Descrizione dei servizi di assistenza professionale nella predisposizione del Bilancio di Sostenibilità (*)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Descrizione dei servizi di assistenza professionale nella predisposizione del Bilancio di Sostenibilità (*)"

Transcript

1 Descrizione dei servizi di assistenza professionale nella predisposizione del Bilancio di Sostenibilità (*) Ottobre 2014 (*) VIVIDA Sustainability Reporting è ufficialmente registrata come Organizational Stakeholder del Global Reporting Initiative (GRI) e supporta attivamente la missione del GRI nello sviluppare globalmente linee guida al Reporting di Sostenibilità attraverso un processo multi-stakeholder.

2 INDICE 1. Premessa 2. Bilancio di Sostenibilità e linee guida Global Reporting Initiative (GRI) 3. Valore e obiettivi del progetto 4. Modalità di esecuzione del progetto e deliverables 5. Tempistiche di esecuzione 6. Note metodologiche 1

3 PREMESSA L operare quotidiano delle organizzazioni, sia esse di tipo for profit ovvero non profit, comporta una serie di azioni che hanno un riflesso nel contesto ambientale, sociale ed economico di riferimento. Ogni organizzazione svolge la propria attività con un livello di consapevolezza degli impatti del proprio operato differente e dettato dal sistema di valori che la animano e che la governano. In questo contesto e con particolare riguardo al sistema delle imprese nel corso degli ultimi venti anni si è sempre più affermata la consapevolezza di dotarsi di strumenti di governance ed informativi in grado di guidare l operare dell azienda e gli effetti che tale operato ha sui principali portatori di interesse, gli stakeholders. come Bilancio di Sostenibilità grazie al quale l operare quotidiano dell azienda può essere comunicato attraverso tre prospettive: - responsabilità economica - responsabilità ambientale - responsabilità sociale Il presente documento intende illustrare le caratteristiche dello strumento informativo Bilancio di Sostenibilità, gli standard di riferimento, l approccio VIVIDA ed i benefici connaturati e conseguenti all implementazione di tale sistema di rendicontazione. Carlo Vasile (Partner) 2 Si sono sempre più affermati i concetti tra loro correlati di responsabilità sociale d impresa e di sviluppo sostenibile ; tali concetti in molti casi di successo hanno influenzato ed influenzano la governance aziendale e, in primis, dettano la Mission dell impresa. Operare consapevolmente comporta tuttavia la necessità di confrontarsi costantemente con i propri stakeholders al fine di rendicontare il lavoro svolto, identificando un momento di dialogo atto ad innescare il processo di miglioramento continuo. Lo strumento per rendicontare il sistema di valori aziendali, gli impatti sull ambiente circostante ed il suo interagire con i vari stakeholders è identificabile nel modello di rendicontazione sociale meglio conosciuto

