SCHEDA 2: Equipe territoriale integrata minori _ ETIM

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCHEDA 2: Equipe territoriale integrata minori _ ETIM"

Transcript

1 SCHEDA 2: Equipe territoriale integrata minori _ ETIM Tema - Percorsi di presa in carico integrata Destinatari - Minori in situazione di grave difficoltà familiare e/o in situazione di rischio, anche stranieri e con procedimenti penali; Famiglie d'origine che presentano elementi di rischio a carico degli adulti e/o dei minori; Servizi sociali comunali e servizi tutela comunali Dove L area della provincia di Monza e Brianza ovvero gli ambiti territoriali di Carate, Desio, Monza, Seregno, Vimercate, le ASST Vimercate e Monza e l ATS Brianza. Perché - L ETIM è una rete nata per agevolare i percorsi di valutazione e presa in carico delle situazioni multiproblematiche. Nasce dall esigenza di creare un organismo centralizzato di coordinamento utilizzabile nelle situazioni in cui si individua un disagio a danno di un minore, generato da molteplici e complessi elementi di tipo sociale, psicologico, sanitario che rendono necessario il coinvolgimento di più soggetti (Enti) i quali devono entrare nel merito della situazione, anche per vincoli normativi. Nel territorio della provincia di Monza e Brianza l integrazione e la collaborazione tra i servizi territoriali ed ospedalieri avviene con modalità e procedure snelle ed efficaci che consentono di ritenere l ETIM uno strumento-risorsa aggiuntiva all attuale organizzazione, da utilizzare in situazioni specifiche che gli operatori territoriali, referenti del caso, ritengono opportuno trattare con un percorso più formale di raccordo tra le istituzioni coinvolte. I Servizi Territoriali mantengono la titolarità dei casi e si avvalgono, al bisogno, dell ETIM per le sue competenze specifiche relative a valutazioni e/o approfondimenti diagnostici in situazioni di potenziale o conclamato rischio per il minore, in presenza o in assenza di un provvedimento dell Autorità Giudiziaria. E un equipe multi-professionale attivabile nei casi in cui si individuino minori e loro famiglie in situazione di multi problematicità. E attivata da parte dell equipe territoriale richiedente, a seguito di una prima valutazione complessiva fatta dagli operatori referenti e titolari del caso, in presenza di una o più delle seguenti condizioni: per le nuove segnalazioni, in presenza di situazioni multiproblematiche, in presenza di un decreto dell AG di valutazione psicodiagnostica. L ETIM rappresenta un valido modello per quanto riguarda la dimensione dell integrazione e della valutazione, a supporto dell attività del servizio Tutela minori. Rappresenta una pratica in atto dal 2007 regolata da un apposito protocollo. La pratica in breve L Equipe Territoriale Integrata per Minori persegue le seguenti finalità:

2 Realizza valutazioni psicodiagnostiche a favore di adulti e minori, su richiesta e ad integrazione dell indagine psicosociale del servizio segnalante e/o titolare del caso; Predispone relazioni tecniche sull'esito del percorso valutativo, elabora e realizza una progettazione integrata di interventi sul minore e sul nucleo familiare; Promuove, nei confronti dei servizi competenti, la realizzazione dei trattamenti terapeutici di tipo psicologico e/o sanitario a favore di adulti e minori individuati dal progetto, nei vali formati necessari; Implementa e utilizza strumenti di verifica sui progetti e interventi tesi a individuare e definire indicatori specifici utili e propedeutici alla elaborazione di nuove linee progettuali per i servizi coinvolti; Garantisce una valutazione della casistica in tempi rapidi e con modalità funzionali alle necessità del caso; Restituisce al servizio inviante e famiglia, cercandone la collaborazione. Il gruppo di lavoro è formato dai seguenti operatori: Coordinatore ETIM (referente per tutti i comuni di ciascun ambito) Psicologo clinico afferente al Consultorio familiare distrettuale Neuropsichiatra infantile e uno psicologo clinico afferente alla Uonpia dell Azienda Ospedaliera Psichiatra e uno psicologo clinico afferente al Dipartimento salute mentale dell Azienda Ospedaliera Su richiesta un operatore afferente al Dipartimento dipendenze dell Asl Monza e Brianza Il gruppo di lavoro sopra descritto è integrato per ogni singola situazione dagli operatori che richiederanno l intervento dell ETIM. Il coordinamento tecnico funzionale degli operatori costituenti l ETIM, quello amministrativo e gestionale è affidato al Coordinatore dell ETIM. In caso di richiesta di consulenza e/o di valutazione psicodiagnostica di una situazione, i servizi che desiderano attivarla segnalano la situazione al coordinatore dell ETIM tramite apposita scheda e fissano con questi l incontro per la presentazione del caso all équipe. Il coordinatore si impegna a convocare l ETIM entro due settimane e vigila affinché gli enti coinvolti garantiscano la presenza dei loro operatori, nonché il raggiungimento degli obiettivi-interventi-prestazioni concordate (Protocollo per l istituzione dell equipe territoriale integrata per minori ETIM e Protocollo per la gestione dell equipe territoriale integrata minori, 2012). Protagonismo familiare Coinvolgimento genitori (e altri familiari significativi) in particolare in coincidenza della restituzione della valutazione effettuata e dell ipotesi di trattamento progettato. La restituzione congiunta con gli operatori dei servizi invianti è finalizzata a rinforzare l ingaggio della famiglia come occasione di accrescere la propria consapevolezza e condividere quindi l attuazione del progetto elaborato.

