BILANCI CONSUNTIVI I COMUNI MARCHIGIANI NEL CONTESTO NAZIONALE

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1 BILANCI CONSUNTIVI I COMUNI MARCHIGIANI NEL CONTESTO NAZIONALE A cura dell Osservatorio sul welfare locale dell Ires Marche 1

2 INTRODUZIONE I temi del federalismo fiscale e della finanza locale sono di stretta attualità come testimoniano le cronache giornaliere e la divulgazione di numerose ricerche e studi svolti sull argomento negli ultimi mesi. Tra i tanti lavori su federalismo, patto di stabilità e finanza locale, due hanno avuto di recente particolare risalto: lo studio svolto dall ISTAT sui bilanci comunali consuntivi del 2008 (giugno 2010) ed il rapporto dell IFEL sul quadro finanziario dei Comuni (luglio 2010). Le due ricerche, seppure con le rispettive peculiarità, contribuiscono e mettere in evidenza lo stato della finanza comunale, le sue criticità e le prospettive in considerazione del contesto nazionale ed internazionale che, attraverso i provvedimenti del Governo nazionale ed il Patto di stabilità europeo, condiziona in modo pesante le decisioni e le politiche degli Amministratori locali. La Cgil si occupa da tempo del tema bilanci comunali, facendone a livello nazionale e periferico un elemento cardine della contrattazione sociale con gli Enti locali e sono molteplici, oggi come in passato, le occasioni in cui il Sindacato delinea alcuni principi e linee guida che permettano di rendere il confronto con i Comuni il più proficuo possibile in termini (tra le altre cose) di equità sociale, contenimento della pressione tributaria sui soggetti più in difficoltà, rafforzamento del sistema di servizi ed interventi sociali e di welfare. I dati presentati nelle ricerche citate delineano un quadro nazionale della finanza locale che si caratterizza per la scarsa autonomia locale in tema di entrate, per il persistere di modelli locali che differenziano il nord, il centro ed il sud, per la rigidità dei bilanci locali per effetto degli obblighi imposti dal Patto di stabilità (soprattutto riduzione degli investimenti), per l incertezza degli scenari futuri. Sulla base dell elaborazione ISTAT e del rapporto IFEL, l Ires Marche ha redatto il presente lavoro che si propone di partire dallo scenario nazionale per approfondire i dati relativi ai Comuni delle Marche. La ricerca si struttura in tre sezioni. Nella prima si prendono le mosse dai dati dell elaborazione Istat fornendone una sintesi e illustrando i dati di bilancio specifici per i Comuni marchigiani. Nella seconda sezione, sulla scorta delle riflessioni e gli stimoli elaborati all interno del Sindacato sul tema della finanza comunale, si leggono i bilanci dei Comuni delle Marche per evidenziarne eventuali criticità. Nella terza sezione, infine, si affronta il tema della contrattazione sociale e, in particolare, si tenta di vedere se e come tale attività è in grado di influire sulle scelte degli Amministratori locali. 2

3 SEZIONE 1 L ANALISI ISTAT DEI BILANCI CONSUNTIVI 2008 DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI. UN APPROFONDIMENTO PER I COMUNI DELLA REGIONE MARCHE Nello scorso mese di giugno l Istat ha pubblicato un elaborazione sui certificati del conto di bilancio dei Comuni italiani aggiornati al 2008, attingendo alla banca dati del Ministero dell Interno sul cui sito sono pubblicati i bilanci consuntivi (e preventivi) di tutti i Municipi italiani. L elaborazione Istat fornisce i dati per il livello nazionale, per Regioni e per aggregazioni demografiche di Comuni, distinguendo tra Enti con meno di 5mila abitanti, Enti con un numero di abitanti compreso tra 5mila e 10mila, tra 10mila e 20mila, tra 20mila e 60mila ed oltre 60mila. In questo breve report, seguendo l impostazione e gli schemi adottati nell indagine Istat, si richiamano i dati presentati in questo ultimo lavoro integrandoli con dati più specifici e dettagliati per le Marche. In particolare è necessario sottolineare che quando nel report si citeranno le Marche, le osservazioni fatte varranno non per le Marche come Ente Regione, ma come complesso di Comuni marchigiani. Tutte le tabelle presenti nel report sono frutto di elaborazioni dell Ires Marche a partire dai dati Istat ed Ires Marche. Di seguito (tabella 1) si illustrano le caratteristiche della popolazione di Comuni presa a riferimento nell indagine Istat per la parte generale (sfondo verde) e dall Ires Marche per la parte in cui si approfondisce l analisi sui Comuni marchigiani (sfondo arancione). Tabella 1- Scenario di riferimento delle rilevazioni per l Italia e per le Marche Numero Numero di Percentuale di Popolazione Aggregato territoriale di comuni comuni rilevati copertura comuni Nr. Abitanti (migliaia) Fino a 5 Da 5 a 10 Da 10 a 20 Da 20 a 60 Oltre 60 Popolazione dei comuni rilevati Percentuale di copertura popolazione MARCHE ,6% ,9% ITALIA ,2% ,4% Aggregato territoriale Numero di comuni Numero di comuni rilevati Percentuale di copertura comuni Popolazione Popolazione dei comuni rilevati Percentuale di copertura popolazione MARCHE ,4% ,7% ITALIA ,2% ,2% MARCHE % % ITALIA ,4% ,5% MARCHE % % ITALIA ,7% ,8% MARCHE % % ITALIA ,6% ,9% MARCHE % % ITALIA ,1% ,4% 3

4 LE ENTRATE DIPENDENZA DAI TRASFERIMENTI CORRENTI, AUTONOMIA TRIBUTARIA, AUTONOMIA FINANZIARIA Nel 2008 i Comuni italiani hanno tratto le risorse correnti necessarie allo svolgimento delle loro funzioni ordinarie soprattutto dai trasferimenti correnti 1 (38,6%), poi dalle entrate tributarie (36,3%) e, per ultimo, dalle entrate extra tributarie (25,1%). Il dato relativo alle aggregazioni territoriali mostra un ampio divario tra centro-nord e sud: nel Mezzogiorno i trasferimenti correnti rappresentano il 49,4% delle risorse correnti complessivamente disponibili, mentre per i Comuni del centro-nord le percentuali oscillano tra il 32% ed il 37% circa (tabella 2). Specularmente, l autonomia finanziaria 2 dei Comuni del sud sfiora il 50%, mentre nei Comuni nel centro-nord l indicatore si attesta su livelli compresi tra il 63% ed il 68%, a fronte di una media nazionale del 61,4%. Le entrate proprie sono in massima parte costituite da entrate tributarie che rappresentano circa il 36,3% delle entrate correnti dei Comuni italiani (autonomia tributaria) con il massimo presso i Comuni del nord-ovest (40,8%) ed il minimo presso quelli del centro Italia (31,5%). I Comuni marchigiani hanno un grado di dipendenza dai trasferimenti correnti pari al 33,5% e superiore alla media del centro Italia (31,9%). Al contrario, l autonomia tributaria 3 per le Marche è pari al 41,9% contro il 31,5% dei Comuni del Centro; l indicatore per le Marche è superiore anche alle medie degli altri aggregati territoriali: nord-ovest con 40,8%, nord-est con 36,5% e sud con 36,2%. Il confronto tra le Regioni (tabella 2bis), mostra che il grado di dipendenza dai trasferimenti correnti delle Marche (33,5%) è simile a quello di Veneto (33,3%), Abruzzo (33,4%), Piemonte (34,3%). L autonomia tributaria dei Comuni marchigiani (41,9%) è dello stesso ordine di grandezza di quella dei municipi piemontesi (41,9%) e lombardi (40,4%). L elevata autonomia finanziaria dei Comuni marchigiani e, quindi, la contenuta dipendenza dai trasferimenti correnti, trovano conferma per qualsiasi classe demografica dei Comuni si consideri 4 (tabella 2ter). Tabella 2- Entrate correnti: incidenza delle varie tipologie di entrata a livello nazionale, territoriale e per le Marche ( ) AUTONOMIA DIPENDEENZA DA INCIDENZA ENT. AUTONOMIA Aggregato ENTRATE CORRENTI (5) TRIBUTARIA(1) TRASF.CORR. (2) EXTRA TRIBUT. (3) FINANZIARIA (4) territoriale NORD - OVEST 47,6% 40,8% 26,5% 32,6% 25,9% 26,6% 73,5% 67,4% 100,0% 100,0% NORD - EST 43,7% 36,5% 30,8% 37,2% 25,5% 26,3% 69,2% 62,8% 100,0% 100,0% CENTRO 44,8% 31,5% 29,6% 31,9% 25,7% 36,6% 70,5% 68,1% 100,1% 100,0% MARCHE 46,5% 41,7% 29,2% 33,5% 24,3% 24,7% 70,8% 66,6% 100,0% 100,0% SUD 39,1% 36,2% 46,1% 49,4% 14,8% 14,4% 53,9% 50,6% 100,0% 100,0% ITALIA 43,5% 36,3% 34,4% 38,6% 22,1% 25,1% 65,6% 61,4% 100,0% 100,0% (1) Autonomia tributaria = Entrate tributarie / (Entrate tributarie + Trasferimenti correnti + Entrate extra tributarie) (2) Dipendenza dai trasferimenti correnti = Trasferimenti correnti / (Entrate tributarie + Trasferimenti correnti + Entrate extra tributarie) (3) Incidenza entrate extra tributarie = Entrate extra tributarie / (Entrate tributarie + Trasferimenti correnti + Entrate extra tributarie) (4) Autonomia finanziaria = (Entrate tributarie + Entrate extra tributarie) / (Ent.tributarie + Trasferimenti corr. + Entrate extra tributarie) (5) Entrate correnti = Entrate tributarie + Trasferimenti correnti + Entrate extra tributarie 1 L incidenza dei trasferimenti correnti sulle entrate correnti totali è aumentata in modo consistente nel 2008 rispetto al 2007 per effetto della soppressione dell ICI sull abitazione principale: alla riduzione del gettito iscritti nelle entrate tributarie, ed alla conseguente riduzione dell autonomia tributaria, si è accompagnato un incremento dei trasferimenti statali volto a compensare la perdita di risorse prima derivanti dal tributo soppresso. 2 L autonomia finanziaria di un Comune è la capacità di trarre risorse dal proprio territorio di riferimento, senza contare sui trasferimenti di terzi. E data dal rapporto tra le entrate proprie, ossia tributarie ed extra tributarie, e le entrate correnti (entrate tributarie più extra tributarie più trasferimenti). 3 L autonomia tributaria di un Comune è la capacità di trarre risorse dall imposizione fiscale sul proprio territorio di riferimento. E data dal rapporto tra le entrate tributarie e le entrate correnti (entrate tributarie più extra tributarie più trasferimenti). 4 Solo per la classe dimensionale 5mila-10mila abitanti i Comuni marchigiani hanno un autonomia tributaria inferiore a quella degli altri Comuni italiani. 4

5 Tabella 2bis- Entrate correnti: incidenza delle varie tipologie di entrata per Regione (2008) ENTRATE TRIBUTARIE TRASFERIMENTI CORRENTI ENTRATE EXTRA TRIBUTARIE ENTRATE PROPRIE ENTRATE CORRENTI TOTALI Piemonte 41,9% 34,3% 23,8% 65,7% 100% Valle d'aosta 23,8% 57,7% 18,1% 41,9% 100% Lombardia 40,4% 30,3% 29,3% 69,7% 100% Liguria 42,7% 35,9% 21,3% 64,0% 100% Trentino- A. Adige 15,0% 53,4% 31,7% 46,7% 100% Veneto 43,4% 33,3% 23,4% 66,7% 100% Friuli- Venezia G. 25,8% 52,6% 21,6% 47,4% 100% Emilia-Romagna 42,1% 29,0% 28,9% 71,0% 100% Toscana 38,6% 31,8% 29,6% 68,2% 100% Umbria 38,0% 41,2% 20,8% 58,8% 100% Marche 41,7% 33,5% 24,7% 66,4% 100% Lazio 25,9% 30,7% 43,5% 69,3% 100% Abruzzo 47,6% 33,4% 19,0% 66,6% 100% Molise 31,7% 47,3% 21,0% 52,7% 100% Campania 38,6% 44,7% 16,7% 55,3% 100% Puglia 48,3% 40,4% 11,3% 59,6% 100% Basilicata 34,0% 51,0% 15,3% 49,3% 100% Calabria 34,9% 45,9% 19,2% 54,1% 100% Sicilia 27,7% 61,0% 11,3% 39,0% 100% Sardegna 29,0% 58,1% 13,0% 41,9% 100% ITALIA 36,3% 38,6% 25,0% 61,4% 100% Tabella 2ter- Entrate correnti: incidenza delle varie tipologie di entrata per classe demografica dei Comuni. Marche e Italia (2008) Nr. Abitanti Aggregato ENTRATE TRASFERIMENTI ENTRATE EXTRA ENTRATE ENT. CORRENTI (migliaia) territoriale TRIBUTARIE CORRENTI TRIBUTARIE PROPRIE TOTALI Fino a 5 Da 5 a 10 Da 10 a 20 Da 20 a 60 Oltre 60 MARCHE 37,1% 38,1% 24,4% 61,5% 100% ITALIA 34,3% 42,1% 23,6% 57,9% 100% MARCHE 39,2% 32,0% 28,3% 67,5% 100% ITALIA 42,5% 35,0% 22,5% 65,0% 100% MARCHE 44,4% 29,2% 25,9% 70,4% 100% ITALIA 43,4% 35,3% 21,3% 64,7% 100% MARCHE 45,5% 31,2% 23,0% 68,5% 100% ITALIA 39,6% 39,7% 20,9% 60,4% 100% MARCHE 42,3% 34,7% 22,6% 64,9% 100% ITALIA 30,4% 39,9% 29,7% 60,1% 100% 5