4 BILANCIO DI SOSTENIBILITA E LINEE GUIDA DEL GLOBAL REPORTING INITIATIVE (GRI) Il Bilancio di Sostenibilità è un documento informativo, redatto su base volontaria dall organizzazione che lo redige, il quale descrive come tale organizzazione ha operato nei confronti dei propri stakeholders in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il Bilancio di Sostenibilità si fonda su due concetti cardine: lo sviluppo sostenibile e la trasparenza. Lo sviluppo sostenibile è stato definito dal Word Commission of Environment and Development come la capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri bisogni. Le organizzazioni di ogni tipo, in virtù della funzione centrale che rivestono nella società, hanno un ruolo importante nel raggiungimento di questo obiettivo. La trasparenza sulla sostenibilità delle attività di un organizzazione rappresenta un interesse primario per una vasta gamma dei suoi stakeholders, portatori di interesse quali: imprese, dipendenti, sindacati, organizzazioni non governative, investitori, analisti, etc.. Per sostenere queste aspettative e per comunicare in maniera chiara e trasparente la sostenibilità delle singole organizzazioni è necessaria una visione globalmente condivisa di concetti, linguaggi e standard. Il Global Reporting Initiative (di seguito GRI ) rappresenta oggi lo standard più accreditato che permette di raggiungere questo risultato mediante un sistema credibile ed attendibile di reporting di sostenibilità, utilizzabile da organizzazioni di qualsiasi dimensione, settore o Paese. Il GRI, al fine di consentire a qualsiasi organizzazione di implementare un sistema di reporting sostenibile, ha promulgato una serie di linee guida universalmente accettate le quali rappresentano punto di riferimento sia per coloro che intendono presentare il documento, sia per i professionisti incaricati della loro revisione. GRI Reporting Framework (cenni) Nel mese di maggio 2013, durante la Global Conference on Sustainability and Reporting organizzata dal GRI ad Amsterdam, è stato ufficialmente presentato il nuovo set di linee guida (G4) per la redazione del bilancio di sostenibilità. L 11 settembre 2013 VIVIDA ha partecipato, in qualità di Organizational Stakeholder, all evento organizzato a Roma dal GRI presso Confindustria durante il quale sono stati approfonditi gli aspetti innovativi delle linee guida G4 rispetto a quelle G3.1 attualmente in uso. Le nuove linee guida G4 saranno obbligatorie a partire dai bilanci chiusi dopo il 31 dicembre Tuttavia, per tutti i soggetti che redigono per la prima volta il bilancio di sostenibilità secondo lo standard GRI è raccomandata l applicazione anticipata delle linee guida G4. Il modello di rendicontazione qui descritto, declinato nelle nuove linee guida G4, si suddivide in: 3

5 - Parte 1: Reporting Principles and Standard Diclosures - Parte 2: Implementation Manual La Parte 1 Reporting Principles and Standard Diclosures contiene i principi del reporting di sostenibilità, i requisiti di informativa standard ed i criteri che un organizzazione deve applicare per predisporre un bilancio di sostenibilità in accordo con le linee guida GRI. I principi del reporting di sostenibilità si suddividono in: Principi per definire il contenuto del bilancio di sostenibilità 1. Stakeholder inclusiveness: identificare gli stakeholder e spiegare loro come l organizzazione ha risposto alle loro aspettative e interessi. 2. Sustainability context: il bilancio di sostenibilità deve presentare la performance dell organizzazione nel più ampio contesto della sostenibilità. 3. Materiality: riportare solo gli aspetti che riflettono gli impatti significativi in ambito economico, ambientale e sociale ovvero che influenzano il giudizio e le decisioni degli stakeholders. 4. Completeness: il bilancio di sostenibilità deve includere tutte le informazioni materiali così come definite al punto 3. Principi per definire la qualità del bilancio di sostenibilità 1. Balance (equilibrio): riportare gli aspetti positivi e negativi della performance dell organizzazione in modo da consentire un ragionevole giudizio della performance complessiva. 2. Comparability (comparabilità): selezionare, compilare e riportare le informazioni in maniere coerente da anno in anno. 3. Accuracy (accuratezza): le informazioni devo essere riportate in maniera sufficientemente accurata e dettagliata in modo da consentire agli stakeholder un formulare un giudizio sulla performance dell organizzazione. 4. Timeliness (tempestività): emettere il bilancio di sostenibilità sulla base di un calendario costante in modo che le informazioni siano a disposizione degli stakeholders al fine di decidere in maniera informata. 5. Clarity (chiarezza): le informazioni devono essere messe a disposizione in maniera comprensibile e accessibile agli stakeholders che usano il bilancio di sostenibilità. 6. Reliability (affidabilità): l organizzazione dovrebbe catturare, registrare, compilare, analizzare e presentare le informazioni ed i processi utilizzati per la preparazione del bilancio di sostenibilità in modo tale che queste possano essere soggette ad un esame esterno e che sia stabilita la qualità e la materialità delle informazioni stesse. Le Standard Disclosures, ovvero i requisiti di informativa necessari per un bilancio di sostenibilità in accordo con le linee guida GRI, si suddividono a loro volta in generali e specifici. I requisiti di informativa generici sono suddivisi in: Strategy and Analysis, Organizational Profile, Identified Material Aspects and Boundaries, Stakeholder Engagement, Report Profile, Governance, Ethics and Integrity. 4