3 Integrazione A seguito del presupposto per cui L ETIM è competente della multiproblematicità definita dall esigenza di attivare interventi (di norma a seguito di una precedente indagine psico-sociale realizzata dai Servizi Sociali Comunali) che richiedono il contributo di più specialisti e per più componenti del nucleo familiare, i referenti dei diversi Enti assicurano la loro competenza e l impegno necessari, rappresentando anche un valido tramite per raccogliere e riportare esigenze raccolte nel corso dell attività sia in relazione ai singoli casi che all organizzazione nel suo insieme. L approccio integrato nella fase di valutazione e di formulazione dell ipotesi trattamentale determina una progettualità condivisa, premessa per assicurare la presa in carico del minore in grave situazione di disagio e della sua famiglia, attraverso il servizio per quanto di competenza. La presa in carico rappresenta uno step dello stesso processo unitario. La realizzazione del monitoraggio delle singole situazioni attraverso un'attività di follow up a 6 e 12 mesi rappresenta l azione che può indicare come il processo si sia svolto e quali sono le difficoltà rilevate (es. non disponibilità dei servizi, tempistica delle decisioni dell Autorità Giudiziaria, discontinuità con il progetto formulato, ecc.). Anche l analisi periodica dei risultati raggiunti alla luce della progettazione definita permette di dare visibilità all integrazione tra i diversi Enti, identificando nuovi bisogni e orientamento a possibili risposte. Anche la definizione dei tempi relativi ai passaggi previsti, tenuto conto dei molteplici fattori intervenienti (innanzitutto il numero dei componenti nucleo familiare ed il numero degli operatori coinvolti), rappresenta il risultato di un confronto sull operatività delle diverse équipe territoriali e definisce che: la valutazione complessiva e la sua restituzione al servizio inviante e alla famiglia si articola nell arco di 5/6 mesi (in media) la presa in carico valutativa successiva alla presentazione del caso deve essere effettuata entro uno/due mesi. Valutazione L ETIM garantisce la valutazione psico-diagnostica multiprofessionale della casistica di minori e famiglie che presentano situazioni di multiproblematicità, tenuto conto dei vincoli normativi e delle diverse competenze istituzionali. A seguire, esprime la progettualità condivisa in sede di valutazione e nell elaborazione dell ipotesi trattamentale per assicurare la presa in carico del minore in grave situazione di disagio e della sua famiglia, attraverso la definizione di un Piano personalizzato di valutazione e Piano personalizzato di trattamento appositamente predisposti, in cui sono specificati la tipologia di intervento, gli operatori impegnati e la durata degli interventi.

4 Nel momento della restituzione degli interventi realizzati conferma il coinvolgimento del servizio inviante e della famiglia cercandone la collaborazione e l'adesione al progetto; cura il passaggio per garantire la presa in carico del caso se definita nel Piano personalizzato di trattamento nella fase successiva alla restituzione al servizio inviante e alla famiglia stessa in collaborazione con lo specialista referente a cui compete il passaggio e la presentazione presso il proprio servizio per quanto di competenza (utilizzando l apposita scheda). Le schede in dotazione all ETIM per il Piano personalizzato di valutazione e Piano personalizzato di trattamento, come la scheda di segnalazione, rappresentano l esito di un lavoro condiviso tra i referenti dei diversi Enti coinvolti e determinati sulla base dell esperienza dei primi anni di attività. In allegato al protocollo sono riportate le competenze proprie dei diversi servizi: Consultorio Familiare, NPI e Psichiatria in cui sono dettagliate le attività in capo ad ogni soggetto. Esiste poi all interno dell Etim un GRUPPO MONITORAGGIO, composto dal referente ex Asl (ora ATS), dai Coordinatori ETIM e dai referenti delle AO (ora ASST) ha il compito di: individuare linee operative per garantire un accesso e una fruibilità omogenea su tutto il territorio dell'asl strutturare e monitorare una documentazione specifica che possa essere utile agli operatori coinvolti essere luogo di riferimento e confronto circa la buona applicazione di quanto disposto anche attraverso periodiche verifiche in itinere delle modalità di collaborazione dei soggetti coinvolti identificare buone prassi da mantenere ed evidenziare. E formalmente previsto almeno una convocazione l'anno per il monitoraggio e la valutazione del Protocollo stesso. Altre azioni ed evidenze che si ritiene utile segnalare (Intervento precoce e preventivo e Valorizzazione della comunità) I casi di competenza dell ETIM non riguardano solo situazioni definite dall Autorità Giudiziaria (che sono la prevalenza numericamente) ma anche situazioni di disagio e difficoltà familiare non ancora conclamate. Inoltre l attività dell ETIM è strettamente connessa a quella definita in altri contesti, ad es. al Progetto Teseo e relativo protocollo (riguardante minor in situazione di abuso e grave) e a quella realizzata attraverso la Rete antiviolenza territoriale Rete Artemide. La valorizzazione dell attività con altri soggetti appartenenti alla Comunità locale avviene, oltre che nell attuazione degli interventi riguardanti i singoli casi, anche in momenti pubblici (es. Convegno 2015) in cui è stato dato spazio alla collaborazione con il Coordinamento delle Comunità Minori di Monza. Allegati 1.protocollo con schede

5 2.check list 3.schede rilevazione dati e grafici Per maggiori informazioni Ente ATS della Brianza Referenti Vilma Castelli Sito web vilma.castelli@ats-brianza.it Telefono 039/

LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE

LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE AREA SOGGETTO/ DESTINATARIO MANDATO/ COMPITO AZIONE/ INTERVENTO RESPONSABILITA

Dettagli

L Atto di intesa per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità

L Atto di intesa per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità ASL Monza e Brianza Direzione Sociale Dipartimento ASSI Servizio Disabili L Atto di intesa per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità 2011-2016 Il protocollo interistituzionale per l integrazione

Dettagli

Rete del progetto Diade

Rete del progetto Diade La Rete Diade P Progetto realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con la Regione Lombardia per l'attivazione di servizi e iniziative finalizzate al contrasto e alla prevenzione

Dettagli

Gruppo Te.M.A. Un esperienza multidisciplinare sul territorio

Gruppo Te.M.A. Un esperienza multidisciplinare sul territorio Gruppo Te.M.A. Un esperienza multidisciplinare sul territorio Sergio Crespi Chiara Di Francesco Marina Franzetti Cristina Iorio Loredana Mecca Maria Grazia Rabolini Gruppo Te.M.A. Territoriale Multidisciplinare

Dettagli

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI)

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI) REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI) Il Progetto G.I.S. (Gruppo per l Integrazione tra i Servizi) nasce

Dettagli

MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE LOCALE TITOLARE DELLA FUNZIONE.

MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE LOCALE TITOLARE DELLA FUNZIONE. ALLEGATO -1 SCHEMA DI SINTESI MODELLO OPERATIVO - AMBITO MINORI E FAMIGLIA A.s.c. Consorzio Desio Brianza/Ambito Territoriale Desio MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE

Dettagli

SHARE Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione

SHARE Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione Asl Monza e Brianza - L.r. 8/2005- Biennio 2014-2015 Il lavoro è valore di vita, Monza, 27 ottobre 2015 Marco Belloni Responsabile Servizi Sociali per l

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI

PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA DI TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI TRA l'azienda Sanitaria di Mantova - con sede legale in Mantova Via dei Toscani n. 1 - Codice Fiscale n.01838560207

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016 SIGNIFICATO DEL PAI E CARATTERISTICHE GENERALI Il PAI utilizza la programmazione dell attività didattica

Dettagli

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE CENTRO PER LA GIUSTIZIA MINORILE PER LA SARDEGNA CAGLIARI PROTOCOLLO D INTESA tra la ASL n. 2 di Olbia e il Centro Giustizia Minorile per la Sardegna (CGM) per l integrazione

Dettagli

ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE. MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7

ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE. MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7 ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7 In linea con la normativa regionale (DGR n. 42-29997 del 02.05.2000) L ex ASL 7 ha costituito con delibera del 24.04.2002

Dettagli

Scheda per la redazione del Progetto

Scheda per la redazione del Progetto ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani

Dettagli

I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori

I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori Laura Giglioni Regione Toscana Direzione Generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale Direzione Generale Diritti di Cittadinanza

Dettagli

PROCEDURA DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI OSSERVAZIONE DIAGNOSTICA E PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CON DGA (DISTURBO DA GIOCO D AZZARDO)

PROCEDURA DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI OSSERVAZIONE DIAGNOSTICA E PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CON DGA (DISTURBO DA GIOCO D AZZARDO) PROCEDURA DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI OSSERVAZIONE DIAGNOSTICA E PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CON DGA (DISTURBO DA GIOCO D AZZARDO) ALLEGATO 3 CAPITOLATO TECNICO 1. Oggetto dell appalto Oggetto

Dettagli

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale Conferenza annuale per la salute mentale : un modello per i servizi di Salute Mentale Venerdì 22 Maggio 2009 Teatro della ASL di Brescia Viale Duca degli Abruzzi 15 1 2 IDENTIFICAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

ALUNNO CON DISABILITA NUOVE MODALITA DI ACCERTAMENTO PER L INDIVIDUAZIONE DELL ALUNNO CON HANDICAP AI FINI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA

ALUNNO CON DISABILITA NUOVE MODALITA DI ACCERTAMENTO PER L INDIVIDUAZIONE DELL ALUNNO CON HANDICAP AI FINI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA ALUNNO CON DISABILITA NUOVE MODALITA DI ACCERTAMENTO PER L INDIVIDUAZIONE DELL ALUNNO CON HANDICAP AI FINI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA FONTI NORMATIVE LEGGE 104/92 DPR 24 FEBBRAIO 1994 LEGGE 289/2002

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU

CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU 1 I Centri Bolle Blu rendono disponibile, diffondono e distribuiscono agli utenti e ai loro familiari materiale informativo riguardante il o ed il suo funzionamento: Carta

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)

REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) FASE 1 Accoglimento della domanda a. Accoglimento della domanda da parte del Distretto Socio Sanitario

Dettagli

Linee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese

Linee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese Linee di indirizzo per la redazione del Piano Sociale Integrato della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese 2014-2016 Premesse La Regione Liguria con la Deliberazione del Consiglio Regionale n.

Dettagli

Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori.

Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori. Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori. Il Mal.Ab. di Trieste Gruppo interistituzionale attivo dal 1998. Dal 2004 vi partecipano:

Dettagli

PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD

PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD Congresso PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD Una risposta alle criticità e ai bisogni inevasi Milano, novembre 2015 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLA RETE Azienda Ospedaliera

Dettagli

ADHD in Regione Emilia-Romagna

ADHD in Regione Emilia-Romagna ADHD in Regione Emilia-Romagna Milano, 14 dicembre 2016 Paolo Soli Regione Emilia-Romagna Con la collaborazione di Francesca Ciceri e Michela Cappai Dati Flusso SINPIAER Alessio Saponaro Utenza NPIA 2015

Dettagli

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria sanitaria 14 Maggio 2009- Roma Dr.ssa Maria M. Russo Direttore Programma di Psicologia AUSL Rimini 1 Riferimenti

Dettagli

Protocollo operativo per la collaborazione fra il Servizio Tutela Minori e la Neuropsichiatria Infantile dell A.O.V.V.

Protocollo operativo per la collaborazione fra il Servizio Tutela Minori e la Neuropsichiatria Infantile dell A.O.V.V. «Progetto sperimentale dei servizi per la tutela dei minori»negli ambiti della Provincia di Sondrio Protocollo operativo per la collaborazione fra il Servizio Tutela Minori e la Neuropsichiatria Infantile

Dettagli

IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE

IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE Gloria Tognetti & Barbara Pagni Coordinamento Gestionale e Pedagogico Zonale del Valdarno Inferiore La Conferenza, in raccordo agli indirizzi

Dettagli

Seduta del 2 L ma Approvazione del Protocollo per la gestione dell'equipe Territoriale Integrata Minori (ETIM).

Seduta del 2 L ma Approvazione del Protocollo per la gestione dell'equipe Territoriale Integrata Minori (ETIM). ASL Regione Lorn ba rdia Monza e Brianza Deliberazione n. _ ^ 1 8 1 Seduta del 2 L ma 2015 Approvazione del Protocollo per la gestione dell'equipe Territoriale Integrata Minori (ETIM). Il Direttore Generale

Dettagli

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata

Dettagli

I Disturbi dello Spettro Autistico

I Disturbi dello Spettro Autistico ASSESSORATO ALLA SANITA DIREZIONE SANITA Dott.ssa Maria MASPOLI I Disturbi dello Spettro Autistico dall Accordo Stato-Regioni ai Provvedimenti di indirizzo della Regione Piemonte L Accordo Stato Regioni

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)

Dettagli

Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell ASL n. 1 Sassari. Dipendenze Salute mentale. Salute mentale. Salute mentale

Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell ASL n. 1 Sassari. Dipendenze Salute mentale. Salute mentale. Salute mentale 1. Istituzione del DSMD Dipartimento di Salute Mentale e dell ASL n. 1 Sassari 2. Riqualificazione dell accoglienza e ampliamento della rete dei servizi di salute mentale e delle dipendenze 2.1. Nuova

Dettagli

PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE

PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE Allegato 2. Dipartimento di Salute Mentale e Unità Operativa Disabilità Età Adulta INTRODUZIONE Il protocollo muove dall esigenza di fornire alcune linee guida operative per

Dettagli

ATTUAZIONE. C.M. n. 22 del 26/08/2013 MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO INDICAZIONI NAZIONALI 2012 ACCORDO DI RETE. Nuovi Orizzonti

ATTUAZIONE. C.M. n. 22 del 26/08/2013 MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO INDICAZIONI NAZIONALI 2012 ACCORDO DI RETE. Nuovi Orizzonti ATTUAZIONE C.M. n. 22 del 26/08/2013 MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO INDICAZIONI NAZIONALI 2012 ACCORDO DI RETE Nuovi Orizzonti Anni Scolastici 2013,2014,2015 ACCORDO DI RETE NUOVI ORIZZONTI PREMESSA Visto l

Dettagli

Modalità organizzative e di funzionamento del Centro Regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente

Modalità organizzative e di funzionamento del Centro Regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente Allegato alla Delib.G.R. n. 44/36 del 22.9.2017 Modalità organizzative e di funzionamento del Centro Regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente 1/5 1. Razionale Il Centro

Dettagli

AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione)

AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione) Obiettivo AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione) Tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità psico-sanitaria, rafforzando le competenze

Dettagli

LINEE PROGRAMMATICHE CTRH MONZA EST

LINEE PROGRAMMATICHE CTRH MONZA EST LINEE PROGRAMMATICHE CTRH MONZA EST I Centri Territoriali Risorse per l Handicap trovano la loro ispirazione dalla storia del processo di integrazione scolastica delle persone con disabilità. Il C.T.R.H.

Dettagli

IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente

IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente Giovanni Guglielmi Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana U.O Medicina Preventiva del Lavoro (Dir.: Prof. Alfonso Cristaudo)

Dettagli

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014

CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014 Servizio Tutela Minori Tempestività CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014 + I casi valutati come urgenti dall equipe sono presi in carico entro 48 ore dalla segnalazione. intervento personalizzato

Dettagli

Coordinatore Sanitario Aziendale. Direttore Dipartimento Salute Mentale Dr. Antonio LORA

Coordinatore Sanitario Aziendale. Direttore Dipartimento Salute Mentale Dr. Antonio LORA Coordinatore Sanitario Aziendale Responsabile Area Dipartimentale Direttore Dipartimento Salute Mentale Dr. Antonio LORA Segreteria DSM S.S.D. Psicologia Dr. V. Rigamonti Area Sociale Dr.ssa D. Puccia

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA Allegato 2 PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA COMUNE DI DUINO AURISINA - AMBITO 1.1 COMUNE DI MUGGIA AMBITO

Dettagli

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all

Dettagli

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1 Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede

Dettagli

PAI Piano Annuale per l Inclusione Anno Scolastico 2015/2016 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PROMOZIONE DI BUONE PRASSI

PAI Piano Annuale per l Inclusione Anno Scolastico 2015/2016 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PROMOZIONE DI BUONE PRASSI MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO DI CURNO C.F. 95118930163 - Cod. Mecc. bgic84500a Via A. Piatti 5-24030 Mozzo (BG) 035/4376290-035/4371123 e-mail: bgic84500a@istruzione.it

Dettagli

Programma regionale Giuseppe Leggieri

Programma regionale Giuseppe Leggieri Programma regionale Giuseppe Leggieri Integrazione tra NPIA e pediatria I percorsi integrati per l adolescenza Luigi Gualtieri UONPIA Cesena I contesti Servizio Materno Infantile Pediatria di Comunità,

Dettagli

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano Tavola Rotonda Autismo 1 dicembre 2014 Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano Milano, 1 dicembre 2014 Progettualità a sostegno della famiglia e suoi componenti

Dettagli

3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 1.NUMERO AZIONE 20 2. TITOLO AZIONE Servizio di Accompagnamento Socio Educativo per minori 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell

Dettagli

Patto per il Welfare Monza e Brianza

Patto per il Welfare Monza e Brianza Patto per il Welfare Monza e Brianza Patto per il Welfare Monza e Brianza - la Provincia di Monza e Brianza - i 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza, rappresentati dai cinque Ambiti Territoriali

Dettagli

La continuità assistenziale

La continuità assistenziale Le reti oncologiche regionali Presente, problematiche e prospettive future La continuità assistenziale Giuseppe Nastasi U.O.C. Oncologia Medica A.O. Bolognini - Seriate (BG) Camera dei Deputati - Palazzo

Dettagli

STRUTTURE RESIDENZIALI

STRUTTURE RESIDENZIALI STRUTTURE RESIDENZIALI Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/10 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

Piano di formazione dei docenti sull integrazione degli alunni portatori di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Firenze

Piano di formazione dei docenti sull integrazione degli alunni portatori di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Firenze Piano di formazione dei docenti sull integrazione degli alunni portatori di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Firenze Gruppo di Lavoro FIRENZE NORD 1 QUESTIONARIO 1. Tipologia

Dettagli

REGOLAMENTO. Centro Territoriale Di Supporto Per Le Nuove Tecnologie e Disabilità

REGOLAMENTO. Centro Territoriale Di Supporto Per Le Nuove Tecnologie e Disabilità REGOLAMENTO Centro Territoriale Di Supporto Per Le Nuove Tecnologie e Disabilità ART: 1 Costituzione del CTS ART: 2 Finalità ART: 3 Compiti del CTS ART: 4 Destinatari ART: 5 Sede ART: 6 Organigramma ART:

Dettagli

DIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013

DIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 DIREZIONE SOCIALE DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 Premessa Vista la normativa della Regione Lombardia: DGR X/116 del 14/05/2013: Determinazione in ordine all istituzione

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre

Dettagli

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I A.G.C. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo - Deliberazione n. 1317 del 31 luglio 2009 Organizzazione dei Servizi di Segretariato sociale e Porta Unica di Accesso-

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Settore Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PROGRAMMA DI SCREENING PER IL CARCINOMA CERVICO-VAGINALE Anno 2009

Dettagli

Il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali: un opportunità per le Aziende Sanitarie della Regione Toscana

Il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali: un opportunità per le Aziende Sanitarie della Regione Toscana Il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali: un opportunità per le Aziende Sanitarie della Regione Toscana II Convegno Nazionale Medico Cura Te Stesso Milano 4 e 5 Marzo 2011 Il CRCR

Dettagli

GOVERNANCE ORGANIZZATIVA

GOVERNANCE ORGANIZZATIVA GOVERNANCE ORGANIZZATIVA 1. Quale modello di governance per l impresa sociale: processi, strutture e ruoli Gli obiettivi strategici della proposta Tre sono le grandi direttrici da seguire per progettare

Dettagli

La Rete regionale dei Centri ADHD: una integrazione ospedale-territorio

La Rete regionale dei Centri ADHD: una integrazione ospedale-territorio La Rete regionale dei Centri ADHD: una integrazione ospedale-territorio Dante Besana Direttore SOC di NPI - ASO di Alessandria Convegno Dalla Parte del Bambino Milano 6 marzo 2009 AIFA - AGENZIA ITALIANA

Dettagli

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

PAI (Piano Annuale per l Inclusione)

PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ALLEGATO 4: PAI PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ISTITUTO COMPRENSIVO VIA P. STABILINI Via Pasquale Stabilini 19 00173 Roma Tel. 0672970371; tel. e fax: 067221968; C.F. 97712510581 cod. mecc. RMIC8GA002

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA AZIENDA USL RM E DISTRETTO 17 DISTRETTO 18 DISTRETTO 19 DISTRETTO 20. UOC TSMREE e DA ROMA CAPITALE

PROTOCOLLO D INTESA AZIENDA USL RM E DISTRETTO 17 DISTRETTO 18 DISTRETTO 19 DISTRETTO 20. UOC TSMREE e DA ROMA CAPITALE RETI SCOLASTICHE MUNICIPI I(ex XVII) - XIII(ex XVIII) XIV(ex XIX) - XV(ex XX) Municipio Roma I (ex XVII) Municipio Roma XIII (ex XVIII) Municipio Roma XIV (ex XIX) Municipio Roma XV (ex XX) Dipartimento

Dettagli

PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI ( )

PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI ( ) PROVINCIA DI MANTOVA Settore risorse culturali e turistiche, lavoro, sviluppo della persona e delle comunità. PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI (2014-2016)

Dettagli

Centro Samarotto. Guida ai Servizi

Centro Samarotto. Guida ai Servizi Centro Samarotto Centro per lo sviluppo della Comunicazione e della Relazione per l Autismo e i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo Guida ai Servizi Il Centro Samarotto è una Struttura di riferimento

Dettagli

ITALIANO -madrelingua INGLESE livello base

ITALIANO -madrelingua INGLESE livello base MODELLO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome GIRARDI CARLA Data di nascita 29 APRILE 1959 Qualifica PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA Amministrazione Incarico attuale DIRIGENTE PSICOLOGO Numero telefonico

Dettagli

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI PADOVA PROVINCIA DI ROVIGO

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI PADOVA PROVINCIA DI ROVIGO Equipe Specialistica Interprovinciale di Protezione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e delle loro famiglie I GIRASOLI Ulss 16 Padova Avvio il 15/1/24 come centro per le provincie

Dettagli

REGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento

REGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento REGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente Regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze,

Dettagli

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle

Dettagli

SCHEDA DI MONITORAGGIO

SCHEDA DI MONITORAGGIO SCHEDA DI L.r. 8/2005 - Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 Dati identificativi del progetto Ente titolare del progetto: Associazione Carcere Territorio Bergamo Data convenzione con ASL: 10/06/2014

Dettagli

Protocollo Operativo

Protocollo Operativo Protocollo Operativo Oggetto e Finalità del Protocollo Il presente protocollo operativo ha come oggetto la definizione di modalità organizzative e gestionali, concordate tra le parti, per il raggiungimento

Dettagli

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

Progetto Libere di parlare

Progetto Libere di parlare Procedura per la gestione di fenomeni di violenza e maltrattamento in ambito familiare, a danno di adulti/minori afferenti al dea ospedale San Pietro Fatebenefratelli Progetto Libere di parlare (N.B.:

Dettagli

Regolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI)

Regolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) Ai sensi della C. M. n. 8 del 06 marzo 2013 Approvato dal Consiglio di Istituto in data 16 giugno 2015 GRUPPO DI

Dettagli

Assistente Sociale Specialista Comune di Melzo Responsabile Settore Servizi alla Persona

Assistente Sociale Specialista Comune di Melzo Responsabile Settore Servizi alla Persona C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Lorena Trabattoni Data di nascita 2.10.1961 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio Fax dell ufficio E-mail istituzionale

Dettagli

Riunioni di famiglia e approccio dialogico: modelli innovativi d intervento con le famiglie e con le scuole

Riunioni di famiglia e approccio dialogico: modelli innovativi d intervento con le famiglie e con le scuole Riunioni di famiglia e approccio dialogico: modelli innovativi d intervento con le famiglie e con le scuole Ricerca - Azione Public Service as Coaching Service L approccio Dialogico del Coaching a supporto

Dettagli

FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA

FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA Pagina 1 di 5 FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL N. Revisione Data Motivo della revisione Redatto Verificato Approvato 0 20/03/2013 Direttore Dipartimento Emergenza Urgenza Ufficio Processi e Accreditamento

Dettagli

Il bando della PDCM. Dipartimento per le Pari Opportunità. Staff di Direzione e Comunicazione Sociale - Comune di Monza

Il bando della PDCM. Dipartimento per le Pari Opportunità. Staff di Direzione e Comunicazione Sociale - Comune di Monza Il progetto Il bando della PDCM Dipartimento per le Pari Opportunità Obbiettivi strategici: promuovere ed incentivare un approccio programmato e di sistema nel settore della prevenzione e del contrasto

Dettagli

COMUNE DI BIASSONO Via San Martino 9 20853 (MB) COPIA www.biassono.org

COMUNE DI BIASSONO Via San Martino 9 20853 (MB) COPIA www.biassono.org COMUNE DI BIASSONO Via San Martino 9 20853 (MB) COPIA www.biassono.org SERVIZIO UFFICIO DI PIANO PROPONENTE: UFFICIO DI PIANO DETERMINAZIONE N. 506 DEL 31/12/2012 OGGETTO: IMPEGNO DI SPESA PER SERVIZIO

Dettagli

NON ESITARE!!! CONTATTACI

NON ESITARE!!! CONTATTACI NON ESITARE!!! CONTATTACI PUNTO UNICO DI ACCOGLIENZA c/o CONSULTORIO ADOLESCENTI Via del Terminillo 42 - Blocco 5 Tel. 0746.279400 Attivo il martedì in orario 09:00 13:00 *** *** *** (Immagini tratte dal

Dettagli

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative

Dettagli

Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI

Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi 1 V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI LA FINALITÀ Il Centro Clinico Polivalente V.A.T.M.A., è finanziato dal Dipartimento

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta

Dettagli

Interrelazione tra Ministero Conferenza Stato - Regioni Regioni e ASL

Interrelazione tra Ministero Conferenza Stato - Regioni Regioni e ASL Interrelazione tra Ministero Conferenza Stato - Regioni Regioni e ASL Emanuela Balocchini Settore Servizi di Prevenzione in Sanità Pubblica e Veterinaria Regione Toscana Interrelazione tra Stato e Regioni

Dettagli

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE

Dettagli

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome ELISA ZULLINI Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità Italiana Data di nascita 27/01/72 elisazullini@promo.it

Dettagli

Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi

Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. x Progetto di durata triennale AMBITO TERRITORIALE N. 2: Comuni di Acquaviva

Dettagli

DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF

DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF AREA INDICATORI di COMPETENZA DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF EVIDENZE E RISCONTRI PESO A A1 Qualità dell insegnamento 1. Innova la propria

Dettagli

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI ROVIGO

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI ROVIGO Equipe Specialistica Interprovinciale di Protezione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e delle loro famiglie I GIRASOLI Ulss 16 Padova Avvio il 1/1/24 come centro per le provincie

Dettagli

Alunni Diversamente Abili (DVA)

Alunni Diversamente Abili (DVA) Alunni Diversamente Abili (DVA) Protocollo per l inclusione degli studenti diversamente abili Finalità: garantire il diritto all istruzione e i necessari supporti agli alunni; inserire gli alunni diversamente

Dettagli

A tal fine tra i Comuni di Bergamo, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone e l ASL di Bergamo si conviene e si pattuisce quanto segue:

A tal fine tra i Comuni di Bergamo, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone e l ASL di Bergamo si conviene e si pattuisce quanto segue: PROTOCOLLO OPERATIVO PER LE MODALITA DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE E PER LA GESTIONE DELLE FUNZIONI DI TUTELA MINORI TRA IL COMUNE DI BERGAMO, I COMUNI ASSOCIATI E L ASL DI BERGAMO Premesso

Dettagli

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180

Dettagli

PROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche

PROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO PROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche DOCUMENTAZIONE E MATERIALI PRODOTTI DURANTE L ANNO SCOLASTICO 2007-08 LA SCUOLA E L EXTRASCUOLA con per IL DISAGIO BATTERE Funzione

Dettagli

Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE

Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE Questionario A Come giudichi questa esperienza formativa? abbastanza utile 38% altro inutile Efficace 62% Efficace abbastanza utile

Dettagli

C U R R I C U L U M V I T A E

C U R R I C U L U M V I T A E C U R R I C U L U M V I T A E DI C R I S T I A N A A L E S S I A G U I D O INFORMAZIONI PERSONALI Nome e Cognome Codice Fiscale Data di nascita 09/01/1975 Nazionalità Indirizzo Cristiana Alessia Guido

Dettagli

INFORMAZIONI PERSONALI ALESSANDRO ANELLI. Italiana ESPERIENZA LAVORATIVA. Nome Indirizzo Telefono Fax . Nazionalità.

INFORMAZIONI PERSONALI ALESSANDRO ANELLI. Italiana ESPERIENZA LAVORATIVA. Nome Indirizzo Telefono Fax  . Nazionalità. F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail ALESSANDRO ANELLI Nazionalità Italiana Data di nascita ESPERIENZA LAVORATIVA

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli