Classi coinvolte: terza Insegnanti coinvolte: Cambiano e Polenghi Esperti coinvolti: Simone Ravara (curatore museo Paleoantropologico del Po)

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1 Classi coinvolte: terza Insegnanti coinvolte: Cambiano e Polenghi Esperti coinvolti: Simone Ravara (curatore museo Paleoantropologico del Po) Periodo: febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno Organizzazione: durante le ore delle insegnanti nell ordinarietà. Le insegnanti e il dottor Ravara definiscono il percorso da proporre agli alunni preparano una tabella di rilevazione dei bisogni primari e BISOGNI DISEGNO NOTE PROCURARSI IL CIBO TROVARE UN LUOGO DOVE ABITARE CREDERE VIVERE CON GLI ALTRI COMUNICARE CON GLI ALTRI PROTEGGERSI

2 divisione degli alunni in sei gruppi, uno per ogni bisogno individuato; scelta dei capogruppo; ricerca, all interno del museo, delle fonti (dirette e indirette) che testimoniano il soddisfacimento dei vari bisogni; conversazioni guidate (all interno del museo) per: - definire i criteri espositivi seguiti; - ordinare cronologicamente le fonti individuate nei tre grandi periodi preistorici: - Paleolitico; - Neolitico; - Età dei metalli. In classe, conversazioni guidate per definire che: - il Museo Naturalistico Paleontologico di San Daniele Po conserva un osso frontale di Neandertal rinvenuto lungo le rive del Po nelle vicinanze di Cremona. È un reperto fossile di straordinaria importanza perchè attesta la presenza dell Uomo di Neandertal nella nostra Pianura Padana; - questo Neandertal è stato chiamato PAUS (uno degli antichi nomi del Po); - è difficile dire esattamente quale poteva essere il suo aspetto, infatti il DNA del Neandertal è difficile da ricostruire perché è sbriciolato, cioè ne mancano dei pezzi ; - per ora abbiamo pochissime informazioni al riguardo di PAUS. Sappiamo soltanto che aveva i capelli rossi e la pelle chiara. Per studiare Paus e il suo ambiente di vita abbiamo seguito le informazioni fornite dai fossili e dagli studiosi:

3 a) Confronto evoluzione massa celebrale (dal Proconsul al Sapiens) Neandertal Sapiens Proconsul Australopiteco Herectus Hergaster Habilis b) Descrizione di due bambini Giorgia F Capelli biondi e ricci Occhi chiari e piccoli Pelle chiara Sopracciglia sottili Scheletro leggero Jasnik M Capelli neri e lisci Occhi neri Pelle olivastra Sopracciglia abbastanza folte Scheletro robusto c) Confronto fra il cranio di Homo Sapiens e quello di Neandertal Simone ci ha mostrato i due crani didattici per ricavare alcune caratteristiche delle due specie HOMO SAPIENS Naso a punta Fronte alta Denti piccoli Zona occipitale poco spessa Ha il mento Non ha il toro occipitale NEANDERTAL naso largo fronte sfuggente toro sopraorbitale cranio allungato zona occipitale più spessa perché i muscoli del collo erano più potenti prognatismo medio-facciale (faccia in avanti) ossa spesse non ha il mento ha il toro occipitale

4 c)trasformazione di bambini sapiens in una famiglia di neandertaliani (con il programma photoshop) Famiglia N O N N O di attuale Samuele Figlio di Papà di Marito di Moglie di Emanuele Papà di Figlio di Giorgia Figlia di Mamma di Jasnic Fratello di Sorella di Alessia

5 La famiglia Pàus

6 d)elaborazione e compilazione della tabella di rilevamento dati NASO PAUS - NEANDERTAL FRONTE TORO SOPRAORBITALE CRANIO ZONA OCCIPITALE FACCIA MENTO OSSA MUSCOLI PROBABILE FLORA PROBABILE FAUNA ABILITÀ

7 e)lettura del quadro di Emiliano Troco per definire: - il probabile ambiente di vita (pianura, fiume); - le probabili attività, riferite agli uomini, alle donne, ai bambini di quell ipotetico clan familiare. f)conversazioni guidate, per: - evidenziare di ogni aspetto le caratteristiche più significative; - realizzare (con tecniche varie) cartelloni riassuntivi con: ambiente e attività, riferite agli uomini, alle donne e ai bambini; - produrre testi di vario tipo.. VERIFICA E VALUTAZIONE L'interesse la partecipazione e l impegno si sono mantenuti costanti. Il clima educativo è stato idoneo ad una concentrazione ed ad un attenzione adeguate anche se le differenti abilità hanno penalizzato i bambini più grandi che, a volte, hanno dovuto rallentare l attività. Gli alunni hanno mostrato di: saper formulare ipotesi pertinenti; saper effettuare collegamenti interdisciplinari; saper usare, in modo accettabile il linguaggio specifico delle discipline. Gli alunni hanno inoltre imparato a generalizzare le conoscenze acquisite a livello localizzato ed hanno avviato un metodo di studio proficuo.

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