NUCLEO NBCR. Il pericolo può

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3 Lo scenario NBCR è uno scenario ad alto rischio evolutivo dove il pericolo non è esaurito ma può invece continuare la sua escalation in concomitanza a fattori favorevoli Il pericolo può NON essere immediatamente rilevabile NON essere valutabile in tutta la sua portata

4 Particolarità dell evento NBCR: sposta all indietro l attenzione: gestione della Sala Operativa valutazione a distanza pone la problematica della decontaminazione (in certi casi l intervento consiste in questo) Ma soprattutto: Occorre conoscere la matrice dell evento per poter individuare l autorità cui compete il coordinamento

5 DIFFUSIONEACCIDENTALE Incidente industriale Fuoriuscita di sostanze Incidente stradale, ferroviario,... Contagio da malattia (Raffreddore - Sars)

6 Col termine Protezione Civile s intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dello Stato per tutelare l integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi SISTEMA APERTO OGGETTO DI DECENTRAMENTO

7 Diffusione DELIBERATA Stato di guerra Ricatto/pressione a governi Opera di un folle Attacco terroristico

8 La difesa civile è quell attività di tutela svolta da parte dello Stato nei confronti del Paese in occasione di aggressione alla Nazione ovvero atti definibili di matrice volontaria SISTEMA PROTETTO SOTTRATTO AL DECENTRAMENTO

9 Il Decreto Legislativo n 300 art. 14 attribuisce la competenza in materia di difesa civile al Ministero dell Interno che la esercita attraverso La Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile (C.I.T.D.C.) Che tra l altro e assicura il coordinamento delle Amministrazioni centrali dello Stato Il Prefetto assicura il coordinamento a livello provinciale

10 Urgente dopo l 11 settembre 2001 Il Piano Nazionale di Difesa Civile Contro gli Attacchi Terroristici di Tipo N.B.C.R. in realtà il documento costituisce una direttiva (supporto) per le pianificazioni discendenti e/o di settore predisposte dalle amministrazioni centrali e per le pianificazioni provinciali redatte dai Prefetti Richiama la normativa di difesa civile Si integra con le corrispondenti pianificazioni N.A.T.O. U.E. Indica gli organi istituzionali e le rispettive attribuzioni DEFINISCE LE MINACCE

11 Minaccia Biologica deliberata diffusione nell ambiente di agenti biologici: virus, batteri, funghi, tossine, bioregolatori Minaccia Chimica deliberata diffusione nell ambiente di composti chimici nocivi Minaccia Radiologica deliberata diffusione nell ambiente di materiali radioattivi in grado di creare danni biologici all uomo Minaccia Nucleare uso di armi nucleari (armi che contengono esplosivi nucleari) deflagrazione in aria, in superficie, sotto terra

12 PIANO PROVINCIALE N.B.C.R Tipo di evento (N. B. C. R.) Sistema di Allarme (stati di allerta) Procedure operative (Chi fa che cosa) - Primaria - Attori Schede Operative Allertamento e ricognizione Attivazione apparati di comando Organizzazione dell apparato di sicurezza e soccorso Soccorso Recupero Ripristino

13 Il Prefetto o il Commissario del Governo (Reg.Stat.Spec.) Compiti di Coordinamento e istituzionali Diramazione dei vari gradi di allarme Coordinamento generale delle attività di DIFECIV Coordinamento delle forze di polizia/esercito Contatti con il governo centrale Corretta gestione dell informazione (portavoce uff.)

14 Servizio Antincendi (VV.F.) Compiti di primo intervento: Intervenire con personale adeguatamente protetto ed addestrato Individuare il tipo di sostanza Delimitare la zona a rischio Messa in sicurezza delle sostanze pericolose Collaborare nei soccorsi sanitari Provvedere alla bonifica dei mezzi e materiali impiegati

15 Sanitario (CRI 118) Garantire un adeguata risposta dal punto di vista sanitario all evento: Provvedere all allestimento e funzionamento centri di decontaminazione tramite personale adeguatamente equipaggiato ed addestrato Provvedere all installazione di un P.M.A./altre strutture sanitarie da campo Eventuale Allestimento/gestione centri di raccolta per la popolazione sfollata/decontaminata Provvedere trasporto dei colpiti Provvedere al ricongiungimento familiare Provvedere al supporto psicologico

16 Altri Enti Tutte quelle strutture ed enti (pubbliche e/o private) considerate utili per la positiva soluzione dell evento Ditte specializzate,arpa, aziende sanitarie, ecc..

