Piani Comunali di Emergenza Scenari di Rischio Idrogeologico

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1 Introduzione al Sistema di Protezione Civile Livello A1-01 Corso base per operatori volontari Piani Comunali di Emergenza Scenari di Rischio Idrogeologico 30 maggio 2017 Geol. Egidio De Maron

2 Frane e alluvioni ci sono sempre state nella storia della terra, sono fenomeni naturali che aiutano la formazione delle pianure, che portano terreno fertile dalle montagne. La trasformazione di questi fenomeni in CATASTROFI è, per la maggior parte dei casi, opera dell uomo che, con le sue attività, ha alterato il delicato equilibrio naturale e, in certe condizioni, i corsi d acqua si possono trasformare in agenti distruttivi. Il costruire case dove non si dovrebbe, l abusivismo edilizio, il disboscamento e l urbanizzazione irrazionale, l urbanizzazione di zone golenali, la cementificazione, la modifica del percorso dei fiumi, la loro copertura e/o tombinatura, la cronica carenza di manutenzione, possono trasformare, in caso di piogge eccezionali (e non sempre) un fenomeno naturale in una catastrofe.

3 Rischio idrogeologico Una zona viene classificata a rischio idrogeologico quando è interessata da alluvioni, allagamenti e/o frane La causa è spesso riconducibile a piogge abbondanti e prolungate. L'Italia è un Paese ad alto rischio idrogeologico sia per la sua struttura geologica (frane) che per la sua caratteristica di essere ricca di fiumi e torrenti

4 Le alluvioni Si verificano a seguito di forti o abbondanti precipitazioni che vanno ad ingrossare un fiume o un torrente fino al punto che questi non riescono più a contenere l'acqua nell'alveo

5 Provincia di Teramo Marzo 2011

6 Provincia di Teramo Marzo 2011

7 Provincia di Pescara Nov Dic 2013 Una donna morta nella sua auto in un sottopasso allagato Mancanza di consapevolezza del rischio Mancanza di capacità di risposta

8 Le frane Si verificano quando il terreno lungo un versante (collina o una montagna) è diventato fragile, si è fortemente eroso ed è diventato INSTABILE! Piogge violente o prolungate contribuiscono a far scivolare a valle grosse porzioni di terreno

9 PRINCIPALI CAUSE DELLE FRANE FRANE IN TERRA FRANE IN ROCCIA Fattori geologici: stratificazione fratturazione Elevata acclività del pendio - Gravità Acque di infiltrazione Scalzamento al piede Sisma Fattori antropici: disboscamenti, scavi, appesantimento versanti Circolazione acque sotterranee Copertura del suolo Crioclastismo (gelo-disgelo)

10 La frana che si è staccata il ha ostruito il Fiume Adda ed ha portato alla formazione di un lago. L accumulo della frana è risalito sul versante opposto per circa 300 metri. Complessivamente sono scesi a valle oltre 36 milioni di mc di materiale roccioso e terroso.

11 Frana di Bindo novembre 2002

12 A seguito delle piogge di fine novembre-inizio dicembre 2002 sul territorio del comune di Cortenova (Lc) si sono innescati dei movimenti franosi che hanno mobilizzato ingenti volumetrie di materiale detritico e roccioso (complessivamente circa mc di materiale). Le frane conseguenti hanno interessato le sottostanti aree urbanizzate della località Bindo distruggendo o rendendo inagibili sia delle abitazioni residenziali, che strutture produttive industriali ed agricole. Non si contano vittime. Si riconoscono 6 principali eventi franosi che interessano tutto il versante retrostante la frazione di Bindo. Le frane hanno mobilizzato ed hanno: - distrutto 17 abitazioni residenziali - 20 abitazioni sono state rese inutilizzabili - 7 aziende distrutte o devastate persone sfollate - Interrotta la viabilità principale SP62 DANNI STIMATI IN CIRCA MILIONI DI EURO

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19 Santa Maria Hoè nov Airuno nov Civate

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21 COSA FARE PER MITIGARNE GLI EFFETTI?

22 Attività di Pianificazione mediante precisa conoscenza del territorio Carte inventari aree franose - IFFI Piano assetto Idrogeologico PAI Cartografie della Direttiva Alluvioni P.G.T. Comunali Piani di Emergenza Comunali P.E.C. Individuazione degli Scenari di rischio

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29 Attività di Previsione mediante applicazione di modelli Previsioni meteorologiche Monitoraggio geologico-geotecnico Monitoraggio idraulico Attività di Allertamento Definizione di procedure per gli scenari attesi

30 Grazie alle previsioni atmosferiche ed al monitoraggio del territorio è possibile mitigare situazioni di pericolosità. permetteno di organizzare in tempo la messa in sicurezza della zona

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32 Zone Omogenee di allerta per rischio Idro-Meteo : Idrogeologico, idraulico, temporali forti e vento forte Codice Denominazione Descrizione IM-05 Lario e Prealpi occidentali IM-09 Nord idraulico di Milano IM-10 Pianura centrale Comprende il bacino del Lario e parte del bacino del Ceresio Comprende la fascia pedemontana e l area metropolitana milanese sulla quale si sviluppa il reticolo idraulico (Olona Seveso Lambro) insistente sulla città metropolitana di Milano. Comprende i bacini di pianura dell Adda (a valle del Lago di Como), Brembo e Serio. Province interessate CO, LC CO, LC,MB, MI, VA BG, CR, LC, LO, MB, MI

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34 Zone omogenee di allerta localizzata per rischio idraulico Area metropolitana Milanese Codice Descrizione Sezioni di rilevamento Province interessate AMM-13 Lambro sopralacuale Caslino d Erba e Pusiano (lago) CO, LC AMM-14 Lambro alto Lambrugo e Molteno CO, LC AMM-15 Lambro medio Peregallo CO, LC, MB

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42 Conoscere i rischi e avere una corretta informazione per non trovarsi impreparati di fronte agli eventi dannosi che possono interessare il nostro territorio Avere consapevolezza di dove sono costruite le nostre case, le città ed a quale tipo di rischio sono soggette vile.gov.it Assumere dei comportamenti giusti ed adeguati alla necessità per far fronte agli eventi calamitosi che possono manifestarsi

43 Grazie per l attenzione

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