CONTRIBUTI, FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI

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1 News luglio 2013 News luglio Imprese in saldo positivo: torna la fiducia... 3 Semplificazione DURC nel Decreto Fare... 3 DURC in compensazione di crediti PA: in vigore la procedura... 3 Unico 2013: calendario scadenze Dichiarazione dei Redditi: Modello 770 rinviato a settembre... 5 Marcatura CE dei prodotti da costruzione... 5 ISO standard per la sicurezza stradale... 5 La Guida ISO per le PMI... 6 Servizi finanziari: pubblicata la nuova edizione della ISO AMBIENTE... 7 SISTRI abolito per rifiuti non pericolosi: impegno di Zanonato... 7 Rifiuti inerti, il processo di recupero semplificato si chiude solo con l'effettivo utilizzo... 7 Produttore di rifiuti, Cassazione ribadisce responsabilità... 8 Tar Puglia, le acque di dilavamento contaminate non sono domestiche... 8 Rifiuti, se si triturano ci vuole l'autorizzazione... 8 I materiali da demolizione sono rifiuti (almeno) fino alla cernita... 8 Frantumazione inerti, l'impianto mobile va autorizzato dalla Regione... 9 Rifiuti e imprese, illecita gestione anche in caso di omessa vigilanza... 9 Stabilimenti a rischio incidente rilevante, aggiornato inventario... 9 Manutenzione Impianti termici: nuovo Regolamento SICUREZZA Sicurezza sul lavoro, dal 1 luglio sanzioni più alte Cooperazione per la sicurezza nei cantieri, POS a cura di tutte le imprese La nuova direttiva particolare sui rischi dei campi elettromagnetici Segnaletica di sicurezza, norme TU e UNI EN ISO 7010:2012, chiarimenti Min. Lavoro IT NEWS Cresce il mercato e-commerce in Italia CONTRIBUTI, FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI

2 La CCIAA di Monza e Brianza lancia il Fondo per le piccole e medie imprese femminili nell ambito del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI Accesso al credito: sostegno alle PMI varesine Reti di imprese e internazionalizzazione: bando in Emilia Internazionalizzazione PMI lombarde: Progetto GATE Informatizzazione aziendale: bando in Lombardia Contributi per le PMI del Turismo in Sardegna Regione Liguria: finanziamenti alle imprese per il miglioramento dell efficienza energetica Incentivi Fotovoltaico: stop al Conto Energia Incentivi Solare Termico: iscrizioni in scadenza ad agosto

3 Imprese in saldo positivo: torna la fiducia In Italia timidi segnali di ripresa: per la prima volta saldo tra aperture e chiusure di esercizi commerciali torna positivo. I dati dell Osservatorio Confesercenti rivelano un imprese del Commercio tra maggio e giugno 2013, complice forse una ripresa della fiducia delle imprese nel futuro. In generale, nel terzo bimestre 2013 si sono registrate nuove aperture (+88% sul bimestre precedente, quando avevano aperto i battenti attività). La mortalità delle imprese commerciali rimane comunque elevata: esercizi da inizio anno, ma tra maggio e giugno il trend delle cessazioni ha subito una frenata: 6.124, pari al -12% sul bimestre precedente. A migliorare è soprattutto la situazione delle imprese del Nord Italia con un saldo positivo di imprese (73% del totale). Più timida la ripresa nel Centro (+218 esercizi) e nel Sud (+160). A livello settoriale, a passarsela meglio sono le imprese del commercio al dettaglio alimentare (1.191 iscrizioni, 924 cessazioni) e la distribuzione no-food (6.355 aperture contro chiusure), male il settore moda (-132 unità).la ripresa sembra nell aria, tanto che la fiducia delle imprese italiane ha iniziato a migliorare in tutti i settori economici oggetto dell indagine ISTAT (imprese manifatturiere, di costruzione, commercio al dettaglio e servizi di mercato). A luglio l indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane è salito dal 76,4 di giugno al 79,6 di luglio. Tra le imprese manifatturiere l indice di fiducia passa da 90,5 di giugno a 91,7 di luglio; tra quelle delle costruzioni si passa da 71,1 a 76,5; per quelle dei servizi di mercato da 70,7 a 75,6; per il commercio da 80,9 a 82,1. Semplificazione DURC nel Decreto Fare Il documento unico di regolarità contributiva durerà 180 giorni (sei mesi, il doppio rispetto ai tre attuali). La procedura per il rilascio viene semplificata e si potrà acquisire per via informatica. Il primo step è partito il 22 luglio, con una nuova procedura informatica che permette alle aziende di verificare la propria posizione contributiva, rilevare eventuali anomalie e procedere alla relativa regolarizzazione, anche versando online. L azienda può usufruire del nuovo servizio direttamente o attraverso il proprio consulente. Casse edili, Inps e Inail dal prossimo 2 settembre recapiteranno il DURC alle imprese esclusivamente via PEC (posta elettronica certificata). Dalla stessa data, stazioni appaltanti, enti aggiudicatori, società organismi di attestazione (SOA) e imprese hanno l obbligo di trasmettere, unitamente alla richiesta di rilascio del documento unico di regolarità contributiva, l indirizzo PEC al quale recapitarlo. DURC in compensazione di crediti PA: in vigore la procedura In caso di debiti della PA è possibile richiedere il DURC, portando in compensazione i crediti. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2013 il Decreto ministeriale che permette di portare in compensazione i crediti vantati nei confronti delle PA da parte delle imprese, con il fine di ottenere il rilascio del DURC. Le imprese dovranno essere in possesso dell apposita certificazione che attesti la sussistenza e l importo di crediti certi, liquidi ed esigibili e di importo almeno pari agli oneri contributi previdenziali, assistenziali ed assicurativi accertati e non ancora versati. In questi casi gli enti tenuti al rilascio del DURC lo emettono indicando l importo del debito contributivo e gli estremi della certificazione esibita per il rilascio, indicando che questo è avvenuto ai sensi del comma 5 dell art. 13-bis del decreto-legge 7 maggio 2012, n.52, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2012, n. 94. Nel caso in cui la richiesta di rilascio del DURC sia finalizzata ad ottenere il pagamento da parte di una Pubblica Amministrazione per avanzamento lavori o prestazioni relative a servizi e forniture e di inadempienza contributiva dell esecutore, è previsto l intervento sostitutivo della stazione appaltante (comma 2 dell art. 4 del D.P.R. n. 207/2010). 3

