UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA NATURA E DEL TERRITORIO LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE AMBIENTALI DELLE ACQUE INTERNE E LAGUNARI CARATTERIZZAZIONE DELLE BIOCENOSI BENTONICHE DELL ISOLA DI SERPENTARA - VILLASIMIUS (CA) SARDEGNA ITALIA BENTHIC BIOCOENOSES CHARACTERIZATION OF SERPENTARA ISLAND - VILLASIMIUS (CA) - SARDINIA ITALY RELATORE: Prof.ssa Giulia Ceccherelli CORRELATORE: Maria Cristina Carboni Elaborato finale di: Elena Casu ANNO ACCADEMICO 2015/2016

2

3 INDICE 1. INTRODUZIONE BIOCENOSI BENTONICHE LA PRATERIA DI POSIDONIA OCEANICA DENSITÀ DEI FASCI FOGLIARI TIPO DI LIMITE ALTRI PARAMETRI E CONSIDERAZIONI ATTIVITA DI TIROCINIO OBIETTIVI INQUADRAMENTO GEOGRAFICO INDAGINE BENTONICA MATERIALI E METODI DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E ASSEGNAZIONE DELLA CARATTERIZZAZIONE BIOCENOTICA CARATTERIZZAZIONE GENERALE DELLE BIOCENOSI DELL ISOLA DI SERPENTARA CONSIDERAZIONI BIBLIOGRAFIA ALLEGATI 1

4 1. INTRODUZIONE Il presente elaborato si basa sul tirocinio svolto presso la ditta Maremare di Alghero e ha previsto la partecipazione alle attività di pianificazione ed esecuzione di rilevamenti biologici su fondali marini, prelievo di campioni di sedimento, sorting e classificazione zoobentonica, rilievi biometrici sulla Posidonia oceanica e classificazione di specie algali. Le attività oggetto del programma di tirocinio sono state sviluppate durante il monitoraggio delle acque marino costiere dell ARPA Sardegna nell ambito del programma nazionale di attuazione della Legge 979/82, coordinato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Protezione della Natura. L Area Marina Protetta di Capo Carbonara fungeva da area di controllo per la campagna ministeriale lotti 1 e 2 che prevedeva il monitoraggio dei macroinvertebrati bentonici e il monitoraggio delle angiosperme su 29 siti di campionamento intorno alla Sardegna. Scopo dell indagine è il controllo periodico dello stato della prateria di Posidonia oceanica secondo il protocollo ISPRA e la verifica della presenza di sostanze inquinanti nei sedimenti attraverso l analisi chimico fisica e il rilevamento della macrofauna bentonica presente. Poiché nell anno 2009 l impresa aveva effettuato 4 campionamenti presso l isola di Serpentara nell ambito della caratterizzazione biocenotica dei fondi mobili dell Area Marina Protetta di Capo Carbonara e l esperienza era stata condivisa, si è scelto di privilegiare l area dell isola di Serpentara nell ambito della campagna 2014, al fine di restituire un quadro più completo del sito per l elaborazione della tesi. In particolare, nella presente relazione, si procede alla caratterizzazione delle biocenosi bentoniche messe in evidenza dai rilievi che hanno interessato l isola di Serpentara all interno della campagna di monitoraggio ARPAS anno 2014 e Area Marina Protetta di Capo Carbonara Villasimius (CA) anno BIOCENOSI BENTONICHE La caratterizzazione delle biocenosi bentoniche è uno strumento di enorme importanza per la comprensione delle dinamiche che governano gli habitat marini, in particolare nelle zone costiere, che rappresentano universalmente le aree di maggiore incidenza antropica. Möbius nel 1877 definì la biocenosi come raggruppamento di esseri viventi che corrisponde per composizione, numero di specie ed individui ad alcune condizioni medie dell ambiente, un raggruppamento di esseri che sono legati da dipendenza reciproca e che si conservano riproducendosi in un dato luogo in modo permanente. La biocenosi è dunque un insieme di popolazioni di specie diverse che vivono in uno stesso ambiente naturale e fra le quali si vengono a creare dei rapporti di interrelazione. 2

5 Il benthos è l insieme degli organismi animali e vegetali che vivono sul fondo o che contraggono relazioni di vario tipo con esso. Secondo Pérès, una specie è bentonica quando vive a diretto contatto con il fondo, al quale può essere fissata, nel quale può affossarsi scavando, o sul quale può strisciare ma anche quando essa nuota nelle immediate vicinanze del fondo senza troppo allontanarsene. Il dominio bentonico è popolato da differenti biocenosi la cui distribuzione è fondamentalmente legata alla natura del substrato (sedimenti a differente granulometria e consistenza, rocce di diversa natura mineraria, ecc.), alla profondità (in funzione della penetrazione della luce e della pressione) e infine alle caratteristiche idrodinamiche e chimico-fisiche dei diversi luoghi. Le principali biocenosi bentoniche del Mediterraneo sono state definite da Pérès e Picard nel famoso "Nouveau manuel de bionomie benthique de la Mer Méditerranée" pubblicato nel 1964 poi revisionate da Pérès nel Questi autori identificarono e divisero le varie biocenosi in funzione dei piani del dominio bentonico e del tipo di fondale. I fattori in gioco in ambiente marino, in un mezzo fluido che trasporta sostanze e particolato in sospensione, sono molteplici e l interpretazione dei dati richiede una particolare attenzione, poiché la codificazione dei parametri all interno di formule preconfezionate può talvolta indurre in errore o non adattarsi a un particolare ambiente o sito. Tuttavia al fine di ottenere dati il più possibile utilizzabili da diversi istituti è stato necessario definire una serie di modalità di rilevamento che, nel nostro caso, sono codificate secondo le metodiche ISPRA. 1.2 LA PRATERIA DI POSIDONIA OCEANICA La Prateria di Posidonia costituisce un habitat prioritario, secondo la Direttiva Europea 92/43 ed il DPR attuativo (n. 357/1997) cioè habitat naturali che rischiano di scomparire e per la cui conservazione la Comunità Europea ha una responsabilità particolare a causa dell importanza della loro area di distribuzione naturale. In relazione a questo è evidente l esigenza di definire nella maniera più oggettiva possibile lo stato di conservazione della prateria di Posidonia oceanica. Nonostante l habitat Posidonia sia ormai da decenni oggetto di numerosissimi studi, programmi di ricerca e seminari a livello internazionale, non è mai stato codificato un criterio per la valutazione dello stato di conservazione, che tenga conto di tutte le variabili in gioco. Sono stati infatti individuati, soprattutto a opera della scuola francese, alcuni parametri, tra cui la densità dei fasci fogliari, la tipologia del limite inferiore, l indice fogliare, e altri, ma a causa delle innumerevoli variabili coinvolte non è facile definire un unica grandezza di riferimento. 3

6 1.2.1 DENSITÀ DEI FASCI FOGLIARI In base alla densità fogliare, espressa come numero dei ciuffi presenti su ogni m 2 di fondo, Giraud (1977) ha individuato i seguenti cinque stadi vitali della prateria: Stadio I: più di 700 fasci/m 2. Sono praterie definite molto dense, situate fra 0 e 25 m di profondità su matte. Tale densità non si riscontra mai sul limite inferiore. Stadio II: da 400 a 700 fasci/m 2. Sono praterie denominate dense, poste fra 0 e 25 m di profondità. Stadio III: da 300 a 400 fasci/m 2. Sono praterie cosiddette rade, con tendenza alla regressione oppure in espansione. Questo stadio può essere presente su vari substrati e a tutte le profondità. Stadio IV: da 150 a 300 fasci/m 2. Sono praterie definite molto rade: vi appartengono sia praterie in regressione o modificate da fenomeni di erosione sia praterie in via di colonizzazione del substrato. Possono essere presenti su vari tipi di substrato. Stadio V: da 50 a 150 fasci/m 2. Sono le semi praterie situate verso il limite profondo, di solito oltre i 20 m di profondità, poste su sabbie fangose o su fango. Oltre il V stadio si hanno rizomi isolati che non possono essere definiti come prateria e la cui densità è compresa tra 1 e 50 fasci/m 2. Con densità ancora minori si è in presenza o dello stadio di colonizzazione o del termine ultimo della regressione, prima della scomparsa totale (Arata e Diviacco, 1989). I valori di densità variano, per ogni prateria, in base alla profondità e alle condizioni dell ambiente (luce, substrato). La densità è maggiore in vicinanza della superficie grazie all elevata intensità della luce solare e cala notevolmente in prossimità del limite inferiore o in zone ad elevata torbidità. La densità dei fasci fogliari per metro quadro appare comunque un buon elemento di espressione sulla vitalità di una prateria, in quanto dipende poco dal periodo della misurazione restando costante nel corso dell anno (Pergent et al. 1995). La scala di Giraud (1977), pur consentendo la caratterizzazione di una prateria, non tiene conto del fattore profondità e quindi non è molto adatta all utilizzo della densità come parametro descrittore della qualità dell ambiente. Un determinato valore di questo parametro ha infatti significati ecologici diversi se rilevato a profondità differenti, proprio per la riduzione fisiologica della densità all aumentare della profondità a causa del gradiente luminoso. Proprio per superare questo fatto Pergent-Martini (1994) e Pergent et al. (1995) hanno proposto una nuova classificazione, ottenuta esaminando una notevole mole di dati disponibili in letteratura. È stato così evidenziato che l evoluzione della densità della prateria in funzione della profondità segue un modello di tipo logaritmico. 4

