studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci"

Transcript

1 FARMACODINAMICA studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci Scopi identificare i siti d azione dei farmaci delineare le interazioni fisiche o chimiche tra farmaco e cellula caratterizzare la sequenza completa farmaco-effetto definire le basi per l uso razionale dei farmaci e per il disegno di nuovi farmaci Come agiscono i farmaci? Interazione con i RECETTORI Macromolecole funzionali specifiche dell organismo in grado di interagire con un farmaco dando inizio alla catena di eventi biochimici che portano agli effetti farmacologici osservati. Macromolecole deputate alla trasmissione di un segnale chimico cellulare (IUPHAR) Recettore di un farmaco: qualsiasi componente macromolecolare dell organismo, per lo più di natura proteica, lipoproteica o glicoproteica, presente sulla superficie o all interno della cellula, dotato di propria funzione. a) dispongono di un sito di legame specifico che consente il legame con un determinato composto b) la conformazione e la funzionalità della proteina recettoriale mutano in seguito al legame con il composto 1

2 L interazione tra un farmaco e un recettore segue la legge dell azione di massa. Concetto di recettori di riserva ( spare receptor ) Maggiore è il numero di recettori presenti in un determinato sistema, maggiore è la sua capacità di rispondere a basse concentrazioni di agonista La riserva di recettori può agire da meccanismo di protezione di un organo, permettendo la risposta completa anche se una parte di recettori è inattivata. Se in un organo è presente un numero elevato di recettori di riserva, la sensibilità dell organo è aumentata AZIONE DEI FARMACI NON MEDIATE DA RECETTORI Esempi: Farmaci che agiscono specificamente con molecole o ioni presenti nell organismo in condizioni normali o patologiche: Azioni farmacologiche di tipo chimico Farmaco Meccanismo Effetto Cloruro di ammonio Eliminazione urinaria di HCl ph urinario Lattato e bicarbonato Na Scambio Na+-H+ ph urinario/gastrico Dimercaprolo Chelazione ioni Hg2+, As2+ antidoto avvelenamento Penicillamina Chelazione ioni Cu2+ Tx morbo di Wilson EDTA Chelazione ioni Pb2+ Tx del saturnismo Desferossiamina Chelazione ioni Fe2+ Tx della talassemia 2

3 AZIONE DEI FARMACI NON MEDIATE DA RECETTORI Esempi: Farmaci che agiscono in virtù delle loro proprietà osmotiche: Azioni farmacologiche di tipo fisico Farmaco Meccanismo Effetto Mannitolo osmosi Diuresi Agar osmosi Lassativo Destrano 40 viscosità sangue Miglioramento microcircolazione Destrano pesante osmosi Aumento volemia Colestiramina adsorbimento ipocolesterolemizzante Tensioattivi detergente Disinfettante, spermicida Interazione Farmaco - Recettore 3

4 Interazione Farmaco - Recettore Legame F-R dà inizio alla catena di eventi biochimici che portano agli effetti farmacologici osservati; Potenzialmente capace di modificare la velocità con la quale si svolge qualsiasi funzione dell organismo; Non creano effetti, ma si limitano a modulare funzioni già in atto. Generalmente, i farmaci influenzano in modo quantitativo le funzioni fisiologiche delle cellule bersaglio, ma non impartiscono nuove funzioni. FARMACO + RECETTORE Interazione farmaco recettore: mediata da legami chimici deboli reversibile stereospecifico saturabile 4

5 Quali sono i bersagli dell azione dei Farmaci? a) Recettori classici di sostanze endogene (per i neurotrasmettitori (adrenalina) 5

6 Quali sono i bersagli dell azione dei Farmaci? a) Recettori classici di sostanze endogene (per i neurotrasmettitori (adrenalina) b) Canali ionici (calcioantagonisti; anestetici locali) 6

7 Quali sono i bersagli dell azione dei Farmaci? a) Recettori classici di sostanze endogene (per i neurotrasmettitori (adrenalina) b) Canali ionici (calcioantagonisti; anestetici locali) c) Enzimi (aspirina: cicloossigenasi) 7

8 Quali sono i bersagli dell azione dei Farmaci? a) Recettori classici di sostanze endogene (per i neurotrasmettitori (adrenalina) b) Canali ionici (calcioantagonisti; anestetici locali) c) Enzimi (aspirina: cicloossigenasi) d) Trasportatori (omeprazolo: pompa protonica) 8

9 Classificazione dei recettori A seconda della loro localizzazione si distinguono due grandi famiglie di recettori: Recettori intracellulari Recettori di membrana 1. Per ormoni steroidei 2. Per i retinoidi 3. Per gli ormoni tiroidei 4. Altri 1. Recettori canali 2. Associati a proteine G 3. Con attività tirosino-kinasica 4. Associati a tirosino-kinasi 5. Con attività guanilato ciclasica 6. Con attività tirosino-fosfatasica 7. Con attività serino/treonino kinasica 8. Per le citochine 9. Per le integrine 10.Etc. RECETTORI INTRACELLULARI citosolici o nucleari Trasducono il segnale portato da mediatori lipofilici Interagiscono con il genoma, modificando l espressione genica e quindi la composizione proteica della cellula Latenza dell effetto 9

10 Attivazione e struttura dei recettori intracellulari 3 domini Dominio N-terminale Dominio intermedio Sito di legame Per dimerizzazione Dominio C-terminale Famiglie di recettori di membrana Trasducono il segnale portato da mediatori idrofilici Trasducono il segnale generando modificazioni biofisiche e biochimiche della cellula 10

11 RECETTORI CANALE O IONOTROPICI Sono dei complessi macroproteici transmembranari che formano un canale ionico (aperto dal legame con il neurotrasmettitore o con farmaci agonisti) La loro attivazione determina dei rapidi cambiamenti delle concentrazioni ioniche intracellulari e del potenziale elettrico transmembranario Sono recettori canale: - RECETTORI NICOTINICI - RECETTORI GABA A - RECETTORI PER LA GLICINA - RECETTORI IONOTROPI PER IL GLUTAMMATO - RECETTORE 5-HT3 PER LA SEROTONINA - RECETTORE P2X PER LE PURINE il recettore nicotinico muscolare Primo recettore purificato ed espresso con metodologie di biologia molecolare (Numa, 1984) acetilcolina siti di legame sulle subunità α Na + esterno membrana cancello chiuso Na + aperto interno Struttura del recettore (recettore nicotinico per l acetilcolina) Stati funzionali del recettore 11

