La regolazione dei prezzi dei servizi di telecomunicazioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La regolazione dei prezzi dei servizi di telecomunicazioni"

Transcript

1 La regolazione dei prezzi nelle telecomunicazioni Matteo Merini Febbraio 2002

2 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

3 La definizione di significativo potere di mercato Sia la Direttiva 97/33 che la Direttiva ONP richiedono che le Autorità di Regolamentazione identifichino quali operatori possiedono un significativo potere di mercato. Un operatore si presume dotato di significativo potere di mercato nel caso in cui detenga oltre il 25% della quota di un particolare mercato di telecomunicazioni nell area geografica di uno Stato Membro entro il quale è autorizzato ad operare. Le Autorità Nazionali di Regolamentazione possono comunque stabilire che un organismo che detiene, nel rispettivo mercato, una quota di mercato inferiore al 25% disponga di una quota di mercato significativa, e viceversa, che un organismo detentore, nel rispettivo mercato, di una quota superiore al 25% non disponga di una quota di mercato significativa. In entrambi i casi, la decisione deve tenere conto della capacità dell organismo di influenzare le condizioni di mercato, del fatturato relativo alla dimensione del mercato, del controllo dei mezzi di accesso agli utenti finali, dell accesso alle risorse finanziarie, della sua esperienza nella fornitura di prodotti e di servizi sul mercato. (art.4 (3), Direttiva 97/33)

4 Gli obblighi di un operatore SMP Articolo Mercato delle telecomunicazioni Dir 97/33 Tipo di obbligo Telefonia fissa Linee affittate Telefonia mobile Interconnessione Art. 4.2 Art. 6.a Art. 6.b Art. 6.c Art. 6.d Art. 7(2) Art. 7(3) Art. 7(4) Soddisfare tutte le ragionevoli richieste di accesso SI SI SI SI Non discriminazione con riguardo all'interconnessione offerta da altri SI SI SI SI Disponibilità di informazione alle organizzazioni che chiedono l'interconessione SI SI SI SI Sottomissione degli accordi alle autorità e diffusione alle parti interessate SI SI SI SI Confidenzialità delle informazioni ricevute da terzi riguardo all'interconnessione SI SI SI SI Tariffe di interconnessione orientate ai costi SI SI (*) (*) Obbligo di pubblicazione di un listino di riferimento per l'interconnessione SI SI NO NO Unbundling delle tariffe di interconnessione SI SI NO NO Adattamento del sistema di Art. 7(5) contabilità dei costi SI SI NO NO Separazione delle tariffe Art. 7(6) relative al servizio universale SI SI NO NO Art. 8(2) Separazione contabile SI SI NO NO

5 La nozione di SMP e la 1999 Review La New Framework Directive modifica sostanzialmente il concetto di SMP; la nuova definizione proposta è la seguente: Un operatore deve essere notificato come avente significativo potere di mercato se, sia induvidualmente o con altri operatori a seguito dell esistenza di un interdipendenza economica tra loro, possiede una posizione di forza che gli permette di comportarsi in modo significativo indipendentemente dai concorrenti, dai clienti finali e dai consumatori e nel caso in cui: l impresa possieda infrastrutture che sono state finanziate in tutto o in parte sulla base di diritti speciali o esclusivi che sono stati aboliti, e dove vi siano barriere all entrata sul mercato di tipo legale, tecnico o economico, in particolare per quanto riguarda la costruzione di infrastrutture di rete o l impresa in questione è un entità verticalmente integrata che possiede o opera su infrastrutture di rete per la fornitura di servizi ai clienti e fornisce servizi su tale infrastruttura, e i suoi concorrenti necessitano di tale infrastruttura (o di una sua parte) per competere in un mercato a valle.

6 1999 Review: modifica degli obblighi derivanti da SMP Non esistono più mercati di TLC definiti ex-ante: la Commissione deve identificare i mercati con caratteristiche tali da giustificare obblighi ex-ante, e deve condurre analisi di mercato a tale proposito. Se a seguito dell analisi un mercato è effettivamente concorrenziale in un area geografica specifica, le Autorità nazionali non devono imporre obblighi regolatori specifici di settore, ma affidarsi alle leggi antitrust. Per esempio, secondo la sezione 8 della proposta di Direttiva sull Interconnessione, le Autorità nazionali devono far cadere gli obblighi sull accesso e l interconnessione che, alla luce delle analisi di mercato, non sono più necessari perché la concorrenza ha fornito i risultati richiesti, che sono la promozione di un mercato aperto e concorrenziale per le reti di comunicazioni elettroniche, lo sviluppo di un mercato interno e i benefici finali per i cittadini Europei. Nuovi obblighi possono essere riferiti solo a operatori che possiedono SMP secondo la nuova definizione.

7 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

8 Quali costi per il cost-based pricing? In economia esistono molti concetti di costo: totale fisso/variabile diretto/indiretto medio/marginale affondato/recuperabile incrementale/incrementale medio/stand alone storico/forward looking sensibile al traffico (utilizzo)/non sensibile al traffico (accesso)

9 Le basi di costo Costi storici Costi correnti Costi prospettici (forward-looking)

10 Gli standard di costo Costo incrementale del pesce fritto Costo pienamente distribuito del pesce fritto Costo Stand Alone del pesce fritto Pesce fritto Patatine Pesce fritto Patatine Pesce fritto Patatine Friggitrice Costi fissi comuni Friggitrice Costi fissi comuni Friggitrice Costi fissi comuni Si ha che: costo incrementale < costo pienamente distribuito < costo stand alone

11 I costi incrementali di lungo periodo (LRIC) Il costo incrementale di un servizio/prodotto viene definito dalla teoria microeconomica come il rapporto inverso tra una variazione (positiva o negativa) discreta del livello di produzione/erogazione di servizi/ prodotti, e la conseguente variazione dei costi. Il concetto di costo incrementale presuppone la definizione della funzione di costo del servizio prodotto come funzione del livello di erogazione di tale servizio. Tale definizione implica che, in un dato intervallo temporale i costi congiunti e i costi comuni non siano considerati. Nell intervallo temporale detto di lungo periodo (LRIC - Long Run Incremental Cost) ogni fattore di costo (variabile e fisso) della struttura produttiva viene considerato variabile rispetto all erogazione produzione del servizio; pertanto tale modalità riflette tutti i costi del processo produttivo.

