SENSAZIONE E PERCEZIONE. Cap. 2 e 3
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- Ottaviana Gentili
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1 SENSAZIONE E PERCEZIONE Cap. 2 e 3
2 Definizione 2 La sensazione è il processo mediante il quale entriamo in contatto con il mondo esterno o con il nostro corpo attraverso gli organi di senso (vista, tatto, olfatto, gusto) La percezione è il processo che ci permette di rappresentarci e interpretare gli oggetti che cadono sotto i nostri sensi.
3 Definizione 3 La sensazione si basa sull attivazione dei nostri organi di senso. La percezione richiede l attivazione di informazioni già acquisite che permettono di interpretare lo stimolo. La percezione è quindi un processo attivo di attribuzione del significato (mondo soggettivo, mondo fenomenico).
4 4 Sensazione vs percezione
5 Sensazione vs percezione 5 Immaginate di essere in macchina e di essere al volante. Vedete in lontananza un grosso oggetto rosso che arriva a gran velocità. Questa iniziale sensazione (rilevazione di uno stimolo visivo) diventa una percezione quando capite che è una
6 Definizione 6 Non può essere fissato un limite netto fra sensazione e percezione. Infatti anche la più semplice sensazione può attivare una rappresentazione (e quindi diventare una percezione). processi di adattamento! al mondo esterno
7 Realtà fisica vs realtà 7 psicologica Lo studio della sensazione e della percezione ci introduce a un tema di studio della psicologia che riguarda anche processi cognitivi complessi. La dicotomia fra realtà fisica e realtà psicologica. Anche a livello di sensazione, realtà fisica e realtà psicologica possono non coincidere.
8 Realtà fisica vs realtà 8 psicologica Ad esempio: Ammettiamo che venga posta una stimolazione termica sulla pelle di una serie di individui. L intensità è stata precedentemente misurata con un apparecchio elettronico. L intensità percepita da ogni individuo differirà, e questo dipende dal fatto che diverse variabili intervengono nel determinare la sensazione: Temperatura della pelle, Il grado di attenzione
9 Realtà fisica vs realtà 9 psicologica La discrepanza fra realtà fisica e psicologica (fenomenica) è ancor più forte in alcuni fenomeni della percezione. Ma questo lo vedremo parlando di percezione
10 Organi di senso SNC 10 Organi di senso sensazioni Sistema Nervoso Centrale (SNC) contenuto delle varie percezioni (figure, parole, odori RUOLO DELL ESPERIENZA (limita amplia)
11 Organi di senso Vista 11 Campo visivo (280 attorno al corpo) Accomodamento (messa a fuoco oggetti vicini e/o lontani)
12 La percezione 12 Facendo riferimento alla percezione visiva, possiamo distinguere stimolo distale (fiore) e prossimale (fiore capovolto sulla retina)
13 Catena psicofisica 13 Pupilla centro iride Cristallino La rappresentazione mentale che ne risulta a livello di consapevolezza Stimolo distale Stimolo prossimale Percetto retina Attributi fisici (colore, odore, dimensioni) Attributi semantici (che tipo di albero, dove vive)
14 Catena psicofisica 13 Pupilla centro iride Cristallino La rappresentazione mentale che ne risulta a livello di consapevolezza Stimolo distale Stimolo prossimale Percetto retina Attributi fisici (colore, odore, dimensioni) Attributi semantici (che tipo di albero, dove vive)
15 Organi di senso Vista 14 Sensazione di colore Intensità->luminosità; lunghezza d onda- >dimensione psicologica del colore Tonalità (nomi colori):150 tonalità Chiarezza (intensità stimolo luminoso) Saturazione (grado di purezza di un colore) Cultura
16 Organi di senso Udito 15 Onde sonore (variazioni pressione aria), molto lente (prima vediamo lampo e poi sentiamo tuono) Localizzazione Suoni attivano neuroni specializzati Cultura
17 Organi di senso Olfatto 16 Molecole gassose (40 molecole odore) Abituazione Informazione olfattiva raggiunge direttamente zona corteccia relata alla memoria a lungo termine Ruolo informativo degli odori (cibi, relazioni interpersonali) ferormoni
18 Organi di senso Gusto 17 Ruolo evolutivo e culturale Influenzato dalla consistenza, odore (raffreddore), vista (bendati) e temperatura Adattamento (maggiore quantità di certa sostanza per continuare a provare lo stesso sapore) Interferenza (dopo caffè, acqua sembra più dolce) Ripugnanza condizionata
19 18 Organi di senso Gusto
20 Organi di senso Tatto 19 (pelle) Dolore, pressione, temperatura, superficie stimolo. Tatto e pressione: aree controlaterali temperatura e dolore: entrambe le aree Zone più sensibili (labbra, polpastrelli, zona interna polso) Più sensibile se in movimento Temperatura di base della pelle esterna- = zero fisiologico (32 gradi)