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18 ESSENZIALE: Riconoscere anzitempo la tipologia dell evento Quindi - Diramare l informazione sul tipo di incidente - Informare sulla natura della minaccia - Indicare le possibili iniziative da attuare A TUTTI i soccorritori può essere la chiave per tutelare la vita degli stessi

19 COME E POSSIBILE??

20 Il centralino (115,118,112,113,117) È importantissimo per capire se si è in presenza di: Un potenziale incidente di tipo NBCR; Un attacco rientrante nella casistica NBCR; Attraverso una valida analisi delle informazioni fornite e un rapido controllo incrociato delle numerose richieste di soccorso, un operatore ben addestrato deve essere in grado di capire se l incidente non risulta di natura ordinaria.

21 AVVICINAMENTO ATTENZIONE A: Nebbioline strane Vittime nei pressi dell evento segnalato senza logica apparente Animali morti DPI abbandonati

22 Indicatori di un possibile attentato Inaspettato numero di morti o feriti Molte persone coinvolte che presentano sintomi similari Più eventi disseminati nella stessa area oppure eventi inspiegabili in riferimento a quel luogo Più persone che lamentano un effetto apparentemente senza causa o senza traumi (Sintomi e segni clinici inspiegabili) Segnalazioni di odori insoliti provenienti da liquidi o sostanze nebulizzate Segnalazioni di un veicolo che ha disperso una sostanza nebulizzata o del vapore o di dispositivi, contenitori o tubi estranei all ambiente o comunque sospetti Indumenti/dispositivi di protezione individuale abbandonati

23 Obiettivi terroristici Edifici pubblici Aree destinate ad accogliere grandi assembramenti di pubblico (stadi, piazze, ecc.) Sistemi di trasporto pubblico (treni, autobus, traghetti, aerei, ecc.) Sistemi e impianti di telecomunicazione Zone di elevato impatto economico Zone di elevata importanza storica

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25 Tipo di cisterna Cisterne a pressione atmosferica Soprattutto su chiamate per incidenti coinvolgenti autocisterne Cisterne per trasporto di Liquidi corrosivi Cisterne in pressione

26 Cisterne a pressione atmosferica Cisterna sezione ellittica (allumino) AGIP Trasporto Liquidi infiammabili Liquidi combustibili Liquidi alimentari

27 IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE BENZINA Peso specifico rispetto all acqua: 0, GASOLIO Peso specifico rispetto all acqua: 0, ALCOL ETILICO Peso specifico rispetto all acqua: 0,

28 Cisterne trasporto Liquidi corrosivi Cisterna sezione cilindrica (acciao inox) Trasporto Liquidi corrosivi, in genere acidi In genere sono più piccole Peso specifico acido > dell acqua

29 IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE ACIDO NITRICO Peso specifico rispetto all acqua: 1,5 ACIDO FOSFORICO Peso specifico rispetto all acqua: 1,89 CLORO Peso specifico rispetto all acqua: 1,

30 Cisterne trasporto GAS Si aumenta la pressione comprimendo il gas fino allo stato liquido Atesina gas Cisterna a sezione cilindrica estremità semisferiche

31 IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE GPL Peso specifico relativo all aria 1,89 BUTANO Peso specifico relativo all aria 2 AMMONIACA ANIDRA Peso specifico relativo all aria 0,

32 Arrivo prime squadre sul posto

33 Arrivo prime squadre sul posto Avvicinarsi alla scena mantenendosi SOPRAVENTO Raccordarsi con VF Se necessario indossare i DPI Indossare i Pettorali CSS (Rosso) CTS (Blu) Attendere disposizioni COP Squadre sanitarie successive COP 118

34 .MA SE I VIGILI DEL FUOCO. NON SONO ANCORA ARRIVATI??

35 1 Azione da intraprendere: USARE IL CERVELLO!!!!!!!

36 La determinazione del pericolo e del rischio è uno dei compiti più critici Gli elementi chiave di questo processo sono: 1) Percezione del rischio 2) Identificazione del materiale coinvolto (se possibile) 3) cercare di prevedere ("visualizzare") il possibile comportamento della sostanza pericolosa 4) prevedere gli sviluppi dell'incidente.

37 Azioni da intraprendere: Fermarsi a distanza adeguata NON RISCHIARE Indossare i D.P.I. in dotazione sul Veicolo (se presenti) Avvisare o confermare tipologia evento alla C.O. Sollecitare l arrivo dei VVF. NON AVVICINARSI PER NESSUN MOTIVO MASSIMA SICUREZZA!!!