12 Giunzione neuromuscolare Il recettore per il GABA di tipo A Caratterizzazione del recettore per il GABA (Luglio 1987) Il recettore per il GABA di tipo A: * complesso macromolecolare composto da 5 subunità (struttura pentamerica). * bersaglio per l azione di diverse sostanze 12

13 Recettori per il glutammato RECETTORI ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G O RECETTORI METABOTROPICI Famiglia più numerosa di recettori Bersagli della maggior parte dei farmaci terapeutici Tutti trasducono il segnale attivando una proteina G esterno Effettore: enzima canale trasportatori Secondo Proteina G messaggero (attivazione dalla subunità α) γ β recettore γ β Proteina G (attivazione dalle subunità βγ) Effettore: enzima canale Secondo messaggero interno 13

14 STRUTTURA DEI RECETTORI METABOTROPICI Recettori a sette domini transmembrana LE PROTEINE G famiglia di proteine in grado di interagire con i nucleotidi guaninici Ogni proteina G è formata da 3 subunità (α, β, γ) α in grado di legare GTP e GDP, ha attività GTPasica (GTP GDP) β e γ associate a formare un complesso, sono idrofobiche e sono ancorate alla superficie citoplasmatica della membrana 14

15 Adenilciclasi, Fosfolipasi A2, Fosfolipasi C, Fosfolipasi D, Canali Ca2+ o al K+, Fosfodiesterasi, Scambiatore Na+/K+, ras-map chinasi, etc LE PROTEINE G Recettori per: Effettori G S amine β-adrenergiche, istamina, adenilatociclasi (>AMPc) 5-HT,glucagone G i1,g i2,g i3 amine α-adrenergiche, Ach (muscar.), adenilatociclasi (<AMPc) 5-HT, oppioidi e molti altri apertura canali K + ( frequenza cardiaca) G q ACh (muscarinici), 5-HT, bombesina fosfolipasi C ( IP 3, DAG, e molti altri Ca ++ citoplasmatico) G o neurotrasmettitori cerebrali (non ancora non ancora chiaro identificati in modo specifico) G t, G o fotoni, odoranti GMPc (fototrasduzione) 15

16 Cascata amplificatrice 1 messaggero neurotrasmettitori - ormoni recettori proteine G adenilatociclasi guanilatociclasi fosfolipasi canali ionici 2 messaggero IP3 camp cgmp Ca 2+ calmodulina Ca 2+ fosfatidilserina proteinchinasi A proteinchinasi G proteinchinasi proteinchinasi Ca-calmodulina fosfatidilserina dipendenti dipendenti 3 messaggero substrati per le diverse proteinchinasi effetti biologici Via di trasmissione del c-amp 16

17 Fosfolipasi C 17

18 Classificazione dei recettori associati a proteine G tipologie di legame con agonisti diverse famiglie extracellulare Esempi di recettori associati a Proteine G fotoni intracellulare neurotrasmettitori peptidi extracellulare Ormoni glicoproteici glutammato trombina intracellulare 18

19 Una sostanza può attivare diversi recettori Un neurotrasmettitore o recettore può attivare + proteine G; una proteina G può regolare + effettori 19

20 RECETTORI CON ATTIVITA TIROSIN-CHINASICA Mediano le azioni di fattori di crescita: ormoni: citochine INSULINA EGF (fattore di crescita epidermico) PDGF (fattore derivato dalle piastrine) NGF (fattore di crescita nervoso) recettore tirosinchinasico geni geni Meccanismi di trasduzione dei recettori ad attività tirosino-chinasica o accoppiati a chinasi intracellulari 20

21 RECETTORI CON ATTIVITA TIROSIN-CHINASICA 21

22 MODULAZIONE DELLA RISPOSTE RECETTORIALI La capacità di trasdurre il segnale è controllata DESENSITIZZAZIONE riduzione della capacità di un recettore di trasdurre il segnale, anche se legato all agonista UP - REGULATION DOWN - REGULATION IPERSENSITIVITA o up-regulation aumento del numero dei recettori può verificarsi quando un recettore è esposto in modo persistente ad un antagonista. In questo caso, il sistema recettoriale diventa più sensibile al ligando endogeno o ad un farmaco agonista. Per interrompere una terapia cronica con un farmaco antagonista è necessario ridurre gradualmente il dosaggio in quanto una brusca sospensione provocherebbe l attivazione di tutti i recettori (effetto rebound o di rimbalzo) 22

23 La possibilità di spegnere le vie di trasduzione del segnale è per la cellula una funzione tanto cruciale quanto la capacità di accenderle DESENSITIZZAZIONE DEI RECETTORI β-adrenergici Agonista Risposta (AMPc) Tempo N Agonista β-ark ATP OH OH OH Agonista Agonista P asi β-arr Pi Agonista OH OH OH 23

24 Adattamento della cellula bersaglio viene anche chiamato desensitizzazione Originariamente inteso come specifico dei neuroni, ora si sa che è generalizzabile Permette alla cellula di rispondere a cambiamenti nella concentrazione del ligando Avviene o nella diminuzione del numero di recettori, che richiede ore, o nella loro inattivazione, che richiede minuti. Inoltre, intervengono cambiamenti nelle proteine coinvolte nella trasduzione del segnale a valle, es proteine G Desensitizzazione recettoriale Il legame recettore-agonista spesso provoca la rapida attenuazione della responsività recettoriale (DESENSITIZZAZIONE) 1. disaccoppiamento recettore-proteine G in risposta alla fosforilazione del recettore (PKA, PKC e chinasi specifiche dei recettori accoppiati alla proteina G GRK-) 2. internalizzazione del recettore 3. down-regulation dei recettori totali a seguito della ridotta sintesi di mrna e di proteina, o della degradazione lisosomiale 24

25 RUOLO DELLA b-arrestina NELLA REGOLAZIONE DEI RECETTORI ACCOPPIATI A G-PROTEINE legame del messaggero fosforilazione del recettore interazione con b-arr associazione con CLATRINA Formazione della vescicola endocitosi 1. Dopo un certo tempo che si è stabilito il legame dell agonista al GPCR, una kinasi (GRK) fosforila alcuni residui aminoacidici intracellulari del recettore; 2. La fosforilazione porta a un disaccoppiamento del GPCR dalla G proteina (desensitizzazione) e al reclutamento della b-arrestina; 3. La b-arrestina a sua volta recluta molecole di clatrina; 4. Le molecole di clatrina favoriscono la formazione di una cavità da cui originerà la vescicola 5. La successiva endocitosi della vescicola provocherà l internalizzazione del recettore. Desensitizzazione dei recettori legati alle proteine G 25