4 La certificazione dei crediti con la PA esibita per il rilascio del DURC può essere utilizzata, come previsto da decreto del 25 giugno 2012, per: compensazione dei debiti iscritti a ruolo entro il 30 aprile 2012 (tributi erariali, regionali, locali, crediti verso INPS ed INAIL); anticipazione dalla banca, anche con il sostegno del Fondo Centrale di Garanzia; cessione del proprio credito. Unico 2013: calendario scadenze 2013 La proroga per il pagamento senza maggiorazioni delle tasse che risultano dai modelli Unico e Irap, relative al periodo d imposta 2012 ha modificato il calendario delle scadenze 2013 per i versamenti con e senza maggiorazioni (Dpcm 13 giugno 2013). Lo slittamento riguarda solo alcune categorie di contribuenti. Pagamenti. Si pagano con maggiorazione dello 0,40% fino al 20 agosto (ai 30 giorni consentiti, infatti, si aggiunge la tregua estiva) le imposte sui redditi (Irpef e Ires), Iva, Ivie, Ivafe, cedolare secca e contributi previdenziali sul reddito eccedente il minimale calcolati nel quadro RR del modello Unico. Rateizzazione. Per effetto della proroga del pagamento senza maggiorazioni delle tasse che risultano dai modelli Unico e Irap, cambia anche il calendario per chi paga saldo 2012 e acconto 2013 a rate. In questo caso, al tributo vanno aggiunti gli interessi (4% annuo, 0,33% mensile). I pagamenti si effettuano sempre con F24, ricordiamo che i titoli di partita Iva devono obbligatoriamente scegliere la via telematica. Non titolari di partita IVA: Numero rate Scadenza Interessi Prima rata 8 luglio 0 Seconda rata 31 luglio 0,24% Terza rata 2 settembre 0,57% Quarta rata 30 settembre 0,90% Quinta rata 31 ottobre 1,23% Sesta rata 2 dicembre 1,56% Titolari di partita Iva: Numero rate Scadenza Interessi prima rata 8 luglio 0 seconda rata 16 luglio 0,09% terza rata 20 agosto: 0,42% quarta rata 16 settembre 0,75% quinta rata 16 ottobre 1,08% sesta rata 18 novembre 1,41 4

5 Dichiarazione dei Redditi: Modello 770 rinviato a settembre Per la presentazione del 770 i sostituti d imposta hanno tempo fino al 20 settembre con uno slittamento della scadenza di circa due mesi rispetto al previsto 31 luglio per comunicare all Agenzia delle Entrate i dati relativi a ritenute, versamenti e compensazioni effettuati nel corso dell anno sul lavoro dipendente o autonomo (770 Semplificato) e su dividendi e redditi da capitale (770 Ordinario). In particolare, si presenta il 770 Ordinario per comunicare i dati sulle ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale, operazioni di natura finanziaria e indennità di esproprio; su versamenti effettuati, compensazioni operate e crediti d imposta utilizzati. I Modelli 770 si presentano esclusivamente per via telematica, direttamente o attraverso intermediari abilitati. Marcatura CE dei prodotti da costruzione Il CPR Regolamento Prodotti da Costruzione (UE) 305/2011, fornisce ulteriori chiarimenti su concetti e uso della marcatura CE; introduce procedure semplificate che ridurranno i costi sostenuti dalle imprese, in particolare dalle Piccole e Medie Imprese (PMI). La Dichiarazione di prestazione (DoP) è il concetto chiave del Regolamento sui Prodotti da Costruzione (CPR). La DoP dà al fabbricante la possibilità di fornire le informazioni relative alle caratteristiche essenziali del prodotto che vuole immettere sul mercato. Il fabbricante redige la DoP quando un prodotto: 1. è coperto da una norma armonizzata (EN) 2. o da una Valutazione Tecnica Europea (EAD), rilasciata da un Organismo di Valutazione Tecnica (TAB) Il Regolamento prevede, come nella Direttiva 89/106/CE l implementazione di un Sistema del Controllo della Produzione di Fabbrica (CPF) secondo il Sistema di attestazione previsto: 1/1+/2+/3/4. Secondo il Regolamento per "Controllo della Produzione di Fabbrica" (CPF), si intende il controllo interno permanente della produzione, effettuato dal fabbricante. Tutti gli elementi, requisiti e disposizioni adottate dal fabbricante devono essere documentati sistematicamente sotto forma di modalità e procedure scritte. Questa documentazione del Sistema di Controllo della Produzione deve garantire una comune interpretazione delle garanzie di qualità e permettere di ottenere le caratteristiche richieste per un prodotto nonché di controllare che il sistema di controllo della produzione funzioni efficacemente. Le procedure per valutare la conformità del Controllo di Produzione in Fabbrica sono stabilite dalle norme armonizzate di prodotto. ISO standard per la sicurezza stradale La Norma ISO 39001: Road traffic safety (RTS) management systems - Requirements with guidance for use, è il nuovo standard dedicato alla sicurezza sulle strade. La ISO 39001:2012 specifica i requisiti per un Sistema di Gestione della Sicurezza Stradale (Road Traffic Safety - RTS) dedicato alle Organizzazioni che per la loro attività possono avere una influenza sulla sicurezza stradale e desiderano quindi contribuire attivamente alla riduzione dei rischi di morte e di gravi infortuni a seguito di incidenti stradali. La norma ISO può essere adottata da qualsiasi Organizzazione desideri lavorare per la riduzione del rischio di incidenti per i propri clienti e i propri dipendenti. I requisiti della ISO 39001:2012 includono lo sviluppo e l'implementazione di una appropriata policy per la sicurezza stradale, la definizione di obiettivi sulla sicurezza stradale e piani di azione, considerando i requisiti di legge e gli altri adempimenti cui l'organizzazione deve rispondere e tutte le informazioni su elementi e criteri della Sicurezza Stradale che l'organizzazione ritiene di poter controllare o influenzare. 5

