REICAT
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- Ornella Casagrande
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1 REICAT [Regole Italiane Catalogazione]: contenuti, applicazione, elementi di confronto Roma, 18 febbraio 2010, Biblioteca Nazionale Centrale, Viale Castro Pretorio, 105 Sono stata alla presentazione del documento che vara l applicazione delle Regole Italiane di Catalogazione in ambiente SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale). Ricordo che i testi sono consultabili ai seguenti indirizzi: REICAT Circolare per l applicazione delle REICAT a SBN (gennaio 2010) Dopo i saluti di Maurizio Fallace (Direzione generale biblioteche e istituti culturali), di Osvaldo Avallone (Direttore biblioteca nazionale centrale di Roma) e di Rossella Caffo (Direttore ICCU) sono stati aperti i lavori con le relazioni di: Giovanna Merola, Presidente Commissione RICA; ha sottolineato la nuova modalità di lavoro della Commissione con comunicazioni biennali al mondo bibliotecario nazionale delle soluzioni operative, poi pubblicate sul sito dell ICCU. Ha annunciato una prossima pubblicazione del Quaderno REICAT, analogamente a quanto fu fatto per le RICA: sulle pagine web dell Istituto compariranno gli esempi che consentiranno di chiarire alcuni aspetti dell applicazione del nuovo standard. La Commissione RICA avrà una struttura permanente, nell ottica di perseguire l obiettivo del Controllo Bibliografico Universale. Mauro Guerrini, Presidente dell Associazione Italiana Biblioteche Dopo aver sottolineato che REICAT è lo strumento di lavoro più importante degli ultimi anni, che ha i meriti di cercare la soluzione catalografica per una vasta gamma di documenti, opere e espressioni, rileva le seguenti criticità: - rapporto con i principi e gli standard internazionali; - i nuovi standard; - applicazione ai cataloghi. Tra le criticità rileva un problema di lessico, di lingua della descrizione per le intestazioni uniformi. REICAT introduce tra l altro: - modifiche sulla fonte dell informazione per i materiali non librari; - modifica area 3 (completamento area numerazione periodici); - trasformazione dell area 6; REICAT migliora gli ISBD, ma la commissione non ha ritenuto di inviare i propri contributi al gruppo di lavoro IFLA. Le nuove regole e la loro applicabilità prevedono investimenti per l allestimento di un sistema di Authority. Un lavoro sulle opere, ma rappresentano: a) crescita di qualità; b) crescita coordinata; c) nuove funzionalità del catalogo con la possibilità di navigazione al suo interno; d) crescita professionale: il loro utilizzo richiede maggiore professionalità.
2 Alberto Petrucciani, Commissione RICA e professore ordinario di Biblioteconomia Le nuove regole sono state pubblicate il 25 giugno 2009 e sono state presentate al congresso IFLA di Milano. Per la prima volta abbiamo uno strumento integrato, con tutte le informazioni necessarie per un catalogo pubblico. Un codice che guarda a tutti i materiali diacronico dall antico al moderno. Il più aggiornato e completo a livello internazionale. Risponde a M. Guerrini: si tratta di uno strumento utile a fare qualcosa, dota i bibliotecari di uno strumento di lavoro. Il codice usa concetti e termini propri della professione del catalogatore. Il catalogo al contrario deve avere un linguaggio corrente. Il compito del nuovo codice non si riduce alla pubblicazione a stampa, che verrà corredata di un errata corrige per alcuni degli errori segnalati (alcuni fastidiosi negli esempi). Le osservazioni verranno raccolte sul sito della Commissione con apposito modulo. E vero che REICAT si discosta da ISBD, ma siamo stati molto più fedeli di quanto non lo siano stati francesi e tedeschi. Il codice ha lo scopo di riassumere la migliore pratica, ha poi una seconda funzione stimolare al miglioramento nel senso proposto dai Principi di Parigi. I nostri cataloghi sono lontani dal rappresentare tutte le edizioni di un opera. Sempre più difficile è rappresentare la funzione organizzatrice del catalogo. Parlando di miglioramento, gestione, controllo, pulizia: che va considerata come attività ordinaria. Spesso i catalogatori producono dati e i cataloghi producono errori. (Es. della voce Diocesi [una delle novità REICAT] e ho trovato 88 errori). Il nuovo codice ha lo scopo di fornire informazioni coerenti, senza forzature; vuole produrre dati condivisibili a livello nazionale. Obiettivo alto con soluzioni che vanno incontro al risparmio. Occorre riflettere sulla attuale struttura degli OPAC. [record piatto nei cataloghi al pubblico che non ospita adeguatamente le relazioni proposte da FRBR, ISBD consolidato e da REICAT]. I cataloghi vanno migliorati eliminando le attività ripetitive. M. Guerrini ricorda che siamo abituati a lavorare su enti e autori: mettere a disposizione sull OPAC i dati di Autorità contribuisce a sviluppare e migliorare l offerta del catalogo. Maria De Panicis, dal 1972 si occupa di catalogazione per autori presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma. Presenta il documento pubblicato sulla home page dell ICCU che vara l adozione delle REICAT in ambiente SBN: Circolare per l applicazione delle REICAT a SBN (gennaio 2010) Si tratta di 22 punti, chiari nel testo citato. Precede la presentazione rispondendo ai tre quesiti posti da M. Guerrini - rapporto con gli standard internazionali: continuità teorica e pratica.
3 - in relazione alla terminologia utilizzata. REICAT utilizza il termine pubblicazione lo standard internazionale manifestazione ma si vuole intendere lo stesso concetto. Cristina Magliano, Istituto Centrale per il Catalogo Unico ICCU Sottolinea quale è lo stato dell arte. L apertura di SBN ai Software commerciali implica alcune modifiche del protocollo SBN. Prima possibile verranno adeguate le Guide alla catalogazione in SBN: - Libro Moderno - Grafica - Cartografia. Gran parte di REICAT sono applicabili alla catalogazione corrente in SBN con gli accorgimenti della Circolare citata: - Antico (modifiche in area 4). - Periodici (Titolo e area 3). - Area 6 (complemento del titolo e responsabilità nelle collane). - Titoli paralleli: parziali modifiche, no all integrazione in area 1; - Variazioni nella trascrizione della data delle prime edizioni; - Titolo uniforme: il gruppo di lavoro sostiene una introduzione graduale che riguarda ora la natura M, se presenti titoli diversi è obbligatorio il titolo uniforme. - Titoli collettivi uniformi: poiché è in programma l inserimento di una nuova natura da riferire all opera, il recepimento di REICAT qui non è possibile e viene parzialmente sostituito dal rinvio tra edizioni, gia presente in SBN. - Numeri romani: non in area 1, a causa dei problemi di ordinamento - Circoscrizioni territoriali e religiose: verso REICAT, quindi modificare le intestazioni autore ed effettuare le bonifiche. Il gruppo di lavoro sta valutando la modifica della natura B (titolo di raggruppamento non controllato). Il titolo di natura A (titolo di raggruppamento controllato) va sempre legato ad un autore e riferito ad una manifestazione, in attesa di avere in SBN una nuova natura da riferire al Titolo Uniforme dell opera. Gabriella Contardi (ICCU). Architettura di SBN Le problematiche da affrontare riguardano dati e funzioni. Il catalogo che conta: 3,2 milioni di autori 12,5 milioni di titoli 10 milioni di monografie periodici mila collezioni spogli ( ) Deve affrontare almeno due questioni: - correggere - far coesistere L una o l altra scelta presentano problemi a cascata. Funzioni: - controlli di correttezza e coerenza; - protocolli di colloquio;
4 - export/import di UNIMARC - OPAC Il protocollo SBN MARC ha una semantica UNIMARC ma mantiene i dettagli descrittivi di SBN, formato lontano dal record piatto che implementa l OPAC. - Modello relazionale di SBN - Modello piatto di UNIMARC Il catalogo è uno strumento di relazione bibliografica: - creazione di una nuova natura - risolvere il problema dell alto numero di titoli originali - risolvere i problemi di navigabilità - pesantezza del reticolo Progettare un prodotto informatico equivale a progettare un catalogo: opera e manifestazione non possono essere definite dalla Natura D [altro titolo della pubblicazione diverso dal titolo proprio o titolo in altra forma]. Terminano qui le relazioni della mattina. Nel pomeriggio: Pino Buizza, Responsabile del catalogo del Sistema Urbano di Brescia e componente della Commissione RICA Le regole italiane nel contesto internazionale: - Principi di Parigi, FRBR, IME (IFLA Meetings of Experts) ICC (International Cataloguing Code), Il controllo bibliografico universale, a cura delle Bibliografie nazionali (Spagna, Francia, Italia, ecc.). Il VIAF (Virtual International Authorithy File) 1 propone accessi autorizzati dalle Bibliografie Nazionali: gli ID persona/ente: forniti dalle Biblioteche nazionali. ICP (Principi Internazionali di Catalogazione), testo del 2003 con modifiche nel 2008: recepisce FRBR e non va molto oltre i Principi di Parigi. ISBD/REICAT: le differenze sono state già segnalate; si tratta di uno standard (il primo) e di Regole (nel secondo caso). FRAD(Functional Requirements for Authority Data) 2 e REICAT REICAT assume gli Authority record, fa scelte diverse RDA 3 Resource Description & Access: allo studio in ambito anglosassone: - Non comparabile a REICAT; - Un percorso de facto; - Futuro standard de facto; 1 VIAF 2 FRAD 3 RDA
5 - Teorizza la dissoluzione del Catalogo. RDA si mimetizza nel web, teorizza l impiego delle nuove tecnologie e la loro inclusione nel catalogo. Nel pomeriggio poi abbiamo ascoltato la relazione critica di Francoise Leresche, (BN France) sulle REICAT. La bibliotecaria francese discute la necessità di un codice nazionale di catalogazione. Elenca i pregi: - Codice elaborato per catalogatori; - Descrive la manifestazione; - Identifica l opera; - Crea i punti di accesso e le responsabilità connesse; - Grande chiarezza; - Pragmatismo; - Flessibilità delle regole; - Messa in opera del modello FRBR; - Adattamento del vocabolario alla lingua italiana; - Visione tradizionale del catalogo; - Centralità della descrizione bibliografica; - Punti di accesso definiti. Difetti: - Assenza di un capitolo che definisca i contenuti di una registrazione di autorità; - Corrisponde alla pratica di catalogazione; - Troppa importanza alla manifestazione dell opera - E conveniente mantenere i tre gradi di responsabilità intellettuale? - Quale posto ha l espressione dell opera? - Perchè fare titoli collettivi uniformi? Le regole di catalogazione devono riflettere una evoluzione e accompagnare il cambiamento. La BN de France: - rinnova e fa evolvere il catalogo; - integra i diversi cataloghi; - lavora alla loro valorizzazione. Riconosce l importanza del modello FRBR e ha interesse per RDA, il codice che ha posto FRBR al centro delle regole. In conclusione REICAT apre la via alla necessaria evoluzione nei cataloghi, e chiede se ci sarà una prossima edizione del Codice italiano di Catalogazione. Elena Ercolano Rodriguez, la collega spagnola in estrema sintesi ritiene che il futuro della catalogazione stia nella edizione degli ISBD consolidati. Marina Giannetto riferisce le esperienze relative a Standard e Portale Archivistico Nazionale. Laura Moro si sofferma sulla centralità della descrizione anche in presenza di possibilità tecniche di natura diversa (es. la digitalizzazione). Il ministero e l ICCU sono
6 consapevoli dei diversi ruoli degli istituti che operano sul territorio (Soprintendenze, Biblioteche e Musei) e del diverso ruolo spettante agli uffici centrali. Abbiamo un secolo e mezzo di catalogazione alle spalle e una esperienza collegata alla digitalizzazione, molto più recente. Va superato il problema tecnico dei sistemi chiusi: auspica l interoperabilità. Cita alcuni processi di messa sul mercato del patrimonio digitale, non escludendo il coinvolgimento delle raccolte nazionali. Il ruolo degli istituti centrali è quello di precedere le Soprintendenze per quel che concerne l evoluzione internazionale, consapevoli che soprintendenze biblioteche e musei sono sul territorio e sono i detentori dei beni e coloro che sono preposti alla vigilanza del patrimonio. (l.m.)
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