26 Caratteristiche delle interazioni Farmaci-Recettori Due parametri importanti AFFINITA valuta la capacità di un dato farmaco a legarsi con uno specifico recettore è misurabile con tecniche di binding Simile alla potenza che è indice della dipendenza dell effetto dalla dose del farmaco ATTIVITA INTRINSECA Valuta la capacità di un dato farmaco nell indurre un effetto. Efficacia di un farmaco = entità massima dell effetto che esso può indurre In base alla ATTIVITA INTRINSECA i farmaci sono classificati in: AGONISTI (full) attività intrinseca = 1 ANTAGONISTI attività intrinseca = 0 AGONISTI PARZIALI 0 < attività intrinseca <1 POTENZA EFFICACIA efficacia 50 potenza 50 E indice della dipendenza dell effetto dalla dose del farmaco. The location parameter (position) of the curve along the concentration (x) axis defines the drug potency (alternatively, the system sensitivity), and is most often denoted as the concentration of drug producing half the maximal effective response (ED 50 ). Si definisce EFFICACIA di un farmaco l entità massima dell effetto che esso può indurre. 26

27 EFFICACIA E POTENZA DI UN FARMACO Farmaco/i con efficacia massima? Farmaco/i con efficacia minore? Farmaco/i con potenza massima? Farmaco/i con potenza minore? POTENZA EFFICACIA E indice della dipendenza dell effetto dalla dose del farmaco. E uguale alla affinità del farmaco per il recettore. La posizione della curva dose-risposta sull asse delle ascisse rispecchia la potenza del farmaco. La potenza influenza la dose necessaria per ottenere un determinato effetto. Si definisce EFFICACIA di un farmaco l entità massima dell effetto che esso può indurre. L altezza della curva dose-risposta rispecchia l efficacia. Non dipende dalla dose 27

28 FARMACI AGONISTI Si definisce AGONISTA un farmaco che si lega ad un recettore e genera una risposta biologica. Generalmente un agonista riproduce gli effetti dei composti endogeni. FARMACI AGONISTI Si definisce AGONISTA un farmaco che si lega ad un recettore e genera una risposta biologica. Generalmente un agonista riproduce gli effetti dei composti endogeni. 28

29 ANTAGONISTI sono farmaci che si legano con alta affinità ai recettori, ma non sono in grado di indurre di per sé una risposta biologica. L effetto farmacologico di un antagonista è dovuto alla sua proprietà di inibire l effetto dell agonista endogeno che agisce attraverso lo stesso recettore. ANTAGONISTI sono farmaci che si legano con alta affinità ai recettori, ma non sono in grado di indurre di per sé una risposta biologica. L effetto farmacologico di un antagonista è dovuto alla sua proprietà di inibire l effetto dell agonista endogeno che agisce attraverso lo stesso recettore. Gli antagonisti possono agire con due meccanismi diversi, producendo un effetto sormontabile o insormontabile Gli antagonisti si classificano in: ANTAGONISTI COMPETITIVI ANTAGONISTI NON COMPETITIVI 29

30 ANTAGONISTI COMPETITIVI Gli antagonisti competitivi si legano reversibilmente allo stesso sito a cui si lega l agonista. Le due molecole perciò competono per un sito comune. Antagonista Recettore NESSUNA RISPOSTA! Complesso antagonista-recettore ANTAGONISTA COMPETITIVO sposta la curva dose-risposta dell agonista verso destra riduce la potenza dell agonista Aumentando la concentrazione di agonista si può generare lo stesso effetto massimo ottenuto in assenza dell antagonista 30

31 ANTAGONISTA COMPETITIVO 2 THERAPEUTIC IMPLICATIONS (1) Degree of inhibition produced by the competitive antagonist depends on the concentration of antagonist (eg, propranolol) (2) Clinical response to a competitive antagonist depends on the concentration of agonist that is competing for binding to the receptor ANTAGONISTI NON COMPETITIVI Gli antagonisti non competitivi possono agire con due meccanismi: 1. interagiscono in modo irreversibile con lo stesso sito dell agonista. 2. si legano ad un sito del recettore diverso da quello occupato dall agonista (sito allosterico cioè regolatorio) e rendono il recettore meno accessibile all attivazione da parte dell agonista. Antagonista Agonista Recettore NESSUNA RISPOSTA! Complesso antagonista-recettore 31

32 ANTAGONISTI NON COMPETITIVI Un antagonista non competitivo deprime l effetto massimo ottenibile anche con dosi elevate dell agonista senza modificarne la potenza. ANTAGONISTI NON COMPETITIVI Concentration-effect curve moves downward No shift of the curve in the dose axis E max is not reached No increase in median effective dose (ED 50 ) unless there are spare receptors 32

33 Drugs C and D act at different sites on the receptor molecule; they are allosteric activators or inhibitors. Note that allosteric inhibitors do not compete with the agonist drug for binding to the receptor, and they may bind reversibly or irreversibly. 33

34 PHYSIOLOGIC ANTAGONISM Makes use of the regulatory pathway Effects that are less specific and less easy to control Binds to a different receptor producing an effect opposite to that produced by the drug it is antagonizing Examples Glucocorticoids catabolic effects of increase in sugar is physiologically opposed by insulin Histamine causes bronchoconstriction in asthmatic patients, opposed by bronchodilators like salbutamol and 34

35 CHEMICAL ANTAGONISM Does not depend on interaction with the agonist s receptor Drug that interacts directly with the drug being antagonized to remove it or to prevent it from reaching its target Eg, protamine used to counteract the effect of heparin making it unavailable for interaction with proteins involved in the formation of blood 35

36 REAZIONE AVVERSA DA FARMACI DEFINIZIONE DELL OMS (Tech Rep Serv WHO, n. 498, 1972) Una risposta ad un farmaco che procuri danno e che sia non intenzionale, e che si verifica alle dosi normalmente utilizzate nell uomo per profilassi, diagnosi o terapia. L abbreviazione di Reazione Avversa da Farmaci maggiormente utilizzata è ADR dall inglese Adverse Drug Reaction 36

37 REAZIONI AVVERSE DA FARMACI Definizioni - ADR SPECIFICA La reazione ha come unica causa un determinato farmaco e non avviene naturalmente o per altre cause. Esempio: sindrome oculomucocutanea da practololo. ADR ASPECIFICA La reazione oltre che provocata da un farmaco può avvenire naturalmente o essere provocata da altre cause. Esempio: diarrea da antibatterici. La quasi totalità delle ADR conosciute sono aspecifiche Tutti i farmaci possono provocare delle reazioni avverse. Naturalmente esistono delle differenze tra i diversi principi attivi in termini di gravità delle reazioni, di apparati colpiti, di frequenza delle reazioni. Frequenza delle reazioni avverse Circa il 10% dei pazienti trattati con farmaci ha una reazione avversa Ann Pharmacother (9): Il 3-6% dei ricoveri in ospedale è dovuto ad una reazione avversa Arch Intern Med ;168(17): Il 6-10% dei pazienti ricoverati in ospedale ha una reazione avversa PLoS ONE. 2009;4(2):e

38 Reazioni avverse da farmaci (ADR): dimensione del problema: la mortalità Lazarou e coll. (JAMA 1998) hanno stimato che negli USA, nel 1994, si sono avuti morti (95% CI: ) provocati da ADR. Questo dato classificherebbe le ADR come la quarta causa di morte negli USA Pirmohamed e coll. (BMJ 2004) hanno stimato in (95% CI: ) le morti annuali da ADR in UK a livello territoriale e in più di le morti complessive annuali da ADR (territorio + ospedale) 38

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. identificare i siti d azione dei farmaci

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. identificare i siti d azione dei farmaci FARMACODINAMICA La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. La farmacodinamica si propone di: identificare i siti d azione dei farmaci delineare le interazioni

Dettagli

FARMACODINAMICA. E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione.

FARMACODINAMICA. E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. FARMACODINAMICA E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci

Dettagli

Farmacodinamica. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Farmacodinamica. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Farmacodinamica Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Perchè una sostanza ha una determinata azione o tossicità? Farmacodinamica

Dettagli

Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale. Comunicazione fra le cellule

Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale. Comunicazione fra le cellule Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale Comunicazione fra le cellule Le cellule comunicano e interagiscono tra loro tramite il fenomeno della segnalazione cellulare Una cellula segnalatrice produce

Dettagli

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi

Dettagli

La trasduzione del segnale intracellulare

La trasduzione del segnale intracellulare La trasduzione del segnale intracellulare Chemical signaling mechanisms Amplification in signal transduction pathways Un aspetto importante è il controllo temporale del comportamento cellulare: il trasferimento

Dettagli

Sistema Endocrino 1. Principi generali. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona

Sistema Endocrino 1. Principi generali. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Sistema Endocrino 1. Principi generali Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Obiettivi Principi generali di fisiologia endocrina Meccanismi

Dettagli

BIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II

BIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II BIOSEGNALAZIONE La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II Tipi generali di trasduttori di segnali RECETTORI CON ATTIVITA TIROSIN CHINASICA (RTK) INS: insulin VEGF: vascular

Dettagli

Il neurone. I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi.

Il neurone. I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi. Il neurone I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi. Trasmissione sinaptica Ingresso: segnali sinaptici Integrazione: segnali

Dettagli

TRASDUZIONE DEL SEGNALE LE PRINCIPALI MOLECOLE CHE PROVVEDONO ALLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA LE CELLULE SONO FATTORI SOLUBILI QUALI NEUROTRASMETTITORI, ORMONI, FATTORI DI CRESCITA, CITOCHINE. UN CASO

Dettagli

giunzioni comunicanti connessone cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali precoci veloci bidirezionali

giunzioni comunicanti connessone cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali precoci veloci bidirezionali La sinapsi Sinapsi elettriche giunzioni comunicanti ioni attraversano il canale centrale detto connessone presenti tra cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali

Dettagli

04/04/14. Fondamenti di biochimica Terza edizione. Le ghiandole principali del sistema endocrino. Capitolo 13 La segnalazione biochimica

04/04/14. Fondamenti di biochimica Terza edizione. Le ghiandole principali del sistema endocrino. Capitolo 13 La segnalazione biochimica Fondamenti di biochimica Terza edizione Donald Voet Judith G. Voet Charlotte W. Pratt La segnalazione biochimica Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. Gli ormoni Conce& chiave 13.1 Gli ormoni endocrini

Dettagli

Ruolo del calcio nella cellula

Ruolo del calcio nella cellula Ruolo del calcio nella cellula I meccanismi evolutivi hanno attribuito agli ioni fosfato un importanza fondamentale poiché sono necessari per sintetizzare ATP. Per questo motivo la loro concentrazione

Dettagli

scaricato da www.sunhope.it

scaricato da www.sunhope.it Recettori a tirosina chinasi I recettori a tirosina chinasi presentano vari domini Una regione di legame (extracellulare) Una regione transmembrana Una coda intracellulare con numerose tirosine scaricato

Dettagli

Receptors, transmitters, signaling: ovvero come comunicano le cellule tra di loro

Receptors, transmitters, signaling: ovvero come comunicano le cellule tra di loro Receptors, transmitters, signaling: ovvero come comunicano le cellule tra di loro 1 Una proteina di legame non è sempre un recettore Specificità un recettore deve essere in grado di distinguere tra segnali

Dettagli

MECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE

MECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE MECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE La COMUNICAZIONE CELLULARE è cruciale negli organismi multicellulari - serve a coordinare/organizzare le attività lo sviluppo dei vari organi/tessuti -Lo scambio di

Dettagli

Comunicazione cellulare

Comunicazione cellulare Comunicazione cellulare Per segnali cellulari (cell signaling) si può intendere sia una catena di segnali tutti all interno di una cellula sia la catena di eventi che consente ad un segnale extracellulare

Dettagli

Comunicazione chimica

Comunicazione chimica Comunicazione chimica La comunicazione tra le cellule Modalità di comunicazione cellulare: Mediante messaggi elettrici Mediante messaggi chimici In ambedue le modalità il messaggio, sia esso una variazione

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz

www.fisiokinesiterapia.biz www.fisiokinesiterapia.biz FARMACODINAMICA La farmacodinamica può essere definita come lo studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. Gli obiettivi dell analisi

Dettagli

TRASDUZIONE DEL SEGNALE

TRASDUZIONE DEL SEGNALE TRASDUZIONE DEL SEGNALE TRASDUZIONE DEL SEGNALE Specificità (specificità riconoscimento) Amplificazione e diversificazione della risposta (cascata enzimatica) Integrazione tra segnali Spegnimento del segnale

Dettagli

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI

Dettagli

Corso di Farmacologia FARMACODINAMICA

Corso di Farmacologia FARMACODINAMICA Corso di Farmacologia FARMACODINAMICA 1 Le interazioni tra un farmaco e i sistemi viventi Recettore Indica la molecola la cui funzionalità è modificata dall interazione con un farmaco. Il concetto di recettore

Dettagli

Tipi di neurotrasmettitori

Tipi di neurotrasmettitori Tipi di neurotrasmettitori Neurotrasmettitori classici: molecole a basso peso molecolare, di varia natura: acetilcolina amine biogene (dopamina, adrenalina, noradrenalina) istamina aminoacidi (GABA, glicina,

