IL QUADRO MACROECONOMICO

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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO LA CONGIUNTURA ECONOMICA - PUNTI DI VISTA E SUGGERIMENTI DI ASSET ALLOCATION IL QUADRO MACROECONOMICO DOTT. ALBERTO BALESTRERI Milano, 8 giugno 2015

2 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO 1. Il contesto esterno all area dell euro; 2. L attività economica nell area dell euro; 3. I prezzi ed i costi nell area dell euro; 4. La moneta ed il credito nell area dell euro; 5. Gli andamenti finanziari dell area dell euro 30 aprile

3 1. Il contesto esterno all area euro 1. Nonostante il lieve indebolimento dell attività verso la fine del 2014, le indagini più recenti continuano a mostrare una crescita globale robusta agli inizi del L interscambio mondiale è tornato a evidenziare segnali di indebolimento nel periodo recente. 3. I bassi prezzi dei beni energetici pesano sull'inflazione complessiva a livello internazionale. 4. Negli Stati Uniti l attività è rimasta vigorosa nonostante si sia indebolita alla fine del 2014 e abbia evidenziato segni di temporanea debolezza agli inizi del In Giappone la ripresa rimane moderata e l inflazione continua a scendere. 6. Nel Regno Unito gli indicatori disponibili segnalano che l economia ha continuato a espandersi a ritmi robusti al volgere dell anno. 7. In Cina sono state introdotte misure di stimolo per contrastare il rallentamento della crescita. 8. L economia rimane depressa in Russia, dove fattori contrastanti delineano le prospettive di crescita. Fonte: BCE, Bollettino Economico n

4 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

5 2. L attività economica della zona euro 1. La crescita del PIL in termini reali nell area dell euro è stata confermata allo 0,3 per cento su base congiunturale nell ultimo trimestre del Gli ultimi dati quantitativi confermano il protrarsi dell espansione economica nel primo trimestre 3. I dati delle indagini più recenti segnalano un consolidamento della ripresa economica nel periodo a venire 4. I mercati del lavoro, seppur ancora deboli, mostrano segnali di miglioramento. 5. Su un orizzonte temporale più lungo, il recente calo dei corsi petroliferi dovrebbe favorire la crescita, soprattutto la domanda interna, attraverso un aumento del reddito disponibile reale delle famiglie e dei profitti delle imprese. Fonte: BCE, Bollettino Economico n

6 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

7 2. L attività economica della zona euro (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «Nel primo trimestre del 2015 il PIL in termini reali dell area dell euro è cresciuto dello 0,4% sul periodo precedente, dopo lo 0,3% dell ultimo trimestre del Nei recenti trimestri la domanda interna e soprattutto i consumi privati hanno rappresentato le determinanti principali della ripresa in atto. I risultati delle ultime indagini congiunturali fino a maggio restano coerenti con il procedere di una crescita modesta nel secondo trimestre. In prospettiva, ci attendiamo che la ripresa economica diventi più generalizzata. La domanda interna dovrebbe essere sostenuta ulteriormente dalle nostre misure di politica monetaria e dal favorevole impatto sulle condizioni finanziarie, nonché dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre, il basso livello del prezzo del petrolio seguiterebbe a sostenere il reddito disponibile reale delle famiglie e la redditività delle imprese, e quindi i consumi privati e gli investimenti. In aggiunta, la domanda di esportazioni dell area dell euro dovrebbe beneficiare della maggiore competitività di prezzo. Tuttavia, è probabile che l espansione economica dell area continui a essere frenata dai necessari aggiustamenti dei bilanci in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali.» Fonte: 7

8 2. L attività economica della zona euro (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «Questa valutazione trova sostanziale riscontro anche nelle proiezioni macroeconomiche per l area dell euro formulate in giugno dagli esperti dell Eurosistema, che prevedono una crescita annua del PIL in termini reali dell 1,5% nel 2015, dell 1,9% nel 2016 e del 2,0% nel Rispetto all esercizio condotto a marzo dagli esperti della BCE, le proiezioni sull espansione del prodotto nell orizzonte considerato rimangono praticamente invariate. Pur restando orientati verso il basso, i rischi per le prospettive economiche dell area dell euro risultano più equilibrati grazie alle nostre decisioni di politica monetaria e all evoluzione dei corsi petroliferi e del cambio.» Fonte: 8

9 3. I prezzi ed i costi nell area dell euro 1. L inflazione nell area dell euro è rimasta negativa negli ultimi mesi, ma si colloca su una traiettoria ascendente 2. L inversione di tendenza delle spinte inflazionistiche inizia a emergere lentamente in altri dati più recenti 3. Le pressioni inflazionistiche rimangono deboli, ma il recente deprezzamento dell euro esercita alcune spinte al rialzo 4. Gli ultimi dati sul costo del lavoro e sui margini di profitto continuano a indicare, per il momento, pressioni moderate sui prezzi interni 5. Sulla base delle informazioni disponibili e dei prezzi correnti dei contratti futures per il petrolio, l inflazione armonizzata dovrebbe rimanere molto bassa nei mesi a venire prima di tornare ad aumentare 6. Riguardo agli andamenti dei prezzi delle abitazioni, il tasso di crescita sui dodici mesi dell indicatore della BCE per i prezzi degli immobili residenziali nell area dell euro è aumentato ulteriormente allo 0,8 per cento nel quarto trimestre del 2014 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

10 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

11 3. I prezzi ed i costi nell area dell euro (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) L inflazione ha raggiunto un livello minimo all inizio dell anno. In base alla stima rapida dell Eurostat, l inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è portata nell area dell euro allo 0,3% a maggio, dallo 0,0% di aprile e dal -0,6% di gennaio. Secondo le informazioni disponibili e i prezzi correnti dei contratti future sul greggio, dovrebbe rimanere bassa nei prossimi mesi per poi aumentare sul finire dell anno, anche per gli effetti base connessi al calo delle quotazioni petrolifere al termine del Nel 2016 e nel 2017 l inflazione dovrebbe aumentare ancora, sostenuta dall atteso recupero dell economia, dall impatto del deprezzamento dell euro e dall ipotesi, incorporata nei contratti future, di un lieve rincaro del petrolio nei prossimi anni. Fonte: 11

12 3. I prezzi ed i costi nell area dell euro (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) Questa valutazione si riflette essenzialmente anche nelle proiezioni macroeconomiche per l area dell euro predisposte in giugno dagli esperti dell Eurosistema, che anticipano un tasso annuo di inflazione misurato sullo IAPC dello 0,3% nel 2015, dell 1,5% nel 2016 e dell 1,8% nel A confronto con l esercizio di marzo, svolto dagli esperti della BCE, la proiezione dell inflazione è stata rivista al rialzo per il 2015 ed è rimasta invariata per il 2016 e il Il Consiglio direttivo continuerà a seguire con attenzione i rischi per le prospettive sull andamento dei prezzi nel medio periodo. In particolare guarderemo: - agli effetti delle misure di politica monetaria; - agli sviluppi geopolitici - all evoluzione del cambio e dei prezzi dell energia. Siamo consapevoli che le proiezioni degli esperti sono soggette alla piena attuazione di tutte le misure di politica monetaria varate. Inoltre, teniamo conto del fatto che il grado di incertezza delle proiezioni tende ad aumentare con l ampliarsi dell orizzonte previsivo. Fonte: 12

13 4. La moneta ed il credito nell area dell euro 1. Le dinamiche monetarie si sono ulteriormente rafforzate 2. In un contesto di tassi di interesse molto bassi, le componenti più liquide di M3 risultano più appetibili 3. Gli effetti di sostituzione dei portafogli hanno favorito la crescita dell'aggregato monetario ampio 4. Il proseguimento della ripresa delle dinamiche dei prestiti fornisce un ulteriore sostegno alla crescita di M3 5. I tassi attivi bancari sono ulteriormente diminuiti 6. L'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro dell'aprile 2015 evidenzia ulteriori miglioramenti delle condizioni di concessione dei prestiti Fonte: BCE, Bollettino Economico n

14 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

15 4. La moneta ed il credito nell area dell euro (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) Passando all analisi monetaria, i dati recenti confermano l incremento dell espansione di fondo dell aggregato monetario ampio (M3). Ad aprile il tasso di variazione sui dodici mesi di M3 è salito al 5,3% dal 4,6% di marzo. La dinamica di M3 continua a essere sostenuta dalle componenti più liquide, con una crescita sui dodici mesi dell aggregato monetario ristretto M1 pari al 10,5% in aprile. L evoluzione dei prestiti seguita a migliorare gradualmente. Il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) si è portato al -0,1% ad aprile, dopo il -0,2% di marzo, proseguendo la graduale ripresa dal minimo del -3,2% registrato a febbraio Nonostante questi miglioramenti, la dinamica dei prestiti a favore delle società non finanziarie permane moderata e continua a riflettere, con il consueto scarto temporale, la sua relazione con il ciclo economico, nonché il rischio di credito, i fattori dell offerta di credito e gli aggiustamenti in atto nei bilanci dei settori finanziario e non finanziario. Il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è aumentato ancora, dall 1,1% di marzo all 1,3% di aprile. Le misure di politica monetaria messe in atto favoriranno un ulteriore riduzione dei costi di indebitamento per imprese e famiglie, nonché un nuovo incremento dei flussi di credito nell intera area dell euro. Fonte: 15

16 5. Gli andamenti finanziari nell area dell euro 1. I tassi di interesse nell'area dell'euro hanno raggiunto nuovi minimi storici dopo che l'eurosistema ha dato avvio agli acquisti nell'ambito del Programma di acquisto di attività del settore pubblico (Public Sector Purchase Programme, PSPP) il 9 marzo 2. Anche i tassi a termine sull'eonia sono diminuiti in misura significativa dopo i primi acquisti nell'ambito del PSPP 3. I mercati azionari europei hanno continuato ad avere un andamento migliore di quelli statunitensi 4. Il tasso di cambio dell'euro ha continuato a deprezzarsi, a causa delle aspettative di una prolungata divergenza fra le politiche monetarie dell'area dell'euro e di altre economie Fonte: BCE, Bollettino Economico n

17 Fonte: BCE, Bollettino Economico n

18 Conclusioni 1 (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «La politica monetaria è incentrata sul mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio periodo e il suo orientamento accomodante concorre a sostenere l attività economica. Tuttavia, per fruire appieno dei benefici derivanti dalle nostre misure di politica monetaria, gli altri settori di politica economica devono fornire un contributo decisivo.» Fonte: 18

19 Conclusioni 2 (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «Tenuto conto della persistenza di una disoccupazione strutturale elevata e della modesta crescita del prodotto potenziale nell area dell euro, la ripresa ciclica in atto dovrebbe essere sorretta da politiche strutturali efficaci. In particolare, per accrescere gli investimenti, favorire la creazione di posti di lavoro e aumentare la produttività, diversi paesi devono imprimere slancio: - alla realizzazione delle riforme nei mercati: - dei beni e servizi e - del lavoro; - agli interventi volti a migliorare il contesto in cui operano le imprese.» Fonte: 19

20 Conclusioni 3 (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «Un attuazione tempestiva ed efficace di queste riforme, in condizioni di politica monetaria accomodante, non solo indurrà una crescita sostenibile più elevata nell area, ma avrà anche l effetto di accrescere le aspettative di redditi permanentemente più alti. Di conseguenza, incoraggerà le famiglie ad aumentare subito i consumi e le imprese a incrementare gli investimenti nell immediato, rafforzando l attuale recupero congiunturale dell economia.» Fonte: 20

21 Conclusioni 4 (Dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa del 3 giugno 2015) «Per quando riguarda gli andamenti dei conti pubblici, che riflettono soprattutto la ripresa ciclica e il basso livello dei tassi di interesse: - il rapporto fra disavanzo delle amministrazioni pubbliche e PIL per il complesso dell area dell euro dovrebbe diminuire gradualmente fra il 2015 e il 2017, passando dal 2,1% all 1,7%; - come pure l incidenza del debito pubblico sul PIL, che si porterebbe dal 91,5% all 88,4%. Le politiche di bilancio dovrebbero promuovere il recupero dell economia, pur restando aderenti al Patto di stabilità e crescita. La piena e coerente attuazione del patto è fondamentale per la fiducia nel quadro di riferimento per le finanze pubbliche.» Fonte: 21

22 Approfondimenti tematici riportati nel Bollettino Economico 1. Andamenti recenti delle esportazioni nette giapponesi 2. Andamenti recenti dei consumi di beni durevoli 3. Cosa ha sostenuto il clima di fiducia dei consumatori? 4. Andamento delle aspettative di inflazione a più lungo termine nell area dell euro 5. L'andamento dell'aggregato monetario ampio e del credito negli Stati Uniti durante l'attuazione dei programmi di acquisto su larga scala di attività finanziarie della Federal Reserve 6. La debolezza del commercio mondiale: possibili spiegazioni Fonte: BCE, Bollettino Economico n

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