IL D.lgs 231/2001 I REATI I RISCHI I COMPORTAMENTI
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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO IL D.lgs 231/2001 I REATI I RISCHI I COMPORTAMENTI Il sistema disciplinare nel rapporto di lavoro Dr. Giovanni Francesco Cassano Milano, 15 gennaio 2015
2 SOGGETTI INTERESSATI AL D.lgs Titolo della diapositiva 231/2001 La normativa si applica ai sensi dell art. 1 a tutti gli enti forniti di personalità giuridica: 1. Enti ed associazioni forniti di personalità giuridica ; 2. Società di capitali e di persone, anche se partecipate dallo Stato, le società estere con sede secondaria nel territorio dello Stato, le società sportive, le società semplici, le snc, le S.a.s. e le società di fatto(irregolari); 3. Società cooperative; 4. Comitati ed associazioni prive di personalità giuridica; 5. Enti pubblici economici; 6. Enti privati concessionari di un pubblico servizio; 7. Associazioni(riconosciute e non riconosciute) e fondazioni. 2
3 Soggetti esclusi per previsione normativa Stato; Enti pubblici territoriali; Altri enti pubblici non economici; Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale(es. partiti politici ed associazioni sindacali) Soggetti potenzialmente esclusi: Associazioni in partecipazione; Trust e società c.d. apparenti; L eredità giacente; Il fondo patrimoniale tra coniugi; i condomini 3
4 Identificazione della responsabilità Responsabilità penale dell Ente: risponde autonomamente, sempre, del reato commesso dalla persona fisica anche quando quest ultima non sia identificabile o non sia imputabile; Cass /2010, l Ente risponde per fatto proprio, senza coinvolgere il principio costituzionale del divieto di responsabilità penale per fatto altrui(art. 27 Cost.). Responsabilità penale della persona fisica 4
5 Reati in evidenza - REATI CONTRO IL PATRIMONIO MEDIANTE FRODE - REATI TRANSNAZIONALI PER SPECIFICI EVENTI - REATI DI TERRORISMO - REATI CONTRO IL PATRIMONIO E LA FEDE PUBBLICA - REATI FINANZIARI - REATI SOCIETARI - REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - REATI CONTRO LA PERSONALITA INDIVIDUALE E CONTRO L INCOLUMITA INDIVIDUALE - FRODE INFORMATICA IN DANNO DELLO STATO O DI ALTRO ENTE PUBBLICO - REATI IN VIOLAZIONE DELLE NORME DI IGIENE E SICUREZZA NEL LUOGO DI LAVORO - REATI IN VIOLAZIONE DEI DIRITTI DI AUTORE - REATI AMBIENTALI - REATI A SEGUITO DI IMPIEGO DI CITTADINI DI Paesi terzi il cui soggiorno è irregolari - ABUSI DI MERCATI 5
6 Causale della responsabilità dell Ente VANTAGGIO ECONOMICO INGIUSTO PROFITTO 6
7 Soggetti autori del reato Soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione, direzione, gestione o controllo; Soggetti sottoposti alla direzione o vigilanza di chi agisce o controlla l ente e dunque dipendenti (subordinati o parasubordinati) Soggetti partner autonomi esterni(es. agenti, concessionari di vendita, consulenti con rapporti contrattuali con la società 7
8 SISTEMA SANZIONATORIO PREVISTO DALLA NORMA PECUNIARIE(si applicano sempre, la misura varia in base ad un duplice criterio: numero quote, valore per quota). Il valore delle quota è fissato sulla base delle condizioni economiche e patrimoniali della società/ente INTERDITTIVE minimo tre mesi, massimo due anni: 1. Sospensione o revoca delle autorizzazione, licenze o concessioni correlate all attività illecita 2. Divieto di contratto con pubbliche amministrazioni 3. Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli già concessi; CONFISCA: prevista nella sentenza di condanna PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA: quando è prevista l interdizione 8
9 Modello 231 e comunicazione Il ruolo della formazione del personale appare centrale(l importanza delle deleghe e delle funzioni); La comunicazione(creazione del valore culturale del rispetto delle leggi e dei diritti); L aggiornamento su nuove procedure e rischi; La verifica del rispetto dei contenuti del modello(controllo documentale, controllo comportamentale); La procedura sanzionatoria per i comportamenti non corretti, prima che diventino reati; 9
10 Modello 231 e CODICE ETICO PREVISIONE DI UN CODICE ETICO CHE : Definisca le situazioni rilevanti Stabilisca i principi di comportamento Indichi i tempi e modi della formazione Renda esplicite le violazioni e le conseguenti sanzioni sanzioni 10
11 PROCEDURA DISCIPLINARE AZIENDALE ELEMENTI FONDAMENTALI CONTESTAZIONE ADDEBITO: attività autonoma rispetto al procedimento penale e amministrativo elementi fondamentali: A) immediatezza, B) non genericità CONCESSIONE TERMINI A DIFESA(5 giorni dalla contestazione) VALUTAZIONE GIUSTIFICAZIONI IRROGAZIONE SANZIONI APPLICAZIONE SANZIONI 11
12 SISTEMA DISCIPLINARE APPLICABILITA DELLO STATUTO DEI LAVORATORI AI RAPPORTI DI LAVORO IL DIRIGENTE: 1. Apicale 2. Non apicale Applicazione dell art. 7 commi 2 e 3 della legge 300/70 a tutte le tipologie di dirigenti. 12
13 SISTEMA DISCIPLINARE ELEMENTI RILEVANTI 1. LA CONDOTTA: VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SOGGETTIVO: DOLO, COLPA GRAVE, NEGLIGENZA ED IMPERIZIA) 2. IDENTIFICAZIONE DEGLI OBBLIGHI VIOLATI 3. DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RESPONSABILITA GERARCHICA E/O TECNICA 4. EVENTUALE CONDIVISIONE DI RESPONSABILITA 5. STORIA LAVORATIVA DEL SOGGETTO(PRECEDENTI DISCIPLINARI, VALUTAZIONE DELLA PROFESSIONALITA ) 13
14 REGIME SANZIONATORIO PER LA FIGURA DIRIGENZIALE NATURA DELLE SANZIONI 1. CONSERVATIVE 2. ESPULSIVE PREVISIONE CONTRATTUALE C.C.N.L. PREVISIONE EXTRA CONTRATTUALI DERIVANTI DAL MODELLO ORGANIZZATIVO, REGOLAMENTO. REGIME SANZIONATORIO E PUBBLICITA 1. SE PRESENTE IL REGOLAMENTO AZIENDALE 2. AFFISSE (ART. 7 CO,1, Legge 300/70) 14
15 RIEPILOGO MODELLO INFORMAZIONE FORMAZIONE CONTROLLO PROCEDURA DISCIPLINARE SANZIONI 15
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