Piano dell Offerta Formativa

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1 Comune di Trieste area educazione, università, ricerca, cultura e sport servizi educativi integrati e politiche giovanili Piano dell Offerta Formativa Scuola dell infanzia del Comune di Trieste Anno scolastico Predisposto dal Collegio dei Docenti in data 22 ottobre 2014 Adottato dal Consiglio della Scuola in data 29 ottobre 2014

2 IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996 Il Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.) è la carta d identità delle scuole che illustra le modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire: Il sé e l altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura cara La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura così come definiti nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (M.I.U.R, Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, settembre 2012). Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo: Riferimenti normativi Oltre alle Indicazioni Nazionali ed al Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e pedagogiche de: la "Convenzione ONU sui diritti dell infanzia e dell adolescenza", approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;

3 la Legge 62/2000, Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione ; le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (M.I.U.R., febbraio 2014); Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e le Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (M.I.U.R., agosto 2009); la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (M.I.U.R., ottobre 2010). gli Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica (M.I.U.R., dicembre 2012). Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi aperte a tutti. Il coordinamento pedagogico Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici). Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.

4 Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra il personale. Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le convenzioni attivate nel territorio. La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l infanzia che, rispondendo ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi. Coordinamento territoriale Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città. Il progetto pedagogico Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di Trieste. Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comunali (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scolastico S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in un'ottica di continuità. Finalità della scuola dell'infanzia La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).

5 Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale: creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell identità); stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all indipendenza (conquista dell autonomia); proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione delle competenze); organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della cittadinanza). La scuola come percorso di accoglienza Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante. Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali. Le scuole dell infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza. Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento (D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (ottobre 2010).

6 Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi. Relazioni con le famiglie Sempre più centrale all interno dei servizi per l infanzia e nei diversi contesti educativi appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini. Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso: le giornate di Open day che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto con il mondo della scuola- le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici ); i colloqui individuali; l'assemblea dei genitori; il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d appoggio. Concessione in uso dei locali delle scuole dell infanzia Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle scuole dell infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie. Ampliamento dell'offerta formativa

7 Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia: Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell Offerta Formativa delle istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia) Bando per il finanziamento di interventi relativi all Integrazione scolastica degli allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali) Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all insegnamento delle Lingue e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l identità plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (dicembre 2006). Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a soggetti esterni come: inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum) musica (Conservatorio di musica G. Tartini) educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale) piscina (Triestina Nuoto) progetto aiuola della pace (Commissione Pari Opportunità) Nati per leggere Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari) Orto in condotta Modalità di organizzazione del contesto educativo Il personale

8 Nel servizio opera (tratto dal Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste): il coordinatore pedagogico il personale educativo il personale d appoggio Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l attività di tutto il personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l apporto professionale di ciascun operatore. Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell Offerta Formativa. Ad ogni sezione (gruppo-sezione o classe ) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve assicurare nell arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento. Il personale d appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto clima educativo all interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell autonomia. Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini. Le classi Gruppo sezione (la tradizionale classe ) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini provenienti dalle diverse sezioni.

9 La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza. Spazi e tempi Anche l organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall intera equipe scolastica. In particolare: lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l accoglienza, la merenda, l igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato ), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi Mangiare a scuola In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio. Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali. È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati. Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti. Orari Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore L accoglimento dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.

10 L uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore e alle ore 15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie. Il prolungamento dell orario fino alle ore viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti. Il servizio di scuola dell infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'infanzia Il Tempo Magico con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa. Calendario scolastico Inizio anno scolastico per tutto il personale lunedì 01 settembre 2014 Apertura all utenza lunedì 15 settembre 2014 Sospensione per festa del Santo Patrono lunedì 03 novembre 2014 Sospensione per vacanze natalizie dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso Sospensione per carnevale e mercoledì delle Ceneri dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 ) Sospensione per vacanze pasquali dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso Sospensione per ponte 1 maggio sabato 02 maggio 2015 Sospensione per ponte 2 giugno lunedì 1 giugno 2015 Ultimo giorno di apertura all utenza sabato 27 giugno 2015 È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'immacolata Concezione), in quanto festività nazionale. a cura del Coordinamento Pedagogico Nel testo si trovano termini bambino, bambini si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.