6 La Guida ISO per le PMI Anche l'iso ha ora deciso di dotarsi di un documento (ISO Guidance Document SMEs) che guidi gli esperti degli organi tecnici internazionali a scrivere le norme tenendo in debita considerazione le esigenze delle PMI. Per farlo ha adottato integralmente la linea guida del CEN/Cenelec n. 17, rispetto alla quale l'unica differenza significativa consiste nel non riconoscere quale unica definizione di PMI quella data dalla Commissione Europea nella raccomandazione del maggio 2003 (2003/361/CE) ma elencando in allegato le altre possibili definizioni di PMI da applicarsi a seconda del Paese in cui ci si trova. Servizi finanziari: pubblicata la nuova edizione della ISO Decidendo di effettuare una transazione online ognuno di noi spera nella sicurezza dell'operazione. Ma chi conosce la norma che sta alla base del processo? L'ISO-International Organization for Standardization ha recentemente pubblicato la nuova versione revisionata della serie ISO 20022:2013 in tema di servizi finanziari, che garantisce il trasferimento sicuro dei dati rendendo più protette le transazioni finanziarie, oggi sempre più numerose e sofisticate. La serie descrive uno schema per generare e leggere i messaggi che costituiscono la base delle transazioni elettroniche in questo settore. Di supporto all'industria dei servizi finanziari nello scambio di messaggi, la ISO 20022:2013 "Financial services Universal financial industry message scheme" fornisce un supporto per una maggiore versatilità nell'invio dei messaggi e una riduzione dei costi. La norma ISO 20022:2013, elaborata dal comitato tecnico ISO/TC 68 "Financial services", interessa infatti organizzazioni di servizi finanziari, sviluppatori del software, aziende, agenzie governative, autorità legislative, venditori. 6

7 AMBIENTE SISTRI abolito per rifiuti non pericolosi: impegno di Zanonato Nuovo capitolo sull infinita vicenda SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti: il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato annuncia che il Governo sta valutando la possibilità di alleggerire l adempimento con l abolizione per i rifiuti non pericolosi. Si tornerebbe alle origini, per così dire, perché inizialmente il SISTRI doveva riguardare solo i rifiuti pericolosi. Zanonato ammette che con la regolamentazione del SISTRI l Italia è andata oltre le richieste della direttiva europea, creando un appesantimento che «comporta costi per un miliardo all anno». Il Ministro ha inoltre sottolineato il parere dello scorso 26 settembre con cui l Avvocatura dello Stato ha escluso la possibilità di risolvere il contratto in atto relativo al nuovo sistema informatico di controllo. Dunque, in vista potrebbero esserci novità sull applicazione del sistema mai entrato in funzione, dopo una lunga serie di rinvii e sospensioni ed il nuovo via libera fissato dal decreto del ministero dell Ambiente secondo il seguente schema: Per le imprese produttrici di rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti. 30 aprile settembre 2013: operazioni di allineamento e verifica dei dati già inseriti nel sistema. 1 ottobre 2013: operatività piena del Sistri. Per tutte le altre imprese, le scadenze sono invece: 1 ottobre marzo 2014: operazioni di riallineamento. 3 marzo 2013: operatività piena del Sistri. Stando alle dichiarazioni del ministro, l ipotesi su cui l esecutivo sta lavorando è l eliminazione della sola tracciabilità dei rifiuti non pericolosi, quindi in pratica si tratterebbe di uno stop alla fase il cui inizio è previsto per il marzo Rifiuti inerti, il processo di recupero semplificato si chiude solo con l'effettivo utilizzo Nella fase temporale che precede l'utilizzo del materiale recuperato ai sensi del Dm 5 febbraio 1998, e nella stessa fase di utilizzo, il materiale continua ad essere un rifiuto e come tale deve essere gestito. Il MinAmbiente (nota 18563/2013) conferma la propria interpretazione (si veda la nota 26479/2011) del punto 7.1 all'allegato I del Dm 5 febbraio 1998 (Recupero in forma semplificata dei rifiuti non pericolosi), norma che nel fissare i requisiti e le condizioni da rispettare affinché le attività di recupero dei rifiuti ceramici e inerti possano operare in via semplificata (in deroga al principio generale secondo il quale tutti gli impianti di rifiuti devono essere autorizzati), prevede 3 possibili esiti conclusivi: Mps per l'edilizia, utilizzo per recupero ambientale, utilizzo per realizzare rilevati e sottofondi. Nel caso un impianto di trattamento di rifiuti inerti da costruzione e demolizione non utilizzi i materiali derivanti dal trattamento effettuato, ma li ceda a terzi, questi continuano quindi ad essere rifiuti visto che l'operazione di recupero si conclude solo con l'utilizzo del materiale. 7

8 Produttore di rifiuti, Cassazione ribadisce responsabilità Chi conferisce i propri rifiuti a soggetti terzi per il recupero o lo smaltimento ha il dovere di accertare che gli stessi siano debitamente autorizzati allo svolgimento di dette attività. L inosservanza di tale regola di cautela imprenditoriale, sottolinea la Suprema Corte (sentenza 29727/2013), è idonea a configurare la responsabilità per il reato di illecita gestione di rifiuti in concorso con coloro che hanno ricevuti i rifiuti in assenza del prescritto titolo abilitativo. Il Giudice di legittimità ha quindi dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai titolari di quattro imprese che avevano conferito i rifiuti prodotti presso un impianto di gestione in regime semplificato non abilitato a riceverli. Gli imputati erano infatti perfettamente in grado, adoperando una pur minima diligenza, di porre in essere tutte le verifiche e le cautele che l ambito professionale di appartenenza avrebbe richiesto. Tale responsabilità non viene meno nel caso l impianto di destinazione sia autorizzato a ricevere rifiuti diversi da quelli oggetto di conferimento. Tar Puglia, le acque di dilavamento contaminate non sono domestiche Le acque che dilavano un'area in cui si posano residui ferrosi scaturiti da processi di produzione, o composti chimici impiegati nell'attività, costituiscono acque reflue industriali (e non acque meteoriche di dilavamento ). Secondo il Tar Lecce (sentenza 21 giugno 2013, n. 1459), alle acque meteoriche di dilavamento sono da ascriversi le acque pluviali che, nel loro percorso, trascinano unicamente pulviscolo o altro materiale di origine naturale. Nel caso di acque (specialmente di prima pioggia) che dilavano aree occupate dall'area industriale, invece, queste vanno ritenute acque reflue industriali. In quest'ultimo caso, chiarisce il Giudice amministrativo di primo grado chiamato a esprimersi sull'articolo 74 del Dlgs 152/2006 (che esclude dalla nozione di acque reflue industriali le acque reflue domestiche e quelle meteoriche di dilavamento), la depurazione delle acque è da ritenersi necessaria indipendentemente dall'esistenza di corpi idrici sotterranei e non può essere soddisfatta con la semplice grigliatura e desabbiatura. Rifiuti, se si triturano ci vuole l'autorizzazione Anche un mero trattamento di riduzione volumetrica dei rifiuti attraverso la triturazione costituisce una operazione di smaltimento e pertanto deve essere regolarmente autorizzata. A tale tipo di attività non può essere infatti applicata la disciplina in tema di manutenzione delle infrastrutture, che presuppone, ricorda la Cassazione (sentenza 1 luglio 2013, n ) che nel luogo di concentramento del materiale (ossia il cantiere equiparato al luogo di produzione ai fini del deposito temporaneo) avvenga esclusivamente l'individuazione del materiale effettivamente ed oggettivamente riutilizzabile (articolo 230, Dlgs 152/2006), ma nessun'altra operazione. Pertanto, nel caso in cui i rifiuti vengano triturati in assenza di idonea autorizzazione è ravvisabile il reato di gestione non autorizzata dei rifiuti previsto e punito dall'articolo 256, Dlgs 152/2006. I materiali da demolizione sono rifiuti (almeno) fino alla cernita I materiali residuanti dalla attività di demolizione edilizia conservano la natura di rifiuti sino al completamento delle attività di separazione e cernita, che rientrano tra le operazioni di recupero dei rifiuti ai sensi del Dlgs 152/

9 A dirlo è la Cassazione (sentenza 23049/2013) che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro una condanna per deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da un cantiere di pavimentazione stradale (articolo 256, comma 2, Dlgs 152/2006). Anche le lastre di roccia della pavimentazione estirpate in occasione dei lavori e depositate assieme agli altri detriti, sebbene destinate ad essere riutilizzate nel sito di provenienza, sono da considerarsi rifiuti almeno fino all effettuazione della cernita e della separazione dal resto dei residui. Frantumazione inerti, l'impianto mobile va autorizzato dalla Regione La Cassazione conferma che gli impianti mobili adibiti alla macinatura, vagliatura e deferrizzazione dei materiali inerti prodotti dai cantieri edili di demolizione devono munirsi dell'autorizzazione prevista dall'articolo 208, comma 15, Dlgs 152/2006. Secondo la Suprema Corte (sentenza 28205/2013 che richiama la precedente sentenza 21859/2011), la deroga prevista dallo stesso comma 15 a favore dei casi in cui si provveda alla sola riduzione volumetrica e separazione delle frazioni estranee non è applicabile agli impianti di frantumazione inerti, che invece operano una vera e propria trasformazione dei materiali. La norma è assolutamente chiara nell'affidare alla ditta proprietaria dei macchinari sia il compito di richiedere l'autorizzazione alla Regione, sia quello di comunicare previamente le singole campagne di utilizzazione. La Cassazione ha quindi confermato la condanna per gestione illecita di rifiuti inflitta al responsabile noleggiante (oltretutto a caldo ) il macchinario di frantumazione non autorizzato, escludendo che la condotta illecita fosse ascrivibile al solo titolare della ditta utilizzatrice. Rifiuti e imprese, illecita gestione anche in caso di omessa vigilanza Il reato di gestione illecita di rifiuti (articolo 256, Dlgs 152/2006) si concretizza anche quando il titolare dell'impresa non abbia fornito ai suoi dipendenti e/o sottoposti adeguate indicazioni sulle misure da adottare per lo smaltimento dei materiali derivanti dall'attività svolta. Secondo la Corte di Cassazione infatti (sentenza 18 giugno 2013, n ) il reato è ascrivibile al titolare dell'impresa anche sotto il profilo dell'omessa vigilanza rispetto all'operato dei dipendenti, per cui non è sempre richiesta la volontarietà e consapevolezza della condotta illecita in quanto la responsabilità può scaturire anche da violazione dei doveri di diligenza, intesa come mancata adozione di tutte le misure necessarie per evitare la commissione di illeciti da parte dei sottoposti. La Corte ricorda infine che lo stesso genere di motivazioni vale anche per il reato di abbandono di rifiuti, anch'esso ascrivibile al titolare dell'azienda che non abbia vigilato sull'operato dei suoi dipendenti che l'hanno posta in essere (così, tra le tante, sentenza 18 maggio 2007, n ). Stabilimenti a rischio incidente rilevante, aggiornato inventario Sono 1142 gli impianti presenti in Italia a rischio di incidente rilevante e pertanto sottoposti alla disciplina "Seveso" (Dlgs 17 agosto 1999, n. 334), secondo quanto risulta dal rapporto presentato lo scorso 5 luglio 2013 a Roma da MinAmbiente e Ispra. Il rapporto ("La mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia") costituisce l'aggiornamento dell'inventario nazionale previsto dagli articoli 6 e 15 del Dlgs 334/1999; secondo i dati, oltre il 50% delle industrie pericolose si trovano in quattro regioni del nord Italia: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. Ricordiamo infine che il 1 giugno 2015 scatterà l'abrogazione della direttiva 96/82/Ce da parte della nuova direttiva "Seveso" (2012/18/Ue) ed entro la medesima data gli Stati membri dovranno recepire, ed applicare, la nuova disciplina. 9

10 Il rapporto è disponibile all'indirizzo: Manutenzione Impianti termici: nuovo Regolamento Entra in vigore il nuovo Regolamento sulla manutenzione degli impianti termici, a partire dal 12 luglio 2013 quando è diventato operativo il Dpr 74/2013 che introduce nuovi requisiti professionali e criteri di accreditamento per gli addetti ad ispezione e manutenzione degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva nell edilizia pubblica e privata, adeguando la normativa nazionale alle norme europee. Si tratta della Direttiva 2002/91/CE, in merito alla quale l UE aveva aperto una procedura di infrazione. Più in particolare il nuovo Regolamento per la manutenzione degli impianti termici semplifica le procedure per gli impianti con una potenza minore di 100 Kw, ovvero per il 90% di quelli attualmente installati in Italia. In sostanza i controlli per i piccoli impianti non saranno più annuali, ma biennali o quadriennali in base alla potenza e al tipo di alimentazione. Vengono poi stabiliti i valori massimi della temperatura degli ambienti: per il riscaldamento 18 C per gli edifici a destinazione industriale o artigianale e 20 C per tutti gli altri edifici con tolleranza +2 C in entrambi i casi; per la climatizzazione 26 C per tutti gli edifici, con tolleranza -2 C. Solo per il riscaldamento viene definito il numero massimo di mesi all anno e di ore giornaliere, differenziati per zona climatica, derogabili dai Comuni. In caso di impianti termici di potenza superiore a 350 kwm viene richiesta la certificazione UNI EN ISO 9001 relativa alla gestione e manutenzione degli impianti termici, o una apposita attestazione. Per quanto riguarda le operazioni di controllo e manutenzione degli impianti queste dovranno essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del DM 37/2008 Impianti negli edifici, che nella stessa occasione controlleranno anche l efficienza energetica, per poi redigere il Rapporto da trasmettere al Catasto degli impianti termici. Accertamenti ed ispezioni sull osservanza delle norme sul contenimento dei consumi di energia degli impianti termici potranno essere effettuate per impianti di climatizzazione invernale sopra i 10 kw e di climatizzazione estiva sopra i 12 kw. Le verifiche effettuate dai tecnici della manutenzione o dai responsabili degli impianti sugli impianti di climatizzazione invernale tra 10 kw e 100 kw, alimentati a gas, metano o gpl, e sugli impianti di climatizzazione estiva tra 12 kw e 100 kw sostituiscono l ispezione. 10

11 SICUREZZA Sicurezza sul lavoro, dal 1 luglio sanzioni più alte Aumentate del 9,6% a partire dal 1 luglio 2013 le sanzioni pecuniarie previste per la violazione delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro. A sancirlo, insieme ad un meccanismo di rivalutazione quinquennale, è il Dl 76/2013 mediante una diretta previsione inserita nell articolo 306 del Dlgs 81/2008. In base alla nuova norma le ammende previste in relazione alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Dlgs 81/2008 e dagli atti aventi forza di legge sono rivalutate a partire dalla citata data nella misura del 9,6% e saranno ulteriormente rivalutate ogni cinque anni dal MinLavoro tramite proprio decreto direttoriale in base agli indici Istat dei prezzi al consumo. In materia è prontamente intervenuta il 2 luglio 2013 una nota esplicativa dello stesso Dicastero con la quale si precisa come l aumento riguardi le violazioni di tutte le norme in materia igiene, salute e sicurezza sul lavoro. Cooperazione per la sicurezza nei cantieri, POS a cura di tutte le imprese La Quarta Sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 31304/2013 si è occupata del POS (Piano operativo di sicurezza)* respingendo la tesi difensiva di un imprenditore appaltatore che aveva omesso di redigere il documento. L aveva fatto pur in presenza dell obbligo prescritto dall art. 9 del DLgs 494/1996** ma giustificando il proprio comportamento con la circostanza che l adempimento spettasse ai titolari di altre imprese esecutrici, ritenute maggiormente coinvolte nelle attività del cantiere. Per la Cassazione, invece, l onere della redazione del POS va condiviso fra tutte le imprese presenti in cantiere, appaltatori e subappaltatori, così come tutti sono tenuti alla predisposizione del documento di valutazione dei rischi, né vi può esserci scaricamento di responsabilità. Questo, per evitare che, in caso di infortunio, la responsabilità ricada su tutti. È interessante il passaggio della sentenza della Cassazione, dove si legge che l adempimento degli obblighi di sicurezza deve precedere l esecuzione dei lavori poiché sarebbe impossibile dare attuazione all obbligo di cooperazione tra i datori di lavoro (delle imprese in cantiere, Nda) che è prescritto dalle misure generali di tutela. E proprio la previsione di questo obbligo chiarisce che lo stesso POS deve contemplare la presenza, contestuale o successiva, di altre imprese esecutrici per individuare gli atti in cui si deve fare consistere la cooperazione. * D.Lgs 81/08, allegato XV, punto Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici in riferimento al singolo cantiere interessato. esso contiene almeno i seguenti elementi. ** Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili, modificato dal DLgs. 528/1999. Lo stesso art. 9 del DLgs 494 impone l obbligo della redazione del piano di sicurezza al datore di lavoro di un impresa che esegue anche una sola parte di lavori. La nuova direttiva particolare sui rischi dei campi elettromagnetici La direttiva 2013/35/UE è entrata in vigore il 29 giugno 2013 e porta il termine del 1 luglio 2016 per recepire formalmente i nuovi limiti di esposizione e le prescrizioni. Con l entrata in vigore, il 29 giugno 2013, della Direttiva particolare 2013/35/UE* sulla protezione dei lavoratori dall esposizione ai campi elettromagnetici, slitta al 1 luglio 2016 il termine per recepire formalmente i nuovi limiti di esposizione e le prescrizioni sulle misure di sicurezza della nuova direttiva. 11

12 C è tempo quindi per l adeguamento alla Direttiva, ma è vigente la normativa del Titolo VIII del DLgs 81/08 relativa agli agenti fisici (il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori). In particolare l obbligo della valutazione dei rischi e per quello che qui ci interessa, la valutazione dei rischi, le misurazioni o i calcoli dei livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori devono essere conformi: ai requisiti indicati nell art. 209 del TU 81/08; alle indicazioni delle norme standardizzate del CENELEC o; alle buone prassi individuate dalla Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l igiene del lavoro (in alternativa, quelle del CEI). * La direttiva 2013/35/UE fa riferimento alla Direttiva generale 89/391/CEE sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro: Segnaletica di sicurezza, norme TU e UNI EN ISO 7010:2012, chiarimenti Min. Lavoro Pubblicata dal Ministero del Lavoro la Circolare n.30 del 16 luglio 2013, Segnaletica di sicurezza D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., Allegato XXV Prescrizioni generali. Uso e rispondenza dei pittogrammi con la norma UNI EN ISO 7010:2012 Chiarimenti. La circolare riporta indicazioni sul corretto uso dei segnali di sicurezza indicati dal Testo Unico Allegato XXV e dei segnali indicati dalla norma UNI EN ISO 7010:2012 Segni grafici colori e segnali di sicurezza Segnali di sicurezza registrati. Si legge: Dal confronto emerge chiaramente che la differenza fra i simboli utilizzati dalla norma UNI e quelli previsti dalla D.Lgs 81/2008 non equivocano il significato, rendendo equivalenti, al fine del loro utilizzo in ambito nazionale, i simboli. In conseguenza di quanto sopra, si ritiene che l uso della segnaletica di sicurezza prevista dalla norma UNI EN ISO 7010:2012 non sia in contrasto con quanto previsto dal D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Analogamente nel caso di utilizzo di segnali previsti dalla norma UNI EN ISO 7010:201 e non dal TU si ritiene di poter affermare che è idonea l adozione della segnaletica prevista dalla norma UNI. 12

13 IT NEWS Cresce il mercato e-commerce in Italia Prende piede in Italia il mercato dell e-commerce: la ricerca e-shop in Italy, il totale degli ordini online ha registrato un incremento del +144% su base annua nell arco dell ultimo anno. I settori che sembrano più promettenti nel campo dell e-commerce sono quelli di Fashion, Tech e Food. Condotta dal Gruppo DADA, la ricerca rileva queste aziende in prevalenza Lombardia e il Lazio (dove si collocano rispettivamente il 25% e il 16% delle aziende con siti Register.it), seguite da Emilia Romagna (8%), Veneto (8%), Piemonte (8%) e Toscana (7%). Analizzando i domini registrati presso Register.it si evidenzia un incremento del numero degli store online, più che raddoppiati in soli due anni (+55%). Un segnale di come le aziende si stiano dimostrando sempre più attente a cogliere nuove opportunità di business. Il web costituisce infatti un vantaggio per entrambe le parti: per le aziende perché riescono a raggiungere un maggior numero di potenziali clienti, riducendo i costi di gestione; per gli utenti finali che ottengono dei prezzi migliori e risorse maggiormente accessibili. E a testimoniare quanto sia proficuo per le imprese investire nell e-commerce ci sono le aziende italiane stesse che sono attive in questo settore dal 2011 e che dichiarano infatti incrementi nel fatturato pari addirittura al +161%, oltre ad un + 57% di ordini ricevuti. È anche vero che dall altra parte ci sono dei consumatori che si fidano sempre di più dei canali online, usati fino a qualche tempo fa principalmente per informarsi prima di procedere con l acquisto in negozio. A testimoniarlo c è il dato che rileva la spesa media di un e-shopper: 157,41 euro, in crescita del +7% rispetto al La fonte di sfiducia, per quanto riguarda gli italiani che comprano online, è ancora legata ai pagamenti tanto che il 33% del campione sceglie di pagare offline, il 59% del quale in contanti. Tra i pagamenti online quello più utilizzato è PayPal (51%) forse perché percepito come il più sicuro. 13

14 CONTRIBUTI, FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI La CCIAA di Monza e Brianza lancia il Fondo per le piccole e medie imprese femminili nell ambito del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI. In occasione del primo Coordinamento Regionale dei Comitati Imprenditoria Femminile Lombardi è stato annunciata la creazione di un fondo speciale destinato alle imprese femminili, nell ambito della costituzione del Fondo Centrale di Garanzia per piccole e medie imprese. Il fine è quello di fornire alle PMI femminili della Lombardia condizioni favorevoli di accesso al credito, soprattutto in tempo di crisi economica, attraverso un plafond di 20 milioni di euro da utilizzare per agevolare i finanziamenti alle imprese guidate da donne. Il Fondo Centrale di Garanzia, infatti, interviene a favore delle imprese con garanzie dirette, controgaranzie e cogaranzie sui finanziamenti alle PMI attivati con una rete di 320 operatori finanziari. Accesso al credito: sostegno alle PMI varesine La Camera di Commercio di Varese, le associazioni di categoria, le banche e i Confidi locali promuovono un nuovo progetto finalizzato a sostenere le imprese della Provincia, un pacchetto di aiuti mirati a rilanciare il tessuto imprenditoriale del territorio. Il protocollo di intesa si basa, in primis, sulle risorse stanziate dalla CCIAA per la concessione di contributi alle PMI per avviare consulenze finanziarie (grazie al supporto delle associazioni di categoria), così come per l abbattimento del costo di operazioni di finanziamento e della Garanzia dei Confidi. Le banche, invece, si impegnano a ridurre i tempi di attesa per l erogazione di nuovi finanziamenti che siano garantiti dai Confidi, riducendo del 50% le spese dell istruttoria. La medesima riduzione dei costi sarà operata, infine, dai Confidi. Reti di imprese e internazionalizzazione: bando in Emilia La Regione Emilia Romagna promuove l avvio di percorsi di internazionalizzazione da parte delle reti di imprese locali. Il bando prevede infatti la concessione di agevolazioni per le reti di PMI costituite da almeno tre imprese appartenenti al settore dell industria, artigianato, servizi, edilizia, trasporto. Per beneficiare degli aiuti stanziati dalla Regione, inoltre, il contratto di rete deve essere costituito entro il 25 ottobre I progetti presentati dalle aggregazioni di imprese devono basarsi su programmi di internazionalizzazione della durata massima di 18 mesi, con previsione di spesa non inferiore a 50mila euro e focalizzati su un unico Paese, oppure su più Paesi appartenenti ad aree economiche integrate. Gli incentivi consistono in contributi in conto capitale fino al 50% delle spese ammesse, non superiori a 150mila euro complessivi: le imprese possono inviare le domande entro il 27 settembre Internazionalizzazione PMI lombarde: Progetto GATE Si è conclusa il 19 luglio la prima tranche del progetto GATE promosso dalla Regione Lombardia e Finlombarda SpA per favorire l internazionalizzazione delle PMI locali. 14

15 Una seconda finestra del progetto che si basa su un plafond di un milione e 356mila euro sarà aperta il prossimo 4 novembre fino al 2 dicembre, alla quale seguirà la terza tranche dal 1 al 30 aprile Sono previste due misure rispettivamente per le imprese che si aprono all estero attraverso un approccio commerciale (che potranno beneficiare della consulenza di un Temporary Export Manager) e per le PMI che vogliono consolidare la presenza all estero attraverso un investimento produttivo. Informatizzazione aziendale: bando in Lombardia La Camera di Commercio di Mantova ha pubblicato un bando per promuovere forme innovative di informatizzazione aziendale. La CCIAA concede contributi a fondo perduto alle micro e PMI, anche in forma cooperativa, attive nella Provincia di Mantova e relativamente alle spese sostenute a partire dal 2 gennaio fino al 13 dicembre I contributi possono essere utilizzati per l acquisto: di software aziendali, di licenze d uso di sistemi ERP, di sistemi VOIP con centrale e di ambienti software in Cloud Computing, per la gestione, la produzione, la progettazione e la promozione del commercio elettronico. È previsto un contributo pari al 30% delle spese sostenute fino a un massimo di 3mila euro. Le domande di contributo devono essere inviate a partire dal 22 luglio fino al 13 dicembre Il bando è pubblicato sul sito della CCIAA di Mantova. Contributi per le PMI del Turismo in Sardegna La Regione Sardegna, tramite il suo Assessorato del Turismo, artigianato e commercio, ha diffuso il secondo avviso pubblico relativo al finanziamento degli interventi materiali e immateriali, finalizzati a completare e integrare l offerta delle imprese turistiche, protagoniste di uno dei principali settori dell economia sarda. Le risorse disponibili provengono dal PO FESR 2007/2013 e ammontano a 2,2 milioni di euro. Le risorse saranno destinate a investimenti per l ammodernamento delle strutture ricettive, con erogazione in conto capitale nel limite del 40 per cento dei costi ammissibili, e fino a un massimo di 200 mila euro. Secondo il bando, potranno usufruire delle agevolazioni le piccole e medie imprese sarde che svolgono le seguenti attività ricettive: albergo, villaggio albergo, albergo diffuso e albergo residenziale (aziende ricettive alberghiere); campeggio e villaggio turistico (aziende ricettive all aria aperta); affittacamere, case e appartamenti per le vacanze - CAV (aziende ricettive extra alberghiere); turismo rurale. Regione Liguria: finanziamenti alle imprese per il miglioramento dell efficienza energetica La Regione Liguria con il POR Liguria ( ) - Bando Azione 2.2 Efficienza energetica Imprese, concede contributi alle grandi, medie, piccole imprese e soggetti no-profit, della Liguria, che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o servizi. Il bando ammette a contributo gli investimenti finalizzati a perseguire l uso razionale dell energia nei processi produttivi, attraverso la realizzazione, l ammodernamento, l implementazione o la sostituzione degli stessi con il ricorso a sistemi, macchinari, componenti ed attrezzature in grado di generare una riduzione dei consumi di energia primaria dell intero ciclo o di una sua parte. Le iniziative proposte ed i relativi vantaggi energetici devono essere individuati e giustificati attraverso una diagnosi energetica consistente in un analisi dei consumi del processo produttivo e delle sue componenti, 15

16 attraverso cui sono state individuate le soluzioni tecnologiche meglio adatte a ridurre i consumi stessi. La diagnosi non deve essere antecedente al 1/1/2009. La percentuale di finanziamento varia a secondo della dimensione dell azienda. È possibile presentare la domanda dal 24 settembre all'8 ottobre Incentivi Fotovoltaico: stop al Conto Energia Stabilito il termine del Quinto Conto Energia, a fronte della comunicazione del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) del raggiungimento della soglia dei 6,7 miliardi di euro di costo cumulato annuo. Soglia che il DM di luglio 2012 aveva indicato come tetto massimo del Quinto Conto Energia, che quindi cesserà di essere in vigore allo scadere del trentesimo giorno successivo a quello individuato come il giorno del raggiungimento ufficiale del costo cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro. Essendo stato annunciato il raggiungimento della soglia massima il 6 giugno 2013, il Quinto Conto Energia si ferma il 6 luglio 2013 e con esso anche tutti i suoi precedenti essendo stato stabilito che il costo cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro fosse il tetto massimo di spesa per il Conto Energia nel complesso. Incentivi Solare Termico: iscrizioni in scadenza ad agosto Per l accesso agli incentivi Conto Energia Termico è necessario presentare al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) la domanda di iscrizione negli appositi Registri per le pompe di calore e gli impianti a biomassa istallati con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kw e fino a 1 M. Il termine è scaduto il 1 agosto 2013 alle ore 21:00. Per i privati il finanziamento ha un tetto massimo cumulato di 23 milioni di euro, per le Amministrazioni Pubbliche di 7 milioni di euro. Al momento della chiusura dei Registri, il GSE stilerà la graduatoria sulla base dei criteri stabiliti nel Bando (priorità agli impianti di minore potenza, a quelli con maggiore anteriorità del titolo autorizzativo/abilitativo e alle domande di iscrizione al Registro presentate per prime) per poi renderla visibile sul proprio sito. 16

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