Analisi comparata dei regolamenti spin off universitari. Prof. Laura Ramaciotti Fondazione CRUI univ.di Ferrara/Polito. Milano FAST, 2 dicembre 2009
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1 Analisi comparata dei regolamenti spin off universitari Prof. Laura Ramaciotti Fondazione CRUI univ.di Ferrara/Polito Milano FAST, 2 dicembre 2009
2 I regolamenti analizzati: 1 studio (Polito) 2 studio (Unife) Università: Bari Bergamo Brescia Bologna Cagliari Calabria Camerino Cassino Catania Gabriele D Annunzio Chieti-Pescara Ferrara Firenze Foggia Genova Milano Statale Milano Bicocca Mialno Cattolica Molise Napoli Federico II Napoli Parthenope Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pisa Pisa Sant Anna Piemonte Orientale Roma La Sapienza Roma Tor Vergata Salerno Sassari Siena Trento Torino Udine Verona Venezia Politecnici: Bari, Marche Milano Torino - Politecnico Milano - Politecnico di Torino - Università di Trieste - Università di Padova - Università di Bologna - Università di Ferrara - Scuola Superiore Sant'Anna - Università di Napoli - Università di Lecce - La Sapienza di Roma - Università di Calabria
3 1 studio 1. Differenziazione tra Spin Off partecipati dall'ateneo e costituiti e partecipati solo da docenti e ricercatori dell Ateneo 2. Regolamentazione dell utilizzo del logo dell università 3. Regolamentazione della partecipazione agli organi societari del personale docente e del PTA 4. Regolamentazione dello svolgimento di attività di ricerca e di collaborazione a favore dello Spin off da parte dei docenti/ricercatori e del PTA 5. regolamentazione delle situazioni di potenziale conflitto di interesse 6. regolamentazione dei diritti di proprietà industriale e intellettuale che scaturiscono da ricerche sviluppate dallo Spin Off e alla concessione dei diritti di cui l Ateneo è titolare, antecedenti la costituzione dello stesso. Argomenti analizzati: 1. Definizione di spin-off 2. Requisito di forma 3. Chi può fare lo spin-off 4. Commissione:chi sono ed è interna o anche esterna 5. Partecipazione al capitale dell'università e dei docenti 6. Partecipazione a CDA 7. Patto parasociale 8. Aumento di capitale 9. Detenzione minima delle quote dell'università e dei docenti 10. Lavoro interno dei dipendenti, docenti universitari e lavoro per lo spin-off 11. Lavoro interno del personale tecnico amministrativo PTA 12. Chi fa la convenzione 13. Servizi messi a disposizione degli spin-off partecipanti e non 14. Utilizzo del logo dell'università 2 studio
4 1 studio:punto 1 2 studio:punti 1 e 2 -La maggioranza dei regolamenti esaminati distingue tra due tipi di SO e assegna loro denominazioni diverse. -Alcune Università distinguono se lo SO utilizza solo il know how oppure anche attrezzature e strutture dell Ateneo -Altre riconoscono come SO solo le società partecipate -Altre ancora non fanno distinzioni: per le partecipate impongono solo clausole di statuto o patti parasociali che salvaguardino l Ateneo (tutti i regolamenti prevedono clausole di questo tipo nel caso di partecipazione allo SO) -L eventuale distinzione tra le tipologie è sempre netta sul piano delle definizioni, ma non sempre si riscontrano differenze significative nei comportamenti, quali ad es. concessione o meno del logo o vincoli per i dipendenti dell Ateneo che sono coinvolti nello SO. e Sono SO quelle società per azioni o a responsabilità limitata, aventi come finalità l'utilizzazione imprenditoriale, in contesti innovativi, ovvero lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi servizi, derivanti da attività di ricerca svolta all'interno
5 1 studio:punto 1, 2 studio:punto 3 - La maggioranza dei regolamenti fissa un limite massimo alla partecipazione al capitale delle Società SO (tipico 10%) - Altre danno limiti più elastici (es. 5% - 49%), salva sempre la possibilità per gli organi di governo (C.d.A. ma talvolta anche S.A.) di opzioni diverse, in presenza di comprovate ragioni. - La maggioranza dei regolamenti precisa che i conferimenti devono consistere preferibilmente in beni (e/o servizi dove la tipologia dello SO lo consenta) mentre l apporto di denaro è considerato eccezionale. - Alcuni vedono la possibilità di valorizzare il conferimento di brevetti oppure l attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno come quote di partecipazione al capitale. - Oltre all'ateneo possono essere soci uno o più docenti, ricercatori universitari; dipendenti dell ateneo appartenenti al PTA; titolari di assegni di ricerca; studenti dei corsi di dottorato; oppure persone fisiche e\o giuridiche, diverse -In altri si limita all'università, o a uno o più docenti o a uno o più dipendenti appartenenti al ruolo del PTA -Congiuntamente possono concorrere allo spin-off academico, o avere partecipazione azionaria personale di ricerca appartenente ad Enti pubblici di ricerca - c è chi include i laureandi, gli allievi dei corsi di specializzazione e di dottorato, i laureati, gli specializzati e i dottori di ricerca o soggetti titolari di strumenti finanziari partecipativi allo SO, altri soggetti fisici e giuridici.