Dettagli

Comunicazione intercellulare. Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari

Comunicazione intercellulare. Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari Comunicazione intercellulare Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari PRINCIPI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE TRA CELLULE TRAMITE MOLECOLE SEGNALE

Dettagli

Corso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari

Corso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari Corso di laurea magistrale in BIOTECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO Corso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari Prof.ssa Luisa Gioia COMUNICAZIONE

Dettagli

I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G

I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G I recettori accoppiati a proteine G sono costituiti da un unica subunità formata da un filamento di aminoacidi che attraversa 7 volte la membrana plasmatica Il sito

Dettagli

TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO

TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO FORME DI SIGNALING CELLULARE FORME DI SIGNALING CELLULARE (A) ENDOCRINO (B) PARACRINO cellula endocrina recettore cellula segnalatrice ormone cellule bersaglio mediatore

Dettagli

VALUTAZIONE DELL ATTIVITA ANTIPROLIFERATIVA DI CELLFOOD IN CELLULE TUMORALI IN COLTURA. (relazione preliminare)

VALUTAZIONE DELL ATTIVITA ANTIPROLIFERATIVA DI CELLFOOD IN CELLULE TUMORALI IN COLTURA. (relazione preliminare) VALUTAZIONE DELL ATTIVITA ANTIPROLIFERATIVA DI CELLFOOD IN CELLULE TUMORALI IN COLTURA. (relazione preliminare) Serena Benedetti, Simona Catalani, Valentina Carbonaro, Francesco Palma, Franco Canestrari.

Dettagli

MODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI

MODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI MODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI IL SISTEMA LIGANDO-RECETTORE È UN EQUILIBRIO DINAMICO LE CUI CONDIZIONI SONO CONTINUAMENTE REGOLATE DALLE STESSE INTERAZIONI LIGANDO- RECETTORIALI. LA MODULAZIONE

Dettagli

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA 1 Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA 1 ASSORBIMENTO DEI FARMACI cioè il processo per mezzo del quale un farmaco passa dal sito di somministrazione al plasma

Dettagli

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia ARTROSI ED ACIDO IALURONICO A cura di Dr Marco Collarile Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia 1. INTRODUZIONE L osteartrosi e di gran lunga l artropatia più diffusa nella popolazione

Dettagli

Circa l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli

Circa l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli Circa l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli effettori con proteine G da Gether, Endocr.Rev. 21,90,200o

Dettagli

Sostanza liberata da una cellula nervosa presinaptica, in grado di agire in maniera specifica su una cellula postsinaptica. In alcune sinapsi i

Sostanza liberata da una cellula nervosa presinaptica, in grado di agire in maniera specifica su una cellula postsinaptica. In alcune sinapsi i Neurotrasmettitori e recettori sinaptici Neurotrasmettitore Sostanza liberata da una cellula nervosa presinaptica, in grado di agire in maniera specifica su una cellula postsinaptica. In alcune sinapsi

Dettagli

Biochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche

Biochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche Biochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche Codice Disciplina : BT019 Settore : BIO/10 N CFU: 6 Codice Corso integrato : BT067

Dettagli

Il glicogeno (riserva di glucosio) è immagazzinato nel fegato e nei muscoli (con finalità diverse )

Il glicogeno (riserva di glucosio) è immagazzinato nel fegato e nei muscoli (con finalità diverse ) Glicogeno Glicogeno...1 Glicogenolisi...3 Glicogenosintesi...7 Regolazione ormonale della glicogenolisi e delle glicogenosintesi...13 Il recettore del glucagone e quello dell adrenalina sono 2 GPCR (G-Protein

Dettagli

La pompa sodio-potassio

La pompa sodio-potassio a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 La pompa sodio-potassio 14/3/2006 Efficienza del cuore Dipende dall ordinata sequenza di eccitazione e di contrazione che procede

Dettagli

Lezione del 24 Ottobre 2014

Lezione del 24 Ottobre 2014 MECCANISMI MOLECOLARI DEGLI STATI PATOLOGICI MECCANISMI MOLECOLARI DELLE MALATTIE METABOLICHE Lezione del 24 Ottobre 2014 EZIOLOGIA Studia le cause che inducono un turbamento persistente dell omeostasi

Dettagli

CARBOIDRATI C H O ZUCCHERO SACCARIDE GLUCIDE CARBOIDRATO

CARBOIDRATI C H O ZUCCHERO SACCARIDE GLUCIDE CARBOIDRATO CARBOIDRATI ZUCCHERO SACCARIDE GLUCIDE CARBOIDRATO C H O carboidrati C n H 2n O n H C O C O Il glucosio è un monosaccaride con 6 atomi di carbonio GLUCOSIO Forma ciclica Forma lineare a ph 7 circa lo 0,0026%

Dettagli

Messaggeri proteici e Recettori di membrana: Meccanismi di trasduzione del segnale

Messaggeri proteici e Recettori di membrana: Meccanismi di trasduzione del segnale Messaggeri proteici e Recettori di membrana: Meccanismi di trasduzione del segnale Figure e tabelle: Becker et al. ; Il mondo della cellula EdiSES Wolfe, Biologia molecolare e cellulare - EdiSES Le cellule

Dettagli

- lipidi strutturali, costituenti fondamentali delle membrane cellulari ed intracellulari (fosfolipidi, glicolipidi e colesterolo)

- lipidi strutturali, costituenti fondamentali delle membrane cellulari ed intracellulari (fosfolipidi, glicolipidi e colesterolo) I lipidi, o grassi, costituiscono un gruppo eterogeneo di sostanze accomunate dalla proprietà fisica della insolubilità nei solventi polari (es. acqua) (idrofobicità) e dalla solubilità nei soventi organici

Dettagli

Analisi quantitative

Analisi quantitative Analisi quantitative Diversi metodi per la quantificazione delle proteine totali (reazioni generali delle proteine): 1. Dosaggio spettrofotometrico diretto 2. Metodi colorimetrici 1. Dosaggio spettrofotometrico

Dettagli

BILANCIO IDROLETTROLITICO (Alfonso Siani. ISA CNR) ACQUA

BILANCIO IDROLETTROLITICO (Alfonso Siani. ISA CNR) ACQUA BILANCIO IDROLETTROLITICO (Alfonso Siani. ISA CNR) ACQUA L acqua rappresenta il maggiore costituente dell organismo umano, e rappresenta all incirca il 60% del peso corporeo di un adulto. Il contenuto

Dettagli

Integrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.

Integrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana. Membrana cellulare Proteine inserite nella membrana cellulare: Integrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.

Dettagli

DIPARTIMENTO DI FARMACIA, CHIMICA E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE CORSO DI BASI BIOCHIMICHE PER L AZIONE DEI FARMACI. Martina Rossetti Pisa, 17/03/2014

DIPARTIMENTO DI FARMACIA, CHIMICA E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE CORSO DI BASI BIOCHIMICHE PER L AZIONE DEI FARMACI. Martina Rossetti Pisa, 17/03/2014 DIPARTIMENTO DI FARMACIA, CHIMICA E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE CORSO DI BASI BIOCHIMICHE PER L AZIONE DEI FARMACI Martina Rossetti Pisa, 17/03/2014 Spiegazione della fisiopatologia del dolore emicranico,

Dettagli

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE COMUNICAZIONE INTERCELLULARE Recettore Cellula segnalante Cellula target Molecola che segnala Cellula segnalante Recettore Cellula target SEGNALI INTERCELLULARI Recettori di superficie La molecola segnalante

Dettagli

Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido

Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido extracellulare e dalla loro regolazione. Membrana cellulare Ogni cellula presenta

Dettagli

Lipidi: funzioni. Strutturale. Riserva energetica. Segnale.

Lipidi: funzioni. Strutturale. Riserva energetica. Segnale. Lipidi: funzioni. Strutturale. Riserva energetica. Segnale. Lipidi:classificazione. Saponificabili Non saponificabili Semplici Complessi Prostaglandine Steroidi Cere Trigliceridi Fosfogliceridi Sfingolipidi

Dettagli

Il muscolo liscio vascolare

Il muscolo liscio vascolare Il muscolo liscio vascolare La cellula muscolare liscia Giorgio Gabella, professor of histology University College, London La cellula muscolare liscia Eccitabilita : potenziale d azione o potenziali graduati

Dettagli

** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria, l elemento postsinaptico può generare un potenziale d azione.

** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria, l elemento postsinaptico può generare un potenziale d azione. Sinapsi chimiche sia eccitatorie che inibitorie. Il legame neurotrasmettitore-recettore può infatti determinare una modificazione di permeabilità ionica che porta a: ** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria,

Dettagli

Sinapsi chimiche, la trasmissione dei segnali viene garantita da un mediatore chimico Sinapsi elettriche, risultano estremamente veloci nella

Sinapsi chimiche, la trasmissione dei segnali viene garantita da un mediatore chimico Sinapsi elettriche, risultano estremamente veloci nella Sinapsi -sito di contatto tra due cellule nervose -ruolo nella trasmissione delle informazioni -il contatto neurone-fibra muscolare prende il nome di placca motrice o giunzione neuromuscolare Sinapsi

Dettagli

ABUSO DI SOSTANZE E CIRCUITI NEURALI DELLA GRATIFICAZIONE

ABUSO DI SOSTANZE E CIRCUITI NEURALI DELLA GRATIFICAZIONE ABUSO DI SOSTANZE E CIRCUITI NEURALI DELLA GRATIFICAZIONE Curva che rappresenta la relazione dose-risposta conseguente all assunzione di una sostanza Dosi progressivamente più forti di farmaco producono

Dettagli

L. Stuppia, Genetica Medica Università G. d Annunzio, Chieti - Pescara

L. Stuppia, Genetica Medica Università G. d Annunzio, Chieti - Pescara L. Stuppia, Genetica Medica Università G. d Annunzio, Chieti - Pescara I trelivellidellaprevenzione Prevenzione Primaria: adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza

Dettagli

METABOLISMO DEI FARMACI. Il processo di biotrasformazione delle sostanze e in particolare dei farmaci è detto metabolismo dei farmaci.

METABOLISMO DEI FARMACI. Il processo di biotrasformazione delle sostanze e in particolare dei farmaci è detto metabolismo dei farmaci. METABOLISMO DEI FARMACI Il processo di biotrasformazione delle sostanze e in particolare dei farmaci è detto metabolismo dei farmaci. Il metabolismo ha lo scopo di trasformare, all interno dell organismo,

Dettagli

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono Comunemente chiamati "grassi", i lipidi comprendono una grande varietà di molecole, accomunate dalla caratteristica di essere insolubili in acqua. I lipidi più importanti dal

Dettagli

FISIOLOGIA RENALE 2. Funzioni tubulari, riassorbimento obbligatorio dell acqua

FISIOLOGIA RENALE 2. Funzioni tubulari, riassorbimento obbligatorio dell acqua FISIOLOGIA RENALE 2. Funzioni tubulari, riassorbimento obbligatorio dell acqua Fisiologia Generale e dell Esercizio Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi Verona Obiettivi Funzioni

Dettagli

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE NEL SISTEMA NERVOSO

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE NEL SISTEMA NERVOSO COMUNICAZIONE INTERCELLULARE NEL SISTEMA NERVOSO Si verifica attraverso sinapsi, zone di contatto fra un neurone e la cellula bersaglio (un neurone o una cellula non neuronale) Le sinapsi, in base al tipo

Dettagli

DEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio. GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici)

DEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio. GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici) DEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici) La gluconeogenesi utilizza il piruvato e altri composti a

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare

Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Il ciclo cellulare è regolato dall azione di PROTOONCOGENI e (attivatori della proliferazione cellulare) GENI ONCOSOPPRESSORI (inibitori del ciclo

Dettagli

I recettori accoppiati a proteine G sono monomeri che attraversano 7 volte la membrana plasmatica

I recettori accoppiati a proteine G sono monomeri che attraversano 7 volte la membrana plasmatica I recettori accoppiati a proteine G sono monomeri che attraversano 7 volte la membrana plasmatica I recettori a 7 domini transmembrana presentano caratteristiche estremamente conservate nei segmenti transmembrana

Dettagli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici Studio delle macromolecole Lipidi

Dettagli

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e 1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e fondamenti di genetica GENETICA MEDICA OBBIETTIVI FORMATIVI Conoscere le basi cellulari e molecolari dell eredità Conoscere le basi genetiche

Dettagli

gruppo amminico Gli aminoacidi polimerizzano durante la sintesi delle proteine mediante la formazione di legami peptidici. gruppo carbossilico

gruppo amminico Gli aminoacidi polimerizzano durante la sintesi delle proteine mediante la formazione di legami peptidici. gruppo carbossilico gruppo amminico Gli aminoacidi polimerizzano durante la sintesi delle proteine mediante la formazione di legami peptidici. gruppo carbossilico Il legame peptidico si ha quando il gruppo carbossilico (-