6 VALORI PRO-CAPITE: ENTRATE CORRENTI, PRESSIONE TRIBUTARIA, TRASFERIMENTI CORRENTI I Comuni italiani dispongono nel 2008 di 938,98 euro a titolo di entrate correnti, media di un ventaglio di valori che ha il minimo nei 709,69 euro della Puglia ed il massimo nei 1.365,91 euro del Lazio, senza considerare le Regioni a statuto speciale tra le quali la Val d Aosta che arriva alla punta massima di 1.783,23 euro per abitante (tabella 3). I Comuni del centro-nord si avvicinano al valore medio nazionale più di quanto si osservi per i Comuni siti nelle Regioni del sud e, a livello nazionale, solo quelli di maggiori dimensioni (tabella 3bis) superano il livello medio nazionale delle entrate correnti (1.285,35 euro). Per le entrate tributarie pro-capite (pressione tributaria) valgono osservazioni analoghe: la media nazionale di 341,23 euro è raggiunta ed oltrepassata più dai Comuni del centro-nord che da quelli del sud (valore massimo per la Liguria con 494,31 euro e minimo per la Calabria con 274,42 euro) e dai soli comuni con più di 60mila abitanti. Gli abitanti dei Comuni del centro-nord ricevono meno trasferimenti rispetto a quelli del sud: escludendo le Regioni a Statuto speciale, i trasferimenti pro-capite maggiori rispetto alla media nazionale, pari a 362,82 euro, arrivano in Molise (463,14 euro) e quelli più esigui in Veneto (257,01 euro). A beneficiare maggiormente dei trasferimenti sono i Comuni più piccoli (379,11 euro) e più grandi (512,25 euro); per quelli di dimensione intermedia si vede che gli importi aumentano man mano che cresce la dimensione demografica. Le entrate extra tributarie pro-capite assumono valori molto diversificati tra le Regioni, oscillando tra il minimo della Puglia (80,23 euro) ed il massimo del Lazio (593,69 euro) attorno alla media nazionale di 234,92 euro. Tale variabilità si lega alla natura delle voci comprese nell aggregato in esame in cui si trovano, tra le altre cose, i proventi dei servizi erogati sul territorio che variano in modo anche molto vistoso per tipologia, quantità, forme gestionali, prezzi e tariffe. Nelle Regioni del centro-nord, pur nella variabilità delle cifre, i valori delle entrate extra tributarie pro-capite sono al di sopra della media nazionale, mentre nel Mezzogiorno le cifre sono più basse. A superare la media nazionale sono solo i Comuni più grandi. Le Marche hanno a disposizione 856,27 euro di entrate correnti per abitante, circa lo stesso livello riscontrato per la Lombardia (864,76 euro) e la Campania (854,81 euro). A differenza del quadro nazionale, oltrepassano la media regionale delle entrate correnti pro-capite anche i Comuni con più di 20mila abitanti e non solo quelli oltre i 60mila abitanti. I Comuni marchigiani hanno una pressione tributaria superiore alla media nazionale (357,54 euro contro 341,23 euro) posizionandosi accanto ai Comuni di Regioni come la Lombardia (349,40 euro) ed il Lazio (353,37). I trasferimenti correnti per gli abitanti delle Marche sono di molto inferiori alla media nazionale (286,92 euro contro 362,82 euro) e simili a quelli della Puglia. Anche nelle Marche ricevono di più in termini di risorse trasferite i Comuni con meno di 5mila abitanti e con più di 60mila abitanti. Le entrate extra tributarie pro-capite dei Comuni marchigiani sono inferiori alla media nazionale (211,81 euro contro 234,92 euro) e simili a quelle di Molise e Piemonte. La media regionale è superata solo dai Comuni piccolissimi (212,58 euro) e, soprattutto, più grandi (382,18 euro). 6

7 Tabella 3- Entrate correnti: valore assoluto (ml di euro) e pro-capite (euro) delle varie tipologie di entrate per Regione (2008) ENTRATE TRASFERIMENTI ENTRATE EXTRA ENTRATE ENT. CORRENTI V.A.= valore assoluto TRIBUTARIE CORRENTI TRIBUTARIE PROPRIE TOTALI P.C.= pro-capite V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. Piemonte , , , , ,15 Valle d'aosta , , , , ,23 Lombardia , , , , ,76 Liguria , , , , ,21 Trentino- A. A , , , , ,95 Veneto , , , , ,12 Friuli- V. G , , , , ,13 Emilia-Romagna , , , , ,25 Toscana , , , , ,13 Umbria , , , , ,19 Marche , , , , ,27 Lazio , , , , ,91 Abruzzo , , , , ,14 Molise , , , , ,53 Campania , , , , ,81 Puglia , , , , ,69 Basilicata , , , , ,81 Calabria , , , , ,70 Sicilia , , , , ,22 Sardegna , , , , ,71 ITALIA , , , , ,97 Tabella 3bis- Entrate correnti: valore assoluto (ml di euro) e pro-capite (euro) delle varie tipologie di entrate per classe demografica. Marche e Italia (2008) ENTRATE TRASFERIMENTI ENTRATE EXTRA ENT. CORRENTI ENTRATE PROPRIE TRIBUTARIE CORRENTI TRIBUTARIE TOTALI Nr. Abitanti (migliaia) Fino a 5 Da 5 a 10 Da 10 a 20 Da 20 a 60 Oltre 60 Aggregato territoriale V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. MARCHE , , , , ,52 ITALIA , , , , ,06 MARCHE , , , , ,10 ITALIA , , , , ,10 MARCHE , , , , ,12 ITALIA , , , , ,74 MARCHE , , , , ,29 ITALIA , , , , ,11 MARCHE , , , , ,60 ITALIA , , , , ,35 7

8 LE SPESE SPESA CORRENTE, SPESA PER IL PERSONALE, SPESA PER BENI E SERVIZI: VALORI PRO-CAPITE Rispetto alla spesa media corrente nazionale, pari per il 2008 a 840,28 euro, i Comuni nel centronord spendono più di quelli del sud (tabella 4): la spesa maggiore per abitante si registra in Liguria (1.094,94 euro) e la minore in Veneto (723,78 euro). Se consideriamo anche i comuni delle Regioni a Statuto speciale, la spesa corrente pro-capite più alta si ha in Valle d Aosta, con 1.558,94 euro. Il dato sulla spesa riferito alle aggregazioni demografiche evidenzia un profondo divario tra Comuni molto grandi e molto piccoli, da un lato, e gli altri Comuni dall altro (tabella 4bis). La spesa corrente dei Comuni con meno di 5mila abitanti è di poco inferiore alla media nazionale: 828,68 euro contro gli 840,28 euro totali. La spesa corrente dei Comuni con più di 60mila abitanti, invece, è superiore alla media nazionale, di circa 137 euro: 1.066,77 euro contro gli 840,28 euro totali. I Comuni la cui popolazione è compresa tra i due estremi citati ha una spesa corrente media pro-capite di 704,12 euro. Nei Comuni del centro-nord la spesa pro-capite per il personale è maggiore della media nazionale pari 271,46 euro (fatta eccezione per Veneto e Lombardia), mentre nei Comuni del sud tale soglia viene raggiunta da pochi (Molise e Campania). I Comuni che spendono di più per il personale sono quelli della Liguria, con 353,95 euro (senza considerare la Valle d Aosta, con 476,11 euro) e quelli che spendono meno sono i Comuni pugliesi, con 191,06 euro. I Comuni con più di 60mila abitanti hanno una spesa media per il personale molto più elevata della media nazionale: 358,37 euro contro 271,46 euro. I Comuni delle altre fasce demografiche si trovano tutti al di sotto della media nazionale; quelli compresi nella fascia 5mila-10mila abitanti spendono meno di tutti (209,51 euro). Tranne il Veneto, i Comuni del centro-nord si collocano sopra la media nazionale per la spesa pro-capite per beni e servizi, pari a 395,54 euro, mentre i Comuni del sud, ad eccezione del Lazio, non raggiungono tale soglia. La spesa corrente per abitante nelle Marche nel 2008 è pari ad 813,01 euro, circa 37 euro in meno della media nazionale; i Comuni con la spesa più simile sono quelli lombardi (831,94 euro) e campani (824,95). Anche nelle Marche c è la forbice sulla spesa corrente tra Comuni piccoli e grandi, anche se in questo caso superano la spesa media nazionale anche i Comuni con un numero di abitanti compreso tra 20mila e 60mila. Come rilevato per il quadro nazionale, anche le Marche spendono più per il personale i Comuni più grandi: a fronte di una spesa media regionale pro capite di 258,55 euro (inferiore alla media nazionale), i Comuni con più di 60mila abitanti spendono 314,09 euro. Senza arrivare a tali livelli, nelle Marche anche i Comuni con meno di 5mila abitanti superano la soglia della media regionale con 267,50 euro di spesa per il personale pro capite. Per quanto riguarda la spesa per beni e servizi, le Marche superano di poco la media nazionale con 400,04 euro, avvicinandosi ad Umbria (405,66 euro) e Toscana (403,15 euro). 8

9 Tabella 4- Spesa corrente: spesa personale, beni e servizi, altri interventi in valore assoluto (ml di euro) e pro-capite (euro) per Regione (2008) SPESA PER IL SPESA PER BENI E ALTRE SPESE SPESE CORRENTI V.A.= valore assoluto PERSONALE SERVIZI CORRENTI TOTALI P.C.= pro-capite V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. Piemonte , , , ,19 Valle d'aosta , , , ,94 Lombardia , , , ,94 Liguria , , , ,94 Trentino- A. Adige , , , ,80 Veneto , , , ,78 Friuli- Venezia G , , , ,03 Emilia-Romagna , , , ,51 Toscana , , , ,11 Umbria , , , ,00 Marche , , , ,01 Lazio , , , ,18 Abruzzo , , , ,90 Molise , , , ,15 Campania , , , ,95 Puglia , , , ,97 Basilicata , , , ,61 Calabria , , , ,36 Sicilia , , , ,17 Sardegna , , , ,14 ITALIA , , , ,28 Tabella 4bis- Spesa corrente: spesa personale, beni e servizi, altri interventi in valore assoluto (ml di euro) e pro-capite (euro) per aggregazioni demografiche. Marche e Italia (2008) SPESA PER IL PERSONALE SPESA PER BENI E SERVIZI ALTRE SPESE CORRENTI SPESE CORRENTI TOTALI Nr. Abitanti (migliaia) Fino a 5 Da 5 a 10 Da 10 a 20 Da 20 a 60 Oltre 60 Aggregato territoriale V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. V.A. P.C. MARCHE , , , ,03 ITALIA , , , ,68 MARCHE , , , ,67 ITALIA , , , ,19 MARCHE , , , ,03 ITALIA , , , ,21 MARCHE , , , ,30 ITALIA , , , ,97 MARCHE , , , ,43 ITALIA , , , ,77 9

10 SPESA PER IL PERSONALE E PER BENI E SERVIZI: INCIDENZA SULLA SPESA CORRENTE Nel 2008 il 32,3% della spesa corrente dei Comuni italiani è per il personale (tab. 5). Tranne i Comuni siciliani, dove la spesa per il personale ha un incidenza superiore al 40%, nelle altre Regioni i valori sono distribuiti in modo omogeneo attorno alla media nazionale. Tra le Regioni a Statuto ordinario, l incidenza più bassa della spesa per il personale si ha in Puglia (28,40%) e la più alta in Basilicata (33,50%). Si avvicinano e superano la media nazionale, rispettivamente, i Comuni con meno di 5mila abitanti e quelli con più di 60mila abitanti (tab. 5bis). La spesa per beni e servizi rappresenta il 47,1% della spesa nel 2008, più di quanto osservato per il 2007 (46,5%). Tale voce ha un peso maggiore nei Comuni del centro e del sud: il valore massimo si ha per i Comuni del Lazio (52,2%) e quello minimo per quelli liguri (39,8%), senza considerare il 38,6% del Trentino Alto-Adige che è a Statuto speciale. Al contrario di quanto osservato a proposito della spesa per il personale (incidenza maggiore nei comuni più piccoli e più grandi), la spesa per beni e servizi ha un peso maggiore nei Comuni di dimensione intermedia, ossia con un numero di abitanti compreso tra 5 e 60mila. Nei Comuni marchigiani la spesa per il personale rappresenta il 31,8% della spesa corrente, in calo rispetto al 2007 (32,1%) e meno della media nazionale, collocando la Regione agli stessi livelli del Lazio (31,6%) e dell Abruzzo (31,8%). Anche nelle Marche, solo i Comuni molto piccoli e molto grandi superano la media regionale per l incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente. Nei Comuni marchigiani l incidenza della spesa per beni e servizi cresce tra 2007 e 2008 (+1%) arrivando ad un 49,2% che supera la media nazionale e pone le Marche tra l Abruzzo (48,7%) e la Lombardia (50,5%). Dei Comuni marchigiani solo quelli con popolazione compresa tra 20 e 60mila abitanti superano la media regionale. Tabella 5- Spesa corrente: personale, beni e servizi, altre spese: incidenza su spesa corrente per Regione (2007 e 2008) valori in percentuale SPESA PER IL PERSONALE SPESA PER BENI E SERVIZI ALTRE SPESE CORRENTI Piemonte 32,90 32,70 45,30 45,00 21,70 22,20 Valle d'aosta 29,90 30,50 48,70 48,50 21,40 20,90 Lombardia 29,60 29,20 48,70 50,50 21,70 20,30 Liguria 33,70 32,30 40,80 39,80 25,50 27,90 Trentino- A. Adige 34,00 32,50 40,60 38,60 25,50 28,90 Veneto 30,80 30,40 46,00 45,90 23,10 23,70 Friuli- Venezia G. 32,30 31,00 46,40 45,70 21,30 23,30 Emilia-Romagna 33,50 32,80 44,50 44,60 22,00 22,60 Toscana 34,00 33,40 44,60 45,10 21,50 21,50 Umbria 33,60 32,50 47,40 48,10 19,00 19,40 Marche 32,10 31,80 48,20 49,20 19,70 19,00 Lazio 31,80 31,60 48,00 52,20 20,20 16,10 Abruzzo 32,20 31,80 49,00 48,70 18,80 19,50 Molise 31,40 32,40 47,70 46,30 20,90 21,30 Campania 32,70 33,30 47,10 48,30 20,30 18,50 Puglia 28,50 28,40 52,40 53,00 19,10 18,60 Basilicata 33,60 33,50 46,70 46,30 19,70 20,20 Calabria 33,00 33,10 48,80 47,30 18,30 19,60 Sicilia 41,80 42,40 40,20 39,70 17,90 17,90 Sardegna 26,50 26,20 52,20 52,00 21,30 21,80 ITALIA 32,60 32,30 46,50 47,10 21,00 20,60 10

11 Tabella 5bis- Spesa personale, beni e servizi e altro: incidenza sulla spesa per aggregato demografico di Marche ed Italia ( 2008). Nr. Abitanti 2008 Aggregato territoriale (migliaia) SPESA PER IL PERSONALE SPESA PER BENI E SERVIZI ALTRE SPESE CORRENTI Fino a 5 MARCHE 32,62% 48,03% 19,35% ITALIA 32,28% 46,33% 21,38% MARCHE 31,55% 47,02% 21,43% Da 5 a 10 ITALIA 31,35% 47,47% 21,16% MARCHE 33,33% 47,78% 18,89% Da 10 a 20 ITALIA 31,50% 47,44% 21,06% MARCHE 29,20% 50,12% 20,68% Da 20 a 60 ITALIA 30,89% 47,73% 21,38% MARCHE 34,76% 48,07% 17,17% Oltre 60 ITALIA 33,60% 46,82% 19,59% 11

12 SPESA PER FUNZIONI 5 Nel 2008 i Comuni italiani hanno speso un terzo delle risorse disponibili per amministrazione e gestione, con una lieve riduzione rispetto al 2007: 31,5% contro 35,5% (tabella 6). Il peso preponderante della spesa per amministrazione si conferma anche distinguendo i Comuni per zone geografiche: quella per l amministrazione è la prima spesa per incidenza sulla spesa e ciò soprattutto per i Comuni del nord (nord-ovest con il 37,6% e nord-est con il 30,7%), mentre al centro ed al sud essa ha un peso inferiore alla media nazionale (26,4% e 29,5% rispettivamente). Altre funzioni per cui i comuni spendono una considerevole quantità di risorse afferiscono a viabilità e trasporti (14,5%, media nazionale), soprattutto nei Comuni del centro, territorio ed ambiente (19,2%, media nazionale), soprattutto al sud, e sociale (12,4%, media nazionale), soprattutto nel nord-est. Nei Comuni marchigiani la spesa per amministrazione ha l incidenza maggiore rispetto alle altre funzioni; nel 2008 essa diminuisce di quasi quattro punti: dal 32,2% al 29,5%. Il peso della spesa in questione è inferiore alla media nazionale e maggiore rispetto al valore medio per i Comuni del Centro Italia. Anche nelle Marche le altre funzioni con la maggiore incidenza sul delle spese sono quelle relative territorio, sociale e viabilità e trasporti. Tuttavia, mentre la spesa per territorio e viabilità per i Comuni marchigiani ha un peso sulla spesa complessiva inferiore sia alla media nazionale, sia alla media del centro Italia, la spesa sociale ha un incidenza maggiore rispetto ad entrambe: 15,7% contro una media nazionale del 12,4% ed una media del centro Italia del 12,1%. Tabella 6- Spesa corrente: incidenza della spesa per funzioni su spesa per aggregato territoriale e Marche ( ) NORD - OVEST NORD - EST CENTRO MARCHE MEZZOGIORNO ITALIA Amministrazione 47,5% 37,6% 30,8% 30,7% 28,6% 26,4% 32,2% 27,9% 30,1% 29,5% 35,5% 31,5% Giustizia 0,4% 0,5% 0,3% 0,4% 0,3% 0,3% 0,4% 0,4% 0,7% 0,7% 0,4% 0,5% Polizia locale 3,2% 3,8% 3,2% 3,4% 4,7% 4,4% 4,4% 3,4% 4,4% 4,5% 3,9% 4,1% Istruzione pubblica 7,9% 9,5% 11,0% 11,3% 9,2% 10,2% 10,2% 10,4% 6,7% 6,8% 8,4% 9,1% Cultura 2,7% 3,3% 4,6% 4,6% 3,7% 3,8% 4,5% 4,1% 2,6% 2,2% 3,2% 3,3% Sport 1,9% 2,1% 3,7% 3,6% 1,5% 1,8% 2,5% 3,0% 1,6% 1,8% 2,1% 2,2% Turismo 0,6% 0,7% 0,7% 0,8% 0,6% 0,6% 0,6% 1,0% 1,0% 0,9% 0,7% 0,8% Viabilità, trasporti 10,4% 12,2% 14,0% 13,4% 20,7% 19,7% 9,4% 13,4% 13,8% 13,9% 14,2% 14,5% Territorio e ambiente 12,6% 15,4% 13,5% 13,4% 16,9% 18,6% 15,9% 18,0% 26,9% 26,8% 17,8% 19,2% Sociale 10,8% 12,8% 15,0% 15,6% 11,6% 12,1% 16,3% 15,7% 9,7% 10,1% 11,4% 12,4% Sviluppo economico 0,8% 0,8% 1,4% 1,1% 1,3% 1,1% 1,1% 1,1% 1,6% 1,6% 1,3% 1,2% Servizi produttivi 1,1% 1,3% 1,8% 1,7% 1,0% 0,9% 1,9% 1,7% 0,9% 1,2% 1,1% 1,3% Tabella 6bis- Spesa corrente: spesa per singole funzioni (milioni di euro) per aggregazione territoriale e Marche (2007 e 2008) NORD CENTRO MARCHE MEZZOGIORNO ITALIA var.% var.% var.% var.% var.% Amministrazione ,9% ,4% ,4% ,5% ,58% Giustizia ,9% ,0% 6 6 0,0% ,2% ,76% Polizia locale ,9% ,8% ,6% ,0% ,73% Istruzione pubblica ,3% ,3% ,6% ,7% ,69% Cultura ,9% ,2% ,8% ,1% ,61% Sport ,3% ,5% ,5% ,8% ,24% Turismo ,8% ,3% ,5% ,8% ,40% Viabilità, trasporti ,2% ,2% ,4% ,4% ,73% Territorio e ambiente ,7% ,6% ,1% ,1% ,67% Sociale ,0% ,0% ,5% ,3% ,27% Sviluppo economico ,2% ,4% ,7% ,3% ,00% Servizi produttivi ,3% ,9% ,8% ,9% ,03% TOTALE ,0% ,4% ,0% ,3% ,71% 5 Si considerano sia la spesa corrente, sia la spesa in conto capitale aggregate per funzioni. 12

13 INDICATORI DI BILANCIO AUTONOMIA TRIBUTARIA E FINANZIARIA L autonomia finanziaria dei Comuni italiani diminuisce tra 2007 e 2008 (dal 43,5% al 36,3%) in tutte le Regioni (tabella 7) e per tutte le classi demografiche di Comuni (tabella 7bis). Tale riduzione drastica e generalizzata è legata al provvedimento di soppressione dell ICI sull abitazione principale che ha ridotto le risorse proprie dei Comuni e, soprattutto, la loro autonomia tributaria. Infatti, rispetto ad un autonomia tributaria pari al 43,5% nel 2007, si scende fino al 36,3% nel 2008 e anche per questo indicatore, la variazione negativa interessa tutte le Regioni e tutte le classi demografiche dei Comuni. Nel 2008 i Comuni del centro-nord superano l autonomia tributaria media nazionale mentre non tutti quelli del sud la raggiungono; proprio nel Mezzogiorno troviamo il valore massimo e minimo per l autonomia tributarie, rispettivamente, in Puglia (47,7%) e nel Lazio 6 (25,9%). Autonomia finanziaria e tributaria, a livello nazionale, sono più contenute nei Comuni molto piccoli e molto grandi (meno di 5mila e più di 60 mila abitanti). Anche per i Comuni marchigiani la riduzione dell autonomia finanziaria tra 2007 e 2008 è stata considerevole (dal 70,8% al 66,5%), come pure il calo dell autonomia tributaria (dal 46,5% al 41,8%). Nel 2008 l autonomia tributaria nelle Marche è in linea con i valori dei Comuni del centronord e prossima a quella dei comuni piemontesi (41,9%), lombardi (40,4%). Come osservato per il complesso dei Comuni italiani, l autonomia finanziaria assume valori più bassi per i Comuni marchigiani con meno di 5mila abitanti e per quelli con più di 60mila abitanti. Per l autonomia tributaria, invece, le Marche sono un eccezione rispetto al panorama nazionale poiché tale indicatore assume i valori più elevati nei Comuni con una popolazione superiore ai 10mila abitanti: a fronte di un autonomia tributaria regionale del 41,8%, i Comuni con meno di 10mila abitanti (211 su 245) arrivano al 38,3% e quelli di dimensioni maggiori (34 su 245) giungono al 44,1%. DIPENDENZA ERARIALE L incremento dei trasferimenti a compensazione della soppressione dell ICI sull abitazione principale determina per il 2008 una maggiore dipendenza dalle risorse erariali trasferite rispetto al 2007: a livello nazionale, si passa dal 22,7% al 26,7%. L incidenza dei trasferimenti statali sulle entrate correnti è maggiore nei Comuni del Mezzogiorno (in Basilicata si rileva l incidenza maggiore, pari al 37,3%) rispetto a quelli del centro-nord (in Emilia Romagna si ha l incidenza minore, pari al 23,3%) e nei Comuni con più di 60mila abitanti (30,2%) rispetto alle altre classi demografiche. Per i Comuni delle Marche, i trasferimenti erariali rappresentano il 24,3% delle entrate correnti (+4,2% rispetto al 2007), collocando la Regione accanto alla Liguria, dove la dipendenza erariale è pari al 24,9%. RIGIDITA STRUTTURALE La rigidità strutturale nazionale indica la quantità di risorse correnti che un Comune deve obbligatoriamente destinare al pagamento di spese fisse quali il personale, gli interessi passivi e le rate di rimborso dei prestiti sottoscritti. Tale indicatore è pari nel 2008 al 40,9% (-0,9% rispetto al 2007), ma nelle Regioni le variazioni sono di segno ed entità molto diversificate. Sono più rigidi i bilanci dei Comuni del sud rispetto a quelli del centro-nord: la Basilicata ha il grado di rigidità più elevato (56,9%) ed il Lazio quello più basso (23,2%). La rigidità di bilancio è abbastanza omogenea per i Comuni fino a 20mila abitanti; la rigidità massima (44,5%) si ha in corrispondenza della classe demografica 20mila-60mila abitanti, mentre è minima (38,9%) nei Comuni con oltre 60mila abitanti. I Comuni marchigiani hanno una rigidità di bilancio del 43,7%, di due punti circa superiore alla media nazionale e simile a quella dei Comuni abruzzesi. Quanto visto a proposito della rigidità strutturale per classi demografiche non vale per le Marche: il livello minimo di rigidità si registra in corrispondenza dei Comuni che hanno un numero di abitanti compreso tra 20mila e 60mila, ossia 6 Non si considerano le Regioni a Statuto speciale. 13

14 quelli con la rigidità massima a livello nazionale. In ogni caso,tra le varie classi demografiche di Comuni marchigiani, i valori della rigidità strutturale non variano molto attorno alla media regionale. INCIDENZA DELLA SPESA PERSONALE SULLE ENTRATE CORRENTI Alla copertura della spesa per il personale è destinato dai Comuni italiani il 28,9% delle entrate correnti (-2% in meno rispetto al 2007). Non esistono comportamenti marcati che consentano di distinguere tra centro-nord e sud: se è vero che in Calabria c è il rapporto tra spesa per il personale ed entrate correnti è il più elevato (39,5%) ed in Lombardia il più contenuto (28,1%), è pur vero che nella maggior parte dei Comuni del centro-nord tale indicatore è sopra la media regionale, anche se di poco. La categoria dei Comuni con più di 60mila abitanti è l unica in cui l incidenza della spesa per il personale sulle risorse correnti è inferiore alla media nazionale (27,9% contro il 28,9): le altre classi demografiche oscillano tra il 29,4% ed il 29,9%. I Comuni marchigiani nel 2008 usano il 30,2% delle risorse correnti per pagare il personale (come il 2007), percentuale molto simile a quella dei Comuni di Lazio, Abruzzo e Piemonte. Per la spesa per il personale valgono le stesse valutazioni fatte a proposito della rigidità strutturale per classi demografiche: mentre a livello nazionale i Comuni più grandi sono quelli per i quali il peso del personale è inferiore rispetto a quanto accade per i Comuni più piccoli (27,9% contro 29,6%), nelle Marche sono proprio i Comuni oltre i 60mila abitanti a destinare una quota maggiore di risorse correnti a tale voce di spesa rispetto a quanto accade nei Comuni di dimensioni maggiori (27,9% contro 30,1%). Tabella7- Indicatori di bilancio per Regione (2007 e 2008) AUTONOMIA FINANZIARIA(1) AUTONOMIA TRIBUTARIA(2) DIPENDENZA ERARIALE(3) RIGIDITA' STRUTTURALE(4) INCIDENZA SPESA PERSONALE(5) Piemonte 72,1% 65,7% 49,3% 41,9% 21,3% 27,7% 43,0% 52,9% 31,2% 31,5% Valle d'aosta 44,8% 42,1% 26,7% 23,9% 0,9% 2,4% 29,4% 31,0% 25,3% 26,7% Lombardia 75,2% 69,7% 46,6% 40,4% 19,9% 25,2% 35,4% 35,4% 27,9% 28,1% Liguria 72,4% 64,1% 51,3% 42,7% 18,4% 24,9% 37,9% 39,6% 31,2% 30,6% Trentino- A. Adige 48,4% 46,6% 17,2% 15,0% 0,1% 0,6% 40,5% 37,7% 29,5% 27,2% Veneto 73,5% 66,7% 50,5% 43,4% 19,6% 25,9% 36,6% 39,4% 27,9% 28,5% Friuli- Venezia G. 53,2% 47,4% 31,7% 25,8% 1,4% 1,7% 37,4% 36,8% 28,6% 27,7% Emilia-Romagna 78,4% 71,0% 51,0% 42,1% 16,4% 23,3% 42,9% 40,3% 32,3% 31,7% Toscana 75,7% 68,2% 46,9% 38,6% 18,2% 25,5% 46,1% 44,4% 31,6% 31,7% Umbria 65,5% 58,9% 45,6% 38,1% 23,2% 29,5% 44,4% 54,3% 31,3% 31,5% Marche 70,8% 66,5% 46,5% 41,8% 20,1% 24,3% 43,7% 42,4% 30,3% 30,2% Lazio 67,8% 69,3% 42,9% 25,9% 26,3% 26,0% 39,1% 23,2% 30,1% 18,3% Abruzzo 70,2% 66,7% 50,9% 47,7% 24,2% 27,6% 41,8% 42,4% 30,0% 29,9% Molise 57,4% 52,8% 34,8% 31,8% 26,6% 26,6% 34,8% 37,5% 28,7% 28,4% Campania 59,3% 55,3% 41,1% 38,6% 33,3% 37,1% 41,7% 45,4% 31,4% 32,1% Puglia 62,3% 59,6% 52,6% 48,3% 28,6% 32,4% 35,8% 39,0% 26,9% 26,9% Basilicata 52,2% 49,2% 36,1% 33,9% 35,5% 37,3% 51,3% 56,9% 31,5% 31,7% Calabria 56,1% 54,1% 36,7% 34,9% 35,3% 36,7% 47,8% 53,3% 31,1% 39,5% Sicilia 41,5% 39,0% 29,9% 27,7% 32,5% 35,4% 66,5% 64,9% 40,1% 23,9% Sardegna 46,1% 41,9% 32,9% 29,0% 19,5% 21,3% 27,3% 26,8% 24,1% 23,9% ITALIA 65,6% 61,4% 43,5% 36,3% 22,7% 26,7% 41,8% 40,9% 30,6% 28,9% (1) Autonomia finanziaria = (Entrate tributarie + Entrate extra tributarie) / Entrate correnti (2) Autonomia tributaria = Entrate tributarie / Entrate correnti (3) Dipendenza erariale = Trasferimenti correnti dallo Stato / Entrate correnti (4) Rigidità strutturale = (Sp. per personale + Sp. per interessi passivi + Sp. per rimborso mutui) / Entrate correnti (5) Incidenza spesa personale = Spesa per il personale / Entrate correnti 14

15 Tabella 7bis- Indicatori di bilancio per aggregati demografici. Marche e Italia (2007 e 2008) AUTONOMIA FINANZIARIA AUTONOMIA TRIBUTARIA DIPENDENZA ERARIALE Nr.abitanti (migliaia) Fino a 5 Da 5 a 10 Aggregato territoriale RIGIDITA' STRUTTURALE INCIDENZA SPESA PERSONALE MARCHE 65,1% 63,3% 39,8% 37,2% 25,7% 28,1% 43,0% 43,5% 30,6% 31,8% ITALIA 60,9% 57,9% 37,8% 34,3% 22,5% 24,8% 40,4% 41,1% 29,2% 29,7% MARCHE 71,9% 67,6% 43,5% 39,4% 20,6% 24,6% 41,8% 42,7% 28,7% 29,0% ITALIA 68,9% 65,0% 47,2% 42,5% 19,0% 22,6% 39,6% 40,9% 29,1% 29,4% MARCHE 74,0% 70,5% 49,1% 44,5% 18,6% 21,6% 42,9% 43,8% 31,5% 31,8% Da 10 a 20 ITALIA 69,8% 64,7% 48,8% 43,4% 19,0% 23,8% 42,0% 41,5% 29,7% 29,9% MARCHE 73,6% 68,6% 50,5% 45,5% 16,8% 21,9% 45,1% 41,8% 28,6% 28,1% Da 20 a 60 ITALIA 67,5% 62,9% 48,2% 43,3% 20,9% 25,0% 42,7% 44,5% 29,6% 29,6% Oltre 60 MARCHE 70,9% 65,0% 48,5% 42,4% 20,0% 25,6% 43,7% 42,9% 33,7% 32,8% ITALIA 64,5% 60,1% 40,8% 30,4% 25,8% 30,2% 42,6% 38,9% 32,3% 27,9% 15

16 CONCLUSIONI I dati presentati dall Istat mostrano che a fine 2008, in attesa del federalismo fiscale, i Comuni del centro-nord hanno mediamente a disposizione un volume di risorse correnti maggiore rispetto a quello su cui possono contare i Comuni del Mezzogiorno. Le risorse correnti che giacciono nelle casse dei Municipi del centro-nord provengono in massima parte dal territorio di riferimento, come testimoniano i livelli elevati di autonomia tributaria registrati per i Comuni ivi collocati, mentre i Comuni del sud devono aspettare soprattutto i trasferimenti di terzi, in massima parte quelli Statali, per svolgere le attività e le funzioni che la legge e la Costituzione assegnano loro. Passando dal criterio geografico a quello demografico, sono i Comuni più grandi (più di 60mila abitanti) ad avere più risorse correnti a disposizione; questi ed i Comuni più piccoli (meno di 5mila abitanti) sono accomunati dall elevata dipendenza dai trasferimenti di terzi.. Con più risorse disponibili, i Comuni del centro-nord e quelli più grandi hanno un livello maggiore di spesa corrente rispetto a quelli del Mezzogiorno e più piccoli, anche se i Comuni con meno di 5mila abitanti si avvicinano alla spesa media nazionale. Le risorse correnti che si rendono disponibili servono, in qualsiasi punto del territorio nazionale e per qualsivoglia dimensione demografica, per circa un terzo a sostenere le spese connesse all amministrazione e gestione del Comune, nonché a pagare il personale dipendente. In questo contesto, come leggere i dati relativi ai Comuni delle Marche? Nella tabella 8 si considerano alcuni indicatori di bilancio in un confronto tra le zone geografiche nel nostro Paese e le Marche. I Comuni marchigiani hanno a disposizione un volume di risorse correnti per cittadino inferiore alla media nazionale nonché ai valori medi di tutti gli aggregati geografici, mentre sono secondi solo ai Comuni del nord-ovest in quanto a pressione tributaria. L elevato livello delle entrate tributarie per abitante si riflette in una consistente autonomia finanziaria, superiore di circa 6 punti percentuali rispetto alla media italiana, che testimonia come la maggior parte delle risorse in mano ai Comuni marchigiani provenga dal loro territorio di riferimento e non dai trasferimenti di Stato, Regione ed altri soggetti. Al pari delle entrate correnti, anche il livello della spesa per abitante nei Comuni delle Marche è inferiore alla media nazionale ed alle medie degli aggregati geografici (fatta eccezione per i Comuni del sud rispetto ai quali i valori sono sostanzialmente uguali) e tale spesa è particolarmente rigida in quanto vincolata, nel suo complesso, per oltre il 42% al pagamento di voci quali personale, interessi passivi e rate dei mutui. La spesa corrente dei Comuni delle Marche è più rigida della media nazionale e delle medie degli aggregati geografici, escluso il Mezzogiorno. Guardando la composizione della spesa corrente si vede che nei bilanci dei Comuni marchigiani una consistente quota di spesa è spesa per il welfare: più del 33% della spesa corrente è spesa per la cultura, per l istruzione pubblica, per lo sport e per il sociale e tale quota supera la media nazionale ed è seconda solo alla percentuale riscontrata per i Comuni del nord-est (35,10%). Il primato dei Comuni marchigiani, invece, è assoluto se consideriamo la sola spesa per il settore sociale, ossia quella corrispondente alla funzione 10 di bilancio: a fronte di una media nazionale del 12,40% e di una media dei Comuni del centro Italia del 12,10%, le Marche, come complesso di Comuni, spendono il 15,70% del per tale settore. Tabella 8- Confronto tra zone geografiche e Marche su alcuni indicatori di bilancio (2008) Entrate correnti Pressione Autonomia Spese correnti Rigidità 2008 pro capite (euro) Tributaria (euro) finanziaria pro capite (euro) di bilancio Incidenza spesa welfare Incidenza spesa sociale Nord - ovest 1.170,34 409,46 67,4% 1.082,25 39,73% 27,70% 12,80% Nord - est 1.088,86 312,64 62,8% 977,78 38,55% 35,10% 15,60% Centro 1.008,88 351,46 68,1% 834,83 41,07% 27,90% 12,10% MARCHE 856,27 357,54 66,6% 813,01 42,40% 33,20% 15,70% Mezzogiorno 873,70 311,39 50,6% 812,78 45,77% 20,90% 10,10% ITALIA 938,97 341,23 61,4% 840,28 40,90% 27,00% 12,40% 16

17 Le tabelle che seguono (tabb ) sono una rielaborazione di quelle presentate nel lavoro: per favorire il confronto tra i Comuni delle Marche e quelli delle altre Regioni si sono sistemati i valori dei principali indicatori di bilancio per entrate e spese in ordine crescente. Tabella 9- Entrate correnti: valori regionali pro-capite (in euro) delle categorie di entrata in ordine crescente (2008) ENTRATE TRIBUTARIE TRASFERIMENTI CORR. ENTRATE EXTRA TRIB. ENTRATE PROPRIE ENTRATE CORRENTI 1) Trentino- A. A. 218,66 1) Veneto 257,01 1) Puglia 80,23 1) Sicilia 371,87 1) Puglia 709,69 2) Sicilia 263,99 2) Abruzzo 259,12 2) Sicilia 107,88 2) Basilicata 392,23 2) Veneto 772,12 3) Basilicata 270,36 3) Lombardia 262,08 3) Basilicata 121,87 3) Puglia 423,05 3) Abruzzo 777,14 4) Calabria 274,42 4) Emilia-Rom. 265,78 4) Campania 142,98 4) Calabria 425,44 4) Calabria 785,70 5) Molise 311,65 5) Puglia 286,64 5) Sardegna 146,80 5) Campania 473,02 5) Basilicata 797,81 6) Friuli- V. G. 312,19 6) Marche 286,92 6) Abruzzo 147,65 6) Sardegna 474,26 6) Campania 854,81 7) Sardegna 327,46 7) Toscana 299,69 7) Calabria 151,02 7) Umbria 512,73 7) Marche 856,27 8) Campania 330,04 8) Piemonte 300,89 8) Veneto 180,33 8) Veneto 515,10 8) Lombardia 864,76 9) Umbria 331,50 9) Umbria 358,46 9) Umbria 181,23 9) Molise 517,39 9) Umbria 871,19 10) Veneto 334,77 10) Calabria 360,26 10) Molise 205,74 10) Abruzzo 518,01 10) Piemonte 876,15 ITALIA 341,23 ITALIA 362,82 11) Piemonte 208,17 11) Marche 569,35 11) Emilia-Rom. 915,25 11) Puglia 342,82 11) Campania 381,80 12 )Marche 211,81 12) Friuli- V. G. 573,60 ITALIA 938,97 12) Lombardia 349,40 12) Basilicata 405,58 ITALIA 234,92 ITALIA 576,15 12) Toscana 942,13 13) Lazio 353,37 13) Liguria 415,69 13) Liguria 247,20 13) Piemonte 575,25 13) Sicilia 953,22 14) Marche 357,54 14) Lazio 418,85 14) Lombardia 253,28 14) Lombardia 602,68 14) Molise 980,53 15) Toscana 363,44 15) Molise 463,14 15) Friuli- V. G. 261,41 15) Toscana 642,45 15) Sardegna 1.130,71 16) Piemonte 367,08 16) Sicilia 581,36 16) Emilia-Rom. 264,54 16) Emilia-Rom. 649,47 16) Liguria 1.157,21 17) Abruzzo 370,36 17) Friuli- V. G. 637,53 17) Toscana 279,01 17) Trentino- A. A. 679,62 17) Friuli- V. G ,13 18) Emilia-Rom. 384,93 18) Sardegna 656,45 18) Valle d'aosta 324,48 18) Liguria 741,51 18) Lazio 1.365,91 19) Valle d'aosta 427,04 19) Trentino- A. A. 777,33 19) Trentino- A. A. 460,96 19) Valle d'aosta 751,52 19) Trentino- A. A ,95 20) Liguria 494,31 20) Valle d'aosta 1.031,70 20) Lazio 593,69 20)Lazio 947,06 20) Valle d'aosta 1.783,23 Tabella 10- Spesa corrente e sue principali componenti: valori regionali pro-capite (in euro) in ordine crescente SPESA CORRENTE TOT. RIGIDITA DI BILANCIO SPESA PER PERSONALE SPESA BENI E SERVIZI ALTRE SPESE CORR. 1) Puglia 671,97 1) Lazio 23,2% 1) Puglia 191,06 1) Veneto 332,28 1) Puglia 125,05 2) Veneto 723,78 2) Sardegna 26,8% 2) Veneto 219,92 2) Basilicata 350,44 2) Lazio 127,12 3) Abruzzo 729,90 3) Valle d'aosta 31,0% 3) Abruzzo 232,22 3) Calabria 350,87 3) Abruzzo 142,23 4) Calabria 741,36 4) Lombardia 35,4% 4) Lombardia 242,85 4) Sicilia 352,36 4) Calabria 145,19 5) Basilicata 756,61 5) Friuli- V. G. 36,8% 5) Calabria 245,30 5) Abruzzo 355,44 5) Campania 152,27 6) Lazio 788,18 6) Molise 37,5% 6) Lazio 249,40 6) Puglia 355,86 6) Basilicata 152,88 7) Marche 813,01 7) Trentino- A. A. 37,7% 7) Basilicata 253,29 7) Piemonte 379,83 7) Marche 154,43 8) Campania 824,95 8) Puglia 39,0% 8) Marche 258,55 8) Emilia-Rom. 394,94 8) Sicilia 158,41 9) Lombardia 831,94 9) Veneto 39,4% 9) Sardegna 270,02 ITALIA 395,54 9) Umbria 163,67 ITALIA 840,28 10) Liguria 39,6% ITALIA 271,46 9) Campania 398,07 10) Lombardia 169,27 10) Piemonte 843,19 11) Emilia-Rom. 40,3% 10) Campania 274,62 10) Molise 398,80 11) Veneto 171,58 11) Umbria 844,00 ITALIA 40,9% 11) Umbria 274,67 11) Marche 400,04 ITALIA 173,28 12) Molise 861,15 12) Marche 42,4% 12) Piemonte 275,77 12) Toscana 403,15 12) Molise 183,41 13) Emilia-Rom. 885,51 13) Abruzzo 42,4% 13) Molise 278,93 13) Umbria 405,66 13) Piemonte 187,59 14) Sicilia 887,17 14) Toscana 44,4% 14) Emilia-Rom. 290,42 14) Lazio 411,66 14) Toscana 191,98 15) Toscana 894,11 15) Campania 45,4% 15) Toscana 298,97 15) Lombardia 419,82 15) Emilia-Rom. 200,15 16) Sardegna 1.029,14 16) Piemonte 52,9% 16) Friuli- V. G. 335,84 16) Liguria 435,58 16) Sardegna 223,89 17) Friuli- V. G ,03 17) Calabria 53,3% 17) Liguria 353,95 17) Trentino- A. A. 470,93 17) Friuli- V. G. 251,94 18) Liguria 1.094,94 18) Umbria 54,3% 18) Sicilia 376,40 18) Friuli- V. G. 495,26 18) Liguria 305,42 19) Trentino- A. A ,80 19) Basilicata 56,9% 19) Trentino- A. A. 395,64 19) Sardegna 535,23 19) Valle d'aosta 326,30 20) Valle d'aosta 1.558,94 20) Sicilia 64,9% 20) Valle d'aosta 476,11 20) Valle d'aosta 756,53 20) Trentino- A. A. 352,23 17

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