12 Implicazioni dell uso di diverse metodologie di costo L uso dei costi storici rispetto ai costi correnti tende a sovrastimare i costi oggi richiesti per la costruzione di una rete di telecomunicazioni nel caso del segmento a lunga distanza, mentre tende a sottostimarli nel caso della rete locale. Nel passato, infatti, i costi di realizzazione di una rete a lunga distanza erano molto più elevati rispetto ad oggi (grazie all utilizzo sempre più frequente della fibra ottica, che ha aumentato la capacità dei cavi in modo esponenziale), mentre i costi di realizzazione della rete locale sono oggi relativamente più alti di quanto fossero in passato (si pensi ai costi di posa e scavo, ai diritti di passaggio e alle altre componenti rese necessarie dalla capillarità della rete, che si verificano oltretutto in presenza di una congestione molto elevata nelle aree urbane).

13 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

14 Pricing e orientamento ai costi prezzo A p3 p2 p1 AC MC MR D quantità

15 Pricing e costo marginale Il prezzo è fissato pari al costo marginale, con sussidi pubblici a copertura della perdita. Esempi: ferrovie trasporto urbano Problemi: dimensione dei sussidi impatto sull efficienza imposte: problemi teorici imposte: problemi pratici

16 Pricing e costo medio CASO DI UN SOLO PRODOTTO Nessuna perdita per il produttore Il consumatore paga un prezzo più alto ma consuma di più Regola non ottimale, ma facile da realizzare CASO DI PIU PRODOTTI Usato per le TLC negli USA prima del 1984 Problema: come allocare i costi congiunti?

17 Pricing e costi pienamente distribuiti Attribuzione di una quota di costi comuni e congiunti ad un bene (o servizio), secondo la proporzione che l output di quel bene (o servizio) ha sul totale dell output, o sul totale del fatturato, o su altre variabili. Problemi: I valori ricavati sono valori medi: non c è quindi ottimizzazione Si rendono possibili sussidi incrociati Esiste circolarità

18 ECPR o Efficient Component Pricing Rule La regola dell ECPR, nota anche come Baumol-Willig Rule, stabilisce che la tariffa di accesso ottimale deve coprire i costi marginali sostenuti dall incumbent per garantire l accesso e il costo opportunità che deriva dalla eventuale perdita di profitto registrata dal monopolista in seguito all ingresso del nuovo entrante. L ECPR prende in considerazione il costo opportunità del monopolista poiché l interconnessione consente all entrante di fare concorrenza diretta all incumbent, riducendone i profitti. Inoltre, la remunerazione del costo opportunità sostenuto dall operatore dominante consente di garantire, come vedremo in seguito, che l entrante sia efficiente almeno quanto l incumbent. L applicazione di tale criterio risulta essere estremamente complessa, al pari dei prezzi di Ramsey, in quanto, presupponendo la determinazione del costo opportunità, richiede la conoscenza delle elasticità incrociate della domanda e dell offerta.

19 I prezzi di Ramsey La regola ottimale (di second best) che minimizza la perdita di benessere sociale nel caso - come nelle telecomunicazioni - di un operatore multiprodotto che possiede un significativo potere di mercato - è rappresentata dai prezzi di Ramsey, in cui il prezzo è pari al costo marginale più un mark-up inversamente proporzionale all elasticità della domanda di quel servizio al prezzo. Questo significa che tanto più la domanda è rigida tanto più il prezzo ottimo sarà elevato. In questo caso, potendo discriminare sul prezzo, il produttore produce in modo efficiente.

20 Derivazione grafica dei prezzi di Ramsey offerta prezzo offerta B A B A domanda domanda quantità quantità domanda elastica domanda rigida

21 Applicazione di diverse regole di pricing Simulazione su BT Costi incrementali Mark-up uniforme ECPR Ramsey Chiamate locali Chiamate Nazionali Chiamate internazionali Valori in pence per minuto. Fonte: Oftel (1994) e Cave (1998)

22 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

23 Esistenza di sussidi incrociati e access deficit La regolamentazione a proprietà pubblica dei monopolisti telefonici fino agli anni Ottanta non ha avuto alcuna preoccupazione riguardo agli orientamenti ai costi dei singoli servizi forniti dall operatore, poiché non vi era necessità di separazione contabile dei servizi intermedi. Vi erano quindi sussidi incrociati tra più servizi: tipicamente, le chiamate internazionali e interurbane erano fornite ad un livello molto superiore ai costi, mente le chiamate urbane e il canone di accesso era fornito al di sotto dei costi, in osservanza di obiettivi sociali che favorivano l accesso alla rete a prezzi ragionevoli e per sfruttare i benefici derivanti dall esternalità positiva di rete. Con l apertura alla concorrenza, questa struttura tariffaria è del tutto sbilanciata: si verifica un deficit di accesso, poiché l operatore dominante non è ora in grado di coprire i costi relativi al solo servizio di accesso. Lo stesso si ha nella telefonia urbana, mentre i prezzi più alti nei segmenti long distance favoriscono fenomeni di cream skimming e di tromboning.

24 Il ribilanciamento dei prezzi finali Si necessita quindi di ribilanciare la struttura tariffaria: ciò avviene generalmente attraverso un aumento dei canoni di accesso e delle chiamate urbane e una diminuzione delle tariffe long-distance e internazionali. Queste ultime sono inoltre soggette a un calo naturale dovuto all azione della concorrenza, che soi sviluppa inizialmente in questi segmenti. Devono quindi essere previste misure specifiche nell applicazione di modelli dinamici di regolazione dei prezzi (price cap) che permettano all operatore una deroga all orientamento generale.

25 Il ribilanciamento tariffario inglese Tra il 1984 e il 1996, le variazioni nei prezzi reali sono state le seguenti: totale delle chiamate - 52% chiamate locali - 34% chiamate nazionali - 64% chiamate internazionali - 46% canoni + 11% complessivo - 44% Fonte: Oftel (1998)

26 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

27 Modelli di regolazione dinamica dei prezzi Una volta raggiunti prezzi ribilanciati e orientati ai costi, più efficienti di quelli presenti in precedenza sul mercato, è necessario individuare meccanismi che permettano di mantenere possibilmente migliorandola questa situazione, nei casi in cui non è ancora possibile far agire direttamente un meccanismo concorrenziale. Si parla in questo caso di modelli di regolazione dinamica dei prezzi: questi modelli permettono di regolare l operatore dominante nel mercato in un periodo pluriennale. I prezzi variano infatti nel tempo, perché cambiano vari fattori, sia macroeconomici che microeconomici). Problemi derivanti dalla regolazione: l impresa regolata potrebbe cercare di sfruttare a suo vantaggio l esistenza di asimmetrie informative cercando di aumentare i prezzi in misura eccedente l aumento dei costi, ricostituendo così margini di profitto che il Regolatore le aveva precedentemente sottratto; l impresa regolata deve adottare le migliori tecnologie che si rendono via disponibili, e non ricreare nel dinamico il suo potere di mercato (X-inefficiency)

28 La regolazione rate of return Consiste nel definire i prezzi che consentono all impresa una equa remunerazione al capitale investito. Come funziona? L impresa chiede la revisione dei prezzi e presenta al regolatore i costi operativi, il capitale investito e il costo del capitale per un periodo concordato Il regolatore verifica i dati e determina un rendimento equo per il capitale investito Dati i costi e le ipotesi si fissa il ricavo totale che consente di determinare il livello delle tariffe La struttura delle tariffe viene proposta dall azienda e il regolatore le verifica e le approva fino alla successiva revisione

29 Valutazione della regolazione rate of return PRO: Consente all impresa una remunerazione equa Garantisce i consumatori sul fatto che l impresa consegua eccessivi profitti CONTRO: Non induce all efficienza perché la riduzione dei costi si traduce in una riduzione dei prezzi e non in un aumento dei profitti; Induce alla sovracapitalizzazione (quando il costo del capitale è inferiore a quello riconosciuto), con una distorsione nell impiego dei fattori produttivi Modifica in senso non ottimale la struttura tariffaria, perché si riducono le tariffe nella domanda di picco per aumentare la domanda e il capitale investito

30 Il metodo del price-cap Consiste nel porre un tetto alla crescita annua dei prezzi di un paniere di servizi, per un periodo prefissato, legandola alla variazione dell indice dei prezzi al consumo per le famiglie secondo la formula T = RPI - X, che tiene conto dei guadagni futuri di efficienza dell impresa (X). Come funziona? Si tratta di definire due grandezze: quella a cui applicare il cap il valore di X

31 Valutazione del metodo del price cap PRO: L impresa è motivata a ricercare l efficienza per trattenere i guadagni fino alla successiva revisione. I consumatori partecipano ai guadagni dal momento della revisione CONTRO: Incertezza nella determinazione delle grandezze cruciali Minore consenso

32 La determinazione dell ampiezza del cap Nel caso in cui l impresa fornisca più servizi, il Regolatore deve dapprima individuare i servizi a cui applicare il vincolo, che possono essere: a) un paniere di servizi, espresso come un indice dei prezzi ponderati per le rispettive quote di produzione o di ricavo sulla produzione o sui ricavi totali del periodo. È la scelta che è stata seguita per le telecomunicazioni; b) il ricavo medio, cioè il ricavo totale dei servizi regolati diviso per la produzione totale, se i servizi sono relativamente omogenei, come nel caso del gas e dell energia elettrica; Il Regolatore può infine decidere di applicare il vincolo su ciascuno dei singoli prezzi. In quest ultimo caso la struttura dei prezzi rimane vincolata alle decisioni del Regolatore, mentre nel caso a) e b) struttura è condizionata direttamente dall impresa. La maggiore flessibilità consente all impresa di accrescere i propri profitti e può portare ad un aumento del benessere dei consumatori con l introduzione di nuovi prezzi e con l eventuale ribilanciamento di quelli esistenti per ricondurli più vicino ai costi.

33 La determinazione del parametro X La determinazione del valore di X è rilevante perché il suo ruolo è strategico nel definire il tetto alla crescita dei prezzi dell impresa. Il valore di X deve essere fissato ad un livello tale da permettere all impresa di conseguire un ricavo totale che le consenta di coprire i costi operativi, di generare una remunerazione adeguata al capitale investito e di fornire un incentivo agli investimenti. Vi sono molte grandezze da stimare: la domanda prevista dell impresa i costi operativi il costo del capitale investito (per Telecom Italia è pari al 13,5% [Delibera AGCOM 344/01/CONS del 6 agosto 2001] il valore del capitale investito l intervallo di regolazione Inoltre vanno valutati: la presenza di cost passthrough il livello di qualità

34 Confronto tra i due metodi Entrambi regolano i prezzi dell impresa per un dato intervallo di tempo, ma differiscono da tre punti di vista: 1) il price cap si riferisce a grandezze future previste, e quindi i costi storici non dovrebbero costituire il fondamento dei prezzi futuri. Il price cap è un modello di aggiustamento dinamico, nel senso che si applica ad un livello di tariffe che deve essere ottimale e definito preliminarmente rispetto al cap. 2) L impresa ha flessibilità verso il basso e può aggiustare la sua struttura di prezzi relativi 3) Nel price cap l intervallo di regolazione è fissato esogenamente, mentre nel rate of return il regolatore opera una continua revisione. L intervallo ottimale per il price cap è quello che risce a bilanciare gli incentivi per l investimento e il problema dell inefficienza allocativa. Più breve è l intervallo di tempo, più le regolazioni sono simili tra loro.

35 Applicazioni pratiche del price cap: il caso inglese Periodo Valore del price-cap Elementi del paniere Altri vincoli RPI 3% RPI 4,5% RPI 6,25% RPI 7,5% RPI 4,5% Canone abitazioni traffico nazionale Canone abitazioni canone affari traffico nazionale TSO e servizio 12 CD nazionali Canone (affari, residenziale) traffico nazionale TSO e servizio 12 Traffico internazionale Numero verde e addebito ripartito CD nazionali e internazionali Canone (affari, residenziale) traffico nazionale e internazionale TSO e servizio 12 Numero verde e addebito ripartito CD nazionali e internazionali Contributo impianto Riduzione del paniere Network price cap RPI + 2% Low user scheme RPI + 2% RPI + 2% Low user scheme RPI RPI + 2% (RPI + 5% plurilinea) Controllo bolletta abitazioni mediana a RPI RPI + 2% (abolito nel 1996) RPI RPI CDA: RPI + 2; CDN: RPI +1% RPI Controllo bolletta abitazioni ottavo decile a RPI

36 Il price cap in Italia: gli obiettivi La Delibera 171/99 istituisce in Italia il regime del price cap, con i seguenti obiettivi: tutela dei consumatori in una situazione di transizione dal monopolio alla concorrenza e in presenza di mercati caratterizzati da livelli diversi di concorrenza; determinazione di un incentivo per l incumbent a migliorare il proprio livello di efficienza; simulazione di comportamenti concorrenziali attraverso incentivi al comportamento dell operatore laddove la concorrenza è in fase di decollo. Obiettivo considerato addizionale dall Autorità è quello del ribilanciamento tariffario dell operatore dominante. A tale proposito, occorre rilevare che il price cap ha un impatto sul processo di ribilanciamento solamente se la sua struttura è sviluppata tenendo conto di quest obiettivo.

37 Il price cap in Italia: i mercati e i valori Mercati su cui è applicato il price cap in Italia: 1. attivazione e trasloco linea (PSTN, ISDN); 2. abbonamento al servizio telefonico (PSTN, ISDN); 3. telefonia urbana; 4. telefonia interurbana; 5. telefonia internazionale. Delibera 171/99: per il 1999 a tutti i cap e sub cap si applica T=RPI-0%. Per gli anni 2000, 2001 e 2002 il valore del cap e dei sub cap è il seguente: Cap generale sul paniere dei servizi di fonia vocale: IPC 4,5% Sub Cap relativo al paniere dei servizi residenziali: IPC 2,5% Sub Cap relativo ai contributi di attivazione ed ai canoni: IPC + 1% Sub Cap relativo alla telefonia urbana: IPC + 0%

38 Le revisioni del price cap in Italia La Delibera AGCOM 847/00 rappresenta la conclusione del processo di ribilanciamento dei prezzi finali di Telecom Italia, e accoglie le tesi dell operatore storico circa l esistenza di un deficit di accesso, che sono state sostanzialmente confermate dalla Commissione Europea. Questo valore è stato confermato per il 2002 dalla recente delibera 469/01/CONS. Il sub cap relativo ai contributi di attivazione e ai canoni risulta quindi modificato, per gli anni 2001 e 2002, rispetto alla delibera 171/99, come segue: T = IPC + 6%

39 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

40 La definizione di interconnessione L interconnessione è definita come il collegamento fisico e logico delle reti di telecomunicazioni di più operatori per consentire agli utenti di una rete di comunicare con quelli delle altre reti, ovvero di consentire ad un operatore di offrire servizi di telecomunicazioni agli utenti delle altre reti. L obiettivo primario della regolazione dell interconnessione - nel contesto di una rete aperta - è quindi quello di favorire lo sviluppo della concorrenza attraverso il principio any to any, cioè comprendendo le esternalità di rete (option externality).

41 Gli obiettivi della regolazione dell interconnessione Promuovere la concorrenza tra infrastrutture Promuovere la concorrenza tra servizi Mantenere gli obiettivi sociali (obblighi del servizio universale; bilanciamento delle tariffe) Generare prezzi efficienti Minimizzare i costi totali

42 Modalità di accesso e interconnessione Rivendita di traffico (reselling) Raccolta indiretta (carrier selection e carrier preselection) Affitto dall operatore storico di un canale trasmissivo con determinate caratteristiche - unbundling del local loop (bitstream access) Affitto dall operatore storico dell infrastruttura trasmissiva fino alla sede del cliente - unbundling del local loop (copper rental) Posa di infrastruttura trasmissiva fino al Cliente finale

43 Interconnessione e infrastrutture alternative Modalità di accesso Mezzo trasmissivo Apparati trasmissivi Nodi di commutazione Customer care e billing Reselling Carrier selection Bitstream Copper rental Infrastruttura propria Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Operatore dominante Dominante/nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante Nuovo entrante

44 Il quadro normativo europeo L Unione Europea si è occupata estesamente delle problematiche riguardanti la regolazione dell interconnessione tra reti di telecomunicazioni, dapprima con la Direttiva 97/33, a cui è seguita la Raccomandazione 98/195 sulla definizione dei principi per il calcolo dei costi di interconnessione, e la Direttiva 98/61 sulla Selezione e Preselezione dell operatore e sulla portabilità del numero. La direttiva europea 97/33 sull interconnessione richiede che: ilpricing sia cost-oriented siano pubblicati i prezzi per gli operatori dotati di SMP (significative market power) i prezzi siano non discriminatori siano soddisfatte tutte le ragionevoli richieste di interconnessione non vi siano deficit di accesso oltre l anno 2000

45 La normativa europea sul pricing dell interconnessione La Raccomandazione 98/195 sull Interconnessione stabilisce i principi di pricing da utilizzare nei servizi di interconnessione: l orientamento ai costi deve avvenire sulla base della metodologia a costi incrementali di lungo periodo, comprensivi di un markup per la copertura dei costi comuni e congiunti. Tuttavia, la Raccomandazione riconosce la necessità per gli operatori dotati di SMP di realizzare un nuovo sistema di contabilità a costi correnti, per la costruzione del quale sarebbero occorsi almeno 2 anni e l utilizzo di modelli sia top-down che bottom-up. Nel periodo di transizione la Commissione raccomandava l utilizzo di una best practice costituita dall intervallo tra i tre valori nazionale nell Unione Europea per ciascuna tipologia di interconnessione (SGU, SGT, doppio SGT).

46 Quali basi di costo per l interconnessione? Sistema di contabilità regolatoria utilizzato per l interconnessione Base di costo Standard di costo Base di costo Standard di costo B Storico FDC L Storico FDC DK Storico e best practice FDC NL Corrente EDC/LRIC D Prospettico LRAIC A Corrente FDC/LRIC EL Best practice FDC/ best practice P Storico FDC E Multi-standard Multi-standard FIN Storico/corrente Specifico della società F Storico FDC S Storico AIC IRL Prospettico LRIC UK I Corrente FDC Prospettico/ corrente LRIC+FDC

47 Cost-orientation e retail minus Nella prassi regolatoria si è introdotto il concetto di orientamento ai costi secondo il principio del retail minus, cioè basato sul prezzo finale al dettaglio meno i costi evitabili dall operatore dominante in caso non fornisca direttamente il servizio all utente finale (tipicamente, costi commerciali, ). Questa metodologia è importante per la valutazione dell orientamento ai costi dei servizi per i quali non si ha una percezione precisa dell andamento dei costi (nuovi servizi, come ad esempio i servizi broadband) o per i quali non è prevedibile l andamento del mercato. E importante perché rappresenta un allentamento dell orientamento ai costi e procedure necessarie per ottenerlo. In Italia, questa metodologia è stata utilizzata per i servizi ADSL (Delibera 407/99 e seguente Delibera 217/00) e per i canali virtuali permanenti (Delibera 15/00/CIR).

48 Modelli per la determinazione dei costi Esistono due possibili approcci per la determinazione dei costi di interconnessione: metodo top-down: utilizza modelli ingegneristici molto complessi della rete, si basa su informazioni contabili e riflette le potenzialità attuali della rete dell operatore dominante; metodo bottom-up: è un approccio che cerca di determinare la rete come dovrebbe essere, basandosi - tra l altro - sulle nuove tecnologie che utilizzerebbe un potenziale nuovo entrante.

49 Confronti tra metodo top-down e bottom-up per BT Top down Bottom up Differenza Switch locale ,0% Tandem switch % Valori in pence per minuto. Fonte: OFTEL (1998)

50 Tecniche di benchmarking L approccio del benchmarking per la valutazione dei costi di interconnessione degli operatori notificati è stato introdotto nella prassi regolatoria europea dalla Raccomandazione 195/98, come misura transitoria in attesa dell introduzione di sistemi contabili basati sui costi incrementali di lungo periodo. L utilizzo di tariffe di interconnessione ottenute da un benchmarking dei prezzi praticati negli Stati europei dovrebbe, secondo la Raccomandazione, fornire un controllo sulla validità delle tariffe proposte dagli operatori notificati e sulla loro coerenza con lo sviluppo di un mercato concorrenziale efficiente. La definizione dei valori di best current practice riguarda unicamente le tariffe di interconnessione di picco, e include soltanto le componenti traffic-sensitive, escludendo costi fissi, come il set-up delle chiamate: per motivi non chiari né espliciti, l intervallo rilevante della best practice è quello dei tre valori più bassi registrati all interno dei Paesi membri dell Unione.

51 Erroneità della best current practice La Raccomandazione liquida in poche righe la possibilità che le tariffe così ottenute possano divergere per differenze nei costi di rete tra i vari Paesi, affermando che differenze di costi possono emergere tra gli Stati membri come risultato di una serie di fattori quali la densità media di linee, il costo del lavoro o il tasso di rendimento del capitale permesso dal regolatore. Non vi è al momento evidenza empirica sufficiente per la valutazione degli effetti di questi fattori, ma l evidenza esistente indica che tali differenze non sono così significative da invalidare le tariffe di best current practice raccomandate. Le tariffe di interconnessione tratte dalla best practice non sono correlate ai costi effettivamente sostenuti da ciascun operatore notificato, in quanto non considerano differenze nazionali nei livelli di costo, né tantomeno considerano il livello di efficienza raggiunto da ciascun operatore.

52 Tariffe di interconnessione locali Centesimi di al minuto; terminazione su rete fissa Austria Belgium Denmark Finland France Germany Greece n.a Italy Ireland n.a Luxembourg n.a Netherlands Portugal n.a Spain Sweden UK Best practice n.d. Fonte: Commissione Europea (2002)

53 Tariffe di interconnessione doppio SGT Centesimi di al minuto; terminazione su rete fissa Austria Belgium Denmark Finland France Germany Greece n.a Italy Ireland n.a Luxembourg n.a Netherlands Portugal n.a Spain Sweden UK Best practice N.d. Source: European Commission (2001)

54 Il listino di interconnessione Descrive i servizi necessari per assicurare l interoperabilità fisica e logica della rete dei concorrenti con quella dell operatore storico. Consente pertanto agli utenti dell operatore interconnesso di comunicare con gli utenti dell operatore storico e di accedere ai medesimi servizi offerti da Telecom Italia ai suoi utenti; permette inoltre agli utenti dell operatore storico di accedere ai servizi offerti da un altro operatore. Contiene le condizioni economiche (basate sui costi) ed è rivolto agli operatori titolari di una licenza individuale per l installazione e la fornitura di una rete pubblica di telecomunicazioni e l offerta al pubblico del servizio di telefonia vocale.

55 L offerta di interconnessione Vengono offerti dall operatore storico nel listino di Interconnessione di Riferimento a tariffe orientate ai costi: i servizi di terminazione sulla rete dell operatore storico; i servizi di interconnessione di raccolta; i servizi di interconnessione di transito. Il listino di Interconnessione non si applica invece a chiamate originate da clienti dell operatore storico e dirette ad abbonati di un altro Operatore sulla cui rete sono terminate. In tal caso, sarà l operatore storico a versare l Access Charge di terminazione all altro Operatore (trattenendo quindi la differenza tra la tariffa e l Access Charge dell altro operatore). Questo caso è noto come interconnessione reverse, ed è alla base della diffusione dei modelli di free ISP per Internet.

