Disoccupazione di lunga durata in Italia ed in Europa

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1 Disoccupazione di lunga durata in Italia ed in Europa OVERVIEW INSIDE La disoccupazione di lunga durata (almeno 12 mesi) cresce con la crisi in Italia ed in Europa. L incremento maggiore riguarda la disoccupazione di lunghissima durata (almeno 2 anni). Il tasso di disoccupazione di lunga durata arriva nel 2013 in Italia al 6,9%, contro il 5,1% della media UE. Quello di lunghissima durata è al 4,3% contro il 2,9%. In Italia, la quota di disoccupati di lunga durata sul totale del 2013 è del 57%, contro il 47,5% della media UE. Nel 2007 era del 47,4% contro il 42,9%. L incidenza della disoccupazione di lunga durata è un indicatore che conosce un estrema variabilità da Paese a Paese: nel 2013 si va dal 25% o meno nei paesi scandinavi ed in Austria al 70% della Slovacchia. Figura 1 Italia: disoccupati per durata della disoccupazione in mesi. Valori in milioni >> Evoluzione della disoccupazione di lunga durata nella UE ed in Italia >> Tasso di disoccupazione di lunga durata negli Stati della UE >> Incidenza della disoccupazione di lunga sulla disoccupazione complessiva negli Stati della UE >> Disoccupazione di lunga durata nelle regioni europee >> Evoluzione congiunturale della disoccupazione per durata in Italia >> Disoccupazione di lunga durata nelle province italiane >> Profilo della disoccupazione di lunga durata in Italia Figura 2 UE (28 paesi): disoccupati per durata della disoccupazione in mesi. Valori in milioni EUROSTAT. EUROSTAT. 1

2 Introduzione e quadro d insieme La disoccupazione di lunga durata (Long term unemployment: 12 mesi e +) e la disoccupazione di lunghissima durata (very long-term unemployment: 24 mesi e +) sono le categorie utilizzate a livello europeo per fotografare la parte più difficile da trattare, non frizionale e non transitoria della disoccupazione. A livello di Stati nazionali distingue i disoccupati da meno di uno anno, da quelli tra i 12 ed i 23 mesi e quelli oltre i 24 mesi. Nella analisi a livello sub-nazionale, si mantiene solo la distinzione principale, quella tra i disoccupati da almeno un anno (lunga durata) e gli altri. Più la disoccupazione di un individuo perdura, più se ne depaupera il capitale umano e se ne riduce la capacita di porsi attivamente sul mercato del lavoro. Per alcuni individui, l esperienza della disoccupazione di lunga durata può condurre all estraniamento dal mercato del lavoro, con il conseguente rischio di deprivazione materiale, povertà ed esclusione sociale. Per i segmenti più anziani delle forze di lavoro, periodi lunghi di disoccupazione possono condurre ad un uscita coatta dal mercato del lavoro o ad un pensionamento anticipato, in assenza di alternative disponibili 1. Nella Unione Europea (Figura 2), la disoccupazione per periodi di durata inferiore all anno è cresciuta fino al 2009, per poi sostanzialmente stabilizzarsi tra i 13 ed i 14 milioni. La disoccupazione di lunghissima durata ha invece proseguito la sua crescita, superando nel 2013 i 7 milioni e raddoppiando così i livelli iniziali. La disoccupazione di lunga durata inferiore ai 2 anni ha conosciuto una crescita molto forte tra il 2010 e il 2011, superando i 4 milioni, per poi procedere ad un ritmo più lento. In Italia, la disoccupazione inferiore all anno e quella da 1 anno a 23 mesi hanno avuto andamenti abbastanza simili: un espansione nel (fino al 2010 per quella più lunga), una flessione nel 2011 ed un nuovo incremento nel , con il riaccendersi della crisi. La disoccupazione di lunghissimo periodo ha conosciuto, invece, una crescita esponenziale, senza soluzioni di continuità dal Tabella 1 Italia e UE. Indicatori della disoccupazione. Valori % 2013 e UE-28 Italia UE-28 Italia Tasso di disoccupazione 10,8 12,2 7,2 6,1 Tasso di disoccupazione di lunga durata 5,1 6,9 3,1 2,9 Lunga durata in % disoccupazione complessiva 47,5 56,9 42,9 47,4 Tasso di disoccupazione di lunghissima durata 2,9 4,3 1,8 1,8 EUROSTAT. Sia in Italia sia nella intera UE, quindi, è la disoccupazione di lunghissima durata a crescere con l avanzare della crisi. Nel 2013, l incidenza della disoccupazione di lunga durata in Italia sfiora il 57%, contro il 47,5% della media comunitaria. Nel 2007, i corrispondenti valori erano del 47,4% e del 42,8%. Il tasso di disoccupazione di lunghissima durata passa in Italia dall 1,8% del 2007, perfettamente in linea con la media UE, al 4,3% del 2013, mentre nella UE la crescita si arresta al 2,9%. 1 Commissione Europea, European Employment Observatory Review Long-Term Unemployment, 2012, Publications Office of the European Union, Lussemburgo. 2

