ENERGIA ELETTRICA IN FINLANDIA: UN MODELLO PER IL FUTURO DEL NUCLEARE.

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1 ENERGIA ELETTRICA IN FINLANDIA: UN MODELLO PER IL FUTURO DEL NUCLEARE. Rapporto sulla visita tecnica effettuata dal Comitato degli Esperti nell'ambito dell'iniziativa energia nucleare per l'italia MILANO MAGGIO 2008

2 Redazione a cura di: Silvio Bosetti - Fondazione Energy Lab Marco Ricotti - Politecnico di Milano Andrea Villa - Università Bicocca Milano Coordinamento Editoriale: Angela Casertano Giuliana Marelli Informazioni raccolte nel corso della visita Helsinki e Olkiluoto maggio 2008 Si ringraziano: Per le visite ed i sopralluoghi tecnici TVO TEOLLISUUDEN VOIMA OY FENNOVOIMA Oy PÖYRY Per i contatti Alessandro Clerici - Word Energy Congress Antonio Nodari - PÖYRY Per la progettazione della visita Rigela Ndreko Alessandro Gualerni

3 INDICE 1. ASPETTI RILEVANTI DEL MODELLO FINLANDESE 4 2. ENERGIA IN FINLANDIA 6 3. PERCORSO AUTORIZZATIVO E RUOLO DELLE ISTITUZIONI GLI IMPIANTI: LA CENTRALE DI OLKILUOTO E LO STOCCAGGIO DI ONKALO IL MODELLO CONSORTILE: I CASI POHJOLAN, TVO E FENNOVOIMA 27 Appendice LA FINLANDIA: SCHEDA PAESE 32 GLOSSARIO 39 PROGRAMMA DELLA DELEGAZIONE TECNICA DELLA FONDAZIONE ENERGY LAB 40 INDIRIZZI E RIFERIMENTI 41 1

4 1. ASPETTI RILEVANTI DEL MODELLO FINLANDESE d'azione per l'energia ed al suo interno prevedere un ritorno dell'energia nucleare nel nostro paese. A tale scopo, si è ritenuto interessante il confronto con le scelte e i comportamenti di altre nazioni. In particolare si è cercato di individuare quelle esperienze nel settore della produzione di energia da fonte nucleare che maggiormente tenessero in considerazione la pluralità dei fattori che comporta questa complessa decisione: il quadro legislativo, le Fig 1: Delegazione EnergyLab Il settore della produzione di energia elettrica, in Italia come nel resto del continente, si trova nella necessità di valutare, con molta attenzione in tempi stretti, l'utilizzo della fonte elettronucleare, ricercando un mix equilibrato con il gas naturale, le fonti rinnovabili e il carbone. All'interno di questo scenario, a partire dal gennaio 2008, la Fondazione Energy Lab, con il sostegno dei propri soci, ha avviato una serie di iniziative di approfondimento utili alla stesura di un piano alternative tecnologiche, i percorsi autorizzativi, la gestione dei rischi per la sicurezza, il rispetto del territorio e dell'ambiente, la tutela della salute della popolazione, la gestione dei rifiuti nucleari, la formazione delle competenze. L'esempio della Finlandia rappresenta un caso di sicuro interesse: infatti dal 2002 in Finlandia sono in corso ingenti investimenti e altri ne sono pianificati. Una delegazione di esperti della Fondazione ha pertanto voluto approfondire questa esperienza, progettando ed effettuando una visita a Helsinki e agli impianti situati nell'isola di Olkiluoto. La visita è 2

5 stata l'occasione per apprendere e approfondire numerosi aspetti tecnici. Questo Rapporto riassume alcuni degli elementi più significativi di quello che abbiamo potuto osservare; la grande disponibilità dei manager delle imprese finlandesi ci ha consentito di approfondire alcuni aspetti e verificare come il sistema organizzativo sia ben consolidato, assolutamente attento alle complessità e come ha affrontato e risolto ogni aspetto giuridico, sociale e tecnico. Molti altri fattori si sono rivelati per noi una novità che necessita di ulteriore approfondimenti. In particolare la Delegazione non ha avuto incontri presso gli enti per la Sicurezza o con le Istituzioni: questi apetti potranno essere oggetto di un auspicato successivo confronto. Una discreta riservatezza abbiamo registrato sul lato dei dati economici per quanto riguarda gli investimenti degli impianti in fase di realizzazione. Le cifre sono a noi note in termini indicativi. Quello che si può notare è che in Finlandia tutti i costi sono considerati a carico degli investitori, comprese le soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti e il decommissioning degli impianti alla fine della loro vita utile. Il costo attuale della produzione elettrica con impianti nucleari è, in Finlandia, vantaggioso e competitivo: dall'esame dei Bilanci Finanziari della Fig 2: Impianto nucleare di Olkiluoto società TVO si desume che l'attuale modalità di produzione ha costi assai contenuti. Un altro dei fattori distintivi del caso Finlandia è il modello economico e industriale, che si rifà al cosiddetto principio Mankala ovvero la costituzione di società a forma consortile senza scopo di lucro: un modello che dovrebbe essere attentamente analizzato per valutarne l'attuazione anche nel nostro Paese. L'esperienza del paese scandinavo è quindi da considerare in vista della nuova scelta di utilizzo della fonte nucleare anche in Italia, sulla base delle seguenti considerazioni: La valutazione politica e istituzionale è attenta e aperta al confronto: mantiene stabile il suo ruolo di supervisione e controllo senza rimettere in con- 3

6 striali (soprattutto le industrie della carta e del legno) e le aziende locali municipalizzate (quelle che distribuiscono l'elettricità nelle città). Con questo approccio, la realizzazione dell'impianto è stata finanziata da banche e istituti di credito fino all'80% con tassi di interesse assolutamente adeguati a consentire il successo finanziario dell'operazione. Siamo di fronte a un sistema paese che nel comparto della produzione di energia elettrica dimostra all'europa intera un approccio interessante e ricco di risultati positivi, nel rispetto dell'ambiente, delle esigenze economiche, dell'attenzione alle dinamiche sociali e sostenibilità per il futuro. tinua discussione il benestare agli impianti e agli investimenti. Un quadro legislativo e regolatorio stabile è condizione necessaria per decidere di investire in centrali di questo tipo. Il problema dei rifiuti (scorie) è affrontato e risolto nel suo insieme: con una caverna di stoccaggio già completata e funzionante per il primo periodo di ricovero e una seconda in fase di realizzazione a oltre 500 metri di profondità per lo stoccaggio definitivo, che sarà pronta dal La tecnologia e le dimensioni dell'impianto di Olkiluoto 3 e quelli che sono in fase di programmazione sono di nuova concezione, sia per gli elevati livelli ed parametri di sicurezza che per le prestazioni dell'impianto. Realizzare una centrale nucleare è un'impresa ingegneristica di grande valore: nella visita sul posto i tecnici del settore sono colpiti, più che dal reattore, dalla complessità e organizzazione del cantiere e dalle grandezze incredibili di un'unica turbina da 1600 MW, una macchina di precisione eccezionale pur con dimensioni gigantesche. Il modello economico dei consorzi (proprietari e gestori dell'impianto) è riconosciuto e replicato: sono Enti No profit, con un socio di maggioranza e di riferimento (una Utility di grandi dimensioni) che convive perfettamente con gli associati indu- 4

7 2. ENERGIA IN FINLANDIA Fabbisogno di elettricità Nel contesto dei paesi europei, la Finlandia registra un elevato consumo di energia pro-capite annuo, pari a kwh: in una nazione con 5,3 milioni di abitanti, i consumi hanno superato i 90,3 TWh annui complessivi. Tutto ciò con una significativa crescita negli ultimi venti anni, se solo si pensa che nel 1985 il fabbisogno superava di poco i 50 TWh! In termini di potenza il picco del fabbisogno è superiore ai MW. La previsione governativa sui consumi ipotizza che verranno superati i 100 TWh nei consumi entro i prossimi dieci anni. Questi livelli sono dovuti alla presenza di grandi industrie, in particolare nel comparto delle aziende forestali che comprende il maggior numero di imprese, ossia quelle dedite alla produzione di carta, cellulosa, legname, industrie che richiedono molta energia per la produzione. L'industria registra ben più della metà dei consumi di elettricità (55%) mentre gli usi civili sono all'incirca del 25% e i servizi poco meno del 20%; le perdite di sistema sono considerate attorno al 5%. La liberalizzazione del mercato è stata avviata alla fine degli anni '90 (1997), poco prima che in Italia. La Electricity Market Act legge sul mercato elettrico, ha introdotto come in tutta Europa una grande modifica del sistema per gli oltre 3 milioni di consumatori finlandesi. Lo scorso anno la Finlandia ha importato ben il 13,9% dell'energia consumata. In questo contesto la Finlandia ha via via investito per ridurre la dipendenza energetica dai Paesi confinanti, anche se sono in fase di valutazione le reti di interconnessione con la contigua regione settentrionale della Russia. Le alternative, in un paese molto attento alla riduzione delle immissioni di CO2, in fase di abbandono del carbone, esaurite le potenzialità nel comparto idroelettrico, restano l'aumento di produzione con gas naturale, i biocombustibili e gli impianti nucleari. 5

8 La potenza installata degli impianti operativi è di circa MW. La produzione nazionale copre l'86% del fabbisogno. Gran parte dell'energia viene prodotta tramite la Fig.3: Proiezioni sui consumi elettrici cogenerazione, sia industriale (13,3%) che asservita al teleriscaldamento nelle città (16,1%). Le centrali con ciclo a vapore coprono il 16% della produzione, mentre le idroelettriche arrivano al 15,5%. Da una ventina di anni la fonte maggiore è quella degli impianti elettronucleari, che ha rag- Fig.4: Produzione di energia per fonte giunto, nel 2007, poco meno del 25%. Electricity District heat Industrial heat Total fuels used 1) TWh TWh TWh PJ Separate production of electricity Hydro power Wind power Nuclear power Condensate power 2) Total Combined heat and power production Separate heat production Total Tabella 1: Produzione di elettricità e calore (2006) Fig. 5: Localizzazione impianti 6

9 Le imprese elettriche La POHJOLAN VOIMA è una società privata posseduta da compagnie del settore elettrico il cui obiettivo è quello di produrre e consegnare energia al puro costo ai propri soci. Fu costituita nel 1943 per realizzare e gestire nuovi impianti di produzione di energia da produttori locali che avviarono un piano per realizzare centrali di grandi dimensioni e suddividersi tra loro l'energia prodotta senza profitti aggiuntivi. La prima centrale termoelettrica fu avviata nel La Pohiolan decise di entrare poi nel settore nucleare e a tale scopo costituì la TVO (Teollisuuden Voima) di cui è tuttora il socio principale: le società producono energia per i propri soci, e come si dirà poi in seguito, si tratta di una forma societaria particolarmente interessante per assumere iniziative ingenti di investimento Sono oltre centoventi le imprese concessionarie per la produzione e distribuzione di elettricità e sono censiti oltre cinquecento siti di produzione. Il mercato della produzione di energia elettrica, nonostante questi numeri così alti è dominato da due operatori decisamente maggiori: la FORTUM con oltre il 40% dei volumi prodotti, e POHIOLAN VOIMA che dispone del 20% del mercato. La FORTUM è l'impresa leader nell'area scandinava e nella zona dei Paesi Baltici e opera nell'intiera filiera elettrica, dalla produzione alla distribuzione fino alla vendita. Fino al 2005 la società operava anche nel settore dell'olio, questa attività è poi stata ceduta alla NESTE OIL Co. con le raffinerie e l'intero mercato scandinavo. La società è rimasta nel settore energetico sopratutto con la cogenerazione e la produzione nucleare: oltre che proprietaria degli impianti di LOVIISA è azionista anche dell'impianto di Olkiluoto. La società è stata collocata nel mercato borsistico nel 1998, ma lo Stato resta tuttora proprietario del 60% del capitale. Con un fatturato superiore ai 4 miliardi di euro, commercializza 50 TWh annui e occupa circa dipendenti. Fig. 10 : Fatti di rilievo della Pohiolan Voima 7

10 dalla FORTUM, con un fatturato annuo di circa 20 milioni di euro e non più di quaranta dipendenti; la sede si trova nei pressi dell'isola di Olkiluoto stessa. Nel settore della vendita sono attive circa settanta società, la maggior parte delle quali era già presente, nella precedente struttura di mercato dominata dalle società municipali locali. quali quelle del settore nucleare.. La POSIJVA OJ è la società responsabile della gestione dei rifiuti nucleari. Infatti, tra le attività esercitate e la gestione completa delle scorie. La società è in rete con Istituti e società estere che operano nel medesimo campo: in collaborazione con le Università locali sviluppa la ricerca sul tema scorie. La Società è posseduta al 60% dalla TVO e al 40% La FORTUM ha iniziato a occuparsi del mercato elettrico finale solo dopo la liberalizzazione e a partire dal Anche due imprese straniere si sono affacciate sul mercato finale negli ultimi anni: la svedese FATTENVAL e la tedesca EON. Occorre annotare come non sia necessaria una apposita licenza dell'autorità di mercato per poter operare nella commercializzazione dell'elettricità. 8

11 La produzione di energia elettrica tramite impianti nucleari Il settore della produzione di energia finlandese da fonte nucleare registra la presenza di quattro centrali con una potenza installata di circa 2700 MW, che hanno prodotto 22 miliardi di kwh nel 2006, più di un quarto dell'elettricità del paese. Le centrali sono suddivise equamente tra due Fig. 6: Ubicazione di Olkiluoto e Loviisa imprese: la Teollisuuden Voima Oy (TVO), che gestisce le centrali di Olkiluoto 1 e 2, e la Fortum Power Oy, che fa funzionare quelle di Loviisa 1 e 2. Tipologia MWe attuali Inizio Termine (passati) operazioni della licenza Loviisa 1 VVER Loviisa 2 VVER Olkiluoto 1 BWR 860 (690) Olkiluoto 2 BWR 860 (690) Totale 2696 Tabella 2: Dati impianti Loviisa 1,2 e Olkiluoto 1,2 Fig. 7: Impianto Olkiluoto Fig. 8: Impianto Loviisa 9

12 I reattori finlandesi sono sempre stati presi come esempio di macchine affidabili e ben gestite, mostrando sin dagli anni '90 i maggiori fattori di carico e disponibilità tra tutti i reattori funzionanti al mondo. Anche oggi, i loro fattori di carico rimangono attorno al 95%, tra i più alti al mondo. I sistemi di sicurezza per ciascuna unità sono organizzati in quattro sistemi separati e ridondanti. Il sistema di ricircolazione dell'acqua di raffreddamento primaria prevede la soluzione con pompe direttamente collegate al fondo del recipiente in pressione, la più avanzata attualmente impiegata nei reattori BWR, che consente di evitare la presenza di tubazioni primarie che attraversano il recipiente in pressione e di pompe esterne, migliorando così le caratteristiche di sicurezza. Le quattro centrali sono state potenziate e oggetto di investimenti con manutenzioni straordinarie che hanno permesso l'estensione del periodo di attività, ora pari a una media di sessanta anni, della capacità produttiva (+26%) e della capacità disponibile (94%). Questi miglioramenti continueranno anche negli anni a venire. Entrambi gli impianti della Fortum a Loviisa sono state potenziate da 465 MWe fino a 510 Mwe. Fig. 9: Schema del reattore BWR, del contenitore e dell'edificio Le due centrali hanno una estensione del periodo di attività pari a cinquanta anni benché inizialmente erano state autorizzate alla produzione dalla Radiation and Nuclear Safety Authority (STUK) solo per trenta anni. Dopo venti anni dalla produzione fu consigliata dalla STUK stessa l'estensione del periodo di attività e concessa a metà del Nel 1995 è stata poi creata la società Posiva Oy per il deposito del combustibile esausto, di cui sono proprietari per il 60% TVO e per il 40% Fortum. Posiva si occupa dello smaltimento del combustibi- 10

13 le esausto attraverso la costruzione e gestione di strutture apposite. La soluzione del final waste disposal implica l'incapsulamento del combustibile imprese stesse a essere responsabili e non l'azienda Povisa, la quale si occupa solo del combustibile esaurito. esausto in cilindri di alluminio a loro volta inseriti in celle coperte da uno strato di betonite. In caso di incidente le barre potranno essere estratte di nuovo La regolazione del mercato attraverso una metodologia particolarmente complessa e costosa. Il costo stimato per 2600 t di combustibile è 818 milioni di euro compreso il costo di costruzione pari a 228 milioni di euro. Oltre alla problematica del combustibile, il governo finlandese ha individuato anche la soluzione del decommissioning e della gestione dei rifiuti nucleari (scorie). È stato stimato che il costo per queste due attività è pari a 0,23 centesimi di euro/kwh (non scontati), In Finlandia è stata istituita il 1 giugno del 1995 l'autorità per il mercato dell'energia (EMV) in qualità di Ente esperto collegato al Ministero del Commercio e dell'industria, dal 2000 si occupa anche del mercato del gas naturale e dal 2004 dell'emission Trading (ETS), mercato delle emissioni di gas a effetto serra, istituito dalla Comunità Europea, come risposta all'applicazione del Protocollo di Kyoto. circa il 10% del costo di produzione, e quindi è stato deciso di riservare una parte del costo dell'energia prodotta dal nucleare a queste due attività. A Olkiluoto è presente dal 1992, un deposito sotterraneo per i rifiuti di bassa e media radioattività (ha richiesto tre anni di lavoro e 15 milioni di euro) e nel futuro potrà essere modificato per poter ospitare anche il decommissioning delle altre tre centrali. Strutture del tutto simili a quelle di Olkiluoto sono presenti anche a Loviisa dal Per i rifiuti di bassa e media radioattività, sono le Il principale compito della EMV è quello della supervisione delle regole di prezzo per le reti e per i servizi. L'Autorità promuove l'efficienza della competizione: elabora e pubblica in tempo reale gli andamenti dei prezzi al mercato. 11

14 Tabella 3 : Confronto dell'andamento dei prezzi dell'energia elettrica alle borse europee Come si può vedere da questa tabella di confronto, i valori dei prezzi di borsa nei paesi scandinavi sono i più bassi d'europa, indipendentemente dal valore del barile di petrolio. La Borsa Elettrica Finlandese (EL-EX) è stata costituita nel 1996 ed è entrata in azione nell'anno successivo, mentre fin dal '93 è operativo il Nordic Pool che gestisce il mercato dell'energia nei paesi scandinavi. La rete e le responsabilità del trasporto e della distribuzione dell'energia sono affidate alla FINGRID, che fu fondata nel e il Decreto Nuclear Energy (1988). Lo scopo di tale impianto normativo è in sostanza quello di regolare: la costruzione e la gestione operativa degli impianti nucleari, dove, si noti bene, si intende per impianti nucleari non solo quelli per la produzione di energia elettrica, ma anche i reattori per la ricerca e lo sviluppo, gli impianti per una completa eliminazione dei rifiuti nucleari, gli impianti utilizzati per la fabbricazione, la produzione, l uso, il trattamento o immagazzinamento di combustibile nucleare o rifiuti nucleari. Struttura legislativa e regolatoria nel settore nucleare L'attuale legislazione nucleare vigente in Finlandia si basa su due principali atti: il Nuclear Energy Act (1987) la proprietà, la fabbricazione, la produzione, il trasferimento, il trattamento, l'uso, l'immagazzinamento, il trasporto, l'esportazione e l'importazione dei combustibili nucleari e dei rifiuti nucleari come l'esportazione e l'importazione dei metalli e 12

15 concentrati di minerali contenenti uranio e torio. Consenso e accettazione del nucleare da parte della popolazione finlandese Nel 2003 il Nuclear Energy Act è stato modificato per consentire il finanziamento della ricerca sulla sicurezza del nucleare. L'obiettivo dell'emendamento è stato quello di mantenere un alto livello della ricerca sulla sicurezza nazionale e assicurare per un lungo periodo le competenze. Oltre ai programmi di ricerca nazionale stabiliti principalmente dal suddetto emendamento, le stesse Utilities nucleari e la Posiva Oy, società di gestione dei rifiuti nucleari, svolgono e finanziano progetti di ricerca e sviluppo per promuovere le loro stesse attività. Più della metà degli sforzi delle industrie nell'ambito della ricerca e sviluppo sono dedicati alla gestione dei rifiuti nucleari. Nell'ambito delle valutazioni sul mantenimento degli impianti nucleari è largamente tenuto in considerazione il consenso della popolazione. Il livello di accettazione è oggetto di monitoraggio dal 1982, con frequenza annuale e con una procedura di valutazione consolidata. Secondo la rilevazione (vedi figura), l'accettazione della produzione nucleare, ovvero una risposta positiva a questa tecnologia è cresciuta da un 20% del 1983 fino al 50% del 2006, mentre quella negativa è scesa da valori superiori al 40 % a valori inferiori al 20% nel medesimo anno. Nel 2007 un quotidiano di Helsinki ha commissionato a Gallup un'inchiesta i cui risultati indicano una accettazione favorevole del 58% della popolazione. Il territorio circostante la centrale di Olkiluoto sembra Fig. 11: Percentuale del grado di accettazione della produzione nucleare 13

16 apprezzare la presenza di un impianto: in particolare le Amministrazioni Comunali sottolineano che assicura lavoro agli abitanti. La cittadina più prossima è quella di Eurajoka con 6000 abitanti: di questi ben 500 lavorano per la TVO e la POSIVA. La licenza è assegnata dal Governo tramite il Ministero dell'economia; la supervisione del ciclo di gestione è garantita dalla Autorità per la sicurezza nucleare (STUK), mentre la gestione della cassa e dei fondi è affidata ad una apposita Agenzia, il Fondo di Stato per la gestione dei rifiuti nucleari. Organizzazione della gestione dei rifiuti nucleari Già dal 1983 è stato avviato il progetto per l'individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti nucleari. La società POSIVA è responsabile della gestione dei rifiuti nucleari. Ad essa si riferiscono entrambe le società produttrici di energia. L'indagine è stata completata nel 1992, e in collaborazione con le municipalità coinvolte, quattro siti sono stati esaminati nel dettaglio fino al Fig. 12: Gestione dei rifiuti nucleari 14

17 Sono stati realizzati e oggi sono attivi due depositi per i rifiuti di bassa e media intensità: quello di OLKILUOTO del 1992 e quello di LOVIISA del Nel 1999 Posiva ha proposto la localizzazione nell'isola di Olkiluoto anche per il deposito definitivo. Più avanti si dirà della soluzione progettuale avviata per il deposito definitivo di Onkalo. 15

18 3. PERCORSO AUTORIZZATIVO E RUOLO DELLE ISTITUZIONI Il sistema nucleare finlandese è stato profondamente modificato dal Nuclear Energy Act del A partire da questa data il Ministero dell'industria e del Commercio (KTM) ha la responsabilità di supervisione sulle operazioni nucleari e sul waste disposal. Per operare al meglio il Ministero è poi assistito dal Legge sull'energia nucleare (990/1987) e il successivo Decreto del Questi disposti conferiscono al Parlamento il potere di concedere o ratificare l'autorizzazione finale per il permesso di costruzione di una nuova centrale incluse le strutture per la collocazione definitiva delle scorie. Il Decreto stabilisce le procedure per l'assegnazione Advisory Committee on Nuclear Energy e delle licenze e le condizioni per gli usi dell'energia dall'advisory Committee on Radiation Protection. Oltre a queste strutture è presente lo STUK, Agenzia autonoma, la quale è responsabile per la regolazione e per le ispezioni ed è sotto la direzione del Ministero delle Politiche Sociali e della Salute nucleare, comprese le modalità di gestione dei rifiuti radioattivi: ogni produttore è infatti responsabile della sicurezza, della movimentazione e della logistica dei rifiuti e si assume tutti gli oneri economici ad essi collegati. Il produttore è inoltre responsabile dell'accantonamento delle somme finanziarie necessarie per la dismissione degli impianti. Il dettaglio dei requisiti per l'ottenimento delle licenze è stato redatto dalla Agenzia Nazionale per la sicurezza nucleare (STUK) che ha emesso oltre L' iter autorizzativo e le condizioni necessarie per la costruzione di un nuovo impianto nucleare sono definite nei due atti legislativi prima accennati: la settanta Direttive, raccolte nella Guida alla Regolazione (YVL). Sono oggetto di regolamentazione le seguenti otto aree: aspetti generali, sistemi, 16

19 serbatoi, opere civili, ausiliari e componentistica, materiali nucleari, protezione dalle radiazioni e gestione dei rifiuti radioattivi. Per quanto attiene alla responsabilità dei rischi nucleari, con un Atto del 1992 sulle Garanzie Nucleari (588/1994) vengono recepite le direttive della Convenzione di Parigi e il Protocollo di Vienna. L'atto è stato oggetto di modifica nel Il valore delle garanzie assicurative è stato esaminato in Parlamento nel La Autorizzazione Preliminare (Decision In Principle DiP). L'operatore presenta la richiesta al Governo per ottenere una autorizzazione preliminare alla costruzione e all'esercizio dell'impianto. 3. Le Dichiarazioni degli ENTI Il Governo richiede all'agenzia per la sicurezza nucleare (STUK) una prima valutazione sulla sicurezza; vengono interpellate le municipalità presenti nel territorio che è stato individuato come La legge sulla Valutazione dell'impatto Ambientale risale anch'essa al 1994 (468/1994): in analogia con quanto previsto in molti altri Stati europei descrive, per le infrastrutture che rientrano nei limiti delle prescrizioni, le caratteristiche del progetto e della documentazione necessaria per ottenere il benestare ambientale. sito; si richiedono esplicite dichiarazioni a diverse altre autorità ed Enti collegati. Il Ministero dell'industria e del Commercio è responsabile del coordinamento e della preparazione della istruttoria necessaria alla decisione da parte del Parlamento. 4. Ratifica del Parlamento Il Governo, dopo avere preso conoscenza della Di seguito vengono riepilogati i passi principali del percorso autorizzativo per un impianto nucleare, sia esso la centrale che il sito per lo smaltimento dei rifiuti. 1. La Valutazione di Impatto Ambientale. L'operatore richiedente effettua la valutazione di impatto ambientale e la sottopone agli Enti preposti. DiP, e in base alle dichiarazioni dei vari organismi interessati, valuta se la costruzione sia o non sia in linea con il benessere generale della società e la sottopone alla ratifica da parte del Parlamento. L'organo supremo può solo approvare o rifiutare, senza possibilità di apportare cambiamenti al progetto e alla conseguente decisione. Prima dell'autorizzazione per la costruzione della centrale deve essere fatta 17

20 anche la richiesta per la costruzione del sito di stoccaggio. 5. La Domanda per la costruzione L'operatore fa domanda nei tempi dovuti al Governo per l'autorizzazione alla costruzione. 6. La Domanda per l'esercizio L'operatore fa domanda per l'autorizzazione operativa. Il Governo decide infine se concedere la licenza di esercizio per un nuovo impianto. Il Nuclear Energy Act, oltre a definire i soggetti decisori, ha anche dato attuazione alle norme sulla rifiuti nucleari, che ricade sulle aziende operanti nel settore. Il programma finlandese di gestione dei rifiuti iniziò nel 1983 attraverso la costituzione di un fondo, sotto la direzione del Ministro dell'economia (pari a 1,4 miliardi di euro nel 2005). Nel 1994 un emendamento al Nuclear Act ha poi vietato l'import e l'export di rifiuti nucleari. Per tale ragione la società Fortum, che esportava i propri rifiuti per il riprocessamento, ha iniziato la costruzione di piscine per il deposito del combustibile esausto. responsabilità della gestione e smaltimento dei Fig. 13: Percorso autorizzativo 18

21 4. GLI IMPIANTI: LA CENTRALE DI OLKILUOTO E LO STOCCAGGIO DI ONKALO Gli impianti di Olkiluoto Nell'isola di Olkiluoto, situata nella Regione di Rauma, a 350km a ovest di Helsinki, si trovano le precedenti realizzazioni impiantistiche nucleari realizzate dalla TVO e sono in corso i nuovi progetti di reattori di 3^ generazione. Il sito di Olkiluoto presenta attualmente due unità in Fig. 14 : Le unità di Olkiluoto 1 e 2 iniziali trenta anni è stata estesa a sessanta anni, dopo aver subito una valutazione di sicurezza ogni dieci anni. TVO ora proporrà un progressivo aumento della potenza sino a giungere a 1000 MWe ciascuno, iniziando con la sostituzione delle turbine di bassa pressione nel periodo funzionamento, OL1 e OL2 e una in costruzione, OL3. Le due unità attive, possedute e gestite dal consorzio Teollisuuden Voima Oy (TVO), sono reattori del tipo Boiling Water Reactors (BWR) di 2^ Generazione, di progettazione e realizzazione svedese (AB Asea Atom). Come accaduto sovente nei reattori di 2^ generazione, anche i reattori finlandesi hanno subito nel tempo aumenti successivi di potenza. Il progetto per un quinto impianto Olkiluoto 1 e 2 sono stati avviati nel con taglia di 690 MWe (658 MWe netti): ora producono 870 MWe ciascuno (+26%) e la loro vita utile dagli Nel maggio 2002 il Parlamento finlandese votò (107 voti favorevoli, 92 contrari) l'approvazione della 19

22 costruzione della quinta centrale nucleare, dopo un intenso dibattito. Questa decisione aprì alla costruzione di un nuovo reattore nucleare in Europa e nel mondo occidentale dopo quasi venti anni. La proposta di realizzazione fatta da TVO era basata principalmente su criteri economici (basso costo kwh, bassa sensibilità alla variazione dei costi di combustibile) oltre che sui vantaggi in termini di sicurezza dell'approvvigionamento e compatibilità ambientale verso l'effetto serra. Le previsioni indicavano la necessità di nuova potenza installata per 7500 MWe in Finlandia entro il La Finlandia fa parte del sistema Nordico elettrico deregolato, che nel passato ha dovuto fronteggiare scarsità di energia specialmente negli anni poco piovosi. In figura n. 15 sono riportati i costi di generazione elettrica stimati nel I dati mostrano che il nucleare ha un costo capitale sensibilmente maggiore rispetto alle altre fonti fossili, ma i costi del combustibile sono molto inferiori, e, con fattori di carico superiori al 64%, (attualmente in Finlandia sono oltre il 90%) il nucleare è competitivo. Fig. 15: Valutazione e confronto dei costi di produzione del kwh elettrico effettuata dall'università di Lappeenranta nel 2002 Fig. 16: Impatto dei costi di combustibile sul costo di produzione del kwh elettrico (dati 2000) 20

23 Nell'agosto 2003 i dati stimavano in 2.37 centesimi di euro/kwh il nucleare, 2.81 centesimi di euro /kwh il carbone e 3.23 centesimi di euro/kwh il gas naturale. Per l'energia nucleare le stime erano effettuate sulla base di un fattore di carico del 91%, tasso di interesse del denaro al 5% e quaranta anni di vita utile per l'impianto nucleare. Con costi di emissione pari a 20 euro /t CO2, i costi di produzione dell'elettricità per carbone e gas naturale salivano rispettivamente a 4.43 e 3.92 centesimi di euro /kwh. Lo studio del 2000 quantificava anche la sensibilità dei costi di produzione di energia elettrica all'aumento del costo di combustibile, mostrando che per un raddoppio di tale costo l'elettricità da nucleare sarebbe aumentata del 9%, quella da carbone del 31% e quella da gas del 66%. termine, tre aziende sottomisero le proposte di fornitura: Framatome ANP (ora AREVA) per l'european Pressurised Water Reactor (EPR) da 1600 MWe e per l'swr-1000 (BWR) da 1200 MWe; General Electric per l'european Simplified Boiling Water Reactor (ESBWR) da 1390 MWe; Atomstroyexport per il VVER-91/99 da 1060 MWe. Al termine della gara la scelta cadde sull'epr, con un contratto di acquisto, al dicembre 2003, pari a circa 3,2 miliardi di euro. La costruzione è iniziata nel maggio Alcuni ritardi portano al 2011 quale ragionevole data per l'entrata in servizio della centrale. L'aumento dei costi dovuto ai ritardi, ai problemi tecnici e all'aumento dei costi delle materie prime particolarmente significativo negli ultimi due anni, verrà parzialmente sostenuto da TVO poiché il contratto prevedeva un limite collegato alla crescita dei costi correlati alla realizzazione. La nuova centrale Olkiluoto (OL3) Il sito prescelto per il nuovo impianto è stato quello di Olkiluoto, sfruttando così un'area già predisposta. Sei progetti di reattori furono sottoposti da TVO all'autorità di controllo: tre reattori pressurizzati (PWR, da USA, Francia-Germania, Russia) e tre bollenti (BWR, da USA-Giappone, Svezia, Germania), con taglie tra i 1000 e i 1550 MWe. Al Fig. 17 e 18: Gli edifici principali e pianta della centrale, con la responsabilità di realizzazione della parte nucleare e convenzionale. 21

24 Fig. 19: Schema del reattore EPR-Olkiluoto 3 Il reattore EPR è un progetto di 3^ Generazione e rappresenta l'evoluzione tecnologica dei reattori di tipo N4 francese e Convoi tedesco, già realizzati negli anni '80-'90. Si tratta di un PWR a quattro circuiti, di circa 4300 MW termici di potenza, che ha aumentato le capacità di scambio termico tra circuito primario e secondario, aumentando la portata di raffreddamento del primario e la superficie di scambio termico dei generatori di vapore. La sicurezza è assicurata da quattro sistemi ridondanti e separati, ciascuno sufficiente a raffreddare il combustibile nucleare in caso di incidente. La novità in termini di sicurezza è rappresentata dalla presenza del core catcher sotto il reattore, ovvero una struttura che servirebbe a disperdere e a raffreddare, una volta allagata, il combustibile fuso eventualmente fuoriuscito dal recipiente in pressione principale, in caso di grave incidente severo (mancato funzionamento contemporaneo dei quattro sistemi di sicurezza). Fig. 20: Schema del reattore EPR (1: sistemi di sicurezza, 2: reattore) Fig. 21: core catcher per la dispersione e il raffreddamento del combustibile fuso in caso di incidente 22

25 Fig. 22: Schema di Olkiluoto 3 Fig. 23: OL3 in costruzione 23

26 Olkiluoto: impianti per lo stoccaggio dei Rifiuti La singolarità del sito di Olkiluoto non è tale solo per la presenza di due reattori in esercizio e di un terzo in costruzione, primo da anni nel mondo occidentale, ma anche per la realizzazione sul medesimo sito di tutte le facilities che dovrebbero comporre un quadro di gestione ottimale del sistema nucleare. Infatti a Olkiluoto sono in funzione: un sito (VLJ-Repository) per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari di I e II categoria, ovvero i rifiuti a bassa e media radioattività prodotti nelle centrali nucleari, che includono anche le tute e le sovrascarpe utilizzate dagli operatori all'interno della centrale e che, per regolamento, debbono essere smaltite come rifiuto nucleare anche se non sono contaminate; un sito (KPA-Spent Fuel Interim Storage) per lo stoccaggio temporaneo del combustibile esausto ovvero di III categoria - ad alta radioattività (intendendo con temporaneo un intervallo di tempo sino al 2120); nelle vicinanze, sempre ad Onkalo, vi è un impianto pilota per lo studio del sito per lo stoccaggio geologico definitivo del combustibile esaurito. Va ricordato che le dimensioni del problema rifiuti nucleari sono le seguenti: un reattore nucleare da 1000 MWe di potenza produce mediamente ogni anno circa 100m3 di rifiuti nucleari, dei quali 90m3 di I categoria, a bassa radioattività, i quali contengono l'1% dell'intera radioattività dei rifiuti; 7m3 di rifiuti di II categoria, a radioattività intermedia; 3m3 di rifiuti di III categoria, ad alta intensità ovvero il combustibile esaurito, responsabili del 95% dell'intera radioattività. Nel mondo, ad oggi, solo Finlandia, Svezia e Canada hanno già preso una decisione circa la strategia del combustibile, optando per il cosiddetto ciclo aperto ovvero senza ritrattamento e concentrazione dei rifiuti radioattivi estratti dal combustibile esaurito, strada invece perseguita da altri paesi quali Francia, Cina, India, Giappone, Russia. Anche gli USA si stanno indirizzando verso questa seconda soluzione, per ridurre i volumi di rifiuti ad alta attività da confinare nei siti geologici profondi (es. Yucca Mountain). In Finlandia la responsabilità di gestione dei rifiuti nucleari spetta alle imprese di produzione, sino allo stoccaggio finale. Tali rifiuti devono essere gestiti completamente sul territorio finlandese; sono vietati flussi di rifiuti in ingresso e in uscita. A metà 2005, ammontavano a 1.4 miliardi di euro i fondi accumulati nel Fondo Statale di Gestione dei Rifiuti Nucleari, raccolti attraverso tassazione sulla produzione di elettricità da nucleare. Le tasse ven- 24

27 Fig. 24 e 25: Schema (sinistra) e dettaglio (destra) del sito per lo stoccaggio dei rifiuti a bassa e media attività 5400m3. Il sito è collocato a m di profondità nel sottosuolo in una struttura granitica. E' composto da due silos, uno per i rifiuti a bassa e l'altro per i rifiuti a media attività. La capacità totale dei silos è di fusti da 200 litri ciascuno, che corrispondono all'accumulo di rifiuti per oltre quaranta anni di funzionamento delle centrali. I fusti (sedici alla volta) sono collocati in contenitori in calcestruzzo, che vengono poi trasportati e collocati nei silos. Ciò che non è possibile compattare nei fusti da 200 litri viene collocato in scatole metalliche da 1.5m3 o direttamente nei contenitori in calcestruzzo. gono decise annualmente dal governo e coprono anche i costi di decommissioning. Tali valori sono decisi considerando le quote di responsabilità di ciascuna compagnia (nel solo 2003, 732 milioni di euro per TVO e 545 milioni di euro per Fortum, proprietaria di altri due impianti). Il costo complessivo di gestione dei rifiuti, incluso il decommissioning, è stimato attorno a 0.23 centesimi di euro/kwh (circa il 10% del costo totale di produzione). Anche il decommissioning è responsabilità delle società elettriche ed i piani vengono aggiornati ogni cinque anni. Il sito sotterraneo per i rifiuti a bassa e media attività è in funzione dal Per costruire tali caverne sono stati impiegati tre anni di lavoro e 15 milioni di euro. E' stato progettato per essere espanso per Lo stoccaggio superficiale temporaneo accogliere i rifiuti provenienti dal futuro decommissioning. Alla fine del 2004, erano stati stoccati A Olkiluoto è in funzione dal 1987 anche il sito per lo 25

28 stoccaggio superficiale, in piscina, del combustibile esaurito. Il costo è stato di 31 Milioni di euro, per una capacità di tonnellate di rifiuti. Il combustibile esausto viene mantenuto immerso e raffreddato nelle piscine, la cui acqua è continuamente monitorata per evidenziare immediatamente anche eventuali minime perdite radioattive dalle guaine del combustibile. Il sito è accessibile in quanto la radioattività emessa viene attenuata dallo strato di acqua predisposto in funzione di schermo. da TVO e al 40% da Fortum: la società sta sviluppando studi e un impianto pilota per lo stoccaggio definitivo nella struttura granitica a 500m di profondità. La scelta politica è stata di consentire un diritto di veto alla comunità locale. Gli studi in loco sono proseguiti per oltre venti anni includendo analisi di sicurezza, selezione dei siti e valutazioni di impatto ambientale. Tra i quattro siti adeguati all'obiettivo, nel 2001 è stato scelto quello di Eurajoki, con un forte appoggio locale. Una facility di caratterizzazione o laboratorio per la L'impianto di ONKALO per lo stoccaggio definitivo roccia - ONKALO - è attualmente in costruzione, 500m Come già esposto, per il confinamento definitivo dei rifiuti ad alta attività è stata costituita la società Posiva nel 1995, una joint-venture posseduta al 60% nel sottosuolo per verificare la scelta, tale analisi si protrarrà per alcuni anni. Al termine verrà presa la decisione finale. La licenza di costruzione del sito e dell'impianto di condizionamento dei rifiuti verrà emessa Fig. 26: Stoccaggio temporaneo 26

29 entro il 2012, per rendere operativo l'impianto entro il La costruzione dei tunnel di stoccaggio procederà in parallelo con il funzionamento. Gli elementi di combustibile esaurito verranno inseriti dodici alla volta in cilindri di acciaio borato e chiusi in una capsula di rame. Ogni capsula sarà posizionata in un foro nel terreno, poi riempito con cemento. L'accesso sarà garantito e il combustibile potrà essere ripreso per eventuali futuri riprocessamenti. Il costo stimato per il confinamento di 2.600t di combustibile esausto per i quattro reattori finlandesi, prodotto durante il funzionamento in quaranta anni di vita è di circa 818 milioni di euro, inclusi i costi di costruzione (228 milioni di euro) incapsulamento e i costi operativi (538 milioni di euro). Con il quinto reattore, in totale saranno 6500 le tonnellate da confinare. A fine 2004, erano già state accumulate tonnellate di uranio. Tabella 4: Piano di realizzazione di Onkalo Fig. 27: Schema del sito geologico profondo 27

30 I progetti per la sesta centrale nucleare Suomi, azienda finlandese del colosso E.On tedesco e leader del progetto. Nonostante alcuni ritardi subiti nel processo di costruzione della quinta centrale (OL3), che porteranno all'entrata in funzione del reattore nel 2011, la convinzione della Finlandia circa l'opportunità dell'opzione nucleare non è stata scalfita. Infatti il Governo Finlandese ha già pianificato la costruzione della sesta centrale nucleare ed ha aperto all'invio di richieste per la realizzazione dell'impresa. Le stesse preoccupazioni di tipo economico ed energetico che portarono alla decisione per la costruzione di Olkiluoto 3, quindi, hanno fatto sì che ben tre proposte perverranno a Governo e Parlamento per la Decisione Preliminare. Nel marzo 2007, TVO e Fortum hanno annunciato la presentazione di due documenti di valutazione di impatto ambientale (EIA), per arrivare alla costruzione di una nuova unità ad Olkiluoto e a Loviisa. Oltre a queste due imprese, anche un terzo consorzio, Fennovoima Oy, ha presentato la domanda di EIA per la costruzione di una nuova centrale. Quest'ultimo consorzio è composto da sessantaquattro imprese tra cui spiccano i nomi del produttore di Outokumpu, Boliden operante nelle miniere e fonderie, le energy utilities Rauman Energia e Katterno Group ed il fornitore di elettricità E.On Queste cinque società sono le ideatrici del progetto, a cui si aggiunsero poi altre realtà minori (il risultato finale è che il 66% è detenuto da sessantadue imprese e il 34% da E.On): un terzo dell'energia prodotta sarà di E.On, 1/3 delle regional e local energy industries e per la restante parte delle imprese energivore). Fennovoima ha recentemente reso pubblica il risultato della sua selezione dei progetti di reattore che saranno presi in considerazione per un eventuale gara, nel caso fosse assegnata al consorzio la Decisione Preliminare di Governo e Parlamento per la sesta centrale. Questo Consorzio attende entro il 2010 la decisione governativa. L'interesse è di costruire una centrale nucleare di taglia compresa tra i 1500 e i 2500 MWe, realizzabile con una unità da MWe oppure con due unità da MWe ciascuna, con durata utile di sessanta anni e in produzione entro il Le scelte di E.On e Fennovoima si sono indirizzate verso reattori di tipo ad acqua leggera (LWR), già disponibili sul mercato. Nella proposta sono stati inseriti i reattori EPR, SWR e ABWR: i primi due di Areva e il terzo di 28

31 Toshiba. Il reattore EPR, evoluzione della tipologia americana dei pressurizzati poi sviluppata dalla Francia in proprio sino agli ultimi modelli N4, è attualmente in costruzione a Flamanville (Francia) oltre che a Olkiluoto, è verrà presto costruito anche in Cina. Il reattore ABWR è stato sviluppato da General Electric e Toshiba e realizzato in alcuni esemplari in Giappone. Ora che il brevetto è scaduto, viene offerto sul mercato in versione Toshiba. Si tratta di un reattore di tipo bollente, che elimina le tubazioni del circuito esterno primario che penetrano il vessel, inserendo nel fondo del reattore le pompe di circolazione primaria. Il reattore SWR-1000, invece, è un progetto originalmente di KWU-Siemens, che prevede l'utilizzo della tecnologia del reattore bollente ma ora in circolazione forzata, ovvero con pompe Fig. 28: Gli impianti proposti da Fennovoima 29

32 ABWR EPR SWR-1000licenza Conduttore Toshiba Areva NP Areva NP (Nazione) (Giappone) (Francia/Germania) (Francia/Germania) Potenza Termica MW Potenza Elettrica MW ~1600 ~1700 ~1250 Tipo Reattore BWR PWR BWR Reattore riferimento Hamaoka-5 Olkiluoto 3 GundremmingenC primarie disposte come nell'abwr, e con largo impiego di sistemi di sicurezza di tipo passivo. Nessun esemplare di questo progetto è stato sinora realizzato. A giudizio di E.On e Fennovoima, tali reattori rappresentano una scelta di compromesso tra una tecnologia consolidata, una taglia adeguata e un ragionevole sforzo sul versante licenza. Il progetto originale verrà comparato con le esigenze del consorzio e dell'ente di Sicurezza. Tale studio sarà completato nell'autunno All'Agenzia (STUK) saranno presentate tutte le informazioni richieste dalla legge finlandese, per la Decision-in-Principle. Tali informazioni saranno riviste da STUK che predisporrà il Preliminary Safety Assessment. 30

33 5. IL MODELLO CONSORTILE: I CASI POHJOLAN, TVO E FONNOVOIMA Il principio Mankala In Finlandia alcune imprese di produzione di energia, in particolare incominciò la Pohjolan Voima, operano secondo un modello denominato Mankala Principle. Il nome è tratto da una sentenza emessa dalla Suprema Corte finlandese nel 1963 per una vicenda inerente una impresa denominata Mankala. In quella sentenza infatti, agli azionisti della Mankala Oy, sulla base di un articolo dello Statuto della società, fu riconosciuto di non avere ottenuto benefici fiscali dalle attività di fornitura ai soci di elettricità a un prezzo più basso di quelli di mercato in quanto gli azionisti stessi coprivano tutti i costi della Compagnia. Sulla base del principio Mankala fu possibile avviare la realizzazione in cooperativa di nuove centrali termoelettriche. Ciò genera vantaggi ai tutti i soci, in parità alle quote di partecipazione. Ogni azionista è obbligato a contribuire alle spese generate dalla operatività dell'azienda ed è abilitato a ritirare l'energia (o il bene) prodotto in pari quantità. Non esistono quindi dividendi sugli utili (no profit) e la compagnia opera secondo il principio dei prezzi di cessione dell energia direttamente collegati ai costi. Questo modello societario ed economico è stato applicato all'industria nucleare finlandese ed è del tutto particolare se confrontato con gli altri sistemi energetici europei. Grazie a questo approccio, la Finlandia, pur non avendo un operatore elettrico dominante come nel caso francese, e avendo un'economia fortemente incentrata nel settore industriale che richiede energia con profilo di carico di base,, ha potuto indirizzarsi verso il nucleare con questa particolare soluzione di autoproduzione in cooperativa. Questo modello permette anche alle società di dimensioni relativamente contenute e che non dispongono singolarmente di sufficienti competenze, risorse e forme di finanziamento, di costruire impianti ad altissima intensità di capitali come sono gli impianti nucleari. Le singole imprese interessate danno vita, utilizzan- 31

34 Fig. 28: Consumi elettrici per settore (dal 1970 al 2006) do il citato principio Mankala, alla costituzione di varie consociazioni di imprese, che a loro volta costituiscono la società energetica vera e propria che intende finanziare e gestire l'opera. Il principio Mankala permette da un lato la contemporanea presenza di piccole e medie società industriali e di municipalità energetiche, e dall'altro una riduzione dei rischi associati all'investimento e quindi a un migliore rapporto tra capitale proprio e capitale di debito di finanziamento. Di seguito si riportano i casi della TVO e della Fennovoima che operano societariamente sulla base di questo principio. gennaio 1969 con l'obiettivo di produrre energia da cedere ai propri azionisti al prezzo di costo. Per raggiungere tale obiettivo, nel 1970, TVO entrò nel capitale sociale della centrale a carbone di Meri- Pori ed iniziò successivamente il progetto di costruzione di due centrali nucleari a Olkiluoto i cui reattori furono forniti dalla svedese Asea Atom entrati poi in funzione nel 1979 e nel La scelta nucleare fu dovuta principalmente al fatto che questa tecnologia è adatta alle imprese con fattori di carico stabili e continui nonchè particolarmente sensibili ai prezzi energetici: infatti, esse necessitano di energia con profilo di carico di base e di stabilità nei prezzi ener- Pohjolan e Teollisuuden Voima Oy (TVO) Un esempio di modello cooperativo è la già più volte citata azienda Teollisuuden Voima Oy (TVO). TVO fu costituita da sedici imprese industriali il 23 getici. La tecnologia nucleare si adatta perfettamente a tutto ciò visto che il valore dell'energia così prodotta è poco sensibile alle variazioni del prezzo del combustibile. Al fine di poter raccogliere gli ingenti capitali richiesti 32

35 Azioni di tipo A Azioni di tipo B Azioni di tipo C Etelä-Pohjanmaan Voima Oy 6,5 6,6 6,5 Fortum Power and Heat Oy 26,6 25,0 0,1 Karhu Voima Oy 0,1 0,1 0,1 Kemira Oy 1,9 0 1,9 Oy Mankala Ab 8,1 8,1 8,1 Pohjolan Voima Oy 56,8 60,2 56,8 Tabella 5: Tipo Azioni TVO dalla costruzione di ben due reattori nucleari, l'azionariato fu ampliato anche ad altri soggetti industriali che operavano nella produzione e nella vendita di energia elettrica. Per razionalizzare al meglio la struttura societaria fu introdotto il principio Mankala, il quale, come si è visto, prevede la presenza di consorzi di imprese. Secondo lo schema qui riportato le imprese utilizzatrici socie di TVO ricevono l'energia in base alla quantità di azioni detenute. L'azionariato di TVO, rappresentato nella tabella, si suddivide in tre categorie. Il possesso delle azioni di tipo A e C permette il prelievo di energia dalle centrali di Olkiluoto 1 e 2 e dall'impianto di Meri-Pori mentre le azioni di tipo C permetteranno il prelievo di energia da Olkiluoto 3. In tutte le tipologie la Pohjolan Voima Oy è il maggiore azionista. La Pohjolan fu fondata nel 1943 con lo stessa finalità, cioè fornire energia ai propri azionisti al prezzo di costo. Tra gli azionisti di Pohjolan Voima Oy sono oggi presenti in particolare due società: UPM- Kymmene con il 42% e Stora Enso con il 15,7%, le quali sono le più importanti industrie del settore delle foreste finlandesi. Il secondo azionista di TVO per ordine di importanza è Fortum, la compagnia elettrica pubblica finlandese nata nel 1998 dalla fusione tra IVO e Neste; il terzo azionista, Etelä-Pohjanmaan Voima Oy, ha la stessa Fig. 29 : TVO Shareholders and Stakes al

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