56 L interconnessione inversa L interconnessione inversa (o reverse) è determinata da chiamate originate da clienti di Telecom Italia e dirette ad abbonati di un altro Operatore sulla cui rete sono terminate. A queste chiamate non si applica il listino di interconnessione di Telecom Italia, poiché l interconnessione di raccolta non è compresa: è Telecom che versa la tariffa di terminazione concordata a condizioni commerciali all altro Operatore. Applicazione: servizi freenet, applicati generalmente a ISP che possiedono traffico entrante ma non uscente.

57 L interconnessione forfetaria (FRIACO) L interconnessione è sempre stata misurata su base minutaria, seguendo la definizione delle tariffe finali dei servizi di telefonia vocale. La diffusione di Internet ha modificato i pattern di consumo: telefonate molto lunghe, generalmente locali. L interconnessione su base minutaria rende sempre crescente il costo di connessione telefonica a Internet e non permette la predisposizione di offerte flat per le connessioni dial-up a Internet. L offerta FRIACO (Flat Rate Internet Access Call Origination) riguarda l interconnessione di raccolta, è stata introdotta dalla delibera 25/01/CIR e si applica agli accessi a Internet con numerazione dedicata (decade 7). Questa soluzione rappresenta una soluzione per mantenere in vita il modello free Internet italiano; contiene però elementi di ostacolo alla diffusione della banda larga, in quanto si pone in diretta concorrenza con il modello di pricing studiato per i servizi ADSL.

58 Overview 1. Significativo potere di mercato e obblighi derivanti 2. Cost-based pricing: quali basi e quali metodologie di costo? 3. Soluzioni della teoria economica: i prezzi di Ramsey 4. I prezzi finali: il ribilanciamento 5. La dinamica dei prezzi finali: il metodo del price-cap e la rate of return 6. I prezzi dei servizi intermedi: l interconnessione 7. Il servizio universale

59 Il servizio universale e i suoi obblighi Nelle TLC, l obbligo di servizio universale ha almeno tre dimensioni: raggiungimento della copertura geografica totale indifferenziazione geografica delle tariffe, in modo che clienti della stessa categoria (residenziale o affari, ad esempio), possano avere le stesse tariffe senza riguardo alla località di residenza; un insieme di servizi di telecomunicazione di base deve essere messo a disposizione ad un prezzo ragionevole, così da non impedire ad alcuno di utilizzare tale servizio. Nel quadro regolatorio europeo, la fornitura del servizio universale è basata come segue: scopo definito a livello comunitario, ma prezzi a livello nazionale; i costi netti devono essere suddivisi tra gli operatori e gli schemi devono essere organizzati dalle Autorità nazionali. Gli obblighi di servizio universale sono quindi basati su un mix di obiettivi politici, sociali e economici. Inizialmente si pensava che l introduzione della concorrenza avrebbe fortemente minacciato il perseguimento di questi obiettivi; ma così non si è verificato.

60 Il finanziamento del servizio universale I costi del servizio universale devono essere calcolati sulla base di procedure trasparenti e condivisi se necessario considerando comunque i principi di non discriminazione e proporzionalità. Il calcolo deve essere effettuato sui costi netti attribuibili ai servizi forniti ai consumatori che non sarebbero serviti secondo normali condizioni commerciali; la base di costi è quella dei LRIC. Difficoltà nel calcolo: solo due Paesi (Francia e Italia) hanno questo meccanismo.

61 Esempi di copertura degli USO in Europa Francia: Italia: Svezia: UK: Un fondo nazionale è stato istituito nel I costi netti dell offerta a livello geografico sono stati compensati fino al 31/12/2000 con un sovrapprezzo sulle tariffe di interconnessione. Un fondo nazionale è definito nella legislazione: per il 1998 nessun pagamento è stato fatto a Telecom Italia. I pagamenti iniziano dal Nessuno schema specifico. Tutti i costi sono sostenuti dall incumbent. BT è responsabile per la fornitura degli obblighi di servizio universale ma i costi degli obblighi non sono rimborsabili.

62 La Delibera AGCOM 23/01/CIR La Delibera in questione verifica l esistenza dei presupposti per la ripartizione del costo netto del servizio universale (58,9 milioni di ) per l anno 2000, che deve essere ripartito tra Telecom Italia, Infostrada, TIM e Omnitel come segue: Soggetto debitore Telecom Italia Quota di contribuzione 48,26% Contributo al fondo (milioni di euro) 28,42 Infostrada 1,46% 0,86 Omnitel Pronto Italia 18,9% 11,13 Telecom Italia Mobile 31,38% 18,49

63 Verso una nuova nozione di servizio universale Obiettivi della proposta di direttiva (COM(2000) 392) seguita alla 1999 Review: - adattare ed attualizzare le disposizioni esistenti in materia di servizio universale in modo da definire la portata del servizio, i diritti degli utenti e le misure atte a compensare i fornitori del servizio senza provocare distorsioni della concorrenza; - istituire una procedura di riesame della portata degli obblighi di servizio universale; - definire, ove necessario, diritti specifici degli utenti e dei consumatori; - riprendere le misure vigenti in materia di linee affittate e garantire la disponibilità di tali linee nell'unione europea fino a quando non si sarà sviluppata un effettiva concorrenza sul mercato; -consentire alle autorità nazionali di regolamentazione di adottare misure per conto degli utenti e dei consumatori; -sostenere gli sforzi dell'industria atti a garantire l'interoperabilità delle apparecchiature di televisione digitale destinate al più vasto pubblico.

