e lo chiamano Welfare Aziendale

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1 L I B E R O Segreteria Aziendale e Provinciale : VE-Mestre, Via della Montagnola 37; tel Fax cell Volantino del 22 marzo 2013 per i lavoratori del Gruppo VENETO BANCA e lo chiamano Welfare Aziendale Nei prossimi giorni si terranno le assemblee sindacali per illustrare i contenuti degli accordi sottoscritti tra Veneto banca scpa e le Organizzazioni Sindacali Aziendali lo scorso 6 marzo. Assemblee dalle quali ancora una volta Libero/Sinfub è stato escluso, impedendo di fatto un utile contraddittorio tra tutte le Organizzazioni Sindacali Aziendali e i colleghi. Per favorire una migliore comprensione di questi accordi e consentire un consapevole contraddittorio, produciamo il testo integrale opportunamente COMMENTATO. Il commento non esaurisce naturalmente l analisi delle singole tematiche (più utile sarebbe stato, appunto, potersi confrontare in assemblea al cospetto dei colleghi), ma rappresenta di certo una sana verifica di quanto è stato sottoscritto. In questa sede tralasceremo di analizzare alcuni aspetti apparentemente secondari (vedi ad esempio il mancato accantonamento della quota da destinare al TFR sulle 7 mensilità, voce questa che da sola porta ad un ulteriore perdita media di circa euro per ogni lavoratore), che affronteremo in seguito.

2 VERBALE DI ACCORDO In Montebelluna, il giorno 6 marzo 2013 Tra Veneto Banca scpa e Le segreterie degli Organi di Coordinamento e/o le rappresentanze sindacali aziendali di DIRCREDITO FABI FIBA/CISL FISAC/CGIL UILCA premesso che l azienda ha dichiarato la necessità di attuare interventi integrativi all erogazione del premio fedeltà improntati anche ad una migliore redistribuzione dei (sic) risorse a favore di diverse fasce di popolazione; Premessa a nostro avviso totalmente fuorviante e non corrispondente al vero. Nell accordo, infatti, non troviamo alcuna traccia di questa asserita migliore redistribuzione a favore delle diverse fasce di popolazione : nemmeno l ombra. I premi di fedeltà fin qui erogati erano caratterizzati proprio da una distribuzione perfetta, visto che: spettava a tutti, in egual misura, al raggiungimento di determinati requisiti anch essi uguali per tutti. Qual è la migliore redistribuzione. Si parla poi di interventi integrativi all erogazione del premio di fedeltà e qui la cosa diventa veramente incomprensibile perché integrare significa completare, mentre in realtà i premi di fedeltà sono brutalmente ESTINTI (vedi art.2). Allora perché ricorrere a questi escamotage semantici? Chiarezza e correttezza avrebbero voluto che si fosse scritto sostituire, ma forse, vista l esiguità di quanto sostituito non sembrava bello. Sta di fatto che una somma ingente (<<quindici milioni di euro accantonati in premio di fedeltà>> come riportato in volantino) è volata dalle disponibilità dei lavoratori a quella dell azienda. Punto. le parti condividono l importanza di valorizzare lo sviluppo del welfare aziendale ed in particolare della previdenza integrativa Impossibile non condividere affermazioni come questa, poi però bisogna metterle in pratica! I fatti dicono un altra cosa. Si è pesantemente tagliato il salario differito dei lavoratori (7 mensilità in premi di fedeltà corrispondenti a più di euro) in cambio di un misera elargizione, un puorboire, dello 0,50% annuo in previdenza (circa 200 euro annue per un massimo grado impiegatizio, sui quali l azienda, per giunta, risparmia le tasse). Se si voleva davvero valorizzare lo sviluppo del welfare aziendale ed in particolare della previdenza integrativa e non svenderla, si doveva pretendere che i quindici milioni di euro DEI COLLEGHI accantonati a premio fedeltà fossero versati nelle LORO singole posizioni previdenziali (magari con un attenzione in più verso chi è meno favorito) e NON NELLE TASCHE DELL AZIENDA. Si doveva inoltre pretendere di destinare anno per anno alla previdenza integrativa dei lavoratori almeno quanto veniva prima accantonato dall azienda per i premi fedeltà. Destinando queste somme a previdenza si è già consentito a Veneto Banca di ottenere un buon risparmio fiscale (circa il 40% di detassazione sul costo del lavoro). Non si capisce pertanto perché si sia voluto concedere un ulteriore riduzione di OLTRE il 50% dei versamenti annui a favore dei colleghi. Le parti convengono quanto segue

3 Art. 1 Le premesse formano parte integrante del presente accordo. (e se queste sono le premesse, figuriamoci il resto ) Art. 2 A far tempo dal 1 aprile 2013, gli istituti dei premi fedeltà o di anzianità cesseranno ad ogni conseguente effetto. Si intendono pertanto abrogate tutte le relative disposizioni e dalla predetta data non verrà più erogata alcuna somma a tale titolo. Con due semplici commi 15 milioni di euro hanno cambiato padrone : dalle tasche dei lavoratori a quelle dell azienda. Un prelievo forzoso che ha dell inaudito! Taglio secco, TUTTO cancellato. Altro che interventi integrativi all erogazione del premio fedeltà : i premi fedeltà non esistono più. Eliminati. FATTO UNICO IN ITALIA IN TUTTI I COMPARTI ECONOMICI. Tutti hanno i cosiddetti premi di anzianità. Perché i colleghi di Veneto Banca no? Citiamo a titolo esemplificativo: capitolo 18 del contratto integrativo aziendale di Veneto Banca; art.. 14 accordo aziendale del 17 novembre 2010; art. 10 accordo aziendale del 7 febbraio m2008 (sportelli ex ISP); art. 3, commi 5 e 6 accordo aziendale del 28 dicembre 2002 (sportelli ex Banca di Roma e Banco di Sicilia). Un assoluto Frankenstein giuridico, su cui stanno già lavorando i nostri legali. Come si possono, ad esempio, estinguere unilateralmente parti di contratti di cessione di ramo d azienda? A cosa servirebbero allora questi contratti? Boh, lo spiegheranno al giudice. Riteniamo incredibile che Organizzazioni Sindacali abbiano potuto avallare un tale monstrum a danno dei lavoratori. Art. 3 Con decorrenza dal 1 aprile 2013, ferme le previsioni di previdenza complementare del 25 gennaio 2012, il contributo a carico azienda, a favore del personale appartenente alle Aree Professionali e ai Quadri Direttivi presente in azienda alla data di sottoscrizione del presente accordo, sarà incrementato dello 0,50% Solo lo 0,50% a fronte di 7 mensilità? Imbarazzante. Una M O R T I F I C A N T E ELEMOSINA. La contribuzione aziendale, per effetto dell incremento così stabilito, sommata a quella attualmente già percepita non potrà in ogni caso superare la percentuale del 5% a carico azienda. Ricapitoliamo: - non solo 15 milioni di euro hanno lasciato le tasche dei lavoratori, - non solo i colleghi ci hanno rimesso 7 mensilità - ma anche quel poco elargito (0,50%) deve essere limitato! Rimangono invariate le maggiori percentuali di contribuzione a carico azienda già oggi in essere. E vorremmo ben vedere: la loro riduzione è vietata dalla legge. L aumento di cui al precedente capoverso verrà calcolato prendendo a riferimento la retribuzione tabellare delle voci stipendio, scatti anzianità, ex ristrutturazione tabellare. Pensavamo che l elenco della spesa a carico dei colleghi fosse finita, purtroppo ci sbagliavamo: - oltre ai 15 milioni euro regalati all azienda, - oltre alle 7 mensilità che i colleghi NON percepiranno più - oltre ad aver posto un tetto a quel poco che sarà loro elargito oltre a tutto questo si riduce addirittura la base di calcolo retributiva! I classici soldi con l elastico.

4 Art. 4 Il personale in servizio in veneto Banca alla data del 1 aprile 2013 con una anzianità di servizio effettiva maturata in Veneto Banca o in aziende o rami d azienda già incorporati compresa tra i 21 ed i 25 anni, riceverà una somma lorda a titolo di incentivo all esodo al momento della cessazione dal servizio per accesso alla pensione, a condizione che la cessazione intervenga non oltre alla prima data utile rispetto a quella di maturazione dei requisiti pensionistici Ago da parte dell interessato, secondo la tabella di seguito riportata: Personale Veneto Banca: 10% della retribuzione gabellare come sopra stabilita (calcolata al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Personale ex Intra: 5% della retribuzione gabellare come sopra stabilita (calcolata al momento della cessazione del rapporto di lavoro Il personale in servizio in veneto Banca alla data del 1 aprile 2013 con una anzianità di servizio effettiva maturata in Veneto Banca o in aziende o rami d azienda già incorporati compresa tra i 31 ed i 35 anni, riceverà una somma lorda a titolo di incentivo all esodo al momento della cessazione dal servizio per accesso alla pensione, a condizione che la cessazione intervenga non oltre alla prima data utile rispetto a quella di maturazione dei requisiti pensionistici Ago da parte dell interessato, secondo la tabella di seguito riportata: Personale Veneto Banca: 10% della retribuzione tabellare come sopra stabilita (calcolata al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Personale ex Intra: 5% della retribuzione tabellare come sopra stabilita (calcolata al momento della cessazione del rapporto di lavoro Le predette somme non saranno erogate al personale destinatario delle previsioni di cui all accordo del 26 ottobre Qui si raggiunge l apoteosi della migliore redistribuzione dei risorse a favore di diverse fasce di popolazione : the best of the best. Questi colleghi, ormai prossimi ad incassare il premio di fedeltà, non solo PERDONO le 3 mensilità del 25 e le 4 mensilità del 35 anno (oltre euro per un impiegato, ma ben di più per i quadri), ma a costoro viene promesso. un incentivo all esodo da prendere quando andranno in pensione in misura addirittura RIDOTTA rispetto a quanto concordato solo pochi mesi fa (ottobre 2012)! Facciamo mente locale: al momento dell esodo ai colleghi Veneto Banca sarà erogato in virtù di questo accordo un incentivo del 10% anziché del 62% e a quelli di Intra un incentivo del 5% anziché del 20%! e questa sarebbe la migliore redistribuzione? veramente si vuol far credere ai colleghi che questa sarebbe la migliore redistribuzione? ma per chi? non certo per i lavoratori, ai quali viene detto (e scusate la crudezza e la semplificazione dei termini): hai presente l incentivo che ha preso il tuo collega che solo qualche giorno fa ha aderito al Fondo Esuberi? Bene, sappi che per te sarà la metà della metà (e anche un po meno)! Ovviamente devi essere contento, perché è stato fatto per una migliore redistribuzione dei risorse!!!

5 No, ci dispiace, siamo convinti che una questione così importante e di questa entità economica meritasse molta più attenzione e considerazione. Ci sembra invece che il tema sia stato trattato troppo frettolosamente prestando troppa attenzione alle esigenze aziendali. Esigenze aziendali CHE HANNO LESO PESANTEMENTE GLI INTERESSI DEI LAVORATORI, e che sono state imposte senza il voto preventivo dei diretti interessati. E per questo, e solo per questo, che siamo contrari ad un accordo che riteniamo tra i più penalizzanti sottoscritti in Italia negli ultimi anni. SOMME CORRISPOSTE AI COLLEGHI PRIMA DOPO PERDITA P.S.: continuiamo a leggere su documenti scritti da altri proprio in questi giorni che il premio di fedeltà così come il contratto integrativo (cia) sono stati disdettati in maniera unilaterale dall azienda alla data del ; la cosa ci pare alquanto singolare visto che, gli stessi estensori -forse a loro insaputa-, a gennaio avevano diramato un comunicato stampa (mai smentito) sostenendo l esatto opposto: il contratto integrativo aziendale non è affatto scaduto nel 2006, ma è stato sottoscritto in quella data e successivamente novato con i successivi accordi di fusione e di armonizzazione.