38 La particolarità E SE CI VA MALE???

39 Azioni da intraprendere se contaminati: Comunicare situazione alla C.O. Se possibile allontanarsi (Portandosi a distanza di sicurezza) Togliere abiti contaminati e indossare i DPI(se fattibile) Evitare per quanto possibile di diffondere la contaminazione Raccogliere le vittime in luogo sufficientemente lontano dall evento ( in zone controllabili e delimitate, sopravento, in luogo alto a monte della sostanza) Isolare le persone ed i feriti evidentemente contaminati Portare se possibile, aiuto sanitario con i presidi in dotazione Valutare DECO di fortuna per tutti (Lavare parti contaminate) ATTENDERE I SOCCORSI

40 IN OGNI CASO Incidente convenzionale Incidente NON convenzionale Regola n 1 PRUDENZA, PRUDENZA E ANCORA PRUDENZA!!!!

41 AUTORITA LOCALE AUTORITA STATALE COP Centrale Operativa Provinciale PCA POSTO COMANDO AVANZATO COMPARTO SANITARIO Vigili del Fuoco Sicurezza Pubblica ROS Vigili del Fuoco Rappresentante Forze dell Ordine VV.UU CC - PS

42 CAT Coordinatore Area Tiepida CL Coordinatore Logistica CDPI Coordinatore Dispositivi Protezione Individuale COD Coordinatore Operazioni Decontaminazione CPD Coordinatore Post - Decontaminazione -Scaricamento Container -Montaggio Strutture -Tempistica operazioni -Impedimenti Montaggio CIT Coordinatore Impianti Tecnologici - Operatività area - Tipologia D.P.I. - Disponibilità Operatori - Richiami cambio operatori - Richieste impiego materiali e/o operatori altra aree - Operatività Area - Triage Pre-Deco - Trattamenti Pre-deco - Decontaminazione vittime - Reintegro materiali - Necessità presidi - Eventuali pericoli - Sicurezza del personale -Operativita area -Trattamennti Post deco - Necessità presidi - Invio Pazienti al P.M.A. - Ritiro presidi dal P.M.A. - Reintegro materiali -Eventuali situazioni di pericolo - Collegamenti impianti - Definizione tempistica Deco - Tipo decontaminante - Approvvigionamenti idrici - Operatività Deco NBCR : COMPETENZE SETTORI INTERNI

43 NBCR : Pettorine Identificative

44 NBCR Schema FLUSSO COMUNICAZIONI RADIO Centrale Operativa Prov.le C.O.P. DSS Posto Comando Avanzato Centrale Operativa D.P.I. Coordinatore Dispositivi Protezione Individuale CSS LOG. Coordinatore Logistica CT. Coordinatore Impiantistica C.A.T. Coordinatore Area Tiepida P.M.A. Coordinatore C.O.D. Coordinatore Operazioni Decontaminazione Resp. USCITA C.P.D. Coordinatore Post Decontaminazione Resp. ENTRATA

45 Le comunicazioni radio sono garantite tramite l impiego di appositi sistemi di comunicazione che rimangono sotto la tuta e la maschera Collegamento alla radio Tasto TX Si fissa alla base del dito indice e si attiva con il pollice Auricolare

46 Note operative: Il ruolo di CSS è assunto dal leader del primo equipaggio sopraggiunto, ed appena possibile È TRASFERITO A PERSONALE ESPERTO (NBCR) Il C.S.S., in accordo con il C.A.T., valuta dove posizionare sia il Posto Medico Avanzato che le Unità di Decontaminazione. Ciascun C.A.T. si attiva di conseguenza e predispone nel dettaglio l intervento, individuando i vari coordinatori. Il ricambio del personale, quando necessario, viene stabilito dal CAT, in accordo con il CSS.

47 Compito ESSENZIALE dei Vigili del Fuoco Stabilire l area da isolare e fornire alle Forze dell Ordine indicazioni per il blocco degli accessi e dell esodo e per il convogliamento e sosta delle persone coinvolte, in attesa del controllo e trattamento, secondo i seguenti criteri e definizioni:

48 Zona FREDDA" o verde" o C : zona operativa non pericolosa, destinata a personale VF, sanitario e di supporto con protezione ordinaria (zona in cui termina il corridoio di decontaminazione, zona di attesa di primo livello in cui le vittime vengono affidate all assistenza del personale sanitario adeguatamente protetto) Zona CALDA" o "rossa" o A : zona operativa di massima pericolosità, riservata esclusivamente a personale di contatto con protezione adeguata (può comprendere al proprio interno una zona totalmente inaccessibile, interdetta a chiunque) Wind CRASH Zona TIEPIDA" o "arancio B : zona operativa potenzialmente pericolosa, riservata a personale VF, sanitario e di supporto adeguatamente protetto (zona in cui inizia il corridoio di decontaminazione)