11 Lavorare con i bambini vuol dire avere a che fare con poche certezze; ciò che salva è il cercare, il non perdere il linguaggio della meraviglia che perdura negli occhi e nella mente dei bambini. Occorre avere il coraggio di produrre ostinatamente progetti e scelte. Questo compete alla scuola e all educazione. Loris Malaguzzi

12 PREMESSA Per gran parte dei bambini di tre anni, la frequenza della scuola dell infanzia è la prima vera uscita dalle mura domestiche e dalla cerchia familiare. Noi tutti vogliamo impegnarci per far sì che questo momento sia sempre ricordato con piacere. Il bambino viene alla scuola dell infanzia per crescere. Per crescere con adulti che sanno accogliere con affetto, ascoltare, stimolare, introdurre a nuove esperienze, offrire attività interessanti, trasmettere valori. Per crescere soprattutto in mezzo ad altri bambini con cui stabilire relazioni di amicizia, giocare, comunicare, scambiare, condividere. La scuola dell infanzia intende offrire al bambino, nel rispetto dei suoi diritti e del suo vissuto personale, la possibilità di svilupparsi nella completezza della propria identità. IL TERRITORIO La scuola è ubicata in una zona urbana semiperiferica molto popolosa, il rione di Rozzol. Il quartiere è sorto intorno agli anni Trenta con un primo nucleo chiamato Rione del Re, ampliatosi poi nel tempo. Negli anni il carattere prevalentemente agricolo originario ha lasciato il posto a quello residenziale con l insediamento di un sempre maggior numero di abitazioni. Una fotografia delle caratteristiche abitative evidenzia la presenza sul territorio di insediamenti prevalentemente di edilizia privata, sia grandi condomini, sia case mono o bi-familiari. L attività produttiva è legata essenzialmente al piccolo commercio, sono infatti presenti esercizi commerciali e un supermercato a carattere prettamente rionale. Non ci sono strutture sportive di rilievo. Poche sono le aree verdi pubbliche attrezzate ciò nonostante il rione, con i suoi giardini privati, orti e zone incolte, rappresenta un notevole spazio verde nella città. Sono presenti sul territorio: la parrocchia di S. Pio X e le scuole facenti capo all Istituto Comprensivo Tiziana Weiss.

13 La scuola dell infanzia C. Stuparich è ubicata nell edificio dell Istituto Comprensivo T. Weiss di cui fanno parte la scuola primaria V. Giotti e la scuola secondaria C. Stuparich. La vicinanza con l altra scuola dell infanzia comunale, Casetta incantata, ha permesso l instaurarsi di momenti d incontro e collaborazione. Con la scuola primaria V. Giotti è avviato già da anni un progetto per l attuazione della continuità educativo -didattica che si realizza con incontri tra insegnanti e bambini delle due scuole nel corso di tutto l anno scolastico. Auspichiamo che questi importanti contatti siano possibili anche per l anno scolastico in corso. La scuola è facilmente raggiungibile con le linee di autobus 11 e 22. L UTENZA In buona parte delle famiglie dei bambini iscritti, entrambi i genitori sono impiegati in attività lavorative (pubblica amministrazione, settore commerciale, settore terziario). Attualmente la zona presenta un significativo incremento demografico essendo abitata da un gran numero di nuclei familiari giovani. Le bambine e i bambini che frequentano la scuola portano con sé un bagaglio di esperienze socioculturali complessivamente buono. ANALISI DELLE RISORSE La struttura e i suoi spazi L epoca di costruzione dell edificio e la conseguente apertura della scuola risale al Gli spazi interni, che occupano una superficie di circa 400 mq tutti allo stesso piano e pertanto privi di barriere architettoniche, sono così suddivisi: 3 aule; 1 salone per i giochi e l attività motoria di grande gruppo; 1 ampio e lungo corridoio attrezzato con zone gioco e adibito a spogliatoio; 1 sala da pranzo; 1 cucina con annessa dispensa; 1 spogliatoio per il personale di cucina e il personale d appoggio; 1 servizio igienico per adulti;

14 1 gruppo di servizi igienici per i bambini; 1 grande atrio adibito a spogliatoio per bambini e insegnanti con un angolo attrezzato di postazione multimediale. Le tre sezioni, molto luminose grazie all esposizione a sud e alle grandi vetrate di cui sono dotate, si affacciano su un lungo terrazzo attrezzato con giochi, panche e tavoli. Questo spazio esterno permette ai bambini di fruire in ogni stagione d estate l ombra è data da grandi tende da sole di molti momenti di vita all aria aperta. La scuola fruisce del giardino posto in posizione sovrastante a Casetta incanta. Alcuni anni fa è stato oggetto di un intervento che ha posto in sicurezza situazioni strutturali che presentavano criticità. Due anni fa è stata completata la ristrutturazione con la posa di alcuni giochi per la grande motricità. Un ulteriore spazio verde prospiciente la terrazza è stato adibito a orto ed è condiviso con l Istituto Comprensivo T. Weiss nell ambito del progetto Orto in condotta. Le risorse umane Nella scuola, per quest anno scolastico, è previsto l impiego di: un coordinatore pedagogico (comune con la scuola Casetta incantata); cinque insegnanti di sezione a tempo pieno; due insegnante di sezione a part-time; un insegnante di sostegno; un insegnante di religione cattolica; un operatore socio educativo; cinque collaboratrici d infanzia di cui quattro a part-time; una cuoca; un aiuto cucina dipendente della ditta Cir Food; un addetta alla distribuzione dei pasti dipendente della ditta Cir Food. L orario di lavoro delle insegnanti e delle collaboratrici d infanzia prevede turnazioni atte a coprire tutto l arco d apertura della scuola. Le due insegnante a part-time prestano servizio, rispettivamente, una quattro giorni a settimana, dal lunedì al giovedì, mentre l'altra è in servizio soltanto il venerdì. La cuoca presta servizio in un turno antimeridiano mentre il personale d appoggio copre con i suoi turni tutto l arco di apertura della scuola. Attualmente le insegnanti garantiscono una compresenza giornaliera di circa due ore, indicativamente dalle alle In alcune giornate la compresenza è articolata in modo diverso per permettere l attuazione di specifici progetti. Nella sezione ove è prevista l'insegnante di sostegno, i turni sono modulati secondo le esigenze del bambino diversamente abile presente.

15 La coordinatrice osserva l orario , con rientri pomeridiani il lunedì e il mercoledì, in conformità con quello degli altri dipendenti comunali. L orario prevede comunque un margine di flessibilità in modo da poter presenziare a riunioni di lavoro, collegi docenti, assemblee del personale, incontri con le famiglie, sedute del Consiglio della Scuola, ecc. Considerato il coordinamento di due scuole dell infanzia e le riunioni d'equipe settimanali del coordinamento pedagogico territoriale, l effettiva presenza in sede della coordinatrice è subordinata alle esigenze di lavoro contingenti. DIMENSIONE ORGANIZZATIVA I tempi La scuola è aperta dalle ore 8.00 alle ore dal lunedì al venerdì. Per particolari esigenze delle famiglie è possibile anticipare l accoglimento dei bambini alle ore 7.30 e posticiparlo alle ore E possibile usufruire di due momenti d uscita intermedi: dalle 13 alle e dalle alle All interno di questo orario si articola la seguente modalità organizzativa: ore entrata accoglienza ore routine servizi, merenda ore attività di sezione per progetti, attività di intersezione per grande gruppo nel salone della scuola (canti, giochi ritmici e motori) ore routine servizi e pulizia personale ore pranzo ore routine servizi e pulizia personale ore uscita intermedia ore uscita intermedia ore gioco libero, attività di piccolo gruppo in sezione, attività libere in salone o in giardino ore merenda ore uscita ricongiungimento Gli spazi Nelle AULE possono essere organizzati appositi spazi/angoli attrezzati con materiali strutturati per attività specifiche che variano in relazione ai bisogni dei bambini:

16 l angolo delle costruzioni con tappeto per il gioco a terra e vari tipi di elementi per costruire; l angolo della lettura con libri, cartonati e fumetti; l angolo delle attività manipolative; l angolo morbido dove rilassarsi; l angolo della conversazione dove il gruppo sezione si ricongiunge; l angolo del gioco simbolico, arredato con elementi che riproducono l ambiente domestico. Alcuni di questi angoli possono trovare collocazione anche all esterno della sezione, nel lungo corridoio comune alle sezioni B e C oppure in una zona del salone per la sezione A. Nel SALONE si collocano gli spazi per: la musica con pianoforte, piccoli strumenti musicali, impianto stereo; il teatro con il teatrino dei burattini; la grande motricità con arrampicata, scivolo, cubi per psicomotricità, palloni, ecc. I gruppi La scuola ospita 70 bambini suddivisi in 3 sezioni la cui composizione è eterogenea per età: sezione A - Margherite sezione B - Tulipani sezione C - Girasoli Didattica e progetti Le insegnanti operano all interno della sezione con il gruppo eterogeneo per età favorendo gli scambi emozionali, le esperienze, la ricerca e la conquista dell autonomia. La compresenza in alcune ore della giornata, offre la possibilità di operare per piccoli gruppi omogenei per età, al fine di favorire attività mirate all acquisizione di specifiche competenze e l attuazione di progetti specifici. Durante l anno scolastico, si attuano momenti di intersezione a grande gruppo per la realizzazione di progetti comuni.

17 PROGETTO ACCOGLIENZA L ingresso alla scuola dell infanzia costituisce una tappa fondamentale per il bambino e per la sua famiglia. Una buona accoglienza rappresenta la condizione essenziale per una positiva esperienza scolastica, perché è un momento privilegiato d incontro tra la scuola e la famiglia e pone le basi per una attiva collaborazione. Inserire i bambini nella scuola dell infanzia vuol dire accoglierli assieme ai loro genitori, aiutarli a superare la separazione, condurli alla scoperta della nuova scuola, aiutarli a stabilire relazioni positive con adulti e coetanei per vivere la scuola come esperienza piacevole e stimolante. Perciò è necessario creare le condizioni ideali affinché le relazioni, l ambiente, e l atmosfera possano infondere sicurezza, fiducia e serenità in tutti i soggetti coinvolti. I bambini che iniziano a frequentare la scuola dell infanzia hanno bisogno di percepire attorno a sé un clima positivo e accogliente che consente loro di superare i timori per la nuova esperienza e il disorientamento iniziale. Questo è un momento delicato anche per i bambini già frequentanti che si trovano a dover ristabilire relazioni, comportamenti e azioni diverse da quelle vissute durante la pausa estiva. Finalità di questo progetto è quella di facilitare nel bambino un progressivo adattamento alla realtà scolastica, in un ambiente accogliente, sereno e gioioso.

18 LA PRIMA GIORNATA Dedicata all accoglienza dei bambini grandi e medi per ricreare l ambiente affettivo e invitarli a collaborare con le insegnanti nell accogliere i piccoli. LA SECONDA GIORNATA Inizia l inserimento/ ambientamento dei bambini nuovi. L inserimento viene da noi ritenuto una fase estremamente delicata, il fondamento di tutto il percorso educativo. Riteniamo basilare dedicare un tempo graduale e personalizzato al momento dell inserimento al fine di favorire lo sviluppo delle relazioni bambino insegnante, genitore insegnante. Attraverso queste relazioni di fiducia, il bambino struttura e sviluppa un contesto cognitivo ed emotivo in grado di sostenerlo nelle fasi dell accoglienza, separazione, ricongiungimento e infine appartenenza. OBIETTIVI GENERALI Promuovere nel bambino un atteggiamento di fiducia nei confronti del nuovo contesto. Aiutare i bambini a stabilire relazioni positive con adulti e coetanei. Vivere la scuola come esperienza piacevole e stimolante, palestra di vita, punto di riferimento. Avviare una proficua collaborazione scuola-famiglia. OBIETTIVI BAMBINI 4/5 ANNI Riconquistare spazi conosciuti. Collaborare nell accoglienza dei nuovi compagni. OBIETTIVI BAMBINI 3 ANNI Instaurare nuove relazioni con coetanei e adulti. Superare il distacco e la lontananza dai genitori. Promuovere il senso di appartenenza alla sezione e alla scuola.

19 Scoprire, riconoscere e rispettare le regole della comunità. Orientarsi nello spazio scuola. ATTIVITA Giochi per favorire la conoscenza, la socializzazione e l appartenenza; canti, filastrocche, girotondi Attività di routine per favorire acquisizioni di abitudini di vita pratica e di regole legate al comportamento sociale. Attività espressivo-manipolative per consentire la scoperta di materiali, oggetti, spazi. DESTINATARI Tutti i bambini. REFERENTI Tutte le insegnanti.

20 PROGETTO CIBO DA FIABA Fiabe, favole e racconti possono fornire parole tramite le quali avviare un dialogo sul cibo e non solo. La fiaba offre al bambino l opportunità di rivivere molteplici situazioni e trovare uno spazio neutro dove affrontarle. Entrare in contatto con un mondo nel quale i buoni trionfano e i cattivi vengono sconfitti è rassicurante. Le fiabe hanno la capacità di affrontare in forma simbolica alcune tematiche: la rivalità, il progressivo distacco dai genitori, l'accrescimento delle proprie capacità. La favola offre la possibilità di condurre i bambini alla scoperta della realtà attraverso la mediazione della fantasia. Molte fiabe classiche evidenziano il linguaggio del cibo: mele avvelenate, fagioli magici, casette di marzapane, briciole nel bosco E poi chi di noi non ha mai sognato di assaggiare la casetta di marzapane di Hansel e Gretel? IL progetto sarà comune e condiviso da tutta la scuola ma, verrà sviluppato in maniera diversificata e specifica nelle varie sezioni per poter meglio rispondere ed adeguarsi alle capacità ed alle inclinazioni di ogni bambino presente nelle varie classi.

21 Il progetto tratterà in modo trasversale i campi di esperienza consigliati dalle INDICAZIONI MINISTERIALI. Il sé e l'altro vivere l'ambiente scolastico in modo positivo lavorare in modo costruttivo e creativo con gli altri vivere in modo equilibrato i propri stati affettivi Il corpo e il movimento sapersi muovere con disinvoltura nell'ambiente scolastico affinare la coordinazione oculo manuale esplorare, vivere e percorrere lo spazio Linguaggi, creatività, espressioni comunicare emozioni attraverso il linguaggio pittorico esplorare i materiali a disposizione I discorsi e le parole verbalizzare esperienze ed emozioni comunicare con un linguaggio appropriato formulare domande e ipotesi La conoscenza del mondo conoscere e discriminare i colori primari e i derivati classificare, ordinare saper riconoscere, riprodurre e classificare le principali forme geometriche OBIETTIVI Ascoltare e capire i testi Scoprire gli ambienti, descriverli Individuare le sequenze Riconoscere i personaggi Rievocare le fasi principali di un racconto Verbalizzare in modo comprensibile le fasi principali di un racconto Sviluppare le capacità emotive e immaginative

22 Attività Ascolto di storie visione di storie verbalizzazione ricostruzione delle storie analisi degli elementi che compongono la fiaba (Chi? Come? Dove? Cosa? e Perché?) individuazione delle sequenze giochi simbolici drammatizzazioni travestimenti disegno, pittura invenzione di storie giochi motori memorizzazione di canti e poesie MATERIALI Libri Videocassette Marionette Materiali poveri Schede strutturate Domino delle fiabe TEMPI L intero anno scolastico. DESTINATARI Tutti i bambini

23 VERIFICA Attraverso l osservazione, la verbalizzazione dei bambini e la produzione di elaborati. DOCUMENTAZIONE Elaborati dei bambini, foto e produzione DVD. REFERENTI Tutte le insegnanti BANDI REGIONALI PER IL FINANZIAMENTO DI ATTIVITA' DIDATTICHE La scuola aderisce al Bando regionale per il finanziamento delle attività didattiche relative allo sviluppo delle competenze chiave europee e di cittadinanza. Tale progetto sarà svolto da un'agenzia educativa esterna, reclutata per il tramite dell'area Educazione, sebbene tali interventi esterni implicheranno sempre la presenza e la super visione del personale educativo del plesso. Il Progetto, che potrà prendere avvio solamente dopo che sarà concluso lo specifico iter amministrativo- organizzativo da parte dell'area Educazione (solitamente nel mese di marzo/aprile), si collegherà alla tematica/contenuto annuale dell'attività didattica della scuola e cioè il Cibo da fiaba. Il Progetto si svilupperà attraverso specifichi interventi laboratoriali nella sede scolastica e sarà destinato a tutti i bambini della scuola.

24 ORTO IN CONDOTTA L'orto da favola Coltivare è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà. Continuano il progetto e la collaborazione bambino-nonno iniziati nell anno scolastico Il 3 anno di questo progetto, si propone di avviare i bambini ad apprendere la cultura del cibo e la conoscenza del territorio e dei suoi piatti caratteristici. OBIETTIVI: Conoscere la piramide alimentare Conoscere luoghi e tipologie di coltivazione presenti nel nostro territorio Conoscere le industrie del nostro territorio per la trasformazione degli alimenti Conoscere i piatti tipici locali Conoscere il percorso dalla coltivazione alla vendita dei cibi ATTIVITA DEL 3 ANNO Ad orto già avviato, i bambini si preparano ad attività di educazione alimentare da elaborare in classe e da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni. Il progetto si articola in vari percorsi che affrontano la tematica dell alimentazione sotto tutti i punti di vista: Cibo e festività: cibi tradizionali delle feste

25 Cibo e lettura: raccontare, descrivere e inventare fiabe Cibo e suono: recitare e cantare filastrocche e canzoni Cibo ed arte: il cibo nella fiaba, nella poesia, nella musica, nella pittura Cibo e movimento: sviluppo del benessere psico-fisico attraverso una sana alimentazione ed una corretta attività fisica Cibo e territorio: visite a negozi e supermercati del rione, visite guidate ad industrie alimentari e fattorie didattiche locali Cibo e informatica: Il giornalino del progetto DESTINATARI Tutti i bambini della scuola nelle attività in aula e i bambini grandi nelle attività pratica dell orto. DURATA Il progetto si sviluppa su tutto l anno scolastico. REFERENTI Le insegnanti Ornella, Giusy e Micaela

26 IL GIORNALINO DELL ORTO IN TAVOLA L orto in tavola è il nome del giornalino che quest anno cercheremo di creare con i nostri bambini. Il giornalino sarà soprattutto uno strumento di comunicazione che vogliamo utilizzare per rendere costante, continuo e costruttivo il rapporto scuola famiglia; pensato e realizzato da bambini e maestre con la collaborazione delle famiglie per la stampa periodica. Le nostre rubriche: Il racconto o la fiaba del mese Nell orto noi Avvenimenti speciali Cosa dicono i bambini Un attacco d arte Iniziative ATTIVITA Disegnare, fotografare, digitare, stampare e creare... MATERIALI Fotocamera digitale, carta e colori, computer, stampante, scanner. DURATA Da ottobre a giugno DESTINATARI Bambini e famiglie Realizzare il vecchio proverbio che dice L appetito vien mangiando in tre campi lavoro nell orto..alimentazione..informazione

27 IL MIO COMPUTE RINO LABORATORIO MULTIMEDIALE Oggi IN Stampa orto da favola Ci proponiamo con questo laboratorio di accrescere le esperienze e le conoscenze dei bambini dei gruppi grandi, di favorire un utilizzo critico e creativo dei vari mezzi di comunicazione, creando un angolo dove i bambini possano sperimentare le strumentazioni tecnologiche più diffuse, giocare con le immagini, rievocare e verbalizzare esperienze rielaborandole in maniera autonoma e creativa. Due sono le MOTIVAZIONI che ci spingono all uso del PC nella scuola dell infanzia: EMOTIVE Le risposte positive di fronte alle proposte di percorsi educativi realizzati con l uso del computer; l aspettativa che si è creata nei bambini che quest anno fanno parte del gruppo grandi, durante l anno scolastico precedente vedendo i compagni partecipare al progetto. PEDAGOGICHE Le tecnologie informatiche sono in grado di offrire percorsi educativi diversi rispetto ad ambienti di apprendimento più tradizionali. Noi riteniamo indispensabile accompagnare i bambini attraverso un percorso intenzionalmente progettato che permetta di poter usufruire di tale conoscenza in modo creativo. Non si tratta di sostituire altri mezzi e strumenti educativi ma di integrarli. Tutte le attività si svolgeranno: Nelle sezioni per le attività grafiche e manuali.

28 Nella scuola, utilizzando la postazione computer del progetto Kidsmart e i computer esistenti nelle sezioni per attività in coppia o di gruppo e per usare scanner e stampante. OBIETTIVI Introdurre i bambini ai concetti base dell informatica in forma ludica. Realizzazione di elaborati grafici, creativi e multimediali. Realizzare il giornalino dell orto. ATTIVITA Racconto introduttivo La storia di MOUSE. Domande stimolo a un piccolo gruppo di bambini per rilevare le loro conoscenze di base ed eventualmente rinforzarle. Acquisizione e denominazione delle parti del computer. Uso di terminologia specifica. Interiorizzazione dell algoritmo di accensione e spegnimento del computer. Racconto introduttivo all uso creativo di tutti gli strumenti che il programma TUX PAINT offre: Mouse nel paese di TUX PAINT. Rafforzamento della manualità e della coordinazione oculo-manuale con l uso del mouse. Creazione di un disegno con il mouse e sua trasformazione da prodotto virtuale a prodotto cartaceo utilizzando la stampante. Osservazione di disegni precedentemente realizzati su cartaceo, individuazione di possibili arricchimenti, infine utilizzazione del computer per disegnare gli ulteriori elementi (nuvola, albero, sole ), colorarli, stamparli, ritagliarli ed incollarli sui disegni originari. Utilizzo dello scanner per catturare le immagini. Stampa dei disegni per fare il confronto. Utilizzo della macchina fotografica durante la vita scolastica, le attività nell orto e le uscite didattiche. Riporto delle immagini al computer e successiva stampa per realizzare una documentazione personalizzata. Realizzazione del giornalino l orto in tavola VERIFICA Verbalizzazione delle esperienze.

29 DOCUMENTAZIONE Elaborati dei bambini MATERIALI Risme di carta formato A4. Cartucce per stampante Laser e a getto d inchiostro. Macchine fotografiche usa e getta e rullini fotografici. Macchina fotografica digitale. CD DURATA Da novembre e maggio. DESTINATARI Bambini del gruppo grandi. REFERENTI Giusi, Cristina e Micaela

30 Amici..di TAPPO La favola della solidarietà MOTIVAZIONE Sensibilizzare i bambini e le loro famiglie alle problematiche della disabilità. OBIETTIVI Introdurre i bambini al concetto di solidarietà. Coinvolgere le famiglie nella raccolta di tappi. Sensibilizzare sul tema inquinamento. Educare alla raccolta differenziata ed al riciclo. ATTIVITA Racconto introduttivo Buon giorno gatto, buon giorno fiore. Costruzione di un libro che illustra il racconto. Fare la raccolta differenziata CARTA PLASTICA a casa e a scuola. Separare dalla plastica i TAPPI e portarli in piccoli sacchetti a scuola in un apposito contenitore. Il gruppo dei bambini grandi porta i sacchetti alla scuola primaria V. Giotti. I volontari dell UNITALSI si occupano del ritiro e della vendita a una ditta che ricicla la plastica per il suo riutilizzo. Il ricavato della vendita dei tappi servirà per l acquisto di attrezzature per disabili. VERIFICA Attraverso gli elaborati dei bambini. MATERIALI Tappi di plastica. Materiali di cancelleria.

31 DESTINATARI Tutti i bambini della scuola. TEMPI Durante il corso di tutto l anno scolastico. REFERENTE L insegnante Giusy, Ornella e Micaela

32 PROGETTO FAVOLE IN MOVIMENTO Vivere un rapporto positivo con il proprio corpo aiuta il bambino della scuola dell infanzia ad accrescere e maturare l autostima, importantissima in questi anni in cui si gettano le basi della crescita. Sarà fondamentale accompagnare il bambino in un percorso di scoperta e valorizzazione del proprio corpo e delle sue infinite possibilità motorie ed espressive proprio con lo scopo di aiutarlo a sviluppare ed affermare la sua identità personale, base imprescindibile per una crescita armonica. OBIETTIVI Il nostro obiettivo è quello di far scoprire ai bambini il proprio corpo, far prendere coscienza delle parti che lo compongono e della loro funzione, delle percezioni sensoriali che vive in rapporto a sé stesso, all ambiente che lo circonda e agli altri ed inoltre sviluppare gli schemi motori di base quali saltare, lanciare, afferrare, strisciare, rotolare, calciare ecc Il progetto propone, attraverso il gioco a contenuto motorio unito alla lettura di fiabe e favole, attività riguardanti: giochi liberi e con regole, giochi con materiali, giochi simbolici, di esercizio, imitativi e di drammatizzazione in maniera differenziata nelle varie fasce d età. Queste attività favoriranno lo sviluppo di aspetti espressivi, motori, cognitivi ed affettivo relazionale nei bambini.

33 ATTIVITÀ Attraverso la lettura di fiabe e favole i bambini svolgeranno esercizi e giochi di movimento imitativo e creativo, percorsi motori, giochi di squadra e acquisizione delle loro regole. DESTINATARI Tutti i bambini. TEMPI Nel corso di tutto l anno scolastico. SPAZI Il salone gioco, la palestra dell Istituto comprensivo T. Weiss, il giardino. MATERIALI Materassi, palloni, corde, ostacoli, nastri da ritmica, bastoni, cerchi, attrezzature per percorsi e canestro. VERIFICA Attraverso l uso di test o prove oggettive in itinere. REFERENTI Tutte le insegnanti. NUOTO da favola Fin dai primi giorni di vita, i bambini possono intraprendere la loro esperienza acquatica. In acqua si rafforzano cuore e polmoni grazie all'attività respiratoria che aumenta l'efficienza dell'ossigenazione e della circolazione del sangue.

34 Anche quest'anno abbiamo aderito, con il gruppo dei bambini grandi, al progetto nuoto. Le attività di nuovo in piscina dovrebbero iniziare nel mese di gennaio. Referenti : tutte le insegnanti MARATONA young Con il gruppo dei bambini grandi parteciperemo alla manifestazione Maratona young che avviene tutti gli anni in P.zza Unità la prima settimana di maggio. CONTINUITA ORIZZONTALE Scuola - Famiglia Con i bambini per i bambini Il nostro obiettivo sarà organizzare un ambiente sereno e accogliente atto a trasmettere fiducia e serenità ai genitori che affrontano per la prima volta questa esperienza. Sono previsti incontri con le famiglie di diverse tipologie: colloqui individuali, riunioni di sezione, assemblee della scuola e un momento di festa da trascorrere assieme a conclusione dell anno scolastico. SETTEMBRE Riunione collettiva di tutto il personale con le famiglie per illustrare l organizzazione della giornata scolastica e rispondere alle domande dei genitori dei nuovi iscritti; per riallacciare i rapporti interrotti durante l estate con i genitori dei bambini già frequentanti. OTTOBRE Elezione dei rappresentanti dei genitori, delle insegnanti delle tre sezioni e del personale per il consiglio della scuola.

35 Colloqui individuali con i genitori dei bambini nuovi iscritti per commentare assieme la scheda di presentazione e confrontare le impressioni sugli eventuali cambiamenti avvenuti nei bambini dopo il primo mese di scuola. NOVEMBRE Incontri di sezione per illustrare il Piano dell Offerta Formativa e la progettazione e per una valutazione dei primi due mesi di scuola. FEBBRAIO - Colloqui individuali con i genitori dei bambini che desiderano avere e scambiare informazioni sui propri figli. MAGGIO Partecipazione alla festa di fine anno. GIUGNO - Incontro con i genitori dei bambini che andranno alla scuola primaria CONTINUITA' VERTICALE Viaggio da favola Il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria rappresenta un momento delicato sul piano psicologico, affettivo, relazionale e sociale. Interrompere rapporti significativi con insegnanti e compagni per intraprenderne di nuovi Modificare le proprie abitudini per inserirsi in un contesto relazionale ed educativo nuovo - con orari e regole differenti - crea nei bambini temporanei stati d'ansia e disorganizzazione. Se il passaggio avviene con gradualità all'insegna della continuità il "nuovo" attecchisce con maggiore facilità ed acquisisce senso nella familiarità dello sfondo comune e della storia che prosegue la curiosità dei bambini può attivarsi, vincendo i sentimenti negativi (se presenti)