7 A partire da questo modello gli autori citati hanno proposto una tabella che classifica le praterie in quattro categorie, secondo i valori di densità misurati in funzione della profondità: profondità m anormale subnormale normale sovranormale 1 < 822 da 822 a 934 da 934 a1158 > < 646 da 646 a 758 da 758 a 982 > < 543 da 543 a 655 da 655 a 879 > < 470 da 470 a 582 da 582 a 806 > < 413 da 413 a 525 da 525 a 749 > < 367 da 367 a 479 da 479 a 703 > < 327 da 327 a 439 da 439 a 663 > < 294 da 294 a 406 da 406 a 630 > < 264 da 264 a 376 da 376 a 600 > < 237 da 237 a 349 da 349 a 573 > < 213 da 213 a 325 da 325 a 549 > < 191 da 191 a 303 da 303 a 527 > < 170 da 170 a 282 da 282 a 506 > < 151 da 151 a 263 da 263 a 487 > < 134 da 134 a 246 da 246 a 470 > < 117 da 117 a 229 da 229 a 453 > < 102 da 102 a 214 da 214 a 438 > < 88 da 88 a 200 da 200 a 424 > < 74 da 74 a 186 da 186 a 410 > < 61 da 61 a 173 da 173 a 397 > < 48 da 48 a 160 da 160 a 384 > < 37 da 37 a 149 da 149 a 373 > < 25 da 25 a 137 da 137 a 361 > < 14 da 14 a 126 da 126 a 350 > < 4 da 4 a 116 da 116 a 340 > da 0 a 106 da 106 a 330 > da 0 a 96 da 96 a 320 > da 0 a 87 da 87 a 311 > da 0 a 78 da 78 a 302 > da 0 a 70 da 70 a 294 > 294 Densità anormale, che corrisponde a situazioni critiche, in cui la vitalità della prateria è estremamente bassa; Densità subnormale, che corrisponde ad una riduzione della vitalità della prateria e deve costituire un segnale di allarme ai fini di intraprendere azioni di risanamento; Densità normale, che corrisponde a valori di vitalità soddisfacenti, osservabili quando non esistono segni di pressione antropica; Densità sovranormale, che corrisponde a situazioni eccezionali in termini di vitalità della pianta o di estensione batimetrica della prateria. 5

8 1.2.2 TIPO DI LIMITE Ogni prateria è definita da due limiti: quello superiore, più vicino alla costa, che in genere è netto, con elevata densità e spesso in presenza di matte, e quello inferiore, che delimita la prateria in profondità e oscilla tra i m, giungendo eccezionalmente, nel caso di particolare limpidezza dell'acqua, oltre i 40 m; per il limite inferiore è stata proposta una classificazione da Meinesz e Laurent (1978), di cui si riporta di seguito una versione aggiornata: Limite progressivo: la luce controlla lo sviluppo della pianta a maggiori profondità; infatti la percentuale di ricoprimento della pianta, che diminuisce gradatamente, è inferiore al 50%, e i ciuffi si dispongono parallelamente alla direzione di massima pendenza del fondo. La matte generalmente è assente ed i rizomi hanno crescita plagiotropa. Limite netto: il repentino cambiamento delle caratteristiche del sedimento e della morfologia del substrato ostacolano la crescita della fanerogama. La percentuale di ricoprimento è maggiore del 50%, il margine è ben definito e la matte è generalmente assente. Limite di erosione: la percentuale di ricoprimento del fondo è generalmente molto alta, raggiungendo valori del 100%. La prateria termina bruscamente e la matte, molto incisa, forma uno scalino. Tutto ciò indica la presenza di correnti di fondo che impediscono alla prateria di avanzare, e ne causano la regressione, fino a 0,2-1,5 m all anno (Blanc e Jeudy de Grissac, 1984), erodendo il sedimento di impianto della matte. Se la regressione dipende dalle correnti di ritorno delle onde, che fluiscono verso il largo e vicino al fondo, si originerà un limite digitato, fatto di speroni o contrafforti intervallati dai canali di erosione. Limite regressivo: è caratterizzato dalla presenza di una zona di matte morta, ricoperta o no dal sedimento, a valle del limite della prateria propriamente detto. Su questa zona di matte può essere ancora presente qualche fascio di foglie, a testimonianza della precedente estensione della prateria. Questo tipo di limite è abbastanza diffuso e indica una regressione della prateria, probabilmente legata all aumento della torbidità media dell acqua ALTRI PARAMETRI E CONSIDERAZIONI Un altro parametro importante è il ricoprimento, espresso come percentuale di substrato ricoperto dalla prateria. 6

9 Il carattere stagionale di alcuni parametri, come il ricoprimento o la biometria fogliare, e la difficoltà ad acquisirne altri, che necessitano di conoscenze sistematiche approfondite, come la colonizzazione da epifiti, rendono la loro interpretazione difficile e ne limitano l impiego (Pergent- Martini, 2000). Tuttavia alcuni parametri, facili da misurare o già standardizzati, come la profondità e la tipologia del limite inferiore o la densità dei fasci fogliari, possono essere utilizzati con buoni risultati. Ad esempio la profondità del limite inferiore può essere collegata alla penetrazione della luce e quindi alla torbidità dell acqua, mentre la sua tipologia fornisce indicazioni sulla situazione sedimentaria o idrodinamica o sulla presenza di eventuali fenomeni regressivi. 7

10 2. ATTIVITA DI TIROCINIO 2.1 OBIETTIVI L obiettivo dell attività di tirocinio è stato lo studio delle biocenosi con assegnazione di una qualificazione biologica alle aree oggetto di studio secondo il protocollo ISPRA unitamente all osservazione ecologica del sito nel momento del campionamento e allo studio della bibliografia dei lavori precedenti sull isola di Serpentara con definizione delle biocenosi secondo la zonazione del Mediterraneo come classificate nel manuale Bionomie benthique de la Mer Méditerranée di Pérès & Picard (1964) e Pérès (1982). 2.2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E CARATTERISTICHE GENERALI L'isola Serpentara è una piccola isola, dalla forma sinuosa, disabitata, situata 4 km a Sud-Est della Sardegna con superficie di 134 ettari. Dipende amministrativamente dal comune di Villasimius (CA) ed è compresa all'interno dell Area Marina Protetta di Capo Carbonara. L Area Marina Protetta Capo Carbonara è stata istituita dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con decreto Ministeriale del 15 Settembre 1998, poi modificato nel 1999 e sostituito integralmente dal Decreto Ministeriale del 7 Febbraio L Isola ricade all interno del Sito di Interesse Comunitario (SIC) istituito ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE ed è anche Zona di Protezione Speciale (ZPS ITB043026) istituita ai sensi della Direttiva Uccelli 79/409/CEE. L'Area Marina Protetta "Capo Carbonara" è, inoltre, diventata Area ASPIM (Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea) ai sensi della Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell'inquinamento meglio conosciuta come Convenzione di Barcellona. L isola di Serpentara è interessata dalla zona B di riserva generale dell area marina e nella zona da ovest a nord dalla zona A di riserva integrale nella quale è vietata la navigazione, l'ancoraggio e l'ormeggio. Dal punto di vista geologico l'isola è costituita esclusivamente da litotipi attribuiti al Paleozoico e rappresentati da un granito biotitico a struttura porfirica. Le coste del settore occidentale non sono molto ripide, mentre quelle del settore orientale sono più o meno frastagliate e ricche di falesie. La loro morfologia è determinata essenzialmente dal moto ondoso e dall'azione erosiva del vento." (Biondi et al 1993). Nella parte settentrionale dell'isola vi sono grandi scogli chiamati Variglioni. L'importanza fitogeografica è determinata dalla presenza dell'habitat a Juniperus turbinata e specie endemiche quali Ferula arrigonii Bocchieri e Silene valsecchiae Bocchieri. 8