49 WIND DIRECTION EVACUAZIONE CRASH DECO PMA

50 DIREZIONE DEL VENTO Fumogeno ROSSO /Arancio (VVF) Nuvole, alberi Manica a vento

51 wind RECUPERO VITTIME EVENTUALE DECONT. PRIMARIA Zona FREDDA Zona TIEPIDA Zona CALDA CRASH INTERVENTI TECNICI

52 SOCCORSI TECNICI URGENTI Eliminazione fonte del rischio Effettuare la ricognizione all interno della zona calda finalizzata a valutare la situazione e gli interventi tecnici necessari ad arrestare o limitare, per quanto possibile, l evento od evitare maggiori rischi;

53 Ma anche: Identificare e concordare con i responsabili del soccorso sanitario le aree di raccolta e le modalità di decontaminazione, se necessaria, di triage e trattamento; Identificare e soccorrere i vivi all interno dell area "calda" secondo i principi di priorità previsti dalla categorizzazione sanitaria (triage) ovvero le indicazioni dei responsabili sanitari; (ATTUAZIONE DIFFICILE!!) Effettuare, ove necessario o concordato, la decontaminazione primaria collettiva; Avvio alla decontaminazione secondaria collettiva Raccogliere opportuni campioni per analisi, meglio d intesa con gli esperti Tener conto delle condizioni e dell evoluzione meteorologica.

54 DISPIEGAMENTO E MANSIONI DEL PERSONALE SANITARIO Zona calda L accesso è attualmente riservato ai Vigili del Fuoco. In circostanze particolari e qualora ne riscontrasse la necessità, il DSS può consentire l accesso anche a personale sanitario specificatamente addestrato ed equipaggiato e comunque con l assenso e l adeguata assistenza da parte dei VF. Detto personale - mai meno di 2 operatori - agisce di concerto con i VF, con lo scopo esclusivo di effettuare la ricognizione sanitaria e fornire notizie attendibili al CSS, anticipando, se possibile, il triage sanitario predecontaminazione

55 wind CRI Interventi sanitari Zona TIEPIDA STAZIONI DECONTAMINAZIONE Zona FREDDA Zona TIEPIDA Zona CALDA CRASH ZONA INTERSCAMBIO Separazione e sigillatura materiali contaminati e reflui di decontaminazione Stazione BONIFICA vestiario materiali mezzi Deco TECNICA

56 Zona TIEPIDA SOCCORSI SANITARI URGENTI Decontaminazione secondaria collettiva

57 - Area di Contenimento - Area di contenimento Z O N A C A L D A Area di Afflusso

58 - Area di Contenimento - SE NON già in area Zona Calda effettuare il Triage Predecontaminazione e tranquillizzare le persone da trattare Avviare le vittime alle tenda spogliatoio (Codici Verdi) lungo i corridoi di decontaminazione

59 Zona TIEPIDA La dislocazione del personale avviene lungo i corridoi di decontaminazione a monte dell unità di decontaminazione per contenere eventuali vittime in arrivo dalla zona calda ed effettuare il triage sanitario Pre-decontaminazione secondo i seguenti criteri: Codici Verdi: Pazienti deambulanti Codici Gialli: Pazienti non deambulanti ma collaboranti Codici Rossi: Pazienti non deambulanti e non collaboranti I braccialetti di triage vengono applicati esclusivamente ai codici gialli Il triage pre-decontaminazione viene effettuato possibilmente da parte di personale sanitario professionale individuato dai COD tra gli operatori disponibili.

60 Zona TIEPIDA Trattamenti sanitari Pre-Decontaminazione Può trattarsi di somministrazione di farmaci, in particolare di antidoti specifici, della rimozione di apparecchi gessati, o di manovre salvavita. Vengono praticati da personale sanitario. In questa fase a ciascuna vittima è applicato il braccialetto identificativo numerico (allacciato largo, in modo da permettere comunque una efficace decontaminazione).

61 Decontaminazione La priorità di accesso La modalità della decontaminazione (a secco e/o con lavaggio) Tipo e dosaggio del decontaminante Quantità di acqua da impiegare Sono disposte dal DSS, sulla base delle caratteristiche tossicologiche della/e sostanza/e

62 Trattamenti sanitari Post-Decontaminazione Vengono praticati da personale sanitario, a decontaminazione effettuata. Si tratta dell eventuale somministrazione di ossigeno o di altri farmaci, dell applicazione di presidi sanitari, quali cannule, collari, lavaggi oculari, di eventuali medicazioni indifferibili o altro.

63 Trasferimento delle vittime verso l area Fredda: Le vittime vengono accolte all uscita della decontaminazione, asciugate e rivestite con kit monouso, quindi inviate presso la zona di interscambio dove sono prese in carico dal personale del P.M.A.

64 Flusso Deco Zona interscambio DECO PMA

65 - Zona Interscambio - - Gli addetti regoleranno l afflusso verso l a zona di INTERSCAMBIO con il P.M.A dei pazienti deambulanti e barellati eventualmente presenti;

66 Zona FREDDA wind PRESIDIO zone/corridoi: FORZE DELL ORDINE? NON SEMPRE Vestizione Operatori P.M.A. Zona FREDDA Zona TIEPIDA Zona CALDA CRASH RICOVERO Strutture ospedaliere Strutture assistenziali ZONA INTERSCAMBIO

67 P.M.A. (SOCCORSI SANITARI URGENTI) Categorizzazione (2 Triage) Stabilizzazione

68 Zona Fredda: Il personale del P.M.A. presidia costantemente la zona di interscambio con l area tiepida onde evitare ritardi nel recupero dei pazienti. All entrata del P.M.A. le vittime sono identificate, accettate e sottoposte nuovamente a triage secondo lo schema in vigore, e trattate secondo le priorità disposte dal DSS. Se possibile Assicurare un sostegno psicologica alle vittime Adeguata scorta di presidi sanitari

69 Situazione FINALE EVENTUALE DECONT. PRIMARIA STAZIONI DECONTAMINAZIONE wind P.M.A. Zona FREDDA Zona TIEPIDA Zona CALDA CRASH ZONA INTERSCAMBIO Vestizione Operatori Deco TECNICA

70 NEL CORSO DELL AVVICINAMENTO: Il CAT individua i responsabili di settore e dalla centrale operativa cerca di ottenere più info possibili Giunti sul posto: tutti rimangono sui mezzi in ascolto radio Il CAT: contatta presso il PCA il ROS o, se presente Coordinatore CRI per definire: - Tipologia dell intervento - Stato dei soccorsi - Area deco - Rifornimenti idrici

71 Appena ottenute le info il CAT avvia le operazioni: La squadra vestizione sotto la supervisione del Coordinatore DPI inizia il montaggio dei Gazebo e predispone i D.P.I il Container Materiali viene aperto e sotto la supervisione del logista vengono scaricate nell ordine - Teli sottotenda (se necessario) - Tenda deco - Linee doccia - Pedane - Gazebi Man mano che si scarica il materiale inizia il montaggio sotto la supervisione del COD e CPD

72 Contemporaneamente viene posizionato il container tecnologie e vengono: - avviate le caldaie (se non fatto prima) - attivati i rifornimenti idrici ed elettrici - stese le tubazioni di adduzione acqua - collegati gli archi doccia - predisposti i condotti per il recupero delle acque reflue

73 Mentre queste operazioni sono in corso: La priorità nella vestizione va data ai coordinatori di CAT COD CPD (uno di loro DEVE sempre essere all esterno) - i componenti il nucleo iniziano ad equipaggiarsi e una volta vestiti si recano ai posti loro indicati dal CAT - Man mano che la stazione prende forma, coloro che hanno partecipato al montaggio ripiegano e dopo una pausa si preparano per equipaggiarsi e sostituire i colleghi al termine del primo turno.

74 Non so Voi, ma io. Avrei finito..

75 Segnaletica zona contaminata Oltre ad eventuali barriere fisiche, segnalazioni costituite da Nastro Vedo o azioni di controllo svolte da forze si polizia, in caso di intervento dell esercito vengono impiegate specifiche tabelle di segnalazione. Normalmente queste sono poste in zone di transito obbligatorio, e comunque in numero sufficiente ad identificare l area

76 tabelle a forma di triangolo rettangolo isoscele con base di 28 cm. ATOMO BIO Bianco con la scritta nera ATOMO per la contaminazione radiologica Blu con la scritta rossa BIO per la contaminazione biologica GAS Giallo con la scritta rossa GAS per la contaminazione chimica

77 Impiego ATOMO Sulla faccia anteriore della tabella deve essere riportato: L intensità della radioattività misurata (Bq bequerel); La data e l ora della misurazione; La data e l ora dell esplosione che ha causato la contaminazione (se nota).

78 GAS BIO Sulla faccia anteriore della tabella deve essere riportato in caso di agente persistente o semipersistente: Tipo agente; La data e l ora del rilevamento.

79 Info: Istruttore Nazionale Protezione Civile Bisoffi Paolo paolo.bisoffi@critrentino.it

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