36 e il nuovo contesto può immediatamente divenire fonte di apprendimento invece che di ansia. Uno degli obiettivi è di rendere più familiare al bambino della scuola dell'infanzia la sua futura scuola primaria annullando progressivamente la paura dell'ignoto che il nuovo ambiente comunica e sostenendo la curiosità, la tensione fiduciosa e aperta alla novità. Questo progetto costituisce inoltre un occasione di dialogo e di scambio fra le agenzie educative presenti sul territorio, nella convinzione che la condivisione di significati e di obiettivi favorisca e incrementi la qualità del servizio offerto alle famiglie e faciliti il lavoro degli operatori di ogni settore. Nel corso dell anno scolastico ci saranno alcuni incontri tra bambini del gruppo grandi della scuola dell infanzia e bambini della prima e quinta della scuola primaria nell ambito di vari progetti ATTIVITA A SCUOLA WEISSINGIOCO LE QUARTE A TEATRO REFERENTI Insegnanti: Roberta e Marina e Giovanna PROGETTO RACCONTAMI UNA FIABA Crescere all interno del gruppo classe sviluppa una variegata possibilità di relazioni, promuove l interazione sociale allargata e significativa, ma permette soprattutto di riconoscersi bambino tra bambini.

37 La scuola dell infanzia offre ai bambini diversamente abili adeguate opportunità educative trovando le soluzioni più appropriate a livello di apprendimento per realizzare il suo massimo potenziale; una scuola che include e integra ogni tipo di differenza individuale e di qualunque origine. L incontro con la disabilità diventa occasione di arricchimento, riconoscendo i propri e gli altrui limiti con la possibilità di individuare le strategie utili a superarli. La presenza anche quest anno di un bambino in situazione di disabilità è un opportunità di crescita per tutti, l obiettivo è di accompagnarlo ad appropriarsi dei prerequisiti necessari ad affrontare il passaggio dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria, con un bagaglio consono ad affrontarla con successo. Obiettivi: integrarsi nel gruppo classe in presenza di nuovi compagni più piccoli allungare i tempi di attenzione stimolare lo sviluppo delle capacità relazionali sviluppare un atteggiamento di curiosità nei confronti dell ambiente che ci circonda al fine di acquisire nuove competenze linguistiche Attività: partecipare alle attività gioco specifiche in piccoli gruppi utili a sviluppare relazioni, comunicazione ed autonomia attività di gioco specifiche in piccoli gruppi per stimolare la comunicazione verbale e l acquisizione di vocaboli specifici Materiali: Elaborati, colori, musica, immagini, giochi strutturati e non.

38 Verifiche: Sarà effettuata un'osservazione metodica e sistematica che verrà condivisa con l'equipe di specialisti per verificare i progressi fatti. Referenti: L'insegnante di sostegno Marina B. GESU RACCONTA LE PARABOLE AI BAMBINI Gesù amava i bambini. Amava il loro approccio sincero e genuino nei confronti del mondo che li circonda. Amava la loro purezza e la loro capacità di meravigliarsi dinnanzi al creato. Ci piace immaginarlo circondato da bambini di diverse età in una bella giornata di sole. I piedi calzano i sandali le braccia aperte e un racconto che inizia Racconti, parabole, che trasportano in un altro luogo che vogliono insegnare, dedurne preziosi insegnamenti. La parabola della pecorella smarrita, ci aiuterà a riflettere sull amore di un pastore per il suo gregge. Parleremo dell amore che ci donano i nostri genitori, i nonni, sul dono della vita. Voltando pagina la parabola del figlio al prodigo ci insegnerà a chiedere scusa. Quanto è importante imparare a chiedere scusa, e imparare a perdonare. Il racconto si interrompe, i bambini con la bocca spalancata ascoltano in silenzio. E ora di pranzo, mani esperte di donne velate aprono piccoli fagotti e spezzano un pane speciale, non lievitato. I racconti di Gesù si susseguono scavano nella memoria, ci racconterà anche di quando lui era un piccolo fagottino. L attesa di Maria, la mangiatoia, le mani di suo papà che lavorano il legno, l odore della paglia.

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