21 Organi di senso Tatto 20 (pelle) Dolore da cosa è dovuto?
22 Organi di senso Tatto 21 (pelle) Dolore emotivi e culturali; attenzione; imitazione Fasico, tonico Ruolo evolutivo Gate-control, lo stimolo passa se : le fibre sono attive no stimolazione tattile o pressione (massaggi ) attenzione, stress o altro non permette la sensazione di dolore
23 Psicofisica 22 Dal punto di vista psicologico, le caratteristiche delle sensazioni sono state studiate dalla psico-fisica. La psicofisica, fondata da Fechner nel 1860, misura la sensazione. Il compito della psicofisica è quello di stabilire una relazione tra: ampiezza dello stimolo ampiezza della sensazione
24 Psicofisica 23 Riprendendo l esempio dello stimolo termico, la psicofisica è interessata a stabilire quale è la relazione fra l intensità dello stimolo termico e l intensità della sensazione di caldo. Per fare questo la prima cosa che gli psicofisici hanno fatto è quello di stabilire qual è lo stimolo minimo che gli organi di senso (la visione, l udito,
25 Soglia assoluta 24 Lo stimolo minimo che dà luogo a una sensazione è definito soglia (limite) assoluta La soglia è quindi il confine tra ciò che è rilevato e ciò che non lo è. Stimolo percepito Stimolo non percepito
26 Metodo dei limiti 25 Per stabilire il valore della soglia assoluta gli studiosi di psicofisica hanno utilizzato il cosiddetto metodo dei limiti. La procedura prevede la presentazione di una stimolazione a partire da una intensità non percepibile fino ad una sicuramente percepibile e il contrario.
27 Lo vedi? 26.
28 Lo vedi? 27.
29 Lo vedi? 28.
30 Lo vedi? 29.
31 Lo vedi? 30.
32 Lo vedi? 31.
33 Lo vedi? 32.
34 Lo vedi? 33.
35 Lo vedi? 34.
36 Lo vedi? 35.
37 Metodo dei limiti 36 Soglia 13.5 Nelle serie discendenti si parte da un valore sopra soglia e si scende fino al primo no (N) Nelle serie ascendenti si parte da un valore sotto soglia e si sale fino al primo sì (Y) La soglia assoluta è determinata dalla media di una decina di transizioni
38 37 Soglia assoluta
39 Soglia differenziale 38 Soglia differenziale: la più piccola differenza discriminabile tra due intensità (jnd: just noticeable difference) Stabilita la soglia minima, quale è la differenza minima che un soggetto può percepire? Quante candele devo aggiungere perché venga percepita una differenza di luminosità?
40 Soglia differenziale 39 Gli studi di Fechner e Weber portarono a stabilire che l intensità di cui è necessario aumentare lo stimolo standard, affinché l incremento sia distinguibile, è proporzionale all intensità dell standard stesso. Se ho uno zaino che pesa 1 kg e da questo tolgo un quaderno (che pesa 200 gr) riuscirò probabilmente a notare la differenza.
41 40 Soglia differenziale
42 Soglia differenziale 41 Gli studi della psicofisica hanno diverse applicazioni nella vita quotidiana: Ad esempio molti dei conservanti che vengono utilizzati nei dolci confezionati hanno dei sapori poco gradevoli. Sapere oltre che concentrazione saranno avvertiti dal consumatore permette di stabilire in che quantità possono essere aggiunti, senza disgustare chi mangia.
43 Organi di senso 42 Gli esseri umani interagiscono con il mondo attraverso gli organi di senso: Occhi, orecchie, naso, bocca, pelle Questi hanno collegamenti diretti con parti specifiche del cervello che permettono di interpretare gli stimoli. La presenza o meno di stimolazioni condiziona lo sviluppo delle aree cerebrali. Vedi i casi di deprivazioni sensoriali.
44 Percezione
45 Catena psicofisica, attività 44 Oggetto animato o inanimato che colpisce gli organi di senso La modificazione che l oggetto provoca sugli organi di senso La rappresentazione mentale che ne risulta a livello di consapevolezza Stimolo distale Stimolo prossimale Percetto Attributi fisici (colore, odore, dimensioni) Attributi semantici (che tipo di albero, dove vive)
46 Catena psicofisica, attività 44 Oggetto animato o inanimato che colpisce gli organi di senso La modificazione che l oggetto provoca sugli organi di senso La rappresentazione mentale che ne risulta a livello di consapevolezza Stimolo distale Stimolo prossimale Percetto Attributi fisici (colore, odore, dimensioni) Attributi semantici (che tipo di albero, dove vive)
47 La percezione 45 Facendo riferimento alla percezione visiva, possiamo distinguere stimolo distale (fiore) e prossimale (fiore capovolto sulla retina)
48 Definizione 46 La percezione permette l organizzazione mentale dei dati sensoriali. Nel percepire, gli individui possono compiere due errori complementari: Errore dello stimolo Errore dell esperienza
49 Errore dello stimolo 47 Compiamo l errore dello stimolo tutte le volte che attribuiamo allo stimolo distale le caratteristiche fenomeniche del percetto. descriviamo quello che si sa e non quello che si vede Vedo la cannuccia intera
50 Errore dell esperienza 48 Compiamo l errore dell esperienza se attribuiamo agli stimoli distali o prossimali quello che è invece il prodotto fenomenico dell organizzazione percettiva. La cannuccia è spezzata
51 Questo esempio suggerisce come processi di ordine superiore devono essere messi in campo per dare significato a ciò che si vede. Realismo ingenuo 49 Pensare che le cose siano come appaiono. La percezione è una fotocopia della realtà quello che percepiamo nel mondo fisico (percetto) corrisponde alla realtà percepita (fenomenico)
52 Le illusioni ottiche 50 Gli studi sulle illusioni ottiche ci permettono di cogliere la complessità della percezione e di come alcuni principi ci «costringono» a vedere il mondo proprio così come è. Le illusioni ottiche ci permettono di rispondere alle seguenti domande: La percezione è una fotografia della realtà? Noi vediamo le cose esattamente come sono?
53 Si vede quello che non c è 51 Kanisza, 1980
54 52 Si vede quello che non c è
55 Non si vede quello che c è 53 da Galli e Zama, 1931
56 54 Non si vede quello che c è
57 55 Non si vede quello che c è
58 56 Non si vede quello che c è
59 Non si vede quello che c è 57 Mascheramento simultaneo: fenomeno molto usato anche in natura
60 Non si vede quello che c è 57 Mascheramento simultaneo: fenomeno molto usato anche in natura Cavalletta Geco coda a foglia
61 Non si vede quello che c è 58 da focus.it Mascheramento simultaneo: fenomeno molto usato anche in natura Cavalletta Geco coda a foglia
62 Si vede quello che non può 59 esistere Penrose, 1958
63 Si vede quello che non può 60 esistere Relativity, Escher, 1953
64 Si vedono più cose invece di 61 una Boring, 1930
65 Si vedono più cose invece di 62 una Rubin
66 Si vedono più cose invece di 63 una Rubin
67 Si vedono più cose invece di 64 una
68 Si vedono più cose invece di 65 una Il mercato degli schiavi con un busto invisibile di Voltaire, Dalì, 1940
69 Si vedono più cose invece di 66 una Il mercato degli schiavi con un busto invisibile di Voltaire, Dalì, 1940
70 67 Si vede la stessa cosa da diversi punti di vista Cubo di Necker
71 68 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Zöllner, 1860
72 69 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Zöllner, 1860
73 70 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Zöllner, 1860
74 71 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Müller Lyer, 1889
75 71 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Müller Lyer, 1889
76 72 Si vedono le cose differenti da quelle che sono Illusione di Müller Lyer, 1889
77 La percezione 73 Questi esempi evidenziano che fra realtà fisica e percepita esiste un processo articolato di elaborazione delle informazioni La percezione richiede dunque un atteggiamento critico, al fine di evitare: Errore dello stimolo: descrivere non ciò che si vede ma ciò che si sa Errore dell esperienza: attribuire alla realtà proprietà esclusive della percezione
78 La percezione 74 Il mondo percepito è dunque il risultato di una sequenza di mediazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche note come CATENA PSICOFISICA In questa catena va distinto 1. Stimolo distale (molteplicità di radiazioni) 2. Stimolo prossimale (sollecitazione dei recettori) 3. Percezione (evento psichico che avviene nel sistema nervoso centrale) In questo processo sono importanti tanto l ordinamento temporale delle informazioni percettive quanto quello spaziale
79 I principi della percezione Mondo percepito 75 Mondo fisico
80 L obiettivo era di capire quali sono le leggi di organizzazione della percezione. Un forte contributo in questo senso si deve allo psicologo tedesco Max Wertheimer. Anche in Italia diversi studiosi hanno contribuito allo studio di questi fenomeni, fra cui Gaetano Kanisza, Fabio Metelli e Manfredo Massironi. I principi della percezione 76 Gli psicologi della Gestalt hanno fatto della percezione il loro oggetto principale di studio.
81 I principi della percezione 77 Uno dei principali elementi che ci consente di vedere un oggetto è il margine. Determinato dalla discontinuità della stimolazione (vale a dire il cambiamento ad esempio di colore, tessitura, chiarezza). Il margine permette la distinzione fra figura e sfondo. La mancanza di margine non permette l identificazione dello stimolo. L identificazione del margine tuttavia non dipende solo dalle caratteristiche fisiche
82 I principi di Wertheimer 78 Principio della somiglianza A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che sono fra loro simili.
83 I principi di Wertheimer 79 Principio di vicinanza A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che sono fra loro più vicini.
84 I principi di Wertheimer 80 Principio di «destino comune» A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo degli eventi quegli elementi che subiscono una sorte comune.
85 I principi di Wertheimer 81 Principio di «destino comune» A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo degli eventi quegli elementi che subiscono una sorte comune.
86 I principi di Wertheimer 82 Principio di «destino comune» A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo degli eventi quegli elementi che subiscono una sorte comune.
87 I principi di Wertheimer 83 Principio di «destino comune» A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo degli eventi quegli elementi che subiscono una sorte comune.
88 I principi di Wertheimer 84 Principio della continuità di direzione A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che si trovano in continuità di direzione. y y w x w x z z
89 I principi di Wertheimer 85 Principio della chiusura A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che presi insieme danno origine ad una forma chiusa.
90 I principi di Wertheimer 86 Principio della divisione senza resti A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che non danno luogo all esistenza di «resti».
91 I principi di Wertheimer 87 Principio della buona forma A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formare una unità nel campo quegli elementi che realizzano una buona forma.
92 I principi di Wertheimer 88 Principio dell esperienza passata A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formarsi una unità nel campo quegli elementi che trovano un riscontro nell esperienza passata.
93 I principi di Wertheimer 88 Principio dell esperienza passata A parità di tutte le altre condizioni, tendono a formarsi una unità nel campo quegli elementi che trovano un riscontro nell esperienza passata.
94 89 Infine, le leggi della Gestalt sono la conferma di un principio fondamentale continuamente rimarcato dai Gestaltisti: il tutto è più della somma delle parti Percezione
95 90 ARCIMBOLDO ESTATE 1573 Percezione
96 Costanze percettive 91 Le costanze percettive sono quel fenomeno secondo il quale continuiamo a vedere un mondo di oggetti immutabili, nonostante lo stimolo prossimale si modifichi continuamente. Costanza di forma Costanza di dimensioni Costanza di colore Costanza di chiarezza
97 92 Costanza di forma
98 93 Costanza di dimensioni
99 Costanza di colore e di 94 chiarezza Allo stesso modo, nonostante il colore e la chiarezza di un oggetto possano modificarsi in base alle caratteristiche della luce percepiamo Come stabile la caratteristica dei colori (costanza di colore) La differenza fra colori diversi (costanza di chiarezza) Ad esempio una camicia bianca in ombra riflette meno luce di una giacca grigia al sole, ma non per questo non riusciamo a
100 95 Percezione di profonditàbinoculare La retina offre un immagine esclusivamente bidimensionale di un oggetto. Come facciamo quindi a comprendere la distanza di un oggetto? In condizioni di vista binoculare gli indizi che ci consentono di percepire la distanza sono: Convergenza binoculare Disparità retinica
101 96 Percezione di profonditàbinoculare Convergenza binoculare contribuisce alla percezione di profondità solamente a breve distanza. Ponete una matita davanti ai vostri occhi, distante quanto la lunghezza del vostro braccio. Ora avvicinatela lentamente al viso. Vi accorgerete che gli occhi piano piano convergono. Il movimento opposto fa diminuire la convergenza. Il grado di convergenza fornisce degli indizi sulla distanza.
102 97 Percezione di profonditàbinoculare La disparità retinica fornisce degli indizi che invece funzionano anche a lunghe distanze. Ponete a breve distanza una carta di credito e guardatela alternativamente con l occhio destro e l occhio sinistro. Vi accorgerete che l immagine che vedrete è diversa a seconda dell occhio con cui guardate (maggiore disparità, maggiore distanza) Allontanando però la carta, l immagine che ne risulterà sarà sostanzialmente la stessa, quindi la disparità fra i due occhi si
103 98 Percezione di profonditàmonoculare In visione monoculare gli indici che consentono di valutare la profondità sono: Parallasse del movimento: consiste nelle diverse immagini che abbiamo di un oggetto quando muoviamo la testa (quando cioè ci muoviamo) la differenza fra le immagini serve per stabilire la profondità Grandezza di oggetti familiari, maggiore grandezza maggiore vicinanza (costanza percettiva) Interposizione, sovrapposizione fra oggetti
104 99 Percezione di profonditàmonoculare In visione monoculare gli indici che consentono di valutare la profondità sono: Gradiente di tessitura, negli oggetti vicini riusciamo a distinguere i dettagli. Prospettiva lineare, linee parallele che convergono sono percepite come un segnale di distanza. Così come la vicinanza all orizzonte Questo indice può dare anche luogo a delle illusioni come quella della luna, che quando è alta nel cielo sembra più piccola di quando è vicina all orizzonte. La maggiore grandezza è dovuta alla presenza di elementi di riferimento.
105 100 Percezione di profonditàmonoculare
106 101 Percezione di profonditàmonoculare
107 102 Percezione di profonditàmonoculare
108 Percezione di 103 movimento La percezione del movimento è un attività complessa che ha un forte valore adattivo. La percezione visiva del movimento ha origine sulla retina, grazie al funzionamento di particolari cellule, chiamate rilevatori di movimento. La proiezione consecutiva di immagini su queste cellule permette di rilevare il movimento. Il movimento, per essere percepito, deve essere né troppo lento (lancetta di un
109 Movimento apparente - stroboscopico 104 Il movimento apparente o stroboscopico è il risultato della presentazione di stimoli fermi che si accendono e spengono a determinati intervalli di tempo. Per fare in modo che sia visibile il movimento è importante che le immagini successive colpiscano punti diversi della retina e che l intervallo non sia né troppo veloce né troppo lento.
110 Percezione di 105 movimento
111 Percezione di 106 movimento
112 Per riassumere 107 Attraverso le sensazioni, mediate dai nostri organi di senso, entriamo in contatto con il mondo. La psicofisica consente di studiare a livello quantitativo la relazione fra mondo fisico e mondo fenomenico. La percezione è il risultato dell organizzazione mentale dei dati sensoriali. Le illusioni ottiche, sia naturali che artificiali, permettono di evidenziare
113 Per riassumere 108 Gli psicologi della Gestalt hanno evidenziato l esistenza di principi che regolano la percezione. Le costanze percettive ci consentono di vedere il mondo come relativamente stabile, nonostante i cambiamenti che avvengono nella sensazione. La percezione di profondità in visione binoculare o monoculare si basano su indizi sia interni che esterni. La percezione del movimento è un
Come facciamo a vedere le cose così come le vediamo?
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