 2014, in un contesto economico ancora incerto a livello internazionale e di ripresa ancora lenta dell economia europea, il Pil italiano ha continuato a diminuire. E stata ancora marcata la flessione registrata sugli investimenti e solo nell ultima parte dell anno si è osservata una ripresa dell indice di produzione industriale. Il leasing, pur se su importi complessivi più contenuti rispetto al passato, è tornato a crescere in tutti i sui comparti tradizionali: auto, strumentale e immobiliare. Questo ha consentito un lieve incremento del tasso di penetrazione del leasing sui principali beni d investimento. La politica monetaria messa in atto dalla BCE e l introduzione di nuove operazioni di rifinanziamento presso l Eurosistema, sia a breve che a medio-lungo termine, ha consentito una ripresa degli impieghi bancari verso la fine dell anno. L erogato da parte delle società di leasing, che purtroppo spesso incontrano importanti limitazioni all accesso a tali operazioni di rifinanziamento, è comunque cresciuto molto più dei finanziamenti bancari a medio-lungo termine destinati agli investimenti produttivi, con una penetrazione in tale comparto vicina al 30%. Il leasing si è inoltre dimostrato un importante protagonista della finanza agevolata. Oltre un terzo dei finanziamenti deliberati con la Nuova Sabatini sono stati concessi in leasing. Circa un quarto della provvista BEI per le PMI è stata, inoltre, erogata attraverso finanziamenti leasing. SOMMARIO 1.1 Le dinamiche di PIL e investimenti Il ciclo economico mondiale La politica monetaria della BCE stimola le economie europee Italia, la dinamica del PIL risente della bassa spesa per investimenti Focus: riprende la produzione industriale a fine anno Rallenta la caduta degli investimenti 1.2 Riparte il motore del leasing Gli operatori leasing, un modello sempre più differenziato Leasing, PIL e investimenti 1.3 Leasing e finanziamenti a medio - lungo termine Tornano a crescere i finanziamenti bancari Stabile il peso del leasing sul totale delle erogazioni bancarie Focus: cresce la penetrazione del leasing nel finanziamento a medio - lungo termine Focus: sofferenze leasing vs sofferenze bancarie 1.4 Il leasing e la Nuova Sabatini 1.5 Il leasing ed i finanziamenti BEI

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11 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.1 LE DINAMICHE DI PIL E INVESTIMENTI IL CICLO ECONOMICO MONDIALE Accelera nel 2014 il PIL degli Stati Uniti grazie soprattutto al rafforzamento dei consumi interni, mentre rallenta l economia dei paesi emergenti. In Russia, l ulteriore diminuzione, a fine 2014, del clima di fiducia di consumatori e imprese testimonia il rapido deterioramento della situazione economica. I principali fattori di crisi hanno riguardato le sanzioni imposte dall occidente, la brusca caduta del prezzo del greggio e il crollo del rublo. Il rallentamento dell attività registrato in Cina - nel 2014 per la prima volta la crescita del PIL effettivo (+7,4%) è risultata inferiore all obiettivo di crescita annuale dichiarato - e il prolungato ristagno del Brasile, frenato dalla debolezza degli investimenti, hanno inciso sulla crescita globale. Anche il PIL giapponese è in calo nel 2014, mentre rimane robusta la crescita in India (+5,3% su base tendenziale). L eccesso di offerta ha influito sul forte calo dei corsi petroliferi e la flessione, in atto da giugno, si è ulteriormente intensificata sul finire d anno. Il calo è da ascrivere sia all inaspettato aumento dell offerta, connesso, in particolare, con l incremento dell attività estrattiva statunitense, sia con la debolezza dei consumi in Asia. Le quotazioni sono scese ai minimi dal marzo La diminuzione dei corsi del greggio, cui si è ac- LA POLITICA MONETARIA DELLA BCE STIMOLA LE ECONOMIE EUROPEE Nel 2014, la crescita economica nell area dell euro è risultata modesta (+0,9%) e, in dicembre, l inflazione al consumo è scesa su valori negativi, per la prima volta da ottobre I destini europei sembrano ancora troppo legati alle politiche monetarie della BCE. Lo stimolo monetario all economia, in un contesto in cui i tassi di interesse sono ai minimi storici, è finalizzato ad allentare le condizioni monetarie e finanziarie, rendendo meno costoso l accesso al finanziamento da parte di imprese e famiglie. In questo senso, dando seguito alle decicompagnata la flessione dei prezzi delle materie prime, ha influito sui livelli di inflazione al consumo. Con riferimento ai principali paesi emergenti, questa si è confermata debole in Cina (+1,5%), mentre è rimasta elevata in Brasile (+6,4%). In Russia l accelerazione dei prezzi nel 2014 è stata notevole (+11,4%) per effetto del forte deprezzamento del rublo e del rincaro dei prodotti agroalimentari, conseguente alla decisione di bloccare le importazioni provenienti dai principali paesi avanzati. L indebolimento della domanda sia nell area euro che, in Asia, ha attenuato il trend del commercio internazionale che risulta comunque in crescita del +8,4%. Le condizioni cicliche globali, previste per il 2015, sono altamente eterogenee tra aree economiche. La crescita si manterrebbe solida negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in India, mentre migliorerebbe il trend in Giappone, nell area dell euro e in Brasile. Proseguirebbe per contro lo strutturale rallentamento cinese. Sulle prospettive di crescita globali continuano a pesare negativamente i problemi strutturali di alcune economie emergenti e l incertezza sui tempi e sull intensità della ripresa nell area dell euro. sioni adottate in ottobre dal Consiglio direttivo della BCE, sono stati avviati il programma di acquisti di titoli emessi a fronte della cartolarizzazione di crediti bancari a imprese e famiglie (Asset-Backed Securities Purchase Programme, ABSPP) e quello di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond Purchase Programme), mentre a dicembre 2014 è stata condotta la seconda operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO). L Italia ha saputo beneficiare del cambio debole anche grazie ad una forte cultura dell export rafforzatasi negli anni di crisi della domanda interna. A 11

12 Le dinamiche di PIL e investimenti fronte di una crescita del +1,8% delle importazioni, l export è cresciuto rispetto al 2013 del +2,7%. A livello europeo tale dinamica è fortemente attenuata e risponde a variazioni tendenziali del +3,8% delle importazioni e del +3,7% delle esportazioni. Risulta modesta, a livello europeo, la dinamica del- Nel 2014 il PIL dell area è cresciuto del +0,9%, sostenuto dalla spesa delle famiglie residenti (+0,9%) e dal trend degli investimenti fissi lordi (+1,0%). Tra le maggiori economie il PIL è tornato ad aumentare in Spagna (+1,4%). La crescita della Francia rimane modesta intorno al +0,4%, mentre accelela spesa delle famiglie residenti pari al +0,9%, così come quella degli investimenti fissi lordi (+1,0%). Mentre in Europa assistiamo ad una diminuzione del tasso di disoccupazione (dal 12,0% del 2013 all 11,6% del 2014) la quota in Italia resta particolarmente elevata e pari al 12,7%. [Tabella 1] Andamento delle principali variabili economiche in termini reali Var. % sul periodo precedente ove non diversamente indicato Italia Europa PIL -1,7-0,4-0,4 0,9 Importazioni -2,3 1,8 1,3 3,8 Esportazioni 0,5 2,7 2,1 3,7 Spesa delle famiglie residenti -2,2 0,0-0,4 0,9 Indice dei prezzi al consumo 1,3 0,2 1,3 0,4 Investimenti fissi lordi -5,8-3,3-2,5 1,0 Tasso di disoccupazione 12,1 12,7 12,0 11,6 Tasso ufficiale di riferimento (in %) 0,25 0,05 0,25 0,05 Quotazione del dollaro (valore assoluto) 1,38 1,21 1,38 1,21 Debito pubblico/pil (in %) 127,9 131,8* 90,9 92,1* Fonte: Eurostat *Valori aggiornati al terzo trimestre ra il PIL tedesco al +1,6%. L economia del Regno Unito accelera ulteriormente dopo la crescita già registrata nel 2013 (+1,7%) al +2,6%. Resta negativo il trend dell Italia (-0,4%) anche se con un miglioramento significativo rispetto al 2013 (-1,7%) [cfr. Fig. 1]. [Figura 1] Andamento del PIL (variazioni % a prezzi concatenati, anno base 2005) 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% -3,0% ,0% Area Euro Germania Francia Italia Spagna Regno Unito Fonte: Eurostat 12

13 Le dinamiche di PIL e investimenti I fattori d incertezza legati soprattutto alla politica economica greca si sono riflessi sulla volatilità dei mercati finanziari internazionali e sulle aspettative degli operatori. Le politiche d investimento delle imprese italiane ne hanno tenuto conto e la dinamica negativa degli investimenti fissi lordi (-3,3%) frena la ripresa nel nostro Paese. [Figura 2] Andamento degli investimenti (variazioni % a prezzi concatenati, anno base 2005) 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% -2,0% -4,0% -6,0% -8,0% -10,0% -12,0% Area Euro Germania Francia Italia Spagna Regno Unito Fonte: Eurostat La politica espansiva di Francoforte è ben rappresentata dall andamento discendente del tasso ufficiale di riferimento ai minimi storici nel quarto trimestre 2014 (0,05%) [cfr. Fig. 3]. La trasmissione degli effetti della politica monetaria sull accelerazione dei prezzi non è stata sufficiente a raggiungere il target del 2,0%. In questo contesto la diminuzione della quotazione del greggio è vista con timore e il rischio deflazionistico ha portato la BCE a valutare misure straordinarie (Quantitative easing) per sostenere la dinamica inflazionistica. [Figura 3] Andamento del Tasso ufficiale di riferimento (valori %) 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% Fonte: BCE 06/12/02 07/03/03 06/06/03 06/12/05 08/03/06 15/06/06 09/08/06 11/10/06 13/12/06 14/03/07 13/06/07 09/07/08 15/10/08 12/11/08 10/12/08 21/01/09 11/03/09 08/04/09 13/05/09 13/04/11 13/07/11 09/11/11 14/12/11 11/07/12 08/05/13 13/11/13 11/06/14 10/10/14 13

14 Le dinamiche di PIL e investimenti ITALIA, LA DINAMICA DEL PIL RISENTE DELLA BASSA SPESA PER INVESTIMENTI In Italia la debolezza degli investimenti risente dei margini ancora ampi di capacità inutilizzata delle imprese e incide sul trend complessivo del PIL. Nel 2014 la dinamica tendenziale è risultata leggermente negativa, soprattutto nella seconda parte dell anno [cfr. Fig. 4]. La lenta ripresa dei consumi delle famiglie, in atto già dall estate 2013, non è riuscita a compensare pienamente il calo degli investimenti e l economia italiana ha continuato ad essere sostenuta principalmente dalla bilancia commerciale. In questo senso le dinamiche del PIL sono esposte alle oscillazioni della domanda estera e ai destini del commercio mondiale, stretto tra i ritardi strutturali dei paesi emergenti e l incertezza politica internazionale. [Figura 4] Variazioni trimestrali del Pil (val. % su dati a prezzi costanti) 3,0% 2,0% Var. congiunturale Var. tendenziale 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% -3,0% -4,0% Fonte: Istat 1 trim trim trim trim trim trim trim 2012 Il rapporto investimenti/pil di cui alla figura 5 fa luce sul calo della spesa in conto capitale. La dinamica discendente dell indicatore, già iniziata nel 4 trim trim trim trim trim trim trim trim trim (anno di picco con il 21,8%), è proseguita fino al 2014 fino ad una percentuale del 16,9%. [Figura 5] Rapporto Investimenti/PIL (val. % su dati a prezzi costanti) 24,0% 22,0% 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% Fonte: Istat 14

15 Le dinamiche di PIL e investimenti La serie dei prestiti bancari ha manifestato, a fine 2014 un consolidamento della sua dinamica annua; il totale prestiti a residenti in Italia si colloca a miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale di -1,8%. A fine 2007 tali prestiti ammontavano a miliardi, segnando da allora ad oggi un aumento in valore assoluto di oltre 147 miliardi di euro. A fine 2014 i finanziamenti a famiglie e imprese hanno segnato una lieve crescita (+0,1%) attestandosi a circa miliardi di euro [cfr. Fig. 6]. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. A dicembre 2014 le sofferenze al netto delle svalutazioni sono risultate pari a 84,5 miliardi di euro, con un aumento tendenziale del +5,4%. A livello congiunturale il dato di dicembre segna un minimo miglioramento del portafoglio pari a circa 348 milioni di sofferenze nette in meno per una variazione del -0,4% rispetto al mese precedente [cfr. Fig. 7]. [Figura 6] Variazioni tendenziali degli impieghi del sistema bancario italiano (escluso interbancario) 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% -3,0% -4,0% Totale impieghi di cui a famiglie e società non finanziarie -5,0% dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Fonte: Abi [Figura 7] Andamento mensile delle sofferenze del sistema bancario italiano (valori %) 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% Sofferenze nette su impieghi Sofferenze nette su capitale e riserve 5,0% 0,0% dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Fonte: Abi 15

16 Le dinamiche di PIL e investimenti Lievi miglioramenti si sono osservati a fine anno per quanto riguarda i criteri con i quali viene concesso credito a famiglie e imprese. Nel quarto trimestre del 2014 i criteri di offerta dei prestiti a imprese e famiglie hanno registrato un moderato allentamento, beneficiando principalmente del miglioramento della posizione di liquidità degli intermediari e della maggiore pressione concorrenziale da parte di altre banche (Banca d Italia). Per il 2015 gli intermediari si attendono un ulteriore allentamento delle condizioni di offerta dei prestiti mentre la domanda di finanziamenti delle imprese, condizionata dalla lenta ripresa dei consumi interni, rimarrà sostanzialmente stabile. 16

17 Focus RIPRENDE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE A FINE ANNO L indice Iesi (Istat Economic Sentiment Indicator) calcolato mensilmente dall Istat, misura il clima di fiducia delle imprese italiane, attraverso un questionario di natura qualitativa finalizzato a ottenere informazioni sullo stato corrente e sulle attese a breve termine in tema di ordinativi, produzione, giacenza di prodotti finiti, occupazione, prezzi, nonché una valutazione della tendenza generale dell economia italiana. In questo senso l indice anticipa le condizioni cicliche dell economia e l andamento delle principali variabili economiche. La tendenza positiva dei livelli di fiducia, iniziata già a metà del 2013, si è intensificata nel corso del I livelli raggiunti dall indice, i più alti dall inizio del 2011, sono compatibili con il cambiamento in atto nel contesto macroeconomico. Il rallentamento dei principali indicatori macroeconomici sul finire dell anno ha influito sulle previsioni a breve termine e sugli ordinativi. La conseguente maggior cautela degli operatori è testimoniata da una maggiore stabilità dell indice negli ultimi mesi dell anno [cfr. Fig. 1]. La percezione del clima economico futuro delle imprese manifatturiere, nonostante il calo di agosto, è costantemente superiore alla media complessiva. Mentre la componente costruzioni, caratterizzata da livelli molto più contenuti dell indice, ha influito negativamente sull indice del manifatturiero comportandone una contrazione tendenziale a dicembre del -0,7%, si osserva un netto miglioramento dell indice nel commercio al dettaglio (+16,1% a dicembre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013) e nei servizi (+16,1% a dicembre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013). I segnali di ripartenza dell economia scontano ancora alcuni fattori di incertezza del contesto macroeconomico, influendo sul rallentamento del trend di crescita dell indice nel [Figura 1] Indice mensile del clima di fiducia delle imprese e delle imprese manifatturiere (base 2005=100; dati destagionalizzati) Indice complessivo Indice delle imprese manifatturiere gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Fonte: Istat 17

18 Focus: riprende la produzione industriale a fine anno Il miglioramento del clima di fiducia delle imprese si accompagna ad una produzione industriale ancora in leggera contrazione nel 2014, anche se ad un tasso minore rispetto allo scorso anno (-0,8% nel 2014 e -3,0% nel 2013) [cfr. Fig. 2]. L indice, corretto per gli effetti di calendario, ha registrato così dinamiche sostanzialmente stabili per i beni di consumo (-0,2%) e per i beni intermedi (-0,2%). Si riscontra inoltre una leggera crescita su base annuale per i beni strumentali (+0,2%) e un significativo calo nei beni dell energia (-5,2%). A dicembre 2014, a fronte della sostanziale stabilità del totale industria e dei beni di consumo, l indice, costruito sui beni strumentali, cresce del +6,2%, spinto soprattutto dai beni di consumo durevoli. [Figura 2] Andamento mensile dell indice di produzione industriale per raggruppamenti delle principali industrie (var. % sul periodo corrispondente) corretto per gli effetti di calendario 10,0% Beni intermedi Beni strumentali Beni di consumo Energia Totale industria 5,0% 0,0% -5,0% -10,0% -15,0% Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Fonte: Istat Da inizio anno sono state circa le nuove aziende iscritte nei registri delle imprese, in meno rispetto al Il contestuale calo del numero di cessazioni (da nel 2013 a nel 2014) ha migliorato il saldo demografico a unità. Il miglioramento complessivo si deve sostanzialmente al settore dei servizi. Sono, infatti, le attività di alloggio e ristorazione ( ) quelle che presentano i saldi migliori, seguite dai servizi di supporto alle imprese (+9.290) e al commercio (+7.544). Diminuisce il numero d imprese attive nell agricoltura ( ) e nelle costruzioni (-7.308). Nonostante un miglioramento relativo rispetto al 2013, risulta particolarmente negativo il saldo demografico delle imprese artigiane con circa aziende in meno rispetto all anno precedente. 18

19 Focus: riprende la produzione industriale a fine anno [Figura 3] Andamento del saldo demografico delle imprese e delle imprese artigiane (migliaia di unità) Saldo demografico totale imprese di cui artigiane Fonte: Infocamere Sono soprattutto le aziende minori, per loro natura più fragili, a soffrire delle condizioni macroeconomiche. Le società di persone e le ditte individuali presentano infatti un saldo negativo rispettivamente di e unità registrate. Le società di capitali ( ) e le altre forme d impresa - sostanzialmente società cooperative e forme consortili - (+4.887) incidono sul quadro generale migliorando il saldo complessivo. 19

20 Le dinamiche di PIL e investimenti RALLENTA LA CADUTA DEGLI INVESTIMENTI La spesa per investimenti del 2014 ha continuato a risentire dei fattori d incertezza del contesto macroeconomico, che solo a fine anno si è riflesso in segnali positivi sulla ripresa della produzione industriale. Il flusso di nuovi investimenti è diminuito rispetto allo scorso anno del -3,3% a circa 260 miliardi. Rallenta tuttavia la contrazione della spesa in conto capitale nel confronto con l ultimo triennio. Continua ad essere fortemente penalizzato il settore delle costruzioni (-4,9%) [cfr. Fig. 8]. [Figura 8] Investimenti fissi lordi per tipo bene (var.% a valori concatenati) 8,0% 3,0% -2,0% -7,0% -12,0% -17,0% -22,0% -27,0% -32,0% Costruzioni Macchine e attrezzature Mezzi di trasporto Beni immateriali Totali Fonte: Istat Guardando al dettaglio degli investimenti per singolo comparto [cfr. Tab. 2], la flessione complessiva è il risultato della diminuzione che è stata registrata, sia del comparto immobiliare (residenziale e non residenziale), che nel comparto dei macchinari ed attrezzature. Su base annua si è osservata una ripresa solo nel comparto degli investimenti in mezzi di trasporto e in quello dei beni immateriali, il cui peso a seguito della capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo introdotta dalla revisione dei conti SEC 2010 è notevolmente più elevato rispetto al passato [cfr. Fig. 9]. [Figura 9] Composizione degli investimenti fissi lordi 2014 per comparto (valori a prezzi correnti) Mezzi di trasporto 5,4% Macchine e attrezzature 28,0% Beni immateriali 15,4% Costruzioni 51,4% Abitazioni 27,3% Fabbricati non residenziali e altre opere 23,9% Fonte: Istat 20

