LA GLOBALIZZAZIONE. La prima modernità (cultura = Stato) vedeva più società separate dai confini nazionali. Idea superata

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2 LA GLOBALIZZAZIONE La prima modernità (cultura = Stato) vedeva più società separate dai confini nazionali. Idea superata La seconda modernità pone una società Globale in cui coesistono più culture per formarne una sola Globalizzazione economica: eliminazione delle barriere al libero commercio e maggiore integrazione tra le economie nazionali.

3 Vantaggi Disponibilità di informazioni approfondite Minor tempo necessario per completare l acquisto Eliminazione del rischio di non trovare il prodotto desiderato al punto vendita Possibilità di acquistare a qualsiasi ora del giorno Browsing avanzato Eliminazione del traffico Valutazione delle alternative Possibilità di comprare prodotti non disponibili sul mercato Personalizzazione del processo d acqisto Il commercio internazionale favorisce la crescita e lo sviluppo Aiuti umanitari per milioni di persone

4 Svantaggi Mancanza del contatto diretto con il prodotto Impossibilità del possesso immediato Incidenza dei costi di trasporto sul costo totale Rischio di acquistare un prodotto errato Mancanza dimostrazione del prodotto desiderato Distribuzione disuguale della ricchezza aggrava i paesi più poveri Scelte dei governi fortemente influenzate da poteri economico-finanziari Grave instabilità economica e finanziaria Commercio dominato dal liberismo economico Problemi ambientali e disagio culturale Corruzione politica

5 Meccanismi dei movimenti speculativi

6 I capitali si spostano da un paese all altro con estrema facilità. Questi capitali, utilizzati per acquistare strumenti finanziari, producono l incremento del capitale stesso; bisogna mantenere inalterato il potere d acquisto, legato al tasso di cambio della moneta.

7 La svalutazione di una moneta avviene quando la stessa è sotto attacco speculativo. Questo porta a cambiare la moneta in questione in moneta forte, aggravando la svalutazione. Esempio: caso della Tailandia: Se uno speculatore chiede in prestito 24 miliardi di Bath (circa 1 miliardo di $) e il tasso di cambio si svaluta, in modo tale che 1 $ = 40 Bath, per rimborsare il prestito saranno sufficienti 600 milioni di $ e i restanti rimarranno allo speculatore. Cosi facendo, il paese attaccato, avrà problemi sia nelle importazioni che nelle esportazioni per prezzi troppo proibitivi.

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9 Per sostenere il tasso di cambio il Paese sarà costretto a comprare la propria moneta in cambio di moneta forte. Ciò ridurrà le sue riserve e lo porterà a chiedere ulteriori prestiti ad altri paesi o al FMI. Oltre a questo potranno anche aumentare i tassi d interesse così da attirare nuovi capitali che potrebbero risollevare il cambio.

10 Questa situazione potrebbe aggravare gli oneri delle imprese portando a fallimenti e disoccupazione che nei paesi di più recente sviluppo significherebbe povertà. Quindi l assenza di regole sui movimenti internazionali provoca speculazioni e indebitamenti. Dagli anni 70 si è introdotto un sistema di cambi flessibili che riducono questi effetti.

11 L INFLUENZA DEI GROSSI CAPITALI SULLA POLITICA

12 La presenza di grossi capitali è utile agli Stati che possono finanziare il loro debito. Però, quando un Paese è fortemente indebitato, emerge dal giudizio delle agenzie di rating internazionale ( Moody s) che dequalificano il Paese. Il giudizio negativo significa che investire in quel paese è rischioso e ciò costa al paese l aumento dei tassi d interesse perché solo un più alto rendimento ripaga gli investitori del rischio che si assumono. Ci sono anche degli effetti politici, perché l ammontare degli interessi sul debito pubblico da pagare aumenta e ciò influenza le elezioni ed anche l autostima delle nazioni.

13 I grossi capitali sono più rischiosi per i piccoli Stati perché più il mercato è piccolo, più è elevato il rischio che vengano a mancare gli acquirenti se si vuole uscire dal mercato (exit risk).

14 Strumenti di garanzia: la Tobin tax. Il premio Nobel per l economia James Tobin propose l introduzione di una tassa sui movimenti speculativi. La tassa, pur bassa, l 1%, avrebbe frenato i movimenti dei capitali speculativi, perché, per ogni fase di cambio, il costo sarebbe aumentato. Se contraggo un prestito in yen, per investire in titoli nominati in dollari, il costo dell operazione e quindi le differenze dei tassi devono tener conto di un aumento dei costi di due punti percentuali perché vi sono due cambi. Il problema sta nell applicazione generalizzata di questa tassa, perché basterebbe che un solo mercato non l applicasse per trasferire lì tutte le valute.

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16 La visione del libero mercato come strumento del benessere totale è puramente illusoria: quando un paese affronta la concorrenza dei paesi più industrializzati senza provvedimenti di tutela dell industria e protezioni doganali c è il rischio di fallimento. Infatti, i migliori risultati si sono realizzati dove l apertura è stata pianificata e controllata dalle autorità locali.

17 Il commercio mondiale è coperto per i due terzi dalle imprese transnazionali che operano in modo da ridurre i loro costi assoluti, investendo dove i salari sono più bassi e gli oneri sociali e i costi per l ambiente non esistono e realizzare un vantaggio assoluto su tutti i mercati e in tutti i paesi contemporaneamente. Ciò porta ad accelerare la sequenza delle innovazioni tecniche e delle razionalizzazioni a tal punto che la produttività aumenta più velocemente della intera produzione di beni e servizi.

18 Conseguenze della liberalizzazione del commercio: Privatizzazione delle imprese pubbliche che, se viene attuata senza tutela della concorrenza, può portare ad incrementi di prezzi per i consumatori. Su indicazione del FMI la Costa d Avorio ha privatizzato la compagnia telefonica senza avere una legislazione antimonopolistica così la compagnia francese che ha rilevato la quota è diventata monopolistica praticando tariffe esorbitanti.

19 crisi delle industrie locali per incremento delle importazioni con conseguente deficit della bilancia commerciale. Messico, anni 90, progressiva privatizzazione di molte imprese pubbliche, con conseguente riduzione dei dazi di importazione, eliminazione di ostacoli e investitori esteri e aperture al sistema finanziario internazionale; accordo NAFTA di libero scambio con USA e Canada.

20 NAFTA Il North American Free Trade Agreement (Accordo nordamericano di libero scambio), conosciuto anche con l'acronimo NAFTA e, nei paesi di lingua spagnola, come TLCAN (Tractado de Libre Comercio de América del Norte o più semplicemente TLC), è un accordo di libero scambio commerciale stipulato tra Stati Uniti, Canada e Messico e modellato sul già esistente accordo di libero commercio tra Canada e Stati Uniti (Fta), a sua volta ispirato al modello delle Comunità Europee (oggi: Unione Europea). Il NAFTA fu firmato separatamente dai leader dei tre paesi (il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, il Presidente Messicano Carlos Salinas de Gortari e il Primo Ministro Canadese Brian Mulroney) il 17 dicembre 1992 ed entrò in vigore il primo gennaio Il giorno stesso della firma, simbolicamente iniziava nello stato messicano del Chiapas la rivolta zapatista da parte delle popolazioni indigene che vedevano nell'accordo (anche sulla base di precedenti esperienze simili) un ulteriore mezzo volto a trasferire la ricchezza dalle zone povere del Messico verso il Canada e, soprattutto, verso gli Stati Uniti. L aspetto che maggiormente caratterizza il NAFTA è sicuramente legato alla progressiva eliminazione di tutte le barriere tariffarie fra i paesi che aderiscono all accordo.

21 Quale sarà il futuro del lavoro? In un futuro abbastanza prossimo il 20 % della popolazione abile al lavoro sarà sufficiente a far funzionare l economia mondiale.

22 Come cambia il lavoro? Anche i posti di lavoro rimanenti subiranno una profonda modifica. Nella razionalizzazione delle imprese lo strumento più importante è stato il trasferimento di parti dell amministrazione e della produzione a ditte subappaltatrici. Queste ultime hanno assunto parte dei dipendenti licenziati dalle prime, ma a salari più bassi. Un altro modello è la trasformazione dei dipendenti in lavoratori autonomi che vengono quindi pagati solo per ogni singolo lavoro o contratto. E aumentato, inoltre, il numero dei lavoratori part-time. La riforma del lavoro in Italia con la legge Biagi e i decreti legislativi attuativi sostiene una certa flessibilità del lavoro. Gli Stati hanno avuto un ruolo nella riduzione del lavoro con la deregolamentazione che ha portato ad un vasto fenomeno di privatizzazione (poste, società telefoniche, aeronautica, erogazione del gas, rifornimenti idrici, ecc.). Questo processo ha generato un fenomeno di job killing dovuto all esigenza delle imprese di ridurre i costi.

23 Caso della Caterpiller (ruspe): la ristrutturazione aziendale ha portato ad un aumento della produttività, ma ad una riduzione dei salari. Se in un Paese il Pil aumenta, anche il reddito pro-capite aumenta, ma se contemporaneamente gli stipendi dei lavoratori diminuiscono, significa che l aumento della ricchezza va a beneficio di pochi. Finora lo stato sociale è stato di supporto al sistema capitalista perché ha mantenuto un esercito industriale di riserva a cui attingere. Ora con la riduzione radicale del lavoro è necessario che venga ripensato e che assieme al settore no-profit funga da bacino di raccolto per i fuoriusciti dal sistema tradizionale del lavoro.

24 Il Governo Mondiale dell Economia

25 Il Fondo Monetario Internazionale Il fondo è stato istituito durante la fine della II Guerra Mondiale, negl accordi di Bretton Woods. Scopi: -promuovere la cooperazione monetaria internazionale -facilitare l espansione del commercio internazionale -promuovere la stabilità dei rapporti di cambio -intervenire in casi di squilibrio delle bilance dei pagamenti dei paesi aderenti -erogare prestiti

26 La Struttura e l Organizzazione Direttore operativo Consiglio dei governatori. Dispone di fondi, dipendenti dalla forza economica di ciascun paese, messi a disposizione dai membri, che sono 184. Per prendere le decisioni più importanti sono necessarie maggioranze molto alte. Gli Stati Uniti e il gruppo dei principali paesi dell Unione Europea si trovano ad avere di fatto un potere di veto. Quindi i paesi ad economia arretrata, pur essendo i maggiori destinatari delle decisioni del fondo, hanno ben poca voce in capitolo. Consiglio Esecutivo con funzione decisionale 5 membri permanenti

27 DOPO Lo scopo originario era evitare il ripetersi di disastrose crisi economiche (1929) con un opportuna politica dei cambi. Secondo gli accordi di Bretton Woods ogni paese doveva concordare la parità tra la propria moneta con oro e dollaro e non modificarla, se non per esigue oscillazioni. Ogni paese poteva ottenere prestiti fino a un massimo del 25 % annuo della propria quota per sopperire a momentanee difficoltà negli scambi con l estero. Nel 67 venne introdotta una nuova moneta di conto, rappresentata dai Diritti speciali di prelievo, che, con oro e dollaro, sono entrati a far parte delle riserve delle banche centrali con conseguente aumento della liquidità internazionale. Nel 73 crollo del sistema di B.W. con inconvertibilità e introduzione di un sistema di cambi flessibili. Con la caduta del sistema di cambi fissi, il FMI si occupa per lo più di concedere prestiti ai paesi con squilibri nella bilancia dei pagamenti. Si occupa anche della ristrutturazione del debito estero dei paesi del terzo mondo imponendo piani di aggiustamento strutturale.

28 Le politiche del Washington Consensus Ideologia di base Altri elementi LIBERISTA Capisaldi Libera concorrenza Austerità Privatizzazioni Liberalizzazioni Tassazione su base ampia con aliquote progressive Tassi reali al netto di inflazione positivi Evitare un sistema sociale di tipo assistenzialistico deregulation

29 Un esempio, la Cina Le strade migliori verso il libero mercato si sono rivelate quelle dove non è riuscito ad imporsi il Washington consensus Il caso della Cina: negli anni novanta è cresciuta ad un tasso medio del 10%. In agricoltura si è attuato il passaggio dal sistema collettivista al sistema di responsabilità individuale. Era una parziale privatizzazione dato che le persone non potevano vendere o acquistare la terra, e questo ha portato ad un incremento della produzione. I prodotti rientranti nelle quote stabilite erano a prezzi controllati, mentre gli eccessi a prezzo di mercato. Ciò ha consentito di evitare l inflazione. Si è consentita la costituzione di milioni di nuove imprese anche con l apertura graduale agli investimenti esteri in joint-venture. Si sono create infrastrutture istituzionali per il controllo di banche e borse. Solo alla fine si è provveduto alla privatizzazione e ristrutturazione delle aziende di stato.

30 Banca Mondiale per la Ricostruzione e lo Sviluppo Inizialmente doveva essere il veicolo per la ricostruzione dell Europa e del Giappone dopo la seconda guerra mondiale. In seguito si è focalizzata sui paesi in via di sviluppo e dagli anni novanta sulla ricostruzione nei paesi dell est europeo e dell ex Unione sovietica. Di recente si è focalizzata sulla riduzione della povertà ed ha cominciato ad investire in progetti riguardanti l acqua potabile, l educazione e lo sviluppo sostenibile. E costituito dalla BIRS e da agenzie affiliate. Agenzia multilaterale di garanzia per investimenti stranieri: promuovere l investimento diretto straniero offrendo adeguate garanzie agli investitori. Agenzia internazionale per la risoluzione delle controversie tra gli investitori.

31 Le sue operazioni finanziarie: Erogazione di prestiti sia a governi sia ad enti e imprese pubbliche per finanziare specifici progetti I fondi provengono da emissioni di obbligazioni aventi rating tripla A, perché garantite dalle quote di capitale e dalle garanzie dirette dei paesi membri. Ciò consente che le operazioni di raccolta siano a tassi concorrenziali e quindi che i prestiti accordati siano a tassi inferiori a quelli di mercato. Prestiti morbidi ai paesi più poveri ( 30 anni per la restituzione e zero interessi). Alla Birs sono state mosse le stesse critiche apportate al FMI.

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33 ORIGINE DEL DEBITO L origine del debito estero deve, in tempi recenti, essere fatta risalire alla prima crisi petrolifera dei primi anni settanta. Ciò determinò da una parte il triplicarsi dei prezzi del petrolio che creò per i Paesi arabi un enorme aumento della liquidità in denaro ma non l innesco di processi di sviluppo e un rallentamento della produzione nei paesi occidentali con la ricerca di nuovi mercati. Gli ingenti quantitativi di liquidità vennero quindi utilizzati per prestiti ai paesi in via di sviluppo e in particolare a quelli con maggior disponibilità di materie prime e con governi quanto meno autoritari. I paesi più indebitati sono risultati in questa fase Brasile, Cile, Argentina, Corea del sud e Nigeria.

34 PER QUALI MOTIVI IL DEBITO ESTERO È DIVENTATO UN GRAVE PROBLEMA MONDIALE? Il problema dell indebitamento estero scoppia negli anni ottanta ed è dovuto non solo all incapacità dei governi coinvolti ma anche ad altre importanti concause: La rivalutazione del dollaro ha portato i paesi indebitati a dover pagare un ammontare in valuta locale drasticamente aumentato. L accrescimento di molti punti percentuali dei tassi di interesse sui prestiti concessi da banche e organismi internazionali ha trasformato i paesi indebitati in esportatori di capitali La capitalizzazione degli interessi cioè la trasformazione degli interessi non pagati in capitali su cui sarebbero maturati ulteriori interessi.

35 A seguito del forte indebitamento di questi paesi, il FMI e la BM hanno imposto dei processi di aggiustamento strutturale, basati su austerità, liberalizzazione e privatizzazione che hanno ulteriormente indebolito lo sviluppo economico e quindi la capacità dei paesi poveri di ripagare il proprio debito. Un esempio per spiegare perché questa politica provoca fame per grandi quote di popolazione: è necessario che questi paesi producano per generare risorse ed è per questo che esistono intere nazioni specializzate in determinate produzioni alimentari (Africa: banane; Centramerica: caffè) destinate all esportazione con conseguente riduzione dei prezzi e riduzione della produzione di prodotti destinati al sostentamento della popolazione locale con aumento dei prezzi di questi beni.

36 Programma HIPC ( Heavily Indebted Poor Countries). E il programma di alleggerimento del debito estero pubblico approvato nel 1996 dalla BM e dal FMI in favore dei paesi più poveri ed indebitati e, successivamente rivisto (iniziativa rafforzata), in collaborazione con i paesi creditori, nel L attività di ristrutturazione debitoria è concentrata al Club di Parigi, composto da 19 dei principali creditori mondiali. I lavori del Club si basano sui principi del consensus e cioè la condizionabilità, la solidarietà e la comparabilità di trattamento.

37 Punto focale dell iniziativa Consente al paese che ha raggiunto il decision point (programmi per la stabilizzazione macroeconomica, riforma del settore pubblico, riorientamento della spesa pubblica per progetti in campo di riduzione della povertà, della sanità e sociale e dell educazione) di ottenere la cancellazione del 90% del debito e nel riscadenzamento del restante 10%, a titolo simbolico e di incentivo.

38 La posizione italiana è contenuta nella l. 209/2000 e successivo regolamento attuativo del Tale posizione prevede la cancellazione del 100% del debito e riguarda sia i crediti di aiuto sia quelli commerciali non solo anteriori alla domanda di ammissione, ma anche posteriori. Nel periodo da ottobre 2001 a giugno 2005 sono stati firmati 37 accordi bilaterali con paesi HIPC, di cui 36 di cancellazione debitoria e 1 di riscadenzamento concessionale.

39 Istituzione: Il primo gennaio 1995, ad esso aderiscono 149 paesi. Scopi Organizzazione Negoziazione delle normative sul commercio internazionale. Viene adottato il principio del consenso; non prevede l unanimità delle decisioni, ma che nessun paese membro consideri una decisione talmente inaccettabile da obiettarvi. Risoluzione delle dispute internazionali. Il WTO può solo autorizzare il paese ricorrente alle misure ritorsive se un altro paese non si conformi alle decisioni dell organo di risoluzione delle controversie Conferenza dei Ministri Consiglio generale Consiglio per gli scambi di merci, Consiglio per gli scambi di servizi, Consiglio per gli aspetti dei diritti della proprietà intellettuale attinenti al commercio Una serie di Comitati specifici Un segretariato diretto da un Direttore Generale

40 Evoluzione e attuale Politica attuale Nel 99 la terza conferenza mondiale del WTO a Seattle termina con un fallimento, ma le dimostrazioni contro il WTO e la globalizzazione calamitano l attenzione mondiale sulle problematiche connesse. Nel 2001 Conferenza di Doha. Doha round. Nel 2003 a Cancun in Messico un alleanza di 22 Stati del Sud del mondo chiede l abolizione dei sussidi all agricoltura da parte di UE e USA Nel dicembre 2005, a Hong Kong, la sesta Conferenza ministeriale del WTO si è conclusa con l approvazione di un documento finale che prevede l eliminazione dei sussidi all agricoltura per l export entro il 2013 La conferenza è stata preceduta da un emendamento all accordo Trips sui brevetti che prevede solo per i paesi meno sviluppati la possibilità di derogare fino al 2016 dall obbligo di rispettare i brevetti per i farmaci essenziali producendo in proprio farmaci generici. Il problema sta nel fatto che questi paesi non sono in grado né di produrre né di comprare farmaci generici.

41 Critiche Modalità del programma di liberalizzazione del commercio. E dal prezzo che dipende sia chi beneficia sia di quanto beneficia del commercio. Uno dei mali del commercio internazionale è che le economie maggiori possono imporre i prezzi, mentre quelle più piccole generalmente subiscono le conseguenze e il Wto sembra non contrastare questo stato di cose attribuendo anche una certa protezione alle lobby economiche dei paesi sviluppati. Il Wto stabilisce canoni internazionali per la salute, l ambiente ed altri standard ad un basso livello, rendendo difficoltoso agire in risposta a potenziali rischi. La promozione attiva del commercio globale, sfavorisce i paesi del terzo mondo che sono obbligati a sottostare alle ricche multinazionali impedendo lo sviluppo delle industrie nazionali

42 ESEMPI Queste decisioni sono molto discutibili in quanto non rispettano i diritti dei più deboli La guerra delle banane. L Unione europea acquistava grosse quantità di banane a prezzi di favore dalle ex colonie di Africa, del Pacifico e dei Carabi. Nel 1996 gli Usa si opposero ricorrendo al WTO. L UE si difese sostenendo che quei paesi non erano concorrenziali rispetto alle tre multinazionali, perché la loro produzione derivava da piccole piantagioni. Il WTO non accolse tale argomento e condannò l UE ad un risarcimento di circa 200 milioni di dollari agli USA. Il caso del latte in polvere. L UNICEF ha istituito un codice mondiale che regola il commercio del latte in polvere, che tra l altro vieta di distribuirlo in confezioni su cui siano raffigurati neonati paffuti per non indurre le donne a sostituirlo all allattamento al seno. Il Guatemala ha chiesto alla Gerber Foods, in virtù del codice, di togliere l immagine di un bambino sorridente e florido dalle confezioni del latte dall impresa commercializzato. Il WTO ha accolto il ricorso della Gerber che ha resistito alla richiesta del Guatemala. Il caso degli ormoni artificiali. L UE ha assunto la decisione di vietare l introduzione nel proprio territorio di carni bovine trattate con ormoni artificiali di cui si sospetta la pericolosità per l organismo umano. Il WTO su richiesta di alcune multinazionali ha sentenziato che la UE doveva rimuovere il divieto perché la pericolosità degli ormoni artificiali non è stata dimostrata scientificamente. Non avendo accettato, la UE ha dovuto pagare sanzioni commerciali per circa 100 milioni di dollari. Il caso del Neem. Ritratta di un olio vegetale terapeutico da sempre usato in India. Alcune multinazionali americane e giapponesi hanno brevettato i prodotti ricavati da questa sostanza con riconoscimento del WTO. La conseguenza: le popolazioni indiane non possono più utilizzare liberamente questo olio benefico.

43 World Trade Organization, WTO è un'organizzazione internazionale delle Nazioni Unite creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi internazionali relativi al commercio tra i 150 stati membri.

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