11 Per quel che riguarda gli aspetti faunistici, l isola è importante per la presenza di specie prioritarie per la direttiva Uccelli (Rete Natura 2000) quali la Garzetta, il Falco pellegrino, il Nibbio bruno. Il paesaggio vegetale sommerso più diffuso è invece quello della prateria di Posidonia oceanica con tutte le specie animali e vegetali associate a questo biotopo. 2.3 INDAGINE BENTONICA I rilievi sono stati effettuati sulla base di una campagna di campionamento di tipo puntuale negli anni 2009 e 2014 con la finalità di evidenziare le principali caratteristiche macro bentoniche del sedimento e della prateria di Posidonia oceanica nei principali siti di interesse dell Area Marina Protetta. I rilievi bentonici della campagna di rilievi del 2009 hanno previsto l individuazione di n. 4 stazioni di campionamento su n. 15 stazioni totali previste all interno dell intera Area Marina, due delle quali posizionate a Sud dell isola e due a Nord-Ovest. Due delle stazioni di campionamento hanno interessato la prateria di Posidonia oceanica mentre le altre due hanno interessato fondi mobili. La classificazione delle biocenosi è stata effettuata seguendo il modello della zonazione verticale del benthos del Mare Mediterraneo di Pérès & Picard (1964) e Pérès (1982). La campagna 2014 ha previsto, nel sito di campionamento dell isola, il prelievo di sedimento finalizzato all individuazione delle sostanze appartenenti all elenco di priorità di cui all Allegato I - paragrafo A.2.6., tabella 1/A (Acque) e 2/A (Sedimenti) del Decreto 8 novembre 2010, n. 260 ed il prelievo dei fasci di Posidonia oceanica a -15 metri e rilevamento dei parametri di campo utili alla determinazione dell indice PREI, sia a -15 metri che sul limite inferiore (tipo di limite, profondità del limite inferiore, ecc.) secondo quanto previsto dalla metodica ISPRA. In particolare, per la definizione del limite inferiore si è proceduto ad indagine video con telecamera filoguidata MATERIALI E METODI La campionatura del sedimento riferita all anno 2014 è stata eseguita utilizzando una benna di tipo Petersen-Van Veen modificata, avente 0,1 m 2 di superficie di presa e 18 litri di volume, con un prelievo di 5 litri di sedimento sabbioso. Sulla Posidonia oceanica alla profondità di 15m, è stata utilizzato un disegno di campionamento gerarchico, con la definizione di tre aree da 400 m 2 circa ciascuna, distanziate fra loro di 10 metri; in ciascuna area sono state effettuate tre repliche di conta fasci per le misure di densità all interno del quadrato cm 40x40 e sei repliche per i prelievi di fasci orto tropi per le ulteriori misure ledipocronologiche, morfometriche e di biomassa. Per ciascuna delle tre aree sono state 9

12 effettuate anche le stime sulla percentuale di ricoprimento di P.oceanica, il tipo di substrato, la continuità della prateria, la percentuale di matte morta (eventualmente presente) e la percentuale di ricoprimento delle specie introdotte Caulerpa cylindracea, Caulerpa taxifolia e di Cymodocea nodosa. Il rilevamento dei dati sul limite inferiore della prateria è stato eseguito con telecamera filoguidata su transetto perpendicolare alla linea di costa con partenza dal sito di campionamento posto a -15 m e fino all individuazione del limite inferiore, sul quale è poi stato eseguito un ulteriore transetto orizzontale di 50 metri seguendo l andamento naturale del limite. La tipologia del limite inferiore è stata identificata attraverso i parametri evidenziati negli studi di Giraud (1977) e di Meisnez e Laurent (1978) e attraverso le immagini sono stati identificati gli elementi rilevanti per la valutazione dello stato di salute della prateria di Posidonia oceanica. I prelievi bentonici riferiti all anno 2009 sono stati eseguiti su n 4 siti di campionamento, mediante benna tipo Petersen-Van Veen avente volume utile di litri 3,0 circa e modificata in modo da trattenere all interno la fauna bentonica dell interfaccia acqua-sedimento dell area campionata. È stata eseguita la selezione del macrozoobenthos con un setaccio luce maglia di mm 1x0,50 e gli organismi sono stati separati dal sedimento tramite risciacquo con acqua marina corrente, gli organismi sono poi stati inseriti all interno di contenitori PEHD da ml 70, trattati con soluzione alcolica al 10% per la narcosi degli organismi bentonici e con soluzione alcolica al 70% per la conservazione. Il restante campione di sedimento è stato conservato in contenitori PEHD da 500 ml per la successiva caratterizzazione del sedimento. Ciascun campione è stato nominato con una sigla alfanumerica che distingue ciascun sito e di ogni campione, in tabella, sono riportate le coordinate geografiche del punto di prelievo, la profondità e la caratterizzazione biocenotica principale, con particolare attenzione alla presenza/assenza di Posidonia oceanica per la sua importanza nella caratterizzazione degli habitat marini DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E ASSEGNAZIONE DELLA CARATTERIZZAZIONE BIOCENOTICA La metodologia utilizzata per la classificazione delle biocenosi è il modello della zonazione verticale del benthos del Mare Mediterraneo di Pérès & Picard (1964) e Pérès (1982) con la definizione di eventuali enclaves, biocenosi contemporanee o transitorie e presenza/assenza di Posidonia oceanica Particolare attenzione è stata data alla presenza di eventuali specie indicatrici dello stato di salute dei sedimenti marini per definire, in base alle informazioni raccolte, la presenza di siti sensibili e siti a rilevanza ambientale sui quali effettuare ulteriori approfondimenti. 10

13 Campione n 0317-MC FRONTE SERPENTARA RISULTATI DA ISPEZIONE VIDEO TRP Inizio N 39, E 9, m Fine N 39, E 9, ,7 m La prateria di Posidonia oceanica a 15 m, sul transetto esaminato, si presenta a ciuffi sparsi su sabbia con ampi canali sabbiosi. Tra 22 e 24 m la prateria appare continua, pura, su matte e su sabbia anche se solcata da ampi canali sabbiosi. Tra 26 e 35 m è presente un ampio canale sabbioso con fondale degradante e alla quota di 35 appare un nucleo di Posidonia oceanica con ricoprimento del 100% che si dirada gradatamente fino alla profondità di 37,7 m ove è situato il Limite Inferiore. È presente Caulerpa prolifera oltre il limite inferiore e in alcune zone di matte esposta a profondità inferiore. Misure di ricoprimento percentuale eseguite lungo il transetto rilievo ricoprimento % profondità note 1 60% -16,2 Posidonia a ciuffi su sabbia 2 80% -19,2 Posidonia a ciuffi su sabbia 3 80% -20,4 Posidonia a ciuffi su sabbia 4 100% -22,6 prateria continua 5 50% -22,9 prateria su matte 6 40% -23,4 Posidonia a ciuffi su sabbia 7 60% -23,7 Posidonia a ciuffi su sabbia 8 100% -23,2 prateria su matte % -23,1 prateria su matte 10 70% -22,9 prateria su matte e sabbia 11 50% -23,2 prateria su matte e sabbia % -23,4 prateria su matte % -23,9 ciuffi dopo un canalone % -24 prateria continua 15 50% -24,5 Posidonia su matte e sabbia % -35,5 prateria continua % -37,7 LIMITE INFERIORE PROGRESSIVO TRO Inizio N 39, E 9, ,7 m Fine N 39, E 9, m LIMITE PROGRESSIVO Il ricoprimento di Posidonia è inferiore al 50%, la densità dei fasci diminuisce progressivamente e la matte è assente. 11

14 Campione n 9 - Coordinate: N E Data: 27/10/2009 Profondità: m -23,5 Piano: Infralitorale Posidonia oceanica: presente Caratterizzazione biocenotica: Biocenosi della Prateria di Posidonia oceanica HP - e Alleanza Caulerpium (Giaccone & Di Martino, 1997) Il campione mostra un substrato pelitico sabbioso costituito da sabbia eterogenea nelle quale prevalgono i detriti organogeni di gusci di lamellibranchi, scheletri di briozoi, resti di echinodermi nei canali intermatte di una Biocenosi della Prateria di Posidonia oceanica. Sono presenti Caulerpales che con i loro stoloni ramificati costruiscono una rete di stabilizzazione parziale del sedimento. Il popolamento bentonico comprende crostacei copepodi arpacticoidi, ostracodi, policheti sedentari ed erranti, lamellibranchi, nematodi, kinorhynchi e foraminiferi. Il rapporto numerico tra copepodi arpacticoidi e nematodi indica un substrato ben ossigenato, nonostante la presenza di detriti di origine vegetale in decomposizione; il dato è confermato dalla presenza contemporanea di foraminiferi mobili sensibili alle variazioni di ossigeno nel substrato. Campione n 10 - Coordinate: N E Data: 27/10/2009 Profondità: m -40,2 Piano: Infralitorale Posidonia oceanica: assente Caratterizzazione biocenotica: Biocenoses Non Climatiques Indipendantes de l Etagement - Biocenosi dei Fondi Detritici Costieri DC - Facies a Maёrl. Anche in questo caso una biocenosi dei fondi Detritici Costieri si riscontra in area infralitorale. Il campione presenta una biocenosi DC costituita da una facies a maёrl caratterizzata da una associazione di alghe rhodophycee corallinacee dei generi Lithothamnion e Phymatolithon. La comunità microbentonica è rappresentata da organismi interstiziali prevalentemente vagili, foraminiferi, nematodi, juvenilia di gasteropodi e bivalvi, acari e crostacei gammaridi e caprellidi che trovano spazio sui talli di Vidalia volubilis e Gelidium latifolium. 12

15 Campione n 11 - Coordinate: N E Data: 27/10/2009 Profondità: m -27 Piano: Infralitorale Posidonia oceanica: assente Caratterizzazione biocenotica: Biocenosi delle Sabbie Grossolane sotto l Influenza delle correnti di Fondo S.G.C.F. Il substrato di sabbia eterogenea è costituito prevalentemente da resti organogeni di gusci di molluschi lamellibranchi e gasteropodi, scheletri di echinodermi e briozoi. Scarso detrito vegetale e silt. La microfauna benthonica è rappresentata da foraminiferi, ostracodi, nematodi, policheti, copepodi, juvenilia di gasteropodi e lamellibranchi. Anche in questo caso la tanatocenosi presenta elementi interessanti che comprendono briozoi e rhodophycee corallinacee. Nel campione è presente inoltre una grande quantità di scheletri silicei di crisophycee. Il rapporto tra copepodi, ostracodi, nematodi e policheti mostra un sedimento ben ossigenato e ricco di alimento. I foraminiferi sono presenti con generi misti in buon equilibrio. Campione n 12 - Coordinate: N E Data: 27/10/2009 Profondità: m -8,5 Piano: Infralitorale Posidonia oceanica: presente Caratterizzazione biocenotica: Biocenosi della Prateria di Posidonia oceanica HP - e Biocenosi delle Sabbie Grossolane sotto l Influenza delle correnti di Fondo S.G.C.F. nei canali interprateria. Il campione presenta un substrato di sabbia eterogenea costituita prevalentemente da quarzi, mica, clasti vari e abbondanti resti organogeni di gusci di molluschi lamellibranchi e gasteropodi, scheletri di echinodermi e briozoi. Molto abbondante il detrito vegetale proveniente dalla prateria di Posidonia oceanica, con residui fogliari, fibre e rizomi. La microfauna bentonica è rappresentata da foraminiferi, ostracodi, nematodi, policheti, copepodi, gasteropodi e bivalvi. Nella macrofauna si evidenzia il crostaceo decapode Portunus sp. e il gasteropode predatore Naticarius dillwyni, che risulta specie non comune. Si rilevano alcuni nicchi anormali nei foraminiferi Cibicides e Peneroplis. 13

16 2.3.3 CARATTERIZZAZIONE GENERALE DELLE BIOCENOSI DELL ISOLA DI SERPENTARA A completamento delle campagne di campionamento e con la finalità di fornire un quadro il più possibile coerente con la natura dei luoghi esaminati, sono state effettuate alcune immersioni subacquee finalizzate all osservazione delle biocenosi dalla superficie fino alla profondità di 40 metri. Durante le immersioni non è stato prelevato alcun campione ma sono state annotati taxa principali e specie note. Nell area circostante all isola il fondale roccioso di tipo granitico è caratterizzato dalla presenza di grossi massi, che offrono ampie superfici orizzontali fotofile e pareti parzialmente sciafile, che sconfinano in ambiente di grotta infralitorale nelle parti inferiori costantemente in ombra. Le principali biocenosi individuate sulla costa rocciosa sono rappresentate dalla biocenosi ad Alghe Fotofile dell infralitorale superiore e la biocenosi sciafila del Precoralligeno e Coralligeno. Il popolamento vegetale tipico delle zone fotofile o comunque sufficientemente illuminate è caratterizzato dalla presenza di un Ceystoseiretum costituito in prevalenza da Cystoseira discors con copertura del 100% avvicendata da Corallina elongata e Vidalia volubilis nelle superfici a sviluppo verticale. Nelle zone maggiormente illuminate e a sviluppo orizzontale è presente anche l alga bruna Padina pavonica. Nelle zone sabbiose tra i massi di granito si sviluppa la prateria di Posidonia oceanica con una copertura tra 400 e 700 fasci per metro quadrato. E quasi sempre presente Caulerpa cylindracea che si sviluppa tra le altre specie algali e forma un reticolo di stoloni sulle superfici a sviluppo orizzontale e verticale e risulta comunque maggiormente abbondante solo sulle superfici a sviluppo orizzontale meno colonizzate da altri generi. In alcune aree si presenta una colonizzazione esclusiva da parte di Caulerpa prolifera e Caulerpa cylindracea. Sono presenti alcuni talli di Zonaria tourneforti, generalmente su substrato sabbioso e in zone poco illuminate a ridosso di grossi massi granitici. Il popolamento vegetale delle zone sciafile mostra in prevalenza la presenza di Corallina elongata, Peyssonnelia squamaria, Vidalia volubilis. Già alla profondità di 18 metri è possibile osservare le prime giovani colonie della gorgonia Eunicella singularis e successivamente sulle pareti a sviluppo verticale si osservano numerose colonie di Eunicella singularis e Eunicella cavolinii. Le zone sciafile sono caratterizzate dalla presenza di Rhodophyceae incrostanti, tra cui prevalgono i generi Pseudolithophyllum e Peyssonnelia, e le Clorophycee Dasycladus clavaeformis, Codium bursa e Codium adhaerens. La fauna bentonica sessile è rappresentata prevalentemente dalle Classi dei Poriferi, Idrozoi, Antozoi, Briozoi, Ascidiacei variamente e abbondantemente rappresentate. Nelle zone rocciose tra -28 e -40 metri la componente vegetale si riduce a poche specie spiccatamente sciafile, la colonizzazione delle pareti verticali è quasi interamente animale con 14

17 associazioni di Poriferi colorati, Briozoi, Antozoi come Parazoanthus axinellae, Leptosamnia pruvoti e i Policheti Filograna implexa, Sabella pavonina e Serpula vermicularis. Tra le specie vagili riscontrate gli Echinodermi Echinoidei Paracentrotus lividus, Arbacia lixula e Sphaerechinus granularis e gli Asteroidei Ophidiaster ophidianus e Echinaster sepositus, alcuni Nudibranchi come Peltodoris atromaculata e Flabellina affinis. 15

18 3. CONSIDERAZIONI Per quanto concerne la campagna di campionamento dell ARPAS eseguita nell anno 2014 si può affermare che nel sito di campionamento posto a 15 metri di profondità, si è evidenziato un ricoprimento di Posidonia oceanica viva del 68% con caratteristiche di discontinuità su substrato prevalentemente sabbioso. Non si è evidenziata presenza di alghe o ulteriori spermatofite acquatiche pertanto la prateria può essere classificata come pura con una densità media di ricoprimento di circa 66 fasci per metro quadrato (Stadio V per Giraud (1977) semi-prateria e densità anormale per Pergent-Martini (1994) e Pergent et al. (1995)). Dai rilievi video sul transetto perpendicolare alla linea di costa si conferma la presenza di prateria di Posidonia oceanica pura prevalentemente su sabbia intervallata da ampi canali sabbiosi, a tratti su matte. La densità di ricoprimento varia significativamente intorno alla quota dei -35 metri ove raggiunge in alcuni punti il 100% per poi diradarsi gradatamente fino alla profondità di circa 37 metri in corrispondenza del limite inferiore. Anche sul limite inferiore si riscontra una prateria pura anche se discontinua, su substrato prevalentemente sabbioso con percentuale di ricoprimento di Posidonia oceanica viva del 60%. Il limite inferiore è di tipo progressivo (quindi con un ricoprimento di Posidonia inferiore al 50% ed una densità dei fasci che diminuisce progressivamente con matte assente - Pergent et al. (1995)). Durante l indagine video è stata notata la presenza di Caulerpa prolifera oltre il limite inferiore e anche in alcune zone di matte esposta a profondità inferiore. Il calcolo dell indice PREI (0,743) ha reso valori associabili allo stato di qualità buono. Tra le particolarità riscontrate nei rilievi effettuati nella campagna di campionamento a cura dell Area Marina Protetta di Capo Carbonara si evidenzia, nelle stazioni n 9 e 12 la presenza della prateria di Posidonia oceanica, ma mentre la stazione n 9 presentava alleanza Caulerpium, la stazione n 12 presentava nei canali interprateria una ulteriore biocenosi delle Sabbie Grossolane sotto l influenza delle Correnti di Fondo, la stessa biocenosi riscontrata anche nel campione della stazione n 11. La biocenosi presente nella stazione n 10 invece è quella dei fondi Detritici Costieri con facies a Maёrl mentre la Posidonia oceanica risulta assente. La stabilità della prateria di Posidonia oceanica, pur nelle sue variazioni stagionali, fornisce un dato chiave nella determinazione dello stato di salute di un sistema costiero, insieme alla caratterizzazione dei sedimenti e degli organismi presenti nel campione, che raccontano la storia del sito. L utilizzo di varie tipologie di dati, può fornire indicazioni più precise ed attendibili su ciascun sito e con questo spirito è stato realizzato il presente elaborato che riunisce dati rilevati sul campo in differenti annualità nella caratterizzazione delle biocenosi marine dell Isola di Serpentara, un Sito di Importanza Comunitaria che, sicuramente, ha ancora molto da rivelare. 16

19 La caratterizzazione delle biocenosi bentoniche offre uno strumento di valutazione indispensabile e richiede un intervento multidisciplinare e una grande attenzione all ecologia del sito intesa come insieme di fattori, naturali, ambientali, antropici e meteorologici, che ne governano le dinamiche periodiche stagionali o gli eventi eccezionali. Questo significa che i dati rilevati in laboratorio devono essere completati dalle indicazioni e impressioni ricevute sul campo dai soggetti rilevatori, che con la loro esperienza spesso aggiungono valore al rilevamento stesso, oltre all attenzione per gli eventi meteorologici, per influenze determinate da fattori accidentali o eventi eccezionali, come per esempio la piena di un fiume o la realizzazione di una barriera di massi di scogliera. 17

20 4. BIBLIOGRAFIA DOCUMENTI PER LA RICERCA - Area Marina Protetta di Capo Carbonara, Indagine benthos su substrati mobili Risultati finali del campionamento benthos Area Marina Protetta di Capo Carbonara Villasimius (CA), Ottobre ARPA Sardegna, Servizio di Monitoraggio delle acque marine costiere Anni Lotto 2 Posidonia oceanica LIBRI - Cognetti G., Sarà M., Magazzù G Biologia marina. 1 ed. Edizioni Calderini, Bologna - Gazzale V., Porcheddu A Guida pratica alla flora e fauna marina della Sardegna. 1 ed. Editrice Archivio Fotografico Sardo, Nuoro. - Mojetta A., Ghisotti A Flora e fauna del Mediterraneo. 6 ed. Arnoldo Mondadori Editore Spa, Milano. PAPER, ARTICOLI E REPORT DI RICERCA - Cicero, A. M., & Di Girolamo, I. (2001). Programma di monitoraggio per il controllo dell ambiente marino-costiero (triennio ). Metodologie analitiche di riferimento, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Servizio Difesa Mare, Lo Studio Editoriale srl, Roma, Murenu M., Ortu A., Corrias S., Saba T., Porcu C., Cau A Mappatura delle biocenosi bentoniche nella zona A dell Area Marina Protetta di Capo Carbonara (Sardegna Sud-Orientale). Biologia Marina Mediterranea, 13 (1), Peres J. M., Picard J Nouveau manuel de bionomie benthique de la Mer Mediterranee. Bullettin n. 31, Fasc. n. 47. SITOGRAFIA - Ambiente in Liguria. Sito ufficiale della Regione Liguria per l Ambiente. one_praterie_posidonia.pdf (consultato il 28/02/2017). - Area Marina Protetta Capo Carbonara. (consultato il 16/01/2017). 18

21 - Area Marina Protetta "Isole di Ventotene e S.Stefano". (consultato il 18/01/2017). - ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. (consultato il 16/01/2017). - Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. (consultato il 16/01/2017). - Natura 2000 visualizzatore layer GIS in rete (consultato il 23/01/2017). - Sardegna Natura. (consultato il 23/01/2017). - UNISS Sistema Bibliotecario di Ateneo. (consultato il 08/02/2016). 19

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 22_MES

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 22_MES a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine 0701101122 * Scoglio Nero-inizio zona B Area Protetta Cinque Terre * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto

Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto Figura 1: Cartografia del posidonieto dinanzi Levanto Di fronte alla baia di Levanto si sviluppa una formazione a mosaico di Posidonia oceanica viva e

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Sestri Levante 0701001020 * Punta di Sestri Punta Baffe 11.4 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 24_POR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 24_POR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 20,8 Capo dell Isolalato ovest Isola 0701101124 (1,7 Tino+3,2 Portovenere Punta Vagno * Palmaria +15,9 Palmaria costa)

Dettagli

Servizio di Monitoraggio delle acque marine costiere Anni Capitolato Speciale d Appalto Parte Tecnica

Servizio di Monitoraggio delle acque marine costiere Anni Capitolato Speciale d Appalto Parte Tecnica Direzione Tecnico Scientifica Servizio Monitoraggio Servizio di Monitoraggio delle acque marine costiere Anni 2014-2015 INDICE PREMESSA... 3 ART. 1- OGGETTO DELL APPALTO... 4 LOTTO N.1:... 4 LOTTO N.2:...

Dettagli

Monitoraggio dell'ambiente marino costiere nei corpi idrici 12-16

Monitoraggio dell'ambiente marino costiere nei corpi idrici 12-16 ST3- Laboratorio di riferimento e AREA MARE ST3.2 Monitoraggio Ambiente Marino Costiero Monitoraggio dell'ambiente marino costiere nei corpi idrici 12-16 (D.Lgs 152/2006 e D.M. 260/2010) Anno 2014 Introduzione

Dettagli

TORRE GUACETO. Realizzazione di strumenti di governance della risorsa idrica e di tutela dell ecosistema marino costiero. INTERREG IIIA Grecia-Italia

TORRE GUACETO. Realizzazione di strumenti di governance della risorsa idrica e di tutela dell ecosistema marino costiero. INTERREG IIIA Grecia-Italia Riserva Naturale dello Stato Area Marina Protetta TORRE GUACETO Realizzazione di strumenti di governance della risorsa idrica e di tutela dell ecosistema marino costiero INTERREG IIIA Grecia-Italia mercoledì

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 07_CEN

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 07_CEN a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) - 0700900907* Capo Mele (Confine Andora-) Confine Ceriale 19,7 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 04_TAG

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 04_TAG a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) Foce Rio San 0700800804 Capo Verde Lorenzo 22,6 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 21_FRA

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 21_FRA a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Moneglia - 0701001121 Punta Scoglio Nero-inizio zona B Area * Baffe Protetta Cinque Terre 30,4 * Il codice è costruito

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Foce Magra 0701101126 Punta Corvo Confine con 8,8 * Regione Toscana * Il codice è costruito con i seguenti campi:

Dettagli

Regione Liguria. *Servizio Parchi e Aree Protette **Settore Ecosistema Costiero. stefano coppo** giovanni diviacco*

Regione Liguria. *Servizio Parchi e Aree Protette **Settore Ecosistema Costiero. stefano coppo** giovanni diviacco* giovanni diviacco* stefano coppo** atlante degli habitat marini della liguria Regione Liguria *Servizio Parchi e Aree Protette **Settore Ecosistema Costiero UFFICI COINVOLTI Settore Ecosistema Costiero

Dettagli

Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari

Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari Orrù G., Miggianu A., Angius L.. Servizio Tutela della Natura Assessorato

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 11_ALB

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 11_ALB a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700900911 * Ovest Porto presso Punta S.Erasmo Punta dell Aspera (confine Celle- Varazze) 12,2 * Il codice è costruito

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 25_SPE

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 25_SPE a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 0701101125 * Capo dell Isolalato ovest Isola Palmaria Punta Corvo 49,3 (44,7 costa Golfo 4,6 Palmaria) * Il codice

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 12_LER

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 12_LER a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700901012 * Punta dell Aspera (confine Celle- Varazze) Punta S. Martino (porticciolo di ) 16,1 * Il codice è costruito

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 10_VAD

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 10_VAD a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) Vado Ligure 0700900910 Capo di Vado Ovest Porto -presso Punta S.Erasmo 12,4 * Il codice è costruito con i seguenti

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 09_NOL

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 09_NOL a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) Noli - Bergeggi 0700900909 * Punta Crena Capo di Vado 13,7 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 06_AND

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 06_AND a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700800906 * Capo Berta Capo Mele (Confine - ) 22,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Viamare PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER CONOSCERE IL MARE E LA FASCIA COSTIERA

Viamare PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER CONOSCERE IL MARE E LA FASCIA COSTIERA Viamare PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER CONOSCERE IL MARE E LA FASCIA COSTIERA LE ATTIVITA Classi prime elementari I Ricordi del mare Conoscenza degli organismi marini scelti fra quelli più comuni.

Dettagli

Analisi degli spiaggiamenti e delle banquettes in Toscana

Analisi degli spiaggiamenti e delle banquettes in Toscana Castagneto Carducci, Teatro Roma 8 maggio 2017 Analisi degli spiaggiamenti e delle banquettes in Toscana Cecilia Mancusi & Fabrizio Serena ARPA Toscana, CNR-IAMC biologia, ecologia, metodi di studio biologia,

Dettagli

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I INDICE 4 - RETI DI MONITORAGGIO ISTITUITE AI FINI DELL ARTICOLO 8 E DELL ALLEGATO V DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE E STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI, DELLE

Dettagli

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010.

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010. Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/. Il recente Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali,

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 19_ENT

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 19_ENT a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0701001019 Punta Chiappe Punta di Sestri * 26,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Art Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.

Art Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino. Legge regionale 21 aprile 2008, n. 13 Istituzione del Parco Marino Regionale «Fondali di Capocozzo - S. Irene - Vibo Marina Pizzo - Capo Vaticano - Tropea». (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario

Dettagli

Posidonia oceanica. Posidonia oceanica

Posidonia oceanica. Posidonia oceanica Life Poseidone Life Poseidone Posidonia oceanica Posidonia oceanica Foto: Scuba divers Assopaguro La Posidonia oceanica è fanerogama marina (pianta superiore)tipica del Mar Mediterraneo. Forma delle praterie

Dettagli

Interreg III A Grecia-Italia Misura 3.1 D2 GOW

Interreg III A Grecia-Italia Misura 3.1 D2 GOW Interreg III A Grecia-Italia Misura 3.1 D2 GOW Mapping of the coastal area near Canale Giancola. Methods and perspectives. Fausto Pizzolante - Simonetta Fraschetti, CoNISMA Lab. di Zoologia e Biologia

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 05_IMP

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 05_IMP a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700800805 Foce Rio San Lorenzo Capo Berta 21,4 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Relazione sul programma di ECORENDICONTO

Relazione sul programma di ECORENDICONTO Relazione sul programma di ECORENDICONTO Area Marina Protetta Torre del Cerrano Elenco e superficie biocenosi A cura di Daniele Cargini Alessandro Lombardi Data: 30.11.2016 Per approfondimenti: http://www.torredelcerrano.it/carta-europea-per-il-turismo-sostenibile/ecorendiconto.html

Dettagli

MONITORAGGIO R.N.O. MARINELLO

MONITORAGGIO R.N.O. MARINELLO MONITORAGGIO R.N.O. MARINELLO Febbraio Dicembre 2016 La riserva naturale orientata Laghetti di Marinello, istituita nel 1998 e affidata in gestione alla Provincia Regionale di Messina (ora Città Metropolitana

Dettagli

Il Monitoraggio Marino Costiero nelle Marche: norme e programmi d attuazioned

Il Monitoraggio Marino Costiero nelle Marche: norme e programmi d attuazioned Le MARCHE e la qualità del mare Il Monitoraggio Marino Costiero nelle Marche: norme e programmi d attuazioned WORKSHOP Ancona 18 Luglio 2006 Luigi Bolognini Servizio Ambiente e Difesa del Suolo PF Difesa

Dettagli

PERCORSO FORMATIVO DOCENTI

PERCORSO FORMATIVO DOCENTI PERCORSO FORMATIVO DOCENTI PERCORSO FORMATIVO ONLINE Dopo aver partecipato al WORKSHOP di presentazione del progetto Guardiani della Costa, i docenti potranno accedere ai contenuti del percorso formativo

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

1. I BENI PAESAGGISTICI

1. I BENI PAESAGGISTICI 1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali

Dettagli

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina Regione molise Direzione Generale IV Servizio Opere Idrauliche e Marittime Fase preliminare di studio e di sperimentazione

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 16_CAM

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 16_CAM a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0701001016 Corso Italia Lido di Punta Chiappa * Albaro 32,1 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat

Dettagli

Direttore dell esecuzione Prof. Giulia Guerriero Referente del servizio Dr. Enrico Casola

Direttore dell esecuzione Prof. Giulia Guerriero Referente del servizio Dr. Enrico Casola ICR Soc.Coop.a.r.l. Via, Scipione Bobbio, 15-80126 Napoli Tel. 081/6133238 Fax 06/62276683 E-mail icrmare@icrmare.it url: http://www.icrmare.it La Systems Biology nello studio degli effetti di xeno biotici

Dettagli

Esempi di domande aperte (1)

Esempi di domande aperte (1) Esempi di domande aperte (1) Spiega perchè il macrozoobenthos, in generale, e quello di fondo mobile, in particolare, può essere usato con successo nel monitoraggio ambientale o nelle valutazioni di impatto

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 13_VOL

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 13_VOL a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) Genova Voltri 0701001013 * Punta S. Martino (porticciolo di Arenzano) Genova Multedo 20 * Il codice è costruito con

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 08_BOR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 08_BOR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) - Finale 0700900908 * Confine Albenga Punta Crena 34,6 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat

Dettagli

Le misure per il recupero morfologico della Laguna di Venezia

Le misure per il recupero morfologico della Laguna di Venezia della Laguna di Venezia alle Opere Pubbliche del Veneto, Le Misure previste dal Interregionale alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) riguardano la gestione dal punto di vista idromorfologico

Dettagli

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

INQUADRAMENTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio comunale di Montebello Jonico ha una estensione di 55,67 Kmq ed è posizionato al margine meridionale dello spazio geografico che da secoli viene denominato con

Dettagli

CORSO ANALISI CHIMICA MOD Analisi terreni ITIS VIOLA A.S. 2016/2017 SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO

CORSO ANALISI CHIMICA MOD Analisi terreni ITIS VIOLA A.S. 2016/2017 SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO 1 DEFINIZIONI SUOLO: Strato superficiale della crosta terrestre formatosi in seguito all alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche,

Dettagli

TOSCANA: LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA Martedì 06 Aprile :58

TOSCANA: LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA Martedì 06 Aprile :58 Biodiversità, agroecosistemi, report ambientali. Relazione sullo stato dell ambiente in Toscana 2009: i dati presentati nel capitolo dedicato alla conservazione della natura si riferiscono, in questo numero,

Dettagli

Appendice 12. Indagine Posidonia. IAL00-ERM-643-Y-TAE-1000 Rev.: 00 / at07. Pagina 174 di 174

Appendice 12. Indagine Posidonia. IAL00-ERM-643-Y-TAE-1000 Rev.: 00 / at07. Pagina 174 di 174 Titolo Progetto: Titolo Documento: Trans Adriatic Pipeline TAP ESIA Italia Allegato 7 Quadro Ambientale: Dati e Mappe Pagina 174 di 174 N IAL00-ERM-643-Y-TAE-1000 Appendice 12 Indagine Posidonia Pagina

Dettagli

Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume

Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume Giovanni Pecchini, Rosanna

Dettagli

L analisi delle comunità bentoniche dei fondi mobili nella valutazione dell ambiente marino costiero

L analisi delle comunità bentoniche dei fondi mobili nella valutazione dell ambiente marino costiero AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE L analisi delle comunità bentoniche dei fondi mobili nella valutazione dell ambiente marino costiero Dott.ssa Claudia Ferri ARPAM Dipartimento

Dettagli

Proposta per la realizzazione di un. Sentiero Blu. (percorso subacqueo attrezzato) in località Madonnetta, Albisola Marina.

Proposta per la realizzazione di un. Sentiero Blu. (percorso subacqueo attrezzato) in località Madonnetta, Albisola Marina. Sezione Savona Proposta per la realizzazione di un Sentiero Blu (percorso subacqueo attrezzato) in località Madonnetta, Albisola Marina Novembre 2014 (dott. Paolo BERNAT 329 0843480, dott. Andrea MOLINARI

Dettagli

Relazione Quindicinale. Isola del Giglio, febbraio 2015

Relazione Quindicinale. Isola del Giglio, febbraio 2015 Redatta da: CIBM Livorno -Sapienza Università Roma Luogo: Isola del Giglio Data: 28/02/2015 Titolo: Attività di monitoraggio ambientale 14 28 febbraio 2015 Versione: 1 Redatta per Osservatorio Isola del

Dettagli

INDAGINE IDROGEOLOGICA

INDAGINE IDROGEOLOGICA Via Berti Pichat, 2/4 BOLOGNA Oggetto: RAPPORTO FINALE INDAGINE IDROGEOLOGICA COMPARTO IMPIANTI HERA S.p.A. S.S. N. 309 Km 2,600 RAVENNA I tecnici: Dott. Geol. Michela Lavagnoli Dott. Geol. Fabrizio Morandi

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO

PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO AMBITO COSTIERO 08 Unità fisiografiche del Centa, Centa Sud e Maremola ART. 41 LEGGE REGIONALE N 20/2006 Relazione sui popolamenti marini bentonici (RB)

Dettagli

La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo

La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo Progetto LIFE NATURA Co.Me.Bi.S. La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo Integrated management of coastal and marine ecosystems of the Mediterranean Dr. Simone Scalise

Dettagli

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA Dott.ssa Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Giovanni

Dettagli

1 As Progetto Mediterraneo

1 As Progetto Mediterraneo sulle coste 1 As Progetto Mediterraneo Il moto ondoso è un movimento variabile della parte superficiale delle masse d acqua, dei mari e degli oceani. La parte bassa delle onde incontra il fondale marino,

Dettagli

Ing. Piergiorgio Scaloni Centro di Monitoraggio G.I.Z.C.

Ing. Piergiorgio Scaloni Centro di Monitoraggio G.I.Z.C. Ing. Piergiorgio Scaloni Centro di Monitoraggio G.I.Z.C. pscaloni@regione.lazio.it Roma, 09-11 settembre 2009 1 Con determinazione dirigenziale n B4364 del 22 ottobre 2007 viene istituito il nucleo operativo

Dettagli

I N D I C E 1. PREMESSA SIC E ZPS... 2

I N D I C E 1. PREMESSA SIC E ZPS... 2 I N D I C E 1. PREMESSA... 1 2. SIC E ZPS... 2 3. PARERE DELL UFFICIO VALORIZZAZIONE AREE PROTETTE E DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ DELLA REGIONE LOMBARDIA... 6 R.T.: STUDIO PAOLETTI Ingegneri Associati, ETATEC

Dettagli

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy 4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy Nancy ATTOLICO Servizio Infrastrutture - Ambiente Autorità Portuale del Levante www.aplevante.org - a.attolico@aplevante.org

Dettagli

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia TOLMEZZO 5 maggio 2015 Linee di indirizzo Corsi d acqua/tratti

Dettagli

TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA:

TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA: TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA: STATO DELL ARTE DINAMICA DEI LITORALI e FABBISOGNO DI SEDIMENTI Luigi E. Cipriani Regione Toscana Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile Settore Difesa

Dettagli

EFFETTI DELLA PRESENZA DELL ALGA INVASIVA Caulerpa racemosa var. cylindracea SULLE COMUNITA ANIMALI DI FONDO MOBILE NEL GOLFO DI SALERNO

EFFETTI DELLA PRESENZA DELL ALGA INVASIVA Caulerpa racemosa var. cylindracea SULLE COMUNITA ANIMALI DI FONDO MOBILE NEL GOLFO DI SALERNO EFFETTI DELLA PRESENZA DELL ALGA INVASIVA Caulerpa racemosa var. cylindracea SULLE COMUNITA ANIMALI DI FONDO MOBILE NEL GOLFO DI SALERNO Lorenti M., Gambi M.C., Guglielmo R., Patti F.P., Scipione M.B.,

Dettagli

Lago Nero Report 2006

Lago Nero Report 2006 Lago Nero Report 2006 1.0 Premessa La presente relazione illustra i primi risultati di una campagna di indagini geognostiche eseguite in Località Lago Nero nel Comune di Tornareccio (CH), nell ambito del

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 03_SAN

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 03_SAN a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 0700800803 Capo Sant Ampelio Capo Verde 31,2 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione Liguria

Dettagli

Relazione Quindicinale. Isola del Giglio, gennaio 2015

Relazione Quindicinale. Isola del Giglio, gennaio 2015 Redatta da: CIBM Livorno -Sapienza Università Roma Luogo: Isola del Giglio Data: 29/01/2015 Titolo: Attività di monitoraggio ambientale 15 29 gennaio 2015 Versione: 1 Redatta per Osservatorio Isola del

Dettagli

Relazione sui rilievi effettuati

Relazione sui rilievi effettuati Regione Sardegna Comune di Capoterra (CA) Sistemazione e rinaturazione delle difese litoranee Bonifica e sistemazione della fascia costiera delle opere marittime Protezione del litorale Relazione sui rilievi

Dettagli

14. L ambiente marino

14. L ambiente marino 14. L ambiente marino Novembre 1997. La acque dell Oceano Pacifico orientale presentano un sensibile aumento della temperatura, attribuito a un episodio di El Niño. Dal confronto delle due immagini, costruite

Dettagli

TEST BIO-ECOLOGIA MARINA 2010

TEST BIO-ECOLOGIA MARINA 2010 TEST BIO-ECOLOGIA MARINA 2010 1. Quando si parla di crisi della biodiversità ci si riferisce: a) Alla riduzione del tasso di fertilità in alcuni mammiferi b) All accelerazione del tasso di estinzione di

Dettagli

Quantificare la produzione carbonatica delle alghe coralline (Rhodophyta):

Quantificare la produzione carbonatica delle alghe coralline (Rhodophyta): Quantificare la produzione carbonatica delle alghe coralline (Rhodophyta): dalla pianta alla scala di bacino Basso D., Caragnano A., Bracchi V. Dipartimento di Scienze Geologiche e Geotecnologie Università

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA Poste Italiane - Spedizione in a.p. Tab. D Aut. DCO/DC - CZ/038/2003 valida dal 4 febbraio 2003 Supplemento straordinario n. 2 al n. 8 del 16 aprile 2008 PartiIeII-Anno XXXIX REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO

Dettagli

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO

Dettagli

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULLE TECNOLOGIE E L IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI DELLE PICCOLE SPECIE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA Convenzione per l esecuzione di campagne di monitoraggio

Dettagli

Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente.

Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente. Report ARPAT Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente. Agosto 2014 Dipartimento provinciale ARPAT di Grosseto 1 Introduzione

Dettagli

Macrofite lacustri: sperimentazione della metodica di campionamento sul Lago di Garda

Macrofite lacustri: sperimentazione della metodica di campionamento sul Lago di Garda Giornate di studio Valutazione degli ambienti lacustri CISBA e CNR-ISE Verbania Pallanza Milano, 24-25 marzo 2010 Macrofite lacustri: sperimentazione della metodica di campionamento sul Lago di Garda Maria

Dettagli

Recovering Endangered HabitatS in the Capo Carbonara MARIne Area, Sardinia

Recovering Endangered HabitatS in the Capo Carbonara MARIne Area, Sardinia Proposal LIFE13 NAT/IT/000433 Recovering Endangered HabitatS in the Capo Carbonara MARIne Area, Sardinia RES MARIS UN MARE DI RISPETTO Workshop LIFE Best practice risorse idriche e ambiente marino Expo

Dettagli

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE. DECRETO N. 1785/DecA/39 del 2.8.

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE. DECRETO N. 1785/DecA/39 del 2.8. L Assessore DECRETO N. 1785/DecA/39 del 2.8.2016 Oggetto: Proroga del divieto di pesca nelle aree di ripopolamento attivo dell aragosta istituite nell ambito del Programma di ripopolamento attivo dell

Dettagli

Le Fanerogame del Mediterraneo

Le Fanerogame del Mediterraneo Le Fanerogame del Mediterraneo In Mediterraneo sono presenti cinque specie di fanerogame marine: Cymodocea nodosa (Zosteraceae) si trova soprattutto su sedimenti fini superficiali ed in acque salmastre.

Dettagli

Marine Strategy: monitoraggio delle microplastiche nell'ambiente marino

Marine Strategy: monitoraggio delle microplastiche nell'ambiente marino Marine Strategy: monitoraggio delle microplastiche nell'ambiente marino 2015-2016 ARPA SICILIA, nell'ambito dell'attuazione della Strategia per l'ambiente Marino, ha condotto diverse campagne di monitoraggio

Dettagli

Sopra e sotto il mare

Sopra e sotto il mare LEGA NAVALE ANCONA REGATA ANCONA BOZAVA 21 24 GIUGNO 2017 Sopra e sotto il mare La tradizionale regata Ancona Bozava, oltre a rappresentare una piacevole competizione offre sicuramente una irrinunciabile

Dettagli

Istruttoria tecnica. Stato di avanzamento-dicembre 2014

Istruttoria tecnica. Stato di avanzamento-dicembre 2014 Istruttoria tecnica Stato di avanzamento-dicembre 2014 Precedente studio conoscitivo condotto dall Università di Sassari e consegnato nel 2000 Aggiornare lo stato delle conoscenze ambientali e socio-economiche

Dettagli

Progetto strategico RES MAR

Progetto strategico RES MAR Fesr 2007/2013 Programma Operativo Italia - Francia Marittimo Progetto strategico RES MAR Azione di Sistema A Rete per il monitoraggio dell erosione costiera Relatore: Ing. Mario Deriu RES MAR è suddiviso

Dettagli

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste CAPITOLO 3 IL CLIMA ONDOSO A LARGO DELLE COSTE ITALIANE

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 18_SML

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 18_SML a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) -Zoagli 0701001018 * Punta Punta Chiappe 29,6 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione Liguria

Dettagli

PROGETTO LIFE+ (ACRONYM: POSEIDONE) Nature and Biodiversity Environmental Policy and Governance Information and. Communication

PROGETTO LIFE+ (ACRONYM: POSEIDONE) Nature and Biodiversity Environmental Policy and Governance Information and. Communication PROGETTO LIFE+ (ACRONYM: POSEIDONE) Nature and Biodiversity Environmental Policy and Governance Information and Communication PROGETTO PRELIMINARE AZIONE A1 LIFE+ POSEIDONE MISURE URGENTI DI CONSERVAZIONE

Dettagli

Tecniche di monitoraggio e campionamento L esperienza di ARPAT lungo il litorale apuano

Tecniche di monitoraggio e campionamento L esperienza di ARPAT lungo il litorale apuano CORSO TEORICO-PRATICO APAT ARPA Fioriture algali di Ostreopsis ovata lungo le coste italiane II modulo formativo metodi di monitoraggio, campionamento e riconoscimento delle microalghe tossiche - metodi

Dettagli

IL MONITORAGGIO DELL ELEMENTO DI QUALITÁ BIOLOGICA: MACROINVERTEBRATI BENTONICI NELLE ACQUE MARINO-COSTIERE PUGLIESI

IL MONITORAGGIO DELL ELEMENTO DI QUALITÁ BIOLOGICA: MACROINVERTEBRATI BENTONICI NELLE ACQUE MARINO-COSTIERE PUGLIESI IL MONITORAGGIO DELL ELEMENTO DI QUALITÁ BIOLOGICA: MACROINVERTEBRATI BENTONICI NELLE ACQUE MARINO-COSTIERE PUGLIESI DIPARTIMENTO DI FOGGIA POLO DI SPECIALIZZAZIONE BIOLOGIA AVANZATA DELLE ACQUE Dott.sa

Dettagli

Università degli Studi di Pisa. Facoltà di Agraria

Università degli Studi di Pisa. Facoltà di Agraria Università degli Studi di Pisa Facoltà di Agraria Laurea Specialistica in Progettazione e Pianificazione delle Aree Verdi e del Paesaggio Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie Tesi di Laurea Specialistica

Dettagli

Le piante marine a fiori (angiosperme)

Le piante marine a fiori (angiosperme) Le piante marine a fiori (angiosperme) Nei mari e negli oceani vivono circa 60 specie di piante a fiori, dette anche angiosperme, di cui solamente 5 si trovano in Mediterraneo e sono facilmente osservabili

Dettagli

SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI

SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI Copertura: regionale Periodicità: annuale www. arpa.veneto.it Rapporto di sintesi sugli andamenti dei principali parametri oceanografici e meteo-marini delle

Dettagli

CONTRATTO DI RICERCA. relativo al monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica dell Area Marina Protetta Isola di Bergeggi. (D.M.

CONTRATTO DI RICERCA. relativo al monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica dell Area Marina Protetta Isola di Bergeggi. (D.M. Coomuunnee ddi i Beerrggeeggggi i (Provincia di Savona) Via De Mari 28 D, 17028 Bergeggi (SV) tel. 019 25.7901 fax: 019 25.790.220 sito: www.comune.bergeggi.sv.it DippTeeRi iss Dipartimento per lo studio

Dettagli

Il ruolo di ARPA FVG nel monitoraggio dell ambiente marino-costiero

Il ruolo di ARPA FVG nel monitoraggio dell ambiente marino-costiero Il ruolo di ARPA FVG nel monitoraggio dell ambiente marino-costiero 11 marzo 2016 Capitaneria di Porto di Trieste "L'impatto delle acque di zavorra sull'ecosistema marino" 1 Il ruolo di ARPA FVG nel monitoraggio

Dettagli

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette:

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette: NATURA Pagina 200.1 Aree protette Figura.1 Grado di urbanizzazione dei comuni della provincia di Lecco 200 L istituzione di aree protette in provincia di Lecco deve tener conto della diversa situazione

Dettagli

Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA VERIFICA DELL INCIDENZA DEGLI INTERVENTI SUI SITI AFFERENTI ALLA RETE NATURA 2000 1. Descrizione degli interventi Il Progetto nuovi

Dettagli

Piano di monitoraggio

Piano di monitoraggio Regione Sardegna Comune di Capoterra (CA) Sistemazione e rinaturazione delle difese litoranee Bonifica e sistemazione della fascia costiera delle opere marittime Protezione del litorale Piano di monitoraggio

Dettagli

Espianto, trapianto, mantenimento e monitoraggio di esemplari di Posidonia oceanica nel tratto marino da Santa Marinella a Civitavecchia

Espianto, trapianto, mantenimento e monitoraggio di esemplari di Posidonia oceanica nel tratto marino da Santa Marinella a Civitavecchia Espianto, trapianto, mantenimento e monitoraggio di esemplari di Posidonia oceanica nel tratto marino da Santa Marinella a Civitavecchia ENEL Produzione ATI Posidonia (Strategie Ambientali srl ECON srl

Dettagli

PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni

PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni ELENCO ELABORATI N. Sub. Descrizione Scala 01_RELAZIONI R.01 Relazione generale R.02 Relazione geologica R.03 Relazione sedimentologica R.04 Relazione tecnica studio meteomarino R.05 Relazione tecnica

Dettagli

BIOLOGIA SUBACQUEA 1 GRADO

BIOLOGIA SUBACQUEA 1 GRADO ITA F00 - Membro Fondatore della CMAS Confederazione Mondiale Attività Subacquee FEDERAZIONE ITALIANA PESCA SPORTIVA E ATTIVITÀ SUBACQUEE Settore Didattica Subacquea Corso di Specializzazione BIOLOGIA

Dettagli

Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente.

Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente. Report ARPAT Monitoraggio Laguna di Orbetello Relazione mensile su dati rilevati dalle centraline di Laguna Levante e Laguna Ponente. Febbraio 2015 Dipartimento provinciale ARPAT di Grosseto 1 Introduzione

Dettagli

Dr. Luigi Trovarelli

Dr. Luigi Trovarelli Evoluzione stagionale delle masse d acqua lungo la fascia costiera tra Senigallia e Porto Recanati Nella zona tra Senigallia e Porto Recanati l area del largo nel periodo fine inverno primavera, è caratterizzata

Dettagli

Camargue. Il delta del Rodano nella regione della Camargue

Camargue. Il delta del Rodano nella regione della Camargue Camargue Il delta del Rodano nella regione della Camargue La Camargue è la zona umida a sud di Arles, in Francia, fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano. Il braccio orientale si chiama

Dettagli

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Università degli studi di Firenze Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Ambiente e Territorio Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Tesi di Laurea

Dettagli