21 Le dinamiche di PIL e investimenti a valori concatenati [Tabella 2] Investimenti fissi lordi (valori in milioni di euro) a prezzi correnti var. % 2014/13 a valori concatenati var. % 2014/13 costruzioni, di cui: ,1% ,9% abitazioni ,5% ,4% fabbricati non residenziali e altre opere ,8% ,6% macchine e attrezzature ,2% ,8% mezzi di trasporto ,2% ,2% beni immateriali ,4% ,3% totale ,3% ,3% Fonte: Istat A livello trimestrale, si osserva come la dinamica su base annua degli investimenti in mezzi di trasporto sia stata sostenuta dal trend registrato nei primi due trimestri dell anno, cui è seguita una contrazione nella seconda metà del 2014 [cfr. Fig. 10]. Più stabili e sempre in territorio negativo le dinamiche degli investimenti immobiliari e degli investimenti mobiliari diversi dai mezzi di trasporto. La dinamica complessiva degli investimenti è stata negativa sia nel settore privato che nel settore pubblico, con un incidenza della P.A. costante al 13,4% rispetto al totale. [Figura 10] Dinamiche trimestrali tendenziali degli investimenti fissi lordi (var.% a prezzi costanti) 40,0 30,0 20,0 10,0 Macch., attr. e prod. vari Mezzi di trasporto Costruzioni 0,0-10,0-20,0-30,0-40,0 1 trim trim3 trim4 trim1 trim2 trim3 trim4 trim1 trim2 trim3 trim4 trim1 trim2 trim3 trim4 trim Fonte: Istat 21

22 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.2 RIPARTE IL MOTORE DEL LEASING La ripresa del mercato leasing nel 2014 è riscontrabile in tutti i maggiori comparti. Il volume di finanziamenti ha raggiunto i 16 miliardi di euro con una crescita rispetto al 2013 del +8,8% [cfr. Tab. 1]. A fronte di tale inversione di tendenza nei volumi, il numero dei contratti, già in crescita nel 2013, ha migliorato il trend annuale che si è attestato al +10,7%. Sicuramente le novità fiscali inserite nella Legge di Stabilità 2014 hanno contribuito alla ri- presa del mercato. I positivi effetti in termini di nuovo erogato dimostrano come il leasing abbia saputo trarre profitto dal nuovo framework attivando un circuito virtuoso di nuovi finanziamenti rivolti alle piccole e medie imprese che più di altri operatori avevano subito il deterioramento delle condizioni macroeconomiche ed il conseguente razionamento del credito. [Tabella 1] Andamento dello stipulato leasing (valori in milioni di euro) var % n. contratti valore bene n. contratti valore bene n. contratti valore bene auto ,3% 10,4% strumentale ,8% 5,4% aeronavale e ferroviario ,5% 15,6% immobiliare ,4% 38,3% energie rinnovabili ,6% -70,7% totale ,7% 8,8% Ad eccezione del leasing su energie rinnovabili (al netto di tale comparto la dinamica complessiva è fortemente positiva e pari al +10,9% nel numero dei contratti e al +14,3% nel valore) l aumento dei finanziamenti in leasing è stato importante sia nei comparti auto e strumentale che nell immobiliare; tale ultimo settore è arrivato a rappresentare oltre il 25% del totale erogato 2014 con un incremento di circa 5 punti percentuali rispetto al 2013 [cfr. Fig. 2]. [Figura 1] Serie storica dello stipulato leasing (valori in milioni di euro e var.% numero contratti) Valori stipulato (in milioni di euro) Auto Strumentale Aeronavale e Ferroviario Immobiliare Energie rinnovabili Var. %numero ,0% 80,0% 60,0% 40,0% 20,0% 0,0% -20,0% -40,0% -60,0% -80,0% -100,0% Var.% numero totale contratti 22

23 Riparte il motore del leasing La distribuzione del new business 2014 riflette, oltre al citato trend di crescita del leasing immobiliare, il forte incremento di operazioni small ticket nel comparto auto; guardando alla distribuzione del numero di stipule per tipologia di bene finanziato si nota l elevata quota del leasing auto, in crescita rispetto al 2013 di 2,1 punti percentuali. [Figura 2] Composizione dello stipulato leasing per comparti (numero e valore contratti) Numero contratti 1,3% 0,1% 1,2% 0,1% 1,7% 0,2% numero 0,1% Auto 25,5% 33,3% Strumentale 43,3% 55,3% 45,3% 1,3% 53,2% Aeronavale e ferroviario Immobiliare valore 38,2% Energy Dall analisi della dinamica mensile dello stipulato [cfr. Fig. 3] notiamo un 2014 caratterizzato da un importante accelerazione del valore dei beni finanziati con variazioni percentuali superiori al +10,0% concentrate soprattutto nel secondo semestre. Il numero dei contratti stipulati è cresciuto in tutta la serie analizzata con un picco del +25,2% ad aprile. La decelerazione del trend negli ultimi mesi del 2014 è compatibile con gli effetti distorsivi della provvista BCE (TLTRO) che ha escluso dal calcolo del plafond rifinanziabile gli impieghi leasing degli intermediari finanziari, anche se consolidati in un gruppo bancario. [Figura 3] Dinamica dello stipulato leasing mensile (numero e valore contratti variazioni percentuali rispetto al mese corrispondente dell anno precedente) 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% -5,0% -10,0% Numero Valore gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 23

24 Riparte il motore del leasing Le società di leasing hanno un ruolo importante nel sostenere gli investimenti delle imprese, soprattutto considerando che oltre il 75% del valore del loro portafoglio è composto da finanziamenti verso le PMI. Misure incentivanti quali la cd. «Nuova Sabatini» sono state il banco di prova attraverso il quale il leasing ha dimostrato di essere uno strumento fondamentale nel sostegno al credito; oltre l 81% dei finanziamenti in leasing veicolati attraverso tale misura incentivante è stato infatti rivolto alle attività manifatturiere. Il miglioramento delle condizioni macroeconomi- che, testimoniato anche dall indice di produzione industriale che ha registrato un aumento congiunturale in dicembre del +0,4%, (con un aumento specifico nel comparto dei beni strumentali del +6,5%) è il punto di partenza per un rafforzamento della domanda interna. Le positive indicazioni sulla produzione industriale e sulla tendenza degli ordini del manifatturiero [cfr. Fig. 4] evidenziano una dinamica di crescita compatibile con una ripresa della produzione nei prossimi mesi. [Figura 4] Indice di produzione industriale e tendenza degli ordini a tre mesi del manifatturiero 104,0 102,0 100,0 98,0 96,0 94,0 92,0 90,0 88,0 86,0 84,0 82,0 Produzione industriale Tendenza degli ordini a 3 mesi (scala di destra) ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fonte: Istat GLI OPERATORI LEASING, UN MODELLO SEMPRE PIU DIFFERENZIATO Gli attori del mercato leasing italiano sono numerosi e con caratteristiche molto diverse. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una importante bancarizzazione del leasing. Diversi operatori hanno scelto di affiancare tale finanziamento ai più tradizionali prodotti bancari collocandolo presso la clientela quale forma tecnica altamente flessibile e adattabile alle esigenze della clientela. Nel 2014 il panorama degli operatori è mutato nuovamente con una quota crescente di società di noleggio a lungo termine (13,2%) che riflette il trend di tale settore di mercato, fortemente positivo nel 2014 [cfr. Fig. 5]. Ad oggi, gli I.F. 107, sia appartenenti a gruppi bancari che non, rappresentano la quota maggioritaria nella distribuzione per operatori con il 48,6%. In particolare la quota degli I.F. facenti parte di gruppi bancari rappresentano da soli circa il 20% del totale degli operatori. 24

25 Riparte il motore del leasing [Figura 5] Ripartizione degli operatori per natura 28,9% 21,1% Banche Succursali banche estere 6,6% I. F. 106 Società di noleggio a lungo termine 19,7% 13,2% 10,5% I. F. 107 facenti parte di gruppi bancari* I. F. 107 (*) Soggetti che rientrano nel consolidamento ai fini delle regole di vigilanza bancaria Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR Il peso prevalente che tali operatori rivestono nel panorama complessivo (41,2%) si nota sopratutto analizzando la ripartizione dei crediti in essere. [cfr. Fig. 6]. Unitamente agli I.F. non facenti parte di gruppi bancari, il portafoglio crediti riconducibile a tale categoria di operatori è pari al 58,4% del totale portafoglio leasing al 31 dicembre Anche le banche ricoprono una quota rilevante di crediti, pari al 36,0%, in leggera diminuzione rispetto alla foto del 2013 quando la quota era stata pari al 37,3%. Chiaramente la quota di crediti relativa alle succursali di banche estere, agli I.F. 106 e alle società di noleggio a lungo termine è più contenuta e, complessivamente, pari al 5,7%. Il piccolo taglio caratterizzante il portafoglio di tali operatori spiega invece l elevata quota ricoperta nella ripartizione per numero di contratti. L incidenza delle succursali di banche estere, specializzate nei comparti auto e strumentale, degli I.F. 106 e delle società di noleggio a lungo termine arriva infatti circa ad 1/3 sul numero totale dei contratti in essere [cfr. Fig. 7]. [Figura 6] Ripartizione degli operatori per natura sulla base dei valori dei contratti in essere 17,2% Banche 36,0% Succursali banche estere I. F ,2% 2,0% 1,0% 2,7% Società di noleggio a lungo termine I. F. 107 facenti parte di gruppi bancari* I. F. 107 (*) Soggetti che rientrano nel consolidamento ai fini delle regole di vigilanza bancaria Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR 25

26 Riparte il motore del leasing [Figura 7] Ripartizione per numero contratti in essere 23,9% 17,1% Banche Succursali banche estere 10,6% I. F ,2% Società di noleggio a lungo termine 25,8% 21,4% I. F. 107 facenti parte di gruppi bancari* I. F. 107 (*) Soggetti che rientrano nel consolidamento ai fini delle regole di vigilanza bancaria Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR La citata buona performance delle società di noleggio è riscontrabile nell analisi delle variazioni percentuali 2014/2013 [cfr. Fig. 8]; queste si collocano nel quadrante in alto a destra del grafico con dinamiche sopra la media di mercato sia nel numero dei nuovi contratti stipulati che nel loro valore. Sono proprio gli operatori minori in termini di portafoglio che hanno saputo trarre profitto più di altri dalla domanda di credito da parte di imprese e professionisti archiviando una crescita sopra alla media di mercato nei valori finanziati. Anche gli I.F. 107 non facenti parte di gruppi bancari hanno aumentato rispetto al 2013 i volumi finanziati pur se a fronte di una dinamica nel numero dei contratti sotto la media di mercato, ma comunque positiva. Gli operatori bancari, tradizionalmente orientati verso operazioni di importo e durata più elevati, grazie ad un funding più agevole e modelli di business a più lungo termine hanno aumentato, rispetto al 2013, il volume dei propri finanziamenti, coerentemente con la dinamica fortemente positiva del comparto immobiliare (pur registrando un trend più basso rispetto alla media di mercato). L elevato importo medio delle operazioni in real estate porta ad una maggiore variabilità dei trend registrati; notiamo per gli I.F. facenti parte di gruppi bancari un aumento nel valore delle stipule ed una diminuzione nel loro numero. Le realtà più dinamiche sono quelle caratterizzate da modelli di business caratterizzati da una struttura di asset finance rivolta a garantire un servizio (es. servizi di mobilità) più che il finanziamento di un bene. Per tali operatori si riscontra la centralità del rapporto con il vendor come canale di distribuzione prevalente per il nuovo stipulato. Grazie a questi modelli di business il leasing ha saputo esprimere il suo potenziale in termini di flessibilità a sostegno delle più diverse realtà produttive. 26

27 Riparte il motore del leasing [Figura 8] Analisi dello stipulato leasing 2014 per natura. Variazioni percentuali 30,0% 25,0% Banche Società di noleggio a lungo termine 20,0% Var% Numero Stipule 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Valori medi di mercato Var% Numero Stipule: 10,7% Var% Valore Stipulato: 8,8% I.F. 107 Gruppi Bancari I.F. 106 Succursali di banche estere -5,0% I.F ,0% -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% Var% Valore Stipulato Fonte: elaborazioni Assilea su dati BDCR LEASING, PIL E INVESTIMENTI Nel 2014 il peso dello stipulato leasing sul prodotto interno lordo nazionale è stato pari all 1,0%. Pur nella ridotta variabilità del dato, si osserva un incremento del peso del leasing sul totale dei nuovi beni e servizi prodotti nel Paese rispetto al 2013 [cfr. Tab. 2]. [Tabella 2] Tasso di penetrazione del leasing sul PIL (valori in milioni di euro) Pil Leasing Peso del leasing sul Pil 1,0% 0,9% 1,0% Fonte: elaborazioni Assilea su dati Istat Il peso dello stipulato leasing sul complesso degli investimenti fissi lordi realizzati nel corso del 2014 torna a crescere dopo quattro anni, passando dal 5,2% al 5,9%. Il dato del 2014, in particolare, è il più elevato dell ultimo triennio [cfr. Tab. 3]. La stessa dinamica positiva si osserva scomponendo il dato complessivo degli investimenti per evidenziarne le componenti legate ai settori in cui più frequentemente si ricorre al leasing come forma di finanziamento degli investimenti. In particolare, escludendo il settore abitativo, i beni immateriali e gli investimenti della pubblica amministrazione, si arriva a un tasso di penetrazione del leasing del 13,4%, in crescita di 1,6 p.p. rispetto al La crescita dell incidenza del leasing sugli investimenti è, in particolare, più evidente proprio se calcolata rispetto al sottoinsieme degli investimenti rivolti alle attività produttive, segno che in tali comparti il prodotto è riuscito ad aumentare la propria quota di mercato rispetto ad altre forme di finanziamento. 27

28 Riparte il motore del leasing [Tabella 3] Tasso di penetrazione sugli investimenti fissi lordi (valori %) su totale investimenti (incluse le abitazioni) 8,5% 7,9% 5,6% 5,2% 5,9% su totale investimenti (escluse le abitazioni) 11,8% 10,8% 7,7% 7,2% 8,1% su totale investimenti (escluse abitazioni e beni immateriali) 14,4% 13,1% 9,5% 9,0% 10,3% su totale investimenti (escluse abitazioni, beni immateriali e P.A.) 19,1% 17,1% 12,5% 11,8% 13,4% Fonte: elaborazioni Assilea su dati Istat [Tabella 4] Tasso di penetrazione sugli investimenti della P.A. e sui consumi (valori %) penetrazione del leasing sugli investimenti della P.A. 1,86 1,13 0,48 0,26 0,24 penetrazione del leasing sui consumi 0,08 0,08 0,03 0,04 0,05 Fonte: elaborazioni Assilea su dati Istat Continua a diminuire il peso del leasing sugli investimenti della P.A., che si è attestato allo 0,24%, mentre il peso del leasing sui consumi è in leggera crescita, pur restando su livelli piuttosto contenuti (0,05%) [cfr. Tab. 4]. Se si scompone anche il dato di stipulato leasing per evidenziare le performance a livello di comparto, si osserva un incremento dell incidenza del leasing nel comparto immobiliare non residenziale, sia con riferimento al complesso degli investimenti effettuati nel 2014 nel segmento, sia limitando l analisi agli investimenti in edilizia non residenziale privata. Cresce, inoltre, per il secondo anno consecutivo, l incidenza del leasing strumentale sul complesso degli investimenti in macchine e attrezzature, che raggiunge nel 2014 il 5,2%. Positivo anche il dato del leasing auto, che, dopo la riduzione dell incidenza misurata nel 2013, torna su livelli in linea con il 2012 (con un aumento dell incidenza di 1,7 p.p.) [cfr. tab. 5]. [Tabella 5] Tasso di penetrazione sugli investimenti fissi lordi per comparto (valori %) (*) Penetrazione del solo stipulato su immobili da costruire o in costruzione (**) Escluso leasing su nautica da diporto e renting auto Fonte: elaborazioni Assilea su dati Istat fabbricati non residenziali pubblici e privati* 4,2% 3,5% 1,8% 1,7% 1,9% fabbricati non residenziali private* 7,2% 5,8% 3,0% 2,8% 3,0% macchine e attrezzature 5,9% 5,5% 4,5% 4,8% 5,2% mezzi di trasporto** 30,5% 28,0% 27,0% 25,0% 26,7% 28

29 Riparte il motore del leasing La correlazione osservata tra stipulato leasing e investimenti mobiliari (attrezzature e mezzi di trasporto) rimane evidente [cfr. Fig. 9]. Mettendo su di uno stesso grafico la serie storica degli investimenti fissi lordi strumentali e quella dello stipulato leasing mobiliare trimestrale dal 1998 ad oggi, si ottiene una retta di regressione con un R 2 vicino allo 0,7 (dove il valore 1 è il valore massimo che può essere assunto da tale indicatore). Tale dato è in riduzione rispetto al 2013, segno che negli ultimi quattro trimestri la dinamica leasing si è parzialmente discostata da quella degli investimenti. Un R 2 superiore allo 0,6 si ottiene invece analizzando la serie storica delle variazioni trimestrali tendenziali di leasing e investimenti mobiliari [cfr. Fig. 10]. Tali esercizi confermano l esistenza di una correlazione significativa del leasing con gli investimenti ed il potenziale effetto anticipatore del leasing sulla dinamica degli investimenti strumentali. [Figura 9] Regressione lineare tra stipulato leasing mobiliare e investimenti fissi lordi immobiliari (valori correnti) R² = 0, Fonte: Assilea e Istat [Figura 10] Investimenti mobiliari e stipulato leasing (auto + strumentale) var. % sul trimestre corrispondente (prezzi correnti) 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% -10,0% -20,0% -30,0% -40,0% Investimenti strumentali Leasing (auto + strumentale) -50,0% 1 trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim Fonte: Assilea e Istat 29

30 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.3 LEASING E FINANZIAMENTI A MEDIO - LUNGO TERMINE BANCARI TORNANO A CRESCERE I FINANZIAMENTI BANCARI Il volume complessivo dei nuovi finanziamenti a medio e lungo termine erogati dalle banche italiane nel corso dell anno si è attestato a 336 miliardi di euro, in crescita del 5,4% rispetto al Su base trimestrale, si è avuta una crescita tendenziale particolarmente accentuata tra gennaio e marzo In linea con i nuovi finanziamenti, anche il totale delle consistenze dei finanziamenti oltre il breve termine risultava a dicembre 2014 pari a circa miliardi di euro, in aumento del 5,0% rispetto a dicembre 2013 [cfr. Fig.1]. Dal lato della domanda, sono cresciute le richieste di mutuo e in generale di prestiti da parte delle famiglie consumatrici. Le richieste di mutuo, in particolare, sono l effetto di una se pur limitata ripresa del mercato immobiliare residenziale. La domanda di finanziamenti da parte delle imprese produttrici ha continuato invece ad essere frenata dal calo degli investimenti e dal permanere dell incertezza sulle future dinamiche economiche, oltre che dal maggior rischio percepito dal sistema finanziario nei confronti delle controparti imprese. I tassi di riferimento del sistema finanziario dell area euro, già ai minimi storici, sono stati ulteriormente ridotti a settembre. Alla riduzione di risorse determinata dai rimborsi delle LTRO si è risposto con l avvio, sul finire dell anno, del nuovo schema di finanziamento a lungo termine T-LTRO. Si tratta di una serie di operazioni di rifinanziamento finalizzate a migliorare l erogazione di prestiti bancari a medio-lungo termine (esclusi i mutui sul residenziale) a favore del settore privato non finanziario dell area euro con incentivi e sanzioni per le banche affinché tali fondi siano utilizzati per erogare nuovi prestiti a famiglie e imprese. Il leasing è, dal punto di vista oggettivo, uno strumento ammissibile in tale schema di rifinanziamento; tuttavia, l aver escluso dal perimetro di calcolo del plafond massimo rifinanziabile il leasing effettuato da soggetti diversi dalle banche, anche quando questi siano intermediari finanziari vigilati e consolidati in un gruppo bancario, ha limitato fortemente la leva che tale iniziativa avrebbe potuto avere sul leasing e, di riflesso, sulle PMI. A tal proposito, è doveroso richiamare a livello internazionale l esperienza della Bank of England, che nell aprile 2013 ha esteso l ambito di applicazione delle operazioni di rifinanziamento del Funding for Lending Scheme, attivo nel Regno Unito, anche alle operazioni di leasing e factoring delle società finanziarie partecipate da banche, proprio in considerazione dell importante ruolo da esse svolto nel finanziare l economia reale ed in particolare le PMI. [Figura 1] Dinamica dei finanziamenti a medio e lungo termine erogati dalle banche italiane: erogazioni e consistenze (var. % tendenziali rispetto al trimestre corrispondente) 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% -5,0% -10,0% -15,0% -20,0% -25,0% -30,0% mar-08 giu-08 Fonte: Banca d Italia set-08 dic-08 mar-09 giu-09 set-09 dic-09 mar-10 erogazioni a m/l termine giu-10 set-10 dic-10 mar-11 giu set-11 dic-11 mar-12 giu-12 set-12 consistenze a m/l termine dic-12 mar-13 giu-13 set-13 dic-13 mar-14 giu-14 set-14 dic-14

31 Leasing e finanziamenti a medio - lungo termine bancari La composizione del portafoglio degli impieghi bancari mostra poche variazioni rispetto al In particolare, resta sostanzialmente stabile al 44,0% la percentuale degli impieghi bancari rivolti al settore corporate. Anche le quote di impieghi in essere alle famiglie consumatrici e produttrici risultano in linea con quelle osservate nel Si registra invece una diminuzione di 0,8 p.p. degli impieghi in essere alle società finanziarie, la cui quota sul totale arriva all 8,5%. Crescono invece gli impieghi rivolti alle amministrazioni pubbliche, la cui quota sul totale impieghi si avvicina al 15% [cfr. Fig.2]. [Figura 2] Distribuzione degli impieghi bancari per comparto di attività economica della clientela (% sul valore) 14,8% 5,1% 8,5% 27,6% 44,0% Società non finanziarie Famiglie consumatrici Società finanziarie Famiglie produttrici Amministrazioni pubbliche Fonte: Banca d Italia STABILE IL PESO DEL LEASING SUL TOTALE DELLE EROGAZIONI BANCARIE Nel complesso, il volume degli impieghi bancari al settore produttivo (corporate e famiglie produttrici), sia a breve che a medio-lungo termine, è sceso marginalmente rispetto al 2013 (da 905 a 895 miliardi di euro). Nello stesso periodo di tempo, l outstanding leasing si è contratto del 7,1%, arrivando a dicembre 2014 a 95,2 miliardi di euro [cfr. Tab.1]. Complessivamente, il portafoglio leasing e quello bancario insieme hanno scontato una contrazione del 3,3%, arrivando poco sopra i 950 miliardi di euro di consistenze. Il peso del leasing su tale volume di finanziamenti è sceso in tale periodo di tempo in misura contenuta, arrivando al 10,0%. Ciò significa che, anche nel 2014, 10 euro su 100 di finanziamenti al settore produttivo (sia a breve che a lungo termine) sono provenuti dagli operatori leasing. Considerando l insieme dei finanziamenti in essere oltre il breve termine destinati a tutti i soggetti economici (dunque non solo il settore produttivo ma anche le società finanziarie, il settore pubblico e le famiglie consumatrici, target non core per gli operatori leasing), il peso dell outstanding leasing è risultato in diminuzione di 0,8 punti percentuali, dall 8,9% all 8,1% [cfr. Tab.2]. Sull anno, il flusso di nuove erogazioni di prestiti agli operatori economici residenti, come visto, è cresciuto del 5,4%. La crescita dello stipulato leasing è stata più accentuata, determinando una ulteriore crescita dell incidenza di tale forma di finanziamento sul totale dei nuovi prestiti erogati nell anno, che è arrivata al 4,6% [cfr. Tab.3]. 31

32 Leasing e finanziamenti a medio - lungo termine bancari [Tabella 1] Peso dell outstanding leasing sugli impieghi destinati alle attività produttive (consistenze in milioni di euro) var. % Totale impieghi delle banche verso attività produttive ,1 Totale outstanding leasing "bancario" ,0 Totale impieghi bancari al netto dell'outstanding leasing "bancario" (A) ,8 Totale outstanding leasing (B) ,1 Penetrazione % del leasing (B)/(A+B) 10,4 10,0 Fonte: Banca d Italia e Rilevazione outstanding Assilea [Tabella 2] Peso dell outstanding leasing sulle consistenze bancarie a medio-lungo termine (consistenze in milioni di euro) var. % Totale consistenze dei finanziamenti bancari ,0 Totale out-standing leasing "bancario" ,0 Totale consistenze bancarie al netto dell'out-standing leasing "bancario" (A) ,6 Totale out-standing leasing (B) ,1 Penetrazione % del leasing (B)/(A+B) 8,9 8,1 Fonte: Banca d Italia e Rilevazione outstanding Assilea [Tabella 3] Peso dello stipulato leasing sui finanziamenti bancari a medio-lungo termine (erogazioni in milioni di euro) var. % Totale finanziamenti bancari a medio-lungo termine ,4 Totale stipulato leasing "bancario" ,6 Totale finanziamenti bancari al netto dello stipulato leasing "bancario" (A) ,9 Totale stipulato leasing (B) ,8 Penetrazione % del leasing (B)/(A+B) 4,4 4,6 Fonte: elaborazioni Assilea su dati Banca d Italia 32

33 Focus CRESCE LA PENETRAZIONE DEL LEASING NEL FINANZIAMENTO A MEDIO - LUNGO TERMINE Anche nel 2014 i finanziamenti a medio-lungo termine riconducibili direttamente al settore produttivo sono diminuiti. Ciò, come detto, a fronte sia di una permanente stagnazione dell offerta (condizionata dall incertezza del quadro economico e dal rischio percepito delle controparti) che dalla debolezza della domanda. I prestiti destinati agli investimenti nell immobiliare non residenziale hanno continuato a ridursi nel corso dell anno: i finanziamenti per l acquisto di immobili diversi dalle abitazioni delle famiglie consumatrici sono diminuiti dell 11,2%, mentre hanno tenuto maggiormente i finanziamenti volti alla realizzazione di fabbricati non residenziali (-1,3% rispetto al 2013). I finanziamenti per gli investimenti in macchine, attrezzature e mezzi di trasporto finanziati nel 2014 sono diminuiti del 5,0%, ed hanno continuato a contrarsi i prestiti per gli investimenti in costruzioni del Genio civile [cfr. Tab.1]. In tale quadro, la buona performance del comparto leasing nell attività di finanziamento al settore produttivo italiano ha favorito la crescita del tasso di penetrazione leasing sui prestiti a medio-lungo termine. In particolare, il tasso di penetrazione del leasing sugli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari (misurato includendo lo stipulato strumentale, auto e aeronavale e ferroviario), cresce di quasi tre punti percentuali, sfiorando il 30%; si tratta del valore più alto degli ultimi sei anni. Il tasso di penetrazione sugli investimenti in immobili non residenziali, costruiti e da costruire (dati dalla somma degli investimenti in costruzioni non residenziali e dell acquisto di immobili diversi dalle abitazioni delle famiglie consumatrici) escludendo gli investimenti del Genio Civile, sale ulteriormente passando dal 21,9% al 29,2% [cfr. Tab.2]. La crescita maggiore, anche nel 2014, riguarda l incidenza del leasing sui finanziamenti destinati all acquisto di immobili costruiti, che arriva al 37,7%, un valore vicino a quello osservato nel 2008 (all inizio della crisi). Il leasing destinato a finanziare la realizzazione di fabbricati non residenziali (sempre escludendo il Genio Civile) raggiunge il 20,0% del totale prestiti destinati a tale tipologia di investimenti. In tal modo, anche il peso del leasing nel comparto dei finanziamenti immobiliari non residenziali si riallinea, rispetto a quanto osservato in particolare nel biennio precedente, sui livelli osservati nel Il volume dei finanziamenti bancari a medio-lungo termine, destinati all investimento e al netto del leasing di banche, risulta pari, nel 2014, a 37,5 miliardi di euro, mentre lo stipulato leasing complessivo, al netto del comparto energy, è pari a 15,7 miliardi di euro. Il peso dei finanziamenti leasing sul totale dei finanziamenti a medio lungo termine erogati nel 2014 passa dal 25,7% al 29,5% (dal 25,8% al 29,6% escludendo gli investimenti del Genio Civile) [cfr. Tab.3]. 33

34 Focus: cresce la penetrazione del leasing nel finanziamento a medio - lungo termine [Tabella 1] Finanziamenti bancari a medio-lungo termine alle imprese* (valori in milioni di euro) var. % 2014/13 investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari ,0% acquisto di immobili diversi dalle abitazioni di famiglie consumatrici ,2% investimenti in costruzioni - fabbricati non residenziali investimenti in costruzioni del Genio Civile ,3% ,2% Totale ,4% (*) Depurati dello stipulato leasing banche Fonte: elaborazioni Assilea su dati Banca d Italia [Tabella 2] Penetrazioni del leasing sui finanziamenti a medio-lungo termine (leasing incluso) per comparti (val. %) investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari 25,0 22,4 21,9 16,6 27,1 29,7 investimenti in immobili non residenziali costruiti e da costruire 26,3 24,3 24,7 16,1 21,5 28,8 investimenti in immobili non residenziali costruiti e da costruire (escluso genio civile) 27,2 25,5 26,6 16,6 21,9 29,2 acquisto di immobili diversi dalle abitazioni di famiglie consumatrici 33,7 31,6 34,1 17,1 26,5 37,7 investimenti in costruzioni - fabbricati non residenziali 19,7 17,7 17,3 14,6 16,4 19,5 investimenti in costruzioni - fabbricati non residenziali (escluso genio civile) 21,0 19,4 19,9 15,8 16,9 20,0 Fonte: elaborazioni Assilea su dati Banca d Italia [Tabella 3] Penetrazione del leasing sui finanziamenti bancari a medio-lungo termine (valori in milioni di euro) Finanziamenti bancari a m/l termine alle imprese* Stipulato leasing** Totale finanziamenti a m/l termine Penetrazione % del leasing 24,9 23,1 22,7 16,5 25,7 29,5 Penetrazione % del leasing (escluso genio civile) 25,2 23,5 23,2 16,6 25,8 29,6 (*) Depurati dello stipulato leasing banche inclusi gli investimenti pubblici del Genio Civile (**) Al netto dello stipulato leasing su Energie rinnovabili Fonte: elaborazioni Assilea su dati Banca d Italia 34

35 Focus SOFFERENZE LEASING VS SOFFERENZE BANCARIE Anche nel 2014 il peso dei crediti deteriorati sul portafoglio delle banche e degli intermediari finanziari è cresciuto. I dati di Banca d Italia indicano che le sofferenze lorde del sistema bancario nazionale nel corso dell anno sono salite da 155,9 miliardi (dicembre 2013) a 183,7 miliardi (dicembre 2014). In particolare, i prestiti inesigibili al settore produttivo ovvero società non finanziarie e famiglie produttrici sono saliti complessivamente da 121,7 a 145,2 miliardi di euro. Le società non finanziarie, in particolare, hanno visto le sofferenze lorde raggiungere i 130,2 miliardi di euro. Nell arco degli stessi mesi, il volume delle sofferenze leasing è passato da 13,2 a 14,0 miliardi di euro. Nell ultimo trimestre dell anno si è osservata però una seppur limitata inversione di tendenza, con una riduzione di 0,5 miliardi di euro dell ammontare delle sofferenze (dopo il picco di settembre 2014 a 14,5 miliardi). L incidenza delle sofferenze su impieghi leasing ha raggiunto il 14,2% a settembre, stabilizzandosi nel trimestre successivo al 14,1%. Il dato è superiore rispetto a quello complessivo misurato sugli impieghi bancari, pari, a dicembre 2014, al 9,6%. Tuttavia, focalizzandosi sui prestiti bancari destinati alla clientela tipica del leasing, ovvero il settore corporate e le famiglie produttrici, si è confermata anche nel 2014 la migliore qualità del credito leasing. Il rapporto sofferenze su impieghi a dicembre 2014 risulta infatti pari, per il settore bancario, al 16,1% per i piccoli operatori economici (famiglie produttrici) e al 16,1% per le società non finanziarie [cfr. Fig. 1]. Si è allargata, inoltre, a vantaggio del portafoglio leasing, la forbice rispetto all incidenza media delle sofferenze sul portafoglio bancario relativo al settore produttivo. Guardando al portafoglio deteriorato allargato comprensivo di sofferenze, incagli e scaduto deteriorato il portafoglio leasing si posiziona su un valore intermedio tra la rischiosità dei finanziamenti bancari corporate (che è più elevata) e i finanziamenti bancari PMI (più contenuta). Il dato leasing mostra una stabilizzazione nell ultimo trimestre dell anno, in linea con quanto osservato sulle sofferenze [cfr. Fig.2]. [Figura 1] Dinamica dell incidenza delle sofferenze leasing e delle sofferenze bancarie (valori %) 17,0 14,5 12,0 9,5 Impieghi LEASING Impieghi bancari a società non finanziarie (corporate) 7,0 Impieghi bancari a famiglie produttirci (PMI) Fonte: dati Assilea, dati Banca d Italia per le sofferenze bancarie 35

36 Focus: sofferenze leasing vs sofferenze bancarie [Figura 2] Dinamica dell incidenza di sofferenze, incagli e scaduto deteriorato leasing e delle sofferenze, incagli e scaduto deteriorato bancario (valori %) 30,0 25,0 20,0 15,0 Impieghi LEASING Impieghi bancari a società non finanziarie (corporate) Impieghi bancari a famiglie produttirci (PMI) 10, Fonte: dati Assilea, dati Banca d Italia per gli impieghi bancari Da alcuni mesi Assilea monitora il tasso di decadimento del portafoglio leasing. Tale tasso è misurato sul numero e il valore dei contratti risolti per inadempienza del debitore (entrati in contenzioso ) in ciascun periodo di rilevazione, in rapporto al portafoglio dei contratti vivi all inizio del periodo di osservazione. Tale dato viene confrontato con il tasso di decadimento dei finanziamenti bancari pubblicato trimestralmente da Banca d Italia (misurato sul numero di controparti e avendo a riferimento i soli passaggi a sofferenza rettificata, che costituiscono un sotto-insieme dei contenziosi monitorati da Assilea). L analisi del tasso trimestrale, sia sui numeri che sui valori, evidenzia come, ad eccezione di un picco sui numeri nell ultimo trimestre del 2013, il portafoglio leasing si deteriori a tassi sempre inferiori rispetto al portafoglio dei finanziamenti bancari alle società non finanziarie ( corporate ), e, nel 2014 inferiore anche rispetto al portafoglio dei finanziamenti bancari alle famiglie produttrici ( PMI ) [cfr. Fig.3 e Fig. 4]. 36

37 Focus: sofferenze leasing vs sofferenze bancarie [Figura 3] Tasso di decadimento sui finanziamenti leasing e sui finanziamenti bancari (valori in punti percentuali) - numeri 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 Leasing Finanziamenti corporate Finanziamenti PMI - mar-13 giu-13 set-13 dic-13 mar-14 giu-14 set-14 dic-14 Fonte: dati Assilea e Banca d Italia [Figura 4] Tasso di decadimento sui finanziamenti leasing e sui finanziamenti bancari (valori in punti percentuali) - valori 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 Leasing Finanziamenti corporate Finanziamenti PMI - mar-13 giu-13 set-13 dic-13 mar-14 giu-14 set-14 dic-14 Fonte: dati Assilea e Banca d Italia 37

38 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.4 IL LEASING E LA NUOVA SABATINI Lo strumento agevolativo cd. Beni strumentali Nuova Sabatini, istituito dal decreto-legge del Fare (art. 2 decreto-legge n. 69/2013), prevede l accesso al contributo del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) agli investimenti in beni strumentali 1 effettuati dalle micro imprese e dalle PMI solo se realizzati mediante finanziamenti bancari o leasing finanziari erogati con provvista Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) sulla base di una convenzione Cdp-ABI-MiSE 2. Nel dettaglio, la Nuova Sabatini prevede il seguente funzionamento: 1. Cdp ha costituito un plafond di risorse che le banche aderenti alle convenzioni MiSE-ABI-Cdp o gli intermediari finanziari, se in possesso di garanzia rilasciata da una banca aderente alle convenzioni, possono utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra e 2 milioni di Euro a fronte degli investimenti previsti dalla misura; 2. Il MiSE concede un contributo in favore delle PMI, che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari di cui al punto precedente in relazione agli investimenti realizzati. Tale contributo è pari all ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni; 3. Le PMI hanno la possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80% dell ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario, con priorità di accesso. Sulla base delle procedure definite nell ambito degli strumenti attuativi della misura, la prenotazione delle risorse finanziarie per l erogazione dei finanziamenti bancari alle PMI avviene con cadenza mensile e si attua con il coordinamento tra Cdp e MiSE. I dati pubblicati dal MiSE aggiornati a marzo 2015 mostrano una prenotazione cumulata del plafond Cdp di oltre 1,6 miliardi di euro. Il picco maggiore si è avuto nel mese di aprile 2014, mese in cui si è sbloccato l avvio delle nuove agevolazioni, con una prenotazione effettiva di oltre 317 milioni di euro. E seguito un andamento pressoché costante della richiesta di agevolazioni, con picchi più contenuti nei mesi di settembre 2014 e di gennaio 2015 mentre a febbraio e a marzo 2015 si è assistito ad una ripresa delle prenotazioni. Sempre a marzo 2015 erano state prenotate anche il 33% delle risorse di cui al contributo MiSE, per un importo complessivo di 124 milioni di euro. Il numero di domande pervenute a quella data è stato pari a 4.795, per investimenti e finanziamenti deliberati di un valore complessivo superiore a 1,3 miliardi di euro ed un importo medio ad operazione intorno ai 281 mila euro. Circa il 45% delle domande pervenute ha riguardato le piccole imprese, la restante parte si è distribuita tra micro e medie imprese. In termini di importi, oltre la metà degli investimenti e dei relativi finanziamenti, nonché dei contributi (46 milioni su di un totale di 93), hanno riguardato le imprese di media dimensione. A livello territoriale, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana sono state, nell ordine, le regioni in cui maggiormente si sono concentrati i contributi del Ministero, seguono a lunga distanza le imprese di Lazio, Campania e Marche e poi, con importi ancora più contenuti, le imprese delle restanti regioni. La suddivisione per codice ATECO dei finanziamenti leasing e bancari evidenzia il peso elevato delle attività manifatturiere e la netta prevalenza di tale categoria di utilizzatori per i finanziamenti in leasing (81,5%) [cfr. Fig. 1]. Tra i maggiori settori, è proprio nel comparto manifatturiero che si osserva la penetrazione maggiore dei finanziamenti leasing su quelli bancari. 1. Sono ammessi gli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali 2. Possono aderire alla Convenzione Cdp-ABI-MiSE le banche italiane e le succursali di banche estere comunitarie ed extracomunitarie operanti in Italia e autorizzate all esercizio dell operatività bancaria; gli intermediari finanziari devono essere assistiti da una garanzia rilasciata da una delle Banche aderenti alla citata Convenzione; gli intermediari finanziari e le banche, appartenenti a gruppi bancari, non aderenti direttamente alle convenzioni, possono avvalersi di provvista attivata da banche facenti parte del proprio gruppo aderenti alla convenzione, fermo restando l obbligo di sottoscrivere un Contratto di Cessione dei Crediti Aggiuntivo. 38

39 Il leasing e la nuova Sabatini [Figura 1] Ripartizione dei finanziamenti Nuova Sabatini per settore di clientela attività manifatturiere commercio all'ingrosso e al dettaglio ecc. agricoltura, silvicoltura e pesca trasporto e magazzinaggio costruzioni noleggio, agenzie di viaggio, servizi per le imprese sanità e assistenza sociale fornitura di acqua; reti fognarie, gestione dei rifiuti ecc. attività professionali, scientifiche e tecniche altre attività di servizi attività dei servizi di alloggio e di ristorazione estrazione di minerali da cave e miniere servizi di informazione e comunicazione attività artistiche, sportive, intrattenimento ecc. attività immobiliari istruzione fornitura di energia elettrica, gas, vapore ecc (81,5%) Leasing Bancario (69,7%) Fonte: MiSE, dati riferiti a marzo 2015 Con la Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) il plafond di Cdp, inizialmente pari a 2,5 miliardi di euro, è stato incrementato fino a 5 miliardi. Lo stanziamento di bilancio, relativo agli anni , per la corresponsione del contributo a parziale copertura degli interessi sui finanziamenti bancari (inizialmente pari a 191,5 milioni di euro) in base a quanto disposto dalla legge di stabilità 2015 è ora pari a 385,8 milioni di euro. La scelta operata dal legislatore nel d.l. del Fare di prevedere per le finanziarie l obbligo di una garanzia bancaria si è rivelata inopportuna limitando di fatto l accesso al leasing ad alcuni importanti operatori (di emanazione di banche estere, non bancari ma partecipati da banche, di emanazione di costruttori industriali), penalizzando in particolar modo le PMI che si sono viste private di una maggiore offerta di credito per finanziare i propri investimenti. Nonostante il limitato numero di società di leasing aderenti alla convenzione direttamente o indirettamente (tramite la capogruppo) 3, la penetrazione del leasing nella Nuova Sabatini è stata superiore alle attese (oltre un terzo dei finanziamenti deliberati). Al fine di assicurare una maggiore capacità di impatto dello strumento, in considerazione del positivo avvio dell iniziativa e la conoscenza dello strumento da parte delle imprese, a fine marzo 2015 è stata approvata una rilevante modifica alla Nuova Sabatini di interesse per le società di leasing. In particolare, l art.8 del decreto legge n. 3/2015 (c.d. Investment Compact) prevede che i contributi erogati dal MiSE nell ambito della Nuova Sabatini possano essere riconosciuti alle micro e alle PMI 3. Sardaleasing, Unicredit Leasing, Mediocredito Italiano, Biella Leasing, BNP Paribas Leasing Solutions, BNP Paribas Lease Group, Credit Agricole Leasing Italia, CNH Industrial Capital Europe, Claas Financial Services, Cabel Leasing, De Lage Landen International BV, JCB Finance, Credemleasing, UBI Leasing, Banca Privata Leasing, Alba Leasing, Claris Leasing. 39

40 Il leasing e la nuova Sabatini che abbiano ottenuto un finanziamento, anche in leasing finanziario, erogato da banche e da intermediari finanziari con una raccolta di provvista (ad es. BCE, BEI, privata) alternativa alla provvista messa a disposizione da Cdp, come invece disposto dall art. 2 del decreto-legge del Fare. Alla luce invece della modifica operata dal legislatore, il plafond dell agevolazione Nuova Sabatini è quindi svincolato dalla provvista di Cdp, consentendo alla micro impresa e alla PMI di accedere al contributo del MiSE a fronte di investimenti rientranti nell ambito oggettivo del decreto del fare mediante un finanziamento bancario o un leasing finanziario erogato da banche e intermediari finanziari con provvista autonoma. Per l applicazione della modifica normativa occorrerà ora attendere un decreto che stabilirà i requisiti, le condizioni di accesso e le modalità di erogazione dei contributi concedibili dal MiSE previsti dal citato art.8. È ragionevole comunque attendersi che l ampliamento delle possibilità operative di banche e intermediari finanziari avrà importanti effetti positivi per le imprese in termini di: semplificazione del processo di concessione dei finanziamenti; flessibilità dell offerta dei finanziamenti (in particolare per quanto riguarda durata e modalità di rimborso) in coerenza con le esigenze della clientela; maggiore concorrenza tra gli intermediari; eventuale riduzione dei costi del credito, dal momento che la banca o l intermediario finanziario potrà anche utilizzare la propria provvista, che potrà anche avere un costo inferiore a quella offerta dalla Cdp. 40

41 ll LEASING NELL ATTUALE CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.5 IL LEASING ED I FINANZIAMENTI BEI Con circa 180 miliardi l Italia si conferma il principale beneficiario storico dei prestiti BEI dalla costituzione della Banca (1958). Dallo scoppio della crisi (2008), questa ha erogato 63 miliardi di nuovi prestiti per circa 180 miliardi di investimenti attivati. Il totale impieghi del Gruppo in Italia a fine 2014 ammontava 67,3 miliardi (+2,6% rispetto al 2013). Nell anno sono state finanziate oltre PMI, per un totale di PMI finanziate nel periodo Le risorse destinate dal Gruppo BEI all Italia nel 2014 sono state pari complessivamente a 11,4 miliardi (10,9 miliardi dalla BEI ai quali si sono aggiunti 0,5 miliardi dal Fondo Europeo per l Investimento FEI). Il 2014 è stato un anno record per il volume di finanziamenti, che è cresciuto del 4% rispetto al Il valore totale dei progetti finanziati nel 2014 è stato complessivamente pari a 27 miliardi. Il volume totale di operazioni a favore di PMI/ MidCaps stipulate dalla BEI in Italia nel 2014, è stato pari a 5,1 miliardi di euro. Di questi, le stipule complessive BEI dedicate al settore leasing in Italia nel 2014 ammontano a circa 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all anno precedente. Il leasing incide per circa il 25% sul volume totale di operazioni a favore di PMI/MidCaps [cfr. Fig. 1]. [Figura 1] Finanziamenti BEI alle PMI e dettaglio fondi erogati tramite leasing (valori in milioni di euro e var.% rispetto all anno precedente) Finanziamenti BEI in leasing Finanziamenti BEI a PMI Var.% Leasing BEI Var.% BEI a PMI ,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% -10,0% -20,0% -30,0% -40,0% -50,0% Fonte: BEI 41

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43 CAPITOLO 2 ANNO DI CRESCITA NEI MAGGIORI COMPARTI Nel 2014 lo stipulato leasing cresce in tutti i maggiori comparti tradizionali: auto, strumentale e immobiliare. Nell auto, il leasing cavalca la ripresa delle immatricolazioni con un effetto sostituzione rispetto alle auto aziendali autofinanziate. Da un lato, cresce la penetrazione del leasing come strumento di finanziamento delle società di noleggio, dall altro, accanto al leasing finanziario si afferma sempre di più la formula del renting auto, settore in cui oltre ad importanti operatori esteri cresce l attività anche di società italiane. Il leasing strumentale ha visto proseguire la sua dinamica di crescita, già iniziata nel 2013, con incrementi dello stipulato in termini di numero e valore in tutti i sotto-comparti per fascia d importo. Una crescita a due cifre si osserva ancora una volta nel leasing operativo che, come formula che passa attraverso una maggiore specializzazione sul bene e partnership con il fornitore, presenta nell offerta un elevato contenuto di servizi. La ripresa del leasing immobiliare, dopo sei anni di flessione, è senz altro una delle note positive del 2014 e ha dato respiro alle PMI ed ai professionisti che necessitavano di investimenti immobiliari per ampliare o incrementare la propria attività. Tali investimenti sono stati effettuati principalmente da imprese manifatturiere su immobili industriali; tuttavia, grazie al maggior appeal fiscale derivante dalla deducibilità dei canoni di leasing immobiliare da parte dei professionisti, anche il leasing di uffici ha visto una dinamica positiva. SOMMARIO 2.1 Auto: accelera lo stipulato leasing Immatricolazioni: nel 2014 accelera il mercato di autovetture e fuoristrada Leasing auto: un settore strategico per il mercato Focus: le marche di autovetture più leasingate del 2014 Maggiore attenzione ai valori di anticipo nel leasing di autovetture Tiene l usato sul leasing auto Focus: immatricolato leasing a società di noleggio Focus: il finanziamento di servizi e il nuovo renting auto 2.2 Prosegue la crescita del leasing strumentale Leasing strumentale: aumenta lo stipulato in tutte le fasce d importo Dinamiche differenziate per natura e attività prevalente degli operatori Le categorie di beni maggiormente leasingati Continua a diminuire l esposizione media di portafoglio Rimane stabile la durata media contrattuale Continua a scendere l anticipo e si riduce l opzione finale di acquisto Focus: sempre più leasing operativo nel portafoglio delle società di leasing 2.3 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing Le nuove tendenze del leasing immobiliare Le dinamiche per le diverse categorie di immobili leasingati Riduzione della durata media, lieve aumento per l anticipo e l opzione finale di acquisto

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45 ANNO DI CRESCITA NEI MAGGIORI COMPARTI 2.1 AUTO: ACCELERA LO STIPULATO LEASING IMMATRICOLAZIONI: NEL 2014 ACCELERA IL MERCATO DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA In Italia, nel 2014, sono state immatricolate circa 60 mila unità (automobili e fuoristrada) in più rispetto al 2013, per un totale di nuove registrazioni ed una crescita del +4,6%. La serie storica riportata in figura 1 evidenzia una crescita ripetuta, con la sola eccezione di maggio (-3,0%), in tutti i mesi di osservazione e con un picco ad ottobre (+10,3%). Il rinnovo del parco auto, in particolare in Italia, è stato presumibilmente frenato negli ultimi anni dalla perdita di capacità di spesa degli italiani e dalle sempre maggiori e frequenti imposizioni fiscali. La positiva evoluzione della domanda testimoniata nel 2014 rappresenta ragionevolmente un primo segnale di ripresa di un settore strategico per il Paese. Secondo i principali osservatori anche per il 2015, pur in assenza di incentivi, è prevista una crescita spontanea di pari intensità. [Figura 1] Trend mensile delle immatricolazioni di autovetture e fuoristrada nel 2014 e ,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% -2,0% -4,0% Fonte: elaborazioni dati UNRAE Var% 2013/2014 (asse di destra) Il trend positivo delle immatricolazioni è confermato dalla dinamica delle nuove registrazioni a società (+8,4%) e dalla crescita delle immatricolazioni a privati proprietari (+2,6%) [cfr. Tab.1a]. Diminuiscono le immatricolazioni ai privati con auto in leasing (-3,2%) e quelle ai privati per uso professionale (-1,9%); tuttavia tali categorie, rappresentative di appena il 2,9% del totale immatricolato a privati (soggetti dotati di codice fiscale alfanumerico, quali privati consumatori, esercenti arti e professioni, titolari di ditte individuali ed imprese familiari) incidono marginalmente sul trend complessivo. 45 Considerando le diverse tipologie di proprietario, la crescita dell immatricolato a società trova una più ampia giustificazione nel mercato aziendale in senso stretto con un delta positivo del 16,7%, concentrato in larga parte sulle società di noleggio a lungo termine; quest ultime hanno aumentato il numero di immatricolazioni, a titolo sia di leasing sia di proprietà, ad un tasso vicino al 20,0% [cfr. Tab. 1b]. L effetto sostituzione tra proprietà e leasing è invece evidente per gli enti e società diverse dalle società di noleggio.

46 Auto: accelera lo stipulato leasing A fronte di una crescita delle immatricolazioni di autovetture di proprietà del +7,3%, l immatricolato leasing è infatti aumentato, rispetto al 2013, del +13,1%. Ritroviamo la stessa tendenza nelle immatricolazioni a società di noleggio a breve termine, per le quali le immatricolazioni di proprietà sono cresciute del +2,4% mentre quelle in leasing del +10,1%. Anche dall Europa arrivano segnali importanti sul fatto che il leasing non sia un prodotto maturo; l offerta infatti si orienta sempre più nella direzione del pay per use in termini di policy customer oriented mediante lo sviluppo di servizi e soluzioni (ad es. mobilità) da abbinare al prodotto puramente finanziario. Nel targato in Italia il mercato leasing si sta muovendo, in maniera piuttosto fluida, da una parte, verso il consolidamento di comparti tradizionali e strategici per l economia, dall altra, verso soluzioni più articolate. Non è un caso che stiamo assistendo allo sviluppo di accordi di distribuzione con società di noleggio a lungo termine e all inserimento di servizi non finanziari nell offerta leasing finanziario. [Tabella 1a] Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada per le diverse categorie Var. % 2013/2014 Privati proprietari* ,6% Privati con auto in leasing ,2% Privati per uso professionale** ,9% Totale autovetture a privati ,4% Totale autovetture a società ,4% Totale immatricolazioni di autovetture ,6% (*) per privati si intendono i soggetti dotati di codice fiscale alfanumerico: i privati consumatori, gli esercenti arti e professioni, i titolari di ditte individuali e imprese familiari. (**) taxi e noleggio con conducente Fonte : elaborazione dati UNRAE [Tabella 1b] Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada per le diverse categorie (società) Enti e società diverse Società di noleggio a lungo termine Var. % 2013/2014 di proprietà ,3% leasing ,1% di proprietà ,9% leasing ,6% Mercato auto aziendale in senso stretto ,7% Società di noleggio a breve termine Autoimmatricolazioni di proprietà ,4% leasing ,1% di proprietà ,0% ad uso noleggio ,7% Altri soggetti che fanno noleggio ,7% Totale auto e fuoristrada intestate a società ,4% Fonte : elaborazione dati UNRAE 46

47 Auto: accelera lo stipulato leasing Le dinamiche evidenziate trovano riscontro nello spostamento delle quote di immatricolato verso le società di noleggio a lungo e breve termine nel 2014 [cfr. Fig. 2a e 2b]. L incremento è avvenuto a fronte di una diminuzione delle immatricolazioni leasing verso privati, con una riduzione di 3,2 punti percentuali al 29,7%. La quota di immatricolato leasing a società è pari, nel 2014, al 34,7% con un aumento di 1,8 punti percentuali. 5,0% [Figura 2a e 2b] Ripartizione immatricolazioni di autovetture e fuoristrada finanziate in leasing 8,1% ,1% 38,9% 6,8% 28,1% 32,9% 48,0% 28,9% 29,7% 32,9% 34,7% Privati* con auto in leasing Società di noleggio a breve termine con auto in leasing Società con auto in leasing Società di noleggio a lungo termine con auto in leasing (*) per privati si intendono i soggetti dotati di codice fiscale alfanumerico: i privati consumatori, gli esercenti arti e professioni, i titolari di ditte individuali e imprese familiari. Fonte: elaborazioni dati UNRAE 47

48 Auto: accelera lo stipulato leasing LEASING AUTO: UN SETTORE STRATEGICO PER IL MERCATO Con oltre il 30,0% del totale erogato 2014 il leasing auto si conferma un settore strategico per gli operatori con l inclusione del noleggio a lungo termine nella gamma dei prodotti offerti alla clientela tradizionale. La ripresa a doppia cifra dello stipulato auto nel 2014 (+12,3% numero contratti e +10,4% valore) è rappresentata dai nuovi contratti pari ad un totale di circa 5,3 miliardi di euro di nuovi investimenti. Il trend positivo ha riguardato tutti i principali comparti, con l unica eccezione dei veicoli industriali. In particolare il renting auto è cresciuto del +18,3% nel numero di contratti e del +15,3% nel valore con una dinamica migliore della media del comparto ed un conseguente aumento della sua incidenza sul totale erogato 2014 (dal 24,7% del 2013 al 27,0% del 2014) [cfr. Fig. 3]. Anche il leasing di autovetture, con un delta positivo del +9,4% nel numero contratti e del +16,5% nel valore, ha aumentato la sua quota sul totale stipulato al 37,4%. Coerentemente al calo dei valori stipulati diminuisce di 4,7 punti percentuali l incidenza del leasing di veicoli industriali sul totale al 24,3%. I veicoli commerciali, grazie ad un trend positivo del +12,6%, conservano una quota di stipulato in linea con il 2013 pari all 11,3%. [Figura 3] Composizione dello stipulato leasing e renting a medio-lungo termine (valore contratti) 11,3% 11,3% Autovetture Autovetture 24,3% 24,3% 37,4% 37,4% Veicoli in renting a medio Veicoli in renting a medio lungo termine lungo termine Veicoli industriali Veicoli industriali Veicoli commerciali Veicoli commerciali 27,0% 27,0% La parte principale dello stipulato auto 2014 è riconducibile a società di leasing (banche e intermediari finanziari) di emanazione industriale; le cd. finanziarie di marca ricoprono infatti il 46,2% del totale erogato (quota che arriva al 63,9% nel segmento delle autovetture). Rispetto al 2013, sono gli I.F. multiprodotto facenti parte di gruppi bancari il cluster che ha incrementato la propria incidenza sul totale più degli altri, arrivando a rappresentare il 13,4%, con un aumento di 4 punti percentuali [cfr. Fig. 4]. Le dinamiche di stipulato distinte per natura e attività prevalente dell intermediario testimoniano una crescita diffusa per tutti i cluster di operatori; i trend registrati dimostrano come questi abbiano saputo cogliere nuove opportunità per generare valore [cfr. Fig. 5]. 48

49 Auto: accelera lo stipulato leasing La maggiore competitività del segmento rispetto al 2013 conferma la vivacità del leasing auto: le top 10 del mercato hanno infatti movimentato nel 2014 una quota di stipulato di 6,4 punti percentuali inferiore, mentre le top 20 con l 85,2% di erogato rappresentano una percentuale di 2,5 punti percentuali più contenuta rispetto al [Figura 4] Composizione dello stipulato leasing auto per natura ed attività prevalente delle società leasing (valore contratti) I.F. specializzate leasing gruppi bancari 46,2% 29,2% 13,4% I.F. multiprodotto gruppi bancari Banche multiprodotto Banche specializzate leasing I.F. specializzate leasing NON gruppi bancari 1,3% 9,2% 0,7% Banche, Intermediari finanziari emanazione industriale [Figura 5] Dinamica dello stipulato leasing auto per natura e attività prevalente degli intermediari finanziari (var %) 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% I.F. specializzate leasing gruppi bancari I.F. multiprodotto gruppi bancari Banche multiprodotto Banche specializzate leasing I.F. specializzate leasing NON gruppi bancari Banche, Intermediari finanziari emanazione industriale Numero Valore 49

50 Auto: accelera lo stipulato leasing Un altro dato interessante è rappresentato dalla rilevante presenza di operatori esteri tra le Top 10 nel mercato delle autovetture (6 società su 10 nel biennio ); negli ultimi 2 anni le prime 3 società per valori finanziati sono estere [cfr. Fig. 6]. [Figura 6] Assilea top 10: stipulato autovetture, gennaio dicembre 2014 e 2013 (valori in milioni di euro) Totale generale Totale generale

51 Focus LE MARCHE DI AUTOVETTURE PIU LEASINGATE DEL 2014 Il leasing è da sempre il canale privilegiato per il finanziamento dei marchi premium. In figura 1 riportiamo la classifica delle immatricolazioni 2014 di auto e fuoristrada delle prime 20 marche. Secondo i dati UNRAE, le marche riconducibili al mercato tedesco coprono la maggioranza del totale immatricolato (53,2%). Il dato è coerente con il forte presidio delle finanziarie di marca nel leasing di autovetture. BMW, Mercedes e Audi da sole rappresentano il 35,2% del totale immatricolato con nuove registrazioni. Fiat con unità immatricolate arriva ad una rappresentatività del 5,8%. [Figura 1] Assilea top 10: stipulato autovetture, gennaio dicembre Fonte: elaborazioni dati UNRAE 51

52 Focus: le marche di autovetture più leasingate nel 2014 Andando più nel dettaglio nell analisi riportiamo in figura 2 la top 10 dei modelli di autovetture finanziati attraverso un contratto di leasing. La Clio, rappresentativa del 41,9% dell immatricolato leasing Renault, è il modello più leasingato con nuove immatricolazioni nel La 500L, con una percentuale del 39,3% del totale immatricolato Fiat e con nuove immatricolazioni, si colloca in 6 posizione nel ranking. La gamma dei marchi premium copre le restanti posizioni nella top 10. Queste rispondono a percentuali di rappresentatività rispetto all immatricolato per marca molto più contenute se confrontate con Renault (Clio) e Fiat (500L). Tale evidenza testimonia l elevato margine di crescita del leasing, soprattutto per le finanziarie di marca legate a modelli ancora scarsamente finanziati in leasing. [Figura 2] I dieci modelli più leasingati nel ,9% 37,5% 39,3% 45,0% 40,0% 35,0% ,7% 21,7% 25,3% 14,6% 16,6% 13,4% 13,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% ,0% 5,0% 0 CLIO CLASSE A SERIE 3 GOLF A3 500L SERIE 5 A4 CLASSE B SERIE 1 0,0% Immatricolato leasing 2014 Quota percentuale immatricolato in leasing per marca (asse di destra) Fonte: elaborazioni dati UNRAE 52

53 Auto: accelera lo stipulato leasing MAGGIORE ATTENZIONE AI VALORI DI ANTICI- PO NEL LEASING DI AUTOVETTURE Nel 2014, ad eccezione dei veicoli commerciali <35 quintali, rappresentativi del 15,7% dello stipulato auto, tutte le restanti categorie di auto sono state finanziate con un maxicanone più elevato rispetto al passato[cfr. Fig. 7]. Complessivamente la nuova produzione risponde ad una percentuale di anticipo del 13,0% a fronte di un anticipo medio per il portafoglio auto in essere dell 11,9%. Il contenimento del rischio di credito ha influito sui livelli medi di anticipo sulla nuova produzione, nella maggior parte dei segmenti di mercato rilevati. La differenza dei valori di anticipo tra new business e portafoglio è concentrata soprattutto nelle autovetture con un delta di circa 1 punto. [Figura 7] Percentuale media dell anticipo (in % sul costo del bene) nel comparto leasing auto 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Autovetture Motoveicoli Rimorchi e Semirimorchi Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Stipulato 2014 Portafoglio in essere Veicoli Veicoli Veicoli industriali Commerciali < 35 Commerciali > 35 quintali quintali Il leasing di autovetture con opzione finale d acquisto > 10% cresce, rispetto allo scorso anno, del +15,8% nel numero contratti e del +22,3% nel valore. Tale tendenza è confermata anche dal confronto delle percentuali d opzione finale d acquisto tra nuova produzione e portafoglio in essere. Le autovetture leasingate nel 2014 si caratterizzano, infatti, per una percentuale d opzione di 3,4 punti percentuali superiore a quella di portafoglio e pari in media al 18,3% [cfr. Fig. 8]. Il trend, spiegato dalle ottime performance delle finanziare di marca in questo segmento, risponde ad un idea di leasing di autovetture per la quale il cliente che utilizza il bene per la durata prevista è spinto a cambiare mezzo piuttosto che a riscattare l autovettura finanziata dal contratto originario. Questo meccanismo stimola il continuo rinnovo del parco circolante con benefici effetti anche in termini di maggiore sicurezza e di minor impatto ambientale. Il cliente, anche quello privato e quindi meno abituato al leasing, sta imparando ad approcciare il momento dell acquisto in modo più razionale, dando meno peso alla proprietà del mezzo quanto al costo del suo mantenimento. Questa tendenza sta allargando lo spettro delle opportunità per il leasing, e favorisce peraltro nel sistema una tendenza ad accelerare (e pianificare, per i più attenti) il processo di sostituzione dell auto. Da un lato il cliente ricerca formule di acquisto che gli consentano di pianificare un costo certo, e soprattutto la serenità di non doversi esporre al rischio di fluttuazione del valore del veicolo nel tempo (specie nei segmenti più alti, che da questo punto di vista hanno sofferto negli scorsi anni in modo particolare), dall altro il leasing consente maggiore flessibilità in termini di accesso al credito, aspetto determinante per stimolare una ripresa dopo i danni causati al sistema da una crisi tanto profonda quanto prolungata. 53

54 Auto: accelera lo stipulato leasing [Figura 8] Percentuale media dell opzione d acquisto nel comparto auto (in % sul costo del bene) 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Autovetture Motoveicoli Rimorchi e Semirimorchi Stipulato 2014 Veicoli Commerciali < 35 quintali Portafoglio in essere Veicoli Veicoli industriali Commerciali > 35 quintali Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Con l eccezione del leasing su autovetture, riscontriamo, nel 2014, la diminuzione della durata media contrattuale in tutti i comparti analizzati. Il delta 2014/2013 è negativo per i motoveicoli (-4 mesi) e per i rimorchi e semirimorchi (-5 mesi), più contenuto per i veicoli commerciali (-1 mese) e per i veicoli industriali (-1 mese) [cfr. Fig. 9]. [Figura 9] Durata media nel comparto auto (numero mesi) Autovetture Motoveicoli Rimorchi e Semirimorchi Veicoli Commerciali < 35 quintali Veicoli Commerciali > 35 quintali Veicoli industriali Media durata auto Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 54

55 Auto: accelera lo stipulato leasing TIENE L USATO SUL LEASING AUTO A fronte di una quota media delle unità usate pari a circa il 15,0% (sia con riferimento al numero di contratti che ai valori finanziati), riscontriamo nei veicoli commerciali >35 quintali una percentuale di usato più elevata ed intorno al 20,0%. La percentuale di usato dei veicoli commerciali < 35 quintali è invece più contenuta della media del comparto auto e pari all 8,9%. [Figura 10] Incidenza dello stipulato leasing 2014 di veicoli usati nel comparto auto 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Numero Valore Numero Valore Numero Valore Numero Valore Numero Valore Numero Valore Numero Valore Autovetture Motoveicoli Rimorchi e Semirimorchi Veicoli Commerciali < 35 quintali Veicoli Commerciali > 35 quintali Veicoli industriali TOTALE AUTO Nuovo Usato Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 55

56 Focus IMMATRICOLATO LEASING A SOCIETA DI NOLEGGIO Il 2014 ha visto l intensificarsi di una dinamica, già iniziata nel 2013, di nuove immatricolazioni leasing rivolte a società di noleggio: l incidenza è aumentata di 1,5 punti percentuali al 35,9% del totale immatricolato leasing; delle circa nuove immatricolazioni del 2014, 27 mila sono state rivolte a società di noleggio [cfr. Fig. 1]. In figura 2 riportiamo i volumi di immatricolazioni a società di leasing delle prime 10 marche di autovetture. Si nota l elevata incidenza delle società di noleggio (sempre superiore al 10,0%) che, nel caso di marche come Renault, Fiat e Ford, supera il 70,0%. [Figura 1] Immatricolato leasing a società di noleggio. Anni ,9% 34,4% 64,1% 65,6% Immatricolato Leasing a società di noleggio Immatricolato Leasing ad altre società Fonte: elaborazioni dati UNRAE [Figura 2] Top 10 Marche - Leasing a società di noleggio ,2% 11,6% 27,2% 77,6% 41,6% 74,6% 43,7% 72,4% 10,2% 63,5% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Immatricolato Leasing Immatricolato Leasing a società di noleggio Incidenza % (asse di destra) Fonte: elaborazioni dati UNRAE 56

57 Focus IL FINANZIAMENTO DI SERVIZI E IL NUOVO RENTING AUTO Il renting auto riveste un ruolo sempre più strategico nel comparto autovetture. L effetto sostituzione con il tradizionale leasing finanziario poggia sulla convenienza per l utilizzatore di acquisire una soluzione per la mobilità flessibile ed inclusiva di tutti i servizi necessari all utilizzo dell auto. L elevata incidenza del noleggio a breve e lungo termine negli ultimi anni [cfr. Fig. 1] deriva dalle positive dinamiche di operatori, che il più delle volte sono legati ad un marchio o ad un produttore e che godono di un elevata specializzazione sul prodotto. Il business garantisce, attraverso un offerta customer oriented, l erogazione di servizi di manutenzione, assicurazione e gestione sui quali le società di noleggio a breve e lungo termine riescono a generare valore. Non è un caso che la maggior redditività del leasing europeo sia trainata proprio dal leasing sui veicoli, inteso come erogazione di servizi e soluzioni di mobilità. Gli operatori che nel 2014 sono riusciti ad avere una maggiore redditività concepiscono il leasing come un prodotto diverso dal tradizionale finanziamento finalizzato all acquisto di un bene. Tale orientamento è, nel 2014, ancora appannaggio di società estere che operano nel nostro paese trovando un mercato caratterizzato da importanti possibilità di crescita (soprattutto considerando l invecchiamento del parco circolante dovuto alla crisi dell automotive degli ultimi anni). [Figura 1] Leasing finanziario e renting auto. Incidenza del noleggio sul finanziamento di autovetture (numero di immatricolazioni) ,0% ,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% - 0,0% gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Leasing finanziario Renting Incidenza del noleggio sul finanziamento di autovetture (asse di destra) 57

58 Focus: il finanziamento di servizi e il nuovo renting auto Dei circa 1,4 miliardi di euro movimentati dal renting auto in Italia l 81,1% è riconducibile a società francesi (41,8%) o tedesche (39,3%). La quota italiana è inferiore al 10% ed insieme ad Olanda e Usa arriva a rappresentare il 18,9% del business 2014 [cfr. Fig. 2]. [Figura 2] Quote di mercato degli operatori attivi nel renting per paese di origine Olanda 5,7% Usa 3,5% I trend annuali degli operatori del segmento, distinti per paese di provenienza, sono tutti positivi e, nel caso della Francia, pari a circa +28,0 [cfr. Fig. 3]. Anche le italiane accelerano rispetto al 2013 (di circa il +20,0%), mentre la dinamica annuale delle società tedesche è più contenuta e pari al +7,7% e al +4,0%, nei numeri e nei valori rispettivamente. Italia 9,7% Germania 39,3% Francia 41,8% [Figura 3] Dinamica operatori attivi nel renting per paese di origine 30,0% 25,0% 20,0% 27,6% 27,8% 20,3% 20,9% Var.% numero Var.% valore 18,2% 15,0% 12,5% 10,0% 5,0% 7,7% 4,0% 0,0% Francia Germania Italia Altri Le elevate potenzialità di un mercato ancora giovane per il nostro Paese saranno sicuramente uno stimolo a modificare l offerta anche attraverso accordi di distribuzione con società di noleggio e l inserimento di servizi non finanziari complementari al tradizionale finanziamento. Il trend descritto probabilmente proseguirà nei prossimi anni. 58

59 ANNO DI CRESCITA NEI MAGGIORI COMPARTI 2.2 PROSEGUE LA CRESCITA DEL LEASING STRUMENTALE LEASING STRUMENTALE: AUMENTA LO STIPULATO IN TUTTE LE FASCE D IMPORTO Il 2014 testimonia la crescita del leasing strumentale con un aumento del numero dei contratti (+8,8%) e del valore (+5,4%). Le dinamiche positive portano il totale finanziato a circa 6,1 miliardi di euro. I nuovi finanziamenti di beni strumentali ricoprono una quota pari al 38,2% del totale erogato Il delta rispetto al 2013 è particolarmente positivo nelle fasce d importo tra 0,5 e 2,5 milioni di euro (+11,1% numero contratti e +12,6% valore) e superiore ai 2,5 milioni di euro (+15,5% numero contratti e +11,0% valore); i contratti di valore compreso tra 50 mila e 0,5 milioni di euro, rappresentativi del 18,7% del totale stipulato 2014, hanno registrato una crescita più contenuta e pari al +1,2% nel numero contratti e al +3,1% nel valore. Le operazioni di più piccolo importo (<50 mila euro) sono cresciute del +10,4% nel numero e del +2,3% nel valore [cfr. Fig. 1]. La crescita 2014 del leasing operativo strumentale è stata pari al +23,2% nel numero contratti e al +28,9% nel valore, portando tale segmento di mercato a rappresentare il 6,7% del totale stipulato 2014 con un aumento di 1 punto percentuale rispetto al La ricomposizione dello stipulato strumentale è espressione di un cambiamento profondo del mercato. Il leasing viene sempre più visto, anche dagli operatori bancari, come settore strategico con specifiche peculiarità. Le società hanno trovato nel leasing operativo un prodotto che assicura una maggiore produttività ed un minore costo del rischio. Anche la domanda ha assecondato tali tendenze orientando le proprie preferenze sull erogazione di servizi più che sul finanziamento dei propri investimenti in capitale. [Figura 1] Variazione % dello stipulato leasing strumentale 2014/2013 per comparto 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Strumentale <= euro Numero Strumentale > euro <= 0,5 mil euro Valore Strumentale >0,5 Strumentale > 2,5 e <=2,5 mil euro mil euro TOTALE STRUMENTALE di cui Leasing Strum. Senza Opzione / Noleggio Con riferimento alla composizione dello stipulato leasing strumentale 2014 per fasce d importo rileviamo la quota prevalente delle operazioni di valore compreso tra 50 mila e 0,5 milioni di euro (48,9%) e l aumento della quota di stipulato stru- mentale d importo superiore ai 500 mila euro; la percentuale di tale segmento di mercato è infatti cresciuta di 1,7 punti percentuali al 28,8% [cfr. Fig. 2]. 59

60 Prosegue la crescita del leasing strumentale [Figura 2] Composizione dello stipulato leasing strumentale 2014 per fasce d importo (valore contratti) 7,6% 22,3% Strumentale <= euro 21,2% Strumentale > euro <= 0,5 mil euro Strumentale >0,5 e <=2,5 mil euro 48,9% Strumentale > 2,5 mil euro DINAMICHE DIFFERENZIATE PER NATURA E ATTI- VITA PREVALENTE DEGLI OPERATORI Gli operatori attivi nel mercato distinti per natura e attività prevalente presentano dinamiche di crescita e caratteristiche contrattuali in termini di importi medi finanziati altamente differenziate. A fronte di un importo medio di 44 mila euro, i finanziamenti erogati dal cluster delle banche specializzate leasing sono stati mediamente pari a 296 mila euro coerentemente con un trend di crescita dei volumi del +83,6% e di una crescita del numero dei contratti del +28,0%; gli I.F. specializzati indipendenti hanno accresciuto il numero di operazioni stipulate del +26,1% per un trend positivo nel valore del +18,3% ed un importo medio finanziato di appena 7 mila euro. Gli I.F. specializzati facenti parte di gruppi bancari accrescono il valore del proprio stipulato del +8,1% finanziando operazioni d importo mediamente pari ai 107 mila euro. Con riferimento agli operatori multiprodotto, mentre il cluster delle banche cresce sia nei numeri (+6,8%) che nei valori (+1,3%) gli I.F. facenti parte di gruppo bancario accrescono il numero di contratti stipulati (+2,1%) con una sostanziale stabilità nei valori (-0,1%). Si assiste ad un importante aumento dell importo medio finanziato dalle banche e gli intermediari finanziari di emanazione industriale (dai 147 mila euro del 2013 ai 174 mila euro del 2014) spiegato dal trend contrastante, rispetto al 2013, nel numero (-8,8%) e nel valore (+7,5%) dei nuovi contratti stipulati [cfr. Fig. 3]. [Figura 3] Dinamica dello stipulato leasing strumentale per natura e attività prevalente degli intermediari finanziari (var %) 100,0% 80,0% 60,0% 40,0% 20,0% 0,0% Numero Valore -20,0% I.F. specializzate Leasing gruppi bancari I.F. multiprodotto gruppi bancari Banche multiprodotto Banche specializzate leasing I.F. specializzate Leasing NON gruppi bancari Banche, Intermediari finanziari emanazione industriale 60

61 1,7% 3,2% 2,4% I.F. specializzate leasing gruppi bancari Prosegue la crescita del leasing strumentale La composizione dello stipulato leasing strumentale 2014 per natura e attività prevalente degli operatori riportata in figura 4, unitamente alle caratteristiche di stipulato appena descritte derivano dalla forte segmentazione del mercato leasing strumentale in ragione della quale gli operatori scelgono di puntare su prodotti con caratteristiche specifiche. Gli I.F. specializzati leasing facenti parte di gruppi bancari rappresentano la quota prevalente di stipulato 2014, in crescita di 1,8 puniti percentuali al 43,8%; insieme alle banche multiprodotto (+29,0%) e agli I.F. multiprodotto gruppi bancari (19,8%), i tre cluster di operatori hanno finanziato la quasi totalità dell erogato leasing con una percentuale del 92,6%, in leggero calo rispetto al 2013 [cfr. Fig. 4]. [Figura 4] Composizione dello stipulato leasing strumentale 2014 per natura e attività prevalente degli operatori (valore contratti) I.F. multiprodotto gruppi bancari 29,0% 43,8% Banche multiprodotto Banche specializzate leasing I.F. specializzate Leasing NON gruppi bancari 19,8% Banche, Intermediari finanziari emanazione industriale Segmentando il nuovo stipulato leasing operativo per cluster di operatori troviamo un mercato meno concentrato rispetto a quello complessivo, in cui le banche specializzate leasing (7,1%), gli I.F. specializzati leasing non facenti parte di gruppi bancari (17,0%) e le banche e gli intermediari finanziari di emanazione industriale (4,1%) rappresentano una quota di stipulato ampiamente superiore rispetto al mercato leasing strumentale complessivo. La quota prevalente degli I.F. specializzati leasing facenti parte di gruppi bancari nel mercato complessivo rispondono, in tale particolare segmento, ad una quota pari al 12,1%, mentre le banche multiprodotto, con il 38,0%, rappresentano la quota prevalente di stipulato leasing operativo [cfr. Fig. 5]. [Figura 5] Composizione dello stipulato leasing operativo strumentale 2014 per natura e attività prevalente degli operatori (valore contratti) 4,1% 12,1% I.F. specializzate leasing gruppi bancari 17,0% I.F. multiprodotto gruppi bancari 7,1% 21,6% Banche multiprodotto Banche specializzate leasing I.F. specializzate Leasing NON gruppi bancari 38,0% Banche, Intermediari finanziari emanazione industriale 61

62 Prosegue la crescita del leasing strumentale LE CATEGORIE DI BENI MAGGIORMENTE LEASINGATI La distribuzione dei beni strumentali maggiormente leasingati nel 2014 subisce poche variazioni rispetto allo scorso anno. Le categorie di beni maggiormente finanziati in leasing sono pressoché le stesse del 2013, con delta annuali contenuti: la variazione più consistente riguarda le macchine utensili per deformazione di materiale metalmeccanico con un incremento dell incidenza di 0,8 punti percentuali. I beni maggiormente finanziati nel biennio di analisi sono le macchine utensili per l asportazione di materiale metalmeccanico con una quota del 9,0% (il dato 2013 era pari all 8,8%), mentre al 15 posto troviamo, all 1,0%, i macchinari per saldature e trattamenti termici, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto all anno precedente [cfr. Fig. 6]. Complessivamente le prime 15 tipologie di beni finanziati sono state oggetto del 65,3% del totale stipulato leasing strumentale 2014 con una variazione annuale di -0,7 punti percentuali. La concentrazione dei valori di stipulato verso determinate categorie di beni denota che le società di leasing, nel dare sostegno alle imprese, si focalizzano su quei beni (attrezzature e macchinari) per i quali vantano un maggior grado di specializzazione. Il rinnovamento tecnologico delle PMI trova in tale contesto il supporto necessario alla ricerca di efficienza della produzione e di minore impatto ambientale. [Figura 6] Incidenza nello stipulato leasing strumentale delle principali tipologie di beni finanziati (% sul valore) Macchine utensili per l asportazione di materiale metalmeccanico Macchinari per l agricoltura, foreste e pesca Macchinari non targati per l edilizia civile e stradale Macchine utensili per deformazione di materiale metalmeccanico Macchinari per elaborazione e trasmissione dati Apparecchiature elettromedicali Attrezzature per ufficio e strutture aziendali Attrezzature per il commercio e per l industria alberghiera Apparecchi di sollevamento non targati Macchinari per l industria poligrafica-editoriale ed affini Macchinari per produzione e lavorazione plastica e gomma Macchinari per l industria alimentare e conserviera Macchinari per confezionamento ed imballaggio Macchinari per l industria tessile e delle fibre artificiali Macchinari per saldature e trattamenti termici 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% Percentuale sul totale importo 2013 Percentuale sul totale importo 2014 Perc % sul totale importo 2013 Perc % sul totale importo 2014 Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 62

63 Prosegue la crescita del leasing strumentale CONTINUA A DIMINUIRE L ESPOSIZIONE MEDIA DI PORTAFOGLIO Anche nel 2014 diminuisce l esposizione media di portafoglio, calcolata come rapporto tra valore medio di outstanding e importo medio finanziato nel Rispetto allo scorso anno riscontriamo lo stesso importo medio stipulato (60 mila euro) ed un aumento di circa 2 mila euro del debito residuo che ha contribuito alla riduzione dell esposizione media del comparto strumentale (circa 56 mila euro nel 2014 a fronte dei 59 mila euro del 2013). Alla diminuzione del numero dei contratti in portafoglio, è corrisposta nel 2014 una riduzione del valore medio di debito residuo; tale evidenza, contestualmente alla sostanziale stabilità degli importi medi di stipulato sottolinea un miglior bilanciamento rispetto al passato tra new business e gestione del portafoglio crediti in decorrenza per le società attive nel comparto. Sono soprattutto le attrezzature per ufficio e le strutture aziendali che, a fronte di una diminuzione del valore medio di portafoglio hanno visto un incremento dell importo medio stipulato ed una conseguente riduzione, di circa 42 mila euro, dell esposizione media. Al contrario i macchinari per saldature e trattamenti termici, anche grazie ad una notevole diminuzione del valore medio finanziato nel 2014 (circa 49 mila euro), hanno ridotto la propria esposizione media di circa 12 mila euro [cfr. Fig. 7]. [Figura 7] Esposizione del portafoglio rispetto al costo originario dei beni per le principali tipologie di beni strumentali finanziati (% sul valore) Macchine utensili per l asportazione di materiale metalmeccanico Macchinari per l agricoltura, foreste e pesca Macchinari non targati per l edilizia civile e stradale Macchine utensili per deformazione di materiale metalmeccanico Macchinari per elaborazione e trasmissione dati Apparecchiature elettromedicali Attrezzature per ufficio e strutture aziendali Attrezzature per il commercio e per l industria alberghiera Apparecchi di sollevamento non targati Macchinari per l industria poligrafica-editoriale ed affini Macchinari per produzione e lavorazione plastica e gomma Macchinari per l industria alimentare e conserviera Macchinari per confezionamento ed imballaggio Macchinari per l industria tessile e delle fibre artificiali Macchinari per saldature e trattamenti termici Media STRUMENTALE Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 63

64 Prosegue la crescita del leasing strumentale RIMANE STABILE LA DURATA MEDIA CONTRAT- TUALE La durata media contrattuale del comparto non subisce particolari variazioni nel 2014, rimanendo stabile intorno ai 4 anni, coerentemente con un taglio medio dei finanziamenti in linea con il 2013 [cfr. Fig. 8]. Mentre la maggior riduzione della durata media contrattuale riguarda i macchinari per confezionamento ed imballaggio (-6 mesi), a fronte di una contrazione del valore finanziato di circa 6 mila euro, gli apparecchi di sollevamento non targati dimostrano l aumento più rilevante della durata media (+1 mese), confermando una sostanziale stabilità delle durate in questi due anni. Si rileva inoltre, a fronte delle variazioni di ticket medio delle singole tipologie di bene e della stabilità delle durate contrattuali, l assenza di correlazione tra queste due variabili. [Figura 8] Durata media dei contratti stipulati nel periodo di riferimento (numero mesi) Macchine utensili per l asportazione di materiale metalmeccanico Macchinari per l agricoltura, foreste e pesca Macchinari non targati per l edilizia civile e stradale Macchine utensili per deformazione di materiale metalmeccanico Macchinari per elaborazione e trasmissione dati Apparecchiature elettromedicali Attrezzature per ufficio e strutture aziendali Attrezzature per il commercio e per l industria alberghiera Apparecchi di sollevamento non targati Macchinari per l industria poligrafica-editoriale ed affini Macchinari per produzione e lavorazione plastica e gomma Macchinari per l industria alimentare e conserviera Macchinari per confezionamento ed imballaggio Macchinari per l industria tessile e delle fibre artificiali Macchinari per saldature e trattamenti termici Media STRUMENTALE Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 64

65 Prosegue la crescita del leasing strumentale CONTINUA A SCENDERE L ANTICIPO E SI RIDU- CE L OPZIONE FINALE DI ACQUISTO In figura 9 riportiamo il posizionamento relativo, rispetto alla media di comparto, delle diverse percentuali rispetto al costo bene dell anticipo e dell opzione finale d acquisto. A fronte di valori sostanzialmente in linea con la media di mercato di opzione finale d acquisto (0,8%) per la maggior parte dei beni strumentali, gli apparecchi di sollevamento non targati si collocano su valori superiori e pari al 4,5%. Si riscontra una maggiore variabilità nei valori di anticipo che vanno da un massimo di 12,3% nel caso dei macchinari per l industria alimentare e conserviera al 2,2% delle apparecchiature elettromedicali evidenziando una minore rischiosità percepita dalle società di leasing in tale segmento. In generale, la media di anticipo rilevata nel 2014 è diminuita al 4,3% rispetto all anno precedente (il valore medio rilevato per il 2013 era pari al 4,6%). [Figura 9] Percentuale media dell anticipo e dell opzione finale di acquisto (in % sul costo bene) nei contratti stipulati nel 2014 sulle principali tipologie di beni strumentali (la dimensione delle bolle è in funzione del valore di stipulato nel comparto) 6,0% 5,0% Apparecchi di sollevamento non targati Opzione finale d'acquisto 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% Attrezzature per ufficio e strutture aziendali Apparecchiature elettromedicali Macchinari per confezionamento ed imballaggio Macchinari per produzione e lavorazione plastica e gomma Macchinari per l'industria tessile e delle fibre artificiali Macchinari per l'industria alimentare e conserviera 0,0% Attrezzature per il commercio Macchinari per Macchinari per l'industria -1,0% e per l'industria alberghiera saldature e trattamenti poligrafica-editoriale ed affini termici 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0% Anticipo su costo bene Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 65

66 Focus SEMPRE PIU LEASING OPERATIVO NEL PORTAFOGLIO DELLE SOCIETA DI LEASING Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo cambiamento del modello di business per le banche e gli I.F. che considerano il leasing operativo sempre più come complemento di gamma del portafoglio prodotti. L approccio è tendenzialmente semi-finanziario con un taglio commerciale sul rapporto con il vendor che gestisce congiuntamente con il concedente i servizi e i rischi legati al bene. Rispetto al più generalista leasing finanziario, il leasing operativo si caratterizza per una maggior specializzazione sul bene e per un approccio fornitore piuttosto spinto che espone gli operatori ad un rischio fornitore più elevato, soprattutto considerando il panorama italiano costituito da tanti fornitori piccoli e difficili. È prerequisito essenziale, per gli operatori di tale mercato, la costruzione di un rapporto fiduciario con i fornitori; ciò caratterizza il leasing operativo come un mercato ad introduzione lenta. In Italia il leasing operativo, caratterizzato dal fatto di essere privo della clausola con opzione di riscatto, sta guadagnando importanti quote di mercato negli ultimi anni ed è posto in atto, alternativamente: da una banca o IF: come la locazione finanziaria, è un operazione trilaterale con causa di finanziamento in cui i rischi sul bene e l esecuzione degli eventuali servizi sono trasferiti dalla concedente ad un soggetto terzo (di norma il fornitore); da un soggetto NON banca o IF: la concedente può trattenere in tutto o in parte i rischi sul bene e gestire in proprio o meno i servizi; è un operazione trilaterale, i beni da locare generalmente non sono acquistati per massa (rectius a stock) ma ad hoc per il singolo cliente, il concedente risponde degli eventuali vizi sul bene locato; direttamente dal produttore del bene: si tratta di un operazione commerciale a struttura bilaterale nella quale il concedente/produttore risponde in prima persona degli eventuali vizi sul bene locato. Guardando al numero di nuovi contratti stipulati nel periodo gennaio dicembre 2014 notiamo che delle nuove stipule circa il 19,7% hanno riguardato il leasing operativo strumentale. Rispetto al leasing finanziario tale settore è caratterizzato da un taglio medio delle operazioni più basso, pari a 17 mila euro a fronte di un ticket medio dello strumentale tradizionale di 67 mila euro. In figura 1 è rappresentato l andamento, negli ultimi 5 anni, del peso del leasing strumentale operativo sul totale stipulato e sul totale strumentale. Assistiamo ad un progressivo aumento relativo del valore di tali operazioni che, a dicembre 2014, arrivano a rappresentare il 6,7% del totale dei nuovi contratti stipulati (il 17,4% dello stipulato strumentale). Il cambiamento in atto nel mercato è stato sicuramente condizionato dalle tensioni finanziarie che, in passato, hanno portato gli operatori a ricercare redditività non più solamente sui margini finanziari. Il leasing operativo (così come il renting auto) consente infatti una migliore marginalità anche grazie ai servizi connessi alla locazione del bene. 66

67 Focus: sempre più leasing operativo nel portafoglio delle società di leasing [Figura 1] Andamento del peso del leasing strumentale operativo sul totale stipulato e totale strumentale (% sul valore dei contratti) 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Peso leasing operativo su totale strumentale Peso leasing operativo su totale stipulato Il numero sempre crescente ma ancora ridotto di operatori attivi in tale mercato comporta una più elevata variabilità della serie mensile di stipulato rispetto al comparto strumentale nel suo complesso [cfr. Fig. 2]. Tuttavia, a partire da febbraio 2014, abbiamo registrato variazioni tendenziali stabilmente maggiori nel leasing strumentale operativo. [Figura 2] Dinamica dello stipulato mensile del comparto strumentale e del leasing operativo (numero contratti, var % sul mese corrispondente dell anno precedente) 60,0% 50,0% 40,0% Totale strumentale Leasing operativo 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% -10,0% gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Testimoni del cambiamento nel mercato sono prevalentemente operatori di origine estera provenienti da paesi nei quali il leasing è considerato un servizio alla clientela più che un finanziamento puro di un bene. Delle 11 società attive nel mercato del leasing operativo nel 2014, 8 sono parte di gruppi esteri con un elevata specializzazione sul prodotto. Guardando alle quote di mercato riportate in figura 3 si nota come l 83,3% del mercato 2014 sia riconducibile ad aziende con capitale estero. 67

68 Focus: sempre più leasing operativo nel portafoglio delle società di leasing [Figura 3] Quote di mercato degli operatori attivi nel leasing operativo strumentale e nel renting per paese di origine (valore stipulato 2014) Usa 18,7% Francia 10,3% Spagna 3,9% Germania 20,9% Olanda 29,5% Italia 16,8% Le dinamiche di crescita distinte per paese di origine degli operatori testimoniano tuttavia il cambiamento di mentalità in atto anche per gli operatori italiani che hanno accresciuto i volumi di stipulato operativo di oltre il 50,0% [cfr. Fig. 4]. [Figura 4] Dinamica di stipulato degli operatori attivi nel leasing operativo strumentale e nel renting per paese di origine 60,0% 50,0% 40,0% Var.% numero Var.% valore 52,2% 30,0% 28,8% 27,6% 27,0% 27,7% 23,7% 20,0% 16,8% 10,0% 0,0% -10,0% -0,5% Francia Germania Italia Altri 68

69 ANNO DI CRESCITA NEI MAGGIORI COMPARTI 2.3 IMMOBILIARE: LA RIPRESA DI UN COMPARTO STRATEGICO PER LE SOCIETA DI LEASING LE NUOVE TENDENZE DEL LEASING IMMOBILIARE Il leasing immobiliare del 2014 è stato un importante driver di crescita per l intero mercato. La ripresa dei volumi finanziati rispetto allo scorso anno è stata significativa con tassi di crescita del +21,4% nel numero di stipule e del +38,3% nel valore. Negli ultimi anni la maggior cautela delle società di leasing nel concedere finanziamenti, in termini di una più attenta e bilanciata gestione del credito, aveva influito sul ridimensionamento dello stipulato immobiliare. L introduzione, nel 2014, di una norma fiscale che ha ridefinito il trattamento fiscale del leasing immobiliare è stato il banco di prova sul quale il settore ha dimostrato di saper rispondere velocemente alle richieste di nuovi finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese (PMI); proprio le PMI che erano state colpite più profondamente dalla crisi di domanda interna 1 hanno ritrovato nel leasing un importante sostegno al finanziamento dei propri capannoni. La dinamica mensile dei valori di stipulato immobiliare testimonia l accelerazione che il mercato ha registrato in giugno e dicembre portando l erogato a circa 600 milioni di euro su base mensile, a fronte di un erogato medio di circa 340 milioni di euro [cfr. Fig. 1]. Gli investimenti, rivolti prevalentemente al costruito sono cresciuti, nel 2014, del +29,8% nel numero contratti e del +49,0% nel valore. La quota percentuale sul totale leasing immobiliare 2014 è stata pari al 67,1%, concentrata prevalentemente sulla fascia d importo superiore ai 2,5 milioni di euro, in crescita di 6,8 punti percentuali rispetto al 2013, al 31,5% [cfr. Fig. 2]. [Figura 1] Valori mensili dello stipulato leasing immobiliare 2014 (in migliaia di euro) gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Totale Immobiliare costruito Totale Immobiliare da costruire TOTALE IMMOBILIARE 1. Non è sorprendente che il deterioramento delle condizioni macroeconomiche degli ultimi anni abbia colpito soprattutto le aziende minori, per loro natura più rischiose e meno trasparenti rispetto alle altre imprese e pertanto difficili da vagliare in condizioni di incertezza (Crescita economica e finanziamento delle imprese, Intervento del Vice Direttore Generale della Banca d Italia, Fabio Panetta; Roma, 27 gennaio 2015). 69

70 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing [Figura 2] Composizione dello stipulato leasing immobiliare (costruito e da costruire) per classe d importo (valore contratti) 21,9% 12,5% Imm. Costruito <=0,5 mil euro Imm. Costruito >0,5 e <=2,5 mil euro 9,1% 23,1% Imm. Costruito >2,5 mil euro Imm. da costruire <=0,5 mil euro 1,9% Imm. da costruire >0,5 e <=2,5 mil euro 31,5% Imm. da costruire >2,5 mil euro Con riferimento alla composizione dello stipulato leasing immobiliare a seconda della natura e attività prevalente dell intermediario, cresce di circa 2 punti percentuali la quota di erogato leasing immobiliare degli I.F. multiprodotto facenti parte di gruppi bancari sia nel numero di stipule che nel valore. Aumenta il numero di stipule riconducibile agli I.F. specializzati facenti parte di gruppi bancari mentre diminuisce il valore al 59,1%. Le banche multiprodotto riducono la loro quota di stipulato al 34,2% nel valore e al 29,8% nel numero di contratti [cfr. Fig. 3]. [Figura 3] Composizione dello stipulato leasing immobiliare a seconda della natura e attività prevalente dell intermediario (numero e valore contratti) % Val 59,1% 34,2% 6,7% % Num 66,2% 29,8% 4,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% I.F. specializzate Leasing gruppi bancari Banche multiprodotto I.F. multiprodotto gruppi bancari 70