6 1 studio:punto 1 2 studio:punto 3 -Qualcuno valorizza le competenze che l Ateneo ha messo a disposizione per la costituzione dello Spin off chiedendo ai soci di assicurare la copertura della quota parte del capitale sociale per l Ateneo, da trasferirsi a titolo gratuito dopo la costituzione. -Praticamente tutti, oltre alle clausole statutarie e/o di patti parasociali per la salvaguardia degli interessi dell Ateneo, richiedono garanzie sulla governance della Società, con la possibilità di nomina di almeno un consigliere nel C.d.A e/o nell organo di controllo. -In regolamenti più recenti si trova la clausola dell opzione di vendita nel caso in cui le scelte della società non siano condivise dall Ateneo. Il Rettore nomina la commissione, in alcuni casi la presiede lui o un suo delegato, e si compone di altri docenti nominati o dal Rettore medesimo o a volte dal SA, dal C.d.A. e dalla Consulta di Dipartimento. In alcuni sono presenti anche uno o più membri del PTA e esperti esterni
7 1 studio:punto 2 2 studio:punto 14 -La concessione del logo dell Università spesso è utilizzata come profilo di differenziazione tra SO partecipato e non partecipato dall Ateneo -In alcuni casi è il logo è concesso a entrambe le tipologie di SO, in altri solo a quelli partecipati, in alcuni casi a nessuno -Vi e spesso mancanza di chiarezza tra logo/marchio/semplice denominazione: non sempre è definito con precisione se la concessione comprende anche il nome dell Università oltre al simbolo -La concessione avviene generalmente con contratto di licenza che ne disciplina limiti, cautele, condizioni di utilizzo, revoca. L'utilizzo gratuito del logo è concesso sulla base di un apposito contratto di licenza che dovrà essere sottoscritto con l ateneo contestualmente alla stipula dell'atto costitutivo della società, previo impegno a sollevare da qualsiasi responsabilità derivante dall'utilizzo del logo. Emerge confusione tra marchio e logo e l'utilizzo del marchio a volte è circoscritto alle categorie merceologiche per le quali è stata richiesta la registrazione
8 1 studio:punto 3/4 2 studio:punto 10 -La partecipazione agli organi societari e l assunzione di cariche operative da parte del personale docente e ricercatore (soprattutto a tempo pieno) è uno dei punti più rilevanti nella disciplina degli SO -La partecipazione agli organi è di solito ammessa e vista come garanzia di monitoraggio e tutela per l Ateneo, oltre che aiuto per l impresa -Più controversa e la possibilita di assumer cariche operative di gestione: generale divieto per i dipendenti pubblici -Alcuni Atenei prevedono l autorizzazione specifica per tali cariche, altri vietano tale possibilità per il regime a tempo pieno (solo un caso, all opposto, concede a priori l autorizzazione, prevedendola nel regolamento SO) Alcuni atenei rilasciano l autorizzazione al docente di: prestare attività di ricerca a favore dello SO con convenzionamento, in via prioritaria, della struttura dipartimentale. In altri si specifica che l attività non può essere lavoro subordinato e non dovrà contrastare con il regolare e svolgimento della didattica e di ricerca, in particolare con il conto terzi. In altri a si specifica: esclusivamente attività di consulenza a carattere meramente occasionale; in caso di prestazione lavorativa o di ruoli operativi si deve optare per il tempo definito. In pochi casi si cita la conformità alla normativa nazionale
9 1 studio:punto 3/4 2 studio:punto 11 -Per il personale tecnico amministrativo le previsioni rispecchiano la normativa nazionale di riferimento (vantaggio dato dalla contrattualizzazione del rapporto di lavoro della categoria) Il personale tecnico amministrativo dell'università può svolgere a favore dello SO attività non retribuita o retribuita, purché meramente occasionale, al di fuori dell'orario di lavoro e previa autorizzazione del Direttore Amministrativo, in conformità ai regolamenti interni di ateneo ed alla normativa nazionale.
10 1 studio:punto 4 2 studio 10 -Principio generalmente condiviso: tale attività, grazie alle competenze dei proponenti lo SO, è una garanzia di successo -Spesso ricercatori e docenti possono svolgere attività lavorativa per lo SO rimanendo a tempo pieno (salvo acclarata incompatibilità con i compiti istituzionali) -In diversi casi tale attività è consentita previa specifica autorizzazione -Pochi regolamenti prevedono l obbligo di scelta tra tempo pieno e tempo definito Vedi punto 10
11 1 studio:punto 5 2 studio 9 -Un aspetto delicato, la cui regolamentazione da parte delle Università è espressamente prevista dalla norma nazionale: forte rischio di concorrenza con l attività svolta dai Dipartimenti -Generale sovrapposizione dei concetti di conflitto di interesse e di attività in concorrenza -In astratto gli SO dovrebbero svolgere l industrializzazione dei risultati della ricerca, cioè processi di sviluppo estranei agli Atenei, tuttavia in molti casi l attività risulta essere analoga a quella svolta dalle strutture universitarie -E generalmente vietata agli SO l attività in concorrenza con i Dipartimenti -In pochi casi è definito il conflitto di interessi : l assunzione di comportamenti che avvantaggino la società recando pregiudizio agli interessi dell Ateneo -L attività di vigilanza (di organi collegiali, dei Dipartimenti, dei rappresentati negli organi) non risulta efficace: Il problema è individuato, ma minore è la certezza sugli strumenti di controllo. In quasi tutti i regolamenti non esplicitamente normato per non incorrere in rigidità nel rilascio dell autorizzazione alla costituzione dello SO, in particolare da parte del dipartimento/i in causa. A volte viene preso in considerazione nelle linee guida alla costituzione degli SO. In rari casi viene formalmente vigilato
12 1 studio:punto 6 2 studio 10 -Regolamentazione dell argomento abbastanza uniforme -Generalmente è attribuita alle società la titolarità dei diritti di PI per i risultati derivanti dalla ricerca svolta dallo SO dopo la sua costituzione -Previsione della concessione di licenza gratuita di utilizzo all Ateneo per tali risultati -Meno disciplinato, e particolarmente delicato, è il tema relativo alla titolarità e possibilità di utilizzo dei risultati della ricerca svolta anteriormente alla costituzione della società In linea generale, ove si è inteso regolamentare la gestione del background: Di norma i risultati della ricerca dello SO sono del medesimo. Non viene normato il trasferimento di brevetti e know how della fase precedente la costituzione dello SO. Spesso viene valorizzata la PI sotto forma di quote di capitale -si prevede la possibilità che l Ateneo conferisca tali diritti allo SO, eventualmente valorizzandoli al momento dell acquisizione della partecipazione -è prevista anche la possibilità di concedere know how e brevetti mediante licenza non esclusiva e onerosa
13 2 studio: 13 Gli SO sono generalmente ospitati (incubati) all'interno degli atenei. L'Università, individua un ufficio (di norma il TTO), che si impegna a fornire ai soggetti interessati le informazioni e i servizi necessari ad agevolare la nascita e il funzionamento degli SO. Di norma affinché uno SO possa fruire di spazi e/o servizi da parte dell'università, è necessario stipulare fra l'università e il medesimo un contratto/convenzione che contenga: -l'elenco degli spazi e degli arredi di proprietà dell'università, concessi in uso allo SO; -l'indicazione delle attrezzature; -la stima dei costi dei servizi generali; la determinazione del corrispettivo, comprensivo di IVA, da richiedere alla società SO per l'intera durata dell'ospitalità; -consulenza in materia di proprietà intellettuale; -consulenza per l'accesso a finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
14 2 studio: 7 In alcuni casi i soci dello SO devono sottoscrivere con l ateneo adeguati patti parasociali, di durata non inferiore a 5 anni o comunque della durata massima consentita della legge e devono prevedere: -in caso di operazioni sul capitale a seguito di perdite si deve fare fronte ai ripianamenti delle perdite (ateneo escluso), - la remunerazione dal socio a favore della società, non può eccedere quanto praticato usualmente sul mercato, -che assegnino all'università un diritto di opzione di vendita della propria quota di partecipazione agli altri soci ad un prezzo che sarà maggiore tra il valore nominale e quello determinato, -una opzione di vendita della partecipazione dell'università nello SO o in alternativa un suo diritto di recesso, esercitabile ad un prezzo determinato sulla base del valore del patrimonio netto dello SO e comunque non inferiore al valore nominale della partecipazione, ecc. Massima tutela per la partecipazione dell università
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