6 I requisiti di informativa specifici sono suddivisi in: informazioni sull approccio adottato dal management e indicatori. Gli indicatori, a loro volta, sono suddivisi in tre categorie: - Economic - Environmental - Social: labor practices and decent work, human rights, society, product responsibility La Parte 2 Implementation Manual contiene invece tutte le istruzioni necessarie per applicare i principi del reporting di sostenibilità, indicazioni su come predisporre l informativa e su come interpretare i vari concetti proposti nelle linee guida. Il bilancio di sostenibilità è predisposto in accordo con le linee guida del GRI seguendo due approcci: 5 - Core: vengono forniti gli elementi informativi essenziali previsti dal G4. - Comprehensive: viene fornita un informativa estensiva secondo gli standard previsti dal G4.

7 VALORE E OBIETTIVI DEL PROGETTO Il Valore per l impresa L implementazione di un sistema di rendicontazione sostenibile permette all impresa di soddisfare le aspettative dei molteplici interlocutori sociali in termini di trasparenza del proprio operato. Anche se il Bilancio di Sostenibilità non è ancora obbligatorio, sono già al vaglio in Commissione Europea linee guida per rendere sempre più frequente questo tipo di informazione in un prossimo futuro. Tra quelle già pubblicate si annoverano il Libro Verde Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese e la Comunicazione Responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile. Il concetto di sviluppo sostenibile sta diventando sempre più pregnante nella business community e sono sempre più frequenti le richieste di informazioni sulla performance sociale dell azienda da parte di istituzioni finanziarie al fine di determinare il rating globale da attribuire. A tal riguardo l Antitrust ha varato nel mese di novembre 2012 il Regolamento che stabilisce criteri e modalità di attribuzione dei punteggi per l ottenimento del rating di legalità per le imprese con fatturato maggiore di 2 milioni di Euro. Il Regolamento prevede, all art. 3, l attribuzione di punteggi addizionali per quelle imprese che, tra le varie condizioni, adottino processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility anche attraverso l'adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l'acquisizione di indici di sostenibilità. Il rating di legalità permetterà alle imprese virtuose di usufruire di una corsia preferenziale nell acquisizione di finanziamenti pubblici e di credito bancario. In aggiunta, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha reso disponibile in consultazione pubblica, il Piano d Azione Nazionale sulla Responsabilità Sociale d Impresa 2012/2014, grazie al quale l Italia presenta un proprio piano strategico volto alla promozione ed allo sviluppo della responsabilità sociale d impresa. Implementare quindi un sistema di rendicontazione sostenibile oggi non vuol dire più essere dei precursori ma dimostra attenzione verso un modo di interpretare l essere azienda sul mercato che è sempre più richiesto da differenti interlocutori (gli stakeholders) e che vede l azienda stessa come un operatore che assorbe e genera valore nel tessuto sociale ed economico nel quale opera. Una recente indagine promossa da Lundquist ha confermato che delle prime 85 società per capitalizzazione della Borsa di Milano, 41 non hanno pubblicato un Bilancio di Sostenibilità (ovvero il 47%). Il confronto con gli altri Paesi oggetto dell indagine parla da sé: «In Svizzera la ricerca rileva che solo il 20% delle società dell indice SMI non pubblica un bilancio CSR, mentre il dato si ferma al 7% per le 30 imprese dell indice tedesco DAX e all 8% per le 40 maggiori società nei Paesi nordici». La lista completa di tutte le società che hanno implementato tale sistema di rendicontazione è reperibile sul sito del GRI e dimostra come tale cultura si stia diffondendo con autorevolezza. 6

8 Gli obiettivi del progetto Obiettivo per un impresa interessata ad implementare un sistema di rendicontazione sociale è quello di tradurre il proprio sistema di valori in un modello di governance orientato anche al raggiungimento di un equilibrio tra sostenibilità e profitto. Obiettivo è quello di accrescere la propria visibilità nella business community nazionale ed internazionale, rendicontando in maniera chiara e trasparente il proprio operato ed il dialogo con i propri stakeholders. Il Bilancio di Sostenibilità redatto secondo gli standard GRI è un documento riconosciuto e riconoscibile sia a livello nazionale che internazionale. Obiettivo è quello di interpretare con anticipo un quadro normativo nazionale ed internazionale che sta convergendo verso una sempre più esplicita richiesta di strumenti di reporting di sostenibilità al fine di identificare le aziende che meritano di operare attraverso tutti gli strumenti che il mercato attualmente offre. 7 Obiettivo è quello di costruire un modello non solo informativo ma di governance a testimonianza di una visione imprenditoriale vincente in quanto orientata alla diffusione di una cultura di sviluppo sostenibile perfettamente in linea con il sentimento comune.

9 MODALITA DI ESECUZIONE DEL PROGETTO E DELIVERABLES L attività professionale di assistenza, oggetto del presente documento, prevede l esecuzione delle seguenti fasi: - Fase 1: identificazione del perimetro oggetto di rendicontazione, degli stakeholders e dei contenuti informativi da includere nel Bilancio di Sostenibilità: approccio core oppure comprehensive. - Fase 2: predisposizione della policy interna alla redazione del Bilancio di Sostenibilità. - Fase 3: predisposizione dell informativa secondo i requisiti di informativa generici. - Fase 4: coinvolgimento degli Stakeholders. - Fase 5: predisposizione dell informativa secondo i requisiti di informativa specifici. - Fase 6: aggregazione delle informazioni, editing e pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità. Prima di intraprendere l esecuzione del progetto e quindi di qualsiasi delle fasi sopra illustrate, sarà responsabilità della Direzione Aziendale quella di costituire un gruppo di lavoro con un referente aziendale il quale collaborerà con i professionisti di VIVIDA nello svolgimento delle attività necessarie all esecuzione ed al completamento del progetto. Le fasi operative sopra elencate saranno svolte sia presso la sede della Società che in back-office in base alla natura delle attività stesse. Di seguito viene descritta una sintesi dei contenuti operativi afferenti le 6 fasi sopra identificate. Fase 1 - identificazione del perimetro oggetto di rendicontazione, degli stakeholders e dei contenuti informativi da includere nel Bilancio di Sostenibilità: approccio core oppure comprehensive In questa fase le principali attività consisteranno in: - Effettuare una ricognizione delle società del Gruppo ed individuare le entità legali da includere nel perimetro di rendicontazione. - Effettuare, per ogni società inclusa nel perimetro, il censimento di tutti gli stakeholders rilevanti. La corretta identificazione dei portatori di interesse è fondamentale in questa fase in quanto veicolerà tutte le attività successive. Per ogni tipologia di stakeholder individuato, è importante identificare uno/due rappresentanti chiave con i quali potersi interfacciare nel momento in cui si affronterà la fase 4. - Determinare i contenuti informativi che si intende includere nel Bilancio di Sostenibilità; decidere quindi l adozione di un approccio core oppure comprehensive nell applicazione delle linee guida G4. 8 Il referente aziendale avrà il compito di coordinare le risorse interne nell esecuzione delle analisi e/o reperimento di informazioni e documentazione che dovessero rendersi necessarie per l esecuzione del progetto.