71 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing LE DINAMICHE PER LE DIVERSE CATEGORIE DI IMMOBILI LEASINGATI Analizzando il dettaglio delle tipologie di immobili finanziati rileviamo, per il 2014, un portafoglio composto prevalentemente da immobili industriali (49,6% nel valore e 49,5% nel numero). Diminuisce la quota degli immobili commerciali al 28,4% nei valori (-1,5 punti percentuali rispetto al 2013) e al 26,3% nei numeri (-4,0 punti percentuali rispetto al 2013). L aumento contestuale della quota di portafoglio degli immobili ad uso ufficio è un primo effetto dell introduzione, a partire dal 2014, anche per i professionisti, della possibilità di dedurre i canoni di leasing finanziario. La quota in valore (11,9%) cresce rispetto al 2013 di 1,3 punti percentuali, mentre aumenta di 2,1 punti percentuali il numero di contratti segnalati in tale segmento [cfr. Fig. 4]. Aumenta la percentuale di alberghi e centri ricreativi al 5,4% e al 3,8% rispettivamente nel valore e nel numero di contratti in essere. Il leasing di immobili residenziali (4,3% valore e 3,3% numero contratti) e di immobili locati al settore pubblico (0,5% valore e 0,4% numero contratti) rappresenta una quota trascurabile del totale portafoglio al [Figura 4] Ripartizione dell out-standing leasing immobiliare al per tipologia di immobile locato (numero e valore contratti) Valore 49,6% 28,4% 11,9% 5,4% 4,3% 0,5% Numero 49,5% 26,3% 16,7% 3,8% 3,3% 0,4% Immobili Industriali Immobili Uso Ufficio Immobili Residenziali Immobili Commerciali Alberghi e Centri ricreativi Immobili Locati al Settore Pubblico Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 71

72 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing Coerentemente con quanto evidenziato con riferimento all outstanding leasing 2014, anche il nuovo erogato risponde ad una forte contrazione del numero di contratti su immobili commerciali (dal 33,5% nel 2013 al 28,0% nel 2014) e del loro valore (dal 32,3% nel 2013 al 29,3% nel 2014). Il finanziamento di immobili ad uso ufficio ricopre una quota del 15,9% del totale erogato, con un au- mento di 5 punti percentuali rispetto al 2013 [cfr. Fig. 5]. Aumenta di 3,6 punti percentuali il numero di immobili industriali finanziati in leasing mentre rimane sostanzialmente stabile la quota in valore a fronte di una riduzione dell importo medio finanziato di circa 30 mila euro. [Figura 5] Ripartizione dello stipulato leasing immobiliare 2014 per tipologia di immobile locato (numero e valore contratti) Valore 45,8% 49,6% 29,3% 28,4% 15,9% 11,9% 5,4% 3,6% 5,0% 4,3% 0,5% 0,2% Numero 46,8% 49,5% 28,0% 26,3% 15,2% 16,7% 4,5% 3,8% 0,5% 0,4% 5,0% 3,3% Immobili Industriali Immobili Uso Ufficio Immobili Residenziali Immobili Commerciali Alberghi e Centri ricreativi Immobili Locati al Settore Pubblico Fonte: elaborazioni BDCR Assilea La dinamica delle quote di mercato 2014/2013 per i diversi cluster di immobili finanziati riportata in figura 6 evidenzia il forte incremento relativo dei finanziamenti in leasing verso gli uffici e l aumento della quota di immobili industriali finanziati sul totale leasing immobiliare Al contrario è in forte riduzione la quota del leasing di immobili commerciali sia in numero che valore. Gli alberghi e i centri ricreativi, così come gli immobili residenziali, riducono, rispetto al 2013, il loro peso sul totale erogato, a fronte di un aumento della quota calcolata sul numero di operazioni; per conseguenza l importo medio in tali segmenti di mercato ha subìto una forte contrazione nel 2014, rispettivamente pari a circa 700 e 490 mila euro. Sostanzialmente stabile, rispetto al 2013, la quota di immobili locati al settore pubblico [cfr. Fig. 6]. 72

73 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing [Figura 6] Dinamiche delle quote di mercato dello stipulato immobiliare per tipologia di immobili (anni ), dove la quota % in valore contratti determina la dimensione delle bolle Variazione (in punti percentuali) del peso del comparto in termini di valore contratti 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% -2,0% -4,0% Immobili Commerciali Immobili Residenziali Immobili Industriali Alberghi e Centri ricreativi -6,0% -8,0% -6,0% -4,0% -2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% Uffici Immobili Locati alla PA Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Variazione (in punti percentuali) del peso del comparto in termini di numero contratti RIDUZIONE DELLA DURATA MEDIA, LIEVE AU- MENTO PER L ANTICIPO E L OPZIONE FINALE DI ACQUISTO Assistiamo nell ultimo triennio ad una progressiva riduzione della durata media contrattuale nel leasing immobiliare [cfr. Fig. 7]. Su tale dinamica ha influito l introduzione, nel 2012, di una norma che slega la durata minima fiscale (fissata ex lege) dalla durata contrattuale; più recentemente l introduzione con la legge di stabilità 2014 di un nuovo regime fiscale per il leasing immobiliare che fissa a 12 anni la durata fiscale minima ha influito sulle durate contrattuali rilevate. [Figura 7] Dinamica della durata media contrattuale dei contratti di leasing immobiliare stipulati (numero mesi) Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 73

74 Immobiliare: la ripresa di un comparto strategico per le società di leasing Le percentuali di anticipo rispetto al costo del bene finanziato rilevate per il 2014 sono in linea con quanto segnalato l anno precedente ed intorno al 16,5%, con importanti differenze a seconda della tipologia di immobile. Al netto degli immobili locati alla PA, per i quali l anticipo medio è stato pari al 6,0%, sono gli immobili industriali ad avere la quota più bassa di maxicanone (15,1%); gli immobili con destinazione commerciale ed i negozi hanno anticipi più elevati, evidentemente legati ad una gestione più attenta del rischio di credito, pari al 17,2% ed al 18,9% rispettivamente. Come già rilevato nel 2013, rispetto al portafoglio dei contratti immobiliari in decorrenza al , la nuova produzione del 2014 ha avuto una quota di anticipo mediamente più elevata (circa 4,6 punti percentuali). Tali dinamiche testimoniano una più attenta e bilanciata gestione del new business: mentre il dato di portafoglio risente dei più bassi anticipi richiesti sul portafoglio contratti stipulati durante gli anni di boom del leasing immobiliare, la crisi finanziaria e la forte contrazione della domanda interna hanno reso più caute le società di leasing nel finanziare capitale a lungo termine. Chiaramente le percentuali di opzione finale d acquisto rispetto al costo del bene finanziato rispondono ad una dinamica contraria e coerente a quanto rilevato per gli anticipi. [cfr. Fig. 8] [Figura 8] Percentuale media dell anticipo e dell opzione finale d acquisto del comparto immobiliare (% sul costo del bene) 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Anticipo Opzione Contratti stipulati Portafoglio in essere Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 74

75 CAPITOLO 3 ANALISI DELLA CLIENTELA Nel 2014 il leasing ha visto crescere lo stipulato nella gran parte dei settori di clientela. Quello delle famiglie produttrici e consumatrici ha registrato una dinamica migliore di quello del tradizionale settore delle società private. Molto bene il comparto dell export sul quale però il leasing deve rafforzare ulteriormente la sua presenza. Il leasing rivolto alla clientela che opera nel ramo dei servizi ha superato nel 2014 la metà dello stipulato totale, con dinamiche migliori di quelle riferite al comparto industriale e particolarmente brillanti nel settore dei servizi per il commercio al minuto e per i trasporti. Sempre con riferimento ai trasporti, cresce lo stipulato anche verso le società industriali che vi operano. Molto più contenute le dinamiche riferite ai prodotti in metallo, ed al settore alimentare, mentre negativa è stata la performance registrata nel settore industriale di destinazione ancora preponderante dell edilizia. In termini di ripartizione dello stipulato per forma giuridica della clientela, risulta sostanzialmente confermata la ripartizione dell anno precedente, con una netta prevalenza delle società a responsabilità limitata e dinamiche comunque positive anche per gran parte delle altre forme giuridiche. SOMMARIO 3.1 Settore economico (SAE) Crescita del leasing destinato alle famiglie e al settore estero Le società private continuano a perdere peso nel mercato 3.2 Ramo di attività (RAE) Crescono gli investimenti al settore dei servizi 3.3 Forma giuridica Aumentano i leasing alle ditte individuali, alle persone fisiche e ai professionisti Forma giuridica e comparto merceologico leasing

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77 Settore economico (SAE) 3.1 SETTORE ECONOMICO (SAE) CRESCITA DEL LEASING DESTINATO ALLE FAMIGLIE E AL SETTORE ESTERO Gli anni di crisi hanno rafforzato una cultura dell export come naturale reazione alla scarsa domanda interna. L aumento del numero di imprese esportatrici nel 2014 è coerente con un aumento rilevante degli investimenti al settore estero sia nel numero di contratti (+29,8%) che nel valore stipulato (+32,1%) [cfr. Fig. 1]. Anche le famiglie produttrici hanno visto incrementare il numero (+23,9%) ed il valore (+18,3%) dei finanziamenti leasing, così come le società finanziarie (+21,0% numero contratti e +17,2% valore). L unico settore che, rispetto al 2013, ha avuto una dinamica negativa nei valori finanziati è stato quello degli artigiani (-1,3%) cui ha corrisposto una contrazione nel numero di contratti stipulati del 17,0%. Prosegue, anche nel 2014, la diminuzione del numero di operazioni rivolte alle amministrazioni pubbliche (-36,8%) anche se a fronte di un lieve aumento dei valori (+2,9%); il conseguente aumento dell importo medio è stato di circa 58 mila euro. In generale sono cresciuti meno i finanziamenti rivolti alle società o quasi società private evidenziando il permanere nel 2014 di alcune criticità al tessuto produttivo del paese portate dagli anni di crisi. L aumento relativo dei flussi di finanziamento rivolti alle famiglie è spiegato dalla loro maggiore fragilità finanziaria e dalla sempre crescente necessità di ricorrere a strumenti adeguati per sostenere i propri consumi; l aumento, di circa 9 mila euro, dell importo medio dei finanziamenti rivolti alle famiglie consumatrici sottolinea quanto evidenziato. [Figura 1] Dinamica dello stipulato leasing 2014 per SAE (Settore di Attività Economica della clientela) numero e valore contratti Società o quasi società private Famiglie produttrici Famiglie consumatrici Artigiani Società finanziarie Amministrazioni pubbliche Istituzioni senza scopo di lucro Estero Totale Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Var % n. contratti Var % valore bene -36,8% -17,0% -3,9% -1,3% 7,4% 5,9% 2,9% 8,9% 9,0% 7,2% 8,4% 23,9% 18,3% 21,1% 21,0% 17,2% 29,8% 32,1% -50,0% -40,0% -30,0% -20,0% -10,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% LE SOCIETA PRIVATE CONTINUANO A PERDERE PESO NEL MERCATO Il trend negativo dello stipulato 2014 rivolto alle società private ne ha ridotto la quota sul totale erogato di circa 2 punti percentuali portandola all 82,9%; diminuisce il taglio dei finanziamenti che si attesta a circa 92 mila euro. A fronte della diminuzione della quota delle società aumenta la percentuale di erogato rivolto alle famiglie che raggiunge una quota dell 11,3% (4,0% famiglie consumatrici, 7,3% famiglie produttrici). Diminuisce la quota di erogato rivolto agli artigiani al 2,7%. Restano pressoché stabili, rispetto al 2013, le percentuali di stipulato rivolto alle altre tipologie di clientela [cfr. Fig. 2]. 77

78 Settore economico (SAE) [Figura 2] Composizione dello stipulato 2014 per SAE (Settore di Attività Economica della clientela) 0,5% 4,0% 2,7% 1,4% 0,3% Amministrazioni pubbliche 82,9% 7,3% 0,1% 0,8% Famiglie consumatrici Famiglie produttrici Istituzioni senza scopo di lucro Estero Società finanziarie Società o quasi società private Artigiani Non classificate Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 78

79 Ramo di attività (RAE) 3.2 RAMO DI ATTIVITA (RAE) CRESCONO GLI INVESTIMENTI AL SETTORE DEI SERVIZI La ripartizione dei valori di stipulato 2014 per ramo di attività della clientela riportata in figura 1 evidenzia il peso preponderante dei servizi (52,6%) e dell industria (36,6%). Rispetto alla foto del 2013, mentre i primi hanno incrementato la propria quota di 12,5 punti percentuali, i secondi hanno ridotto il proprio peso di una misura equivalente. Diminuisce leggermente la quota dell agricoltura che si attesta al 4,2% e aumenta l erogato alla clientela non classificata di 0,5 punti percentuali. La ricomposizione dello stipulato 2014 per ramo Andando più nel dettaglio nell analisi, scomponiamo il dato di stipulato per i principali settori dell industria. Notiamo un mercato caratterizzato da un elevato grado di segmentazione con caratteristiche in termini di valori medi finanziati e dinamiche nel numero e nei valori di stipulato altamente differenziate. In figura 2 riportiamo la composizione dello stipulato leasing per ramo di attività economica sulla base dei valori finanziati dell industria. Si nota il peso prevadi attività della clientela è coerente con le dinamiche di stipulato registrate nel 2014; queste sono state particolarmente positive per il settore dei servizi (+6,9% nel numero dei contratti e +15,9% nel valore) e per la categorie dei non classificati (+8,7% nel numero dei contratti e +17,1% nel valore). Relativamente ai settori dell industria e dell agricoltura si riscontra un aumento del numero di contratti finanziati per un importo complessivamente più contenuto rispetto al Le variazioni percentuali dei valori finanziati sono infatti in diminuzione di circa l 8,0% nell agricoltura e dell 1,6% nell industria. [Figura 1] Ripartizione dello stipulato 2014 per RAE (Ramo di Attività Economica della clientela) valore contratti 6,5% 4,2% 52,6% 36,6% Agricoltura Industria Servizi Non classificate Fonte: elaborazioni BDCR Assilea lente, pari a circa il 20% dei prodotti in metallo e dell edilizia e opere pubbliche (16,3%) e dei prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco (12,8%). Il restante valore finanziato è distribuito nelle rimanenti branche di attività economica con percentuali variabili dall 1,6% (minerali e metalli ferrosi e non ferrosi esclusi quelli fossili e fertili) al 6,3% (prodotti in gomma e plastica). 79

80 Ramo di attività (RAE) [Figura 2] Composizione dello stipulato leasing per ramo di attività economica industria (% sul valore) Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria 20,2% 5,4% 4,0% 5,8% 16,3% Edilizia e opere pubbliche Macchine agricole e industriali Macchine per ufficio, macchine per l'elaborazione dei dati, strumenti di precisione di ottica e similari Materiale e forniture elettriche Mezzi di trasporto Minerali e metalli ferrosi e non ferrosi esclusi quelli fossili e fertili 6,3% 3,8% 4,4% 7,1% 3,5% 1,6% 12,8% 2,1% 3,8% 3,0% Minerali e prodotti a base di minerali non metallici Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco Prodotti chimici Prodotti energetici Prodotti in gomma ed in plastica Prodotti in metallo esclusi le macchine ed i mezzi di trasporto Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Altri prodotti industriali A fronte di una forte diminuzione del ticket medio nell industria in genere (dai 113 mila euro ai 104 mila euro nel 2014), riscontriamo un importante aumento dell importo medio finanziato nei mezzi di trasporto (dai 113 mila euro ai 150 mila euro nel 2014) e nei prodotti chimici (dai 121 mila euro ai 154 mila euro nel 2014). In calo il taglio dei finanziamenti in quasi tutti i restanti settori con un delta negativo particolarmente elevato nei prodotti energetici; il finanziamento per tale ramo di attività economica è calato nel 2014 di circa 658 mila euro. È proprio il finanziato energy che ha registrato il calo più pesante rispetto al 2013 (-69,2%). Le macchine per ufficio, per l elaborazione dei dati, gli strumenti di precisione per ottica e similari sono la branca dell industria che è cresciuta di più nel 2014, con un delta positivo nel numero dei contratti e nel valore rispettivamente pari al +5,7% e al +33,3% [cfr. Fig. 3]. La diminuzione dello stipulato destinato all industria e la contrazione degli importi medi sono compatibili con il permanere, nel 2014, di fragilità legate al sistema produttivo, legate alla debole domanda interna. [Figura 3] Dinamica dello stipulato leasing per i principali rami di attività economica nell industria (variazione % del valore stipulato 2014 rispetto all anno precedente) 40,0% 20,0% 0,0% -20,0% valore medio "industria": -1,6% -40,0% -60,0% -80,0% Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 80

81 Ramo di attività (RAE) L analisi della composizione dello stipulato leasing 2014 per ramo di attività economica nei servizi [cfr. Fig. 4] testimonia la quota prevalente dei finanziamenti rivolti agli altri servizi destinabili alla vendita (46,9%). Percentuali vicine al 15% riguardano i ser- vizi dei trasporti interni (15,8%), i servizi del commercio al minuto (15,5%) e i servizi del commercio all ingrosso (15,0%). Le altre categorie censite ricoprono una quota residuale del totale erogato 2014 e rispondono ad una percentuale complessiva del 6,8%. [Figura 4] Composizione dello stipulato leasing per ramo di attività economica servizi (% sul valore) 2,5% 3,5% Servizi connessi ai trasporti 46,9% 15,8% 0,4% Servizi degli alberghi e pubblici esercizi Servizi dei trasporti interni Servizi dei trasporti marittimi ed aerei 15,5% Servizi del commercio al minuto Servizi delle comunicazioni Servizi del commercio all'ingrosso 15,0% 0,4% Altri servizi destinabili alla vendita Fonte: elaborazioni BDCR Assilea I trend riportati per le branche di attività economica nei servizi sono, come per l industria, altamente differenziate. A fronte di una media complessiva del +15,9%, i finanziamenti rivolti al commercio al minuto sono cresciuti del +39,6% con un aumento dell importo medio di quasi 17 mila euro. Al contrario i servizi delle comunicazioni hanno registrato un calo del 22,6% ed una diminuzione dell importo medio di circa 57 mila euro. Riscontriamo inoltre un notevole aumento (circa 134 mila euro) del taglio medio dei finanziamenti rivolti ai servizi dei trasporti marittimi ed aerei cui corrisponde una crescita dei valori stipulati del +14,4%. [Figura 5] Dinamica dello stipulato leasing per i principali rami di attività economica nei servizi (variazione % del valore stipulato 2014 rispetto all anno precedente) 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% valore medio "servizi": +15,9% 10,0% 0,0% -10,0% -20,0% -30,0% Servizi del commercio al minuto Altri servizi destinabili alla vendita Fonte: elaborazioni BDCR Assilea Servizi connessi ai trasporti Servizi dei trasporti marittimi ed aerei Servizi del commercio all'ingrosso Servizi dei trasporti interni Servizi degli alberghi e pubblici esercizi Servizi delle comunicazioni 81

82 Ramo di attività (RAE) Rimane stabile nel 2014 il peso percentuale dei finanziamenti in leasing rivolti all agricoltura distribuiti in maniera altamente eterogenea su tutto il territorio nazionale [cfr. Fig. 6]. La quota di stipulato rivolto a tale ramo di attività economica è particolarmente elevata nelle regioni meridionali ed, in particolare, in Basilicata (15,4%), Puglia (11,0%) e Molise (9,8%); anche il Piemonte registra una quota elevata di finanziamenti all agricoltura (7,2%). Lazio (1,4%), Abruzzo (2,4%) e Liguria (1,0%) si caratterizzano per le percentuali più contenute. Tale distribuzione regionale della concentrazione dei leasing all agricoltura risponde ad una distribuzione dell offerta concentrata su regioni in cui tradizionalmente viene finanziata tale tipologia di clientela. Confrontando la distribuzione regionale del peso % dello stipulato leasing 2014 con quanto emerso per il 2013, si nota infatti la stessa concentrazione dei leasing nelle regioni meridionali (Basilicata, Puglia e Molise). [Figura 6] Peso % dello stipulato leasing 2014 per l agricoltura (% per valori di stipulato agricolo su totale stipulato regionale) 2,9% 6,2% 7,2% 1,0% 2,8% 4,6% 4,9% 6,0% 3,8% 3,2% 1,4% 2,4% 9,8% 6,0% 2,9% 15,4% 11,0% 7,0% 6,1% Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 82

83 Forma giuridica 3.3 FORMA GIURIDICA AUMENTANO I LEASING ALLE DITTE INDIVIDUALI, ALLE PERSONE FISICHE E AI PROFESSIONISTI Con un valore stipulato di quasi dieci miliardi di euro, le società di capitali (società a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata con socio unico, società consortile per azioni, società cooperativa a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni e società per azioni) sono la clientela prevalente delle società di leasing con un peso nel mercato del 72,8% nel valore e del 50% In un mercato leasing in crescita, nel confronto tra le dinamiche di stipulato 2014 delle dieci forme giuridiche di clientela più rappresentative notiamo, solo in un caso, una diminuzione dei valori finanziati [cfr. Fig. 2]. La riduzione del peso dello stipulato rivolto alle società di capitali in genere è da ricondurre ragionevolmente alla performance negativa dello stipulato destinato alle società cooperative a responsabilità limitata, unico segmento a registrare una diminunel numero contratti [cfr. Fig. 1]. Questo cluster di clientela ha sperimentato una lieve contrazione nel valore dei finanziamenti in leasing rispetto al 2013 (-0,6%), a fronte di un leggera crescita nel numero di contratti (+0,7%). Sono aumentati nel 2014 i leasing alle ditte individuali, alle persone fisiche e ai professionisti; la quota (calcolata sul valore stipulato) relativa a tale tipologia di clientela è aumentata di 0,4 punti percentuali attestandosi al 14,5%. [Figura 1] Ripartizione dello stipulato leasing per forma giuridica della clientela 3,0% 14,5% 9,7% Altro Società di persone 31,8% 4,8% 13,4% Alt So Società di capitali So 72,8% Ditte individuali, persone fisiche, professionisti 50,0% Di fis valore numero Fonte: elaborazioni BDCR Assilea zione nei valori di stipulato (-20,7%). Nel 2014 oltre 6 miliardi di euro sono stati rivolti alle società a responsabilità limitata - rappresentative del 48,6% del totale stipulato leasing- con un incremento nei valori rispetto all anno precedente del +5,3% (+9,6% numero contratti). Alla crescita del +7,7% nel numero di contratti rivolti alle società per azioni ha corrisposto un incremento dei valori finanziati del +15,4% (circa tre miliardi di euro di totale stipulato 2014). 83

84 Forma giuridica Sostanzialmente stabili, rispetto al 2013, i leasing rivolti alle società di persone per circa 1,3 miliardi di euro. Nel dettaglio, mentre sono diminuiti i finanziamenti alle società di fatto e alle società semplici del 10,6% e del 14,2% rispettivamente, si sono registrate positive dinamiche di stipulato nelle società in nome collettivo e in quelle in accomandita semplice (+4,7% e +11,1% rispettivamente). La terza posizione nel mercato è occupata dalle ditte individuali, con un valore stipulato totale di 1,2 miliardi di euro (+10,3% rispetto al 2013) e 35 mila nuovi contratti (+10,9% rispetto al 2013). I leasing destinati a persone fisiche, anche se diminuiti in numero (-8,2%), crescono in valore (+8,9%) per un totale stipulato di oltre cinquecento milioni di euro. Aumentano, nel 2014, i contratti destinati ai professionisti con un trend positivo nel numero dei contratti (+7,1%) e nel loro valore (+21,4%). In ultimo, aumentano anche i leasing rivolti alle cooperative e alle altre specie giuridiche con un delta positivo rispetto al 2013 del +39,8% e del +23,4% rispettivamente. [Figura 2] Dinamica dello stipulato (numero e valore) per le prime dieci tipologie di forma giuridica della clientela (la dimensione delle bolle indica il peso di tali categorie sullo stipulato totale) Var. % numero stipule 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% -5,0% -10,0% Società a responsabilità limitata Società in nome collettivo Ditta individuale Società in accomandita semplice Società per azioni Persona Fisica Professionisti Cooperative Altra specie giuridica -15,0% Società cooperativa a -20,0% responsabilità limitata -40,0% -30,0% -20,0% -10,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% Var. % valore stipulato Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 84

85 Forma giuridica FORMA GIURIDICA E COMPARTO MERCEOLOGI- CO LEASING La quota prevalente dei leasing rivolti alle società di capitali è stabile rispetto al 2013 in quasi tutti i comparti. È soprattutto il finanziamento in leasing di beni strumentali, immobili e delle energie rinnovabili ad essere destinato alle società di capitali. È rilevante ed in linea con lo scorso anno la quota delle ditte individuali, persone fisiche e professionisti nel comparto auto (circa il 28,3%) mentre assistiamo ad un aumento di 6 punti percentuali del peso di tale categoria di clientela nell aeronavale e ferroviario [cfr. Fig. 3]. Scomponendo l erogato leasing 2014 destinato alle ditte individuali, persone fisiche e professionisti per tipologia di bene finanziato riscontriamo come oltre la metà dello stipulato sia stato indirizzato al comparto auto (51,1%) [cfr. Fig. 4]. Diminuisce di 2,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno la quota di leasing strumentale al 32,4% mentre aumentano i finanziamenti di immobili e del comparto aeronavale e ferroviario, rispettivamente di 0,8 e di 1,8 punti percentuali. Rispetto alla distribuzione complessiva e a livello di mercato dello stipulato le ditte individuali, persone fisiche e professionisti hanno richiesto leasing strumentali e auto in forma prevalente. Inoltre, come già evidenziato, è nel nautico che tale categoria di clientela ricopre un ruolo importante per le società di leasing. Le semplificazioni fiscali introdotte nel 2014 che prevedono anche per i professionisti la possibilità di portare in deduzione i canoni di leasing immobiliare non hanno ancora portato l atteso aumento nello stipulato leasing per tale categoria di clientela. [Figura 3] Ripartizione dello stipulato leasing per comparto e forma giuridica della clientela (valore contratti) Strumentale 3,6% 9,9% 74,7% 11,8% Immobili 2,4% 8,6% 85,1% 3,9% Energie rinnovabili 3,0% 93,1% 4,0% Auto 3,1% 11,7% 56,9% 28,3% Altro prodotto 4,3% 2,9% 81,2% 11,6% 0,6% Aeronavale e ferroviario 1,6% 37,4% 60,3% Altro Società di persone Società di capitali Ditte individuali, persone fisiche, professionisti Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 85

86 Forma giuridica [Figura 4] Ripartizione dello stipulato leasing nell ambito del segmento delle ditte individuali, delle persone fisiche e dei professionisti (valore contratti) 0,8% 0,2% 7,3% 51,1% 8,2% 32,4% Altro prodotto Energie rinnovabili Aeronavale e ferroviario Immobili Strumentale Auto Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 86

87 CAPITOLO 4 IL NORD TRAINA LA RIPRESA DELLO STIPULATO Guardando ai dati regionali emerge il risultato particolarmente positivo dello stipulato nelle macro-aree e regioni tradizionalmente più attive nel settore. La crescita maggiore nei numeri di stipulato si osserva nelle regioni del Nord-Est; quella nei valori soprattutto nel Nord-Ovest, ed in particolare in Lombardia. La crescita sui numeri riguarda anche il Sud e le Isole, soprattutto grazie ai buoni risultati del comparto auto. Particolarmente rilevanti sono anche i risultati conseguiti nelle regioni del Nord nel comparto immobiliare. Al Centro e al Sud si segnalano performance positive nel comparto aeronavale e ferroviario. Il ramo di attività dei servizi e delle professioni si conferma tra i più importanti in pressoché tutte le regioni italiane, unitamente a quello dei servizi di trasporto merci su strada. In particolare, il leasing a professionisti e società di servizi è in crescita in quasi tutte le regioni d Italia. A fronte del calo significativo dell incidenza del leasing al settore elettrico sperimentata un po ovunque e legata alla diminuzione degli incentivi nel settore delle rinnovabili, cresce il peso dello stipulato destinato a finanziare le attività di commercio al minuto in Lombardia e in alcune altre regioni, con effetti visibili a livello nazionale. SOMMARIO 4.1 Crescono i numeri in tutta Italia La crescita dei valori è trainata dal Nord Nel Nord-Ovest crescono i valori, soprattutto in Lombardia; bene l aeronavale in Liguria Nel Nord-Est la crescita più rilevante del numero di contratti Al Centro bene il comparto aeronavale. Negativi i risultati nel Lazio Al Sud e nelle Isole bene soprattutto l auto e l immobiliare 4.2 Indagine geo-settoriale: i primi cinque settori per regione nel

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89 IL NORD TRAINA LA RIPRESA DELLO STIPULATO 4.1 CRESCONO I NUMERI IN TUTTA ITALIA LA CRESCITA DEI VALORI E TRAINATA DAL NORD Il numero dei contratti leasing stipulati nel 2014 è risultato in crescita rispetto all anno precedente in quasi tutte le regioni italiane [cfr. Fig. 1a]. Tutte le macro aree del Paese hanno registrato un incremento delle stipule. La crescita maggiore si è osservata nella macro area del Nord-Est, nella quale il numero cumulato di contratti è aumentato del 13,1% (con incrementi superiori al 10% in tre regioni su quattro). Superiore o al più in linea con la crescita osservata a livello complessivo è stata inoltre la crescita misurata al Sud e nelle Isole; in tutte le regioni delle due aree, ad eccezione della Calabria, la crescita osservata è stata superiore al 6%. Nel Nord-Ovest, è tornato a crescere il numero di contratti stipulati in Lombardia. La macroarea con la crescita più debole delle nuove stipule è stata quella del Centro, nella quale si trovano le uniche due regioni Umbria e Lazio che hanno [Figura 1a] Dinamica dello stipulato leasing 2014 nelle diverse regioni numeri (var. % rispetto al 2013) visto ridursi il numero di nuovi contratti. Tale performance è il risultato di un incremento del numero contratti esteso a tutti i comparti di attività ad eccezione dell energy. In particolare, si sono osservate forti variazioni positive nei contratti auto stipulati nel Nord-Est, nel Sud e nelle Isole, e ottimi risultati per le regioni del Nord nel comparto immobiliare. Più debole, ma comunque positiva, è stata la performance del comparto leasing strumentale. Il dato in valore evidenzia una maggiore variabilità a livello territoriale [cfr. Fig. 1b]. La marcoarea più dinamica risulta quella del Nord-Ovest, nella quale l aumento del valore dei nuovi contratti raggiunge il 19,0%. Superiore alla media risulta anche il dato del Nord-Est, mentre le performance del Sud e delle Isole sono tra i 2 e i 4 p.p. circa inferiori alla media. Infine, risulta negativo il dato delle regioni del Centro (-8,8%). [Figura 1b] Dinamica dello stipulato leasing 2014 nelle diverse regioni valori (var. % rispetto al 2013) Fonte: elaborazioni BDCR Assilea 89

90 IL NORD TRAINA LA RIPRESA DELLO STIPULATO La marco-area più dinamica risulta quella del Nord- Ovest, nella quale l aumento del valore dei nuovi contratti raggiunge il 19,0%. Superiore alla media risulta anche il dato del Nord-Est, mentre le performance del Sud e delle Isole sono tra i 2 e i 4 p.p. circa inferiori alla media. Infine, risulta negativo il dato delle regioni del Centro (-8,8%). Particolarmente significativo è risultato l incremento del volume di contratti immobiliari nel Nord-Ovest e dell aeronavale e ferroviario al Centro e al Sud. Nei comparti auto e strumentale, molto positivi tornano a essere i dati delle due regioni più rilevanti in termini di stipulato leasing, ovvero Lombardia e Veneto. In generale, si osserva una notevole vivacità del comparto auto, anche in termini di valori, estesa alla maggior parte delle regioni, e una analoga ripresa, seppure di misura più ridotta, per lo strumentale (per il quale si osservano riduzioni del valore di stipulato in alcune regioni del Centro e del Sud). NEL NORD-OVEST CRESCONO I VALORI, SOPRAT- TUTTO IN LOMBARDIA; BENE L AERONAVALE IN LIGURIA Il dato complessivo delle regioni del Nord Ovest riflette la performance particolarmente positiva del comparto immobiliare, e, in misura minore, dei comparti auto e strumentale. La crescita del numero di stipule (+6,2%) è risultata leggermente inferiore alla media nazionale, per effetto della crescita più contenuta osservata nei segmenti auto e strumentale (+5,6%). Particolarmente positiva è risultata la dinamica dell immobiliare (+35,9%), con incrementi nel numero di contratti particolarmente elevati in Piemonte e Liguria. In termini di valori, il dato è superiore alla media nazionale (+19,0% rispetto al 2013). Incrementi a due cifre si misurano nel valore dei nuovi contratti auto e strumentale (rispettivamente +12,1% e +10,3%); nell immobiliare, la crescita è ancora più elevata e pari al 51,7%. Su entrambi i dati incide la performance della Lombardia, nella quale si continua a stipulare la quota relativa più elevata di contratti leasing. In termini di numeri, la regione presenta tassi di crescita inferiori alla media dell area in tutti i comparti (3,3% nell auto, 4,5% nello strumentale); al contrario, è particolarmente rilevante la crescita sui valori, che raggiunge il 12,9% nell auto e il 72,3% nell immobiliare. Nel complesso, il valore dei nuovi contratti stipulati nella regione aumenta del 23,3% rispetto al 2013, la crescita più elevata tra tutte le regioni italiane. Guardando alle altre regioni, si osserva una crescita consistente del numero di contratti in Piemonte e valle d Aosta. In termini di valori, è superiore alla media dell area la crescita osservata per la Liguria, che è l unica regione del Nord-Ovest a sperimentare una crescita sia nei numeri che nei valori del comparto aeronavale e ferroviario. In Piemonte, si registrano variazioni del numero di contratti migliori della media in tutti i comparti; particolarmente consistente è la crescita del valore dei contratti di leasing strumentale (+16,9%). Nel complesso, la quota di stipulato leasing del Nord-Ovest sale di 3,5 p.p. e raggiunge il 38,9% del totale stipulato nazionale. Tale incremento è ascrivibile sostanzialmente per intero alla Lombardia, la cui quota di stipulato raggiunge il 29,1% del totale nazionale. NEL NORD-EST LA CRESCITA PIU RILEVANTE DEL NUMERO DI CONTRATTI Nel 2014, il numero delle nuove stipule continua a crescere in tutte le regioni del Nord-Est, con percentuali che vanno dall 8,7% del Friuli-Venezia Giulia al 15,3% del Trentino-Alto Adige. Complessivamente, nella macro-area il numero di contratti aumenta del 13,1%, la crescita più elevata tra quelle registrate nelle diverse macro-aree del Paese. Particolarmente rilevante è l aumento del numero dei contratti auto (+17,1%) e immobiliare (+32,1%). In termini di valori, la crescita è più contenuta, ma comunque pari al 9,2%. Tale dato sconta la riduzione dei volumi di stipulato osservata in due regioni dell area Trentino-Alto Adige, e in misura molto contenuta, Friuli-Venezia Giulia. Al contrario, la crescita dello stipulato in Veneto è la terza più elevata registrata a livello nazionale (+13,6%). La marco-area presenta i tassi di crescita medi più elevati, in termini di numero di nuove stipule, sia 90

91 IL NORD TRAINA LA RIPRESA DELLO STIPULATO nel comparto auto che nello strumentale (rispettivamente +17,1% e +8,4%); il Trentino-Alto Adige, in particolare, registra l incremento più elevato del numero di contratti strumentali a livello nazionale (+14,0%). Il mercato leasing in Trentino-Alto Adige e in Friuli-Venezia Giulia cresce sui numeri, ma si riduce in valore, per effetto della cattiva performance del comparto immobiliare (che ha visto ridursi i volumi nelle due regioni rispettivamente del 14,1% e del 24,3%). In controtendenza con il mercato però, il Friuli è stata l unica regione a registrare una crescita dei valori di stipulato energy. In Veneto, la crescita, sia sui numeri che sui valori, riguarda tutti i comparti ad eccezione di quello delle energie rinnovabili. Sui valori, si segnalano le buone performance nei comparti auto (+19,7%) e aeronavale (+92,9%). Lo strumentale cresce rispettivamente dell 8,6% nei numeri e del 5,9% nei valori. In Emilia-Romagna, oltre ai buoni risultati nel comparto auto, si registra una crescita pari o superiore al 50% (sia sui numeri che sui volumi) nel comparto immobiliare. La quota di mercato leasing dell area resta sostanzialmente stabile al 29,3%. Crescono, seppure marginalmente, le quote di mercato di Veneto ed Emilia-Romagna [cfr. Fig. 2]. [Figura 2] Ripartizione dello stipulato leasing 2014 nelle diverse regioni (val. %) Fonte: elaborazioni BDCR Assilea AL CENTRO BENE IL COMPARTO AERONAVALE. NEGATIVI I RISULTATI NEL LAZIO Nelle regioni del Centro il quadro è più articolato. Il numero delle nuove stipule cresce, seppure solo dell 1,0%, rispetto al 2013; a fronte dell aumento dei numeri di stipule in Toscana e nelle Marche, si osserva una riduzione delle stesse in Umbria e nel Lazio (dopo la crescita registrata nel corso del 2013). A livello di comparti, è in riduzione il numero di contratti leasing strumentale, oltre che delle energie rinnovabili. In termini di valori, lo stipulato leasing è in riduzione in tre regioni su quattro (fa eccezione solo la Toscana); si riduce il valore delle nuove stipule nei comparti auto, strumentale e energy, mentre non varia il volume dei contratti immobiliari. Sono molto positivi, sia sui numeri che sui valori, i risultati del comparto aeronavale e ferroviario (rispettivamente +37,0% e +64,9%). Nei comparti auto e strumentale, i risultati inferiori alla media (è il caso dei numeri nel comparto auto) o negativi (tutti gli altri) sono ascrivibili essenzialmente alla riduzione dei numeri e dei volumi di stipulato nel Lazio. La regione vede lo stipulato leasing auto ridursi del 4,9% sui numeri e del 21,0% nei valori; quello strumentale si riduce rispettivamente del 6,4% e del 16,7%. Per effetto di tali risultati, la regione perde complessivamente il 6,0% del numero di contratti e il 16,5% del relativo valore rispetto al Al contrario, la Toscana vede aumentare sia il numero che il valore dello stipulato di una misura superiore all 8%, per effetto di una crescita estesa a tutti i comparti tranne l energy e numeri molto positivi sull auto, sull aeronavale e sui valori di strumentale (questi ultimi in crescita del 10,7%). In Umbria, la riduzione dei volumi di mercato è dovuta alla contrazione dei mercati immobiliare ed energy. Le Marche vedono crescere il comparto mobiliare, a fronte di una riduzione nell immobiliare e nell energy. Il peso della macro-area sullo stipulato nazionale totale diminuisce di 3,3 punti percentuali, con quote di mercato in riduzione o al più stabili in tutte le regioni. 91

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