ANALISI SPERIMENTALE E SIMULAZIONE FEM DEL COMPORTAMENTO DINAMICO DELLE SOVRASTRUTTURE SEMIRIGIDE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI SPERIMENTALE E SIMULAZIONE FEM DEL COMPORTAMENTO DINAMICO DELLE SOVRASTRUTTURE SEMIRIGIDE"

Transcript

1 ANALISI SPERIMENTALE E SIMULAZIONE FEM DEL COMPORTAMENTO DINAMICO DELLE SOVRASTRUTTURE SEMIRIGIDE Mauro Coni Dipartimento di Ingegneria del Territorio Università degli Studi di Cagliari p.za D'Armi 16, Cagliari tel: , fax: , mconi@unica.it SOMMARIO Nella memoria viene analizzato il comportamento dinamico di una sovrastruttura stradale di tipo semirigido. In una prima fase è stata condotta un indagine sperimentale su un tronco appena ultimato. In una sezione della pavimentazione sono stati disposti 2 risalti metallici sui quali sono stati fatti transitare mezzi di caratteristiche differenti a diverse velocità. Una griglia di 19 geofoni ha permesso la registrazione del fenomeno vibratorio durante l approccio e il transito dei veicoli sui risalti. Successivamente il fenomeno è stato simulato numericamente con un modello FE, accertando la sua rispondenza alla situazione sperimentale attraverso un analisi modale ed armonica. Il modello, così verificato, è stato impiegato in una serie di analisi parametriche, modificando le caratteristiche della sovrastruttura, il profilo delle asperità superficiali, il tipo di mezzo e la velocità di percorrenza. I risultati mostrano e quantificano come la tipologia della sovrastruttura stradale incida sulle modalità di propagazione delle vibrazioni. Si è osservato che la regolarità longitudinale della superficie stradale è il fattore dominante, mentre l incremento della velocità incide in misura minore rispetto al tipo di mezzo. ABSTRACT The dynamic behaviour of semi rigid pavement is studied under different dynamic load and pavement roughness conditions. During the first phase has been developed a experimental test on a new road. In a section of the paving two metallic prominences was disposed on wearing course. The vibration during the transit of the vehicles on the prominences was recording by a grid of 19 seismic device. In a second phase the finite element analysis was used to determine the modal and harmonic pavement response. Finally, was carried out a parametric analysis on the effects of vehicles and pavement characteristics, such as vehicle type and speed, level of roughness, pavement stiffness. It has been observed that the roughness is the dominant factor, while the type of vehicle is more important than speed.

2 1. INDAGINE SPERIMENTALE La ricerca ha come obiettivo l analisi del comportamento dinamico di una sovrastruttura semirigida, sollecitata in differenti condizioni operative. Nel corso della prima fase stata condotta un indagine sperimentale su un tronco stradale appena completato e non ancora aperto al traffico. Sul tratto monitorato è stata predisposta una griglia di geofoni su 3 file longitudinali e 5 sezioni trasversali. In corrispondenza della sezione centrale della griglia sono stati sistemati, trasversalmente al senso di marcia, due ostacoli costituiti da profilati in acciaio a L 25 x 25 mm aventi lunghezza di 100 cm. Tali ostacoli sono stati resi solidali con la superficie stradale ed hanno simulato la presenza delle asperità superficiali, determinando 2 eventi impulsivi durante il transito degli assi del mezzo. La figura 1 mostra il sito delle misure. Figura 1. Sito di misura Le prove effettuate consistono nella registrazione delle vibrazioni generate durante il passaggio sui risalti di un autovettura e di un autocarro leggero. Le misure sono state ripetute per differenti velocità di percorrenza (10, 30, 50, 70 e 100 km/h), in fase di frenata e con transiti sia sui risalti sia esternamente alla griglia di misura. Un carotaggio ha permesso di rilevare la composizione degli strati e gli relativi spessori della sovrastruttura: Strato Spessori Usura 4 cm Binder 5 cm Misto bitumato 12 cm Misto cementato 12 cm Misto granulare 30 cm Strato filtro in sabbia 30 cm sottofondo Md 50 MPa Tabella Sistema di acquisizione dei dati La strumentazione utilizzata per il rilievo delle vibrazioni è composta da 19 geofoni, dei quali 15 disposti verticalmente, 4 orizzontali in direzione longitudinale e trasversale. I geofoni utilizzati trasmettono il segnale in forma analogica ad un convertitore A/D che lo trasforma in digitale e lo trasferisce alla memoria centrale dello strumento di acquisizione (Abem Terraloc Seismic System).

3 La griglia di misura è stata sistemata sulla corsia di destra della carreggiata a 1.50 m dal margine laterale. Le 3 file formate da 5 geofoni ciascuna, parallele al margine della strada distano tra loro 2.50 m. Longitudinalmente i geofoni sono equispaziati di 5.0 m. Lo schema della griglia è riportato in figura 2. Figura 2. Caratteristiche della grigia di misura e dei risalti L apparato di registrazione utilizzato consente di acquisire 1024 dati nel tempo di registrazione fissato; nel caso specifico è stato scelto un intervallo di registrazione pari a 5 secondi, ovvero è stato eseguito un campionamento ogni 4.88 millisecondi. In questo modo si ricostruisce la forma d onda nel tempo della perturbazione considerata. I dati registrati sono quindi analizzati nel dominio del tempo. Figura 3. Catena strumentale

4 1.2 Risultati della sperimentazione I dati numerici nel dominio del tempo ricavati durante le misure sperimentali sono stati convertiti ed elaborati nel dominio delle frequenze, in ambiente MATLAB. Figura 4 e 5. Misura delle velocità di vibrazione, nel dominio del tempo e delle frequenze, durante il passaggio sui risalti di un autocarro leggero a 70 km/h. Figura 6 e 7. Differenti spettri rilevati durante il passaggio a differenti velocità di un autovettura e di un autocarro leggero. Figura 8 e 9 Figura 10 e 11

5 Figura 12 Figura 13 Figura 14

6 Come tutti i sistemi meccanici reali anche le sovrastrutture sono caratterizzate da una serie di frequenze proprie ognuna delle quali dotata del relativo smorzamento e della propria forma modale. Qualora una forza esterna agisca sulla struttura fornendo energia ad una di queste frequenze si instaura nella struttura un oscillazione. Gli effetti di questa dipendono dalla capacità dissipative del sistema, differenti per ciascuna frequenza propria, ma anche funzione dalla posizione del punto di applicazione della forzante. Infatti a ciascuna frequenza di risonanza corrisponde un determinato cinematismo (forma modale), che potrà essere sollecitata in corrispondenza di aree nodali oppure in punti di massima deformazione. Nel primo caso, in un sistema privo di smorzamento, non si produce alcuna oscillazione. Viceversa, in un sistema smorzato sollecitato in modo casuale, quale appunto è una sovrastruttura stradale, la risposta in frequenza presenta numerosi picchi. All aumentare delle proprietà dissipative aumenta la larghezza di banda e si riduce l ampiezza del picco. In genere la prova viene condotta eccitando la sovrastruttura con una forza applicata successivamente nei diversi punti definiti (misurandola ogni volta con un trasduttore di forza), ed acquisendo contestualmente la risposta in un particolare punto. È possibile in alternativa eccitare il sistema applicando la forzante sempre nella medesima posizione, rilevando la risposta in tutti i punti precedentemente definiti. Questa seconda modalità è stata seguita nell indagine sperimentale. Al fine di eccitare tutti modi di vibrazione è necessario scegliere il punto di sollecitazione lontano dalle aree nodali. La funzione che viene calcolata a partire dai due segnali acquisiti per ogni misurazione effettuata, è la risposta in frequenza FRF. Essa rende conto del rapporto tra la risposta ottenuta dal sistema e la eccitazione che la ha originata. Per ciascuna coppia di punti misurati essa rappresenta dunque una normalizzazione dell effetto rispetto alla causa e consente di ottenere, per ogni frequenza, una informazione in termini di ampiezza e fase, relativa ad una caratteristica propria del sistema. Nelle figure 6 14 sono riassunti alcuni dei risultati ottenuti. Nelle figura 6 e 7 vengono mostrati gli spettri delle velocità di vibrazione in direzione verticale di un autovettura e di un autocarro leggero a differenti velocità di transito. Sono presenti sovrapposte alle frequenze di risonanza della sovrastruttura le armoniche delle forzanti impresse dal mezzo. Lo studio mostra che le forzanti dinamiche sono diverse in funzione del mezzo e aumentano con la velocità, anche se non necessariamente in modo monotonico. Particolarmente interessante risulta il campo di frequenze comprese tra 10 e 20 Hz, dove si manifestano i picchi di velocità di ampiezza maggiori. Il tale campo rientrano infatti sia le tipiche frequenze proprie del mezzo sia quelle della pavimentazione connesse alle sue principali forme modali. Il grafico in figura 15 è relativo alla fila di geofoni posti sull asse stradale, dal n.8 al n.12. Dal suo esame si può valutare meglio l andamento della perturbazione creata nella sovrastruttura dal passaggio dell autocarro leggero, durante il transito: dapprima sollecita i geofoni posti all inizio della griglia, successivamente l urto sui risalti determina la presenza di 2 picchi al passaggio degli assi del mezzo e infine vengono progressivamente interessati i rimanenti.

7 Figura 15 L autocarro leggero da origine ad un livello di vibrazione maggiore e a più basse frequenze rispetto a quello generato dall autovettura. All aumentare della velocità di percorrenza del veicolo si ha un aumento del livello di vibrazione alle alte frequenze. Ciò è messo in evidenza nelle figure 10 14, dove viene rappresentato l andamento RMS delle velocità verticali in funzione della velocità di transito dei mezzi e le relative linee di tendenza logaritmiche. Dai grafici, che riportano i valori registrati in asse e a 2.5 m da questo, è evidente come la perturbazione generata dal mezzo più pesante si propaga a distanze maggiori. La presenza dei risalti ha contribuito notevolmente alla generazione del fenomeno vibratorio e ciò lo si può notare nella figura 16, in cui è riportata in basso la traccia del passaggio dell autocarro leggero avvenuto fuori dalla griglia dei geofoni, senza attraversare i due risalti. I picchi di velocità generati in questo caso sono di entità notevolmente inferiore rispetto a quelli originati dal passaggio dello stesso mezzo all interno della griglia. Figura 16

8 Figura 17 Nella figura 17 viene mostrata la distribuzione in pianta dei valori di picco raggiunti durante il passaggio dell asse posteriore dell autocarro (il passaggio dell asse anteriore determina valori di picco inferiori, 12%). 2. MODELLAZIONE DEL FENOMENO Lo studio è stato affrontato scomponendo l interazione veicolo-strada in due sottosistemi. Il primo consiste in un mezzo m che transita a velocità v su una superficie stradale progressivamente sconnessa I, simulato con il Quarter Car Model. Il QCM descrive il comportamento meccanico di un quarto di veicolo, e ha permesso la determinazione delle forzanti applicate al piano viario noto il profilo della superficie stradale. Nella seconda fase le forzanti così calcolate sono state applicate al modello agli elementi finiti (FE) di una sovrastruttura stradale di tipo flessibile, utilizzando il codice ANSYS. Successivamente sono state sviluppate una serie di analisi modali e armoniche. La figura 18 mostra il processo seguito nella modellazione e nell interazione tra i due sottosistemi. Figura 18

9 Noto il microprofilo stradale (1) e valutate le sue componenti spettrali (2) è stata studiata la risposta del sistema QCM in termini di spostamenti delle masse sospese e forze trasmesse alla sovrastruttura. L analisi armonica, assumendo l ampiezza delle forze pari all unità, fornisce direttamente la funzione di trasferimento. Questa moltiplicata per l intensità della forza consente di determinare la risposta della struttura a quella sollecitazione. In realtà si è in presenza di forze che hanno uno spettro generico è quindi necessario iterare l analisi per ogni valore dello spettro, derivando la risposta spettrale in ciascun punto del modello. Pertanto, dapprima è stata studiata la risposta armonica del QCM per uno spostamento unitario (3) in termini di forze applicate nel punto di contatto (4). Successivamente è stata elaborata una successione di profili y(x) della pavimentazione con differenti gradi di ammaloramento, determinando, in particolare, le sue componenti spettrali nel campo 0-40 Hz e ricavando la risposta reale del QCM per uno spettro reale della superficie di rotolamento (5). Contemporaneamente è stata sviluppata l analisi armonica di una sovrastruttura semirigida (6) sollecitata da una forza in corrispondenza dell area di impronta del pneumatico. Le risposte armoniche (7) sono state ricavate in termini di spostamenti, deformazioni e tensioni all interno degli strati della sovrastruttura. Il passaggio successivo è stato quello di combinare questi con le risultanze dell analisi del QCM, per ricavare la risposta reale della sovrastruttura (8). Infine, note le risposte in termini di ampiezza e fase, si è passati dal dominio delle frequenze a quello del tempo fissando, quali valori caratteristici da porre a confronto, i valori di picco raggiunti nell arco di 5 di simulazione La tessitura superficiale delle pavimentazioni stradali Le irregolarità della superficie stradale dominano il processo di generazione del fenomeno vibratorio. Esse vengono definite come lo scostamento della superficie viabile da un ideale piano di riferimento e sono caratterizzate da: lunghezza d onda in direzione longitudinale (λ); ampiezza delle asperità (h); indice di irregolarità (ρ = h/λ). La tessitura viene identificata in 4 classi (CNR n 125/88), in funzione di λ. A questa è automaticamente associata la frequenza spaziale f s =1/λ. Si definisce in genere irregolarità una λ> 0.5 m e tessitura una 0.5 mm <λ < 0.5 m. Esiste una corrispondenza tra la lunghezza d onda λ e il periodo T. Poiché, il periodo T = 2π/ω, la lunghezza d onda λ = 2π/Ω e un veicolo, in moto rettilineo uniforme, impiega il tempo T=λ/V per coprire una lunghezza d onda λ, si può derivare che: 2π V 2π ω = = 2π = V = V T λ λ Ω ω = 2πf πv V 2 πf = 2 f = λ λ Pertanto, a grandi lunghezze d onda corrispondono, nel dominio del tempo, basse frequenze e a piccole lunghezze d onda corrispondono alte frequenze. Le frequenze delle vibrazioni indotte dal traffico veicolare sono generalmente comprese tra 1-50 Hz. Considerando quindi le possibili velocità dei veicoli si può dire che le lunghezze d onda d interesse sono soprattutto quelle che caratterizzano la megatessitura e le irregolarità. Il microprofilo y(x) può essere considerato come la risultante di un insieme di componenti elementari (armoniche), ottenibili attraverso la scomposizione in serie di Fourier. Matematicamente, un profilo arbitrario può essere costruito da una serie di sinusoidi con differenti lunghezze d onda, ampiezze e fasi. Per descrivere in dettaglio i profili misurati è necessario sommare molte sinusoidi. Se il profilo è definito da N punti, uniformemente intervallati e rappresentativi della quota delle asperità, allora può essere riprodotto matematicamente con N/2 sinusoidi. Poiché vengono sommate tante

10 sinusoidi, le loro singole ampiezze non sono grandi. Nella figura 19 è mostrato il rilevo profilometrico delle tracce delle ruote di un asse di un veicolo e la relativa analisi spettrale in termini di Power Spectral Density (PSD). Figura 19 Sovrastrutture stradali deteriorate tendono ad avere elevate ampiezze del valore spettrale ai bassi numeri d onda, mentre strade dove sono dominanti gli alti numeri d onda presentano fessure, sgranamenti, distacchi e altre forme di degrado Il Quarter Car Model Nel QCM si schematizza lo studio dell interazione tra veicolo e profilo stradale come un sistema dinamico a più gradi di libertà. Le caratteristiche maggiormente significative ai fini della caratterizzazione dinamica sono la massa, la geometria, il tipo di sospensioni e i pneumatici. Partendo dal modello più semplice ad un solo grado di libertà (GdL), si può arrivare al modello completo (Full Car Model) contraddistinto da sette GdL (rispetto a due GdL del QCM e quattro GdL dell Half Car Model). Un modello con un maggiore numero di GdL consente di studiare la risposta del sistema in un campo di frequenze maggiore. In genere, i modi caratteristici della massa sospesa si trovano in corrispondenza di frequenze molto basse (1-5 Hz) mentre quelli propri degli assali si verificano a frequenze più elevate (8-20 Hz). In modo più elementare, gli autoveicoli sono dinamicamente simili al Quarter Car Model, schematizzato con una massa (M), corrispondente ad un quarto del corpo sospeso del veicolo, connessa ad una non sospesa (m) attraverso un sistema di sospensioni (K s, C s ), e il pneumatico (K t ) a diretto contato con la sovrastruttura stradale. La figura 20 mostra le caratteristiche del QCM.

11 Figura 20 Alle bassissime frequenze la scocca si muove verticalmente seguendo esattamente il profilo dello spettro delle accelerazioni fondo stradale. A circa 1 Hz la scocca entra in risonanza con la sospensione, amplificando lo spostamento indotto dalla strada di un fattore per le normali autovetture. Alle più alte frequenze la sospensione assorbe gli input della strada, isolando il corpo del veicolo dalla stessa. A circa Hz la ruota entra in risonanza, rimbalzando su e giù con movimenti più ampi di quelli imposti dalla strada. Questo è un fenomeno difficilmente eliminabile e riduce l isolamento a tali frequenze. I parametri del QCM utilizzati per simulare i due veicoli sono mostrati nella tabella 2. Tipo di veicolo Autovettura Autocarro leggero Massa sospesa M [kg] Massa non sospesa m [kg] Coefficiente di elasticità K s [N/m] Coefficiente di smorzamento C s [N/(m/s)] Coefficiente di elasticità K t [N/m] Tabella L indice internazionale dell irregolarità IRI Tecnicamente l IRI è una rappresentazione matematica degli spostamenti accumulati dalla sospensione del veicolo durante il percorso. Nel test vengono fissati la velocità di percorrenza pari a 80 Km/h, la lunghezza del tragitto di 1 km e i rapporti tra le rigidezze, masse e smorzamenti (K s /M=63.3 s -2, C s /M=6 s -1, m/m=0.15, K t /M =653 s -2 ). Negli anni recenti, quasi tutti i sistemi automatizzati di analisi dei profili stradali, includono il calcolo dell International Roughness Index (IRI). Dal 1990 la Federal Highway Administration (FHWA) ha imposto che le asperità della strada vengano descritte, negli Stati Uniti, in funzione della scala IRI. L IRI è influenzato in modo particolare dalle lunghezze d onda comprese tra 1 e 30 m che corrispondono rispettivamente ai numeri d onda nell intervallo tra 0.03 e 0.8 cicli/m. Non esiste un limite superiore alle irregolarità, sebbene strade con valori dell IRI superiori a 8 m/km siano quasi intransitabili anche a velocità ridotta. Viceversa, IRI = 0 rappresenta un profilo perfettamente piano e liscio.

12 Figura 21 Nella figura 22 sono riportati i PSD dei 3 profili a cui si è fatto riferimento nello studio. Il primo è quello di una strada nuova, il secondo si riferisce ad una strada al termine della vita utile, con caratteristiche di regolarità al limite dell accettabilità, mentre il terzo profilo si riferisce ad una pavimentazione fortemente danneggiata. I valori riportati sono stati valutati su un tratto di strada di lunghezza 152 m. Figura Analisi agli elementi finiti Per lo studio sono stati utilizzati principalmente 3 software: ANSYS 5.5.2, MATLAB 6.1 e RoadRuf. Il programma ANSYS è un codice agli elementi estremamente versatile, con un ampio campo applicativo dall analisi strutturali (statiche, dinamiche e transianti). Il software Matlab è stato impiegato per le elaborazioni numeriche e grafiche mentre il software RoadRuf è un programma che consente l elaborazione e interpretazione dei dati riguardanti le asperità superficiali di un profilo stradale longitudinale. I risultati dell analisi di un profilo possono essere restituiti in modo differente, come l International Roughness Index (IRI), il Ride Number (RN), il PSD, etc.. Nel FEM la struttura viene considerata come un insieme di elementi indipendenti, interconnessi in un numero finito di punti nodali a cui possono venire applicati delle forze fittizie; tale schematizzazione permette di ridurre il problema a quello di una

13 struttura discreta convenzionale calcolabile con i noti metodi numerici, ovvero permette di approssimare le equazioni differenziali che governano un sistema continuo con un sistema di equazioni algebriche in un numero finito di incognite. La figura 23 mostra le caratteristiche del modello FEM della sovrastruttura. Figura 23 Gli spostamenti nei punti nodali rappresentano le incognite del problema e sono espressi attraverso funzioni polinomiali. Le funzioni di spostamento, tenuto conto delle condizioni di congruenza, definiscono in maniera univoca lo stato di deformazione all interno dell elemento e quindi il suo stato tensionale attraverso le equazioni costitutive dei materiali. Il sistema è governato dalla seguente espressione: [ M ]{} u&& + [ C]{ u& } + [ K]{ u} = { F} dove [M] = matrice di massa { u& &} = vettore spostamenti nodali [C] = matrice di smorzamento { u& } = vettore velocità nodali [K] = matrice di rigidezza { u } = vettore accelerazioni nodali [F] = forzante Nello sviluppo delle analisi FEM è stato introdotto uno smorzamento strutturale constante ξ, pari a 2%. L analisi armonica è stata utilizzata per determinare la risposta della struttura ad una forzante armonica. Se la risposta della struttura è lineare, gli spostamenti {u} varieranno anch essi sinusoidalmente con la stessa frequenza della forzante ma sfasati. Nel corso della modellazione del QCM e della sovrastruttura sono state utilizzate 3 tipologie di elementi finiti:mass21: elemento puntuale con 6 GdL, 3 traslazioni e 3 rotazioni; COMBIN14 elemento privo di massa con traslazione o rotazione fino a 3 direzioni; PLANE42 elemento è definito da 4 nodi, ciascuno con 2 gradi di libertà. La figura 24 mostra la geometria del modello.

14 Figura 24 I risultati dell analisi modale sono mostrati nella figura 25, dove accanto ad uno spettro nel quale sono state le armoniche superiori delle forzanti trasmesse dal mezzo, sono state messe in evidenza le frequenze ricavate per le diverse forme modali, mentre la figura 26 mostra le prime 8. Figura 25 Figura 26

15 3. ANALISI PARAMETRICHE Le analisi sono state ripetute modificando la velocità del veicolo: 40 Km/h, 80 Km/h e 120 Km/h; il mezzo: autovettura e autocarro leggero; il profilo: buono (IRI 2), mediocre (IRI 5) e pessimo (IRI 9); le caratteristiche strutturali della pavimentazione: sovrastruttura semirigida debole, media, robusta, ricavando per ciascuna possibile combinazione il valore di 15 parametri tenso-deformativi a diversa profondità. Spessori delle sovrastrutture utilizzate nell analisi parametrica Strato Debole Media Robusta Usura 4 cm 4 cm 5 cm Binder 5 cm 5 cm 5 cm Misto bitumato 8 cm 10 cm 10 cm Misto cementato 15 cm 20 cm 30 cm Misto granulare 20 cm 25 cm 30 cm sottofondo Md 50 MPa Md 50 MPa Md 50 MPa I risultati ottenuti sono illustrati nelle figure Figura 27 e 28 Figura 29 e 30 Figura 31 e 32

16 Figura 33 e 34 Figura 35 e 36 Figura 37 e 38 Figura 39 e 40 Figura 41 e 42

17 4. CONCLUSIONI La problematica della generazione e trasmissione delle vibrazioni dovute al traffico stradale è piuttosto complessa. Il campo vibrazionale è il risultato dell accoppiamento dinamico tra le proprietà spettrali del microprofilo superficiale, le forzanti trasmesse dai veicoli e le caratteristiche specifiche della sezione stradale. Nel corso della ricerca è stata analizzata la risposta di una sovrastrttura semirigida sollecitata durante il transito, su due risalti, di differenti mezzi a diverse velocità. Una griglia di 19 geofoni ha permesso la registrazione delle vibrazioni. Successivamente il fenomeno è stato simulato numericamente con un modello FE, accertando la sua rispondenza alla situazione sperimentale. Infine, il modello, così verificato, è stato impiegato in una serie di analisi parametriche, modificando le caratteristiche della sovrastruttura, il profilo delle asperità superficiali, il tipo di mezzo e la velocità di percorrenza. Gran parte dell energia risulta confinata in uno spessore pari a 1 o 2 volte la lunghezza d onda della vibrazione e, quindi, la maggior parte di questa si propaga all interno dello spessore superficiale, interessando in minima parte gli orizzonti sottostanti il sottofondo stradale. Da ciò deriva l importanza delle proprietà della sovrastruttura non solo per scongiurare ulteriori ammaloramenti del manto ma, soprattutto, per evitare la propagazione delle vibrazioni agli edifici e manufatti adiacenti l asse viario. I risultati della ricerca mostrano e quantificano come la pavimentazione incida sull entità delle vibrazioni, ponendo in correlazione i valori di IRI con i livelli di vibrazione generate nelle differenti condizioni operative. Si è osservato che la regolarità longitudinale della superficie stradale è il fattore dominante, mentre l incremento della velocità incide in misura minore rispetto al tipo di mezzo. Le frequenze proprie della sovrastruttura sono fortemente sensibili alla variazione del modulo elastico degli strati, del loro spessore e smorzamento. Tuttavia, il legame non è lineare. Ad esempio, una diminuzione del modulo di uno strato provocherà una generale diminuzione delle frequenze di risonanza, ma non tutte sono egualmente sensibili alla stessa sollecitazione, con differenti danni strutturali. In fase progettuale, quindi, si deve tenere conto della tipologia prevalente dei mezzi che transiteranno sulla strada e delle caratteristiche della sovrastruttura. E particolarmente importante sottolineare il ruolo giocato dalla manutenzione della pavimentazione nel tener sotto controllo il fenomeno vibratorio, essendo la presenza, sul piano viabile, di deformazioni e ammaloramenti le principali cause di un accentuato incremento degli effetti vibrazionali indotti dal traffico. RINGRAZIAMENTI Si ringraziano i responsabili dell ANAS, che ha concesso il sito per la sperimentazione, e il prof.ing. G.Ranieri per il supporto strumentale reso disponibile. BIBLIOGRAFIA 1. Dodds C. J., Robson J. D., The description of road surface roughness, Journal of Sound and Vibration, 31(2), Lamato, Vibrazioni indotte dal transito controllato di veicoli Analisi e considerazioni, Quaderni TecnoIn, Aprile H. E. M. Hunt, Modelling of road vehicles for calculation of traffic induced vibration as a random process, Journal of Sound and Vibration, n. 144, H. E. M. Hunt, Stochastic modelling of traffic-induced ground vibration, Journal of Sound and Vibration, n. 144, 1991.

18 5. Watts O. R., The generation and propagation of vibration in various soils prodnced by the dynamic loading of road pavements, Journal of Sound and Vibration, n. 156, Proceedings of the Fifth International Conference on Recent Advances in Structural Dynamics, University of Southampton (UK), July Sayers M. W., Karamihas S. M., Interpretation of road roughness profile data, UMTRI- The University of Michigan Transportation Research Institute, Final Report Prepared for Federal Highway Administration, June Sayers M. W., Karamihas S. M., The Little Book of Profiling - Basic Information about Measuring and Interpreting Road Profiles, UMTRI - The University of Michigan Transportation Research Institute, October Sanò T., De Sortis A., Rinaldis D., Experimental and numerical study on traffic-induced soil vibrations, International Conference on Noise and Vibration, Leuven, Belgio, settembre Coni M., FEM analysis on the behaviour of concrete road superstructures, Proceedings 8th International Symposium on Concrete Road, Lisbona September Sun L., Deng X., Predicting vertical dynamic loads caused by vehicle-pavement interaction, Journal of Transportation Engineering, September/October Quaderno AIPCR, Comitato Tecnico Caratteristiche Superficiali, Rumore e Vibrazioni da Traffico. L influenza delle caratteristiche superficiali delle pavimentazioni, XXIII Convegno Nazionale Stradale AIPCR, Verona, maggio Manual of ROADRuf - University of Michigan Transportation Research Institute, ANSYS USER S MANIJAL, Revision 5.5.2, Volume IV: Theory, Swanson Analysis Systems Inc., Bongiovanni O., Clemente P., Persia F., Vibrazioni indotte dal traffico sui monumenti, Atti del Convegno Nazionale Traffico ed Ambiente, Trento, Febbraio Domenichini L., Ferro R., La Torre F., Vibrations produced by road traffic influence of the road surface characteristics, Rapporto finale Progetto IASPIS L interazione ambiente-sicurezza nel progetto delle infrastrutture stradali: criteri di previsione e collaudo, Crispino M., D'Apuzzo M., Misura Di Vibrazioni Da Traffico Stradale In Un Edificio Storico, Rapporto finale Progetto IASPIS L interazione ambiente-sicurezza nel progetto delle infrastrutture stradali: criteri di previsione e collaudo, Cebon D., Handbook of vehicle-road interaction, Swets & Zeitlinger Publishers, Netherlands, Ed

L IDENTIFICAZIONE STRUTTURALE

L IDENTIFICAZIONE STRUTTURALE e L IDENTIFICAZIONE STRUTTURALE I problemi legati alla manutenzione e all adeguamento del patrimonio edilizio d interesse storico ed artistico sono da alcuni anni oggetto di crescente interesse e studio.

Dettagli

Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo

Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Ingegneria Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo Relatore: Prof. Roberto Zanasi Correlatori:

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Indagine sismica. MASW - Multichannel Analysis of Surface Waves

Indagine sismica. MASW - Multichannel Analysis of Surface Waves Indagine sismica MASW - Multichannel Analysis of Surface Waves relativa alla determinazione della stratigrafia sismica VS e del parametro VS30 in un'area di Sestri Levanti NS rif 09140SA Dott. Geol. Franco

Dettagli

All.n.7 GAD PEC RI12 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW

All.n.7 GAD PEC RI12 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW All.n.7 GAD PEC RI2 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW Easy MASW La geofisica osserva il comportamento delle onde che si propagano all interno dei materiali. Un segnale sismico, infatti, si modifica

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

APP_PIT_Comparazione Pile Dynamics Inc. Rev.01-012015

APP_PIT_Comparazione Pile Dynamics Inc. Rev.01-012015 Pile Integrity Tester PIT Caratteristiche Tecniche Serie PIT-X, PIT-X2, PIT-V e PIT-FV La strumentazione Pile Integrity Tester serie PIT è disponibile in 4 versioni, con 1 (PIT-X e PIT- V) o 2 (PIT-X2

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Indagini di caratterizzazione dinamica di solai

Indagini di caratterizzazione dinamica di solai Indagini di caratterizzazione dinamica di solai G. Di Marco 1, G. Fidotta 2, E. Lo Giudice 2, G. Sollami 2 1 Studio Lo Giudice- Di Marco, 92024 Canicattì (AG), 2 DISMAT s.r.l., C.da Andolina, S.S. 122

Dettagli

Analisi dei modi di vibrazione

Analisi dei modi di vibrazione Analisi dei modi di vibrazione Andrea Cerniglia hilbert@venus.it (Estratto da RCI, anno XXVI N. 8, agosto 1999, Tecniche Nuove) Una descrizione di un potente mezzo di indagine del comportamento dinamico

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Fondamenti di Trasporti Cenni di teoria del deflusso

Fondamenti di Trasporti Cenni di teoria del deflusso Corso di: Lezione: Fondamenti di Trasporti Cenni di teoria del deflusso Corso di Laurea Ingegneria Civile AA 0910 Giuseppe Inturri Università di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale IL

Dettagli

L ingombro ed il numero delle corsie si calcola attraverso lo schema e la tabella riportata a seguito.

L ingombro ed il numero delle corsie si calcola attraverso lo schema e la tabella riportata a seguito. 4.2 IL COLLAUDO STATICO DEI PONTI 4.2.1 Ponti stradali Per i ponti stradali le norme per l effettuazione del collaudo statico sono contenute nel D.M. LL. PP. del 4 maggio 1990 Aggiornamento delle norme

Dettagli

2.5.3 PROVA ULTRASONICA PROVA ULTRASONICA

2.5.3 PROVA ULTRASONICA PROVA ULTRASONICA Pag. 1 di 1 PROVA ULTRASONICA 1. Descrizione e scopo della prova. Le cosiddette prove ad ultrasuoni di "trasparenza" si eseguono nell'ambito dei controlli non distruttivi per la determinazione delle caratteristiche

Dettagli

DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software

DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software Il calcolo di questo parametro dinamico può essere effettuato attraverso le classiche prove sismiche in foro del tipo DOWN-HOLE oppure con metodi innovativi indiretti.

Dettagli

TRAVE SU SUOLO ELASTICO

TRAVE SU SUOLO ELASTICO Capitolo 3 TRAVE SU SUOLO ELASTICO (3.1) Combinando la (3.1) con la (3.2) si ottiene: (3.2) L equazione differenziale può essere così riscritta: (3.3) La soluzione dell equazione differenziale di ordine

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

Progettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici.

Progettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici. Progettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici. Progetto d anno: Laser 2dof A.A. 2010/2011 Progettazione Funzionale di Sistemi Meccanici e Meccatronici Taglio laser a due gradi di libertà

Dettagli

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo. PALI Si distinguono: 1. pali di piccolo diametro se D/L0,05 Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

Dettagli

PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI

PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI PROVE ECOMETRICHE E DI AMMETTENZA MECCANICA SU PALI I metodi di indagine utilizzati per lo studio delle proprietà dei pali e del sistema palo terreno rientrano nei metodi a bassa deformazione, definiti

Dettagli

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL 1 2 TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL Confronto dei risultati tra il software VEM NL el il metodo SAM proposto dall Unità di Ricerca dell Università di Pavia. Stacec s.r.l. Software e servizi per

Dettagli

Oscillazioni: il pendolo semplice

Oscillazioni: il pendolo semplice Oscillazioni: il pendolo semplice Consideriamo il pendolo semplice qui a fianco. La cordicella alla quale è appeso il corpo (puntiforme) di massa m si suppone inestensibile e di massa trascurabile. Per

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

La tecnologia FBG per il monitoraggio in ambito aeroportuale

La tecnologia FBG per il monitoraggio in ambito aeroportuale 9 CONVEGNO Aeroporti: esperienze operative e innovazioni tecnologiche 30 ottobre 2014 - Aeroporto Malpensa Nuove tecnologie per ambiente sicurezza e monitoraggio in aeroporto: La tecnologia FBG per il

Dettagli

La dinamica degli edifici e le prove sperimentali. Studio del comportamento dinamico di una struttura

La dinamica degli edifici e le prove sperimentali. Studio del comportamento dinamico di una struttura La dinamica degli edifici e le prove sperimentali La Norma UNI 9916 prende in considerazione in modo esplicito il caso della misura delle vibrazioni finalizzata allo: Studio del comportamento dinamico

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Università degli Studi del Sannio Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU

Università degli Studi del Sannio Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche Insegnamento di Geofisica Applicata modulo B 4 CFU Anno accademico 2010/2011 docente: Rosalba Maresca E-mail: maresca@unisannio.it 1 SASW (Spectral

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

Relazione di fine tirocinio. Andrea Santucci

Relazione di fine tirocinio. Andrea Santucci Relazione di fine tirocinio Andrea Santucci 10/04/2015 Indice Introduzione ii 1 Analisi numerica con COMSOL R 1 1.1 Il Software.................................... 1 1.1.1 Geometria................................

Dettagli

Analisi con due Velocità

Analisi con due Velocità Analisi con due Velocità Questo documento descrive il metodo di misura di due velocità. Analisi, interpretazione esperienze e documenti complementari si trovano nei manuali del Software PIT-W versione

Dettagli

Divisione Prove su STRUTTURE DI FONDAZIONE

Divisione Prove su STRUTTURE DI FONDAZIONE Monitoring, Testing & Structural engineering Divisione Prove su STRUTTURE DI FONDAZIONE MTS Engineering S.r.l. è una società di servizi per l ingegneria specializzata nell esecuzione di prove su materiali,

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

E mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo. Firenze, 12/03/2009

E mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo. Firenze, 12/03/2009 www.dicea.unifi.it Anno accademico 2008/2009 Ingegneria Sismica CIS Emanuele Del Monte E mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo Firenze, 12/03/2009 PRIMA PARTE CARATTERISTICHE

Dettagli

VIBRAZIONE DELLE STRUTTURE DA PONTE Ing. Luca ROMANO, libero professionista - Albenga Direttore Tecnico I QUADRO INGEGNERIA GENOVA

VIBRAZIONE DELLE STRUTTURE DA PONTE Ing. Luca ROMANO, libero professionista - Albenga Direttore Tecnico I QUADRO INGEGNERIA GENOVA VIBRAZIONE DELLE STRUTTURE DA PONTE Ing. Luca ROMANO, libero professionista - Albenga Direttore Tecnico I QUADRO INGEGNERIA GENOVA Progettando una struttura flessibile si devono tener d occhio alcuni parametri,

Dettagli

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ

LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ Giovanni Dalerci, Rossella Bovolenta Università degli Studi di Genova Dipartimento

Dettagli

Suono: aspetti fisici. Tutorial a cura di Aldo Torrebruno

Suono: aspetti fisici. Tutorial a cura di Aldo Torrebruno Suono: aspetti fisici Tutorial a cura di Aldo Torrebruno 1. Cos è il suono Il suono è generalmente prodotto dalla vibrazione di corpi elastici sottoposti ad urti o sollecitazioni (corde vocali, corde di

Dettagli

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica è un mezzo di trasmissione dell energia sotto forma di onde aventi entrambe le componenti elettriche e magnetiche. La sequenza ordinata delle

Dettagli

Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche:

Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche: 3. Specifiche dei Sistemi Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche: nel dominio del tempo (tempo di salita, tempo di assestamento, sovraelongazione, ecc.); nel dominio della

Dettagli

Rumore virtuale. Andrea Cerniglia hilbert@venus.it. (Estratto da RCI, anno XXVI N. 7, luglio 1999, Tecniche Nuove)

Rumore virtuale. Andrea Cerniglia hilbert@venus.it. (Estratto da RCI, anno XXVI N. 7, luglio 1999, Tecniche Nuove) Rumore virtuale Andrea Cerniglia hilbert@venus.it (Estratto da RCI, anno XXVI N. 7, luglio 1999, Tecniche Nuove) Una semplice descrizione del processo di auralizzazione, ossia di quanto viene offerto da

Dettagli

Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink

Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink Appunti di Controlli Automatici Versione 1.0 Ing. Alessandro Pisano Miglioramento del comfort Iniziamo analizzando una sospensione passiva. Riferiamoci

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Progetto di controllo e reti correttrici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 053 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e

Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e 1 2 Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a Metodo utilizzato da FaTA-e La presenza dei tamponamenti in una struttura in c.a., come evidenziato nei vari eventi tellurici avvenuti, riveste un

Dettagli

riabilitazione delle strutture

riabilitazione delle strutture riabilitazione delle strutture Corso di laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali Orientamento: Strutture e Rischio Sismico Crediti formativi: CFU 6 Docente: Gianmarco

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

LE SEZIONI TRASVERSALI

LE SEZIONI TRASVERSALI LE SEZIONI TRASVERSALI Rappresentano l intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale e normale all asse stradale. Vengono eseguite in corrispondenza di ciascun picchetto d asse.

Dettagli

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Le resistenze liminari Rsi e Rse si calcolano, noti i coefficienti conduttivi (liminari) (o anche adduttanza) hi e he, dal loro reciproco. (tabella secondo

Dettagli

Introduzione al Campionamento e

Introduzione al Campionamento e Introduzione al Campionamento e all analisi analisi in frequenza Presentazione basata sul Cap.V di Introduction of Engineering Experimentation, A.J.Wheeler, A.R.Ganj, Prentice Hall Campionamento L'utilizzo

Dettagli

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 DI UN SISTEMA DI FISSAGGIO PER FACCIATE CONTINUE 2 INDICE 1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 3.1 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA...

Dettagli

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO Descrizione Nell ambito della rilevazione dei costi, Solari con l ambiente Start propone Time&Cost, una applicazione che contribuisce a fornire

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Procedure di calcolo implicite ed esplicite

Procedure di calcolo implicite ed esplicite Procedure di calcolo implicite ed esplicite Il problema della modellazione dell impatto tra corpi solidi a medie e alte velocità. La simulazione dell impatto tra corpi solidi in caso di urti a media velocità,

Dettagli

Fonoassorbimento: materiali e sistemi assorbenti

Fonoassorbimento: materiali e sistemi assorbenti SISTEMI FONOASSORBENTI Fonoassorbimento: materiali e sistemi assorbenti Per assorbire l energia sonora presente in un ambiente si ricorre all utilizzo di sistemi fonoassorbenti; ovvero dei sistemi con

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Risposte canoniche e sistemi elementari Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 14 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Corzano nel periodo da 1/7/14 al 3/7/14 Reperimento dati Geom. Giovanni Santoro Analisi scientifica Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Angolo di risalita = 25 Altezza massima della salita = 25,87 m Altezza della salita nel tratto lineare (fino all ultimo pilone di metallo)

Dettagli

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio. Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano

Dettagli

ALLEGATO A ALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI: PERICOLOSITÀ SISMICA

ALLEGATO A ALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI: PERICOLOSITÀ SISMICA ALLEGATO A ALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI: PERICOLOSITÀ SISMICA Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) adottano un approccio prestazionale alla progettazione delle strutture nuove e alla verifica

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Piani di input e piani di calcolo reale in FaTA-e

Piani di input e piani di calcolo reale in FaTA-e 0 1 Piani di input e piani di calcolo reali in FaTA-e Dalla versione XX di FaTA-e è presente una nuova implementazione per il calcolo dei baricentri di massa e rigidezza. La nuova procedura consente di

Dettagli

Cap 12 12 -- Misure di vi braz di vi ioni

Cap 12 12 -- Misure di vi braz di vi ioni Cap 12 - Misure di vibrazioni Le vibrazioni sono poi da sempre uno strumento di diagnostica di macchine e sistemi meccanici 1 Le direttive CEE 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE, obbliga tutti

Dettagli

Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali

Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali Problema n. 1: Un corpo puntiforme di massa m = 2.5 kg pende verticalmente dal soffitto di una stanza essendo

Dettagli

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Berlingo nel periodo da 26/06/2012 al 28/06/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE

CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE Arco di Trento 31 ottobre 2004 a cura di Vittorio Bedogni ( CCMT - INA - INSA ) CONTENUTO : Introduzione

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

SCELTA E DIMENSIONAMENTO DELLA SOVRASTRUTTURA

SCELTA E DIMENSIONAMENTO DELLA SOVRASTRUTTURA PREMESSA La presente relazione riguarda il dimensionamento della sovrastruttura che andrà a costituire la pavimentazione del piazzale da adibire a deposito dei mezzi ARST. S.p.A da realizzare nella zona

Dettagli

Mc4Loc. L analisi dei meccanismi locali

Mc4Loc. L analisi dei meccanismi locali Mc4Loc L analisi dei meccanismi locali Il software che ti consente di valutare i meccanismi locali su edifici in muratura secondo l'analisi cinematica lineare e non lineare. Il programma si pone l obiettivo

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 214 Campagna di Monitoraggio nel Comune di Gussago nel periodo da 5/8/214 al 7/8/214 Reperimento dati Geom. Giovanni Santoro Redazione e verifica Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

Indice. Capitolo 1: Introduzione 1 1.1 Premessa 2 1.2 Scopi 3 1.3 Organizzazione del lavoro 4

Indice. Capitolo 1: Introduzione 1 1.1 Premessa 2 1.2 Scopi 3 1.3 Organizzazione del lavoro 4 dei capitoli Capitolo 1: Introduzione 1 1.1 Premessa 2 1.2 Scopi 3 1.3 Organizzazione del lavoro 4 Capitolo 2: Analisi sperimentale 6 2.1 Metodi di analisi sperimentale 7 2.2 Monitoraggio strutturale 9

Dettagli

MISURE DIMENSIONALI MISURE DIMENSIONALI: - Sistemi a contatto. - Sistemi senza contatto.

MISURE DIMENSIONALI MISURE DIMENSIONALI: - Sistemi a contatto. - Sistemi senza contatto. MISURE DIMENSIONALI Modello: tubo cilindrico misurato con forcelle del calibro caratterizzate da superfici piane e parallele fra loro. MISURE DIMENSIONALI: D Diametro del tubo misurato con calibro. Ripetendo

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Prof. Sergio Baragetti. Progettazione FEM

Prof. Sergio Baragetti. Progettazione FEM Prof. Sergio Baragetti Progettazione FEM Perché gli Elementi Finiti Le teorie classiche della meccanica, studiate nei corsi precedenti, sono risolutive nella grande maggioranza dei casi: problemi piani,

Dettagli

Ing. Simone Giovannetti

Ing. Simone Giovannetti Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni Ing. Simone Giovannetti Firenze, 29 Maggio 2012 1 Incertezza di Misura (1/3) La necessità di misurare nasce dall esigenza

Dettagli

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia 1. Panoramica Application note CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia Gli Energy Management Systems () sono dispositivi atti al controllo dei flussi di energia dalle sorgenti di produzione

Dettagli

Relazione sulle ATTIVITA SPERIMENTALI E NUMERICHE SVOLTE SU PNEUMATICI PER GO KART DA COMPETIZIONE

Relazione sulle ATTIVITA SPERIMENTALI E NUMERICHE SVOLTE SU PNEUMATICI PER GO KART DA COMPETIZIONE Relazione sulle ATTIVITA SPERIMENTALI E NUMERICHE SVOLTE SU PNEUMATICI PER GO KART DA COMPETIZIONE Oggetto e scopo della ricerca Le attività svolte hanno avuto l obiettivo di caratterizzare le prestazioni

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

Analisi della performance temporale della rete

Analisi della performance temporale della rete Analisi della performance temporale della rete In questo documento viene analizzato l andamento nel tempo della performance della rete di promotori. Alcune indicazioni per la lettura di questo documento:

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione

11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione 11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione 61 il software calcola l energia di deformazione di un veicolo o di una coppia di veicoli che si sono urtati a partire dalla conoscenza del coefficiente di

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi

Dettagli

INDICE. _Abstract pag. 3. 1. Il Benchmark pag. 5. 2. Modellazione in SAP2000 pag. 6. 2.1 La Griglia (GRID) pag. 7. 2.2 I Materiali pag.

INDICE. _Abstract pag. 3. 1. Il Benchmark pag. 5. 2. Modellazione in SAP2000 pag. 6. 2.1 La Griglia (GRID) pag. 7. 2.2 I Materiali pag. INDICE _Abstract pag. 3 1. Il Benchmark pag. 5 2. Modellazione in SAP2000 pag. 6 2.1 La Griglia (GRID) pag. 7 2.2 I Materiali pag. 9 2.3 Le Sezioni degli Elementi Strutturali pag. 12 2.4 Definizione dei

Dettagli

Estensimetro. in variazioni di resistenza.

Estensimetro. in variazioni di resistenza. Estensimetro La misura di una forza incidente su di un oggetto può essere ottenuta misurando la deformazione o la variazione di geometria che l oggetto in questione subisce. L estensimetro estensimetro,

Dettagli

Rientrano in questa categoria i seguenti metodi: - Pile Echo Test o Low Strain Test. - Ammettenza meccanica

Rientrano in questa categoria i seguenti metodi: - Pile Echo Test o Low Strain Test. - Ammettenza meccanica Prove dinamiche e metodi sonici per la determinazione della capacità portante e la verifica in sito dell integrità del materiale costitutivo di diaframmi in c.a. La descrizione seguente dettaglia sulle

Dettagli

Test, domande e problemi di Robotica industriale

Test, domande e problemi di Robotica industriale Test, domande e problemi di Robotica industriale 1. Quale, tra i seguenti tipi di robot, non ha giunti prismatici? a) antropomorfo b) cilindrico c) polare d) cartesiano 2. Un volume di lavoro a forma di

Dettagli

Confronto tra i codici di calcolo QUAD4-M e LSR2D

Confronto tra i codici di calcolo QUAD4-M e LSR2D 2 Confronto tra i codici di calcolo QUAD4-M e LSR2D Introduzione Questo documento riporta un confronto tra i risultati di un analisi di risposta sismica locale condotta con il codice di calcolo LSR2D (Stacec

Dettagli