64 Riferimenti bibliografici Marzi, Graziella, Prosperetti, Luigi e Putzu, Emma [2001] La regolamentazione dei servizi infrastrutturali Il Mulino Cambini, Carlo, Piercarlo Ravazzi e Tommaso Valletti [2000] Regolamentazione e mercato nelle telecomunicazioni Carocci editore Commissione Europea [2001] Seventh report on the Implementation of the Telecommunications Regulatory Package SEC (2001)1922, disponibile all indirizzo: Legislazione e normativa della Unione Europea, all indirizzo sopra riportato Legislazione e normativa italiana, all indirizzo

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi MECCANISMI DI REGOLAMENTAZIONE TARIFFARIA Due meccanismi principali Tasso di rendimento del capitale investito (RB-ROR) Tetto ai prezzi (Price Cap) Il meccanismo del tasso di rendimento (RB-ROR) Meccanismo

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE Allegato C alla delibera n. 417/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: 1. l ambito di intervento, con particolare riferimento alle

Dettagli

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE Allegato B alla delibera n. 642/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: a) l ambito dell intervento regolamentare proposto, con particolare

Dettagli

ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 45/ 06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 45/ 06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 45/ 06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: 1. l ambito di intervento, con particolare riferimento alle

Dettagli

ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 4/06/CONS. a. ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 4/06/CONS. a. ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE ALLEGATO B ALLA DELIBERA N. 4/06/CONS a. ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE b. ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: 1. l ambito di

Dettagli

Economia Industriale

Economia Industriale Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà di Economia A.A. 2005/2006 Economia Industriale Dott. Massimiliano Piacenza Lezione 3 Monopolio e regola dell elasticità Monopolio naturale e regolamentazione

Dettagli

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE Allegato B alla delibera n. 380/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: a) l ambito dell intervento regolamentare proposto, con particolare

Dettagli

COMUNICATO STAMPA QUADRO DEGLI INTERVENTI

COMUNICATO STAMPA QUADRO DEGLI INTERVENTI COMUNICATO STAMPA QUADRO DEGLI INTERVENTI L Autorità interviene con due provvedimenti in materia di servizio universale nelle comunicazioni elettroniche Il Consiglio dell Autorità per le garanzie nelle

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

REVENUE MANAGEMENT REVENUE MANAGEMENT 08/05/2014 CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEL TURISMO

REVENUE MANAGEMENT REVENUE MANAGEMENT 08/05/2014 CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEL TURISMO CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEL TURISMO Anno Accademico 2013 2014 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO PER LE IMPRESE TURISTICHE Revenue Management Miriam Berretta Programmazione miriam.berretta@gmail.com e controllo

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

ALLEGATO B2 ALLA DELIBERA N. 34/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE

ALLEGATO B2 ALLA DELIBERA N. 34/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE ALLEGATO B2 ALLA DELIBERA N. 34/06/CONS ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE 1 ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE L analisi dell impatto regolamentare richiede di valutare: a. l ambito dell

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Antonella Laino Il monopolio naturale

Antonella Laino Il monopolio naturale A13 477 Antonella Laino Il monopolio naturale Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-4809-2

Dettagli

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD Commenti e proposte Anigas Milano, 5 aprile 2013 1 PREMESSA Anigas

Dettagli

Ordinanza sui servizi di telecomunicazione

Ordinanza sui servizi di telecomunicazione Ordinanza sui servizi di telecomunicazione (OST) Modifica del Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 31 ottobre 2001 1 sui servizi di telecomunicazione (OST) è modificata come segue:

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni DELIBERA N. 55/15/CIR CONSULTAZIONE PUBBLICA CONCERNENTE L APPROVAZIONE DELLE OFFERTE DI RIFERIMENTO DI TELECOM ITALIA S.P.A. PER L ANNO 2014 RELATIVE AI SERVIZI BITSTREAM SU RETE IN RAME E AI SERVIZI

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati.

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. e credito ai consumatori 5 Il Taeg k = n 1 1 + TAEG TAEG ( F k )) tk tk = 0 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. INDICE La formula finanziaria Le ipotesi di calcolo

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Incentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più

Incentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più Incentivi e Premi Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più efficiente. Premio è tutto ciò che ne deriva da un obiettivo ben formato raggiunto ed assimilato

Dettagli

Elettricità: la bolletta trasparente

Elettricità: la bolletta trasparente Elettricità: la bolletta trasparente Con la bolletta dell energia elettrica, famiglie e piccoli consumatori serviti in maggior tutela 1 (pagano sostanzialmente per quattro principali voci di spesa. In

Dettagli

L azienda e la sua gestione P R O F. S A R T I R A N A

L azienda e la sua gestione P R O F. S A R T I R A N A L azienda e la sua gestione P R O F. S A R T I R A N A L azienda può essere considerata come: Un insieme organizzato di beni e persone che svolgono attività economiche stabili e coordinate allo scopo di

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche Convegno su Riforma Tariffe Elettriche 10 novembre 2015 Auditorium GSE Paolo Rocco Viscontini Una riforma contro l autoconsumo elettrico e la concorrenza Le disposizioni di legge, che regolano l autoconsumo

Dettagli

Valutazione degli investimenti aziendali

Valutazione degli investimenti aziendali Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DEGLI ORDINI

STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DEGLI ORDINI STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DEGLI ORDINI Febbraio 2014 1 STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DEGLI ORDINI... 1 1 FINALITÀ... 3 2. INFORMAZIONI SULLA STRATEGIA DI TRASMISSIONE DEGLI ORDINI...

Dettagli

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Release 3 Gennaio 2010 Pagina 1 di 11 Indice Premessa...3 Obiettivi e Valori...4 Azioni...6 Destinatari. 8 Responsabilità....9 Sanzioni...11 Pagina 2 di 11

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI

OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI PER LE IMPRESE, ENTI PUBBLICI ED ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IMPORTANTE LO STUDIO COMPARATIVO EFFETTUATO NON HA COSTI NE VINCOLI CONTRATTUALI PER L AZIENDA 1 FACILITY

Dettagli

Banda Ultra Larga Sardegna. Piero Berritta Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione

Banda Ultra Larga Sardegna. Piero Berritta Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione Banda Ultra Larga Sardegna Piero Berritta Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione D.G. Affari Generali e Società dell Informazione Servizio Infrastrutture Tecnologiche per

Dettagli

La remunerazione del capitale investito: riflessioni metodologiche e confronto intersettoriale. 5 giugno 2015

La remunerazione del capitale investito: riflessioni metodologiche e confronto intersettoriale. 5 giugno 2015 La remunerazione del capitale investito: riflessioni metodologiche e confronto intersettoriale 5 giugno 2015 I criteri della remunerazione del capitale investito nei settori regolati Obiettivi del regolatore

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta UNIONE MONETARIA I paesi aderenti adottano un unica moneta Quali implicazioni per la politica economica? unica politica monetaria (obiettivi, organi, strumenti) la politica monetaria assume come riferimento

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

Analisi dei margini: componenti e rischi

Analisi dei margini: componenti e rischi Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori

Dettagli

Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA

Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA 1. PREMESSA Con il presente documento, la Cassa Conguaglio per il Settore

Dettagli

DELIBERA N. 628/07/CONS

DELIBERA N. 628/07/CONS DELIBERA N. MERCATO DELLA TERMINAZIONE DI CHIAMATE VOCALI SU SINGOLE RETI MOBILI (MERCATO N. 16 FRA QUELLI IDENTIFICATI DALLA RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA N. 2003/311/CE): VALUTAZIONE AI SENSI

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Identificazione ed analisi dei mercati dell accesso fisso DELIBERA 42/15/CONS

Identificazione ed analisi dei mercati dell accesso fisso DELIBERA 42/15/CONS Identificazione ed analisi dei mercati dell accesso fisso INTEGRAZIONE DELLA CONSULTAZIONE PUBBLICA Verso gli obiettivi dell Agenda Digitale Una regolazione pro concorrenza e pro investimenti Un set di

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Come affrontare i monopoli naturali

Come affrontare i monopoli naturali Come affrontare i monopoli naturali Il problema del monopolio naturale è che se anche l impresa volesse fissare il prezzo a un livello pari al costo marginale (efficienza sociale), produrrebbe in perdita

Dettagli

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Frodi in Internet: quali difese per il cittadino

Frodi in Internet: quali difese per il cittadino Frodi in Internet: quali difese per il cittadino Gilberto Nava Dipartimento Vigilanza e Controllo Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Competenze dell AGCOM Il fenomeno delle frodi in Internet

Dettagli

Crescita della moneta e inflazione

Crescita della moneta e inflazione Crescita della moneta e inflazione Alcune osservazioni e definizioni L aumento del livello generale dei prezzi è detto inflazione. Ultimi 60 anni: variazione media del 5% annuale. Effetto: i prezzi sono

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Calcolare il costo dei prodotti

Calcolare il costo dei prodotti Calcolare il costo dei prodotti Metodi alternativi a confronto Prima Puntata www.studiobarale.it Parte 1 di 6 Obiettivi spiegare le diverse metodologie di calcolo dei costi di prodotto, mostrandone logiche

Dettagli

MIFID Markets in Financial Instruments Directive

MIFID Markets in Financial Instruments Directive MIFID Markets in Financial Instruments Directive Il 1 1 Novembre 2007 è stata recepita anche in Italia, attraverso il Decreto Legislativo del 17 Settembre 2007 n.164n.164,, la Direttiva Comunitaria denominata

Dettagli

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo.

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. NOTA OPERATIVA N. 7/2015 OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. - Introduzione E sempre più frequente che le imprese italiane svolgano la propria attività

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni (*) - Aggiornamento al 30 settembre 2013 - (*) - I valori indicati nelle figure che seguono rappresentano elaborazioni

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget»

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Authorized and regulated by the Financial Services Authority L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Il processo di investimento

Dettagli

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO SOCIALLY RESPONSIBLE INVESTMENT AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO Forum per la Finanza Sostenibile Milano 30 giugno 2009 Giulio Casuccio Head of Quantitatives Strategies and Research Principi ed obiettivi:

Dettagli

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del

Dettagli

QUADERNO N.2: IL PEDAGGIO DELLE RETI FERROVIARIE IN EUROPA

QUADERNO N.2: IL PEDAGGIO DELLE RETI FERROVIARIE IN EUROPA Ufficio Studi di NTV QUADERNO N.2: IL PEDAGGIO DELLE RETI FERROVIARIE IN EUROPA Le tariffe che le Imprese ferroviarie (IF) pagano al Gestore dell infrastruttura (GI) sono molto più che un semplice strumento

Dettagli

Programmazione Pubblica/Mercato

Programmazione Pubblica/Mercato Programmazione Pubblica/Mercato I modelli centrati sulla programmazione pubblica si fondano sulla assunzione della incapacità del sistema di auto regolarsi, o meglio sulla sua incapacità di autoorientarsi

Dettagli

L analisi dei costi: il costing

L analisi dei costi: il costing L analisi dei Costi - a.a. 2012/2013 L analisi dei costi: il costing 1 La tecnica del costing (1) Il termine costing indica la tecnica specificatamente rivolta alla rilevazione dei costi. Negli ultimi

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

Mediamente per realizzare 1 kw di impianto fotovoltaico occorrono almeno 7 m2.

Mediamente per realizzare 1 kw di impianto fotovoltaico occorrono almeno 7 m2. Cos'è un impianto fotovoltaico? Un impianto fotovoltaico è un impianto che consente la produzione di energia elettrica attraverso l energia solare, sfruttando le proprietà di materiali sensibili alla luce

Dettagli

GESTIONE DELLA CAPACITA

GESTIONE DELLA CAPACITA Capitolo 8 GESTIONE DELLA CAPACITA Quale dovrebbe essere la capacità di base delle operations? (p. 298 e segg.) 1 Nel gestire la capacità l approccio solitamente seguito dalle imprese consiste nel fissare

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni DELIBERA N. LINEE GUIDA PER LE CONDIZIONI DI ACCESSO WHOLESALE ALLE RETI A BANDA ULTRA LARGA DESTINATARIE DI CONTRIBUTI PUBBLICI L AUTORITÀ NELLA riunione di Consiglio del 7 aprile 2016; VISTA la legge

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

ATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE

ATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE ATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE ENERGETICHE TRANSEUROPEE Audizione presso la 10ª Commissione Industria del Senato Claudio Moscardini Managing Director Gas & Power Roma, 21 Marzo

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli