Documento di programmazione e coordinamento Del Dipartimento di Prevenzione Veterinario

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Documento di programmazione e coordinamento Del Dipartimento di Prevenzione Veterinario"

Transcript

1 Documento di programmazione e coordinamento Del Dipartimento di Prevenzione Veterinario Anno 2014 (ai sensi della DGR X/1185 del 20/12/2013)

2 INDICE: Premessa Pag. 2 La Prevenzione Veterinaria e l organizzazione Dipartimentale Pag. 3 Servizio di Sanità Animale (analisi di contesto) Pag. 6 Servizio di Igiene Alimenti di Origine Animale (analisi di contesto) Pag. 11 Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche (analisi di contesto) Pag. 19 La programmazione 2014 (REGOLE 2014) Pag. 26 Programmazione dipartimentale Pag. 28 Servizio di Sanità Animale Pag. 28 Servizio di Igiene Alimenti di Origine Animale Pag. 38 Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche Pag. 52 Piano di formazione 2014 Pag. 64 Premessa Il Documento di Programmazione e Coordinamento costituisce lo strumento di indirizzo con cui annualmente Il DPV di Lecco individua, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale per programmare i controlli sulla filiera agroalimentare e zootecnica e assicurare la verificare - dell appropriatezza, dell efficacia e dell efficienza dei controlli ufficiali in conformità al documento Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali, in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV) e in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione. Il percorso nasce dall analisi delle contesto, dalla lettura della domanda di prestazioni da parte degli utenti presenti nel territorio e dalla verifica dei risultati ottenuti rispetto alla programmazione dell anno precedente. Il presente documento si articola nelle seguenti parti: l analisi del contesto che delinea il quadro della situazione dell ASL di Lecco la lettura degli esiti della programmazione 2013; gli impegni strategici ed i macro obiettivi aziendali del Il Direttore del DPV Dott. Fabrizio Galbaiti 2

3 La prevenzione veterinaria Dipartimento di Prevenzione Veterinario Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario garantisce la definizione e l attuazione degli interventi inerenti le attività di prevenzione nelle aree dipartimentali di sanità pubblica veterinaria che vengono svolte sul territorio, assicurandone gli indirizzi tecnico professionali ed i contenuti scientifici. Sono garantiti gli interventi relativi a: - verifica della sicurezza dei prodotti di origine animale; - prevenzione delle malattie animali; - controllo delle malattie a carattere zoonosico; - promozione del benessere e l interazione uomo-animale; - tutela della sicurezza ambientale; - promozione della sostenibilità e della competitività delle produzioni agro zootecniche. Parte delle attività di controllo sono svolte in una forma di forte integrazione tra i Servizi del Dipartimento e anche in collaborazione con servizi di altri dipartimenti; inoltre viene garantita la collaborazione tra i diversi soggetti che costituiscono il sistema sanitario lombardo: Direzione Generale Sanità, altre ASL, ARPA, Éupolis, IZSLER, Sistema Universitario Regionale, NAS, Polizia di Stato, CFS, GdF, CdP, Centri di ricerca, Centri di riferimento nazionale, Operatori economici e tutti coloro che, individualmente o in collaborazione, svolgono attività finalizzate alla promozione e alla tutela della salute dei cittadini. Il DPV si articola secondo il seguente organigramma: e con il seguente personale: 3

4 Allegato alla delibera n. 422 del 9/10/2013 avente oggetto: "Piano di Organizzazione Aziendale: ricognizione dell'assegnazione del personale dipendente." Matricola Cognome Nome Struttura 3110 BONANOMI ROBERTO sanita' animale CASIRAGHI ROSANNA sanita' animale 3226 CASTAGNA NADIA sanita' animale 5442 DELL'AQUILA AMALIA sanita' animale 2325 FRIGERIO GIORGIO MARIO sanita' animale GALBIATI FABRIZIO sanita' animale ISETTI ROBERTO sanita' animale 5459 MORREALE GIUSEPPE sanita' animale MOTTA NATALE MARIO sanita' animale 5798 PANZERI GIOVANNI sanita' animale 3905 PITTINO AGOSTINO sanita' animale 3904 RIVA LUCIANO sanita' animale 5618 RIVA ALESSANDRA sanita' animale TENTORI FRANCESCO sanita' animale 3427 VENINI LUIGI sanita' animale ANTONIOLI FAUSTO MARIA igiene alimenti di origine animale e loro derivati 2707 ASTUTI MARIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati 5410 BONACINA ELENA ALESSANDR igiene alimenti di origine animale e loro derivati 5808 CECCHETTO MARCO igiene alimenti di origine animale e loro derivati CORBETTA GIOVANNI igiene alimenti di origine animale e loro derivati 3722 DONEGA FABRIZIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati 5493 FIORE ANTONELLA igiene alimenti di origine animale e loro derivati 5660 GIULIANA SONIA RITA M. igiene alimenti di origine animale e loro derivati 5590 LUISONI STEFANO ARRIGO igiene alimenti di origine animale e loro derivati 3923 MAZZOLENI PATRIZIA GIUSEP igiene alimenti di origine animale e loro derivati MOREA LORENZA igiene alimenti di origine animale e loro derivati MOTTA ANTONIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati PALLADINI MAURIZIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati 4093 PITARO MARIA igiene alimenti di origine animale e loro derivati 2847 ROCCA EGIDIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati SCANDELLI SERGIO ANTONIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati STRAMESI ANNA igiene alimenti di origine animale e loro derivati 4120 ZOZZOLOTTO SILVANA igiene alimenti di origine animale e loro derivati 3903 BIANCELLI FRANCESCO igiene allevamenti e produzioni zootecniche 3970 BIANCHI PAOLO igiene allevamenti e produzioni zootecniche 5089 BROGNOLI ERNESTINA igiene allevamenti e produzioni zootecniche 3867 CARIBONI STEFANIA igiene allevamenti e produzioni zootecniche 3901 DENTI ALDO igiene allevamenti e produzioni zootecniche 4094 RUSCONI RICCARDO igiene allevamenti e produzioni zootecniche 3038 VALSECCHI GIANLUIGI igiene allevamenti e produzioni zootecniche 4

5 SERVIZIO DI SANITA ANIMALE: Il Servizio (SC) si articola secondo il seguente organigramma funzionale: ANALISI DI CONTESTO: Il personale Veterinario del servizio opera prevalentemente nei seguenti Comuni assegnati secondo lo schema e la cartina seguenti: Dott. Galbiati Fabrizio Dott. Bonanomi Roberto Dott. Panzeri Giovanni Dott. Pittino Agostino Dott. Riva Luciano Dott. Tentori Francesco Dott. Vanotti Roberto Dott. Venini Luigi D. S.C. 5

6 Le attività vengono svolte presso le seguenti strutture presenti sul territorio relativamente a: ASL APISTICI BOVIDI ASL PROVINCIA DI LECCO OVI- CAPRINI AVICOLI VOLATILI PER RICHIAMI VIVI ALTRI GRUPPI EQUIDI ITTICI CUNICOLI SUIDI CERVIDI TOTALE BOVINI CAPI AL 31/ CAPI AL 31/ Vista la complessità delle specie allevate e della tipologia di allevamento, risulta indispensabile specificare la numerosità e la consistenza dei capi almeno delle principali specie di interesse zootecnico: Totale bovini , Totale bufalini 3, Totale ovini , Totale caprini 7.000, Totale equini 1980, Totale suini 3186, Totale AVICOLI , Totale CUNICOLI Grande importanza assume la gestione della Banca Dati Regionale con le registrazioni di tutte le movimentazioni degli animali: ASL della Provincia di Lecco allevamenti bovini TIPO MOVIMENTO: N registrazioni NATO IN STALLA 2646 NATO IN STALLA (PARTO GEMELLARE) 182 ACQUISTATO DA PAESI UE 835 INTRODOTTO CON MODELLO 1441 ACQUISTATO DA STALLA DI SOSTA 895 DECEDUTO 211 FURTO 1 SMARRIMENTO 3 USCITO CON MODELLO 1777 USCITO PER MACELLAZIONE 3473 USCITO VERSO PAESE ESTERO 8 USCITO VERSO STALLA DI SOSTA 384 USCITO VERSO PASCOLO 0 USCITA A SEGUITO PROVVED. AMMINISTRATIVO 11 Totale TIPO MOVIMENTO: ASL della Provincia di Lecco allevamenti ovicaprini N registrazioni NATO IN STALLA 2776 ACQUISTATO DA ALL. ITALIANO 1796 ACQUISTATO DA STALLA DI SOSTA / CENTRO DI RACCOLTA 42 ACQUISTATO DA PAESI UE 14 RIENTRO DA PASCOLO 5257 VENDUTO AD ALLEVAMENTO ITALIANO 1421 USCITA PER MORTE 148 OGGETTO DI FURTO/SMARRIMENTO 843 USCITA VERSO MACELLO 584 USCITA VERSO STALLA DI SOSTA / CENTRO DI RACCOLTA 26 USCITA A SEGUITO PROVVED. AMMINISTRATIVO 473 USCITA VERSO PASCOLO 5713 TOTALE

7 Sanzioni anagrafe zootecnica allevamenti bovini num sanzioni In particolare è stata controllata la presenza di alcune malattie nei seguenti allevamenti e capi: ASL Totale aziende controllate CONTROLLI PER BRUCELLOSI BOVINA Capi controllati per bonifica sanitaria Aziende controllatre per compravendita Capi controllati per compravendita Totale capi controllati LECCO N PRELIEVI RISANAMENTO BOVINO TBC BRC LEB 2000 IBR

8 ASL Totale allevamenti controllati CONTROLLI PER BRUCELLOSI OVICAPRINA Capi controllati per bonifica sanitaria allevamenti controllati per compravendita capi controllati per compravendiat Totale capi controllati LECCO n capi OVICAPRINI n capi PIANO BLUETONGUE ASL N. aziende CONTROLLATE N. ingressi effettuati N. campioni effettuati LECCO ALLEVAMENTI SUINI ASL Allevamenti CONTROLLATI Numero di INGRESSI Numero PRELIEVI EFFETTUATI LECCO Capi controllati per BSE per Asl sede dell'allevamento (dati dal 01/01/2013 al 31/12/2013) ASL Macellazione d'urgenza Morto in stalla campioni idonei Morto in stalla campioni non idonei Totale LECCO Prevenzione del randagismo: la registrazione dei cani nella BDR è il primo e fondamentale gesto per contrastare il fenomeno del randagismo e dell abbandono dei cani, con tutte le ripercussioni che tale fenomeno comporta in termini di sofferenza degli animali e di pericolo per i cittadini. Nella tabella seguente sono riportati i dati del n di registrazioni effettuate nel ISCRIZIONI ANIMALI D'AFFEZIONE PER ASL DI LECCO Anno Specie Numero iscrizioni Solo tatuati Solo microchippati 2013 GATTO CANE TOTALE

9 Il numero di catture effettuate sul territorio della ASL della Provincia di Lecco si mantiene sostanzialmente costante e si conferma il fatto che una alta % dei cani catturati vaganti sul territorio è di proprietà. Per quanto riguarda la prevenzione del randagismo sono state effettuate le seguenti prestazioni presso il canile sanitario dell ASL e sono stati sottoposti ad osservazione per la profilassi della rabbia n 96 animali (tra cani, gatti e altri animali) per lesioni da morsicatura. ATTIVITA' CANILE SANITARIO Numero Ingressi Causale Ingresso Numero Uscite Causale Uscita 1 IN CUSTODIA DA COMUNE 6 IN CUSTODIA DA FORZA PUBBLICA O AUTORITÀ 1 RESO DA AFFIDO/CESSIONE 2 VAGANTE CONSEGNATO AL CANILE 524 VAGANTE O CATTURATO 1 DA ALTRO CANILE SANITARIO 0 USCITA AUTORITA 159 VERSO CANILE RIFUGIO 33 AFFIDO/CESSIONE 3 DECESSO 334 CAMBIO DETENTORE/RESTITUITO AL PROPRIETARIO Sanzioni anagrafe canina cani accalappiati n sanzioni N MICROCHIP N MICROCHIP N PASSAPORTI ANIMALI DA COMPAGNIA N PASSAPORTI

10 N PASSAPORTI ANIMALI DA COMPAGNIA STERILIZZAZIONE GATTI ANNO 2013 N STERILIZZAZIONI CANI MASCHI 44 CANI FEMMINE 30 GATTI MASCHI 114 GATTI FEMMINE 377 ANIMALI MORSICATORI N MORSICATURE /12/2013 femmine maschi totale Le sterilizzazioni delle gatte vengono effettuate in tutti e tre i distretti; l'attività viene svolta in stretta collaborazione con le associazioni protezionistiche o direttamente con i privati cittadini. Grande importanza riveste il PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR) e il Piano Nazionale Alimenti Animali (PNAA) che con campioni mirati su animali e alimenti per animali ricerca sostanze o principi attivi per i quali ne è vietato l utilizzo. Per il PNR nel 2013 sono stati controllate 310 matrici con il riscontro di 0 illeciti Per il PNAA nel 2013 sono stati controllate 106 matrici con il riscontro di 0 illeciti N CAMPIONI campioni positivi % POSITIVI 0,35 0,70 1,08 1,61 0,00 10

11 SERVIZIO DI IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE ANALISI DI CONTESTO ANAGRAFE IMPIANTI PRODUZIONE ALIMENTI UOMO L anagrafe degli impianti di produzione, trasformazione, deposito e commercializzazione degli alimenti di origine animale è suddivisa in due parti, in relazione alla tipologia di attività svolta: Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso di alimenti di origine animale; Attività registrate: impianti a livello di produzione primaria, di distribuzione al dettaglio, di ristorazione pubblica e collettiva. In tabella 1 sono riportati gli impianti riconosciuti per gli alimenti di origine animale suddivisi in base alla classificazione comunitaria. Uno stesso impianto può essere conteggiato più volte perché riconosciuto per diverse categorie e attività. Tabella 1 - Impianti riconosciuti per categoria e attività sezione categoria attività N impianti DEPOSITO FRIGORIFERO 60 0 ATTIVITA' GENERALI CENTRO DI RICONFEZIONAMENTO 26 I II MACELLO 27 LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 25 MACELLO 1 LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 9 III CARNE DI SELVAGGINA DI ALLEVAMENTO LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 1 IV V LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 1 CENTRO LAVORAZIONE SELVAGGINA 3 LAB. DI CARNI MACINATE 5 LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 6 VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 35 VIII IX CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI CARNE DI SELVAGGINA CACCIATA CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM PRODOTTI DELLA PESCA LATTE CRUDO E DERIVATI LOCALE DI CERNITA E SEZIONAMENTO 1 STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 8 STABILIMENTO DI TRATTAMENTO TERMICO 1 STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 61 STABILIMENTO DI STAGIONATURA 4 X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2 XI COSCE DI RANA E LUMACHE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 1 XII STOMACI, VESCICHE E INTESTINI TRATTATI STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3 TOTALE 280 La tabella 2 riporta invece gli impianti suddivisi per categoria sulla base dell attività prevalente. Il numero complessivo corrisponde pertanto, in questo caso, al numero di impianti presenti sul territorio. Tabella 2 - Impianti riconosciuti per attività prevalente 11

12 N sezione categoria attività impianti 0 ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO 9 I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI MACELLO 27 LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 8 II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1 V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1 VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 21 VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3 X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2 TOTALE 72 Nella figura 1 viene riportato, nel dettaglio, l andamento degli impianti di macellazione presenti sul territorio dell ASL di Lecco. Figura N IMP. INDUSTRIALI N IMP. NON INDUSTRIALI Nella successiva Tabella 3 sono indicati gli impianti registrati suddivisi per tipologia. Tabella 3 - Impianti registrati Numero Categoria Tipologia impianto impianti Depositi alimenti Deposito registrato 78 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Distributore automatico di latte crudo 45 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Ipermercato 10 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 23 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 381 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Superette o supermercato 64 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 18 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 128 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 40 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita di pizza da asporto e kebab 13 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 40 Laboratori di smielatura e confezionamento del miele Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna) 41 Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Macelleria e/o polleria 105 Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 23 Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Pescheria 7 Produzione primaria vegetale e animale Pesca professionale 10 Vendita su aree pubbliche Banco temporaneo per vendita ambulante 29 Vendita su aree pubbliche Negozio mobile per vendita ambulante 286 TOTALE

13 Un ruolo importante dal punto di vista produttivo e dell impegno per l attività di controllo ufficiale hanno gli stabilimenti che esportano prodotti di origine animale (carni, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte) verso Paesi Terzi. Nella Tabella 4 sono indicati gli stabilimenti che hanno effettuato esportazioni nel corso del 2013 e nella Tabella 5 gli stabilimenti iscritti negli elenchi del Ministero della Salute degli impianti autorizzati all esportazione verso Paesi Terzi o in elenchi direttamente gestiti da Paesi terzi. TIPOLOGIA PRODOTTI ESPORTATI NUMERO AZIENDE CARNE E PRODOTTI A BASE DI CARNE PRODOTTI A BASE DI LATTE ALTRI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA SVOLTA 2 CARNE E PRODOTTI A BASE DI CARNE PRODOTTI A BASE DI LATTE Stati Uniti 2 Giappone 5 Singapore 1 Honk Kong 5 Canada 3 Corea del Sud 2 Messico 1 Argentina 2 2 Perù 2 Brasile 3 2 Vietnam 1 Cile 1 2 Indonesia 1 Panama 2 1 Federazione Russa La rendicontazione dei controlli ufficiali viene suddivisa tra i controlli effettuati sulle imprese riconosciute ai sensi del Regolamento 853/2004 e quelli sulle imprese registrate ai sensi del regolamento 852/2004. L attività di controllo si è concentrata per quanto riguarda l attività di audit sugli stabilimenti riconosciuti e per l attività di ispezione su quelli che esportano prodotti alimentari verso Paesi Terzi e su quelli registrati. Unità soggette a controllo Unità controllate audit ispezioni altri controlli ufficiali provvedimenti adottati amministrativi penali IMPIANTI RICONOSCIUTI IMPIANTI REGISTRATI TOTALE A fronte di tale attività sono state evidenziate varie non conformità, prevalentemente negli impianti riconosciuti che, come detto, sono stati sottoposti a maggiore attività di controllo. 13

14 tipologia impianto N NC % NC Deposito riconosciuto 48 3,8 Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina 28 2,2 Impianto di macellazione di ungulati domestici 117 9,2 Impianto di macellazione di ungulati domestici inferiore a 1000 UGB ,4 Impianto di produzione di carni macinate, preparazioni di carni, CSM 20 1,6 Impianto di produzione di prodotti a base di carne abilitato U.S.A ,5 Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale ,1 Impianto di produzione di prodotti a base di carne non industriale 65 5,1 Impianto di produzione di prodotti a base di pesce non industriale 42 3,3 Impianto di sezionamento di carni industriale 51 4,0 Impianto di sezionamento di carni non industriale 24 1,9 Deposito registrato 2 0,2 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 5 0,4 Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 17 1,3 Laboratorio di produzione e confezionamento miele 2 0,2 Macelleria e/o polleria 29 2,3 Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 6 0,5 Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 23 1,8 Negozio mobile per vendita ambulante 10 0,8 Superette o supermercato 58 4,6 Ipermercato 12 0,9 Banco temporaneo per vendita ambulante 1 0,1 Centro di imballaggio uova 25 2,0 Totale complessivo NC ,0 Le non conformità riscontrate sono state soprattutto relative a difetti nelle procedure di manutenzione e di pulizia e sanificazione delle attrezzature e degli impianti. tipologia nc N NC % NC PREREQUISITO - Controllo animali infestanti 52 4,1 PREREQUISITO - Controllo temperature 57 4,5 PREREQUISITO - Formazione e igiene del personale 44 3,5 PREREQUISITO - Gestione dei rifiuti e SOA (compresi MSR) 48 3,8 PREREQUISITO - Manutenzione ,9 PREREQUISITO - Pulizia e disinfezione (non SSOP) ,2 PREREQUISITO - Selezione e verifica dei fornitori 10 0,8 PREREQUISITO - Smaltimento delle acque reflue 1 0,1 PREREQUISITO - SSOP ,9 PREREQUISITO - Taratura strumenti di misurazione 11 0,9 PREREQUISITO - Tracciabilità del prodotto e ritiro dal mercato 63 5,0 PREREQUISITO -Controllo di potabilità delle acque 45 3,5 REG. 2073/ ,4 REQUISITI ALL. II REG 852/2004 CE 59 4,6 REQUISITI SPECIFICI REG 853/2004 CE 35 2,8 BENESSERE E PROTEZIONE ANIMALI AL MACELLO 57 4,5 COMPOSIZIONE E CRITERI DI SICUREZZA DEGLI ALIMENTI 4 0,3 ETICHETTATURA E PRESENTAZIONE DEGLI ALIMENTI 8 0,6 GESTIONE NC 8 0,6 HACCP 65 5,1 IGIENE DELLA MACELLAZIONE 29 2,3 MATERIALI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI 5 0,4 PIANO CAMPIONAMENTO 42 3,3 Totale complessivo NC ,0 Per quanto riguarda il controllo sugli animali macellati, nel corso del 2013 negli impianti di macellazione dell ASL di Lecco sono stati introdotti i capi indicati nelle Tabelle seguenti suddivisi per impianti industriali e non industriali. 14

15 CAPI MACELLATI E CONTROLLATI IN IMPIANTI INDUSTRIALI INDUSTRIALI CAPI MACELLATI E CONTROLLATI IN IMPIANTI NON INDUSTRIALI NON INDUSTRIALI In Tabella sono riportati i capi controllati complessivamente, suddivisi per specie. 5 bovini adulti vitelli solipedi 317 ovini caprini suini volatili 568 conigli selvaggina 18 suini a domicilio 335 TOTALE

16 A seguito dell attività di controllo svolta presso gli impianti di macellazione sono stati adottati i provvedimenti di esclusione dalla macellazione (all ispezione ante mortem) e di esclusione dal consumo umano (all ispezione post mortem) dei capi indicati nella Tabella 4 e sono stati riscontrati i casi di malattie trasmissibili all uomo indicati in Tabella 5 Tabella 4 non idonei alla macellazione non idonei al consumo umano bovini 1 2 suini 5 1 equini 2 conigli TOTALE Tabella 5 cisticercosi bovina 2 echinococcosi ovicaprina 1 L attività di prelievo e analisi nel settore degli alimenti di origine animale è proseguita mantenendo, complessivamente, il numero di campioni effettuati negli ultimi anni. Tipologia analisi numero campioni BSE/Scrapie Esami trichinoscopici Piano alimenti Tutte le analisi per BSE/Scrapie, brucellosi e trichinellosi hanno avuto esito favorevole; a fronte di ciò si è avuto un aumento dei campioni irregolari nell attuazione del Piano alimenti come evidenziato nelle Tabelle seguenti tot. camp. camp.sfav

17 Nel corso del 2013 è stata attuata la seconda parte del Piano di sorveglianza sulla prevalenza di Salmonella spp in prodotti a base di carne e preparazioni di carni-insaccati crudi di produzione regionale che ha comportato l esecuzione di 80 campionamenti che hanno dato l esito indicato nella seguente tabella 6 esito analisi n campioni negativi positivi PCR - negativi microbiolo gico positivi microbiolo gico di cui negativi seconda istanza Nel corso del 2013 nell ambito del sistema di allerta sono stati gestiti i seguenti casi. Alimenti origine animale ALLERTE 2013 Pervenute Attivate Totale Mangimi 2 2 Per quanto riguarda le tipologie di allerta si riporta il dettaglio delle motivazioni dell allerta e dei prodotti coinvolti. Non conformità CARNE E PRODOTTI DI CARNE (ESCLUSO IL POLLAME) CARNE DI POLLAME E PRODOTTI A BASE DI CARNI AVICOLE DIETETICI, INTEGRATORI ALIMENTARI, ALIMENTI ARRICCHITI LATTE E PRODOTTI A BASE DI LATTE MATERIALI A CONTATTO CON ALIMENTI MOLLUSCHI BIVALVI E PRODOTTI DERIVATI PESCE E PRODOTTI DERIVATI PIATTI PRONTI MNGIMI Totale complessivo ADULTERAZIONI / FRODI ALLERGENI 1 1 BIOCONTAMINANTI CONTROLLO INADEGUATO O INSUFFICIENTE 1 1 ETICHETTATURA ASSENTE/INCOMPLETA/NON CORRETTA 1 1 INFESTAZIONE PARASSITARIA 3 3 METALLI PESANTI 7 7 MICOTOSSINE 1 1 MICRORGANISMI PATOGENI RESIDUI DI PESTICIDI 2 2 Totale complessivo Nella Tabella seguente sono, invece, indicati i certificati e le dichiarazioni rilasciate dal SIAOA per l esportazione diretta o indiretta di prodotti di origine animale verso Paesi Terzi. 17

18 DICHIARAZIONI CERTIFICATI Da ultimo, nelle Tabelle seguenti, sono riportati i provvedimenti (sanzioni amministrative e segnalazione di notizie di reato all Autorità Giudiziaria) adottati a seguito dell attività di controllo ufficiale e le motivazioni delle sanzioni amministrative irrogate SEGNALAZIONI REATI SANZIONI AMMINISTRATIVE Motivo sanzione N sanzioni % sanzioni Etichettatura 1 6,3 Procedure autocontrollo 3 18,8 Temperature prodotti alimentari 8 50,0 Registrazione Reg.852/ ,3 Rintracciabilità Reg. 178/ ,3 Etichettatura carni bovine 1 6,3 Anagrafe equidi 1 6,3 Totale sanzioni ,0 18

19 SERVIZIO IGIENE ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE Il Servizio (SC) si articola secondo il seguente organigramma funzionale: ANALISI DI CONTESTO Viene descritta la situazione a livello territoriale ed esprime il fabbisogno del territorio e la base per la successiva graduazione del rischio; deve includere informazioni in relazione a: indici demografici e dati epidemiologici, dati territoriali, dati ambientali, dati sulla presenza di fattori di rischio specifici, precedenti non conformità, qualsiasi altro dato ritenuto di utilità per la programmazione della attività di controllo. La programmazione dei controlli ufficiali viene svolta ed effettuata annualmente, indipendentemente dall attribuzione dei livelli rischio attribuiti ai vari impianti e vista la particolare importanza della produzione, su tutti gli allevamenti che producono latte per la vendita diretta. Per quanto riguarda le altre tipologie l attività di controllo e stata effettuata su circa il 30% degli allevamenti che producono latte per altre destinazioni indipendentemente e a rotazione in base ai dati di conformità delle analisi effettuate in autocontrollo gestiti dai primi acquirenti e relative ai campionamenti effettuati mensilmente. RISORSE Il SIAPZ dispone attualmente del seguente personale: DIRIGENTI VETERINARI TECNICI DELLA PREVENZIONE PERSONALE AMMINISTRATIVO PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 Direttore del Servizio (s.s.) 1 Dirigente Veterinario con incarico alta professionalità 2 Dirigenti Veterinari con incarico media professionalità 2 Dirigenti Veterinario attribuiti al SIAPZ rispettivamente al 51 e al 49 % 1 TdP a tempo pieno 1 Amministrativo P.T.(75%) 1 Amministrativo P.T.(50%) L organizzazione del SIAPZ prevede la suddivisione del territorio in due zone a ciascuna delle quali sono assegnati un certo numero di Dirigente Veterinari che svolgono l attività di controllo ufficiale in tutti gli impianti riconosciuti presenti. Attualmente la suddivisione dell attività sul territorio si svolge secondo il seguente schema: 19

20 ZONA A(Distretto di Bellano e parte del Distretto di Lecco) Area B (Distretto di Meratee parte del Distretto di Lecco) Dirigenti Veterinari 3 1 COMUNI ASSEGNATI Tutti i Comuni del Distretto di Bellano con i Comuni di Lecco,Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo, Torre dè Busi, Vercurago, Ello, Oggiono, Valgreghentino, Garlate, Malgrate, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Valmadrera,, Civate, Suello Bosisio Parini, Cesana B.za., appartenenti al Distretto di Lecco. Tutti i Comuni del Distretto di Merate con i Comuni di Castello Brianza, Bulciago, Costamasnaga, Dolzago, Garbagnate,Nibionno, Molteno, Rogeno, Colle B.za,Annone B.za., Galbiate, Sirone appartenenti al Distretto di Lecco. PBL Tipologia impianto Numero impianti N TRASFORMAZIONE PRODOTTI A BASE DI LATTE 0 Deposito registrato 0 Deposito riconosciuto 0 Impianto di stagionatura di prodotti a base di latte Distributore automatico di latte crudo 32 Centro di raccolta e standardizzazione latte 0 Centro di trattamento termico del latte 0 Impianto di porzionatura e confezionamento di prodotti a base di latte 1 Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio Reg. 8 Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio Ric. 20 Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale 4 Impianto di produzione di prodotti a base di latte non industriale 41 Intermediario 0 Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 40 Trasporto prodotti deperibili 0 È importante sottolineare che oltre a numerosi caseifici di natura aziendale presenti soprattutto nelle zone marginali sono attivi in altre zone stabilimenti il cui raggio di commercializzazione non è solo europeo ma anche internazionale. Quindi se da una parte è necessaria un attività di supporto verso una economia di nicchia e produzioni tipicamente locali. dall altra ci si confronta con attività di natura industriale, con tutte le conseguenti problematiche STRUTTURE VETERINARIE N Ambulatorio veterinario 39 Clinica o casa di cura veterinaria 5 Laboratorio veterinario di analisi 2 Medico veterinario senza struttura veterinaria 42 Ospedale veterinario 0 Studio veterinario 1 Studio veterinario associato 1 20

21 il numero delle strutture Veterinarie è molto significativo, non solo importante per una valutazione della gestione dei farmaci, ma come osservatorio delle malattie animali e quindi delle possibili ripercussioni sull uomo ALLEVAMENTI CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTO NUMERO IMPIANTI PRESENTI ATTIVI CAPI Riproduzione latte crudo Riproduzione latte trasformazione Riproduzione riproduttori (manze) BOVIDI Riproduzione linea vacca - vitello Produzione carne rossa Produzione carne bianca Produzione carne svezzamento 0 0 Da latte Ovi-caprini da carne stanziali da carne vaganti Produzione carne - broiler Galline uova da consumo Ornamentali Avicoli Selvaggina - Ripopolamento 0 0 Anatre e oche Ratiti 1 10 Svezzatori - commercianti Rurale alto rischio 0 10 Conigli Riproduzione Produzione carne Produzione carne Equidi Equidi Amatoriale Sportivo Riproduzione ciclo chiuso Riproduzione ciclo aperto Ingrasso svezzamento 1 86 Suidi Ingrasso Intermedio Magronaggio 0 0 Ingrasso finissaggio > 20 capi Ingrasso finissaggio >=5 <=20 capi 8 86 Ingrasso Familiare (Autoconsumo) Riproduzione Svezzamento 0 0 Ittici Apistici ripopolamento stanziali Ittici produzione carne Apistici nomadi Stalle di sosta Centri di raccolta 1 50 Punti di controllo 0 0 Mercati fiere mostre Concentrame Alpeggi nti di animali Ippodromi 0 0 Scuderie e Circoli Ippici Zoo Sperimentazione Allevamenti non definiti Allevamenti ungulati selvatici CONTROLLI EFFETTUATI 2013 TIPOLOGIA DI OPERATORI n operatori 2013 N. CONTROLLI EFFETTUATI 2013 grossisti di medicinali veterinari (art 66, D.Lgs. 2 2 grossisti autorizzati alla vendita diretta di medicinali (art 70, D.Lgs. 1 1 vendita al dettaglio e all'igrosso di medicinali veterinari di cui all'art. 90 D.Lgs. 193/ ambulatori / cliniche 39 0 medici veterinari autorizzati a detenere scorte 35 0 vamenti bovini autorizzati a detenere farmaci allevamenti suini autorizzatii a detenere farmaci 3 3 allevamenti di equidi autorizzatii a detenere farmaci 1 1 allevamenti cunicoli autorizzatii a detenere farmaci 2 2 canili / gattili/ pensioni autorizzati detenere farmaci 2 2 altre specie animali autorizzati detenere farmaci(sperim.) parafarmacie 6 1

22 Attività sottoposte a vigilanza nel 2013 ALLEVAMENTI Bovini vitelli suini ovicaprin Equini DPA Conigli Ovaiole Stalle di D.L.vo 116/92 i sosta N ALL Controlli previsti Controlli effettuati FARMACO SORVEGLIANZA ATTIVITA SVOLTA Nel corso degli anni precedenti si è proceduto ad effettuare l attività di farmacosorveglianza partendo dalle indicazioni regionali in materia previsti dal piano specifico mantenendo l effettuazione della stessa su tutte quelle attività che sono previste obbligatorie dalla normativa nazionale (tutti i soggetti autorizzati alla detenzione dei farmaci compreso le attività di grossista autorizzato o meno alla vendita diretta al dettaglio). Sono stati esclusi dalla verifica ispettiva, anche in base alle risorse disponibili, tutti gli allevamenti in possesso del solo registro dei trattamenti vidimato in base alla normativa nonché gli autorizzati a detenere farmaci (veterinari L.P. senza struttura). Saranno sottoposte a vigilanza quelli farmacie che saranno individuate nel corso dell anno dalla commissione farmaceutica dell ASL gestita dal Servizio Assistenza Farmaceutica sempre dell ASL (circa il 25%). CANILI CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTO NUMERO IMPIANTI PRESENTI Canili sanitari 1 Canili rifugio 2 Struttura zoofila gattile ENPA Canili Pensione/allevamento 7 Struttura amatoriale 0 Strutture commerciali 29 0 Attività svolta nel 2013 Concentramenti animali d affezione Canili rifugio Pensioni Petshop Toelettature N strutture N controlli effettuati Nel territorio Lecchese sono presenti 498 imprese registrate ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 come meglio dettagliato nella seguente tabella: ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi dell art. 5, comma 1 numero produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 148 essiccazione naturale 99 stoccaggio prodotti primari 148 macinazione e brillatura (mulini) 3 TOTALE 398 ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE ai sensi dell art. 5, comma 2 numero commercio all ingrosso e al dettaglio di prodotti agricoli e zootecnici, mangimi, prodotti di origine minerale e chimico industriali, etc. 0 trasportatori per conto terzi di additivi, premiscele, materie prime, mangimi 5 fabbricazione prodotti di origine minerale e chimico industriali (DM 13/11/85) 0 fabbricazione additivi (diversi da all. IV, capo 1) 0 fabbricazione premiscele (diversi da all. IV, capo 2) 0 fabbricazione mangimi commercio e autoconsumo (diversi da all. IV, capo 3) 1 fabbricazione mangimi composti autorizzati Legge 281/63, art. 5 1 condizionamento additivi, premiscele e mangimi, diverse da allegato IV 0 commercio ingrosso/dettaglio additivi e premiscele all. IV capo 1 e 2 possesso fisico e/o giuridico 0 commercio ingrosso/dettaglio additivi e premiscele (non all. IV capo 1 e 2) 0 Essicazione granaglie per conto terzi 3 TOTALE 10 22

23 ALIMENTAZIONE ANIMALE Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi PRODUZIONE ATTIVITA N ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio 0 ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio di additivi, fabbricazione e commercio di premiscele 0 ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio senza possesso fisico 0 MANGIMI fabbricazione per la vendita 5 MANGIMI fabbricazione per l'autoconsumo aziendale 35 TOTALE Come negli anni precedenti si è proceduto ad effettuare Audit e Ispezioni presso tutti i mangimifici riconosciuti e in percentuale presso quelli registrati quali depositi, consorzi agrari, allevamenti e produttori primari in particolar modo presso gli essicatoi per autoconsumo o conto terzi per la problematica aflatossina degli anni scorsi. Nel corso del 2013 è già stata completata la programmazione per distretto ASL e quindi trasmessa ai TT.PP., relativa al Piano Regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria, compresa la parte extrapiano,sull alimentazione animale. Per il PNAA il documento di programmazione è agli atti del Servizio. C è da evidenziare che negli anni precedenti non si sono segnalate positività o respingimenti di campioni non conformi. Attività svolta nel 2013 Mangimifici Riconosciuti (art.10, comma 5 1,lettera a,b, c, Reg. CE 183/05) N di impianti sottoposti ad ispezione/audit 3 Non conformità rilevate 0 Impianti registrati Produzione primaria Essicazione e stoccaggio granaglie N controlli effettuati N controlli effettuati 36 4 Non conformità rilevate 0 2 Anagrafe Stabilimenti Sottoprodotti di O.A. PRODUZIONE ATTIVITA' IMPIANTI CHE SVOLGONO ATTIVITA INTERMEDIE E STOCCAGGIO DI SOA CATEGORIA I 0 IMPIANTI CHE SVOLGONO ATTIVITA INTERMEDIE E STOCCAGGIO DI SOA CATEGORIA III 1 IMPIANTI DI MAGAZZINAGGIO DI PRODOTTI DERIVATI CATEGORIA 3 1 IMPIANTI DI INCENERIMENTO E COINCENERIMENTO 0 IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 1 1 IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 2 0 IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 3 0 IMPIANTI OLEOCHIMICI 0 IMPIANTI DI BIOGAS 0 IMPIANTI CHE MANIPOLANO SOA O PRODOTTI DERIVATI PER USI DIVERSI DALLA CATENA DEI MANGIMI 2 UTILIZZATORI REGISTRATI DI SOA E PRODOTTI DERIVATI PER SCOPI SPECIFICI 1 IMPIANTI DI PRODUZIONE DI FERTILIZZANTI ORGANICI O AMMENDANTI 0 TRASPORTATORI SOA 8 TOTALE 14 23

24 ATTIVITA SVOLTA Nel corso del 2013 l attività di controllo si è svolta secondo quanto previsto dalle Linee guida Regionali 2010 Attività di controllo ufficiale su stabilimenti riconosciuti ex Reg CE 1069/2009 CAT Tipologia impianto N stabilimenti N controlli audit Ispezioni Non conformità attivi rilevate Transito Produzione petfood Alimentazione animali particolari 1 Trasformazione Anagrafe Riproduzione animale. PRODUZIONE ATTIVITA STAZIONE MONTA NATURALE EQUINA 8 IMPIANTI DI INSEMINAZIONE ARTIFICALE EQUINA CON SEME REFRIGERATO O CONGELATO 1 RECAPITO DI MATERIALE SEMINALE 2 CENTRO DI PRODUZIONE DI MATERIALE SEMINALE 1 OPERATORI DI FECONDAZIONE ARTIFICIALE 82 TOTALE 94 L attività che contempla la vigilanza sulla riproduzione animale si svolge in contemporanea con le indagini sanitarie effettuate sugli stalloni (Piano arterite virale ecc.) che viene espletato dal SIAPZ, di conseguenza, anche se non previsto dalle indicazioni desunte dall attribuzione dei livelli di rischio in base alla tabella in allegato al Decreto D.G. Sanità n 446/2009 che prevede che di fronte ad un livello di rischio basso i controlli sulle strutture pertinenti la riproduzione animale si svolgano ogni due anni, i controlli vengono svolti annualmente in concomitanza dei piani sanitari. La collaborazione del SIAPZ con il personale dell Assessorato Provinciale competente in materia viene regolarmente attuata in totale sintonia per cui sia i controlli sulle strutture e, a seguito di apposita estrazione a campione regolarmente documentata, anche sul personale abilitato ad effettuare interventi di fecondazione artificiale. Attività di controllo 2013 Numero dei controlli N.C. Controllo dei Certificati d'intervento Fecondativo 0 24 ed Embrionale (CIF e CIE); Controllo delle stazioni di monta naturale 1/1 0 Controllo delle Stazioni di inseminazione 0 1/1 artificiale Controllo dei Centri di Produzione e dei Recapiti Recapiti: 2/2 0 di sperma; Centri prod.sperma:1/1 0 Controllo dei Centri di raccolta e magazzinaggio 0 1/1 dello sperma; 0 Controllo dei Centri di Produzione e Gruppi di 1/1 Raccolta di Embrioni ed Oociti; Controllo degli allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale; 0Controllo degli Operatori che praticano attività di fecondazione artificiale (Veterinari, Operatori pratici); 1/

25 Anagrafe Trasportatori di Animali TIPOLOGIA ATTIVITA Trasportatori < 8 ore 62 Trasporatori > 8 ore 4 Trasportatori esclusi campo applicazione reg. 01/05 34 TOTALE 100 Attività svolta nel 2013: Benessere durante il trasporto N controlli previsti dal piano 7 Controlli effettuati 11 Benessere alla macellazione N controlli previsti 14 N controlli effettuati 17 25

26 La programmazione 2014 (REGOLE 2014) La prevenzione veterinaria Macro-obiettivo: Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV). Finalità/risultati attesi: individuare, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale per programmare i controlli sulla filiera agroalimentare e zootecnica e assicurare la verificare - dell appropriatezza, dell efficacia e dell efficienza dei controlli ufficiali in conformità al documento Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali, in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV) e in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione. Azioni di massima: predisposizione Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria entro il 28/02/2014 e piano audit interni entro il 31/01/2014. Di seguito viene presentato il piano di audit trasmesso in Regione e che verrà effettuato nel corso del 2014; il piano ha previsto anche l intervento di auditor esterni e provenienti dai DPV di ASL limitrofe. PIANO AUDIT INTERNO 2014 DIPARTIMENTO VETERINARIO SERVI ZIO PROCESSO GRUPPO AUDIT GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC IAOA IAOA PROCEDURA dr. APPLIVATIVA RILASCIO Agostino CERTIFICAZIONI Pittino PROCEDURA dr. APPLIVATIVA RILASCIO Agostino CERTIFICAZIONI Pittino dr.ssa dr. Marco Raffaella Cecchetto - Spinelli dr. Antonella Fiore REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali X X IAOA PROCEDURA APPLICATIVA ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE dr. Antonella Fiore dr. Antonio Motta - dr.ssa Francesca Inviti REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ DDG Sanità n. 719/2007 : Approvazione delle procedure per l esecuzione dei controlli ufficiali mediante ispezione in applicazione del Regolamento (CE) n. 882/ Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali X IAOA PROCEDURA APPLICATIVA ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE dr. Marco Cecchetto dr. Stefano Luisoni REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ DDG Sanità n. 719/2007 : Approvazione delle procedure per l esecuzione dei controlli ufficiali mediante ispezione in applicazione del Regolamento (CE) n. 882/ Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali X SA SA PROCEDURA Dr.sa APPLICATIVA BONIFICA Raffaella SANITARIA Spinelli PROCEDURA APPLICATIVA ANAGRAFE CANINA dr.ssa Francesca Inviti Veterinario altra ASL Dr. Bonanomi Roberto PROCEDURA dr. Antonio Veterinario SIAPZ APPLICATIVA RILASCIO Motta - altra ASL CERTIFICAZIONI Dr, Tentori Francesco Dr. Panzeri Giovanni dr.ssa Francesca Inviti D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.G.S n /2012 DECRETO D.GENERALE SANITA' N DEL REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali X X X PROCEDURA APPLICATIVA SIAPZ ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE dr.ssa Raffaella Spinell dr. Antonio Motta - Veterinario altra ASL REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/ Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali X Macro-obiettivo: Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria. Finalità/risultati attesi: uniformare e rendere omogenee le modalità di controllo ufficiale conformandole al principio di trasparenza dell'azione e dei risultati del controllo, secondo procedure e istruzioni codificate. Azioni di massima: verifica positiva degli audit effettuati da enti esterni. Macro-obiettivo: ottimizzazione utilizzo delle risorse e razionalizzazione delle modalità operative; coordinamento delle diverse Autorità competenti coinvolte. Finalità/risultati attesi: ottimizzazione delle risorse per i controlli attraverso la razionalizzazione delle modalità operative anche al fine di prevenire la loro duplicazione presso le stesse unità produttive e coordinamento delle diverse Autorità competenti coinvolte. Azioni di massima: applicare i modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale in modo da prevenire le duplicazioni di attività; ricevere le comunicazioni inerenti le attività di controllo ufficiale svolte e le eventuali azioni successive adottate, nel rispetto delle prerogative proprie di ciascuna Autorità; collaborare, per quanto di competenza, con tutti gli attori del sistema al fine dell adozione delle appropriate azioni e per condividere, per quanto di competenza, gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i pertinenti risultati e le azioni adottate. 26

27 Di seguito si evidenzia il progetto Burocrazia no grazie : semplificazione e trasparenza nelle attività di prevenzione costruito in collaborazione con il DPM per il triennio : IMPEGNO STRATEGICO IMPEGNI OPERATIVI descrizione impegno dati di riferimento anno rendere i nostri "stakeholder" istituzionali, sociali ed associativi compartecipi e "protagonisti" della programmazione, pianificazione e rendicontazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medica e di Prevenzione Veterinaria, mediante la costituzione di tavoli tecnici permanenti di confronto attraverso i quali condividere strategie, procedure, protocolli e valutare congiuntamente i risultati raggiunti al momento solo per le attività inerenti la salute e la sicurezza dei lavoratori esiste un momento permanente di confronto e coordinamento con le istituzioni e le associazioni interessate. Il Comitato di coordinamento - circa 35 componenti - si riunisce con periodicità mensile, elabora procedure e protocolli condivisi che trovano in seguito applicazione, linee interpretative condivise localmente su eventuali dubbi normativi e programmi formativi. Non sono presenti altri tavoli di confronto permanente nonostante siano in uso un buon numero di protocolli operativi e liste di riscontro utilizzate nell'attività di vigilanza (DPV: procedure certificate n 20 - n check list DPM procedure certificate n 14 - n check list 3) e vengano effettuati momenti di confronto non strutturati con i vari "stakeholder". num impegno descrizione impegno operativo individuare gli "Stakeholder" per le aree ritenute stategiche (4), costituire tavoli tecnici permanenti con predisposizione di un regolamento completare il processo di costituzione dei tavoli tecnici e dei relativi regolamenti; individuare le procedure-documenti da condividere per ogni tavolo; pubblicare le procedure condivise stabilizzare in modo costante l'attività dei tavoli tecnici - pubblicare le procedure/documenti condivisi indicatore [tavoli tecnici costituiti/previsti (4)*100 = 75% p 50 + regolamenti prodotti/previsti (4)*100 = 75% p 50] = 100 punti [tavoli tecnici costituiti/previsti (4)*100 = 100% p 25 + regolamenti prodotti/previsti (4)*100 = 100% p 25 + procedure_documenti individuati per tavolo attivato > 3 p 25 + procedure_documenti pubblicati > 2 p 25] = 100 punti [procedure_documenti definiti/previsti * 100 = 100% p 50 + procedure_documenti pubblicati/previsti * 100 = 100% p 50] = 100 punti Macro-obiettivo: Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore veterinario. Finalità/risultati attesi: attuare quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia di semplificazione degli adempimenti in materia di autocontrollo, di documentazione relativa al trasporto dei bovini, di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all export verso i Paesi terzi in attuazione di quanto previsto dal dispositivo regionale. Azioni di massima: attuare le indicazioni regionali. Macro-obiettivo: Sistema informativo Veterinario Integrato (SIVI). Finalità/risultati attesi: assolvimento e rendicontazione dei debiti informativi necessari per il governo delle attività di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria tramite il Sistema Informativo Veterinario Integrato. Azioni di massima: aggiornamento costante di SIVI. Macro-obiettivo: Valorizzare i prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare. Finalità/risultati attesi: valorizzare i prodotti alimentari italiani di origine animale, migliorare in modo trasparente l informazione sui contenuti e le proprietà degli alimenti, diffondere la conoscenza dei processi di produzione e intensificare e razionalizzare l attività di controllo per la sicurezza alimentare in vista dell evento EXPO Azioni di massima: secondo le indicazioni regionali i DPV avviare collaborazioni su specifici progetti di ricerca in coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori e Istituti scientifici; Attuazione degli step previsti dalla UO Veterinaria per la realizzazione del progetto regionale ARS-Alimentaria ; garantire secondo quanto codificato da un apposito Piano in coordinamento col Ministero della Salute, l intensificazione dell attività di controllo integrata tra le diverse AC sul settore agroalimentare in vista dell evento EXPO

28 Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini PROGRAMMAZIONE DIPARTIMENTALE OBIETTIVI ANNO 2014 AREA : SANITA ANIMALE D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.S n /2012 e D.D.S. n.7112/2013 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini D.D.U.O. n.99/2011 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Blue Tongue nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota Regione Lombardia H del 12/08/2011 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata BSE D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n del modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Campioni effettuati/campioni da effettuare Sorveglianza EST ovicaprine Nota H del 12/02/2013 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Malattia vescicolare del suino D.D.U.O. n. 5923/2009 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR Malattia di Aujeszky D.M. 1 aprile 1997; DM 30/12/2010 e smi modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR 28

29 Influenza aviaria D.D.U.O. n. 3009/2011 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini Piani nazionali trasmessi dal Min. Sal. con nota DGSAF 254/P dell 8/01/2013 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata West Nile Disease Piano nazionale; nota Regione Lombardia H del 14/08/2013 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Anemia Infettiva degli Equidi nota Regione Lombardia H del 6 novembre O.M. 6 agosto 2010 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Arterite Virale Equina O.M. 13 gennaio 1994 e smi modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità delle Api Nota MdS del 30/09/2013 Decisione 2013/512/UE del 17 ottobre 2013 modalità rendicontazione/reporting trasmissione delle schede di campionamento all UO e all OEVR modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI in allevamento Reg.(CE) 1034/2010 del , circolare MdS DGSA del (almeno 3% aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a con-trollo non deve essere superiore all 85% del totale dei motivi di selezione) - Nota MdS DGSA del Nuove check list modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI al macello Reg.(CE) 1082/2003 del , Nota MdS n del modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata 29

30 Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli OVI-CAPRINI Reg.(CE) 1033/2010 del ; circolare Min Sal DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende e al-meno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere supe-riore all 85% del totale dei motivi di selezione) - Nota MdS DGSA del Nuove check list modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei SUINI Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lvo 26/10/2010 (almeno l 1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione del-le aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all 85% del totale dei motivi di selezione) modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli EQUINI D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 (almeno il 5 % delle aziende; lo stesso moti-vo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all 85% del totale dei motivi di selezione) modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Biosicurezza allevamenti suini DDUO n. 5923/2009; almeno un controllo annuale in tutti gli allevamenti da riproduzione e negli allevamenti da ingrasso ritenuti a rischio più elevato modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Biosicurezza allevamenti avicoli D.D.U.O 3009/2011; nota U.O. Veterinaria prot. n : almeno un controllo annuale: tutti gli svezzatori e commercianti avicoli nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensi-vo: tutti gli allevamenti avicoli intensivi, nel restante territorio regionale tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e lunga vita (riproduttori ed ovaiole. Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o autorizzati a partecipare a fiere/mostre/mercati devono essere sottoposti a verifica almeno due volte all anno. Inoltre: negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ am-pliamenti produttivi, autorizzati in deroga rispetto alle distanze minime previste dal DDUO 3009/2011 verifica conformità al progetto autorizzato modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo D.D.U.O. n.101/2011; D.D.U.O. 4108/2013 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata 30

31 Rinotracheite Infettiva del Bovino D.D.S. n.5080/2007 e smi modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR Agalassia contagiosa degli ovi-caprini D.D.U.O. n /2010 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Riproduzione animale D.D.G.S. n.446/2009 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/attività programmata Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica DDG n del 5 dicembre 2012 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Controlli effettuati/controlli programmati e attività di formazione Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie DDUO n del 16 luglio 2012 modalità rendicontazione/reporting Registrazione e reportistica disponibile in BDR modalità di verifica (indicatori) Controlli sulle aziende aderenti Piano di controllo sull Anagrafe degli Animali d Affezione D.D.G.S. n del 29/12/2008 modalità rendicontazio-ne/reporting Tabella specificamente predisposta modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/attività programmata NUMERO L.P. ACCREDITATI NUMERO L.P. DA CONTROLLARE Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d affezione R.r. n. 2/ nota Regione Lombardia prot.n.h del 14/01/2011 modalità rendicontazio-ne/reporting Tabella specificamente predisposta modalità di verifica (indicatori) n. strutture controllate/n. strutture controllabili 31

32 TIPO STRUTTURA NUMERO STRUTTURE PRESENTI NUMERO STRUTTURE DA CONTROLLARE RIFUGIO COMUNALE gestione diretta 0 0 RIFUGIO COMUNALE gestito in convenzione 2 2 RIFUGIO DI ASSOCIAZIONI O PRIVATI 0 0 PENSIONE 7 7 ALLEVAMENTO 0 0 ZOOFILA 0 0 COMMERCIALE 2 2 AMATORIALE 0 0 Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale Riferimento piano specifico 2013 a cura del Ministero della Salute e indicazioni regionali modalità rendicontazio-ne/reporting Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR) Applicativo informatico regionale Gestione NC PNR modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/attività programmata - Preaccettazione: N conf. preaccettati x 100/N conf. totali > 85 - Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di non conformità Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca dei resi-dui negli animali e alcuni prodotti di origine animale Riferimento piano specifico modalità rendicontazio-ne/reporting Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR) - Applicativo informatico regionale Gestione NC PNR modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/attività programmata - Preaccettazione: N conf. preaccettati x 100/N conf. totali > 85 OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : SANITA ANIMALE D.D.G.S del 18 luglio 2013 PIANO REGIONALE DI CONTROLLO E CERTIFICAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA e nota H del 18/11/2013 OBIETTIVI: - definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell export; - raccogliere dati statistici sull incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino; - fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti. ATTIVITA Il Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi, che, anche in assenza di forme cliniche di malattia, determina rilevanti danni economici diretti negli allevamenti bovini e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a base di latte destinati alle esportazioni, è finalizzato a: rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini per l adozione dei provvedimenti conseguenti; fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell infezione negli allevamenti; definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti deri-vati; monitorare la diffusione dell infezione nel patrimonio bovino della Lombardia DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio tutti i sospetti clinici di paratubercolosi devono essere segnalati all ASL, che, in caso di conferma adotta i provvedimenti conseguenti; tutte le aziende che richiedono la certificazione sanitaria, ai fini dell export del latte e dei prodotti derivati, devono rispettare i re-quisiti ed essere sottoposte ai 32

33 controlli, a seconda della rispettiva qualifica sanitaria frequenza (o criteri per stabilire frequenza) Controlli sanitari differenziati, in relazione allo stato sanitario dell allevamento e, su richiesta del proprietario, al livello di certificazione acquisito o che si intende acquisire luogo e momento del controllo In allevamento: controlli annuali per il mantenimento o rilascio qualifi-che sanitarie. In allevamento e macello: controlli per approfondimenti diagnostici, in caso di sospetto clinico metodi e tecniche Visita clinica, esame anatomo-patologico, prove diagnostiche di labora-torio modalità rendicontazione e feedback Registrazione in BDR/BDN dell adesione al piano e della qualifica sanitaria modalità verifica Indicatori: allevamenti aderenti e qualifiche sanitarie in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni PIANO REGIONALE DI ACCREDITAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI SUINI NEI CONFRONTI DELLA MALATTIA DI AUJESZKY OBIETTIVI: - accreditare tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky; - garantire agli allevamenti suini le condizioni sanitarie per la libera commercializzazione degli animali ATTIVITA Descrizione Considerata l importanza economica del settore suinicolo lombardo e le limitazioni che la malattia può determinare alla movimentazione degli animali e dei loro prodotti, con conseguenti danni economici, Regione Lombardia intende perseguire entro il 2015 l accreditamento di tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky. Gli allevamenti che non risulteranno accreditati al 1 gennaio 2016 non potranno movimentare i suini. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ: categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio La/e ASL presenta/no alla UO Veterinaria, entro il 30 gennaio del 2014, per l approvazione, un piano di attività per l accreditamento delle pro-vince entro il 2015, con programmazione dei termini entro cui conseguire: l accreditamento di tutti gli allevamenti da riproduzione la conoscenza dello stato sanitario degli allevamenti da ingrasso, anche mediante controlli al macello l accreditamento degli allevamenti, diversi da quelli da riproduzio-ne, che risultano sieronegativi l accreditamento di tutti i rimanenti allevamenti suini Sono altresì da intensificare i controlli tesi a verificare la corretta attuazione del piano vaccinale negli allevamenti suini sieropositivi frequenza (o criteri per stabilire frequenza) Frequenza e numerosità campionaria in relazione a tipologia, consistenza e stato sanitario dell allevamento, secondo le disposizioni nazionali (D.M. 1 aprile 1997 e s.m.i.) luogo e momento del controllo In allevamento: controlli per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. In macello: controlli su gli allevamenti da ingrasso metodi e tecniche Ispezioni in allevamento, campionamenti modalità rendicontazio-ne e feedback L attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano modalità verifica Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni 33

34 Di seguito viene riportato l elenco delle aziende che si tenterà di accreditare nel corso del 2014: CT_AZIENDAsc DS_COMUNE XT_DENOMINAZIONE XT_TIPOLOGIA_ALLEV capi 010LC001 1 BRIVIO AZ. AGR. DELL ADDA DI BESANA SILVIA, FILIPPO E C. SS Riproduzione - ciclo aperto LC054 3 COLICO AZ. AGR. LEGNONE Riproduzione - ciclo aperto LC012 2 GARLATE ANGHILERI MARIA IDA Riproduzione - ciclo aperto LC001 3 MISSAGLIA AZIENDA AGRICOLA CANTU DI VITALI ANGELO Riproduzione - ciclo aperto LC060 3 OGGIONO AZ. AGR. CAGLIANI GIOVANNI Riproduzione - ciclo aperto LC019 9 ROVAGNATE SOCIETA AGRICOLA BAGAGGERA S.R.L Riproduzione - ciclo aperto LC002 3 BALLABIO PRATO DELLA CHIESA S.S.LOCATELLI MARTINO & ANDREA Ingrasso - finissaggio 5 009LC013 5 BOSISIO PARINI FATTORIA SELVA DI VALSECCHI Ingrasso - finissaggio 6 010LC001 4 BRIVIO A.A. LA CAMILLA DI BASSETTI GABRIELLA Ingrasso - finissaggio LC020 2 BULCIAGO ISACCHI CARLO BATTISTA Ingrasso - finissaggio LC035 1 GALBIATE COMMERCIALE DECA DI DE CAPITANI Ingrasso - svezzamento 0 061LC001 2 OSNAGO MAGGIONI GIUSEPPE A.A Ingrasso - finissaggio 7 065LC002 3 PASTURO AZ. AGR. INVERNIZZI GIACOMO E FELICE S.S Ingrasso - finissaggio LC002 2 VENDROGNO ROVATI FABRIZIO Ingrasso - finissaggio 4 087LC001 1 VERDERIO INFERIORE AZIENDA AGRICOLA CANTU DI VITALI ANGELO Ingrasso - finissaggio LC002 6 VERDERIO INFERIORE BURBELLO SOCIETA AGRICOLA Ingrasso - finissaggio LC001 2 ANNONE DI BRIANZA NEGRI ANGELO S.R.L Riproduzione - ciclo chiuso LC022 2 BARZANO' FUMAGALLI GABRIELE Riproduzione - ciclo chiuso 5 013LC004 9 CALOLZIOCORTE VALSECCHI LAURA Riproduzione - ciclo chiuso 2 017LC023 4 CASSAGO BRIANZA AZ. AGR. CASCINA COSTA DI REDAELLI FRANCESCA GIOVANNA Riproduzione - ciclo chiuso LC006 4 CERNUSCO LOMBARDONE MANDELLI GIUSEPPE Riproduzione - ciclo chiuso LC037 4 COLICO MALACRIDA PIETRO Riproduzione - ciclo chiuso 7 029LC008 5 CREMENO INVERNIZZI ANTONIO Riproduzione - ciclo chiuso LC029 3 GALBIATE SOCIETA AGRICOLA PRISMA Riproduzione - ciclo chiuso 1 048LC017 2 MERATE CASATI MARCO ITALO Riproduzione - ciclo chiuso 9 070LC001 2 PRIMALUNA POMONI NOEMI Riproduzione - ciclo chiuso 4 070LC009 4 PRIMALUNA PRANDI SILVIO Riproduzione - ciclo chiuso 2 DEMATERIALIZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI PER LA MOVIMENTAZIO-NE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA: PROGETTO SPERIMENTALE OBIETTIVO: dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovi-ni ATTIVITA Descrizione Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l utilizzo della dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatiz-zata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque ga-rantendo la tracciabilità degli animali lungo l intera filiera. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione interessata Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale. Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con le altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi Comunitari e/o Paesi Terzi. Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati all utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni ana-grafiche Adesione L adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base volontaria metodi e tecniche attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abilitati in merito all utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività divulgativa finalizzata all abilitazione di nuovi utenti modalità rendicontazio-ne e feedback Relazione sull attività formativa Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli al-levatori modalità verifica Attività di formazione rivolta agli operatori del settore Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elabora-to direttamente in BDR, in assenza di passaporto 34

35 PROGETTO PER LA CREAZIONE DI NUCLEI DI SELEZIONE GENETICA PER LA RESISTENZA ALLA SCRAPIE OBIETTIVO: incentivare l adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di con-sanguineità contenuta ATTIVITA Descrizione Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prio-ritaria da allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali ef-fettuare selezione in linea maschile e femminile attraverso schemi di sele-zione mirati che tengano conto degli aspetti morfologico produttivi DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione interes-sata Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria: allevamenti aderenti al piano di selezione genetica allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell attività di moni-toraggio obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 luglio 2012 Azioni Individuazione degli allevamenti per la creazione dei nuclei di selezione predisposizione degli schemi di selezione attività formativa/divulgativa test di genotipizzazione Modalità di selezione Le modalità di selezione verranno individuate dai DPV, in accordo con l allevatore, per tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con DDUO n.6306 del 16 luglio IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici con-sultivi per la definizione dello schema di selezione. metodi e tecniche assistenza tecnica (supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni; consulenza scientifica per la pianificazione e gestione dello schema di selezione allo scopo di selezionare capi resistenti con caratte-ristiche morfologiche, produttive e riproduttive soddisfacenti) selezione in linea maschile e femminile (test di genotipizzazione) attività di formazione modalità rendiconta-zione e feedback Relazione di attività; nuclei di selezione modalità verifica Incremento numero di capi semi resistenti e resistenti LABORATORIO IZSLER Analisi di genotipizzazione OBIETTIVI REGIONALI MULTIDISCIPLINARI DI NUOVA FORMULAZIONE - ANNO 2014 TITOLO: CONDIZIONALITA ATTIVITA DI CONTROLLO 2014 OBIETTIVI: Attuazione del protocollo di intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente politica agricola dell'ue (PAC) ATTIVITA Descrizione controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico - ai sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal pro-gramma di sviluppo rurale di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007 DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota comprende: - Campione casuale individuato dalla UO Veterinaria - Campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle percentuali di controllo proprie della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di sanità pubblica veterinaria frequenza (o criteri per stabilire frequenza) L attività di controllo per la condizionalità rientra nell attività programmata dei DPV. Effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014 luogo e momento del controllo Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari facenti parte del campione di condizionalità metodi e tecniche SIV Documenti regionali condizionalità 2014 modalità rendicontazione e feedback registrazione negli applicativi informatici relazione inerente i risultati della supervisione e l attività formativa interna Trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai controlli con esito di non conformità modalità verifica Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1 livello): Attività di supervisione Attività effettuata/attività programmata Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (con-trolli di 2 livello): Definizione e trasmissione del campione di condizionalità Controllo documentale a campione 35

36 PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ IN BASE ALLA CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO PREMESSA Gran parte dell attività della sanità animale è legato o ad attività (Piani nazionali, comunitari e regionali) con carattere di cogenza o ad attività istituzionalmente dovute, svolte su richiesta di terzi e, quindi, non programmabili (certificazioni, accertamenti diagnostici,sopralluoghi, ecc.). Di fatto la percentuale di ore lavorabili dedicabili all attività autonomamente programmabili riveste una limitata possibilità a volte impossibile da effettuare per sopraggiunti impegni o per mancanza di personale. Come già accennato nel capitolo relativo ai criteri generali adottati per le attività di programmazione in sanità animale, con il termine di graduazione del rischio,si intende un processo di classificazione degli stabilimenti, basate sul tipo di attività svolta, sule modalità di gestione dei processi, con la finalità dichiarata. Si tratta di uno strumento volto, sulla base delle opportunità e delle disponibilità, ad allocare le risorse in modo efficiente ed efficace. In sanità animale, stante la numerosità degli impianti la categorizzazione del rischio viene attuata per macrocategorie di allevamenti, identificabili tramite il loro indirizzo produttivo e la tipologia di allevamento. Di seguito viene riportato il sistema utilizzato per la valutazione del rischio: ALLEVAMENTO CODICE AZIENDALE CATEGORIA CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO N. CAPI/TIPOLOGIA STRUTTURA LC CRITERI DI VALUTAZIONE DATA DI COSTRUZIONE O RISTRUTTURAZIONE SIGNIFICATIVA CONDIZIONI GENERALI E DI MANUTENZIONE DATA NUOVA COSTRUZIONE (0) VALUTAZIONE RECENTE RISTRUTTURAZIONE (10) ABBASTANZA RECENTI (20) BUONE (0) DISCRETE (20) SCARSE (40) DIMENSIONE DELL'IMPIANTO E FAMILIARE (DA ARTIGIANALE (DA 6 A ENTITA' DELLA 1 A 5 CAPI) (0) 20 CAPI) (20) PRODUZIONE/ATTIVIT A' INDUSTRIALE MEDIO (DA 21 A 100 CAPI) (40) FIRMA e timbro veterinario operatore DATATE (30) INSUFFICIENTI (70) INDUSTRIALE GRANDE (OLTRE 101 CAPI) (70) J X TOT 0,10 0 rischio alto: superiore a 42 0,10 0 rischio medio alto da 37 e 42 0,10 0 rischio medio basso da 30 a DIMENSIONE DELLA ZONA SERVITA CATEGORIA/SPECIE AA LOCALE (0) VACCHE DA LATTE PER TRASFORMAZI ONE (0) REGIONALE/PROVIN CIALE (10) VACCHE DA LATTE CRUDO (15) NAZIONALE (20) VACCHE DA LATTE ALTA QUALITA' (30) UE/PAESI TERZI (30) VACCHE DA LATTE VENDITA DIRETTA (50) 0,10 0 rischio basso inferiore a 30 0,18 0 PRODUZIONE/TIPOLOGI A AA VENDUTI 6 B CARNE, LATTE/ S RIPRODUTTORI, INGRASSI/ E STANZIALI, MOVIMENTABILI/ AA NAZIONALI, COMUNITARI, EXTRACOMUNITARI B CARNE AUTOCONSUM O/S INGRASSO AUTOCONSUM O/ E STANZIALI/ AA REGIONALI (0) B CARNE VENDITA/S INGRASSO VENDITA/E MOVIMENTAZIONI NAZIONALI/ AA NAZIONALI (15) B LATTE/S RIPRODUZIONE/ E MOVIMENTAZIONI UE/AA UE (30) B LATTE CRUDO/ S RIPRODUZIONE E VENDITA RIPR./ E MOVIMENTAZIO NE EXTRA UE/AA EXTRA UE (50) 0,18 0 IGIENE DELLA PRODUZIONE AUTOCONTROLLO/ REGISTROC/S/ VERIFICHE ACR DATI STORICI 11 PROFESSIONALITA' E DISPONIBILITA' ALLA COLLABORAZIONE FORMAZIONE E COMPETENZA DEGLI ADDETTI ELEVATA (0) DISCRETA (15) SCARSA (30) ELEVATA (0) DISCRETA (15) SCARSA (30) COMPLETEZZA DA INTEGRARE DOCUMENTAZIONE COMPLETA (0) ADEGUATA (10) (20) CORRETTE REGISTRAZIONI IRREGOLARITA' E NON CONFORMITA' PREGRESSE RISCONTRATE APPLICATE E ADEGUATE (0) NON SIGNIFICATIVE O FORMALI (0) CARENZE MINORI (20) NON SIGNIFICATIVE O FORMALI RIPETUTE (30) CARENZE MAGGIORI (40) SOSTANZIALI O GRAVI, ISOLATE E RISOLTE (60) INSUFFICIENTE (50) INSUFFICIENTE (50) INADEGUATA (40) 0,20 0 0,20 0 0,22 0 INADEGUATE, NON APPLICATE (60) 0,22 0 SOSTANZIALI O GRAVI, RIPETUTE O NON RISOLTE (100) 0,20 0 Per gli allevamenti suinicoli il viene utilizzato il sistema applicativo denominato GRAS, già può assolvere a questa necessità, fornendo uno strumento utile a valutare il livello di attenzione da dedicarsi ad ogni singolo allevamento suinicolo della provincia e, di conseguenza, permettendo un immediata individuazione degli allevamenti da sottoporre prima di altri a controllo. ATTIVITA AUTONOMAMENTE PROGRAMMATE L attività autonomamente programmata per il prossimo triennio tramite metodiche di graduazione del rischio sarà rivolta ai seguenti aspetti prioritari: BOVINI Verrà verificata la corretta gestione del MSR in allevamento (gestione delle spoglie dei soggetti morti in allevamento, prelievo di obex nei soggetti di età > a 48 mesi deceduti in stalla.) OVICAPRINI Durante le ispezioni verrà prioritariamente verificato il mantenimento dei livelli di qualifica sanitaria per BRC tramite il controllo delle certificazioni in ingresso degli animali introdotti ed il rispetto delle procedure di identificazione e registrazione e comunicazione alla BDR di quanto dovuto (tracciabilità e rintracciabilità). Verrà anche verificata la corretta gestione del MSR in allevamento (gestione delle spoglie dei soggetti morti 36

37 in allevamento, prelievo della testa soggetti di età > a 18 mesi deceduti in stalla). SUINI AVICOLI Non si ritiene utile attivare alcun percorso su queste tipologie di allevamento ALPEGGI Verrà verificato, su una percentuale significativa di alpeggi, il pieno e continuativo rispetto della normativa regionale vigente in materia di spostamento degli animali per ragioni di pascolo ( D. d. u. o. n. 101/2011) e delle comunicazioni e registrazioni gravanti sull allevatore CONCENTRAMENTI DI ANIMALI Durante le ispezioni verrà prioritariamente verificato il mantenimento delle qualifiche sanitarie (certificazioni sanitarie in entrata) e la corretta gestione, in particolar modo per stalle di sosta, centri di raccolta, scuderie e i centri ippici, del registro dell impianto. Verranno anche verificati: il rispetto del corretto avvicendamento degli animali destinati al commercio e delle normative che regolamentano gli scambi di animali (registrazione UVAC), eventuali vincoli sanitari disposti a destinazione e l esecuzione delle quarantene, laddove prescritte. 37

38 OBIETTIVI - ANNO 2014 : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Dalla valutazione dell analisi di contesto emergono alcune considerazioni utilizzate nella programmazione: il numero di attività soggette a controllo si mantiene sostanzialmente invariato rispetto agli anni precedenti il numero di capi macellati rimane nel complesso invariato soprattutto grazie all attività dei due impianti di macellazione più importanti presenti nell ASL di Lecco (uno di bovini e uno di conigli) rimane di rilievo l attività di controllo e di rilascio delle certificazioni negli stabilimenti che esportano carni, prodotti a base di carne verso Paesi Terzi che nel corso del 2013 sono numericamente aumentati le non conformità evidenziate nel corso dell attività di controllo sono maggiormente concentrate negli stabilimenti di maggiori dimensioni (soggetti a maggior controllo) e sono rilevate soprattutto mediante ispezione e durante i controlli specifici (cosiddetti Livelli 3 ) svolti settimanalmente preso gli stabilimenti inseriti nelle liste di esportazione di carne e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi e quotidianamente per lo stabilimento inserito nell elenco per l esportazione di prodotti a base di carne verso gli USA anche se nel 2012 sono aumentate le non conformità evidenziate negli stabilimenti di vendita al dettaglio anche in relazione all attuazione dei controlli nel fine settimana e al di fuori dei normali orari di servizio. In questo senso restano confermati i seguenti principi di programmazione: esecuzione di almeno un controllo ufficiale in tutti gli stabilimenti riconosciuti esecuzione dei controlli ufficiali negli stabilimenti riconosciuti da parte dei Veterinari Ufficiali e negli stabilimenti registrati da parte dei Tecnici della Prevenzione. suddivisione numerica delle varie tipologie di controllo ufficiale prevedendo il controllo mediante audit oltre che nelle situazioni di maggior complessità anche nei macelli e nei laboratori di prodotti a base di carne non industriali classificati al maggior livello di rischio e mantenendo un numero più elevato di controlli mediante ispezione negli stabilimenti meno complessi dal punto di vista produttivo e tecnologico nella programmazione dell attività di ispezione negli impianti di macellazione e di sezionamento carni si è proceduto alla previsione dei controlli specifici per la verifica dell igiene della macellazione, della gestione del MSR, dell anagrafe bovina, del benessere degli animali al trasporto e al momento della macellazione, dell utilizzo degli additivi (anche in considerazione dell applicazione del Reg. 1333/2008, dell applicazione delle norme in materia di requisiti microbiologici (reg. 2073/2005) coma da indicazioni regionali mantenimento dell esecuzione dei controlli di Livello 3 in tutti gli stabilimenti inseriti nelle liste di esportazione di carne, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte verso Paesi Terzi mantenimento della Supervisione in tutti gli stabilimenti inseriti negli elenchi per l esportazione di carni e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi programmazione dell attività di campionamento prevedendo una quota dei prelievi presso le strutture di produzione/trasformazione in modo da verificare non solo il livello igienico dei prodotti al momento della commercializzazione al dettaglio ma anche in fase di produzione. Nella programmazione dell attività di controllo del 2014 si è, inoltre, tenuto conto dei seguenti specifici Piani di controllo previsti a livello regionale: Piano di controllo della gestione del M.S.R. - anno 2014 Piano di controllo presso gli impianti di macellazione identificazione animali e anagrafe bovina - anno 2013 Piano regionale benessere animale 2014 Piano regionale di monitoraggio radioattività ambientale Piano regionale di verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg (CE) n. 2073/05 presso le industrie alimentari. 38

39 Graduazione del rischio La graduazione del rischio degli impianti soggetti a controllo è stata attuata sulla base delle indicazioni regionali degli anni passati (in particolare dalle Circolari 32/SAN/2007, 19/SAN/2008 e 26/SAN/2009) con l attribuzione del livello di rischio alle macrocategorie e, successivamente per quanto riguarda gli stabilimenti riconosciuti, ai singoli impianti. Si è, inoltre, tenuto conto di quanto indicato nel Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria utilizzando le score card inserite nel Piano stesso. IMPIANTI RICONOSCIUTI In questo caso tutti gli stabilimenti vengono sottoposti ad almeno un controllo nel corso dell anno. Per quanto riguarda l attribuzione delle frequenze si procede con una graduazione per macrocategoria e con una graduazione per singolo impianto secondo i seguenti criteri. Graduazione per macrocategorie Gli stabilimenti sono classificati in base alle categorie previste dal Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI) che è stato allineato al sistema SINTESI e all individuazione per ciascuno di essi dell attività prevalente; tali informazioni sono state inserite in SIVI con l aggiornamento completo dell anagrafica degli stabilimenti riconosciuti. Si procede, poi, all attribuzione del livello di rischio alle macrocategorie secondo i seguenti criteri: tipologia di attività svolta (maggior rischio: macellazione, sezionamento e trasformazione) dimensioni dello stabilimento (maggior rischio: industriali) dimensioni del mercato servito (maggior rischio: esportazione verso Paesi Terzi) Da tale valutazione è scaturita la graduazione indicata nella tabella seguente. sezione categoria attività N impianti presenti livello di rischio per tipologia di attività 0 ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO 9 4 MACELLO INDUSTRIALE 4 1 MACELLO NON INDUSTRIALE 23 2 I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI LABORATORIO DI SEZIONAMENTO INDUSTRIALE 3 1 LABORATORIO DI SEZIONAMENTO NON INDUSTRIALE 5 3 II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1 1 V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1 1 STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE 9 1 VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE NON INDUSTRIALE 12 3 VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3 4 X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2 4 TOTALE 72 Graduazione per stabilimento Viene adottata la metodologia stabilita dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria che prevede l utilizzo dei seguenti criteri: Criteri e parametri di pesatura Sono individuate 5 tipologie di criteri suddivise in 12 criteri come di seguito indicato: Tipologia di valutazione Criterio di valutazione 1. Caratteristiche struttura 1.1 Lay-out impianto 1.2 Condizioni microclimatiche, di manutenzione e di pulizia 39

40 1.3 Numero di addetti alla produzione 2. Produzione 2.1 Categoria di alimento in base alla produzione a maggiore rischio elaborata nell impianto e dell entità relativa della sua produzione 2.2 Destinazione d uso in base alla produzione a maggiore rischio elaborata nell impianto e dell entità relativa della sua produzione 2.3 Ambito di Commercializzazione 3. Processi 3.1 Procedure di prerequisito 3.2 HACCP 3.3 Rintracciabilità e ritiro Personale 4.1 Professionalità e coinvolgimento della direzione 4.2 Formazione e comportamento degli addetti 5. Dati storici 5.1 Risultati dei precedenti controlli Per ciascun criterio di valutazione sono individuati 5 livelli di rischio (da 1 - basso rischio a 5 - alto rischio). In relazione all importanza delle singole voci, viene assegnato un valore di pesatura a ciascuna tipologia e a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente: Tipologia di valutazione 1. Caratteristiche struttura Criterio di valutazione 40 Pesatu ra 30, Lay out impianto 10, Condizioni microclimatiche, di 16,66 manutenzione e di pulizia 1.3 Numero di addetti alla produzione 3,34 2. Produzione 10, Categoria di alimento 3, Destinazione d uso 3, Ambito di commercializzazione 3,33 3. Processi 30, Procedure prerequisito 13, HACCP 13, Rintracciabilità e ritiro 3,33 4. Personale 15, Professionalità e coinvolgimento della 5,00 direzione 4.2 Formazione e comportamento degli 10,00 addetti 5. Dati storici 15, Risultati dei precedenti controlli 15,00 Il punteggio previsto per ciascun criterio viene moltiplicato per il livello di rischio (da 1 a 5) assegnato a ciascun impianto ottenendo, così, il punteggio complessivo. A questi criteri sono stati aggiunti degli specifici punteggi in base a: numero NC rilevate nel 2013

41 iscrizione negli elenchi del Ministero della Salute per l esportazione di carne e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi numero di attività (oltre la prevalente) per cui ciascun impianto è riconosciuto. Dopo aver ordinato in ordine decrescente gli stabilimenti in base al punteggio assegnato e averli suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% degli impianti ogni gruppo) l assegnazione di ogni impianto al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema LIVELLO RISCHIO ALTO LIVELLO RISCHIO MEDIO ALTO LIVELLO RISCHIO MEDIO BASSO LIVELLO RISCHIO BASSO basso) Primo gruppo impianti (con punteggio più alto) Secondo gruppo impianti Terzo gruppo impianti Quarto gruppo impianti (con punteggio più A seguito di tale suddivisione è scaturita la seguente assegnazione dei livelli di rischio per gli impianti delle varie macrocategorie. N impianti per livello di rischio sezione categoria attività ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO MACELLO INDUSTRIALE MACELLO NON INDUSTRIALE I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI LABORATORIO DI SEZIONAMENTO INDUSTRIALE 2 1 LABORATORIO DI SEZIONAMENTO NON INDUSTRIALE II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1 V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1 STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE NON INDUSTRIALE VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 1 1 TOTALE Ispezioni presso stabilimenti registrati Per la graduazione del rischio degli impianti registrati, considerata la notevole numerosità degli stabilimenti interessati, si procede alla graduazione del rischio esclusivamente per macrocategoria utilizzando, anche in questo caso, la metodologia indicata nel Piano Regionale Prevenzione Veterinaria per questa tipologia di attività. In particolare sono stati utilizzati i criteri di valutazione e il metodo di calcolo specificato nello schema di seguito riportato che ricalca, pur semplificato, il metodo previsto per gli stabilimenti riconosciuti. Criteri e parametri di pesatura Sono individuate 2 tipologie di criteri suddivise in 5 criteri come di seguito indicato: Tipologia di valutazione Criterio di valutazione 1. Attività 1.1 Dimensioni 1.2 Natura dell attività 1.3 Natura degli alimenti 2. Dati storici 2.1 Risultati dei precedenti controlli 2.2 Numero dei controlli Per ciascun criterio di valutazione sono individuati 5 livelli di rischio (da 1 - basso rischio a 5 - alto rischio). 41

42 In relazione all importanza delle singole voci, viene assegnato un valore di pesatura a ciascuna tipologia e a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente: Tipologia di Pesatu Criterio di valutazione valutazione ra 1. Attività 40, Dimensioni 13, Natura dell attività 13, Natura degli alimenti 13,34 2. Dati storici 20, Risultati dei precedenti controlli 10, Numero dei controlli 10,00 Il punteggio previsto per ciascun criterio viene moltiplicato per il livello di rischio (da 1 a 5) assegnato a ciascuna macrocategoria ottenendo, così, il punteggio complessivo. Dopo aver ordinato in ordine decrescente le macrocategorie in base al punteggio assegnato e averli suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% delle macrocategorie ogni gruppo) l assegnazione di ogni macrocategoria al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema LIVELLO RISCHIO ALTO LIVELLO RISCHIO MEDIO ALTO LIVELLO RISCHIO MEDIO BASSO LIVELLO RISCHIO BASSO Primo gruppo macrocategorie (con punteggio più alto) Secondo gruppo macrocategorie Terzo gruppo macrocategorie Quarto gruppo macrocategorie (con punteggio più basso) Dall elaborazione dei dati applicati alle imprese del settore alimentare registrate dell ASL di Lecco è risultata l attribuzione dei livelli di rischio indicati nella tabella seguente. 42

43 LIVELLO DI NUMERO RISCHIO PER CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTO IMPIANTI TIPOLOGIA PRESENTI IMPIANTO DEPOSITI ALIMENTI Deposito registrato di alimenti 78 4 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Vendita su aree pubbliche Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 18 3 Negozio commercializzazione dettaglio prodotti alimentari vari Superette o supermercato 64 1 Ipermercato 10 1 Negozio mobile per vendita ambulante Banco temporaneo per vendita ambulante 29 1 Laboratori di smielatura e confezionamento del miele Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non), Laboratorio di produzione e confezionamento miele (art. 2 legge 283/62) 41 4 Laboratorio di produzione miele (hobbistica - circolare n.12/san del ) 40 4 Macelleria e/o polleria Pescheria 7 3 Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 23 3 Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 23 2 Produzione primaria Pesca professionale 10 2 Campionamenti I campionamenti possono essere effettuati: 1. nell ambito di Piani di controllo stabiliti a livello ministeriale o regionale (ad esempio, Piano verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 2073/05 presso le industrie alimentari) 2. nell ambito della pianificazione del controllo ufficiale attuata a livello di ASL 3. in casi non programmabili (ad esempio, a seguito di sistemi di allerta, di segnalazioni di NC, su richiesta di UVAC o PIF, su sospetto, ecc). Nei casi indicati al punto 1, le matrici e le determinazioni da richiedere al laboratorio e il numero di campioni da effettuare sono stabiliti dai singoli Piani. Di norma viene lasciata alla decisione dell ASL l individuazione degli operatori da sottoporre a controllo; in questo caso vengono adottati i seguenti criteri di scelta: quantitativi di alimenti della tipologia soggetta a controllo prodotti nello stabilimento dimensione del mercato servito (con particolare attenzione alle imprese che esportano prodotti verso Paesi Terzi) maggiore rischio relativo degli alimenti prodotti all interno della tipologia sottoposta a controllo esiti di precedenti controlli. Nei casi indicati al punto 2, le matrici e le determinazioni da richiedere al laboratorio e il numero di campioni da effettuare sono stabiliti (anche in rapporto alla disponibilità del Laboratorio di analisi) a livello di ASL tenendo conto delle seguenti finalità: 43

44 per verificare il rispetto di un criterio stabilito da una norma (anche volontaria) al fine di valutare le caratteristiche (chimiche, microbiologiche, bromatologiche) dei prodotti immessi sul mercato per valutare le modalità di gestione dei processi condotti presso una industria alimentare per testare la regolarità di una singola partita o lotto di prodotto. In questo caso la scelta degli operatori da sottoporre a controllo è basata su: la categoria di stabilimento i quantitativi di alimento prodotto/commercializzato l esecuzione di controlli negli anni precedenti Nell ambito di queste categorie la scelta degli operatori viene fatta in modo casuale; in fase di pianificazione annuale del controllo ufficiale, quindi, in base alle matrici da campionare e al numero di campioni da prelevare vengono individuati in modo casuale gli operatori interessati. Nei casi indicati al punto 3, l individuazione degli operatori da sottoporre a campionamento nonché delle matrici e delle determinazioni da richiedere al laboratorio sono determinati, di volta in volta, dalle specifiche situazioni e non sono soggetti a valutazioni discrezionali. Determinazione delle tecniche di controllo ufficiale Come per l anno precedente l attività di controllo ufficiale si svolgerà mediante: audit: verrà svolto limitatamente alle seguenti tipologie di impianti: impianti di macellazione industriali: tutti impianti di macellazione non industriali: impianti con livello di rischio alto impianto di produzione di prodotti a base di carne abilitato USA impianti di produzione di prodotti a base di carne industriali: tutti impianti di produzione di prodotti a base di carne non industriali: impianti con livello di rischio alto impianti di produzione di carni macinate, preparazioni di carni: tutti impianti di sezionamento di carni industriali: tutti ispezione: verranno effettuate ispezioni secondo le seguenti modalità: ispezioni generiche : da svolgere sia negli impianti riconosciuti che in quelli registrati per la verifica del rispetto dei requisiti strutturali, di pulizia, di manutenzione, di igiene delle lavorazioni e del personale, di conservazione delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, di identificazione ed etichettatura dei prodotti; ispezioni per la verifica dell igiene della macellazione: da svolgere presso gli impianti di macellazione non industriali nei quali la presenza del Veterinario Ufficiale è generalmente limitata all esecuzione dell ispezione ante e post mortem ed è finalizzata alla verifica del rispetto delle procedure igieniche di macellazione ispezioni per della gestione del MSR: da svolgere, nell ambito del Piano di controllo della gestione del MSR, presso gli impianti di macellazione e sezionamento di bovini e ovi caprini e preso le macellerie ispezioni per la gestione dell anagrafe bovina: da svolgere, nell ambito del Piano di controllo presso gli impianti di macellazione identificazione animali e anagrafe bovina - anno 2012, in alcuni impianti di macellazione di bovini individuati in parte a rotazione per consentire il progressivo controllo di tutti gli operatori e in parte in relazione all esito dei controlli degli anni passati 44

45 ispezioni per valutare il benessere degli animali al trasporto e al momento della macellazione: da svolgere, nell ambito del Piano regionale benessere animale 2013 e in collaborazione con il SIAPZ, presso gli impianti di macellazione industriali ispezioni di livello 3 : da svolgere presso gli impianti inseriti in elenchi di autorizzazione all esportazione di carni, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte verso Paesi Terzi ed indirizzate a verificare il rispetto degli specifici requisiti previsti per l inserimento in tali elenchi; in tali impianti viene prevista anche l esecuzione di alcune ispezioni generiche finalizzate alla verifica degli aspetti non sottoposti a controllo durante le ispezioni di livello 3 supervisioni: da svolgere presso gli impianti di cui al punto precedente da un Veterinario diverso dal Veterinario Ufficiale per la valutazione dell attività di controllo ufficiale svolta da quest ultimo (tale attività verrà affidata al Veterinario responsabile per la supervisione sugli stabilimenti dell ASL della Provincia di Lecco autorizzati ad esportare alimenti di origine animale verso Paesi Terzi individuato ai sensi delle Linee guida per la verifica degli stabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi) verifica: l attività di verifica sarà limitata ai seguenti ambiti di controllo: verifica della rimozione delle non conformità evidenziate durante l attività di controllo ufficiale controlli relativi al ritiro dal mercato di prodotti non conformi effettuati nell ambito del Sistema di allerta controlli effettuati su disposizione dell UVAC e del PIF altri controlli che non rientrano tra quelli programmati. campionamento: l attività di prelievo di campioni sarà finalizzata ai seguenti ambiti: verifica del rispetto dei criteri microbiologici e chimici dei prodotti alimentari di origine animale sia negli impianti di produzione/trasformazione che in fase di commercializzazione al dettaglio (Piano alimenti) esecuzione di test per BSE e scrapie mediante prelievi al macello esecuzione dei controlli analitici previsti da specifici piani per l esportazione verso alcuni Paesi Terzi (USA Federazione Russa); in questo caso la programmazione deve tener conto da una parte dell inserimento nel corso dell anno di uno stabilimento nella lista per l esportazione di prodotti a base di carne verso gli USA e dall altro delle modifiche al piano di campionamento ufficiale per gli stabilimenti inseriti nella lista per l esportazione verso la Federazione Russa esecuzione degli esami trichinoscopici sui suini e gli equini macellati. Si è tenuto conto, inoltre, del piano specifico previsto dalla Regione (Applicazione Reg.2073/2005 nelle industrie alimentari) o predisposti dal SIAOA (controlli sull efficacia delle operazioni di pulizia e sanificazione negli impianti che esportano verso Paesi Terzi). Per le modalità di esecuzione dei controlli ufficiali si rimanda alle seguenti procedure: Procedura applicativa organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano (Codice PA7.501/S231) Procedura applicativa controlli ufficiali mediante audit (Codice PA7.506/S231) Procedura applicativa controlli ufficiali mediante ispezione (Codice PA7.507/S231) Procedura applicativa campionamento (Codice PA7.503.S231). Programmazione controlli La programmazione prevede, quindi, l esecuzione del controllo con la frequenza sotto indicata: 45

46 100% degli impianti riconosciuti per la produzione/trasformazione/depositi di alimenti di origine animale 40% degli impianti registrati con un livello di rischio 1 30% degli impianti registrati con un livello di rischio 2 25% degli impianti registrati con un livello di rischio degli impianti registrati con un livello di rischio 4. Nel dettaglio l attività di audit e ispezione verrà svolta come indicato nelle tabelle sotto riportate. Sezione Categoria Attività tipologia livello rischio Numero impianti numero audit per impianto numero ispezioni per impianto totale audit totale ispezioni 0 Attività generali Deposito frigorifero I Carni di ungulati domestici Macello I Carni di ungulati domestici Macello non industriale I Carni di ungulati domestici Laboratorio di sezionamento I Carni di ungulati domestici Laboratorio di sezionamento non industriale II Carni di pollame e di lagomorfi Macello V Carni macinate, preparazioni di carni Laboratorio di preparazione carni VI Prodotti a base di carne Stabilimento di trasformazione VI Prodotti a base di carne Stabilimento di trasformazione non industriale VIII Prodotti della pesca Stabilimento di trasformazione non industriale X Uova e ovoprodotti Centro di imballaggio uova Nell ambito dell attività di ispezione sono previsti i seguenti controlli (supervisioni e Livelli 3) presso gli impianti inseriti negli elenchi per l esportazione di carni e prodotti a base di carne verso alcuni Paesi Terzi.. 46

47 Approval number impianto numero supervisioni numero controlli "livello 3" 2 L L 3 40 D321M S L 3 Impianti registrati 40 LIVELLO DI % IMPIANTI NUMERO NUMERO RISCHIO PER DA IMPIANTI DA CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTO IMPIANTI TIPOLOGIA CONTROLLA CONTROLLA PRESENTI IMPIANTO RE RE DEPOSITI ALIMENTI Deposito registrato di alimenti Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Vendita su aree pubbliche Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo Negozio commercializzazione dettaglio prodotti alimentari vari Superette o supermercato Ipermercato Negozio mobile per vendita ambulante Banco temporaneo per vendita ambulante Laboratori di smielatura e confezionamento del miele Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Laboratorio di produzione e confezionamento miele (art. 2 legge 283/62) Laboratorio di produzione miele (hobbistica - circolare n.12/san del ) Macelleria e/o polleria Pescheria Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio Esercizi di vicinato con Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti vendita al dettaglio di e carni prodotti vari (di o.a. o non), Produzione primaria Pesca professionale Per quanto riguarda l attività di campionamento si prevede l esecuzione di 300 campioni per i test per BSE e Scrapie e campioni per la ricerca della Trichinella nei suini e negli equini macellati. Per quanto riguarda il Piano di controllo degli alimenti di origine animale il numero e la tipologia dei campionamenti vengono definiti in accordo con il laboratorio dell IZSLER e sono riportati nelle tabelle seguenti. Esami chimici 47

48 MATRICE ALIMENTARE piano export stabilimento UVAC Russia Carni e preparazioni di carne Sostanze inibenti Carni Sostanze inibenti (sulfamidici) Carni e preparazioni di carne Metalli pesanti Carni ungulati uccisi a caccia Radioattività Carni e preparazioni di carne Solfiti/Acido ascorbico Preparazioni di carne Nitriti Nitrati Prodotti a base di carne Metalli pesanti Prodotti a base di carne Solfiti e Acido Ascorbico Prodotti a base di carne non trattati termicamente Nitriti Nitrati Prodotti a base di carne trattati termicamente Nitriti Nitrati Prodotti a base di carne Polifosfati Prodotti a base di carne Prodotti ittici Polifosfati 0 0 Prodotti ittici Aldeide Formica Prodotti ittici Mercurio e Piombo Prodotti ittici Mercurio Prodotti ittici Cadmio Prodotti ittici (prodotti conservati con liquido di governo) E.D.T.A Prodotti ittici Radioattività Prodotti ittici Solfiti Prodotti della pesca ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina Istamina Prodotti della pesca che hanno subito un trattamento di maturazione enzimatica in Istamina salamoia, ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina TOTALE ANALISI FASE DI CAMPIONAMENTO commercio dettaglio somministrazione Piano regionale TOTALE 2014 TOTALE 2013 DIFFERE NZA Esami microbiologici 48

49 MATRICE ALIMENTARE Carne di pollame destinata ad essere Salmonella consumata cotta Preparazioni a base di carne di pollame Salmonella destinate ad esser consumate cotte Carni macinate non di pollame destinate Salmonella ad essere consumate cotte Preparazioni a base di carne non di pollame destinate ad essere consumate Salmonella cotte Prodotti a base di carne da consumarsi crudi, esclusi i prodotti per i quali il procedimento di lavorazione o la Salmonella composizione del prodotto eliminano il rischio di Salmonella (esclusi pbc previsti da piano regionale reg. 2073) Prodotti a base di carne di pollame Salmonella destinati ad essere consumati cotti Crostacei e molluschi cotti Salmonella Molluschi vivi Salmonella Molluschi vivi E. coli Alimenti pronti carni- L. monocytogenes Carni da consumarsi previa cottura L. monocytogenes Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti a base di carne- Alimenti pronti che non costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti a base di carne- Prodotti a base di carne da consumarsi L. monocytogenes previa cottura D:M: 07/12/1993- Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti ittici- Alimenti pronti che non costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti ittici- Alimenti da consumarsi previa cottura L. monocytogenes prodotti ittici- D:M: 07/12/1993- Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti di gastronomia collettiva- Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti di gastronomia in fase di vendita- Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti confezionati in atmosfera protettiva- Alimenti pronti che non costituiscono terreno favorevole alla crescita di L. L. monocytogenes monocytogenes prodotti confezionati in atmosfera protettiva - Carni - preparazioni - carni macinate - prodotti a base di carne Carni fresche carica mesofila Carni fresche coliformi Carni fresche Salmonella Carni fresche L. monocytogenes Carni fresche E. coli VTEC Prodotti a base di carne crudi coliformi Prodotti a base di carne crudi clostridi solfitoriduttori Prodotti a base di carne crudi Staphilococcus aureus Prodotti a base di carne cotti carica mesofila Prodotti a base di carne cotti coliformi Prodotti a base di carne cotti Salmonella Prodotti a base di carne cotti clostridi solfitoriduttori Prodotti a base di carne cotti Staphilococcus aureus Tamponi superfici L. monocytogenes TOTALE ANALISI stabilimento FASE DI CAMPIONAMENTO piano export commercio dettaglio somministraz Russia USA Piano regionale Reg 2073 UVAC TOTALE 2014 TOTALE 2013 DIFFERE NZA

50 Tutte le attività di controllo devono essere uniformemente distribuite nel corso dell anno; pertanto è previsto che per tutte le tipologie di controllo venga garantito il rispetto della seguente tempistica: entro 31 marzo entro 30 giugno entro 30 settembre entro 31 dicembre 20% dei controlli programmati 25% Livelli 3 e supervisioni dove previsti 50% dei controlli programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti 75% dei controlli programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti 100% dei controlli programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti L attività di monitoraggio del rispetto delle frequenze di controllo, dell inserimento dei controlli in SIV e degli indicatori verrà fatto mensilmente utilizzando: - File Avanzamento ufficio (per la verifica dell esecuzione dei controlli) - File Gestione NC (per la verifica della chiusura delle NC) - Applicativo SIV (per la verifica dell inserimento dei controlli e della chiusura delle NC). Lo stato di avanzamento verrà comunicato mensilmente a tutti gli interessati via posta elettronica. Controlli interni 2014 Il documento regionale Standard di funzionamento dei Servizi A.S.L. competenti in materia di sicurezza alimentare nel capitolo 10. MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO: prevede che devono essere effettuati, ad intervalli pianificati, audit interni per determinare se il sistema di gestione sviluppato in ottemperanza ai requisiti del presente Manuale, è conforme a quanto pianificato, è efficace e mantenuto aggiornato. Deve essere predisposto un programma di audit che prenda in considerazione i processi da sottoporre ad audit; devono essere definiti criteri, campo di applicazione, frequenza e metodi dell audit. Al fine di dare risposta a quanto indicato e a seguito di quanto già attuato nel 2012 e nel 2013, per il 2014 verranno effettuati dal SIAOA le seguenti attività di audit interno: Verifica modalità di applicazione della Procedura applicativa rilascio certificazioni Verifica modalità di applicazione della Procedura applicativa attuazione controlli ufficiali mediante ispezione. Inoltre, come già indicato, si proseguirà nell attività di Supervisione presso gli stabilimenti iscritti nelle liste per l esportazione verso Paesi Terzi. 50

51 OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE OBIETTIVI: - Assicurare la diffusione di una cultura dell autocontrollo come elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare indicati dalla legge Alimentare; - Fornire gli strumenti per una applicazione capillare dei principi dell autocontrollo che tenga conto dei reali pericoli e rischi connessi con le diverse attività di produzione, trasformazione, commercio degli alimenti nonché della loro pratica realizzazione; - Garantire una adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell applicazione delle procedure basate sui principi HACCP nelle microimprese del settore alimentare attraverso incontri con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare; ATTIVITA Descrizione la predisposizione e il mantenimento di adeguate procedure di autocontrollo da parte delle imprese alimentari, soprattutto quelle di piccole o piccolissime dimensioni, viene spesso vista come un inutile a gravoso adempimento puramente formale. È necessario pertanto diffondere una cultura dell autocontrollo che, partendo dall analisi degli effettivi bisogni e dei mezzi più idonei per fare loro fronte, porti a una più estesa comprensione dei sistemi e delle procedure su cui si basano i sistemi di autocontrollo e alla loro effettiva applicazione nelle industrie alimentari anche di piccole o piccolissime dimensioni DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Diffusione delle linee di indirizzo Organizzazione di incontri a livello locale che vedano la partecipazione delle associazioni di categoria, delle figure operanti a supporto delle microimprese e, laddove ritenuto necessario, di alcune imprese maggiormente significative presenti sul territorio di competenza. Nel corso di tali incontri saranno presentate le linee guida e gli aspetti pratici della loro applicazione e verranno date risposte ai quesiti in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale metodi e tecniche Incontri e gruppi di discussione Gli incontri devono essere programmati in coordinamento con i soggetti interessati in modo da garantire la massima fruibilità delle informazioni fornite modalità rendicontazione Gli incontri programmati e attuati a livello locale, devono essere rendicontati indicando data e luogo dell incontro, elenco e qualifiche dei relatori e dei partecipanti, oltre a eventuali osservazioni o problemi emer-si in sede di dibattito. La relazione deve essere inoltrata alla UO Veteri-naria entro il 15/1/15 modalità verifica Indicatore: organizzazione e svolgimento di almeno un incontro per ciascun distretto veterinario del territorio di competenza o, laddove l ASL Non sia organizzata in distretti veterinari, di almeno un incontro per la presentazione delle linee guida LABORATORIO IZSLER Eventuale partecipazione in qualità di esperti di supporto agli incontri VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL REG (CE) N. 2073/05 E S. M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI OBIETTIVI: verificare le corrette operatività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP da parte delle industrie alimentari che vi siano tenute ai sensi dei Reg. (CE) n. 852/4, 853/04 e 2073/05. Verificare l adozione delle opportune misure a seguito dell ottenimento di risultati non con-formi o insoddisfacenti da parte dell industria alimentare Verificare l attendibilità del dato analitico nell ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari ATTIVITA Descrizione la verifica delle procedure attuate nell ambito dei sistemi di autocon-trollo basati sul modello HACCP può, tra l altro, venire condotta me-diante attività di campionamento e analisi sia delle materie prime, sia dei semilavorati e dei prodotti finiti (art 1 e 3.1, Reg CE n. 2073/05). L attività di campionamento e analisi non va quindi considerata come fine a sé stessa, ma nell ambito di un approccio complessivo che abbia al centro tutti i processi sotto il controllo dell OSA interessato. L attività di controllo ufficiale deve quindi essere ugualmente rivolta sia alle attività di gestione dei processi, sia alla di verifica condotta me-diante campionamento e analisi. E necessario quindi che l Autorità competente 51

52 predisponga e attui un piano di campionamento e analisi, nel rispetto dei pertinenti criteri de-finiti dalla normativa vigente, al fine di verificare i diversi aspetti meglio definiti negli obiettivi di cui sopra. Tale piano deve coinvolgere gli stabi-limenti alimentari, così come definite dal Reg. (CE) n. 852/04, presenti sul territorio di competenza che, ai sensi dell art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il ri-spetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Verifica del rispetto delle modalità applicative dei criteri microbiologici,-la verifica del rispetto dei criteri microbiologici stabiliti dai diversi regolamenti CE (853/04, 854/04, 2073/05 e s. m. e i.) rientra tra le attività ordinarie del controllo ufficiale. La verifica deve quindi riguardare: biologici relativi ai prodotti alimentari o il rispetto delle frequenze di campionamento e analisi previste o, laddove la normativa non preveda specifiche frequenze, le giustificazioni alla base delle frequenze di campionamento e analisi stabilite e con-dotte o le modalità di campionamento e invio dei campioni al laboratorio o la conformità formale del laboratorio (accreditamento delle prove, iscrizione nel registro regionale, rispetto dei metodi previsti o, laddo-ve siano stati applicati metodi alternativi, delle condizioni sulla cui base possono essere impiegati tali metodi, modalità di redazione e completezza dei rapporti di prova) o le modalità di registrazione e valutazione dei risultati delle prove di laboratorio con particolare riguardo all esame degli andamenti o le azioni successive al riscontro di risultati non conformi o insoddisfacenti Campionamento e analisi a fianco dei controlli di cui al punto precedente è necessario che l Autorità competente che esegue i controlli ufficiali sugli stabilimenti completi le verifiche mediante l esecuzione di alcuni campioni ufficiali per l analisi nel rispetto dei criteri stabiliti dalle norme di riferimento frequenza (o criteri per stabilire frequenza) dei controlli Il numero minimo di imprese del settore alimentare da sottoporre a controllo mediante campionamento e analisi, la numerosità dei campioni e la natura delle analisi da condurre sono definite nel piano specifico metodi e tecniche Attività di ispezione e auditing al fine di verificare le attività condotte dall OSA e i risultati pertinenti Prelievo e analisi dei campioni con modalità che garantiscano il dirit-to alla difesa ai sensi dell art. 11 del Reg. (CE) n. 882/04 Analisi dei risultati delle attività di cui al punto precedente anche alla luce di quanto verificato da parte dell OSA Azioni successive al ri-lievo di risultati non conformi in caso di riscontro di mancata o inadeguata applicazione delle di-sposizioni di cui al Reg. (CE) n. 2073/2005, adozione dei provvedi-menti previsti dall art. 54 Reg (CE) n. 882/2004 In caso di risultati non conformi ai criteri di sicurezza devono essere attivate le procedure di ritiro e/o richiamo dal mercati di cui all art. 19 del Reg. (CE) n. 178/02 nel caso in cui tutta la partita oggetto di campionamento e analisi fosse sotto il controllo dell OSA, è applicabile quanto previsto dall art. 7, comma 2 del Reg. (CE) n. 2073/05 nel caso in cui l analisi comparativa tra i risultati ottenuti dall OSA e quelli rinvenienti dall attività di controllo ufficiale evidenziasse significativi scostamenti, deve essere condotta una valutazione approfon-dita sulle diverse attività condotte sia dallo stabilimento, sia dal labo-ratorio di analisi, anche avvalendosi del supporto tecnico del perso-nale dell IZSLER modalità rendiconta-zione e feedback L attività di controllo deve essere effettuata e rendicontata in SIVI con le modalità definite nel piano modalità verifica Indicatore: attuazione del piano di controllo nel rispetto dei criteri sopra stabiliti per quanto riguarda la numerosità e la natura dei campioni e delle analisi LABORATORIO IZSLER personale dell IZSLER potrà partecipare in qualità di esperto all attività di controllo esecuzione delle analisi sui campioni 52

53 OBIETTIVI - ANNO 2014 : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Per la programmazione 2014 verranno prese in considerazione le indicazioni del Piano Regionale Benessere Animale che per quanto riguarda gli allevamenti seguirà quanto indicato dal precedente piano 2013 per numero e tipologia di allevamenti anche se numericamente lo stesso viene regolarmente incrementato in concomitanza e contemporaneità delle ispezioni previste da altri piani. Per quanto concerne invece la vigilanza sui concentramenti animali, in particolar modo quelli d affezione, verranno tutti sottoposti ad ispezione insieme a quelli estemporanei come mostre, fiere, circhi, esposizioni, gare di cani, ecc.. Dagli allevamenti relativi alla varie specie animali inseriti in anagrafe di fatto verranno esclusi dall attività di vigilanza tutti gli allevamenti destinati all autoconsumo e la tipologia della linea vacca/vitello, gli allevamenti di equidi allevati senza scopo di lucro, (esclusi i centri ippici autorizzati a detenere farmaci) e comunque tutti quelli con un numero di capi bovini < di 10, ovicaprini < di 20, suini< di 20. Tutti gli atti ispettivi, per le strutture già inserite in SIVI, verranno ivi registrati. Si presterà attenzione in modo particolare alle segnalazioni/esposti che pervengono da privati o enti relativamente agli animali d affezione che verranno prontamente seguiti da atti ispettivi e di cui sarà comunque redatto apposito verbale che permarrà agli atti del Servizio a disposizione eventuale delle autorità. Nel 2014 verrà inclusa nella programmazione la vigilanza nei petshop esclusa l anno precedente in base al basso livello di rischio attribuito. Sempre nella vigilanza sui petshop quest anno sarà data particolare attenzione ai prodotti destinati all alimentazione degli animali d affezione e ai farmaci considerati nell art. 90 del D.L.vo n. 193/2006. Relativamente al benessere animale durante il trasporto e la macellazione si collaborerà con gli altri Servizi per il prosieguo dell attività iniziata nel 2011 in special modo con il SIAOA presso i macelli e con la Polizia Stradale che già ci coadiuva da tempo durante i controlli stradali e per la quale ogni anno si effettuano diversi corsi di formazione nei confronti del personale della Polstrada. GRADUAZIONE DEL RISCHIO La graduazione del rischio degli impianti soggetti a controllo è stata attuata sulla base delle indicazioni regionali degli anni passati (in particolare dalle Circolari 32/SAN/2007, 19/SAN/2008 e 26/SAN/2009) con l attribuzione del livello di rischio alle macrocategorie e, successivamente per quanto riguarda gli stabilimenti riconosciuti, ai singoli impianti. Si è, inoltre, tenuto conto delle risultanze dell audit regionale svoltosi il 30 e 31 marzo 2011 e, in particolare, della criticità evidenziata relativamente alla non chiara indicazione dei criteri di attribuzione dei livelli di rischio agli impianti soggetti a controllo ufficiale nonché di quanto indicato nel Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria Impianti Riconosciuti Graduazione per macrocategorie Si è, preliminarmente, proceduto alla riclassificazione degli stabilimenti riconosciuti in base alle categorie previste dal Sistema Informativo Veterinario (SIV) e all individuazione per ciascuno di essi dell attività prevalente; tali informazioni sono state inserite in SIV con l aggiornamento completo dell anagrafica degli stabilimenti riconosciuti. Si è poi proceduto all attribuzione del livello di rischio alle macrocategorie secondo i seguenti criteri: tipologia di attività svolta (maggior rischio: salinatura,stagionatura, porzionamento) dimensioni dello stabilimento (maggior rischio: industriali) dimensioni del mercato servito (maggior rischio: esportazione verso Paesi Terzi) Da tale valutazione è scaturita la graduazione indicata nella tabella seguente. 53

54 Graduazione per stabilimento Si è proceduto a: - stabilire i criteri per l attribuzione del livello di rischio ai singoli impianti - stabilire dei parametri per la pesatura di tali criteri - realizzare un foglio di calcolo per assegnare a ciascun impianto riconosciuto il relativo. livello di rischio sulla base dei criteri e dei parametri sopra indicati - raccogliere le informazioni necessarie per l assegnazione agli impianti del punteggio per ciascun criterio - calcolare il punteggio per ogni impianto utilizzando il foglio di calcolo. Criteri e parametri di pesatura In applicazione di quanto indicato con Circolare32/SAN/2007, sono state considerate 4 tipologie di criteri suddivise in 8 criteri come di seguito indicato: Tipologia di valutazione caratteristiche dell attività soggetta a controllo tipologia dell attività svolta affidabilità dei sistemi aziendali di gestione dei rischi dati storici Criterio di valutazione 1. data di costruzione o ristrutturazione 2. condizioni di manutenzione 3. numero addetti 4. ambito di commercializzazione 5. numero attività riconosciute 6. salinatura, stagionatura, porzionatura 7. igiene della produzione 8. sistema di autocontrollo 9. esito controlli ufficiali (NC rilevate) Per ciascun criterio di valutazione sono stati individuati 4 livelli di rischio (da 1 - alto rischio a 4- basso rischio) come indicato nella tabella seguente: Tipologia di Criterio di valutazione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 valutazione caratteristich e dell attività soggetta a controllo tipologia dell attività svolta affidabilità dei sistemi aziendali di gestione dei rischi dati storici data di costruzione o ristrutturazione condizioni di manutenzione numero addetti ambito commercializzazione numero riconosciute igiene della produzione di attività più di 20 anni da 10 a 20 da 5 a 10 meno di 5 anni anni anni appena sufficienti discrete buone ottimali industria industria grande media artigianale piccolo comunitario e/o Paesi nazionale regionale locale Terzi 4 o più appena sufficienti sistema di autocontrollo inadeguato varie carenze esito controlli ufficiali (NC rilevate) gravi sostanziali, ripetute non risolte o o 54 discrete buone elevate gravi o sostanziali ma isolate e risolte parzialmente affidabile non significative o formali ma ripetute completamente affidabile non significative o formali

55 Per garantire la massima omogeneità possibile di giudizio nell assegnazione dei singoli impianti ai rispettivi livelli di rischio è stata predisosta una specifica legenda che definisce ciascun livello come da tabelle seguenti: Criterio 1 - Data di costruzione o ristrutturazione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 più di 20 anni da 10 a 20 anni da 5 a 10 anni meno 5 anni stabilimenti con più di 20 stabilimenti costruiti stabilimenti costruiti stabilimenti costruiti anni che non hanno negli ultimi anni o negli ultimi 5-10 anni o negli ultimi 5 anni subito radicali comunque più vecchi ma comunque più vecchi ma ristrutturazioni recenti ristrutturati in modo ristrutturati in modo sostanziale in questo sostanziale in questo periodo periodo Criterio 2 - Condizioni di manutenzione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 appena sufficienti discrete buone ottimali numerose carenze carenze igienicosanitarie generali lo stabilimento si igienico-sanitarie di lieve presenta in ottime le condizioni di entità, che non si limitate sia condizioni igieniche manutenzione dei locali riflettono comunque numericamente che generali sia all'interno ed attrezzature sono al come entità senza effetti che nelle pertinenti aree limite e potrebbero neppure potenziali sulla esterne. Eventuali arrivare, se non corrette, salubrità dell alimento. a pregiudicare la sicurezza del prodotto Criterio 3 - Numero addetti sulla salubrità dei prodotti. Non esiste o non è ben codificato un piano di manutenzione e la rimozione di tali carenze deve essere spesso sollecitata dal controllo ufficiale La ditta ha già pianificato autonomamente la risoluzione di tali carenze in tempi brevi carenze di scarsa rilevanza vengono risolte nell'ambito di piani codificati ed applicati di manutenzione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 industria grande industria media artigianale piccolo >50 addetti tra 16 e 50 addetti tra 5 e 15 addetti <5 addetti direttamente direttamente coinvolti direttamente coinvolti direttamente coinvolti coinvolti nella nella produzione (escluso nella produzione (escluso nella produzione (escluso produzione (escluso personale uffici) personale uffici) personale uffici) personale uffici) Criterio 4 - Ambito di commercializzazione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 comunitario e/o Paesi nazionale regionale locale Terzi comunitario e/o Paesi restante territorio Lombardia e regioni ASL di Lecco e ASL Terzi nazionale contermini contermini 55

56 Criterio 5 - Numero attività riconosciute Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 4 o più Criterio 6 - Igiene della produzione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 appena sufficienti discrete buone elevate stabilimento in vengono rilevati come al punto la documentazione condizioni igienicosanitarie saltuariamente alcuni precedente ma l'azienda relativa ai precedenti appena problemi igienico- non agisce in autonomia controlli effettuati, sufficienti. La direzione sanitari. L'azienda adeguandosi alle mostra costantemente ha scarsa propensione richieste del controllo ottimali condizioni a collaborare alla ufficiale. Le prescrizioni risoluzione dei problemi sono viste come dopo prescrizione. Ampiezza e disposizione dei locali inadeguate in rapporto alla tipologia ed entità di produzione Criterio 7 - Sistema di autocontrollo ottempera nei tempi prescritti alle indicazioni del controllo ufficiale sentendole però come un'imposizione opportunità miglioramento di igienico-sanitarie. L'azienda crede molto nell'importanza dell'igiene e persegue l'obiettivo autonomamente Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 inadeguato varie carenze parzialmente affidabile completamente affidabile assenza o il piano presenta il piano di autocontrollo piano di autocontrollo inadeguatezza di una o carenze sostanziali in presenta delle carenze completo dal punto di più procedure merito a uno o più di tipo formale ma è vista formale prerequisito o di alcuni aspetti ed è da sostanzialmente (prerequisiti e HACCP) e punti fondamentali riformulare. Si adeguato alla realtà adeguato alla realtà dell'haccp. Non viene evidenziano carenze aziendale e garantisce aziendale. Eventuali garantita una corretta rilevanti un corretto controllo prescrizioni in merito da gestione dei processi. Il nell applicazione come della produzione. parte del controllo piano deve essere assenza o parziale Si evidenziano carenze ufficiale sono state totalmente attività di registrazione nell applicazione del immediatamente riconsiderato. Non e monitoraggio senza piano con mancata recepite. Il piano viene vengono applicate che questo abbia mai applicazione di uno o più applicato secondo procedure che causato problemi per la controlli che non quanto specificato nel potrebbero essere salubrità del prodotto influiscono direttamente documento scritto e si importanti per la sulla salubrità evidenzia una corretta salubrità del prodotto dell'alimento tenuta della tali procedure vengono applicate a fronte di indicazioni e prescrizioni del controllo ufficiale documentazione prevista 56

57 Criterio 8 - Esito controlli ufficiali (NC rilevate) Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 gravi o sostanziali, gravi o sostanziali ma non significative o ripetute o non risolte isolate e risolte formali ma ripetute non significative o formali almeno una non almeno una non non conformità che non conformità che non conformità che conformità che non hanno hanno determinato un rischio potrebbe avere potrebbe aver determinato un neppure potenziale per la determinato un determinato un rischio neppure salubrità dell'alimento rischio anche rischio anche potenziale per la aperte e risolte direttamente potenziale per la potenziale per la salubrità dall'azienda. Nei controlli salubrità salubrità dell'alimento ma sono sempre state dell alimento è stata dell alimento risolta evidenziate dal evidenziate buone condizioni risolta solo a fronte direttamente controllo ufficiale igieniche generali dell'intervento del dall'azienda o invece che controllo ufficiale comunque in tutti i direttamente casi in cui si dall azienda ripresentino periodicamente le medesime non conformità sebbene formali In relazione all importanza delle singole voci, è stato assegnato un punteggio a ciascun livello (da un massimo di 100 per livello 1 al minimo di 0 per i livelli 4) e un valore di pesatura a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente: Criterio di valutazione Criterio data di costruzione o ristrutturazione valore di pesatura Punteggio per livello Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 x 1, condizioni di manutenzione x 1, numero addetti x 1, ambito di commercializzazione x 1, numero attività riconosciute x 0, igiene della produzione x 1, sistema di autocontrollo x 2, esito controlli ufficiali (NC rilevate) x 1, Da quanto sopra risulta che il punteggio attribuibile agli impianti può variare da un massimo di 800 a un minimo di 0 punti. Dopo aver ordinato in ordine decrescente gli stabilimenti in base al punteggio assegnato e averli suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% degli impianti ogni gruppo) l assegnazione di ogni impianto al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema 57

58 LIVELLO RISCHIO 1 LIVELLO RISCHIO 2 LIVELLO RISCHIO 3 LIVELLO RISCHIO 4 Primo gruppo impianti (con punteggio più alto) Secondo gruppo impianti Terzo gruppo impianti Quarto gruppo impianti (con punteggio più basso) A seguito di tale suddivisione è scaturita la seguente assegnazione dei livelli di rischio per gli impianti delle varie macrocategorie. IMPIANTI REGISTRATI Per la graduazione del rischio degli impianti registrati si è utilizzata la metodologia indicata nel Piano Regionale Prevenzione Veterinaria per questa tipologia di attività. In particolare sono stati utilizzati i criteri di valutazione e il metodo di calcolo specificato nello schema di seguito riportato. Tabella livelli di rischio Decreto D.G. SAN n 446 /2009 Categoria Caratteristiche del "Centro genetico" Assenza/presenza di animali; Tipologia dell attività produttica; Stato sanitario generale degli animali (in particolare nei riguardi dell'apparato genitale e delle epizoozie contemplate dalla legislazione di riferimento); Possibilità di un corretto 6 isolamento degli animali infetti/in ingresso Punteggio 7 8 Dimensione del Centro genetico ed entità della produzione Dimensione del mercato servito Assenza di animali Recapito/Centro di magazzinaggio del materiale sem inale Presenza di animali Stazione di monta naturale Favorevole Sospetto clinico Numero di animali Stazione di inseminazione artificiale Sospetto diagnostico Presenza di diverse specie di animali Centro di produzione/raccolta di materiale seminale Sfavorevole Buone Adeguate Sufficienti Insufficienti Punteggio parziale CostanteK Punteggio ,20 0,00 Abbastanza 3 Caratteristiche strutturali Nuova costruzione Recente ristrutturazione Datate recenti Requisiti strutturali Caratteristiche 4 Buone Adeguate Sufficienti Insufficienti tecnologiche Punteggio ,10 0,00 Stato sanitario degli animali Entità della produzione e/o del servizio erogato Punteggio Criteri di valutazione Punteggio totale ,20 0,00 Amatoriale Aziendale Valutazione Industriale medio Industriale grande Locale Regionale /Provinciale Nazionale Com unitario/ Paesi terzi ,15 0,00 9 Procedure gestionali Completo Adeguato Da integrare Inadeguato Sistema di gestione (autocontrollo) Grado di applicazione e Carenze Inadeguato, non 10 Applicato e adeguato Carenze minori adeguatezza maggiori applicato Punteggio ,15 0,00 Irregolarità e non Sostanziali o Non significative o Non significative o Sostanziali o gravi, Dati storici 11 conformità pregresse gravi, isolate e formali formali ripetute ripetute o non risolte riscontrate risolte Punteggio ,20 0,00 58

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE Coltivazioni (orticole in pieno campo, orticole in serra, cereali, leguminose, industriali,foraggere ) Decisione CE 2007/363 ;Reg. CE 183/05 degli Alimenti e Nutrizione Allevament apistici riferimento.

Dettagli

PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE CRITERI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Competenza su: alimenti di origine animale. La pianificazione annuale dell attività dell

Dettagli

UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE PROGRAMMAZIONE 2014 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Premessa: L unità Organizzativa complessa Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche svolge principalmente

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

MODULO 2A Alla REGIONE ABRUZZO Direzione Politiche della Salute Servizio Sanità veterinaria e sicurezza alimentare Via Conte di Ruvo, 74-65127 PESCARA

MODULO 2A Alla REGIONE ABRUZZO Direzione Politiche della Salute Servizio Sanità veterinaria e sicurezza alimentare Via Conte di Ruvo, 74-65127 PESCARA MODULO 2A Servizio Sanità veterinaria e sicurezza alimentare OGGETTO: Istanza di riconoscimento ai sensi del Regolamento (CE) n. 852/2004 n. 853/2004 ALTRO Il sottoscritto. Cod. Fiscale I I I I I I I I

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

SERVIZIO VETERINARIO SERVIZIO VETERINARIO AREA "A"

SERVIZIO VETERINARIO SERVIZIO VETERINARIO AREA A SERVIZIO VETERINARIO Il Servizio Veterinario è costituito da una Area di Coordinamento e da tre Aree Funzionali: > AREA A: sanità animale; > AREA B: igiene della produzione, trasformazione e trasporto

Dettagli

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele)

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele) Ogni operatore del settore alimentare notifica Produzione primaria per uso domestico privato alimenti di Preparazione, manipolazione origine animale che esegua e conservazione domestica (eccetto di alimenti

Dettagli

Dipartimento di prevenzione

Dipartimento di prevenzione ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E SEDI ACCORPAMENTO ASL 6 di Ciriè + ASL 7 di Chivasso + ASL 9 di Ivrea - Distretto Venaria ASL 6 = ASL TO 4 STRUTTURA COMPLESSA AREA B DIRETTORE DI STRUTTURA COMPLESSA AREA

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di perfezionamento in: IGIENE DELLE PRODUZIONI ANIMALI E ALIMENTARI: RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO

Dettagli

Relazione Sicurezza Alimentare Anno 2015. Sommario

Relazione Sicurezza Alimentare Anno 2015. Sommario Pag. 1 di 10 Sommario Sommario...1 Servizi dipartimentali competenti per la sicurezza alimentare...3 - Servizio Igiene Alimenti e della Nutrizione;...3 - Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale;...3

Dettagli

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.-

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.- DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 Identificativo Atto n. 1345 Oggetto: ANAGRAFE CANINA REGIONALE: MODALITA' D'ACCESSO E AGGIORNAMENTO.- IL DIRIGENTE UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA

Dettagli

Denominazione Corso:

Denominazione Corso: CODICE: 254 Addetto all approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base Opera nelle diverse aziende della ristorazione commerciale e collettiva.

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti (ex Uff. XI bis DGSVA) N. Risposta al Foglio del N e p.c. Roma prot. n.45950-p-i8da9/1

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

A tal fine allega la copia del certificato di riconoscimento e/o registrazione ai sensi del D.Lgs. 123/99.

A tal fine allega la copia del certificato di riconoscimento e/o registrazione ai sensi del D.Lgs. 123/99. Allegato A1 Al Servizio Veterinario dell Azienda ULSS n.. RACCOMANDATA A/R Oggetto: notifica ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 - art. 18, comma 1. Il sottoscritto nato a il _ _ / _ _ / _ _ _ _ in

Dettagli

Dati identificativi del richiedente: Cognome e nome o Ragione sociale Codice Fiscale P.IVA data di nascita / / Comune di nascita ( )

Dati identificativi del richiedente: Cognome e nome o Ragione sociale Codice Fiscale P.IVA data di nascita / / Comune di nascita ( ) ALLEGATO 1 MODELLO 1 codice 52 06 09 - Centro Direzionale - Isola A/6-80143 - Napoli - PEC: dg06.uod09@pec.regione.campania.it Oggetto: Richiesta autorizzazione a gestire una stazione di monta naturale

Dettagli

S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale. Tecnici Veterinari SATA

S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale. Tecnici Veterinari SATA S.A.T.A. Disposizioni per l'attuazione della legge 15 gennaio 1991, n. 30 Disciplina della riproduzione animale Tecnici Veterinari SATA Direttive della Normativa Comunitaria creazione di una base normativa

Dettagli

ALLEGATO «ALLEGATO I GLOSSARIO

ALLEGATO «ALLEGATO I GLOSSARIO ALLEGATO «ALLEGATO I GLOSSARIO NA Numero di assegnazione (un numero assegnato arbitrariamente ad una particolare merce che figurerà in quanto tale sul certificato). Controllo fino a destinazione Capitolo

Dettagli

Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA. Dipartimento della Prevenzione. Sicurezza Alimentare. Articolo 7 regolamento (CE) 882/04

Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA. Dipartimento della Prevenzione. Sicurezza Alimentare. Articolo 7 regolamento (CE) 882/04 Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA Dipartimento della Prevenzione Sicurezza Alimentare Sintesi delle attività in materia di controlli ufficiali di cui al reg. (CE) 882/04, svolte dal Dipartimento di

Dettagli

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A 106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 Allegato A LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DELLE IMPRESE ALIMENTARI SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO EMANATO

Dettagli

Ministero della salute Ufficio VII AUDIT DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI VETERINARI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE AASSLL DI VITERBO, RM G E RM H L audizione si è svolta il 20 novembre presso l Assessorato

Dettagli

Il Controllo Ufficiale della riproduzione animale. Donatella De Monte ASL 11. Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC

Il Controllo Ufficiale della riproduzione animale. Donatella De Monte ASL 11. Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC Donatella De Monte ASL 11 Programmazione dell attività di controllo ufficiale da parte delle AC Empoli, Mercoledì 11 Novembre 2015 LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (LEA) Livello Prevenzione Collettiva

Dettagli

Task Force. Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager

Task Force. Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager Task Force Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager Convivenza con gli animali Cambiamento della società: approccio più etico nella relazione con gli animali d affezione

Dettagli

Modello 1 CHIEDE di essere autorizzato per il quinquennio 20 /20 a gestire una stazione di monta naturale pubblica per la specie bovina

Modello 1 CHIEDE di essere autorizzato per il quinquennio 20 /20 a gestire una stazione di monta naturale pubblica per la specie bovina Modello 1 Alla Regione Campania A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario - Settore Sperimentazione Informazione Ricerca e Consulenza in Agricoltura - Centro Direzionale - Isola A/6-80143 - Napoli Oggetto:

Dettagli

Le attività di vigilanza e controllo nel campo della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria

Le attività di vigilanza e controllo nel campo della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria Le attività di vigilanza e controllo nel campo della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria Le attività di vigilanza e controllo nel campo della sicurezza alimentare e della sanità pubblica

Dettagli

Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ)

Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ) Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ) ALIMENTAZIONE ANIMALE L impresa (OSM) deve attenersi alle Audit D iniziativa,

Dettagli

SEMINARIO FORMATIVO 2014

SEMINARIO FORMATIVO 2014 SEMINARIO FORMATIVO 2014 Formazione ed informazione agli operatori della filiera agroalimentare ittica in merito agli adempimenti connessi agli obblighi di rintracciabilità nella commercializzazione dei

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 Autocontrollo e Sicurezza Alimentare Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 SOMMARIO Lo scenario attuale della legislazione alimentare igienico sanitaria DL 155/97: Autocontrollo e sicurezza alimentare

Dettagli

DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE

DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE ALLEGATO A DISPOSIZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UNIONALE E NAZIONALE IN MATERIA DI RIPRODUZIONE ANIMALE 1.STRUTTURE/ATTIVITA DELLA RIPRODUZIONE ANIMALE OPERANTI IN AMBITO NAZIONALE 1.1

Dettagli

AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA

AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA 1/7 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie, promuovere, proteggere

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO?

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO? Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione UNITA FUNZIONALE VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE DI COSA CI OCCUPIAMO? Ambito igiene degli alimenti e sicurezza alimentare Controllo igienico sanitario

Dettagli

Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?

Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Simona Gullace CERTIFICAZIONE Procedura volontaria mediante la quale una terza

Dettagli

Obiettivi del presente piano sono la raccolta ordinata di dati statisticamente significativi in merito a:

Obiettivi del presente piano sono la raccolta ordinata di dati statisticamente significativi in merito a: Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015 OBIETTIVO: verificare il rispetto dei

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio VIII DGSAF-Coordinamento PIF-UVAC LINEE GUIDA SUL REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/329 RECANTE DEROGA

Dettagli

Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia

Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia Controllo e autocontrollo nella filiera lattiero casearia Che cos è l Autocontrollo? L Autocontrollo è un obbligo di legge.. per tutte le Aziende alimentari di realizzarlo; per le Autorità Sanitarie competenti

Dettagli

ALLEGATOB alla Dgr n. 478 del 07 aprile 2015 pag. 1/10

ALLEGATOB alla Dgr n. 478 del 07 aprile 2015 pag. 1/10 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 478 del 07 aprile 2015 pag. 1/10 RICOGNIZIONE DELL OPERATIVITÀ DELLO SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE (SUAP) NELL AMBITO DEGLI ADEMPIMENTI DEI DIPARTIMENTI

Dettagli

struttura: SANITA' ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI - direttore dott. Marco LOVESIO - tel 019/840.5862 - mail m.lovesio@asl2.liguria.

struttura: SANITA' ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI - direttore dott. Marco LOVESIO - tel 019/840.5862 - mail m.lovesio@asl2.liguria. S.C. SANITÀ ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI MODU177 Rev. 00 del 15.01.2015 Foglio di lavoro 1 di 1 struttura: SANITA' ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI - direttore dott.

Dettagli

LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE

LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE Fabio Grillo Spina Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari Via Quintino Sella,

Dettagli

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi Coldiretti Validato dal Ministero della Salute a gennaio

Dettagli

ELENCO DELLE PRESTAZIONI

ELENCO DELLE PRESTAZIONI TARIFFARIO PER LE PRESTAZIONI DI IGIENE E SANITA' PUBBLICA VETERINARIA RELATIVE ALLE FUNZIONI ELENCATE DALLA L.R. 23 AGOSTO 1983 N 25, ESPLETATI, A FAVORE DI ENTI E PRIVATI DALL'AREA DI SANITA' PUBBLICA

Dettagli

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa

Dettagli

Servizio di Igiene degli allevamenti a e delle produzioni zootecniche, Attività di controllo ufficiale effettuate nell anno 2013

Servizio di Igiene degli allevamenti a e delle produzioni zootecniche, Attività di controllo ufficiale effettuate nell anno 2013 Servizio di Igiene degli allevamenti a e delle produzioni zootecniche, Attività di controllo ufficiale effettuate nell anno 2013 PIANO AZIENDALE SUL CONTROLLO SULLA FARMACOSORVEGLIANZA Tipologia attività

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

QUALIFICAZIONE, AGGIORNAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEDICATO ALL ATTIVITA ISPETTIVA

QUALIFICAZIONE, AGGIORNAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEDICATO ALL ATTIVITA ISPETTIVA DEDICATO ALL ATTIVITA ISPETTIVA Fasi Formazione di base Addestramento specifico Esperienza professionale nel settore agricolo e/o agro-alimentare Esperienza di audit Attività 1. Laurea e diploma secondo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO e VETERINARIO

DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO e VETERINARIO I CONTROLLI DELL AUTORITA SANITARIA NEGLI AGRITURISMO DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO e VETERINARIO Relatori Tecnici della Prevenzione Elio Azzolari, Vasco Saporiti, Omar Rota NORMATIVA SANITARIA DI

Dettagli

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO VETERINARIO REGIONALE REGIONE LAZIO

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO VETERINARIO REGIONALE REGIONE LAZIO OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO VETERINARIO REGIONALE REGIONE LAZIO BRUCELLOSI BOVINA/BUFALINA SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI IN UN FOCOLAIO La scheda debitamente compilata deve essere consegnata all'osservatorio

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE DGVA/IX/26665/P 19-07-06 Regioni e Province

Dettagli

Legislazione di riferimento

Legislazione di riferimento CHECK-LIST PER L ESECUZIONE DEL CONTROLLO SULL APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA E BUFALINA AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1082/03 E SUCCESSIVE

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI

Dettagli

Progetto formativo: La sicurezza alimentare in agriturismo

Progetto formativo: La sicurezza alimentare in agriturismo Progetto formativo: La sicurezza alimentare in agriturismo (approvato con determinazione del Direttore del Servizio Sviluppo della Multifunzionalità e valorizzazione della biodiversità agricola n. 0618

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 IL DIRIGENTE DELLA U.O. VETERINARIA

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 IL DIRIGENTE DELLA U.O. VETERINARIA DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 5403 DEL 13/04/2005 Identificativo Atto n. 302 Oggetto: REQUISITI NECESSARI E SUFFICIENTI DELLE STRUTTURE VETERINARIE PUBBLICHE E PRIVATE, AVENTI ACCESSO AL PUBBLICO,

Dettagli

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma

Dettagli

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013 RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA (ART. 46 D.P.R. 445/2000) Il sottoscritto nato a prov. il. residente in prov. via n.

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA (ART. 46 D.P.R. 445/2000) Il sottoscritto nato a prov. il. residente in prov. via n. MOD.3 DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA (ART. 46 D.P.R. 445/2000) Il sottoscritto nato a prov. il residente in prov. via n. in qualità di della Società con sede legale in prov. via

Dettagli

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione UTG-Prefettura Bari Il Metodo AUGUSTUS La Funzione 2 Nella Sala Operativa - CCS Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione Le funzioni di supporto: SALA OPERATIVA CENTRO COORDINAMENTO

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

CORSO PER OPERATORI DEI CANILI E DEI GATTILI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNI 2009/2010

CORSO PER OPERATORI DEI CANILI E DEI GATTILI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNI 2009/2010 ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI E SANITA COMITATO DI TUTELA DEGLI ANIMALI D AFFEZIONE CORSO PER OPERATORI DEI CANILI E DEI GATTILI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNI 2009/2010 1 Premessa La L. R. 27/2000 prevede

Dettagli

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I)

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Dr. Giovanni Formato Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana Il nuovo approccio per garantire la salubrità

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute 0009384-10/04/2015-DGSAF-COD_UO-P Ministero della Salute Trasmissione elettronica N. prot. DGSAF in Docspa/PEC DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio II DGSAF Sanità animale

Dettagli

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. Secchi Francesco Data di nascita 09/11/1949. Direttore del Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. Secchi Francesco Data di nascita 09/11/1949. Direttore del Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale INFORMAZIONI PERSONALI Nome Secchi Francesco Data di nascita 09/11/1949 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio Direttore del Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

CONTROLLO PRODUZIONE ADDITIVI ALIMENTARI

CONTROLLO PRODUZIONE ADDITIVI ALIMENTARI MINISTERO DELLA SALUTE Istituto Superiore di Sanità Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'aosta Centro di Referenza Nazionale per la Sorveglianza e il Controllo degli Alimenti

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Lavori Pubblici Mobilità Urbana e Ambiente DIRETTORE PAGLIARINI ing. MARCO Numero di registro Data dell'atto 1579 21/10/2015 Oggetto : Approvazione per l'anno

Dettagli

Normativa in ambito acquacoltura

Normativa in ambito acquacoltura SALVAGUARDIA DELLE RISORSE ITTICHE: ASPETTI SANITARI E NORMATIVI PER UNA CORRETTA GESTIONE Normativa vigente in materia di immissioni: acque pubbliche, laghetti di pesca sportiva aspetti sanitari Chiara

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari

Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari Le attività dell Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari L Ispettorato è organo di

Dettagli

Dr. Piergiuseppe Facelli. Ministero della Salute

Dr. Piergiuseppe Facelli. Ministero della Salute Esportazione di carni e prodotti a base di carne suina verso Paesi terzi: progetto per due certificati generali e per attestazioni pre-export (Modena 29 settembre 2011) Dr. Piergiuseppe Facelli Direttore

Dettagli

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04 e D.G.R. n. 275 del 16.05.

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04 e D.G.R. n. 275 del 16.05. Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell Azienda USL per il tramite del Comune di DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012.

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. Allegato Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. La selezione ed il miglioramento genetico hanno un significato economico, assumendo un carattere strutturale

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

(OITE-CUE) del... Requisiti formali per i certificati sanitari I requisiti formali per i certificati sanitari sono elencati nellʼallegato 2.

(OITE-CUE) del... Requisiti formali per i certificati sanitari I requisiti formali per i certificati sanitari sono elencati nellʼallegato 2. Ordinanza del DFI sul controllo dellʼimportazione, del transito e dellʼesportazione di animali e prodotti animali nel traffico con Stati membri dellʼue, Islanda e Norvegia (OITE-CUE) del... Il Dipartimento

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE L 293/28 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 9.11.2005 DECISIONE DELLA COMMISSIONE dell 8 novembre 2005 relativa a talune misure sanitarie di protezione contro la malattia vescicolare dei suini in Italia

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

Laurea in Medicina Veterinaria conseguita il 6.12.1973 presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell Università di Milano;

Laurea in Medicina Veterinaria conseguita il 6.12.1973 presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell Università di Milano; CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Cognome FORMENTI Nome ANGELO Luogo e Data di nascita VIMERCATE 01/03/1949 Qualifica VETERINARIO UFFICIALE Amministrazione ASL PROVINCIA MONZA E BRIANZA Incarico

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

CERTIQUALITY STEFANO ALDINI

CERTIQUALITY STEFANO ALDINI CERTIQUALITY Procedure semplificate, D.Lgs. 231 ed efficacia dei Modelli Organizzativi per la prevenzione delle responsabilità: il ruolo delle verifiche indipendenti dei sistemi di gestione della salute

Dettagli

Regolamento (CE) 104/2000 Regolamento (CE) 2065/2001 Regolamento (CE) 1224/2009 Regolamento (CE) 404/2011

Regolamento (CE) 104/2000 Regolamento (CE) 2065/2001 Regolamento (CE) 1224/2009 Regolamento (CE) 404/2011 1. L obbligo della rintracciabilità è stato assunto dal Consiglio della Comunità Europea, quale principio attraverso il quale organizzare i mercati in tale settore, tenendo conto dell evoluzione del mercato,

Dettagli

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO Regolamento (CE) n. 178/2002 Regolamento (CE) n. 852/2004 Regolamento

Dettagli

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO Reggio Emilia, 21-22 aprile 2010 Bologna, 19-20 maggio 2010 Dr.ssa Lucia Nocera Servizio Veterinario

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 226 del 17-4-2015 O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 226 del 17-4-2015 O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 226 del 17-4-2015 O G G E T T O Corso di formazione II livello per il personale addetto all'abbattimento (modulo carni

Dettagli

(Atti non legislativi) DECISIONI

(Atti non legislativi) DECISIONI 24.2.2015 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 52/1 II (Atti non legislativi) DECISIONI DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/261 DELLA COMMISSIONE del 6 febbraio 2015 che modifica le decisioni 2010/470/UE

Dettagli

Regolamenti (CE) 852/04, 853/04, 854/04, 882/04, Direttiva 2002/99 e Regolamento (CE) 183/05

Regolamenti (CE) 852/04, 853/04, 854/04, 882/04, Direttiva 2002/99 e Regolamento (CE) 183/05 Pacchetto igiene Regolamenti (CE) 852/04, 853/04, 854/04, 882/04, Direttiva 2002/99 e Regolamento (CE) 183/05 Pacchetto igiene I recenti regolamenti comunitari costituenti il cosiddetto "pacchetto igiene"

Dettagli

Oggetto: Denuncia di Inizio attività (D.I.A.) ai sensi dell art. 6 del Reg. (CE) 852/2004 (Allegato B DDR n. 140 del 5.3.2008)

Oggetto: Denuncia di Inizio attività (D.I.A.) ai sensi dell art. 6 del Reg. (CE) 852/2004 (Allegato B DDR n. 140 del 5.3.2008) Pag. 1 di 7 Al Sig. Direttore UOC Veterinaria Area B (Igiene degli Alimenti di Origine Animale) Az.ULSS n.12 Dipartimento di Prevenzione P.le San Lorenzo Giustiniani, 11/d 30174 Zelarino Venezia (VE) Modello

Dettagli

Riproduzione animale

Riproduzione animale Riproduzione animale Manuale Utente Sommario 1 Introduzione al servizio Riproduzione Animale... 3 1.1 Tipologie di Utenza... 3 2 Home page del servizio... 4 3 Consultazione dati dei soggetti autorizzati...

Dettagli