Conoscere e riconoscere emozioni e comportamenti: prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole

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1 Conoscere e riconoscere emozioni e comportamenti: prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole PREMESSA Come emerge della rilevazioni statistiche e ricerche sul fenomeno, la violenza riguarda nella maggior parte dei casi l ambiente prossimo di vita di bambini e ragazzi, senza differenza di classi sociali o gruppi etnici; è un fenomeno molto diffuso che interessa la salute pubblica (OMS,2006) ma ancora sommerso. Nello specifico, riportiamo che ricerche internazionali hanno mostrato che donne che hanno partecipato a programmi di prevenzione dell abuso sessuale da bambine hanno il 50% in meno di probabilità di divenire vittime, rispetto alle donne che non hanno seguito programmi di prevenzione e, qualora si trovino nel ruolo della vittima, di rivelare il loro problema rispetto a quello necessario alle vittime che non sono mai state coinvolte in un intervento di prevenzione durante l infanzia (Gibson e Leitenberg, 2000) (da Psicologia contemporanea, Gennaio-Febbraio 2009, articolo Le parole non dette di Alberto Pellai, esperto in prevenzione dell abuso e educazione sessuale). Non è facile, né per gli insegnanti né per i genitori, parlare con i giovani e in particolare con i più piccoli, in modo chiaro e comprensibile, della violenza sessuale, psicologica o fisica per cui spesso si ricorre al coinvolgimento degli esperti. Spiegazioni su cosa si intende per rispetto dell altro e informazioni complete su cosa sono maltrattamento, abuso e bullismo/cyberbullismo non fanno, il più delle volte, parte del pacchetto educativo offerto da scuole e famiglie. Mentre potrebbero permettere a bambini e ragazzi di chiarirsi le idee e andare oltre l informazioni mediatica allarmistica cui vengono in contatto quotidianamente e senza filtri, veicolando le paure degli adulti. Affrontare in maniera educativa l argomento non è facile per i caregiver, può essere fonte di imbarazzo, ansia, paura di sbagliare e di traumatizzare i figli. Spesso, si tende a pensare che non vi sia il bisogno di fornire informazioni in merito: nessuno ha mai spiegato ai genitori l importanza di affrontare con i figli cosa significa, ad esempio, abuso sessuale o maltrattamento, né ha mostrato loro come fare ad affrontare l argomento. E possibile pensare che i bambini/ragazzi vengano informati senza spaventarli e senza allarmare i loro genitori sul fenomeno della violenza interpersonale; ciò è fondamentale rispetto allo scopo del presente progetto, ovvero, favorire il riconoscimento precoce delle diverse situazioni che in ambito scolastico, amicale, parentale o domestico potrebbero verificarsi e sapere comportarsi nel caso si ritrovino ad esserne vittime o spettatori. Fare prevenzione della violenza interpersonale tramite interventi in ambito educativo, com è la scuola, presuppone delle competenze specialistiche da parte degli operatori coinvolti; e ciò significa, a nostro avviso, non poter prescindere dall informazione diretta di bambini/ragazzi e dalla parallela formazione degli adulti di riferimento per favorire un ambiente di crescita maggiormente protettivo.

2 DETTAGLI DEL PROGETTO 1. SCUOLE PRIMARIE Non è troppo presto alle scuole elementari per iniziare a parlare con i bambini di cosa è la violenza interpersonale e farli riflettere su come ci si può sentire quando adulti o bambini possono agire non rispettando gli altri, il loro corpo o la loro identità. Introdurre principi di protezione personale permette ai bambini di avere dei punti fermi per sapere come comportarsi in situazioni di rischio e solo una adeguata informazione preventiva gli può permettere di poter riconoscere questi rischi per sottrarsi o interrompere la violenza, attraverso la richiesta di aiuto. Conoscere e riconoscere le emozioni insieme ai bambini, riflettere insieme su come possono sentirsi nelle diverse circostanze della vita, è fondamentale per sostenere il normale processo di acquisizione della capacità di capire se stessi e di mettersi nei panni degli altri. Riconoscere in maniera guidata (non si lavora sull esperienza individuale, ma sulle dinamiche della classe e, in via indiretta, con vignette e role-playing) la rabbia, la paura, l impotenza, il senso di colpa e la vergogna sperimentate di fronte alla violenza ha lo scopo di rafforzare nei bambini la capacità di discernere tra cosa è giusto e cosa è sbagliato, è propedeutica ad un maggiormente consapevolezza emotiva e all adozione di comportamenti adeguati tra compagni. Scheda tecnica del progetto Conoscere e riconoscere emozioni e comportamenti: prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole PRIMARIE Destinatari Studenti delle 3, 4 e 5 classi della scuola primaria, insegnanti e genitori. Finalità Promuovere: la cultura dei diritti nei bambini, l educazione all affettività, al rispetto e alla non violenza; la capacità di riconoscere le situazioni di rischio di maltrattamento e abuso nei bambini e negli adulti di riferimento. Obiettivi Fornire una informazione corretta, completa e non allarmistica ai bambini e agli adulti di riferimento sulla violenza (bullismo, cyber bullismo, violenza fisica, assistita, psicologica e sessuale) volta a favorire il riconoscimento di situazioni di rischio; promuovere un clima di rispetto, uno stile comunicativo e relazionale non violento tra i bambini; diffondere principi di sicurezza e protezione personale. Metodo di intervento

3 Coinvolgimento attivo dei bambini della classe nell esperienza a carattere laboratoriale: giochi di esplorazione delle principali emozioni, di ruolo, discussione di gruppo su materiale informativo (immagini, storie,etc.); coinvolgimento degli insegnanti in fase di presentazione del progetto; coinvolgimento degli insegnanti e dei genitori in fase di restituzione. Il materiale elaborato in classe verrà consegnato agli insegnanti per successivi approfondimenti e attività integrative da poter utilizzare con i bambini (con il monitoraggio/confronto con i conduttori del laboratorio). Contenuti/strumenti Lettera di presentazione per le famiglie, disegni, letture di storie, commento di vignette, interazione di gruppo, giochi di ruolo. Verifica Valutazione di gradimento rivolto ai bambini, agli insegnanti e ai genitori; valutazione di efficacia degli interventi. Operatori Psicologo e assistente sociale, professionisti dell Associazione L Isola che c è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie dell Ausl di Bologna, con la consulenza e supervisione del Centro Specialistico contro gli abusi e i maltrattamenti Il Faro, AUSL Bologna. Tempi Un incontro di presentazione del progetto all insegnate della classe, di un ora e trenta circa. Due mattine di tre ore ciascuna con la classe in presenza dell insegnante di referente del progetto. Un incontro pomeridiano di restituzione agli insegnanti e ai genitori di un ora e trenta circa. Le fasi dell'intervento possono essere declinate in base alle attività proposte, come segue: Incontro conoscitivo e analisi della domanda. Informazione e presentazione dei contenuti e del materiale e dettagli del progetto agli insegnanti. Proposta progettuale concordata con gli insegnanti. 1. Conoscenza della classe. Presentazione: Chi siamo, che lavoro facciamo, dove lavoriamo? Perché siamo qui? Cosa faremo insieme? 2. Avvio del laboratorio tematico. I diritti e doveri dei bambini (riflessione di gruppo, facilitata da vignette): Che cosa significa rispettare i diritti di tutti? Gli adulti hanno il dovere di proteggere questi diritti Conoscere le diverse forme di violenza (riflessione di gruppo, facilitata da vignette); gioco Il mio spazio vitale ; Vignetta e roleplay sulla violenza tra pari; 3. Esploriamo insieme le emozioni: felicità, tristezza, rabbia, paura, vergogna e senso di colpa ( attività di gruppo e compilazione di slide/cartelloni): attività

4 proposte Come mi sento e cosa faccio quando ; Le emozioni nel corpo; Cosa proverei al posto di? 4. Rilevazione sul gradimento/efficacia (somministrazione di questionari); 5. Restituzione alle insegnanti e ai genitori; Avvio della fase di monitoraggio/confronto con gli insegnanti sul materiale prodotto. Possibilità di attivare ulteriori spazi di confronto.

5 2. SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO Il progetto per le Scuole secondarie di primo e secondo grado prevede interventi diretti all interno delle classi, attraverso un format che vede l alternanza di momenti di formazione/informazione e tecniche esperienziali con l obiettivo di favorire un confronto di gruppo sia sui temi che vengono trattati che sulle esperienze dei ragazzi. Viene realizzato attraverso n. 2 incontri di due ore ciascuno in ogni classe, a cadenza settimanale, condotti da operatori esperti (psicologi psicoterapeuti) con la supervisione scientifica dell equipe multidisciplinare de IL FARO, AUSL di Bologna. Si rivolge a preadolescenti e adolescenti con l obiettivo di fornire informazioni corrette e complete sulle diverse forme di violenza interpersonale (violenza fisica, psicologica, verbale, sessuale, assistita, cyberbullismo, bullismo), sulla consapevolezza e il riconoscimento delle emozioni e sull apprendimento di strategie di comportamenti di protezione. Al fine di mantenere l attenzione e stimolare la partecipazione della classe sulle tematiche trattate, si utilizza un metodo interattivo che prevede l utilizzo di video, laboratori esperienziali e discussioni di gruppo. I dati raccolti dall osservazione diretta, dall esperienza clinica, nonché dalla valutazione di efficacia e gradimento nelle precedenti edizioni (Allegato. Report sull andamento triennale dei progetti di prevenzione della violenza nelle scuole) hanno evidenziato dei punti di criticità rispetto alla scarsa capacità dei ragazzi di riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui e la tendenza a normalizzare alcuni tipi di comunicazioni e di comportamenti, non riconoscendone la violenza di certe azioni e come questa possa danneggiare l altro. Al tempo stesso, vi è una diffusa tendenza a vedere il contesto sociale degli adulti di riferimento (genitori, insegnanti ) come distante, opprimente, scarsamente di riferimento con una conseguente propensione a non condividere i propri disagi o le proprie fragilità. Il progetto prevede un incontro preliminare conoscitivo con gli insegnanti sia per illustrare metodo e finalità sia per valutare eventuali bisogni e aspettative legate alla richiesta. Destinatari Scheda tecnica Conoscere e riconoscere emozioni e comportamenti: prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole SECONDARIE Studenti delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado Studenti delle prime e seconde classi della scuola secondaria di secondo grado Finalità Sensibilizzare al tema della violenza interpersonale (bullismo, cyberbullismo, violenza fisica, sessuale, domestica), promuovere la capacità di riconoscere le situazioni di rischio, acquisire strumenti per conoscere, riconoscere e gestire i propri stati emotivi. Obiettivi Diffondere la conoscenza sull abuso, sul maltrattamento, sul cyberbullismo e i pericoli della rete; fornire conoscenze sulla sicurezza e protezione personale dalla violenza;

6 fornire una informazione corretta e completa sulle varie forme di esperienze sfavorevoli e le derivanti conseguenze emotive, responsabilità civili e penali. Metodi Coinvolgimento attivo della classe attraverso incontri a carattere esperienziale. Contenuti/strumenti Filmati, materiale educativo, lavori di gruppo. Verifica Verifica di gradimento e di efficacia rivolta ai ragazzi. Operatori Professionisti dell Associazione L Isola che c è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie dell Ausl di Bologna, con la consulenza e supervisione del Centro Speciali stico contro gli abusi e i maltrattamenti Il Faro. Tempi Il progetto formativo, rivolto alle singole classi, richiede necessariamente un incontro preliminare propedeutico con gli insegnanti delle classi richiedenti l intervento, per illustrare e condividere obiettivi e metodologia di lavoro. Tale incontro, della durata di un ora e trenta circa, si terrà in fascia pomeridiana. Due mattine di due ore ciascuna con i ragazzi.

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