10 Fase 2 - predisposizione della policy interna alla redazione del bilancio di sostenibilità In questa fase l obiettivo è la redazione di una procedura aziendale che declini le modalità operative e le scelte della Direzione Aziendale nell implementazione di un sistema di rendicontazione sociale. La procedura conterrà, a titolo esemplificativo, le seguenti informazioni minime: - Mission della Società, ovvero del Gruppo, nell approcciare il mercato secondo un concetto di sviluppo sostenibile. - Identificazione degli stakeholders e dei relativi impatti/relazioni. - Identificazione degli indicatori economici, ambientali e sociali che verranno utilizzati per la redazione del Bilancio di Sostenibilità. - Descrizione operativa di come la Società cattura le informazioni necessarie per redigere il Bilancio di Sostenibilità. - Descrizione di come la Società intende interagire periodicamente con i propri stakeholders. - Descrizione delle modalità di controllo interno ovvero esterno (revisione) con le quali la Società intende garantire la correttezza delle informazioni presentate e la qualità del report. In merito alla qualità del report sarà necessario includere nella procedura una chiara definizione dei concetti di: equilibrio, comparabilità, accuratezza, tempestività, chiarezza e affidabilità. La procedura sarà oggetto di aggiornamento su base annua in considerazione di aggiornamenti emessi da parte del GRI ovvero di mutamenti nell assetto organizzativo o nella compagine degli stakeholders. Fase 3 - predisposizione dell informativa secondo i requisiti di informativa generici In questa fase verranno delineati i contenuti informativi fondamentali per il bilancio di sostenibilità (ipotesi di approccio core ): - Strategy and Analysis: G4-1 standard GRI - Organizational Profile: da G4-3 a G4-16 standard GRI - Identified Material Aspects and Boundaries: da G4-17 a G4-23 standard GRI - Stakeholder Engagement: da G4-24 a G4-27 standard GRI - Report Profile: da G4-28 a G4-33 standard GRI - Governance: G4-34 standard GRI - Ethics and Integrity: G4-56 standard GRI Fase 4 - coinvolgimento degli Stakeholders Questa fase prevede due principali attività: - Definire i contenuti informativi in merito alla governance della Società, ai suoi impegni verso i vari stakeholders ed al loro coinvolgimento nel processo di rendicontazione (punti da G4-24 a G4-27 dello standard GRI). - Incontrare i rappresentanti chiave delle categorie di stakeholders identificate, informandoli del progetto, del suo stato di avanzamento e 9

11 coinvolgendoli (mediante la costituzione di un focus group) nel progetto. Questa attività è importante in quanto propedeutica ad una successiva presentazione del Bilancio di Sostenibilità alla business community. Fase 5 - predisposizione dell informativa secondo i requisiti di informativa specifici In questa fase, sulla base dell approccio core ovvero comprehensive identificato nella policy aziendale (fase 2) e degli indicatori specifici censiti, si procederà alla determinazione delle formule per permettere di calcolare tali indicatori sulla base dei dati disponibili per gli esercizi X-1 e X (primo Bilancio di Sostenibilità): - Indicatori di performance economica (da G4-EC1 a G4-EC9 dello standard GRI); - Indicatori di performance ambientale (da G4-EN1 a EN34 dello standard GRI); - Indicatori di performance sociale a loro volta suddivisi in: - Pratiche di lavoro e condizioni di lavoro adeguate (da G4-LA1 a G4-LA16 dello standard GRI); - Diritti umani (da G4-HR1 a HR12 dello standard GRI); - Società (da G4-SO1 a SO11 dello standard GRI; - Responsabilità del prodotto (da G4-PR1 a G4-PR9). Fase 6 - aggregazione delle informazioni, editing e pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità Tutte le informazioni raccolte nelle fasi 3, 4 e 5 rappresentano il contenuto del Bilancio di Sostenibilità che dovrà essere redatto in forma di documento (elettronico ovvero cartaceo). Il Bilancio di Sostenibilità includerà al termine dell informativa un questionario grazie al quale sarà possibile raccogliere spunti di miglioramento per il Bilancio di Sostenibilità dell esercizio successivo. A puro titolo esemplificativo e seguendo l approccio di alcuni casi di successo, la Società potrebbe far seguire il completamento del progetto con un evento di presentazione del proprio Bilancio di Sostenibilità grazie al quale la Direzione Aziendale potrà illustrare il progetto, i propri obiettivi presenti e futuri in termini di sviluppo sostenibile. L attività di assistenza professionale, descritta nel presente documento, prevede quindi l emissione dei seguenti deliverables: 1. Policy aziendale sulla redazione del Bilancio di Sostenibilità per l esercizio X ed aggiornamenti per gli esercizi X+1 e X+2 ; 2. Assistenza nella redazione del Bilancio di Sostenibilità per gli esercizi X, X+1 e X+2. Non sono incluse nel presente documento eventuali attività di editing complesse del Bilancio di Sostenibilità le quali verranno decise di concerto con la Direzione Aziendale al fine identificare sia le modalità che possano maggiormente valorizzare il lavoro svolto (pubblicazione sul web, cartacea, 10