3 Analisi dei dati la crescita della disoccupazione di lunga durata in Italia nel contesto europeo Con la crisi, si assiste, come noto, in quasi tutti i Paesi europei, ad un una crescita della disoccupazione in Europa. Tale crescita riguarda anche la disoccupazione di lunga durata. L unico paese a far segnare nel 2013 una netta riduzione del tasso di occupazione di lunga durata rispetto al 2007 è la Germania; un calo, ma di minore proporzione si verifica anche in Polonia. È una situazione simile a quella che si registra per il tasso di disoccupazione complessivo: oltre alla Germania, tra gli altri Stati della UE solo Malta presenta nel 2013 un valore leggermente più basso del Figura 3 UE (28 Paesi). Tasso di disoccupazione di lunga durata. Valori in % 2013 e 2007 La Figura 3 mette a confronto il tasso di disoccupazione di lunga durata (almeno 12 mesi di disoccupazione) del 2013 con quello del Nel grafico, i Paesi sono ordinati secondo il tasso di disoccupazione di lunga durata del La crescita della disoccupazione di lungo periodo interessa la grandissima maggioranza dei paesi considerati. Particolarmente rilevante è stata la crescita della disoccupazione di lunga durata nei paesi più colpiti dalla crisi nell area dell euro: Grecia, Spagna, Portogallo ed Irlanda. L Italia si colloca nelle posizioni immediatamente a ridosso delle fascia alta della graduatoria, con un dato (6,9%) peggiore di quello di Cipro. Da Malta (2,9%) i Pasi nella parte bassa della Figura presentano valori inferiori al 3% nel 2013, con un minimo in Austria (1,2%). Valori inferiori al 5% si registrano nella Figura a partire dalla Polonia. 3

4 Figura 3 UE (28 Paesi). Incidenza della disoccupazione di lunga durata sulla disoccupazione complessiva. Valori in % 2013 e 2007 L incidenza della disoccupazione di lunga durata è un indicatore che conosce un estrema variabilità da Paese a Paese: nel 2013 si va dal 25% o meno nei paesi scandinavi ed in Austria al 70% della Slovacchia. Ciò vuol dire che, ad esempio, in Svezia, solo un disoccupato su 5 lo è da 12 mesi o più, mentre in Slovacchia ben 7 disoccupati su 10 lo sono da un tempo così lungo. Tra i Paesi con la percentuale di disoccupati di lungo periodo più elevata troviamo anche la Grecia e l Irlanda. In Italia la quota di disoccupati di lunga durata sfiora il 57%. È un valore più elevato di quello del Portogallo (56,3%) e della Spagna (50%), cioè di paesi che hanno un tasso di disoccupazione (soprattutto il secondo) EUROSTAT. nettamente superiore a quello italiano. Al contrario, la Germania, che ha notoriamente una delle performance nel mercato del lavoro migliori, ha un incidenza della lunga durata sulla disoccupazione complessiva di quasi il 45%, 4 punti in più della Francia, 8 in più del Regno Unito e dell Olanda. Inoltre, in non pochi casi, l incidenza della disoccupazione di lunga durata sul totale della disoccupazione è diminuita con la crisi. Oltre al particolare caso tedesco, in questa situazione si trovano la Romania, il Belgio, l Estonia, la Repubblica Ceca, la Polonia e l Olanda, l Austria e la Finlandia. Ma ciò si verifica anche in Slovacchia e Bulgaria, paesi in cui il tasso di disoccupazione di lunga durata è tra i più elevati a livello europeo ed in cresciuta dal 2007 al Inoltre, in un paese importante come la Francia, l incidenza della disoccupazione di lunga durata sul totale è rimasta ferma al 40%. Il citato studio della Commissione Europea del 2012 riporta l esistenza di una pluralità di politiche nei singoli Stati per contrastare la disoccupazione strutturale e di lunga durata. Testare l efficacia di tali politiche, in particolare delle politiche attive del lavoro, va ovviamente ad là degli scopi del presente Bollettino. Si potrebbe ragionare sul fatto se, a parità di condizioni, un Paese riesca o meno a contenere il numero di individui con periodi di disoccupazione lunghi, che comportano il rischio di un irreversibile distacco dal mondo del lavoro, almeno nella sua porzione regolare. 4

