Allenamento in bio-feedback
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- Gerardina Angeli
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1 Allenamento in bio-feedback Il soggetto controlla attivamente gli angoli di lavoro Si ricevono informazioni in tempo reale sulla potenza applicata al carico Il numero delle ripetizioni viene determinato quando il soggetto esce dai parametri di potenza ottimale impostata
2 Adattamenti in funzione dei parametri utilizzati - Es.. n 1 Spostamento della curva di forza in relazione all allenamento della forza resistente e max (pressa orizzontale, ROM ) 180 )
3 Adattamenti in funzione dei parametri utilizzati - Es.. n 2 Spostamento della curva di potenza in relazione all allenamento della forza resistente e max (pressa orizzontale, ROM ) 180 )
4 Adattamenti in funzione dei parametri utilizzati - Es.. n 3 Spostamento della curva di potenza in relazione all allenamento dell ipertrofia con metodo eccentrico (pressa orizzontale, ROM ) 180 )
5 Verifica asimmetrie Controllo delle capacità di potenza muscolare degli arti inferiori in soggetto con esiti di intervento chirurgico al LCA (pressa orizzontale, ROM ) 180 )
6 Il bio-feedback nel sistema di allenamento della forza al dinamometro isotonico è realizzato mediante segnali acustici o visivi emessi dalla stazione di elaborazione dati
7 Le informazioni ottenute in tempo reale sono: Potenza media Forza media Potenza di picco Tempo per raggiungere la potenza di picco Spostamento del carico in funzione del ROM Velocità di spostamento del carico Tempo di lavoro concentrico Tempo di lavoro eccentrico ecc.
8 L allenamento dello sciatore al dinamometro isotonico in bio- feedback è importante perché: Consente di monitorare ed allenare il tempo per raggiungere il picco di potenza, fattore essenziale nelle attività muscolari di tipo esplosivo Consente di raggiungere gli obiettivi di forza prefissati in minor tempo, preserva l atleta da inutili sovraccarichi, lascia maggior spazio all allenamento tecnico ed agonistico
9 L allenamento del fondista al dinamometro isotonico in bio- feedback è importante perché: Consente di ottimizzare il massimo rendimento di forza resistente migliorando la potenza anaerobica (sinergia con la potenza aerobica per migliorare la potenza max complessiva) L allenamento della forza migliora sensibilmente la qualità del reclutamento muscolare e quindi il livello delle capacità coordinative (riduzione del consumo energetico globale)
10 Il Massimo Consumo di Ossigeno
11 L UNINIONE FA LA FORZA!
12 Due modelli a confronto per l allenamento della forza resistente Tradizionale (metodo degli sforzi ripetuti, Zaciorskij 1970) Tradizionale Es.. con carico di allenamen. 40% del CAR.max n ripetizioni per serie stabilito a priori: n serie: da 4 a 6 - Nessuna differenza tra soggetti rapidi e resistenti - Nessun controllo della velocità di esecuzione delle ripetizioni durante le serie Moderno in bio-feedback Es.. con carico di allenamen. 40% del CAR.max Impostazione W di allenam.: 70% della Wmax applicabile a quel carico n ripetizioni: quelle max possibili entro la velocità indicata in tempo reale dalla W di lavoro: fino a 55 per un soggetto rapido, fino a 80 per un soggetto resistente allenato n serie: fino a 4 (med.. 3)
13 L organizzazione razionale di un piano di allenamento deve quindi sempre prevedere: La personalizzazione dei mezzi di allenamento in funzione di precise e sistematiche valutazioni funzionali dell atleta (Curva lattato, stima STF e FTF, potenza meccanica, curve di potenza, curve di forza) La formulazione dei parametri di allenamento (% F.C. rispetto alla S.A. nei lavori di resistenza generale e specifica, % di potenza e di forza nei lavori con sovraccarico) Una limitata estensione del tempo dedicato ai fattori favorenti,, il cui sviluppo sarà garantito in tempi brevi e con alta qualità dalla tecnologia
14 PERSONALIZZAZIONE Esempio di differente produzione di lattato in due gruppi di fondisti (maschi a dx,, femmine a sx) ) ottenuta durante il test di Mader che determina una diversa scelta dei mezzi di allenamento di resistenza per ciascun atleta.
15 PARAMETRI DI ALLENAMENTO Quadro operativo individualizzato con parametri di allenamento ottenuti dall analisi della valutazione funzionale in un gruppo di fondisti
16 SISTEMATICITA Determinazione dei parametri di allenamento della potenza meccanica di uno sciatore alpino ricavati dalla relativa valutazione funzionale e registrazione dati del piano di lavoro nel periodo pre-agonistico
17 PARAMETRI DI RIFERIMENTO La continua registrazione dei dati e la relativa analisi statistica degli stessi consente di ottenere i valori medi di riferimento di una qualità fisica in una disciplina sportiva (per età, sesso, qualificazione sportiva)
18 NORMALIZZAZIONE DEI DATI Esempi di normalizzazione dei dati di potenza meccanica in uno sciatore alpino (fig. in alto, test alla pressa orizz.) ed in uno snowboarder (fig. in basso, test di balzi verticali ripetuti)
19 In altre parole: Poche cose, fatte molto bene, ricercando adattamenti generali e specifici di notevole importanza in spazi di tempo contenuti Il volume di lavoro più grande deve essere dedicato al lavoro tecnico, nel quale bisogna trovare sistemi di allenamento variati e d alta qualità
20 Ma attenzione. Evoluzione delle curve di forza e potenza in snowboarder dopo un anno di allenamento intenso (generale, specifico e di gara) rilevate nello stesso periodo (luglio, inizio preparazione a carattere generale)
21 Domande. Si può ipotizzare un allenamento senza una esatta conoscenza del modello di prestazione? Il modello di prestazione è un concetto assoluto o relativo? Quali influenze possono avere la pratica dello sci e dello snowboard sulla relazione forza-velocità di un soggetto? Si può allenare senza avere il controllo degli adattamenti che subiscono le fibre muscolari in funzione dei carichi applicati (generali e specifici)? Ecc.
22 FINE Schemi ed impostazioni dell allenamento della forza in bio-feedback sono di proprietà del re-train.lab di A.Bressan
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