12 impaginazione, layout, immagini, ) che gli eventuali professionisti da coinvolgere nel caso in cui la Società non sia dotata al suo interno di risorse/strumenti adeguati. Lo svolgimento del progetto comporterà un kick-off meeting per presentare la squadra e concordare il piano d azione ed incontri periodici di allineamento al completamento di ogni fase al fine di aggiornare la Direzione Aziendale sullo svolgimento delle attività e per discutere eventuali criticità emerse. 11

13 TEMPISTICHE DI ESECUZIONE A titolo puramente esemplificativo, in relazione alla natura ed alla complessità di ciascuna delle sei fasi identificate e considerando l obiettivo di presentare il primo Bilancio di Sostenibilità in concomitanza con l approvazione del bilancio d esercizio e consolidato, un ipotesi di sviluppo delle attività da svolgere è di seguito sintetizzata: L impegno previsto in fase di prima applicazione, in termini di ore, per sviluppare tale progetto è stimato nell ordine di 400/700 ore in base alla complessità dell azienda, del mercato di appartenenza, dei processi produttivi adottati. L impegno complessivo in termini di ore si riduce del 40% circa nel secondo anno e del 40% circa nel terzo anno (rispetto al secondo). Anno X Anno X+1 Descrizione set ott nov dic gen feb mar apr mag Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 Fase 6 12 Le tempistiche proposte sono ovviamente ipotizzate considerando il primo anno di presentazione del Bilancio di Sostenibilità; l implementazione di un sistema di governance sostenibile presuppone un lavoro ed un monitoraggio costanti durante tutto l arco dell anno. Al fine di garantire il rispetto delle tempistiche si ipotizzata un assistenza professionale su un arco temporale di 3 esercizi in modo da garantire il giusto supporto nella fase di start-up del progetto (primo anno) e supportare adeguatamente la presa in carico da parte delle risorse interne all azienda di tale attività mediante un adeguato trasferimento di knowhow entro la fine del terzo anno.

14 NOTE METODOLOGICHE La presentazione del progetto, la declinazione nelle 6 fasi illustrate, le tempistiche di esecuzione e la stima dell impegno in termini di ore è stata costruita sulla base delle linee guida attualmente in vigore da parte del Global Reporting Initiative (linee guida G4). Il Global Reporting Initiative, alla data di redazione del presente documento, ha in corso un opera di traduzione delle linee guida in più lingue, tra cui l italiano. I contenuti qui descritti rappresentano la traduzione più fedele dei due manuali diffusi dal Global Reporting Initiative a maggio 2013 ovvero: - Volume 1: Reporting Principles and Standard Disclosures - Volume 2: Implementation Manual 13 In alcuni casi si è preferito non fornire una traduzione in lingua italiana della terminologia utilizzata in attesa della versione ufficiale approvata dal GRI.

VIVIDA sustainability reporting. il bilancio di sostenibilità secondo le linee guida G4 (GRI)

VIVIDA sustainability reporting. il bilancio di sostenibilità secondo le linee guida G4 (GRI) VIVIDA sustainability reporting il bilancio di sostenibilità secondo le linee guida G4 (GRI) Indice 1 Premessa 2 Bilancio di Sostenibilità e linee guida Global Reporting Initiative(GRI) 3 Valore ed obiettivi

Dettagli

LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT

LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT Varese, 16 luglio 2007 Mario Mazzoleni info@mariomazzoleni.com www.mariomazzoleni.com LA CSR L integrazione su base volontaria delle preoccupazioni

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO Direzione Innovazione Ricerca e Università e Sviluppo Energetico Sostenibile Settore Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazione POR-FESR - Programma Operativo Regionale Asse I Innovazione e transizione

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Il modello GRI. silvia cantele - rendicontazione e controllo sociale e ambientale 2011-2012. Concetto di sostenibilità - Sviluppo sostenibile

Il modello GRI. silvia cantele - rendicontazione e controllo sociale e ambientale 2011-2012. Concetto di sostenibilità - Sviluppo sostenibile Il modello GRI 1 Concetto di sostenibilità - Sviluppo sostenibile Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni (Rapporto

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Gabriella Calderisi - DigitPA 2 dicembre 2010 Dicembre 2010 Dominio.gov.it Cos è un dominio? Se Internet è una grande città, i

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione Cantiere formativo Riordino del sistema regione Autonomie Locali del Friuli Venezia Giulia Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina

Dettagli

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in

Dettagli

INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.

INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7. www.iacpignataromaggiore.it Proc.09 Stesura del POF INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.ARCHIVIAZIONI SCOPO Questa

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO Pagina 1 di 5 1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (rif. punto 4.2 BS OHSAS 18001:2007) 1.1 SCOPO La dichiarazione di politica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro,

Dettagli

BILANCIO SOCIALE: CONTENUTI E METODI DI RENDICONTAZIONE. Claudia Strasserra Bureau Veritas Italia SpA

BILANCIO SOCIALE: CONTENUTI E METODI DI RENDICONTAZIONE. Claudia Strasserra Bureau Veritas Italia SpA BILANCIO SOCIALE: CONTENUTI E METODI DI RENDICONTAZIONE Claudia Strasserra Bureau Veritas Italia SpA I 3 elementi chiave: il prodotto, il processo, la cultura RESPONSABILITA SOCIALE ACCOUNTABILITY RENDICONTAZIONE

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

AZIONISTI. L importanza di un informazione corretta verso tutti

AZIONISTI. L importanza di un informazione corretta verso tutti L importanza di un informazione corretta verso tutti STRATEGIA Le società del Gruppo sono consapevoli dell importanza che un informazione corretta sulle proprie attività riveste per il mercato finanziario,

Dettagli

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE Il presente Allegato è parte integrante del bando di concorso Giovani e Idee di Impresa 3 e non può essere modificato nella composizione delle sue parti. Ogni componente del gruppo

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Melbourne Mandate documento finale Pubblicato il 20 novembre 2012

Melbourne Mandate documento finale Pubblicato il 20 novembre 2012 Melbourne Mandate documento finale Pubblicato il 20 novembre 2012 Al World Public Relations Forum 2012 di Melbourne quasi 800 delegati provenienti da 29 paesi hanno approvato il Melbourne Mandate, un appello

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...