5 È perfettamente plausibile ipotizzare che, indipendentemente dalle politiche di contrasto messe in atto, quanto più la disoccupazione sia elevata, e negativo l outlook economico complessivo, tanto più sia probabile che i soggetti incorrano in (più) lunghi periodi di disoccupazione, determinati dalla mancanza di occasioni di impiego. Una prima verifica dell ipotesi si può fare anche con una semplice analisi descrittiva. La correlazione tra il tasso di disoccupazione di lunga e l incidenza della lunga durata sull occupazione complessiva è, come si può verificare nell analisi cross-country, piuttosto modesta, sia prima della crisi (Figura 3, 2007) sia nel 2013 (Figura 4). Figura 3 UE (28 Paesi). Tassi di disoccupazione di lunga ed incidenza della lunga durata sulla disoccupazione complessiva. Valori in % 2013 Figura 4 UE (28 Paesi). Tassi di disoccupazione di lunga durata ed incidenza della lunga durata sulla disoccupazione complessiva. Valori in % 2007 EUROSTAT. EUROSTAT. I paesi con i tassi di disoccupazione più elevati presentano tendenzialmente una maggiore incidenza della disoccupazione complessiva, ma si tratta di un fattore che spiega solo molto parzialmente tale incidenza. I caratteri strutturali della disoccupazione e l insieme delle politiche che governano a livello nazionale il lavoro e la ricerca di lavoro giocano anch essi, con ogni probabilità, un ruolo importante. 5

6 Figura 5 UE (28 Paesi). Tasso di disoccupazione di lunga durata; fino a 23 mesi ed oltre 24 mesi (lunghissima durata). Valori in % 2013 Ulteriori spunti vengono dalla scomposizione del tasso di disoccupazione di lunga durata tra le durate lunghissime (due anni e più) ed il resto (12-23 mesi). Nella Figura 5 è riportata la situazione al I Paesi vengono ordinati secondo il Tasso di disoccupazione di lunga durata complessivo. L Italia, nel 2013 ha una posizione elevata nella graduatoria per quanto riguarda il tasso di disoccupazione di lunghissima durata, in linea con il tasso di lunga durata complessivo. Nel 2007, l Italia si trovava in una posizione mediana. Nello stesso anno, il tasso di disoccupazione di lunghissima durata tedesco era inferiore solo a quello della Slovacchia e della Croazia. Figura 6 UE (28 Paesi). Tasso di disoccupazione di lunga durata; fino a 23 mesi ed oltre 24 mesi (lunghissima durata). Valori in %

7 Analisi dei dati la dimensione regionale in Europa L esame a livello regionale mostra la difficoltà dei paesi più colpiti dalla crisi, e alcune criticità strutturali in paesi relativamente risparmiati (Nord-Est della Francia) o che dalla crisi sono usciti (ex-ddr). In Italia il divario tra Nord e Sud è abbastanza evidente, con una criticità aggiuntiva nel Piemonte. Figura 7 - Tasso di disoccupazione di lunga durata nelle regioni della UE (NUTS 2). Valori %

8 Anche se non perfettamente sovrapponibile, l incidenza percentuale della disoccupazione di lunga durata sulla disoccupazione complessiva (Figura 8) presenta molti punti di contatto con la precedente figura, relativa ai tassi di disoccupazione di lunga durata. In modo abbastanza intuitivo dove il tasso di disoccupazione di lunga durata è elevato, maggiore sarà anche l incidenza della disoccupazione di lunga durata sul totale della disoccupazione, e ciò rimanda alla natura strutturale della disoccupazione in alcune aree geografiche,. Figura 8 - Tasso di disoccupazione di lunga durata nelle regioni europee (NUTS 2). Valori %

9 Analisi dei dati elementi del quadro nazionale In conclusione si intendono fornire ulteriori ragguagli circa la situazione italiana, ad iniziare dall evoluzione sotto il profilo congiunturale della disoccupazione per durata. Figura 9 Italia: disoccupati per durata della disoccupazione in mesi. Medie trimestrali in migliaia I.2004-I.2014 La disoccupazione di durata più breve (fino ad 11 mesi) è caratterizzata da una accentuata stagionalità, che non si riscontra nelle stesse proporzioni nella disoccupazione di più lunga durata. La momentanea ripresa del si legge abbastanza chiaramente nell andamento della disoccupazione più breve ed in quella tra i 12 ed i 23 mesi, mentre non sembra avere effetto sulle dimensioni della disoccupazione dalla durata più lunga EUROSTAT. Tabella 2 Italia: distribuzione % dei disoccupati di lunga durata per Area, Genere e Classe di età. Valori % 2013 e 2007 maschi femmine Totale anni Nord Centro Mezzogiorngiorno Nord Centro Mezzo ,8 4, ,5 6,0 3,8 12,2 48,4 35 e + 8,9 4,5 14,6 8,8 5,0 9,7 51,6 Totale 15,7 8,6 30,1 14,9 8,8 21,9 100, ,9 3,9 18,9 5,7 4,7 18,3 55,5 35 e + 4,5 2,8 12,0 7,2 5,7 12,4 44,5 Totale 8,4 6,7 30,9 12,9 10,4 30,8 100,0 EUROSTAT. Nella composizione della disoccupazione di lunga durata, nel 2007, spiccavano le quote maschili e femminili del Mezzogiorno, che pesavano entrambe per oltre il 30% del totale. La quota dei Maschi del Nord pesava per poco più dell 8%, quella femminile per circa il 13%. Nel 2013, la quota dei Maschi del Nord quasi raddoppia, arrivando al 15,7% del totale (ovviamente in valori assoluti un ammontare molto più elevato del 2007). La quota relativa dei Maschi meridionali resta sostanzialmente invariata, ed aumenta di un paio di punti circa quella dei maschi dell Italia centrale. Tra le donne, aumenta sempre di un paio di punti la quota delle Donne del Nord, che arriva quasi al 15%. Diminuiscono invece, sempre in termini di percentuali, le quote femminili del Centro e, in misura più marcata, del Mezzogiorno. 9

10 La Figura 10 esplode a livello provinciale il quadro che si leggeva già nella Figura 8. L asse Sud-Nord emerge sempre, così come un area in affanno nel Nord-Ovest. In aggiunta, si osservano anche altre articolazioni. È il caso della Romagna, che presenta un tasso di disoccupazione di lunga durata più elevato rispetto all Emilia. Differenze emergono anche in Lombardia e Veneto. Figura 10 - Tasso di disoccupazione di lunga durata nelle province italiane (NUTS 2). Valori %

11 Staff di Statistica, Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro di Italia Lavoro S.p.A. Realizzato nell ambito del progetto MONITORAGGIO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE Italia Lavoro SpA Via Guidubaldo del Monte, Roma staffstatistica@italialavoro.it

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