Dettagli

Catena B del fattore di crescita PDGF

Catena B del fattore di crescita PDGF FATTORI DI CRESCITA sis Proteina p28 Catena B del fattore di crescita PDGF (platelet derived growth factor) Agisce con meccanismo autocrino Si trova sul cromosoma 22, coinvolto nella traslocazione 9,22

Dettagli

La comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company

La comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company La comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori La trasduzione del segnale: processo che converte i segnali extracellulari in risposte cellulari. La comunicazione mediante segnali extracellulari

Dettagli

Recettori di superficie

Recettori di superficie Recettori di superficie Esistono 3 classi principali di recettori di superficie 1. Recettori annessi a canali ionici 2. Recettori accoppiati alle proteine G 3. Recettori associati ad enzimi Recettori

Dettagli

IL-2R & IL-15R Alice Praduroux

IL-2R & IL-15R Alice Praduroux Università degli Studi di Torino Facoltà di Biotecnologie Molecolari Anno Accademico 2006/2007 Corso di Immunologia Molecolare IL-2R & IL-15R Alice Praduroux Classificazione Recettori appartenenti alla

Dettagli

VIA ORALE MODULO DI TECNICHE E FORME FARMACEUTICHE CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE ANNO ACCADEMICO 2004-2005

VIA ORALE MODULO DI TECNICHE E FORME FARMACEUTICHE CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE ANNO ACCADEMICO 2004-2005 VIA ORALE MODULO DI TECNICHE E FORME FARMACEUTICHE CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE ANNO ACCADEMICO 2004-2005 2005 VANTAGGI DELLA VIA ORALE! Le forme farmaceutiche orali sono facili e convenienti da usare

Dettagli

Meccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili.

Meccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili. Meccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili. La sensibilita delle vie di trasduzione dipende da 3 fattori: -l affinita

Dettagli

Apoptosi. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company

Apoptosi. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company Apoptosi La morte cellulare e la sua regolazione La morte cellulare programmata è un processo fondamentale che controlla lo sviluppo degli organismi pluricellulari; L apoptosi porta all eliminazione di

Dettagli

Biologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione

Biologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione Biologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione camp Proteina-CHINASI camp DIPENDENTE (PKA) Proteine target : ε metabolici

Dettagli

G PROTEIN-COUPLED RECEPTORS

G PROTEIN-COUPLED RECEPTORS G PROTEIN-COUPLED RECEPTORS G PROTEIN - COUPLED RECEPTORS (GPCRS) GPCRs costituiscono la più grande famiglia genica del nostro genoma (~950 geni). Sono target della maggioranza dei farmaci, tra quelli

Dettagli

Il significato degli esami di coagulazione. Walter Ageno

Il significato degli esami di coagulazione. Walter Ageno Il significato degli esami di coagulazione Walter Ageno Principali caratteristiche dei nuovi anticoagulanti Via orale di somministrazione Ampia finestra terapeutica Farmacocinetica e farmacodinamica prevedibili

Dettagli

CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA

CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA QUESTI ORMONI REGOLANO IL FLUSSO DEI METABOLITI NELLA GLICOLISI, NELLA GLICOGENO-SINTESI, NELLA GLIGENO-LISI E

Dettagli

3 modulo didattico - Le

3 modulo didattico - Le 3 modulo didattico - Le mutazioni del DNA e le malattie monogeniche. Le mutazioni del genoma umano Mutazione: qualsiasi cambiamento permanente ed ereditabile del DNA Mutazione ereditata proveniente dai

Dettagli

INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI CAPITOLO 1: 1 Richiami di calcolo matematico, Multipli e Sottomultipli, Nozioni di Chimica Analitica: Soluzioni: solubilità e miscibilità, tipologie di solventi, relazioni

Dettagli

Farmaci del sistema nervoso autonomo

Farmaci del sistema nervoso autonomo Farmaci del sistema nervoso autonomo Farmaci colinergici Esercitano i loro effetti farmacologici sul sistema nervoso parasimpatico che utilizza Acetilcolina come mediatore chimico L acetilcolina (Ach)

Dettagli

MECCANISMI IMMUNOLOGICI DI TOLLERANZA NELLA SCLEROSI MULTIPLA

MECCANISMI IMMUNOLOGICI DI TOLLERANZA NELLA SCLEROSI MULTIPLA MECCANISMI IMMUNOLOGICI DI TOLLERANZA NELLA SCLEROSI MULTIPLA Nuovi markers immunologici MARINA SARESELLA Laboratorio di Medicina Molecolare e Biotecnologie IRCCS S.M.Nascente Fondazione don C.Gnocchi

Dettagli

Attività fisica e stress cellulare: la ricetta dell eterna giovinezza?

Attività fisica e stress cellulare: la ricetta dell eterna giovinezza? Attività fisica e stress cellulare: la ricetta dell eterna giovinezza? Claudio Stefanelli Dipartimento di Biochimica Università di Bologna Istituto Nazionale per la Ricerca Cardiovascolare Invecchiamento

Dettagli

STEFANO RUFINI Stanza: 371 Tel. 0672594371 email: rufini@uniroma2.it. Didattica web: Fisiologia per Biologia

STEFANO RUFINI Stanza: 371 Tel. 0672594371 email: rufini@uniroma2.it. Didattica web: Fisiologia per Biologia STEFANO RUFINI Stanza: 371 Tel. 0672594371 email: rufini@uniroma2.it Didattica web: Fisiologia per Biologia LIBRI TESTO CONSIGLIATI SILVERTHORN - FISIOLOGIA Pearson - 94 Euro STANFIELD-GERMAN - FISIOLOGIA

Dettagli

Processi di trasporto: Trasporto passivo Diffusione facilitata Trasporto attivo. funzioni della membrana

Processi di trasporto: Trasporto passivo Diffusione facilitata Trasporto attivo. funzioni della membrana Processi di trasporto: Trasporto passivo Diffusione facilitata Trasporto attivo funzioni della membrana Le proteine sono responsabili delle diverse funzioni di membrana : Proteine di trasporto: facilitano

Dettagli

Delezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia

Delezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia Delezione Variazioni della struttura Duplicazione Inversione Mutazioni cromosomiche Variazioni del numero Traslocazione Aneuploidie Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia Variazioni del numero di assetti

Dettagli

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP I benefici ottenuti dalla somministrazione di tali substrati

Dettagli

I SISTEMI NEUROTRASMETTITORI

I SISTEMI NEUROTRASMETTITORI I SISTEMI NEUROTRASMETTITORI PERCHÉ UNA SOSTANZA POSSA DIRSI NEUROTRASMETTITORE (NT) 1.1 La molecola deve essere localizzata nel neurone presinaptico IMMUNOCITOCHIMICA 1.2 La molecola deve essere sintetizzata

Dettagli

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA CAPITOLO QUINTO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1 DAL SETTORE ALL IMPRESA Fino agli anni Novanta:

Dettagli

La malattia diabetica

La malattia diabetica La malattia diabetica URBINO 15 marzo 2016 Prof. Mauro Andreani La malattia diabetica Malattia sociale Colpisce oltre il 20% della popolazione Per i prossimi 20 anni si prospetta una PANDEMIA OMS per 2025

Dettagli

Basta un raggio di luce per dissipare mille oscurità San Francesco

Basta un raggio di luce per dissipare mille oscurità San Francesco ri-esco Basta un raggio di luce per dissipare mille oscurità San Francesco Guidare la propria vita Assumersi la responsabilità della propria salute Stile di vita Cervello Gh. Endocrine Sistema immunitario

Dettagli

Metabolismo di proteine e aminoacidi nel muscolo

Metabolismo di proteine e aminoacidi nel muscolo Metabolismo di proteine e aminoacidi nel muscolo L equilibrio tra proteolisi e sintesi determina la crescita, l ipertrofia e l atrofia del muscolo L equilibrio è anche importante per l omeostasi generale

Dettagli

IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE ARTERIOSA FONTE : Claudio Rugarli Medicina interna sistematica Fattori fisici determinanti la pressione arteriosa è utile paragonare il sistema arterioso a un recipiente pieno di liquido,

Dettagli

ttp://hal9000.cisi.unito.it/wf/dipartimen/neuroscien/ isiologia/corsi/neuroscien/index.htm

ttp://hal9000.cisi.unito.it/wf/dipartimen/neuroscien/ isiologia/corsi/neuroscien/index.htm ttp://hal9000.cisi.unito.it/wf/dipartimen/neuroscien/ isiologia/corsi/neuroscien/index.htm Neuroscienze Docente: B. Sacchetti Dipartimento: Neuroscienze sez. Fisiologia Recapiti Dipartimento: Corso Raffaello

Dettagli

Capitolo XIII. Progresso tecnologico e crescita

Capitolo XIII. Progresso tecnologico e crescita Capitolo XIII. Progresso tecnologico e crescita Il progresso tecnologico si manifesta in diversi modi: generare più produzione a parità di capitale e lavoro; consentire prodotti migliori; generare nuovi

Dettagli

Fattori di crescita FATTORI DI CRESCITA. Recettori

Fattori di crescita FATTORI DI CRESCITA. Recettori FATTORI DI CRESCITA FATTORI DI CRESCITA Fattori di crescita FATTORI DI CRESCITA Recettori FATTORI DI CRESCITA Proliferazione Differenziamento FATTORI DI CRESCITA? Come fa una interazione tra due molecole

Dettagli

frazionamento). Per ciascuna frazione è determinata la quantità di proteine totali e le unità di attività enzimatica della proteina di interesse.

frazionamento). Per ciascuna frazione è determinata la quantità di proteine totali e le unità di attività enzimatica della proteina di interesse. Ogni passaggio della procedura di purificazione determina la separazione delle proteine totali presenti nel campione in una serie di frazioni (frazionamento( frazionamento). Per ciascuna frazione è determinata

Dettagli

Aggiungendo zinco a questa formula si stabilizza la molecola, che si unisce in esameri e diventa idrofila, Farmacocinetica e legame alle proteine

Aggiungendo zinco a questa formula si stabilizza la molecola, che si unisce in esameri e diventa idrofila, Farmacocinetica e legame alle proteine Le differenze dell'insulina detemir rispetto all'insulina naturale sono la scomparsa del residuo aminoacido Aggiungendo zinco a questa formula si stabilizza la molecola, che si unisce in esameri e diventa

Dettagli

SNADIR. Corso di formazione Sviluppo sociale

SNADIR. Corso di formazione Sviluppo sociale SNADIR Corso di formazione Sviluppo sociale SVILUPPO SOCIALE by Donatello Barone Piergiorgio Barone E un ambito estremamente variegato e ampio per cui non esiste una definizione onnicomprensiva ma possiamo

Dettagli

Malattia: alterazione strutturale e/o funzionale di cellule, tessuti e/o organi, capace di ripercuotersi sull economia generale dell organismo

Malattia: alterazione strutturale e/o funzionale di cellule, tessuti e/o organi, capace di ripercuotersi sull economia generale dell organismo PATOLOGIA GENERALE: scienza della malattia disciplina che studia la natura, le cause, l evoluzione e l esito della malattia Malattia: alterazione strutturale e/o funzionale di cellule, tessuti e/o organi,

Dettagli

LA FORZA E LA POTENZA CREATINA - FOSFOCREATINA

LA FORZA E LA POTENZA CREATINA - FOSFOCREATINA LA FORZA E LA POTENZA CREATINA - FOSFOCREATINA Il corretto uso degli integratori nello sport agonistico FIDAL - FMSI BARI 19.9.2009 Marco Majorano ISTITUTO DI MEDICINA DELLO SPORT - BARI VITO ACCETTURA

Dettagli

Indice. Dalla sequenza alla struttura. 1.0 Visione d insieme: funzione e architettura delle proteine 2. 1.1 Gli amminoacidi 4

Indice. Dalla sequenza alla struttura. 1.0 Visione d insieme: funzione e architettura delle proteine 2. 1.1 Gli amminoacidi 4 Indice Prefazione XIII Protein Data Bank: una nota degli autori XIV Nota all edizione italiana XV Ringraziamenti XVI CAPITOLO 1 Dalla sequenza alla struttura 1.0 Visione d insieme: funzione e architettura

Dettagli

FISIOLOGIA RENALE. LEZ.Nr 2

FISIOLOGIA RENALE. LEZ.Nr 2 FISIOLOGIA RENALE LEZ.Nr 2 PROCESSI IMPLICATI NELLA FORMAZIONE DELL URINA ESCREZIONE URINARIA ESCREZIONE URINARIA QUANTIFICAZIONE MEDIANTE PARAMETRI QUALI Superficie filtrante ;Barriera di filtrazione

Dettagli

La brevettazione in campo medico e biotecnologico. Università degli Studi di Ferrara, 29 marzo 2007

La brevettazione in campo medico e biotecnologico. Università degli Studi di Ferrara, 29 marzo 2007 La brevettazione in campo medico e biotecnologico Università degli Studi di Ferrara, 29 marzo 2007 La brevettazione delle sequenze di acido nucleico Elena Comoglio Jacobacci & Partners S.p.A. Brevetti

Dettagli