Dettagli

Università di Macerata Facoltà di Economia

Università di Macerata Facoltà di Economia Materiale didattico per il corso di Internal Auditing Anno accademico 2010-2011 Università di Macerata Facoltà di Economia Obiettivo della lezione ERM - Enterprise Risk Manangement Per eventuali comunicazioni:

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEI RAPPORTI DI SOSTENIBILITÀ

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEI RAPPORTI DI SOSTENIBILITÀ REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEI RAPPORTI DI SOSTENIBILITÀ In vigore dall 11 Maggio 2015 RINA SERVICES S.P.A. Via Corsica, 12 16128 Genova GE Tel. +39 010 53851 Fax +39 010 5351000 E-Mail: info@rina.org,

Dettagli

MODELLO DI. Livello strategico

MODELLO DI. Livello strategico ALLEGATO II.1 MODELLO DI CARTA DI QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA ELEMENTI MINIMI La Carta della Qualità ha la finalità di esplicitare e comunicare al sistema committente/beneficiari gli impegni che l organismo

Dettagli

Osservazioni di eni s.p.a.

Osservazioni di eni s.p.a. Consultazione pubblica del Dipartimento del Tesoro per l attuazione della direttiva 2013/34/EU del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, relativa ai bilanci d esercizio, ai bilanci consolidati

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LINEE GUIDA DEL CoLAP Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Premessa (articoli 1, 2 ) I professionisti che esercitano

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità Criteri per la selezione e il finanziamento di progetti da realizzare nell ambito del Protocollo di intesa tra l Autorità per l energia elettrica e il gas e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ DI

MANUALE DELLA QUALITÀ DI MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 13 MANUALE DELLA QUALITÀ DI Copia master Copia in emissione controllata (il destinatario di questo documento ha l obbligo di conservarlo e di restituirlo, su richiesta della

Dettagli

SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO. Milano, 11 marzo 2015

SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO. Milano, 11 marzo 2015 SEMINARIO LEASING E NOLEGGIO OPERATIVO: SERVIZI FINANZIARI DI COMPAGNIA DELLE OPERE DI MILANO Milano, 11 marzo 2015 Premessa: Il ruolo di Compagnia delle Opere, i servizi finanziari Bisogno a cui risponde

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

Comitato welfare, sicurezza e sviluppo sostenibile

Comitato welfare, sicurezza e sviluppo sostenibile Comitato welfare, sicurezza e sviluppo sostenibile Rapporto di Sostenibilità in Intesa Sanpaolo Le novità dell edizione 2013 Unità CSR Milano, 10 giugno 2014 Gli elementi caratterizzanti il Reporting di

Dettagli

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 1 di 13 Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 2 di 13 QUESTIONARIO PER IL PERSONALE In seno all analisi SWOT, al fine di valutare

Dettagli

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A.

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. Capitolato tecnico per Affidamento del servizio di consulenza per la progettazione, implementazione e certificazione di un Sistema di Gestione Integrato per la Qualità

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità In vigore dal 19/11/2015 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

Costruiamo un futuro sostenibile

Costruiamo un futuro sostenibile Costruiamo un futuro sostenibile Responsabilità Sociale d Impresa Sommario 2014 Siamo orgogliosi del nostro ruolo nel sistema finanziario globale e siamo fermi nel proposito di svolgere le nostre attività

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

MANDATO INTERNAL AUDIT

MANDATO INTERNAL AUDIT INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

AVVISO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER IL COFINANZIAMENTO A PROGETTI STRATEGICI DI R&S IN MATERIA DI ICT E MECCANICA AVANZATA RELAZIONE TECNICA

AVVISO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER IL COFINANZIAMENTO A PROGETTI STRATEGICI DI R&S IN MATERIA DI ICT E MECCANICA AVANZATA RELAZIONE TECNICA AVVISO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER IL COFINANZIAMENTO A PROGETTI STRATEGICI DI R&S IN MATERIA DI ICT E MECCANICA AVANZATA RELAZIONE TECNICA AVVERTENZA AI FINI DELLA COMPILAZIONE: La presente

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013 IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO Vanna Monducci 6 settembre 2013 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO: GLI ELEMENTI PRIORITARI valutazione esterna degli apprendimenti

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli