L Imposta sul Valore Aggiunto

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1 L Imposta sul Valore Aggiunto Scienza delle Finanze Modulo Economia dei tributi Facoltà di Economia Roma 3 Giovedì 17/11/2016 Dr.ssa Ambra Citton ambracitton@gmail.com

2 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (1): L IVA è un imposta generale sugli scambi caratterizzata da: Ampia base imponibile; Carattere ad valorem.

3 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (2): Sono assoggettati ad IVA gli imprenditori, gli esercenti arti e professioni ed i soggetti che effettuano importazioni o acquisti intracomunitari. La base imponibile è costituita dall ammontare complessivo dei corrispettivi dovuti a colui che cede il bene o presta il servizio. L aliquota normale è del 22% (articolo 40, comma 1-ter, decreto legge 6 luglio 2011, n. 98). Sono poi previste due aliquote agevolate del 10 e del 4%

4 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (3): Esistono tre possibili modi per applicare un imposta generale sugli scambi: a) Imposta monofase (grava su un unica fase del processo distributivo); b) Imposta plurifase cumulativa (grava su ciascuna fase del processo distributivo ed è commisurata al valore pieno dei beni e servizi scambiati. La sua base imponibile è quindi il fatturato complessivamente realizzato); c) Imposta plurifase sul valore aggiunto - non cumulativa (grava su ciascuna fase del processo distributivo, ma si commisura al solo incremento di valore realizzato nei diversi passaggi).

5 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (4): Per realizzare una tassazione del solo valore aggiunto vi sono due possibili metodi di calcolo: a) Metodo base da base; b) Metodo imposta da imposta.

6 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (5): Con il metodo base da base, l aliquota di imposta viene applicata alla differenza tra il valore complessivo delle vendite ed il valore complessivo degli acquisti: T = t (V i A i )

7 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (6): Con il metodo imposta da imposta, l onere di imposta è determinato dalla differenza tra l imposta calcolata sul valore complessivo delle vendite e l imposta calcolata sul valore complessivo degli acquisti: T = t V i t A i

8 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (7): L onere di imposta definito con i due metodi è equivalente se l aliquota è costante ed uniforme in tutti gli scambi di beni e servizi, altrimenti dipenderà dalle differenti aliquote applicate ai beni e servizi scambiati nei passaggi intermedi.

9 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione; un esempio: Consideriamo due imprese: un impresa A che produce un bene intermedio dal valore di 500 ed un impresa B che acquista tale bene intermedio per produrre un bene finale dal valore di 700. Il valore aggiunto prodotto dalla seconda impresa è pertanto pari a ( ) = 200

10 Esempio. Caso 1: Aliquote costanti ed uniformi al 20% Metodo base da base: T A = 0,2 x 500 = 100 T B = 0,2 x ( ) = 40 Metodo imposta da imposta T A = 0,2 x 500 = 100 T B = (0,2 x 700) (0,2 x 500) = 40 T A + T B = 140 T A + T B = 140

11 Esempio. Caso 2: aliquote differenziate (10% sul bene intermedio e 20% sul bene finale): Metodo base da base: T A = 0,1 x 500 = 50 Metodo imposta da imposta T A = 0,1 x 500 = 50 T B = 0,2 x ( ) = 40 T A + T B = 90 T B = (0,2 x 700) (0,1 x 500) = 90 T A + T B = 140

12 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (8): Con il metodo base da base, l onere di imposta diviene funzione delle aliquote applicate nei diversi passaggi e non è possibile conoscere a priori l aliquota media che grava sul valore aggiunto complessivo (nell esempio 700). Con il metodo imposta da imposta, l aliquota media è sempre pari a quella gravante sul bene finale, poiché l imposta pagata nei passaggi a monte diviene semplicemente un acconto di quella dovuta sul bene finale.

13 Caratteristiche dell imposta e modalità di applicazione (9): Il metodo imposta da imposta per la costruzione di un imposta plurifase non cumulativa è pertanto preferibile per due motivi: 1) l onere fiscale non dipende dal numero di passaggi che il bene subisce lungo il processo distributivo, pertanto non si producono incentivi alla concentrazione verticale (come nel caso dell IGE); 2) Non si altera la trasparenza nella formazione dei prezzi: è sempre possibile conoscere l imposta pagata a monte per un dato bene in qualunque momento della catena distributiva (molto importante per le esportazioni).

14 La scelta della base imponibile (1): A seconda della detraibilità ammessa per l IVA pagata sui beni di investimento è possibile individuare tre diversi tipi di imposta sul valore aggiunto: 1) Imposta sul valore aggiunto tipo reddito lordo (nessuna detraibilità); 2) Imposta sul valore aggiunto tipo reddito netto (detraibilità solo in proporzione alla quota di ammortamenti); 3) Imposta sul valore aggiunto tipo consumo (totale detraibilità).

15 La scelta della base imponibile (2): L Imposta sul Valore Aggiunto applicata in Italia, e nel resto dei Paesi europei, è un imposta di tipo consumo, con piena detraibilità dell IVA pagata sugli acquisti di beni di investimento. A differenza dell Irap, quindi, tale imposta è impropriamente definita sul valore aggiunto, gravando esclusivamente, di fatto, sui soli consumi finali.

16 La scelta della base imponibile (3): base di riferimento: mentre l Irap è su base reale, l IVA è su base finanziaria (solo transazioni effettivamente realizzate). Non rileva il valore delle rimanenze e delle scorte di magazzino.

17 La scelta della base imponibile (4): IVA di cassa Il DL 83/2012 ha ampliato il regime Iva per cassa (c.d. cash accounting ) previsto dal DL 185/2008 (inizialmente solo in casi di fornitori PA), ammettendolo in ogni caso per l imprenditore o il lavoratore autonomo, con volume d affari non superiore a due milioni di euro. depliant Iva+per+cassa.pdf

18 Obbligo di rivalsa ed evasione di imposta (1): La struttura dell IVA dovrebbe escludere qualunque incentivo all evasione dell imposta. L IVA è di fatto un imposta gravante sui consumatori finali. L obbligo di rivalsa dovrebbe rendere conveniente per gli operatori, fatturare correttamente le cessioni di beni e le prestazioni di servizi per poter ottenere la corretta detraibilità dell IVA pagata a monte.

19 Obbligo di rivalsa ed evasione di imposta (2): Cosa porta dunque ad evadere l imposta?: 1) l IVA è la prima frontiera per l evasione delle imposte dirette sui redditi. 2) L effetto bancomat

20 Obbligo di rivalsa ed evasione di imposta (3): In che modo si evade?: a) Non emettendo fattura o sotto-fatturando (sulle vendite); b) Emettendo fatture false per gonfiare i costi (sugli acquisti). Cosa rende semplice l evasione dell imposta?: La complicità dei consumatori finali nell ultimo passaggio della catena distributiva.

21 Obbligo di rivalsa ed evasione di imposta (4): Le principali misure anti evasione/elusione: il reverse charge e la limitazione della detraibilità. Le novità 2015: split payment e reverse charge generalizzato per il settore dell edilizia (comprese pulizie, installazione di impianti e servizi di completamento) + pc, tablet e console.

22 Detraibilità dell Iva sugli acquisti (1): La detraibilità dell IVA è differenziata per garantire il perseguimento di tre obiettivi: 1) Discriminare tra diverse tipologie di operazioni; 2) Ammettere regimi speciali (agricoltura); 3) Evitare elusioni di imposta.

23 Detraibilità dell Iva sugli acquisti (2): La necessità di discriminare tra diverse tipologie di operazioni nasce dall esistenza di: A) Operazioni non imponibili (esportazioni ed assimilate), per le quali non è previsto il pagamento dell imposta, ma si consente la detraibilità dell IVA pagata sugli acquisti; B) Operazioni esenti (finalità pubbliche) per le quali non è previsto il pagamento dell imposta e non è ammessa la detraibilità dell IVA sugli acquisti. L IVA detraibile in questi casi è determinata pro-rata: detrazione ammessa nel limite del rapporto tra operazioni che danno diritto alla detrazione e totale operazioni.

24 Detraibilità dell Iva sugli acquisti (3): La detraibilità differenziata a fini antielusivi è collegata all esistenza di acquisti di beni ad uso promiscuo: in questi casi la detraibilità è ammessa pro-quota, in relazione all uso di tali beni per fini imprenditoriali e non personali.

25 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (1): A partire dal 1993 si è data piena attuazione al principio comunitario di libera circolazione di beni e servizi attraverso l abolizione delle barriere doganali tra i Paesi membri dell Unione Europea. Ciò ha fatto venir meno la possibilità di regolare fiscalmente il transito di merci in dogana.

26 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (2): I due possibili principi per la determinazione del luogo di versamento dell imposta quando lo scambio avviene tra Paesi diversi sono: a) Il principio del Paese di destinazione; b) Il principio del Paese di origine.

27 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (3): A fronte di controlli doganali, si sceglie sempre il principio di destinazione perché comporta due vantaggi: 1) Rende neutro il prelievo fiscale perché non altera i prezzi relativi tra beni importati e prodotti nel Paese in cui avviene il consumo; 2) Non genera problemi nella distribuzione del gettito tra Paesi.

28 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (4): Al momento della soppressione delle barriere doganali, la Comunità Europea ha previsto l adozione di un regime transitorio basato sull applicazione del principio di destinazione, in attesa di realizzare gli interventi necessari all applicazione di quello di origine.

29 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (4): Il periodo transitorio si è trasformato in definitivo, a causa delle forti resistenze politiche per: a) Armonizzazione delle aliquote; b) Creazione di una camera di compensazione.

30 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (5): Gli strumenti che rendono possibile l applicazione del principio di destinazione in assenza di controlli doganali sono: a) La notifica a tasso zero; b) Il pagamento differito.

31 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (6): La notifica a tasso zero prevede che l esportatore notifichi alla propria amministrazione di aver effettuato delle vendite ad un soggetto appartenente ad un altro Stato UE: la merce esce senza pagare imposta e consente all esportatore di detrarre l IVA pagata sugli acquisti. In realtà, generalmente l esportatore effettua acquisti in sospensione di imposta utilizzando il c.d. plafond fisso o mobile.

32 Il coordinamento dell IVA all interno della Comunità Europea (7): Il pagamento differito consente all acquirente di non pagare l IVA in dogana, ma di pagarla successivamente in sede di autoliquidazione mensile. L acquirente, pertanto, prima registra l IVA a debito, in sede di liquidazione di imposta, e poi a credito per detrarla da quella sulle sue future vendite.

33 Territorialità dell IVA all interno della Comunità Europea (1): Direttiva n. 2008/8/CE del 12 febbraio 2008, con decorrenza dal 1 gennaio 2010 Nuove regole generali per la territorialità delle prestazioni di servizi Circoscritto l ambito delle deroghe ammesse in precedenza e ora, invece, espressamente individuate dalla Direttiva e recepite dall ordinamento nazionale negli articoli da 7- quater a 7-septies del DPR n. 633/72.

34 Territorialità dell IVA all interno della Comunità Europea (2):

35 Le frodi carosello: un esempio Supponiamo che il venditore Tizio (francese) voglia vendere all acquirente Caio (italiano) un automobile per euro. Agendo regolarmente, Caio dovrebbe applicare al bene l aliquota IVA del 22%, determinando un imposta pari a euro. Fra il cedente e il cessionario si frappone però, un terzo intermediario, Sempronio (italiano), in accordo con entrambi, o, talvolta, con uno solo di essi. Così, Tizio vende a Sempronio l automobile a euro (senza IVA, poiché operazione non imponibile), e Sempronio la rivende poi a Caio per euro Iva inclusa ( ), essendo quest ultima una cessione fra due operatori italiani. Dopodiché, Sempronio scompare nel nulla: si tratta, in genere, di imprese c. d. apri e chiudi. Il risultato qual è? Per Tizio non cambia nulla, mentre Caio avrà sostenuto esattamente il costo previsto e potrà scaricarsi tranquillamente l IVA sull acquisto. E, soprattutto, i euro di imposta resteranno per sempre nelle tasche di Sempronio.

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